10 novembre 2023

CONCORSO – PARENTOPOLI ALLA FORESTALE, IL GOVERNATORE SCHIFANI STUDIA LE CARTE: “SAREMO RIGOROSI”


Dal sito palermo.repubblica.it

“Dobbiamo vederci chiaro, tutelando però chi è in buona fede”. L’Antimafia avvia le audizioni

di Miriam Di Peri - 09 NOVEMBRE 2023 
«Non mi nascondo dietro un dito, su questa vicenda dobbiamo vederci chiaro». A margine della conferenza stampa di presentazione della legge di stabilità per il 2024, Renato Schifani non aspetta nemmeno che a porre la domanda siano i giornalisti. Il concorso per selezionare 46 ispettori del Corpo forestale della Regione è finito al centro della bufera, insieme alla graduatoria provvisoria filtrata dagli uffici regionali mentre la selezione è ancora in corso e i candidati hanno tempo fino a lunedì prossimo per inviare le integrazioni dei loro titoli. Documenti che, a loro volta, contribuiranno a modificare quella prima graduatoria sulla base della prova scritta che vede il nome di Alessio Salerno, figlio dell’ex dirigente del Corpo forestale Giovanni, in cima all’elenco di aspiranti ispettori regionali in divisa.

Già martedì, racconta lo stesso governatore, ha convocato un vertice con gli assessori interessati, la titolare della delega al Territorio Elena Pagana e il collega della Funzione pubblica Andrea Messina, insieme ai responsabili dell’Avvocatura regionale. «Sui concorsi saremo rigorosi e su questo in particolare verificherò di persona. Intendiamo approfondire per capire come sono andate le cose, se ci sono state irregolarità, con l’obiettivo di garantire i diritti di tutti. Voglio guardare questa storia da avvocato — prosegue il governatore — e quindi intanto bisogna appurare se ci sono state delle irregolarità».

Ma Schifani tiene a precisare che «c’è da contemperare l’interesse di chi, in buona fede, ha partecipato a un concorso e magari ha riportato buoni risultati, di non vedersi coinvolto nelle illegittimità di altri comportamenti. Quel che è certo è che sarà fatto tutto con massima trasparenza, saremo rigorosi in un senso e nell’altro».

La Regione, in sintesi, è stretta in una morsa: il rischio che il concorso finisca sommerso dai ricorsi è altissimo in entrambi i casi, sia se venga annullato, che nel caso in cui si decida di andare avanti. Con un’aggravante, che emerge a Sala d’Ercole nelle stesse ore in cui Schifani illustra la nuova Finanziaria a Palazzo d’Orleans. Dall’altra parte di piazza Indipendenza, infatti, è in corso la seduta dell’Assemblea regionale. E in quella sede è il vicepresidente dell’Antimafia, Ismaele La Vardera, che ha avanzato una richiesta di accesso agli atti del concorso, a denunciare nuove ombre sull’intera procedura: l’ex dirigente del Corpo forestale Giovanni Salerno «ha nominato persino il presidente della commissione che poi ha avrebbe valutato il figlio», sbotta in aula La Vardera. Che precisa: «Nessuno dice che è stato commesso un reato, però siamo di fronte a una questione di opportunità che nessuno può smentire. C’è una seria questione di potenziale conflitto di interesse che deve essere valutata e affrontata dalla politica. Leggendo questo documento, cosa dice il presidente Schifani?».

Per La Vardera, l’unica via resta l’annullamento del concorso «in rispetto delle 20mila persone che hanno espresso il desiderio di fare parte dello stesso Corpo e che vedendo questa storia sono comprensibilmente disgustate».

A chiedere l’annullamento dell’intera procedura è anche il Partito democratico, mentre per i 5Stelle occorre fare chiarezza nel minor tempo possibile. Per Italia viva Sicilia, infine, bisogna lanciare un segnale per restituire fiducia ai giovani: «Non ci stancheremo mai — dicono i renziani — di chiedere trasparenza nei concorsi pubblici, lo dobbiamo a tutte le ragazze e i ragazzi che ci provano e che hanno voglia di continuare a vivere nella nostra terra, nonostante tutto». La commissione Antimafia programma intanto le prime audizioni sulla vicenda. Martedì saranno ascoltati il dirigente generale della Funzione pubblica e il dirigente del Formez che ha curato la selezione.




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