29 febbraio 2012

DDL.LAVORI IN ECONOMIA NEL SETTORE FORESTALE

Onorevoli colleghi,

         l'approvazione  della disposizione  in  argomento  si
     rende   necessaria   per  reintrodurre   nell'ordinamento
     regionale  il  comma 6 bis dell'articolo 24  della  legge
     regionale  11  febbraio 1994, n. 109, nel testo  recepito
     della   legge  regionale  2  agosto  2002,  n.  7,   come
     introdotto  dall'articolo 1 della legge regionale  n.  18
     del  12  novembre 2002, che risulta abrogato per  effetto
     del  comma  1  dell'articolo 1 della legge  regionale  12
     luglio   2011,  n.  12,  e  consente  all'Amministrazione
     regionale  di potere continuare ad espletare i lavori  in
     economia eseguiti in amministrazione diretta nel  settore
     forestale, prescindendo dai limiti previsti dal  comma  5
     dell'articolo  125  del  decreto  legislativo  12  aprile
     2006, n. 163 e successive modifiche ed integrazioni.

         Invero,  nella considerazione che successivamente  al
     31  dicembre  2011 viene a cessare il periodo transitorio
     previsto   dall'articolo   1   della   richiamata   legge
     regionale  12/2011  di vigenza della pregressa  normativa
     (comma  6  bis  dell'articolo 24 del decreto  legislativo
     109/1994  nel  testo  regionale), l'emendamento  tende  a
     reintrodurre la disposizione dell'articolo 1 della  legge
     regioanle 12 novembre 2002, n.18.

         Circa  la  praticabilità della reintroduzione  di  un
     regime  giuridico  speciale derogatorio  per  il  settore
     agricolo-forestale  per la tipologia  di  interventi  che
     possono  essere  effettuati in  amministrazione  diretta,
     senza incorrere nelle norme sulla libera concorrenza,  si
     è  espressa positivamente l'Avvocatura distrettuale dello
     Stato  con avviso del 31 agosto 2011 n. 14959 nei termini
     ivi specificati.

                                ---O---

              DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA PARLAMENTARE

                                Art. 1.

         1.  I lavori di rimboschimento, rinsaldamento e opere
     costruttive  connesse,  di ricostituzione  boschiva,  gli
     interventi  di  prevenzione e repressione  degli  incendi
     boschivi  e  gli interventi colturali e manutentori,  ivi
     compresi  quelli  per la gestione dei demani,  dei  vivai
     forestali  e  delle riserve naturali, di cui all'articolo
     64  della  legge  regionale  6  aprile  1996,  n.  16   e
     successive  modifiche  ed  integrazioni,  sono  di  norma
     realizzati  in  economia ed eseguiti  in  amministrazione
     diretta  prescindendo  dal  limite  di  importo   per   i
     lavoratori in amministrazione diretta previsto dal  comma
     5  dell'articolo  125 del decreto legislativo  12  aprile
     2006, n. 163 e successive modifiche ed integrazioni.

         2.  La  deroga  di cui al comma 1 si applica  altresì
     agli   analoghi  lavori  realizzati  dall'Ente   sviluppo
     agricoli e dai Consorzi di bonifica.

                                Art. 2.
                             Norma finale

         1.  La  presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta
     ufficiale della Regione siciliana.

         2.  E'  fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla
     e di farla osservare come legge della Regione.
 
  DDL 868 del 22/02/2012 


Sentieri piste, interventi forestali, per non parlare di interventi di muratura, falegnameria, imbiancatura, riparazioni idraulico, elettrico o qualsiasi altra  cosa. Queste maestranze che annualmente vengono usate servono proprio al risparmio. Ma  Quante volte si è stati costretti a chiamare un professionista  esterno per risolvere questi problemi? Bene noi siamo quei professionisti. Vi chiediamo di essere usati anche in questo caso come strumento già vostro e senza spese aggiuntive per l’amministrazione. 

Egregio On. Paolo Colianni, (diverse volte ho avuto il piacere di incontrarla per le problematiche  ancora irrisolte) dove sono finite (anche) le sue promesse? Penso che sia arrivato il momento di ripristinarli perchè le amministrative sono alle porte.....

 Ecco quì sotto cosa ci aveva fatto credere.



26 febbraio 2012

DIREMO ADDIO AL CORPO FORESTALE DELLO STATO?

 

Corpo Forestale dello Stato? Abolito per legge



L'incredibile proposta del PD




Meno male che il Corpo Forestale dello Stato,nell’ultimo Rapporto dell’Eurispes, ha guadagnato significativi punti in tema di apprezzamento del suo operato da parte del cittadino. In Parlamento, infatti, c’è chi lo vuole abolire. Non l’apprezzamento, ma l’intero Corpo Forestale.
Secondo una proposta presentata in campo PD, i Forestali diventerebbero tutti poliziotti (nuovo corpo di Polizia Ambientale) e Vigili del Fuoco. I Sindacati forestali cgl-cisl-uil hanno stigmatizzato la proposta definendola una iniziativa estemporanea, sommaria e liquidatoria. Una cosa, si spera, che non avrà seguito nel Parlamento. Ma chi potrà esserne sicuro?
Con tutte le antipatie di lobby varie, quella che nell’immaginario del cittadino rimane come la Polizia che difende la natura, rischia così di venire liquidata.
La proposta di legge riporta il numero 4862 ed è stata presentata lo scorso 22 dicembre. Primo firmatario l’On.le Rosato.
Ma come arrivano i 35 firmatari, all’estinzione del Corpo Forestale dello Stato?
Partendo dal traffico dei rifiuti denunciato da Legambiente (tra i firmatari della proposta di legge c’è anche il Presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci), i nostri Onorevoli pur “non giustificando assolutamente chi evade il fisco“, ritengono però che il cittadino paga più tasse se vede gli introiti dello Stato spesi in maniera efficiente. Dunque, questa sorta di lotta all’evasione per svogliatezza, si giustificherebbe con l’abolizione degli sprechi, ovvero il Corpo Forestale dello Stato (sic!).
Le funzioni saranno così “spacchettate” tra una nuova Polizia Ambientale ed i Vigili del Fuoco (scarica la proposta di legge). In tal maniera, la riorganizzazione effettuata, consentirà di risparmiare e al cittadino di pagare più felicemente le tasse. Fine, dopo l’uso, del pacchetto.
Non si è capito bene che fine faranno i contingenti della Forestale che dipendono dalle Regioni a Statuto speciale e, per Bolzano e Trento, delle due Province autonome. La Sicilia, come la Sardegna, ad esempio, continuerà ad avere la sua Forestale. La Calabria, invece, più Vigili del Fuoco e nuovi poliziotti. Nulla, ma proprio nulla, sui Nuclei Cites del Corpo Forestale dello Stato che in ottemperanza a quanto stabilito dalla Convenzione di Washington, sono presenti presso le dogane anche delle Regioni e province autonome. Pazienza, forse lì possiamo lasciare le porte aperte, oppure sistemare un Vigile del Fuoco con un idrante pronto all’uso.
Su una cosa, però, i nostri Onorevoli sono stati chiari. La Foresta di Tarvisio. Un articolo degli appena 13 (un altro è sul trasferimento delle bandiere al neo corpo di Polizia Ambientale) con il quale si vorrebbe cancellare il Corpo Forestale dello Stato, è interamente dedicato alla Foresta di Tarvisio. E’ in convenzione tra il proprietario e la Forestale dello Stato. I beni passeranno alla Forestale del Friuli (la regione di appartenenza dell’On.le Rosato) e la convenzione si rifarà con il Ministro dell’Interno. Stop.
Fine della Forestale, dunque. Appena tredici scaramantici articoli per nuovi Vigili del Fuoco (l’On.le Rosato ha portato avanti numerose iniziative per la giusta valorizzazione della categoria che, indubbiamente, merita) e poliziotti ambientali che avranno più o meno gli attuali compiti del Corpo Forestale.
Una volta tanto che il cittadino si era affezionato ad una sua struttura (come ci ha fatto capire l’Eurispes) qualcuno si alza e decide di rompere l’incanto. Vorrà dire che ci dovremo affezionare di nuovo, cancellando 190 anni di storia della Forestale e, come scrivono gli Onorevoli a conclusione delle premesse del loro lavoro, sperando che non vi siano resistenze corporative.

 mercoledì 22 febbraio


 

 


18 febbraio 2012

PER L'ANTINCENDIO SERVONO 16 MILIONI

Sicilia: assessore Di Betta incontra sindacati servizio anticendio forestale

Palermo, 17 feb. - (Adnkronos) - L'assessore regionale al Territorio e Ambiente della Sicilia, Sebastiano Di Betta, ha incontrato oggi i dirigenti sindacali Fabrizio Colonna di Fai Cisl, Gaetano Pensabene di Uila Uil, e Tonino Russo della Flai Cgil, alla presenza del dirigente generale del Corpo forestale della Regione, Pietro Tolomeo, ai quali ha rappresentato come vi sia una carenza di risorse nel bilancio di previsione 2012 per quanto riguarda i circa settemila forestali impegnati nel servizio antincendio, che fa capo al Corpo. "Mi faro' interprete nella prossima giunta delle necessita' del settore - ha detto Di Betta - per verificare, in sede di esame della finanziaria regionale, la possibilita' di coprire i 16 milioni necessari, mancanti per completare il fabbisogno".

17 febbraio 2012

I FORESTALI PER LA SICUREZZA E LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO (2)


SORRENTINO, GOVERNO E TUTELA DEL TERRITORIO. DEVONO ESSERE PUNTI CENTRALI DI PIANO STRAORDINARIO PER IL LAVORO

Messina, 14 feb- “Il governo e la tutela del territorio sono punti centrali del piano straordinario per il lavoro che chiediamo e che deve guardare ai giovani, alle donne, al Mezzogiorno”. Lo ha detto Serena Sorrentino, della segreteria nazionale Cgil, concludendo a Messina il convegno del sindacato sul tema “Dal dissesto idrogeologico alla prevenzione e alla cura del territorio per uno sviluppo sostenibile e per l’occupazione”. Sorrentino ha sottolineato che “ bisogna rimettere in moto il processo di sviluppo e ridare centralita’ al lavoro. La priorita’ e’ creare occupazione – ha sostenuto- non aumentare la licenziabilita’” . Ha poi aggiunto che “se un territorio non attrae investimenti questo non e’ per la rigidita’ del mercato del lavoro ma per fattori di contesto che devono essere prioritariamente affrontati nell’ambito di un piano nazionale per la crescita”. Della “necessita’ di affermare un nuovo modello di sviluppo” ha parlato prima il segretario nazionale della Fillea Cgil Walter Schiavella. “Bisogna spezzare- ha sostenuto- quel circolo vizioso che ha distrutto la produttivita’ del settore edile e il territorio. Servono- ha specificato- politiche trasparenti di pianificazione territoriale e urbanistica e una piu’ efficace regolazione del mercato avendo come punto centrale l’affermazione del principio della legalita’”. Sfefania Crogi (nella foto)
segretaria nazionale della Flai Cgil, ha sottolineato la necessita’ di “non rincorrere le emergenze” e rilevato l’importanza del lavoro forestale per la tutela del territorio. “Il piano regionale di forestazione del 2009- ha detto- deve ancora essere attuato. Noi riteniamo che il lavoro forestale sia uno snodo centrale dell’opera di prevenzione che in generale, voglio ricordare, costa anche meno degli interventi d’emergenza”. Il convegno della Cgil ha visto gli interventi di Luca Falconi, geologo dell’Enea,che ha annunciato uno studio in corso di realizzazione sul territorio del messinese ,del docente universitario Enzo Liguori che ha sottolineato quanto poco si sia ancora fatto in termini di prevenzione, di Vincenzo Sansoni,dell’assessorato regionale territorio e ambiente. In apertura la toccante testimonianza del sindaco di Saponara, Nicola Venuto.Ha coordinato il dibattito il segretario della Cgil di Messina, Lillo Oceano.

Articolo pubblicato da




Se costa veramente meno, perchè non risparmiare?
Non si vuole?

15 febbraio 2012

I FORESTALI PER LA SICUREZZA E LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO

CGIL CHIEDE MESSA IN SICUREZZA E PREVENZIONE. MAGGIO: NON SERVONO NUOVI CONSULENTI ESTERNI MA NUOVA POLITICA

Messina, 14 feb-“Contro il dissesto idrogeologico e per superare i problemi che ha causato alla popolazione del messinese non servono nuovi consulenti esterni ma un corretto utilizzo delle risorse disponibili per la messa in sicurezza del territorio e per la prevenzione”. Lo ha detto Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia, a proposito dei 15 esperti nominati dal presidente della regione, in qualita’ di commissario delegato per l’emergenza, il cui costo ammonta a circa 400 milioni. L’occasione e’ stata un dibattito sul tema del dissesto del territorio e degli interventi necessari, organizzato dal sindacato a Messina,a due anni dalla frana di San Fratello, a tre da quelle che hanno fatto 37 vittime a Giampilieri, Scaletta Zanclea e Itala e a pochi mesi dalla tragedia di Saponara, con altri 4 morti. Una disamina a tutto campo che ha visto gli interventi di esperti, sindacalisti nazionali, rappresentanti delle istituzioni e le conclusioni di Serena Sorrentino, della segreteria nazionale Cgil. In Sicilia, e’ emerso dal convegno, il 70% dei comuni e’ a rischio idrogeologico e sono in situazione critica 17 mila edifici, tra cui 59 scuole e 5 ospedali. Il rischio sismico riguarda invece 1.500.000 edifici. A fronte di questo e delle tragedie che si sono verificate in questi ultimi anni a causa di frane e alluvioni “l’intervento pubblico non ha ancora imboccato la strada della prevenzione- ha sottolineato Maggio- e della correzione delle storture che hanno contribuito a devastare il territorio”. A proposito dei nuovi consulenti, Maggio ha aggiunto che “si tratta di una scelta incomprensibile, di uno spreco di risorse, alla luce anche delle professionalita’ gia’ esistenti all’interno della Regione e del dipartimento Protezione civile, figure altamente professionalizzate con i contratti peraltro in scadenza”. Maggio ha aggiunto che “e’ oggi fondamentale superare la logica dell’emergenza mettendo in pista un’ ordinaria e costante azione di tutela e conservazione del territorio che puo’ attuarsi solo con una nuova impostazione politica, un fronte su cui ad oggi non si registrano novita’”. “Dalla messa in sicurezza del territorio e dagli interventi per la prevenzione- ha sottolineato- possono venire peraltro opportunita’ di lavoro significative. Penso ad esempio al lavoro forestale per la tenuta e il ripristino dei boschi e per le manutenzioni (argomento che e’stato poi al centro dell’intervento della segretaria nazionale della Flai, Stefania Crogi)- ha specificato -e agli interventi nel campo dell’edilizia (tema poi ampliato dal segretario nazionale della Fillea, Walter Schiavella). Ecco perche’ –ha sottolineato Maggio- ci sara’ anche questo tema tra quelli al centro della marcia per il lavoro che la Cgil sta organizzando assieme agli altri sindacati e alle associazioni imprenditoriali per l’1 marzo”. Contrastare il dissesto del territorio per la Cgil significa “superare l’inefficienza amministrativa che continua a dispetto delle morti,combattere senza quartiere l’abusivismo edilizio e le illegalita’ che hanno pesantemente contribuito alla devastazione del territorio”. La Cgil chiede allora che “vengano destinate risorse adeguate per la messa in sicurezza e che vengano spese tempestivamente quelle disponibili per le zone colpite. Si usino subito i 100 milioni di euro stanziati per Scaletta, Giampileri e Nebrodi- ha detto Maggio- ma anche si acceleri e qualifichi la spesa del programma operativo Fesr, per migliorare l’assetto idrogeologico.
Per quanto sia una cifra esigua si parta subito- ha aggiunto- con gli 11 interventi individuati il 22 gennaio dal Cipe e finanziati con 12 milioni e 756 mila euro,ai quali aggiungono 5 milioni 800 mila euro del Programma attuativo regionale”. La Regione, dovra’ inoltre procedere, chiede la Cgil, a “costituire quanto prima l’autorita’ di bacino distrettuale, quale sede di coordinamento degli interventi”. Uno strumento quest’ultimo indicato dalle direttive comunitarie 2000/60 e 2007/60 “ sulla cui attuazione anche il governo nazionale- ha sostenuto la sindacalista- sconta ritardi”. Quest’ultima prevede anche la costituzione dei distretti idrografici, quale luogo centrale della ricerca e della partecipazione dei soggetti interessati, e piani di gestione.
“Per cercare di andare avanti- ha detto Maggio- l’autorita’ di bacino e’ stata inserita in un ddl regionale di iniziativa popolare sulla tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua, che la Cgil ha presentato insieme ad altri soggetti e che ci auguriamo venga approvato rapidamente”. Tra le richieste del sindacato, inoltre, la definizione di una nuova mappa del rischio idrogeologico; il ripristino del piano del ministero dell’ambiente sulla difesa del suolo cancellato da Tremonti; la destinazione di risorse in via prioritaria agli interventi per il riequilibrio dell’assetto idraulico e geologico e alle manutenzioni come pratica ordinaria; la redazione di piani urbanistici compatibili con territorio e ambiente e lo stop nei piani regolatori “dell’esasperata ricerca dell’espansione edilizia a tutti i costi, anche a quello della devastazione del territorio e del suo equilibrio e delle tragedie che ne conseguono”.

Articolo pubblicato da

 

Anche  il Tg Sicilia edizione delle 19.30 andato in onda il 14/02/2012 ha affrontato il dibattito sul dissesto idrogeologico. 


 

Rivolgendomi alla Segretaria Generale della Cgil Sicilia Mariella Maggio, posso condividere tutto quello che ha detto, ma queste sono solo parole, adesso vogliamo i fatti. All'Assemblea Regionale Siciliana abbiamo i Deputati del Pd che sono stati eletti anche grazie alla Cgil, per carità non c'è niente di male, perchè il Sindacato oltre a difendere gli operai (purtroppo) fa anche politica, mi auguro solo che questo dibattito non sia servito proprio a questo, vista la vicinanza delle amministrative. I riferimenti del Sindacato, che oggi sono parte integrante della Regione Sicilia, quando erano all'opposizione avevano la bacchetta magica su come risolvere la questione dei forestali  (in questo blog per chi ne ha voglia ci sono tutte le prove, questo però non deve scagionare i governi precedenti perchè anche loro hanno contribuito a non far niente per la nostra disgraziata categoria). E adesso? Purtroppo stà succedendo quello che temevamo, cioè sentirsi dire dai Paladini dei forestali, che non ci sono i soldi. No, non lo possiamo accettare, perchè tutto questo significa DEMAGOGIA, anche il DDL 751 presentato in questo periodo dal PDL, è PURA DEMAGOGIA, perchè oggi e non ieri?

Di 6 miliardi e 500 milioni di euro tra fondi comunitari del Fesr e cofinanziamenti nazionali e regionali risulta speso solo il 12 per cento delle somme assegnate alla Sicilia, e l'altro l'88% ? Possono servire per migliorare le condizioni lavorative degli operai forestali, mettendo in sicurezza proprio il territorio!!! Adesso tutti, rimboccatevi le maniche e trovate la soluzione giusta per noi.


14 febbraio 2012

EMERGENZA NEVE: AL LAVORO ANCHE GLI OPERAI FORESTALI

E si stanno esaurendo anche le scorte di sale
Emergenza neve, nel Fortore al lavoro anche gli operai forestali
Lo ha disposto il presidente della Comunità Montana, Zaccaria Spina
07 febbraio 2012. Nell'area maggiormente colpita dall'emergenza neve, il Fortore, il presidente della Comunità Montana, Zaccaria Spina ha disposto che in questa fase di eccezionale criticità i sindaci dei comuni del comprensorio possono utilizzare gli operai forestali in supporto alle attività di protezione civile e messa in sicurezza del territorio.
Anche in queste ore l'intera zona continua ad essere interessata da intense precipitazioni nevose a cui si è aggiunto un forte vento che ha peggiorato la già difficile situazione delle strade, dove la viabilità è assicurata dal costante e continuo passaggio di mezzi spazzaneve e spargisale.
“Abbiamo chiesto alle ditte che gestiscono il servizio di girare h24” - spiega Spina, il quale oltre che da presidente della Comunità Montana del Fortore parla anche in qualità di sindaco di Ginestra degli Schiavoni, paese dove ha sede il SAUT- 118, che serve gli abitanti del luogo e anche i comuni di Castelfranco in Miscano, Buonalbergo, Montefalcone e San Giorgio la Molara.
“Oggi – racconta il primo cittadino – a causa della bufera di neve un'ambulanza che trasportava un'ammalato all'ospedale di Benevento è rimasta bloccata all'altezza della contrada Malvizze, impedendo al mezzo di procedere sulla Statale provinciale 90Bis che collega al capoluogo sannita. Dopo aver contattato il prefetto di Benevento e la provincia di Avellino ( la zona è di sua competenza ndr), - spiega Spina - grazie all'intervento dei Carabinieri è stato possibile far ripartire l'ambulanza”.
Sono giornate assolutamente fuori dal normale e in territori come Ginestra degli Schiavoni o altri comuni del Fortore popolati da un elevato numero di anziani, la preoccupazione principale del sindaco è assicurarsi che nessuno viva disagi o difficoltà, telefonando o recandosi di persona casa per casa. “In questi giorni - spiega il sindaco – ci è capitato di soccorrere un'anziana donna, la cui abitazione era stata invasa da una bufera di neve e vento, che l'aveva praticamente ricoperta. Fortunatamente l'intervento di un vigile ha consentito di liberarla”.
Intanto anche domani le scuole saranno chiuse in tutto il Fortore, mentre proseguirà incessante il lavoro di pulizia delle strade. “Abbiamo cercato di fare delle scorte di sale, ma si stanno esaurendo - avverte Zaccaria Spina -: siamo in un vero e proprio stato di emergenza che si protrae ormai da tanti giorni”.
Livia Cimaglia

Link.

GLI OPERAI FORESTALI PER LE CALAMITA' NEVOSE


Utilizzare gli operai forestali nelle emergenze neve


Utilizzare gli operai forestali nelle emergenze neveAlfonso Iannace. La manutenzione del territorio, e non è tenuta in considerazione, i fatti di questi giorni dopo le alluvioni, le frane, gli incendi, sono la prova della mancanza di cultura della prevenzione e tutela del territorio,e l’effetto di una dissennata e cattiva gestione del territorio.
E’ sbagliato non salvaguardare un settore quello della Forestazione, che è attento alla gestione ordinaria di manutenzione delle zone montane e dei boschi. La mancanza di programmazione e di fondi sono frutto di scelte non utili alla collettività oltre a “sopprimere” e/o limitare il lavoro quotidiano degli operai forestali.
I forti disagi vissuti in questi giorni, sono ancora una volta la prova, che si parla di tutela del territorio solo quando ci sono calamità e quando la natura si ribella alla cattiva gestione del territorio da parte dell’uomo. Anche la Federazione nazionale della FAI CISL,interviene sull’ emergenza neve. La Segreteria nazionale della Fai Cisl segue con intensa partecipazione gli eventi calamitosi che stanno interessando tutta l’Italia.
«Chiediamo espressamente agli Assessori Regionali competenti e alle Comunità Montane di tutta Italia – ha dichiarato il Segretario nazionale Claudio Risso – di richiamare gli operai forestali in Cassa integrazione o in sospensione stagionale. Le capacità professionali di questi lavoratori e la loro conoscenza del territorio e della montagna sono le migliori garanzie per ottenere interventi efficaci».
Il Segretario generale Augusto Cianfoni aggiunge: «sarà pure arrivato il momento per promuovere una grande Conferenza nazionale cui partecipino tutte le Istituzioni competenti, quelle nazionali e quelle regionali e veri Esperti per discutere finalmente di programmazione e di pianificata manutenzione del territorio montano, dei torrenti e dei fiumi?».
«Chiediamo a ENEL di fare insieme tesoro della lezione di questi giorni – propone Claudio Risso – : sottoscriviamo con tutte le Comunità Montane d’Italia una convenzione per un grande programma di taglio e di potatura di alberi lungo le linee elettriche. Si eviterebbero i danni e i disagi di questi giorni e si darebbe lavoro a migliaia di operai forestali tra i quali quelli piemontesi licenziati dalla Regione e quelli della Campania senza stipendio da mesi. Questo significa – come dice il responsabile della protezione civile Gabrielli – fare sistema e rete. Tutto il resto è aria fritta, buona per gli sterili e melensi salotti televisivi».
La Fai Cisl, auspica e sollecita a breve un ripensamento delle istituzioni a rivedere tutta la programmazione in tema di salvaguardia del territorio.

Articolo apparso il 10 febbraio

08 febbraio 2012

COMUNICATO DEL COMUNE DI GODRANO



Con molto piacere pubblico l'utilissimo riscontro del Sindaco del Comune di Godrano ad un mio messaggio

Matteo Cannella


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