31 marzo 2014

RAGUSA. I LAVORATORI FORESTALI E DELL'ARAS NON SONO PAGATI


La vertenza

Forestali e Aras
«I lavoratori non sono pagati»

Foto lasicilia.it

Quattro mesi di arretrati



Antonio La Monica
Cgil, Cisl e Uil invocano l'intervento del prefetto si Ragusa, Annunziato Vardé, sulla vicenda legata ai lavoratori della in provincia di Ragusa impegnati alla Forestale e all'Aras, l'associazione allevatori. Entrambe le realtà, infatti, vantano debiti nei confronti dei propri dipendenti pari a 4 mensilità, con l'aggiunta di otto mesi di ritardo per il rimborso spese sostenute dai lavoratori. E se il presente non appare felice, lo sono ancor meno le prospettive future, con particolare riferimento alle Ipotesi di integrazione con l'Istituto Zootecnico e taglio e insufficienza di risorse per l'Aras.
"In provincia di Ragusa - spiegano i sindacati - dove l'Associazione allevatori rappresenta una realtà di notevole rilievo e supporto per le diffuse aziende zootecniche, e dove la zootecnia è un cuore pulsante della attività agricola dell'altopiano, questa condizione rischia di determinare anche conseguenze negative sul complesso della agricoltura e dell'economia provinciale. Le organizzazioni sindacali di categoria denunciano lo stato di grave ritardo nei pagamenti dei lavoratori forestali della provincia di Ragusa. Siamo, infatti, ad oltre tre mesi di ritardo e in tante famiglie, specie monoreddito, questa condizione determina inevitabili disagi e sofferenze".
In questo panorama non certo positivo, gioca un ruolo determinante l'incertezza che pare gravare in sede regionale. "Le vicende legate alla Legge Finanziaria regionale per il 2014 - proseguono i rappresentanti dei lavoratori - con l'impugnativa del commissario dello Stato, la successiva Finanziaria "Bis", ora le dimissioni dell'assessore al Bilancio Bianchi e la condizione pesante di travaglio all'interno del governo hanno accentuato la situazione di incertezza sulla disponibilità delle risorse e in concreto sul pagamento degli stipendi. Anche le nuove procedure che dovevano garantire trasparenza e hanno invece finito col bloccare il procedimento di liquidazione delle spettanze". In provincia, grazie alla progettazione da parte della Azienda foreste demaniali di Ragusa con i fondi comunitari del Psr, è stato avviato un numero consistente di lavoratori nei cantieri. "Ora - segnalano i sindacati - ci si trova nella situazione paradossale di mancati pagamenti e di ritardi anche verso i fornitori col serio rischio di sospendere anche i lavori in corso. Nonostante le ripetute sollecitazioni ad oggi, non solo non ci sono stati pagamenti, ma permane una grave incertezza sui tempi".

30 Marzo 2014




Guarda il video

http://www.e20sicilia.tv/portale_web/lib/portale.aspx?video=22560





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SUSANNA CAMUSSO: RABBIA PER LAVORO CHE NON C'E', O E' PRECARIO O SOTTOPAGATO



In un'intervista a Sky Tg24 Susanna Camusso: c'è ancora più bisogno di sindacato


 
“La gente ha due emergenze unite da un sentimento: la rabbia. Rabbia per lavoro che non c'è, o è precario o sottopagato, rabbia per non potere andare in pensione, anche se ha lavorato a lungo. Elemento che viene visto inoltre come causa del mancato ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”. In una intervista di Emilio Carelli per SkyTg24, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha parlato dei problemi del lavoro e del ruolo del sindacato in un Paese dove cresce appunto la rabbia delle persone per il lavoro che non c'è e per le incertezze sulle pensioni. “Dopo 6 anni di crisi c'è ancora più bisogno di sindacato – ha spiegato la leader della Cgil – ci vogliono contratti e tutele, si devono dare risposte ai lavoratori”. Si tratta anche di inquadrare bene il problema del sindacato che viene descritto continuamente dai media come un soggetto in declino. 

Nella intervista a Sky Tg24, Camusso ha voluto ricordare che la sindacalizzazione è in aumento, non in declino, ma ha anche precisato che c'è una parte del mondo del lavoro che ancora non viene intercettata dal sindacato. E sarà proprio questo il compito primario che si dovrà dare la Cgil, che comunque non ha nessuna intenzione di diventare un partito. Quello che serve è il sindacato. E la Cgil è pronta a rilanciare la sua presenza sia nei luoghi di lavoro e nei territori (con la contrattazione sociale) sia a livello dei rapporti con la politica. Da questo punto di vista le cose sono molto chiare. Il disconoscimento del ruolo della concertazione e delle rappresentanze sociali da parte del governo Renzi (che sarà giudicato di volta in volta sui provvedimenti e non a prescindere) è una oggettiva limitazione della partecipazione democratica. “Il governo Monti aveva fatto la medesima scelta – ha ricordato Susanna Camusso - e i risultati si vedono con leggi che oggi mostrano tutti i loro limiti e problemi. E' sempre sbagliato non avvalersi esperienza altrui. In ogni caso il governo dovrà essere misurato sulle scelte concrete sul lavoro, visto che finora rimaniamo agli annunci. Per ora, per esempio, gli 80 euro promessi per le buste paga sono solo un annuncio. E non sarà con altra precarietà che si risolveranno i problemi. Tre anni di prova e 8 tra disdette e proroghe non sono regole che valorizzano il lavoro e l'investimento sulle competenze. Per Susanna Camusso, al contrario, “il Paese ha bisogno di investire in competenze e specializzazioni, non in precarietà. Così come è sbagliato l'intervento sulla parte formativa dell'apprendistato: deve essere formazione, non manodopera a basso costo. Per creare occupazione occorre fare investimenti pubblici mirati con scelte sui settori di sviluppo e di potenziale economia, sulle vocazioni. Non distribuire soldi in lavoretti senza sviluppo. Si scelgano i settori partendo dalle vocazioni del Paese e si investa. Come nel settore della cura e conservazione dei beni culturali che producono turismo ma anche ricerca tecnologica e know how. Occorre tornare attraverso il contratto nazionale alla universalità dei diritti e alla dignità del lavoro. Nella intervista a Sky Tg 24 si è parlato anche di riforma della pubblica amministrazione (la proposta Madia di prepensionamento è la dimostrazione concreta del disastro creato dalla legge sulle pensioni Fornero/Monti) e di spending review. La Cgil ribadisce il suo sì al al risparmio, alla razionalizzazione soprattutto nell'acquisto dei beni, alla razionalizzazione del sistema di pagamento dei mangar, ma anche il suo netto no ai tagli lineari e alla riduzione dei servizi. Le conseguenze sulla scuola e sull'abbandono scolastico dei tagli degli scorsi anno sono evidenti a tutti, a partire dalle famiglie.
 31 Marzo 2014
http://www.cgilmessina.it/FullNewsBox.aspx?news=2931


Egregia Segretaria, però la maggior parte dei Segretari sono transitati nei partiti, dimenticando tutto. Gli ultimi due sono stati Sergio Cofferati e Guglielmo Epifani, quest'ultimo è stato anche Segretario di Partito, ha governato con Monti, con Letta e in questo preciso momento con Renzi, non abbiamo visto nessun cambiamento, anzi abbiamo avuto come regalo un bel patto di stabilità. In Sicilia invece il partito degli ex Segretari Nazionali della Cgil, taglia giornate di lavoro ai forestali.







FEDERICO DE LUCA, COLLEGA DELL'AZIENDA: IL LAVORO PER NOI NON MANCA!



Ricevo e volentieri pubblico

Buon giorno Michele, mi chiamo Federico De luca, ho 51 anni e sono un operaio stagionale forestale dal 1982 e da sempre lavoro nella città di Palermo. Palermo  come demanio ha diversi cantieri sia a sud-ovest (Villagrazia, Orecchiuta, Valle Giorgia etc) sia a nord ovest (Crocetta, Trippatore, Billiemi, Monte Cuccio, bellolampo, case rosario, capo gallo etc).
Poi ci occupiamo della flora di alcune ville come villa d'Orleans, i giardini pensili dell'Assemblea Regionale, e periodicamente a richiesta di alcuni siti non fruibili al pubblico come commissariati, prefettura, assessorati vari e altre ville demaniali. Non abbiamo più da oltre venti anni due grandi polmoni verdi come la favorita e monte Pellegrino che fanno parte dell'omonima riserva orientata e sono curati dai Rangers d'Italia. Come si evince il lavoro non manca ed è sotto gli occhi di  tutti se viene svolto e come viene svolto, sapessi gli elogi anche scritti che il dirigente dell'Upa di Palermo riceve per il nostro lavoro e degli altri distretti della provincia, ma ciò è vano e frustrante se tutto ciò viene ignorato ed invece le calunnie o qualche negligenza di qualche singolo (che troviamo in qualchessia tipo di lavoro) vengono ampliati. Grazie al tuo diligente lavoro (hobby come lo definisci umilmente tu) non remunerato adesso si comincia a rivalutare la nostra professionalità e questo mio scritto ti vuol ringraziare tanto.

Un milione di milioni grazie Michele.

Con affetto e gratitudine
Federico


Grazie Federico.
Hai ragione da vendere quando dici che il lavoro per noi non manca. Siamo la soluzione a tutto, siamo la vera risorsa dell'ambiente, possiamo e dobbiamo occuparci anche dei tesori artistici e naturali. Invece che fanno? Si vantano di aver tagliato i viveri ai padri di famiglia, questo non possiamo mai digerirlo e non dobbiamo permetterglielo più. 






IERI ALL'ARENA DI GILETTI. ECCO PERCHE' IL SEGRETARIO DELLA LEGA NORD MATTEO SALVINI NON HA RISPOSTO ALLA DOMANDA SUI FORESTALI



Giletti: Ecco Salvini, i famosi 30 mila forestali cosa farebbero nei giardini di Agrigento?




http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2014-03-30&ch=1&v=345471&vd=2014-03-30&vc=1#day=2014-03-30&ch=1&v=345471&vd=2014-03-30&vc=1
Clicca e sposta il cursore al minuto 55:30

E' interessante seguire l'argomento dal minuto 31:30


Per la prima volta il Segretario della Lega Nord Matteo Salvini, non ha voluto rispondere alla domanda di Giletti sui forestali della Sicilia, da sempre un suo cavallo di battaglia.
Secondo me non ha fatto nessun cenno, perchè le risposte sarebbero nelle mie mail che continuamente gli invio, guarda caso silenzio tombale su questo tema. Sarà stato forse un caso? Può anche darsi, ma qualche dubbio rimane. Prima o poi, la nostra problematica deve andare in televisione, andremo volentieri all'Arena di Giletti, a dare le nostre spiegazioni. 
Colleghi non credete che sia arrivato il momento? Visto che nessuno vuole trovare una soluzione al nostro comparto, allora saremo noi a dare la giusta ricetta che la Sicilia e i lavoratori meritano. Se ci siete andiamo avanti, altrimenti ci fermiamo quì, senza nessuna certezza per il futuro dei nostri figli. 
Grazie a Voi possiamo sfondare qualsiasi porta.

Carissimo Massimo Giletti, la risposta è proprio nella Sua domanda, nella Valle dei Templi, i forestali sostituirebbero egregiamente le pecore e le capre. Sì, ha capito proprio bene, le pecore e le capre. 







IL PROGETTO TURISTICO PANTALICA COMINCIA A DIVENTARE REALTA'. SONO MIGLIORATI I SERVIZI, PRIMA ASSENTI, CURATI DALL'AZIENDA FORESTALE


Sinergia tra Regione, Gal e Comuni per la promozione del sito Unesco



 
 L'area archeologica è curata dall'Azienda forestale 
diretta Carmelo Frittitta che ha registrato un aumento 
delle presenze nel corso del 2013. 
Foto lasicilia.it



Sortino. Il progetto turistico per Pantalica comincia a diventare realtà. Anzi, lo è già. Secondo i dati forniti dall'Azienda forestale di Siracusa, che gestisce la Riserva naturale e archeologica, Pantalica è diventata meta del turismo italiano e internazionale.
Le presenze registrate nel 2013 nei cancelli d'ingresso del Fusco, Seramenzana (lato Sortino) e Ponte Diga (lato Cassaro-Ferla) sono stati, infatti, di 45.429: di cui 31.809 italiani e 13.620 stranieri. Il maggior numeri di presenze si è avuto nel mese di agosto con circa 10mila visitatori, ma anche nei mesi primaverili, i visitatori si sono attestati sui 7mila. Presenze che confermano come sia stata imboccata la strada giusta per il rilancio turistico di questo territorio ibleo.
Sono anche migliorati i servizi, prima assenti, curati dall'Azienda forestale. Con questo servizio, come è stato ribadito dal direttore dell'Azienda forestale, Carmelo Frittitta, Pantalica non è stata più in balìa dei vandali e dei campeggiatori abusivi.
Tutta la zona della riserva è stata protetta e vigilata da questi operai, che, tra l'altro, sono ottimi conoscitori del territorio, il cui compito è stato quello di fare rispettare i divieti vigenti, tra i quali quello di bivaccare.
Pertanto, con questo tipo di servizio, Pantalica non è più luogo di scampagnate, ma di cultura e di rispetto della natura. Per la consacrazione turistica di Pantalica e della Valle dell'Anapo si aspetta che vengono realizzati i progetti finanziati, con fondi europei, per 4 milioni di euro. Entro il prossimo anno verranno completate le infrastrutture all'interno della valle dell'Anapo. La Regione ha finanziato 2,3 milioni di euro, con fondi europei, la scheda del Gal Val d'Anapo che riguarda la realizzazione delle infrastrutture sottotraccia: linee telefoniche, dell'energia elettrica e le condutture dell'acqua. Sempre di questa scheda fanno parte il recupero dei punti di servizio all'interno della valle dell'Anapo. Si tratta di due ex due stazioni ferroviarie e della Villa delle Rose. Inoltre, per 1,8 milioni di euro sono stati finanziati la realizzazione dei sentieri culturali, l'acquisto degli arredi, delle apparecchiature e soprattutto dei mezzi di trasporto per la fruizione della Riserva naturale Valle dell'Anapo-Pantalica. «L'approvazione e la realizzazione di questo progetto - afferma il presidente del Gal, Pippo Gianninoto - realizzato all'interno della valle: stazione Giambra, dove sarà realizzato il museo; stazione di Pantalica, per l' uso di degustazione dei prodotti tipici e vetrina dell'artigianato di qualità del territorio; porte di accesso per garantire la fruizione, ulteriori servizi per turisti e viaggiatori».
Adesso questa riserva naturale, una delle più grandi, più importanti della Sicilia e del mondo tanto da essere patrimonio Unesco, attraverso il Piano di gestione può diventare un volano di sviluppo per tutta l'area interna e della provincia e diventare uno dei poli di eccellenza culturali d'Italia.
Paolo Mangiafico

30 Marzo 2014




CARMELO FRITTITTA DIRETTORE AZIENDA FORESTE DI SIRACUSA: 
E' FUORI LUOGO SPARARE SUI FORESTALI!!!
 

Per la miliardesima volta, grazie.



Notizie correlate:
11. NEL PARCO DI NEAPOLIS LO SCORSO ANNO PER LA MANUTENZIONE SONO ARRIVATI GLI OPERAI FORESTALI
12. SORTINO (SR). IL SITO ARCHEOLOGICO PANTALICA RISCHIA DI NON AVERE IL MARCHIO UNESCO







30 marzo 2014

GRAZIE A VOI RAGGIUNTO 1.000.000 DI VISITE




UN MILIONE DI VISITE
UN 1.000.000 DI GRAZIE





"Il Blog dei lavoratori Forestali e degli Addetti allo Spegnimento Incendi della Regione Sicilia" dopo tre anni e 5 mesi ha raggiunto 1.000.000 di visite. Un milione di grazie a tutti voi, un traguardo che stimola a fare sempre di più e meglio. 

Ecco alcuni numeri:  

1.000.000 di visite;
2.127.458 pagine visualizzate;
4122 notizie postate;
1673 commenti;
10° posto tra i migliori 120 "Siti Top-Politica e Istituzioni/Enti & Istituzioni".
Guarda la classifica ShinyStat.






Voglio, con semplici parole dire ancora GRAZIE. 

Questo risultato ovviamente mi rende felice e mi stimola a continuare in questo lungo e faticoso cammino.
Senza gli “amici” che mi leggono, alcuni anche quotidianamente, questo spazio non avrebbe motivo di esistere. Un grazie particolare a quei colleghi (azienda e antincendio) e sindacalisti (confederali e autonomi)  che pubblicano articoli, avvisi, comunicati stampa, commenti e quant'altro, anche Voi avete contribuito al raggiungimento di questo storico traguardo! Continuate a scrivere. 
Ricordiamo con piacere la presenza di alcuni politici (centro destra e centro sinistra), che in qualche occasione particolare, hanno fatto pervenire il loro messaggio.

La storia del blog:
Non ha scopi di lucro, nato per caso per archiviare gli articoli, siccome ne avevo talmente tanti che ho deciso di condividerli con Voi, poi a poco a poco si è migliorato ed è diventato un punto di riferimento per tutti. 
Voglio ribadire ancora una volta, lo faccio per hobby e per passione, non ho nessuna spesa per la gestione, quindi non guadagno alcun centesimo, anzi qualche volta ci rimetto con piacere qualche euro. Sono convinto che non può durare in eterno, ma finchè avrò voglia e tempo a disposizione, continuerò a gestirlo senza problemi.
I nostri commenti e articoli sono letti anche in Europa e Oltreoceano.
A puro titolo di curiosità, pubblico quello che Google mi dice a livello statistico sulla provenienza delle visite.


Sempre



Ultimo Mese



Ultima Settimana



Ieri



Nelle visite giornaliere, con pochi clic, troviamo anche: 
Portogallo,  Repubblica Ceca, Israele, Cina e Malesia.

Infine per essere costantemente aggiornati sulle attività del blog,Vi invito a cliccare su mi piace. (https://www.facebook.com/pages/Il-blog-dei-lavoratori-forestali-e-degli-addetti-antincendio-della-Sicilia/154462464720643?ref=hl)




Immortalato il milone


Il blog appartiene ai forestali

Grazie a tutti!


Thank you all!  Vielen Dank an alleСпасибо всем!
Diolch i chi i gyd!  Merci à tousVă mulțumesc tuturor!
Спасибі всім!  Cảm ơn bạn tất cả!   !شكرا لكم جميعا
Obrigado a todos!  Děkuji vám všem!   !תודה לכולכם
Gracias a todosTänan teid kõiki!   Hvala vam svima! 
Terima kasih semua謝謝大家!






FORESTALI. DOPO LE PROMESSE DEL GOVERNO REGIONALE NESSUN AVVIAMENTO



CALTAGIRONE

L’«esercito» dei circa 1.250 lavoratori forestali stagionali sul piede di guerra

«Dopo le promesse del governo regionale
nessun avviamento»

 

Il bosco di Santo Pietro è una delle aree 
più a rischio incendi del calatino
Foto lasicilia.it


I sindacati non ci stanno: "Basta con gli scaricabarile o ai tentativi di giocare a rimpiattino. I problemi economici e logistici addotti dall'Azienda demaniale non ci convincono. Non vorremmo che fossero sola scusa per giustificare i mancati avviamenti al lavoro". Flai - Cgil, Fai - Cisl e Uila - Uil lanciano l'allarme dopo il documento con cui l'Azienda foreste demaniali di Catania ha manifestato uno stato di preoccupazione crescente per la mancata disponibilità economica a effettuare le visite mediche, acquistare i materiali antinfortunistici ai lavoratori e a provvedere alla manutenzione dei mezzi meccanici e all'acquisto dei carburanti. Una serie di criticità, queste, che mettono a repentaglio l'avvio delle attività propedeutiche alla prevenzione degli incendi, quali la realizzazione dei viali parafuoco, dei tagli alle colture boschive e la costruzione delle stradelle interpoderali.
"Dopo lo sciopero dei lavoratori forestali dell'11 marzo - sottolineano i sindacati - il Governo Crocetta si era impegnato, tra l'altro e per iscritto, a procedere entro il mese di marzo ai primi avviamenti al lavoro. A tutt'oggi non abbiamo avuto notizie né di alcun avviamento, né di alcuna convocazione da parte dell'Azienda foreste demaniali di Catania. Abbiamo invece ricevuto una nota sottoscritta dai direttori dei lavori in cui si lamentavano tutta una serie di criticità, peraltro note da tempo, che impediscono agli stessi di effettuare l'ordinaria attività. Non vorremmo che i contenuti e la tempistica della nota in questione fossero la motivazione, più o meno indiretta e più o meno palese, dei mancati avviamenti al lavoro. Resta il fatto che ancora una volta il Governo assume degli impegni, che puntualmente vengono disattesi nella sua pratica attuazione dalla burocrazia regionale o periferica".
Poi l'annuncio di iniziative: "I lavoratori e il sindacato sono stanchi di questo logoro palleggiamento di responsabilità. Non si esiterà a procedere ad ulteriori mobilitazioni di lotta, ove questi e altri impegni venissero disattesi da parte del Governo regionale o dei suoi organi burocratici. Anche nel Calatino, quindi, la Flai (con il segretario Nuccio Valenti), la Fai (con la segretaria Angela Tasca) e la Uila (con il segretario Giacomo Piluso) promettono approfondimenti e, soprattutto, non intendono concedere sconti alla Regione. E i lavoratori forestali del Calatino esprimono rabbia e delusione per ciò che non è stato e continua a non essere.
Sono un vero e proprio "esercito": 1250 nei distretti di Caltagirone e Vizzini, fra i quali 335 addetti all'antincendio (centocinquantunisti e centunisti) e 915 addetti alle manutenzioni (operai a tempo indeterminato, centocinquantunisti, centunisti e settantottisti). La coperta si è rivelata troppo corta e gli operai, già l'anno scorso, sono tornati alla situazione di cinque anni fa, quella precedente all'accordo del mese di maggio del 2009. Per loro, infatti, nel 2013, non è stato possibile andare oltre la mera conferma delle giornate garantite per legge. E, se il buon giorno si vede dal mattino, pure il 2014 si annuncia carico di problematiche tutte da risolvere.
Mariano Messineo

29 Marzo 2014




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SE L'ETNA NON E' RIPULITA METTENDO IN AZIONE I FORESTALI, SARA' DIFFICILE ATTRARRE TURISMO



Il convegno sull'asse aeroportuale. Fontanarossa avrà 7 milioni di passeggeri

Sac, Taverniti lascia: «Debbo pensare a Comiso»


Tony Zermo
Catania. Le situazioni aeroportuali presentano sempre delle sorprese. La prima è questa: l'ing. Enzo Taverniti lascia la presidenza della Sac. Dietro non c'è nessun bisticcio «solo che preferisco dedicarmi all'aeroporto di Comiso (di cui è amministratore delegato), tra l'altro ho una mia impresa e non si possono fare troppi lavori insieme». Dispiace che lasci la Sac perché ha dimostrato di essere un manager corretto e competente. Ora si pone il problema della nomina del nuovo presidente e sarà l'assemblea dei soci a decidere. Ma chi? La Camera di commercio ha tre quote su otto, dunque è il socio di riferimento. «E' ancora commissariata - ha ricordato il sottosegretario Giuseppe Castiglione - e questo indebolisce il potere decisionale». In poche parole, Crocetta Crocetta non può commissariare tutti gli enti locali.
Altra notizia. Per far diventare Fontanarossa un vero scalo internazionale ci vogliono 260 milioni: per fare la pista di 3000 metri, spostare Bicocca e interrare la ferrovia realizzando la stazione ferroviaria. Sarebbe un'intermodalità avveniristica, solo che bisogna convincere l'Unione europea a finanziare il progetto redatto da Italferr e non considerarlo «aiuto di Stato», ma struttura portante per il movimento di tutti i siciliani.
L'ad della Sac, ing. Gaetano Mancini, ha ricordato i problemi di gestione: i lavoratori dell' handling che fanno andare in rosso il bilancio della Katàne per l'eccesso di assenteismo, anche i 15 addetti al servizio di raccolta dei carrelli che temono per il posto di lavoro (hanno distribuito volantini all'ingresso delle Ciminiere dove si svolgeva il convegno sul «Sistema integrato aeroportuale di Catania e Comiso»). Poi ha toccato corde più alte quando ha detto che «l'aeroporto è un motore di sviluppo, ma che da solo non basta se il territorio non è attrattivo, se è scarsamente curato, se l'Etna non è ripulita mettendo in azione le guardie forestali. Dobbiamo avere la cultura del territorio e dell'accoglienza, altrimenti sarà difficile attrarre turismo». A proposito, ha aggiunto, «lo sapete che i parchi siciliani costano 271 milioni l'anno e che il parco dell'Etna ha 16 dipendenti e 13 dirigenti? ».
Taverniti non ha accennato pubblicamente alle sue dimissioni, ma ha detto di Comiso che «ha registrato 95 mila passeggeri, pur essendo partita ad agosto» e che per quest'anno dovrebbe arrivare a 300 mila. «La speranza è che le spese dei controllori di volo siano sostenute dal ministero». E poi ha riproposto la riattivazione della ferrovia tra Agrigento e Caltanissetta.
Le previsioni di crescita di Fontanarossa sono incoraggianti, nei primi mesi dell'anno c'è stato un aumento dell'11,10%, e a marzo sarà del 14%. Questo significa che quest'anno Fontanarossa arriverà a 7 milioni di passeggeri ed entro il 2020 supererà i 10 milioni. «Un aeroporto è il più grande moltiplicatore di ricchezza, ma deve sapersi scegliere il proprio destino», hanno detto Stefano Baronci, segretario generale di Assoaeroporti, e l'economista Francesco Garraffo. Insomma, facciamo la nuova pista per i grandi aerei di lunga distanza. Ultima notizia: il 24 maggio comincia il collegamento diretto Catania-Istanbul di Turkish Air quattro giorni alla settimana, per cominciare. Si apre per Catania la porta dell'Asia.

29 Marzo 2014



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ENNA. A GIUGNO LA DISOCCUPAZIONE AGRICOLA, ACCORDO TRA INPS E SINDACATO CODIRES


A giugno la disoccupazione agricola
accordo tra Inps e sindacato Codires


Proficuo incontro tra la direzione provinciale dell'Inps e il sindacato Codires, a seguito della richiesta avente in oggetto le problematiche finanziarie dei lavoratori agricoli e forestali. Al tavolo ennese il direttore provinciale dell'Inps, Armando Antonio Iacono e il segretario regionale del Codires, Enrico Scozzarella.
«Il nostro sindacato ha fatto presente, che in un momento di vera crisi economica del Paese, dove la disoccupazione del territorio provinciale ha raggiunto il massimo storico del 37% con gravi risvolti negativi per l'economia del territorio e degli abitanti, era doveroso e determinante dare un vero e concreto segnale di vicinanza alle famiglie dei lavoratori. Per questa ragione - aggiunge Enrico Scozzarella - al fine di evitare drammi e depressione alle tante famiglie che vivono una condizione di difficoltà economica, per di più aggravata dal livello della tassazione che ha raggiunto limiti insopportabili, abbiamo chiesto la liquidazione delle somme dovute agli agro-forestali».
Positiva la risposta dell'Inps che il segretario del Codires, commenta dicendo: «Devo rassicurare i 2 mila 545 lavoratori agro- forestali della provincia, perché il direttore dell'Inps, con alto senso di responsabilità verso la categoria, ha accolto la nostra proposta concernente la liquidazione economica della"disoccupazione agricola" relativa alle giornate effettuate nell'anno 2013, entro la prima decade giugno 2014. Il dottor Iacono, inoltre, ha voluto precisare che era suo intendimento accelerare la procedura in questione, perché dal momento in cui arriva l'applicabilità a procedere da parte della Direzione Generale Inps, loro si attiveranno per liquidare la prestazione economica della disoccupazione agricola ai lavoratori».
Arcangelo Santamaria

29 Marzo 2014





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GRAZIE AI FORESTALI E CARABINIERI SONO STATI INDIVIDUATI I RESPONSABILI DELLA DISCARICA


Forestali e Cc di Nissoria hanno denunciato 2 persone

Individuati i responsabili della discarica


Foto lasicilia.it

Nissoria. Una discarica abusiva in aperta campagna, dove erano stati scaricati materiali di ogni tipo ma anche il pericoloso Eternit contenente amianto. L'area è stata sequestrata ma questa volta le indagini svolte congiuntamente dal distaccamento di Nicosia del Corpo forestale e dai carabinieri della stazione di Nissoria, hanno permesso di individuare alcuni dei responsabili dello scarico illecito. L'indagine rientra nelle attività di contrasto del fenomeno delle microdiscariche, che negli ultimi anni ha subito un continuo crescendo fino ad assumere dimensioni preoccupanti, anche perché aumentano le sostanze pericolose abbandonate sul nudo terreno, spesso a pochi metri di corsi d'acqua e pozzi o da aree coltivate. Anche nel caso della discarica abusiva sequestrata nel vallone Rinaldi i rifiuti rischiavano di contaminare l'ambiente e nel territorio nissorino da tempo per contrastare il fenomeno operano in sinergia i carabinieri della Stazione ed il personale del Distaccamento forestale di Nicosia. sull'area sequestrata sono stati rinvenuti materiali da costruzione contenenti amianto che è classificato come rifiuto pericoloso, miscugli e scorie di cemento, mattoni e piastrelle, avvolgibili in plastica, metalli misti, tubature, carta e cartone, residui di vetro, legno utilizzato per il supporto di tendaggi.
Il sostituto procuratore di Enna Ferdinando Lo Cascio, che ha coordinato le indagini, ha emesso sulla base dell'informativa, il decreto di ispezione dei luoghi che è stato eseguito da carabinieri e forestale il 26 marzo. Il sopralluogo ha permesso di individuare con certezza la provenienza dei rifiuti e confermare le responsabilità di due persone che erano già state indicate come possibili responsabili dell'abbandono dei rifiuti pericolosi. In sostanza a carico dei due denunciati sono stati raccolti elementi che confermerebbero le loro responsabilità. Entrambi devo rispondere di smaltimento illecito di rifiuti anche pericolosi e attivazione di discarica abusiva, ma le indagini potrebbero portare ad individuare altri soggetti che utilizzavano l'area per smaltire illegalmente materiali di ogni tipo. L'individuazione dei responsabili permetterà al Comune di Nissoria di chiedere l'autorizzazione essendo l'area sequestrata a procedere alla bonifica, come previsto dalla legge, ma anche di rivalersi poi sui responsabili per il risarcimento delle spese sostenute.
Giu. mar.

29 Marzo 2014





29 marzo 2014

RAGUSA. RITARDI NEI PAGAMENTI DEI FORESTALI, CHIESTO L'INTERVENTO DEL PREFETTO



Chiesto un autorevole intervento del Prefetto Vardè

RITARDI NEI PAGAMENTI DEI FORESTALI E DEI DIPENDENTI ARAS

1
Un autorevole intervento del Prefetto di Ragusa Dott. Annunziato Vardè è stato chiesto dalla Fai, Flai e Uila per la grave situazione che si è venuta a determinare nei lavoratori forestali della provincia di Ragusa e per affrontare una situazione insostenibile e pesantissima che si è venuta a determinare tra i lavoratori dell'Associazione Allevatori ARAS dove alla prospettiva incerta sul futuro (Ipotesi di integrazione con l'Istituto Zootecnico e taglio e insufficienza di risorse) si aggiunge una intollerabile condizione di precarietà nei pagamenti fermi a 4 mesi per gli stipendi e a 8 per i rimborsi.
In provincia di Ragusa, dove l'Associazione allevatori rappresenta una realtà di notevole rilievo e supporto per le diffuse aziende zootecniche, e dove la zootecnia è un cuore pulsante della attività agricola dell'altopiano, questa condizione  rischia di  determinare anche conseguenze negative sul complesso della agricoltura e dell'economia provinciale.
Le Organizzazioni sindacali di categoria denunciano lo stato di grave ritardo nei pagamenti dei lavoratori  forestali della provincia di Ragusa.
Siamo, infatti, ad oltre tre mesi di ritardo e in tante famiglie, specie monoreddito, questa condizione determina inevitabili disagi, sofferenze e drammi.
Le vicende legate alla Legge Finanziaria regionale per il 2014, la impugnativa del Commissario dello Stato, la successiva Finanziaria “BIS”, ora le dimissioni dell'assessore al Bilancio Bianchi e la condizione pesante di travaglio all'interno del Governo hanno sicuramente accentuato la situazione di incertezza sulla disponibilità delle risorse e in concreto sul pagamento degli stipendi e dei salari ai lavoratori del settore.
Hanno contribuito altresì le nuove procedure che dovevano garantire trasparenza e hanno invece finito col bloccare e  impantanare il procedimento di liquidazione delle spettanze.
In provincia, grazie alla progettazione da parte della Azienda Foreste demaniali di Ragusa con i fondi comunitari del PSR,  è stato avviato un numero consistente di lavoratori nei cantieri; ora ci si trova nella situazione paradossale di mancati pagamenti e di ritardi anche verso i fornitori col serio rischio di sospendere anche i lavori in corso.
Nonostante le ripetute sollecitazioni e pressioni effettuate anche dalle Organizzazioni sindacali presso il Dipartimento regionale dell'Azienda Foreste Demaniali e la Ragioneria generale, ad oggi, non solo non ci sono stati pagamenti, ma permane una grave incertezza sui tempi, con situazioni anche di vera emergenza.
 
29 Marzo 2014
http://www.ragusaoggi.it/41924-ritardi-nei-pagamenti-dei-forestali-e-dei-dipendenti-aras
 






LA FLAI CGIL MADONIE CASTELBUONO COMUNICA L'INVIO DELLE RICHIETSE PER I 151NISTI E L'AUTOCONVOCAZIONE DEGLI OTI PRESSO L'ASSESSORATO BILANCIO



AVVIAMENTI FORESTALI - Manutenzione

Lunedì 31 marzo saranno inviate ai Centro per l'Impiego le richieste per i 151isti.
L'immissione al lavoro, presumibilmente, entro la prima decade di aprile.

Buon lavoro.



 PAGAMENTI MENSILITA' - LAVORATORI A TEMPO INDETERMINATO

Lunedì 31 marzo ore 11,00 autoconvocazione delle segreterie provinciali con delegazione di lavoratori presso Assessorato Bilancio, via Notarbartolo, relativamente alle problematiche dei pagamenti delle mensilità degli O.T.I.

Invitiamo a partecipare.



Facebook. 28 Marzo 2014
https://www.facebook.com/flaicgilmadonie.castelbuono?fref=ts




ENNA. IN AGITAZIONE I FORESTALI A TEMPO INDETERMINATO, MARTEDI' MANIFESTAZIONE DI PROTESTA IN PREFETTURA


Martedì manifestazione di protesta in Prefettura

In agitazione i forestali a tempo indeterminato



f. g.) Non c'è pace per i lavoratori forestali, che si trovano in grande difficoltà e con un futuro abbastanza incerto. Le mancate risposte rispetto alla loro vertenza con particolare riferimento agli impegni sottoscritti l'11 marzo scorso dal presidente della Regione Rosario Crocetta, dall'assessore alle Risorse Agricole Dario Cartabellotta e dall'assessore al Territorio e ambiente Mariella Lo Bello; il perdurare delle difficoltà degli Uffici periferici forestali in materia di trasferimenti delle necessarie risorse finanziarie per i pagamenti arretrati e gli avviamenti programmati, hanno delineato una condizione molto preoccupante per centinaia di famiglie del territorio siciliano e di quell'ennese in particolare.
«L'indisponibilità del Governo a trovare soluzioni finanziarie che consentano l'immediato pagamento delle mensilità arretrate agli operai a tempo Indeterminato - dichiarano i segretari di categoria Scornavacche della Cgil, Bubbo della Cisl e Savarino dell'Uil - tenta di cancellare gli impegni assunti e bloccare, dopo la straordinaria partecipazione allo sciopero generale del comparto, quello spiraglio di apertura a soluzioni fissate che si erano annunciate a Palermo in sede di confronto. Per non pregiudicare ulteriormente le condizioni dei lavoratori a tempo indeterminato e cogliendo le loro pressioni, le segreterie provinciali Unitarie di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione del comparto con una prima iniziativa che si terrà a Enna con assemblea dei lavoratori forestali davanti la prefettura, dalle 11,30 alle 13,30 di martedì, in cui chiederemo l'intervento del Prefetto per solvere questo difficile problema».
In considerazione del grave stato di tensione esistente e dei rischi sul versante dell'ordine pubblico, le organizzazioni sindacali hanno deciso di declinare qualsiasi responsabilità per eventuali turbative che dovessero scaturire dall'esasperazione di chi vede compromesso il proprio futuro.

28 Marzo 2014






VEDO PADRI DI FAMIGLIA DEL SERVIZIO ANTINCENDIO SFIDARE IL FUOCO E POI SENTIRSI DIRE CHE SONO LORO AD APPICCARLO



«Sull'Etna con il magone»

Erano i primi giorni di marzo, giorni di cui tengo il ricordo di quel lontano '76 quando ragazzini salivamo sull'Etna per quella sperata sciata, quel giorno faceva freddo, molto freddo, troppo freddo per dei ragazzi senza l'abbigliamento tecnico di oggi, uno non ce la fece, partimmo in quattro e restammo in tre. Ogni anno in questa mesta ricorrenza, da allora, mi reco sull'Etna dedicando una sciata al mio amico. Quest'anno, come ogni anno, mi accingo alla rituale sciata, scelgo come partenza il Rifugio Citelli, arrivo, prendo la camera, ceno con i gestori, mi organizzo mentalmente per la partenza dell'indomani, mafa caldo, troppo caldo per marzo, giungono sciatori portando notizie nefaste sullo stato della neve, andare a sciare domani è impresa impossibile, vado a dormire pensando cosa fare l'indomani. La mattina mi sveglio, scendo giù, esco e guardo quello spettacolo che solo la nostra montagna può darci, Alzo gli occhi verso la montagna e mi fermo a guardare, guardo e mi sembra di scorgere un volto di una anziana signora, con i capelli argentati, e con due grandi occhi marroni da cui scorgono dei rivoli, sembrano lacrime, perché piange, mi chiesi, mi fermo, e prima di pensare a quel che stavo a fare, mi ritrovo sul sentiero di Serracozzo, salgo e continuo a salire fino ad arrivare a quel pianolo dove c'erano quegli occhi, due rocce che nulla hanno da condividere con la lava, ma il chiaro segno che il creatore può porre ciò che vuole dove vuole. Mi siedo su quelle rocce e guardo giù, inizio a vedere quello che l'anziana signora lacrimante vede. Vedo centinai di giovani, con tante speranze, bloccati da leggi che non gli permettono di fare il loro lavoro, vedo una giovane mamma con dei figli, dipendente della forestale, salire sul tetto di un edificio per rivendicare il suo salario, vedo uno "stagno" in cui annaspano i precari del più importante istituto di vulcanologia al mondo, vedo nelle celle delle fondazioni del "villaggio dell'edera" di Nicolosi, il monastero di San Nicola, eccelsi professionisti bloccati da una miope politica, vedo una giovane Don Chisciotte combattere contro i mulini a vento innalzati con i tenaci mattoni della fornace burocratica italiana. Sto seduto e guardo giù, inizio ad osservare meglio e vedo cose che tanti non vedono. Vedo padri di famiglia, del servizio antincendio, sfidare il fuoco, e poi sentirsi dire che sono loro ad appiccarlo, vedo le poche guardie forestali non sapere dove andare, avendo territori immensi, vedo dirigenti regionali parlarsi ma non capirsi, vedere, ma no guardare, sentire, ma non ascoltare. Vedo orde di turisti deportati, ignari di dove stanno andando, nelle mani di avidi mercenari del turismo, vedo l'avidità di pochi a scapito del benessere di tanti, vedo un metro di terreno del Parco, e mi accorgo che è di sette enti diversi, e che ognuno ne rivendica la proprietà.
Vedo tanto, troppo, rimango seduto sulle "rocce di Dio" e…. piango anche io.
Lettera firmata


28 Marzo 2014




LUNEDI' 31 MARZO ASSEMBLEA DEL SIFUS A BARRAFRANCA (EN)



Ricevo e pubblico
dal Sifus












28 marzo 2014

CALATINO. FUTURO INCERTO PER 3.200 FORESTALI





Cliccare per ingrandire














VENERDI' 28 CONVOCAZIONE IN ASSESSORATO PER I LAVORATORI FLAI, FAI E UILA


Venerdì 28 marzo l’Assessorato dello sviluppo rurale e territoriale convoca i lavoratori con il seguente ordine del giorno:

- Interventi di manutenzione del verde lungo le aree di pertinenza delle autostrade gestite dal CAS;
- Sorveglianza sanitaria;
- Avviamenti operai con garanzia 151 giornate.

forestazione


28 Marzo 2014
http://www.flaipalermo.it/2014/03/27/convocazione-per-il-lavoratori-flai-fai-e-uila/






SIGNORELLO: L'AMBIENTE E' LA RICCHEZZA DEI SICILIANI, PUNTIAMO SUI FORESTALI PER SALVARLO


Signorello: “L’ambiente è la ricchezza dei siciliani, puntiamo sui forestali per salvarlo”




INTERVISTA AD UN ‘SICULO DOC’ COL PALLINO DELLA SALVAGUARDIA AMBIENTALE

A due giorni dalla Marcia per l’indipendenza siciliana, in programma domenica a Palermo, incontriamo Luciano Signorello, uno dei promotori dell’evento, nonché funzionario regionale presso un ente di salvaguardia ambientale. Indipendentista da sempre, ama definirsi un “siculo doc” innanzitutto. Con lui abbiamo parlato della marcia, ma soprattutto di come salvare quel che resta del patrimonio naturalistico siciliano. LUCIANO SIGNORELL
Perché una Marcia per l’Indipendenza anche in Sicilia?
“Al di la di quello che può essere l’amore per questa terra, al di la del bisogno di renderla più vivibile per noi e per le generazioni a venire, la Sicilia ha davvero bisogno di una “scossa” che possa far tornare nei siciliani il bisogno di reagire ad una situazione annosa, per non dire secolare, di degrado determinato dall’abbandono delle nostre menti “produttive” e da una sudditanza imposta da classi politiche nazionali che l’hanno ridotta ai minimi termini. Il bisogno di indipendenza è in realtà il bisogno di un riscatto morale e psicologico prima che politico e legislativo che, secondo me, i siciliani dovrebbero fare proprio. In questo contesto nasce l’esigenza di una marcia, proprio per dare un segnale forte sia verso coloro (classi politiche in testa..) che ritengono la Sicilia solo una terra di confine, perché si rendano conto che così non è, sia verso quei siciliani, rassegnati ad una posizione succube e schiava di politiche non volute che da pochi”.
Veniamo ad un altro tema a lei molto caro. Si può ancora parlare di salvaguardia ambientale in una terra come la Sicilia, devastata dalle raffinerie, massacrata da elettrodotti,  in cui ospiti stranieri indesiderati hanno collocato basi militari di tutti i tipi?
“La salvaguardia ambientale, intesa come ambiente non contaminato dove è presente l’essere umano, è stato uno dei temi che da sempre ha interessato i governi del mondo civilizzato (che però, hanno utilizzato le aree sottosviluppate per depositare qualunque tipo di residuo). La prima assise importante sull’ambiente, si tenne in Iran nel 1971 dove venne stilata la “Convenzione di Ramsar” per la tutela delle zone umide. Dal 1971 fino al 2010, anno in cui a Nagoya è stato concordato il Piano Strategico per la Biodiversità 2011-2020, diversi sono stati gli accordi, i trattati e le convenzioni che, hanno cercato di produrre una spinta verso un cambiamento delle dinamiche che hanno portato alla distruzione degli ambienti naturali con grave pregiudizio della salute umana e animale, andando ad emanare norme sempre più severe, sia in fase di approvazione di progetti che in fase di verifica.”gela
Norme più severe, che non sempre vengono rispettate…
“Si, nonostante l’inasprimento delle norme, basta dichiarare un sito di “importanza strategica” che tutto l’ambaradan normativo e vincolistico, crolla improvvisamente. Credo che in Sicilia ne conosciamo un caso abbastanza eclatante!” Il nostro pensiero va immediatamente ad un Sito di Interesse Comunitario (SIC), immerso nel cuore di una sughereta, violato e massacrato da installazioni americane di guerra, nel nome di interessi militari superiori… ma andiamo avanti.
Si può parlare di equilibri biologici sulla nostra isola?
“Fin dai tempi antichi, purtroppo nella nostra Regione, sono state introdotte una serie di specie alloctone giustificando questa pratica per favorire la ricolonizzazione dei suoli nudi, che però ha danneggiato fortemente la naturale evoluzione vegetazionale, in quanto il clima cosiddetto “mediterraneo” ha fatto si che queste specie prendessero il sopravvento sulle specie locali alterando fortemente gli equilibri biologici dell’ambiente in cui sono state inserite.”
parco dell'etnaQuindi, equilibri instabili o addirittura sovvertiti?
“Non si tratta di disquisire alla maniera scientifica sull’argomento, ma di capire che l’alterazione naturale di un’area arriva ad alterare anche gli equilibri produttivi dell’area stessa e mi riferisco alla produzione di massa legnosa, ai pascoli, ai coltivi che producono le materie prime dalle quali trarre sostentamento per gli animali e per gli uomini. Come si può intervenire per rimediare, sappiamo che esistono delle direttive del G8 in merito. Prendendo spunto dal citato Piano Strategico per la Biodiversità, ma anche dalle direttive del G8 con la cosiddetta “Carta di Siracusa”, si potrebbe intervenire all’interno della programmazione dei fondi europei per il periodo 2014-2020 (e seguenti), per attingere adeguatamente ai fondi europei per utilizzare i tecnici e gli operai forestali affinchè si possano avviare adeguati interventi di riqualificazione ambientale attraverso l’utilizzo di specie autoctone di provenienza locale e la promozione di strutture atte alla riproduzione di piante adatte all’impiego in opere di riqualificazione e di recupero ambientale (vivai per specie vegetali).
Ci spieghi meglio.
Si rende necessario procedere con la conservazione, in situ ed ex situ, di specie rare o minacciate per specifici progetti di tutela, con la produzione di piante per ripopolamenti o reintroduzioni e con il mantenimento dei semi in Banche del germoplasma. Ciò dovrà essere realizzato mediante la definizione di programmi capaci di produrre modelli di sviluppo da applicare poi su tutto il territorio. In quest’ottica, è indispensabile porre l’accento sull’assegnazione delle competenze, rafforzando gli strumenti e i ruoli della politica regionale, i quadri giuridici e istituzionali, al fine di garantire una regia unica per la definizione e l’applicazione di strategie efficaci.forestali ter
Un utilizzo specialistico dei forestali potrebbe rendersi indispensabile in quest’opera di riqualificazione del territorio e dell’ambiente?
“Si, bisogna assolutamente che si realizzi un utilizzo specialistico della comprovata esperienza forestale siciliana non additando gli operatori come nullafacenti, prestando il fianco a speculazioni vergognose che si permettono di blaterare i delatori della Sicilia e dei siciliani. Se la nostra Regione possiede uno dei più importanti patrimoni boschivi dell’intera area mediterranea si deve al clima, alla posizione geografica, ma anche al lavoro silenzioso ma costante ed appassionato di tanti uomini e donne”.
Ma l’ambiente in senso lato non sono soltanto le entità boschive, i parchi e le riserve, c’è anche altro…
“L’ambiente è la vivibilità dei centri abitati, la bontà dei prodotti agricoli ed i loro derivati (oggi grazie alle politiche scriteriate della comunità europea, con l’appoggio di buona parte di deputazione italiana, siamo invasi da prodotti alimentari provenienti da Paesi concorrenti e con dubbia qualità del prodotto), dei prodotti della pesca (chissà quanto mercurio ed altro materiali nocivi sono depositati lungo i fondali nelle aree contigue ai petrolchimici), della qualità dell’aria e del suolo e delle acque (Terra dei fuochi in salsa sicula, presunte scorie radioattive tombate nelle miniere dismesse?).

Secondo Lei, chi può migliorare la qualità della vita e dell’economia tutta, in Sicilia?
“Solo i siciliani possono aiutare se stessi. La storia dimostra che gli altri li hanno sempre derubati”.

28 Marzo 2014
http://www.linksicilia.it/2014/03/signorello-lambiente-e-la-ricchezza-dei-siciliani-puntiamo-sui-forestali-per-salvarlo/



Ottima idea sicuramente da approfondire.