12 gennaio 2024

SERVONO GUARDIE FORESTALI IN SICILIA MA IL CONCORSO BLUFF RIMANE NEL LIMBO


Dal sito palermo.repubblica.it

Da oltre un mese tutto tace sulla prova che il presidente Schifani aveva annunciato di volere annullare. Dopo i roghi dell’estate scattato le richieste di risarcimento danni

di Giusi Spica -11 GENNAIO 2024
L’annuncio è datato 4 dicembre, quando sul tavolo del governatore è arrivata la relazione che ha certificato l’illegittimità del concorso per assumere 46 agenti forestali. «L’annullamento è l’unica soluzione percorribile per ripristinare la legalità», aveva detto Renato Schifani. Eppure, dopo oltre un mese, l’assessorato alla Funzione pubblica non ha ancora mosso un dito, lasciando con il fiato sospeso più di duemila candidati.

«Al momento non è una priorità – taglia corto l’assessore Andrea Messina, espressione della Dc – siamo stati impegnati a immettere in servizio i vincitori di altri concorsi e a chiudere i lavori della Finanziaria». Un orientamento di segno opposto a quello del presidente della Regione: «Sono certo che in tempi brevi saranno scelti i migliori», aveva assicurato, rammaricandosi «per i tanti giovani che con sacrificio hanno partecipato alle prove».

Prove di fatto invalidate da un macroscopico conflitto di interessi: a indicare il presidente della commissione d’esame era stato l’ex capo della Forestale Giovanni Salerno, padre del candidato risultato primo agli scritti, con il punteggio di 30 su 30. Quanto basta per azzerare tutti gli atti e ripartire da zero. E invece la selezione è finita su un binario morto. «La dirigente generale Carmen Madonia – aggiunge l’assessore – ha chiesto ulteriori pareri legali per stabilire i percorsi amministrativi da intraprendere in modo da limitare i contenziosi». Sulla procedura, infatti, pende la spada di Damocle delle impugnative, sia da parte dei 600 candidati idonei, sia degli esclusi.

In caso di provvedimenti in autotutela, la Regione può richiedere il parere dell’Avvocatura dello Stato. Ed è la strada che potrebbe percorrere la dirigente Madonia per prendere ancora tempo. Anche lei, del resto, è finita sotto accusa per il concorso-beffa: ha infatti ratificato la nomina dei commissari d’esame indicati da Salerno. Ma la Regione non ha ritenuto di dover delegare un altro dirigente per seguire l’iter dell’annullamento della selezione, già costata 800 mila euro. Uno spreco su cui indaga la Corte dei Conti.

A restare nel limbo non sono solo i duemila giovani che sognano di indossare la divisa, ma tutta la Sicilia che ogni anno si ritrova con le armi spuntate nella lotta agli incendi: attualmente mancano all’appello quasi 600 agenti forestali. Il concorso sarebbe una boccata d’ossigeno per immettere forze fresche e non farsi trovare impreparati. Come è accaduto l’estate scorsa, con i roghi di luglio e agosto che hanno causato danni per 150 milioni di euro.

Secondo il ministro alla Potezione Nello Musumeci, predecessore di Schifani a Palazzo d’Orleans, la Regione non è riuscita nemmeno a documentare adeguatamente la richiesta dello stato di emergenza nazionale, così il 4 gennaio è arrivata la bocciatura che ha aperto una crisi istituzionale sull’asse Roma-Palermo. Due giorni fa, la parziale marcia indietro e la decisione di concedere più tempo per presentare i documenti, necessari a ottenere i ristori.

Una rassicurazione che non basta a sedare i cittadini danneggiati. Alcuni hanno già bussato alle porte dei tribunali: i primi atti di citazione contro Regione, Protezione civile, comando forestale e vigili del fuoco sono stati notificati da una donna di 49 anni che ha visto andare in fumo la propria casa a Palermo e da una coppia proprietaria di una villa a Borgetto. Ad assisterli sono gli avvocati Vanessa e Gabriele Fallica: «È inconcepibile questa scenetta politica tra Stato e Regione sugli interventi concreti in favore di chi ancora oggi non ha un alloggio. Sono passati più di cinque mesi e nulla è stato fatto, ma la paura più grande è che con l’arrivo del caldo tutto si possa ripetere».




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