21 settembre 2011

RISPOSTA DELL'ASSESSORE PER LE RISORSE AGRICOLE ALL'INTERPELLANZA DEL 07/10/2010

 

XV Legislatura ARSINTERPELLANZA N. 96 - Iniziative per l'immediata erogazione delle spettanze (V. nota) dovute agli operai forestali.

Al Presidente della Regione, premesso che: in data 14 maggio 2009 è stato sottoscritto dal Governo regionale un accordo che concedeva un preciso numero di ore agli operai forestali; detti operai da diverse settimane vivono una situazione di disagio per il mancato rispetto deitermini di quell'accordo, accompagnato da ritardinell'erogazione delle spettanze dovute; per conoscere se non ritenga, nel rispetto degli accordi stipulati, di dare immediata soluzione alla problematica del lavoro e della dignità degli operai forestali.

(7 settembre 2010)
GUCCIARDI--------- Con nota 2133/Interp.15 del 4 novembre 2010 ilPresidente della Regione ha delegato l'Assessore per le risorse agricole.


 
 
 
20/09/2011. Risposta dell'Assessore D’antrassi. 

L’onorevole interpellante con l’atto
parlamentare ispettivo affronta due questioni riguardanti gli opera forestali e precisamente:

1. il mancato rispetto dei termini del Protocollo d’Intesa del 14 maggio 2009;
2. il mancato pagamento degli emolumenti agli operai forestali alla data di presentazione
dell’atto ispettivo.
Relativamente al primo quesito deve rappresentarsi preliminarmente che, per l’anno 2010 i fondi utilizzati per i lavori gestiti dagli Uffici provinciali del Dipartimento regionale Azienda Foreste Demaniali sono stati imputati al PAR-FAS 2007-2013, a valere sulla linea di intervento 4.3.1 (capitolo 554224 del Bilancio regionale) e, quindi non sono stati utilizzati fondi regionali ma Extraregionali.
Per quanto riguarda l’annualità 2009 il Protocollo d’Intesa è stato quasi del tutto rispettato. Infatti a fronte di una previsione di 90-130 e 165 giornate lavorative per le tre fasce di lavoratori forestali, sono state realizzate rispettivamente 87-125 e 158 giornate lavorative.
La contrattazione con le Organizzazioni sindacali sull’applicazione del Protocollo d’Intesa dei lavoratori forestali, sottoscritto dall’onorevole Presidente della Regione il 14 maggio 2009, è stata rivista nel corso dell’anno 2010 prevedendo la riconferma delle medesime giornate lavorative previste per l’annualità 2009, attese le difficoltà finanziarie dell’Amministrazione regionale, che sono state comunque realizzate e pagate.
Nel corso del corrente anno è stato siglato un nuovo accordo con le Organizzazioni sindacali di categoria che riconferma per intero l’accordo del 2009, statuendo il numero delle giornate lavorative per le tre fasce in 101-151 e 180.
Relativamente alla problematica dei pagamenti, si evidenzia che l’utilizzo dei Fondi PAR-FAS ha comportato la messa in opera di un complesso procedimento amministrativo in linea con la vigente normativa dei lavori pubblici. Infatti, per la corretta e legittima attivazione di dette risorse, si è reso necessario predisporre singole perizie recanti la progettazione di interventi di rinaturalizzazione da eseguirsi in economia (quindi con l’assunzione diretta dei lavoratori forestali); ogni perizia, redatta dagli Uffici Provinciali dell’Azienda (UPA), è stata successivamente trasmessa dal Dipartimento che ha provveduto ad approvarla in linea tecnica mediante una struttura all’uopo preposta; per ogni singola perizia è stato, inoltre, predisposto apposito Decreto del Dirigente generale di impegno di spesa e, infine, è stato emesso relativo ordine di accreditamento all’UPA competente. Pertanto, il sistema dei pagamenti è risultato subordinato alla definizione di tale complesso iter
amministrativo che ha previsto il coinvolgimento degli Uffici centrali e periferici dell’Assessorato nel procedimento amministrativo-tecnico-contabile. Quindi, il differimento nel corso dell’anno 2010 tra la prestazione lavorativa e la retribuzione del lavoratore non è da imputare a specifiche inadempienze degli uffici, ma alla definizione del complesso iter amministrativo legato alla legittima attivazione dei Fondi PAR-FAS. Come già si è avuto modo di anticipare precedentemente, per l’anno 2010 tutti gli operai forestali sono stati
regolarmente pagati.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’onorevole Gucciardi per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.

GUCCIARDI. Mi dichiaro soddisfatto.

UIL. FORESTALI: SERVE EFFICIENZA E PRODUTTIVITA'

I FORESTALI NON C'ENTRANO CON IL ROGO DI PATTI

I forestali escono quasi di scena dal procedimento per la strage.
Nel rogo dell'agriturismo di Litto Santo persero la vita sei persone

 
Santino Franchina
PATTI
Passaggio importante nel procedimento giudiziario sulla tragedia del Rifugio del Falco. Il giudice delle indagini preliminari, Onofrio Laudadio, ha infatti deciso sull'archiviazione delle accuse di omicidio a carico di alcuni dipendenti forestali indagati nell'ambito di un'inchiesta parallela sull'incendio che il 22 agosto del 2007 distrusse l'agriturismo di località Litto Santo provocando la morte di sei persone. Inchiesta che si era conclusa con la richiesta di archiviazione dell'accusa di omicidio colposo nei confronti di quattro indagati, e il rinvio a giudizio solo per il reato di falso e per omissione. Tutti i forestali sono difesi dall'avvocato Carmelo Vinci.
Il gip ha ora deciso sull'opposizione all'archiviazione proposta dall'avvocato Tommaso Autru Ryolo per conto di Santi Anzà, titolare dell'agriturismo, già rinviato a giudizio per omicidio colposo, lesioni gravi e inosservanza delle disposizioni di legge riguardanti la prevenzione, la sicurezza e la salute sul posto di lavoro. Il giudice Laudadio ha rigettato il ricorso confermando quindi l'archiviazione del reato di omicidio colposo. Fondamentali sono state le conclusioni di due distinte perizie e in particolare l'ultima redatta da Veca La Meca incaricato per accertare se ed in quali termini e con quali modalità, l'intervento di un Canadair avrebbe potuto incidere sullo sviluppo e sulla propagazione dell'incendio che raggiunse l'agriturismo trasformandolo in una trappola mortale.
Tra le considerazioni del gip gli eventi accaduti il 22 agosto del 2007 quando al Centro operativo aereo unificato (Coau) arrivarono 27 richieste di concorso aereo salite a 48 a fine giornata. Fu una giornata di fuoco in tutta la Sicilia ed è stato accertato che 32 richieste di intervento furono evase con l'utilizzo di tutti i mezzi della flotta aerea statale e del personale al massimo dell'orario consentito, dando priorità agli incendi che minacciavano il centro abitato e l'ospedale di Cefalù, e i comuni di Montagnareale, San Marco d'Alunzio e Borgetto . "In tale contesto- sostiene il gip- appare impossibile affermare che, ove anche fosse pervenuta al Coau richiesta di intervento aereo a Moreri Soprani (da dove partì il fuoco che poi arrivò all' agriturismo, n.d.r.), la stessa sarebbe stata esaudita, per giunta mediante un dispiego di mezzi, in termini numerici e di tempo, idoneo ad influire significativamente sul progredire dell'incendio.
Da un lato, infatti, la valutazione da compiersi da parte del centro operativo, pur legata a precisi parametri, sconta un inevitabile margine di discrezionalità tecnica, incensurabile, e di conseguente imponderabilità. D'altro canto la gravità e le caratteristiche degli altri incendi contemporaneamente in corso erano tali da far ritenere che ben difficilmente sarebbe stato possibile distogliere parte della flotta aerea, impegnata a tempo pieno, per il tempo necessario a domare il fuoco che avrebbe poi (con velocità e virulenza imponderabili) raggiunto il Rifugio del Falco". Peraltro nelle stesse perizie emerge che «un intervento aereo ( e, dunque, la relativa richiesta) prima di mezzogiorno, in considerazione delle caratteristiche dell'incendio e del territorio dallo stesso interessato, non appariva giustificato, attesi i parametri di priorità».
Il processo a carico di Anzà e di Mariano La Mancusa ( imputato solo per un altro incendio), ha avuto inizio a luglio e dopo le prime fasi dibattimentali è stato rinviato al 14 ottobre prossimo e unificato con il procedimento nato dall'indagine parallela nei confronti dei forestali Giuseppe Giordano e Gaetano Galletta che dovranno rispondere di omissione in atti d'ufficio Antonio Carro per il reato di falso in atti pubblici.
  
 

15 settembre 2011

FINALMENTE LA SICILIA PERDE IL PRIMATO DEGLI INCENDI



15 settembre 2011

Sicilia senza record incendi nel 2011
di Rosario Battiato

Permangono le perplessità sull’alto costo pagato dalla Regione, nel confronto con le altre. Secondo i primi dati l’Isola (finalmente) perde il ruolo di regina del fuoco.
PALERMO – La Sicilia dei record subisce un timido stop. Lo scorso anno è stata la regina degli incendi, ma nei primi 8 mesi del 2011 ha lasciato il passo ad altre realtà. Merito di un servizio antincendio tra i migliori d’Italia e che costa mediamente 115 milioni di euro all’anno. Tuttavia le falle nel sistema di gestione boschivo dell’Isola restano abbastanza evidenti. Tra le priorità da affrontare la dolosità degli incendi, causa di oltre il 90% dei focolai, secondo dati ufficiosi, e l’altissimo costo della macchina che si occupa della tutela dei boschi, ovvero i circa 25 mila operai forestali che costano 170 milioni di euro all’anno. I dati generali dicono che nei primi otto mesi del 2011 gli incendi sono aumentati del 66%, in controtendenza all’andamento del bilancio positivo del 2010.

L’ultimo rapporto “Ecosistema incendi 2011”, redatto da Legambiente e Protezione Civile, fa il monitoraggio delle azioni dei comuni italiani nell’applicazione della legge quadro in materia di incendi boschi. Dal primo gennaio al 10 agosto 2011 , secondo i dati del Corpo forestale dello Stato - si legge in Ecosistema incendi 2011 - sono già divampati 3.008 incendi boschivi che hanno percorso 16.487 ettari di cui 8.245 boscati e 8.242 non boscati. Rispetto al 2010 si è registrato un aumento del 66% degli incendi e anche della superficie totale percorsa dalle fiamme: ben il 41% in più. Lo scorso anno la Sicilia era stata la regione maggiormente coinvolta dal fuoco, ma quest’anno, pur restando le regioni del sud e le isole le aree più a rischio, la situazione sembra meno complicata. Nei primi otto mesi del 2011 la Calabria risulta essere una delle regioni più “calde” con 486 incendi, seguita da Campania e Sardegna rispettivamente con 389 e 369 roghi. La più estesa superficie boscata si è avuta in Puglia (2.020 ettari), seguita dalla Sardegna (1.829 ha) e dalla Campania (914 ha).
Questi dati, almeno per la porzione siciliana, erano stati anticipati da un’inchiesta del Qds dello scorso 3 settembre. “Fino al 14 agosto abbiamo avuto meno della metà dei fenomeni dello scorso anno – ha spiegato Pietro Tolomeo, dirigente generale del dipartimento regionale delle Foreste – dopo quella data, invece, la media è stata riconfermata”. I problemi in Sicilia sono intanto quelli economici che afferiscono ad un numero di forestali incredibilmente alto se rapportato con altre realtà italiane, e oltretutto è personale che non può essere utilizzato per l’antincendio dove invece lavorano circa 8 mila unità, dei quali 7.200 sono stagionali. La dolosità è un problema da affrontare, ma i Comuni isolani sembrano svolgere un discreto lavoro in tal senso.
Proprio secondo il rapporto dell’associazione del cigno l’80% dei comuni isolani ha svolto un lavoro positivo, anche se questa percentuale va valutata su 77 amministrazioni che hanno risposto al questionario, pari al 27% dei 390 Comuni dell’Isola. Il dato, quindi, è destinato a scivolare più in basso di quello che in effetti si manifesta. L’aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco arriva al 50% nel 2011.
Le province più colpite dal fuoco sono Messina e Palermo

PALERMO – La scansione territoriale degli incendi dell’ultimo quadriennio in Sicilia, in attesa dei dati definitivi per il 2011, vede una predominanza costante dei comuni del palermitano, del messinese e dell’agrigentino. Nell’ultimo anno i comuni con incendi nella provincia del capoluogo regionale sono stati ben 49, pari al 13 % del totale dei 390 comuni isolani. Seconda piazza per Messina con 38 comuni percorsi dal fuoco, pari al 10% del totale, seguita da Catania, Enna e Trapani.  Senza fare tragedie bisogna ricordare che non tutta la superficie percorsa dal fuoco diviene inutilizzabile, ma spesso, grazie ad un servizio antincendio assai efficiente, i focolai vengono domati per tempo.  Secondo fonti del dipartimento la superficie boscata del territorio che viene distrutta sarebbe intorno all’1% del totale della superficie percorsa dal fuoco. Si tratta della porzione che, per legge, non deve essere toccata per 5 anni. In ogni caso un prezzo salato si paga comunque. Senza un servizio tempestivo – si agisce entro mezz’ora dalla segnalazione dell’incendio – entro qualche anno, data la media annuale di focolai, nell’Isola non ci sarebbe più nemmeno un albero. Mediamente ci sono un centinaio di interventi al giorno.

Articolo pubblicato il 14 settembre 2011.

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Incendi, 3 forestali su 4 guardano


di Rosario Battiato

Ambiente. L’emergenza estiva e la gestione dei servizi.
Il punto. Nelle ultime settimane si registra un notevole aumento degli incendi boschivi, in terreni sia privati che pubblici. I roghi vengono spenti grazie al prezioso apporto di precari al servizio del dipartimento foreste.
Le mansioni. Questa circostanza rimane immutata nel tempo: dei 25 mila forestali stagionali, solo 7.200 rischiano, a volte, anche la vita. La maggior parte è impegnata in servizi ritenuti di prevenzione.

PALERMO – Come ogni anno, la triste stagione degli incendi si è abbattuta sull’Isola. Le note dolenti non cambiano: la fonte del fuoco resta quasi esclusivamente, come da tradizione, di natura dolosa, mentre le province più colpite sono state Palermo, Caltanissetta, Messina ed Enna.
Nelle scorse settimane nei boschi di Casaboli, San Martino, Giacalone il fuoco ha percorso ben 150 ettari di boschi. Dal 15 giugno gli interventi coordinati dal Corpo forestale sono stati oltre 4.300, con l’impiego di Canadair costati ben 3,5 milioni.
A fronte di questo stato emergenziale perpetuo, l’Isola deve mantenere un esercito di precari, che, evidentemente, serve poco alla prevenzione, visto che gli interventi del Corpo forestale e del buon sistema regionale di spegnimento, arrivano dopo le segnalazioni delle fiamme già alte.


Articolo pubblicato il 03 settembre 2011.


14 settembre 2011

SALVAGUARDIAMO L'OCCUPAZIONE DEI LAVORATORI FORESTALI

Assoro. Durante l’ultima seduta il Consiglio comunale ha approvato due documenti, il primo relativo alla soppressione delle province, il secondo sui pedaggi forestali. Nel primo documento, con voti unanimi il Consiglio esprime la propria e contrarietà per l’eventuale soppressione della Provincia di Enna. Riserva di intraprendere ogni azione di protesta e di lotta democratica, anche di concerto con gli altri Comuni della Provincia e dei rappresentanti istituzionali della Provincia Regionale. Invita i Parlamentari della Provincia di Enna affinchè assumano una precisa posizione politica di contrasto alla prevista soppressione della Provincia di Enna e ciò in difesa degli interessi della popolazione residente”. Relativamente il secondo documento il Consiglio tutto ha redatto un documento di protesta contro la soppressione delle Aziende Foreste Demaniali. “Premesso che, da notizie si è venuto a conoscenza di una bozza, predisposta dall’Assessore Armao, relativa all’abolizione dell’Azienda foresta. Che i forestali hann
o manifestato preoccupazione per l’occupazione, qualora la concessione dei boschi venisse concessa ai privati. Che se l’accorpamento dell’Azienda delle Foreste con il Corpo Forestale producesse una razionalizzazione della spesa sarebbe un fatto positivo. Che l’eventuale concessione della gestione delle foreste venisse ceduta ai privati si rischierebbe la perdita di posti di lavoro, anche se precari, di numerosi operai dell’entroterra siciliana che vivono solamente di questo tipo di reddito. Per tutto ciò il Consiglio, si impegna a vigilare sulla questione, al fine di salvaguardare l’occupazione degli operai forestali per evitare la perdita di molti posti di lavoro nella Regione” 
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12 settembre 2011

CONFINDUSTRIA, LO BELLO: FONDI FAS? TUTTI PERSI. SEMPLICEMENTE VERGOGNOSO COME 1 MILIARDO PER I FORESTALI

Confindustria, Lo Bello: "Fondi Fas? Tutti persi
perchè non siamo in grado di far progetti seri"

 

"Abbiamo perduto tutti i fondi Fas perche' non siamo stati in grado di mettere in campo progetti seri e anche perche' abbiamo proposto al governo nazionale un progetto di allocazione di questi fondi, semplicemente vergognoso come 1 miliardo per i forestali e tante altre cose che non servono minimamente allo sviluppo ma ad incentivare e valorizzare quel sistema che ha portato la Sicilia al disastro". Lo ha detto il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello. "Credo che questa crisi possa far riflettere un pezzo della classe dirigente per correggere tutta una serie di errori -ha aggiunto Lo Bello che ieri sera a Taormina e' intervenuto alla seconda festa nazionale de La Destra- che oggi ci penalizzano e ci impongono di mettere in campo politiche di crescita".
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09 settembre 2011

IL PIROMANE E' UN CRIMINALE, CHIUNQUE ESSO SIA!!!

INCENDI

Etna, i roghi devastano il parco
La Forestale: opera di piromani

Le fiamme hanno raggiunto anche i trenta metri di altezza e divorato pini, castagni e querce. Qualcuno ha appiccato il fuoco in almeno tre punti diversi, tutti ad alta quota, nella zona tra Grotta Pergola e Cisternazza, una delle aree verdi più fitte e preziose del vulcano

di TURI CAGGEGI
Un immenso, violentissimo incendio ha devastato nel pomeriggio i boschi del versante nord dell'Etna, in pieno territorio demaniale, all'interno del Parco dell'Etna. La giornata secca e il forte vento hanno alimentato le fiamme che hanno raggiunto anche i trenta metri di altezza, distruggendo un vastissimo patrimonio vegetale costituito da pini, castagni e querce. Una enorme nuvola di fumo e cenere si è propagata per decine di chilometri fin oltre la costa del mar Ionio.

L'incendio, secondo la Forestale, è sicuramente doloso: poco prima delle 4 del pomeriggio, proprio con la consapevolezza che le condizioni climatiche avrebbero favorito il rogo, qualcuno ha appiccato il fuoco in almeno tre punti diversi, tutti ad alta quota, nella zona tra Grotta Pergola e Cisternazza, una delle aree verdi più fitte e preziose del vulcano, in territorio di Randazzo.

L'allarme del servizio antincendio della forestale è scattato quasi subito, ma la zona impervia e il fortissimo vento di tramontana hanno ostacolato gli interventi per lo spegnimento. Dopo pochi minuti sono intervenuti un Canadair e due elicotteri, e intorno alle 18,45 sono arrivati altri due mezzi aerei anfibi AT 802F "Fire Boss" che hanno effettuato alcuni lanci d'acqua sul fronte. Enorme lo sforzo per cercare di fermare le fiamme: gli elicotteri hanno effettuato ben 99 lanci d'acqua, mentre il Canadair e i Fire boss una decina, compreso un lancio di liquido ritardante. All'imbrunire i mezzi aerei hanno dovuto sospendere l'intervento, lasciando sul campo gli uomini delle squadre della forestale di Randazzo, Linguaglossa, Nicolosi, Bronte e Maletto.

Finalmente l'incendio è stato domato e spento in serata, e in attesa della stima dei danni, si sa già che la devastazione provocata dai piromani lascerà una ferita aperta nella natura del Parco per decenni.
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MA CHI CI CREDE PIU'?





SEGRETERIE REGIONALI
​All’​Assessore Regionale delle
​Risorse Agricole ed Alimentari
Prof. Elio D’Antrassi
​All’​Assessore Regionale al
​Territorio e Ambiente
​Dr. Giammaria Sparma
e p.c.​All’​On.le Raffaele Lombardo
​Presidente Regione Sicilia
​Palermo

Oggetto: FORESTALE
Prendiamo atto, con rammarico, che dopo il rinvio della riunione programmata per il 3 Agosto u.s. al fine di riaprire le trattative per il rinnovo del CIRL forestali; a tutt’oggi nessuna convocazione è pervenuta alle scriventi.
Ciò quantunque il rinnovo del CIRL rappresenti uno dei punti, non certo marginali, degli accordi sottoscritti con il Governo.
Se a tale vuoto, che ormai si protrae da circa sei mesi, aggiungiamo gravi situazioni di difficoltà che si registrano nei territori (ritardi inaccettabili nella corresponsione degli emolumenti; incertezze in ordine alle disponibilità finanziarie per il raggiungimento delle giornate di lavoro convenute; confusioni scaturite da circolari emanate in materia di avviamenti e qualifiche; senza, peraltro, alcun confronto con il Sindacato) ne emerge una realtà penalizzante e insostenibile da costringere FAI, FLAI e UILA, sin da subito a proclamare lo stato di agitazione della categoria che, in caso di ulteriori atteggiamenti dilatori e ove in strettissimi tempi non si dovesse realizzare alcun incontro, preannunciano sin da subito la proclamazione dello sciopero generale del settore forestale.
In attesa di riscontro Si porgono distinti saluti.
Palermo, 08 Settembre 2011.
 Link.

Ecco gli esiti degli scioperi e delle revoche.
Siamo invece per questo sciopero....... CONDIVISO dai Sindacati e dai Politici.

06 settembre 2011

PANTELLERIA. VIGILE DEL FUOCO COLTO IN FLAGRANTE, STAVA APPICCANDO UN'INCENDIO IN UN TERRENO DI PROPRIETA' DI GIORGIO ARMANI


Dà fuoco al terreno di Armani
preso un pompiere volontario

I carabinieri hanno fermato un trentaduenne che aveva dato alle fiamme un'area in contrada Gadir di proprietà dello stilista

I carabinieri hanno arrestato un vigile del fuoco volontario, Gianluca Salerno, 32 anni, che stava appiccando un incendio in un terreno di proprietà dello stilista Giorgio Armani in contrada Gadir a Pantelleria. Negli ultimi giorni sull'isola sono stati denunciati incendi dolosi e per questo è stato attivato un servizio di controllo per cercare di scoprire i piromani.

Una pattuglia avrebbe notato Salerno alla guida di un ciclomotore nei tornanti che conducono alla parte settentrionale dell'isola ed avrebbe seguito i suoi spostamenti, fino a vederlo lanciare un innesco incendiario attivo, composto da una componente di diavolina, sei fiammiferi e una stecchetta di zampirone, assemblati con nastro isolante e dotato di miccia accesa (nella foto di Salvatore Gabriele Pantelleria news il terreno bruciato).

"L'arresto è il risultato dell'azione di contrasto predisposta dal comando provinciale dei carabinieri di Trapani, dopo alcuni incendi dolosi divampati di recente sull'isola", viene evidenziato dagli investigatori. Gianluca Salerno, residente a Pantelleria, ha dichiarato di essere un vigile del fuoco discontinuo e di avere svolto, durante l'anno, un solo turno di lavoro di appena venti giorni; pertanto - raccontano i militari - il suo gesto avrebbe avuto l'obiettivo di permettergli di essere assunto. Il giovane è stato trasferito a Marsala, per il processo per direttissima.



06 Settembre 2011
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/09/06/news/d_fuoco_al_terreno_di_armani_preso_un_pompiere_volontario-21294778/








01 settembre 2011

INCENDI: LAVORO FORESTALE MOLTO PREZIOSO



INFERNO DI FUOCO

Inferno di fuoco: un'estate di incendi costata ai siciliani 115 milioni

Dal 15 giugno gli interventi della forestale sono stati 4.300. In fumo circa 150 ettari di boschi, 100 i roghi

PALERMO - Un inferno di fuoco costato 115 milioni di euro. È questo il bilancio di un'estate di incendi non ancora conclusasi ma che ha al suo attivo cifre da bollettino di guerra. Così da una parte all'altra dell'isola da ferragosto in poi sono circa 100 gli incendi che hanno devastato le pinete e le zone boschive della Sicilia.
Ad essere colpite dalle fiamme, che nella maggior parte dei casi, si scoprono essere di natura dolosa o frutto della disattenzione, sono state le province di Palermo, di Caltanissetta ma anche Messina ed Enna. Una mappa che non lascia scampo e che solo nei boschi di Casaboli, San Martino, Giacalone ha fatto andare in fumo ben 150 ettari di boschi. È troppo presto per fare bilanci ma le cifre sono destinate a crescere. Oltre ai danni per l'ambiente non mancano le ripercussioni economiche. È di 115 milioni, appunto, la cifra impiegata nelle operazioni di spegnimento: dal 15 giugno gli interventi del corpo forestale sono stati oltre 4.300 con l'impiego di canadair costati ben 3,5 milioni, tutto questo senza parlare dei costi di elicotteri e altri mezzi aerei.
Purtroppo una triste storia che si ripete ogni anno. Dalla Protezione Civile regionale si nota «un aumento degli incendi dolosi». Allora ci si interroga sui presunti colpevoli e a chi possa procurare un utile l'incendio di vasti territori, tante le voci che si inseguono diventando molto spesso un ritornello da leggenda metropolitana.
Ma dalla forestale si tende a sgomberare il campo da ipotesi e a ribadire: «Se un incendio devasta un territorio in quella zona non ci si può lavorare per almeno cinque anni».
31 agosto 2011