31 dicembre 2017

LETTERA APERTA AL GOVERNO MUSUMECI DI GIUSEPPE GERMANÒ, OPERAIO PRECARIO FORESTALE 78 ISTA DAL 1989


Vivendo in prima persona quasi 30 anni di precariato forestale, mi permetto di consigliarvi un percorso per risolvere DEFINITIVAMENTE la questione.
 CENSIMENTO DI TUTTI I PRECARI, per SAPERE CON CERTEZZA QUANTI SIAMO
 Dichiarazione di disponibilità a essere stabilizzati (chiedere singolarmente ad ogni operaia/operaio QUANTE GIORNATE ANNUE E’ DISPONIBILE). Forse alcuni penseranno che sia un paradosso, chiedere se si è disponibili a essere stabilizzati, ma di fatto, migliaia di precari, potrebbero essere impossibilitati a lavorare un anno intero nei boschi, vuoi per problematiche familiari, ma anche per eventuali problemi fisici e di età, visto che ormai, nella forestale in Sicilia, l’età media dei precari, supera abbondantemente i 45 anni.
 Aumento scaglionato delle giornate lavorative per la categoria più penalizzata (78 isti) a 101 giornate il primo anno, a 151 giornate il secondo anno e a tempo indeterminato il terzo anno.
 Aumento scaglionato delle giornate lavorative per i 101 isti, a 151 giornate il primo anno e passaggio a tempo indeterminato per il secondo anno.
 Passaggio a tempo indeterminato per tutti i 151 isti.
 Riforma seria del comparto forestale e antincendio, con presidio permanente nei boschi, per tutto il periodo di rischio incendi (h24) e lavori di prevenzione, secondo il ciclo biologico e stagionale.
 Fruizione turistica delle riserve, con utilizzo di personale già esistente, previa formazione a chi possiede requisiti idonei
 Utilizzo boschivo, programmato seriamente dai tecnici, tramite utilizzo del personale, evitando appalti a ditte private esterne… per ovvi motivi…
 Individuazione zone idonee per messa a dimora piante da frutto autoctone e manutenzione e potenzionamento tramite nuove piantagioni di castagneti, noccioleti etc.. per rendere ANCHE I NOSTRI BOSCHI PRODUTTIVI.
 MANUTENZIONE STRADE INTERNE E RISTRUTTURAZIONE DI RUSTICI RICADENTI DENTRO PARCHI E RISERVE, UTILIZZANDO PERSONALE INTERNO E CREANDO NUOVI FLUSSI TURISTICI.
 PREPENSIONAMENTO LAVORATRICI E LAVORATORI CHE HANNO RAGGIUNTO L’ETA’ DI 58 ANNI. (Ricordo che i lavoratori forestali, percepiscono una indennità di disoccupazione agricola, proporzionale alle giornate lavorate, il prepensionamento ridurrebbe la spesa per questa indennità e di fatto si trasformerebbe in pensione di “vecchiaia”. Il lavoro nei boschi e’ pericoloso sotto molteplici punti di vista…
Sottolineo che le coperture possono essere individuate nei fondi UE e che nel giro di 10 anni, QUESTO COMPARTO SCOMPARIRA’ IN MODO NATURALE, SE NON SI PROVVEDERA’ A FARE NUOVE ASSUNZIONI TRAMITE CONCORSO PUBBLICO TRA GLI AVENTI DIRITTO (diplomati e laureati scienze agrarie e forestali)

Giuseppe Germanò operaio precario forestale 78 ista, precario dal 1989 )




SUMMACCO TV: REPORTAGE I DIAVOLI DEL FUOCO. ASCOLTERETE ANCHE ALCUNE TESTIMONIANZE



Vi presentiamo il nuovo reportage sugli incendi che abbiamo preparato in questi mesi tra mille difficoltà. Un reportage forse poco d'inchiesta ma molto di cuore; un messaggio di speranza ma soprattutto un'esaltazione a svegliarci dall'indifferenza di questi anni.
Ascolterete anche alcune testimonianze da parte di chi il bosco l'ha visto nascere e non lo ha mai dimenticato.
Seguirà un'iniziativa probabilmente ambiziosa che vi proporremo nelle prossime settimane, un'azione collettiva che ci vedrà tutti protagonisti e in prima linea.
Adesso godetevi il reportage fino all'extra dopo i titoli di coda.
Seguiteci, buona visione e buon anno.







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LE NOTIZIE PIÙ IMPORTANTI DEL 2017 IN SICILIA. DA RIINA AGLI INCENDI, RACCONTO IN 12 PUNTATE



CLAUDIA CAMPESESALVO CATALANO 
CRONACA – Molti siciliani ricorderanno l'anno che volge al termine per l'elezione di Nello Musumeci, o per la morte del capo dei capi di Cosa Nostra. Ma nei dodici mesi appena trascorsi sono tanti gli eventi di rilievo: ne abbiamo selezionati alcuni e li abbiamo raccontati in un format nuovo, solo audio

L’ultimo anno di Rosario Crocetta. Il primo mese di Nello Musumeci. Il 2017 della Sicilia verrà ricordato anche per questo. Eppure, proprio nel mese di novembre, è un’altra la notizia che ruba le prime pagine all’elezione del nuovo governatore: la morte di Totó Riina, il capo dei capi di Cosa Nostra. 

Un fatto al mese: difficile scegliere. Lo abbiamo fatto, intessendo un racconto esclusivamente audio: un format nuovo, che mette insieme le voci dei protagonistii rumori che accompagnano e che caratterizzano ogni evento, una selezione di ciò che è stato importante in questo anno che volge al termine.


Fonte: meridionews.it








PIANO BATTAGLIA, OK ALLA CONVENZIONE. OPERATIVO IL SOCCORSO ALPINO


Firmata l'intesa con la Città metropolitana del capoluogo. Servizio attivo dal 31 dicembre.

PALERMO - Tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) in servizio a Piano Battaglia fin da domani, 31 dicembre, grazie alla firma della convenzione con la Città metropolitana di Palermo per l’attività di soccorso sanitario nel periodo di innevamento. Per tutte le domeniche e le festività nella località madonita sarà garantita la presenza delle squadre medicalizzate per assistere e soccorrere le centinaia di gitanti che la affollano. I tecnici del Soccorso alpino e speleologico siciliano lavorano in stretta collaborazione con la Protezione civile della Città metropolitana, che mette anche a disposizione i mezzi per spostarsi sulla neve, il personale della guardia medica dell'Asp e del 118. La scorsa stagione, iniziata il 6 gennaio, il Cnsas ha effettuato a Piano Battaglia 32 interventi. Per ogni necessità gli utenti possono chiamare il numero di reperibilità 3349510149 o rivolgersi alla centrale del 118 chiedendo esplicitamente l'intervento del Soccorso alpino. A Piano Battaglia il Cnsas garantisce anche la reperibilità delle squadre durante l'apertura al pubblico degli impianti di risalita della Mufara grazie alla convenzione stipulata con la società “Piano Battaglia srl”. I tecnici della stazione di Palermo sono pronti ad intervenire in caso di avaria per evacuare i passeggeri bloccati.
30 Dicembre 2017

Fonte: livesicilia.it





MICCICHÈ BERSAGLIO DI FIGUCCIA, L’UDC SPACCATO, MUSUMECI PREOCCUPATO



31 Dicembre 2017
Come voleva sì dimostrare concludevano i prof di matematica dopo avere completato il teorema. Il Presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, aveva creduto di potersi liberare di Vincenzo Figuccia, con un “Figuccia chi?, buttato giù nel corridoio di Palazzo dei Normanni, piano parlamentare. Non aveva l’aria di sufficienza, pronunciando l’espressione più corriva della storia parlamentare, ormai abusata in verità. Aveva il viso sorridente, ma si vedeva lontano un miglio, dicono i testimoni oculari, che il personaggio cominciava a dargli serio fastidio. E fummo facili profeti nel giudicare quella “uscita” troppo disinvolta rispetto al personaggio, diventato un problema.

Vincenzo Figuccia ha afferrato il polpaccio di Miccichè e non lo molla. Ogni giorno una frecciata. Il bersaglio è grosso, difficile sottrarsi. E le prime giornate hanno offerto molte ragioni a Figuccia per mantenere il ritmo.

La “missione” del deputato regionale dell’Udc, ex assessore nel primo governo Musumeci, non è iniziata con la legislatura in corso. E’ cominciata in campagna elettorale, quando Figuccia si schierò con Musumeci contro Gaetano Armao e vide in Miccichè il sostenitore di Armao ed il nemico di Musumeci. Poi le urne, il buon risultato elettorale, l’ingresso nel governo con una “poltrona” importante ma estremamente impegnativa. Ci si aspettava almeno un armistizio. Ma che fa Figuccia? Si toglie la “corazza”, cioè l’assessorato, e comincia colpire, armato di durlindana. Uno spadino lieve ma doloroso, imbracciato da chi invece dovrebbe sdtare dall’altra parte e difendere una maggioranza assai risicata.

Scrive Vincenzo Figuccia: “Ormai è chiaro che Miccichè pensa che  la Torre Pisana sia il posto migliore da dove prendere a schiaffi i  siciliani. La nomina della dottoressa Patrizia Monterosso al vertice  della Fondazione Federico II è l’ennesima beffa per i cittadini”.

“Non resistono nemmeno le condanne della Corte dei Conti davanti alla  volontà del presidente dell’Ars di far tornare indietro di venti anni  la politica siciliana – aggiunge – Non bastava la sua rielezione e  quella di altri evergreen con Savona alla commissione Bilancio, ora  anche la discussa ex segretaria generale della Regione per la Federico II. Miccichè è imprigionato nella sua storia che in decenni di  politica non ha prodotto granché. Più che le azioni di discontinuità  qui prevalgono quelle dei bari”. (Man/AdnKronos)

Fonte: siciliainformazioni.com




MONTEROSSO A CAPO FONDAZIONE FEDERICO II. LO ANNUNCIA MICCICHÈ, PROTESTE M5S, FAVA E FIGUCCIA

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

(ANSA) - PALERMO, 30 DIC - Sarà l'ex segretario della Regione siciliana, Patrizia Monterosso, il nuovo direttore della Fondazione Federico II. Ad annunciarlo durante i lavori del Consiglio di presidente dell'Ars, è stato Gianfranco Miccichè.
    "Riesce perfino difficile trovare un aggettivo per fotografare ad hoc questa nuova manovra di bassissimo profilo - commenta il vice presidente dell'Ars, Gianfranco Cancelleri - La Monterosso praticamente esce dalla porta per rientrare dalla finestra, quando buon senso avrebbe imposto il suo allontanamento definitivo da qualsiasi poltrona collegata direttamente o indirettamente alla Regione". Commenti negativi anche dal deputato di Centopassi Claudio Fava, che ritiene la nomina "inopportuna", e dal parlamentare dell'Udc Vincenzo Figuccia.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Fonte: www.ansa.it




REGIONE. MATTARELLA SEGRETARIO GENERALE. INIZIA L'ERA DEL DOPO MONTEROSSO

Palazzo d'Orleans

La figlia di Piersanti e nipote del Capo dello Stato nominata dalla giunta Musumeci

PALERMO - Maria Mattarella, figlia dell'ex presidente della Regione Piersanti ucciso nel giorno dell'Epifania del 1980 e nipote del Capo dello Stato Sergio Mattarella, è il nuovo segretario generale della Regione siciliana. E' stata nominata ieri dalla giunta di Nello Musumeci. Laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti nel 1986 e avvocato dal 1995, è alla Regione dal 1993 dove ha sempre fatto parte dell'ufficio legislativo e legale che ha guidato dall'aprile dell'anno scorso. Ora il nuovo incarico. La giunta ha nominato anche Salvo Cocina al dipartimento Acque e rifiuti al posto di Geatano Valastro. Maria Mattarella prende il posto sin qui ricoperto da Patrizia Monterosso per la quale si profila la direzione della Fondazione Federico II.
30 Dicembre 2017

Fonte: livesicilia.it





30 dicembre 2017

COSTI DELLA POLITICA. MIA CARA ARS, ECCO IL BILANCIO. UN ASSUNTO PER OGNI ONOREVOLE



Risparmio rispetto all'anno scorso, ma sale la spesa per i portaborse.

PALERMO. Meno deputati ma più portaborse. E risparmi assai contenuti. I quotidiani siciliani oggi fanno le pulci al bilancio interno dell'Ars che riserva qualche sorpresa. Quest'anno il Parlamento regionale costerà quest’anno circa 3 milioni in meno rispetto allo scorso. E questo grazie alla riduzione del numero dei parlamentari, scesi da 90 a 70 (ma nelle regioni a statuto ordinari di pari dimensioni il tetto è di 50).

Il taglio degli onorevoli porta un risparmio annuo superiore ai due milioni e mezzo di euro. Ma la voce di spesa per i dipendenti dei gruppi cresce di 3,2 milioni. E il Parlamento del nuovo corso permette così ai suoi inquilini di assumere almeno 70 persone al loro fianco, come scrive oggi il Giornale di Sicilia.


La Regione verserà all'Assemblea 140 milioni, 3 in meno dell'anno prima. Quasi un milione in più costeranno gli stipendi dei dipendenti per via dello scadere dei “tetti” imposti negli ultimi tre anni. E così ci potranno essere stenografi con buste paga da più di duecentomila euro annui. Stipendi e pensioni dei dipendenti dell'Ars costeranno 77 milioni, di cui una fetta gigantesca sono pensioni, dorate. Aumentano le spese per i dipendenti dei singoli deputati: ogni onorevole ha un budget di circa 60mila euroe per assumere chi vuole, non male. In compenso si tagliano un po' i trasferimenti ai gruppi e altre voci di spesa. Alla fine il costo dell'Assemblea resta comunque assai elevato rispetto agli altri consigli regionali, e anche volendo sottrarre le somme pagate per le pensioni (che solo all'Ars pesano sul bilancio interno del consiglio), nel panorama della “camera grassa” rappresentata dai consigli regionali italiani, Palazzo dei Normanni rimane uno dei palazzi più cari d'Italia.

30 Dicembre 2017

Fonte: livesicilia.it


Leggi anche:

Gds. Meno deputati ma più personale. Il risparmio all’Ars che sa di beffa




TETTO A STIPENDI, PER CORTE DEI CONTI MISURA OPPORTUNA. «NON CI SI PUÒ ADEGUARE AL SENATO QUANDO CONVIENE»



LOREDANA PASSARELLO 
POLITICA – Tre anni fa si chiudeva un accordo con i sindacati dei dipendenti per porre un limite ai maxi stipendi dei burocrati dell'Ars, che arrivavano fino a 500mila euro. Tra gli artefici di quella soluzione, l'ex deputato questore Ruggirello: «Il parlamentare percepisce 7000 euro netti, vedere che un funzionario ne ottiene il quadruplo è assurdo»

Un accordo sindacale che risale a tre anni fa, portato a buon fine dall'allora presidente del collegio dei questori Paolo Ruggirello, incaricato dall’ex presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, di ridimensionare, tramite un trattativa con i rappresentati delle figure apicali dell’Ars, i loro compensi. Un'iniziativa ritenuta necessaria nell’ambito di un ridimensionamento complessivo dei costi della politica e sull’onda di una spending review che aveva portato a creare risparmi all’interno del parlamento siciliano per 77,8 milioni di euro. 

La determinazione di un nuovo tetto era stata avvertita e intrapresa subito dopo l’approvazione della legge regionale del 2014 che riduceva gli stipendi dei parlamentari, portandoli da 17.000 a circa 11.500 euro lorde mensili. Ed ecco dunque arrivare la scure anche per i superburocrati, in particolare i segretari generali fino a quel momento in carica, i cui compensi arrivavano anche a500mila euro lordi annui. Il taglio orizzontale voluto da Ardizzone e sostenuto dal parlamento, per le future cariche apicali, i consiglieri parlamentari in particolare, non consente di sforare la somma di 240 mila euro. Dopo le fortissime polemiche sui tetti degli stipendi fissati tramite quell'accordo sindacale che scadrà tra due giorni, il 31 dicembre, la strada su cosa fare sembra più chiara che mai. Resteranno. O perlomeno si fa sempre più chiaro il percorso che anche questa maggioranza intende seguire, quello del contenimento dei costi, restaurando le buone prassi fino a ieri in vigore. 


I tetti agli stipendi dei superburocrati restano in vigore, sia perché lo stesso presidente dell’Ars Miccichè ha fatto un passo indietro rispetto al suo iniziale entusiasmo nel volerli eliminare, reintroducendo così i privilegi che erano dei vecchi dinosauri dell’Ars, sia perché il presidente della Regione Nello Musumeci ha definito «più che dignitoso» lo stipendio frutto di trattativa. 


In ultimo un parere della Corte Costituzionale che si è pronunciata sulla misura, in vigore anche al Senato, dice che il tetto agli stipendi dei burocrati «si delinea come misura di razionalizzazione suscettibile di imporsi a tutti gli apparati amministrativi». Per la consulta «l’accordo trascende le finalità di conseguire risparmi immediati e si inquadra in una prospettiva di lungo periodo, configurandosi come una misura di contenimento della spesa, assimilabile agli altri capillari interventi che il legislatore ha scelto di apprestare negli ambiti più disparati». 


In sostanza, con la delega al presidente del collegio dei questori, Giorgio Assenza, ci sarà un ritorno ai tetti, anche se non si sa se i parametri saranno gli stessi. Dopo le esternazioni di Miccichè in loro favore infatti, i sindacati dei dipendenti potrebbero aver già alzato la posta per puntare ad un tetto più alto. Secondo Paolo Ruggirello, ex presidente del collegio dei questori che ha inaugurato la prassi dei tetti all’Ars, ancora prima che la deliberasse il Senato a Roma, «i tetti devono essere ripristinati, così come i parametri nazionali al Senato, dove mi pare il presidente Grasso si sia già espresso in tal senso. Quella di Miccichè - ha osservato Ruggirello - è stata una dichiarazione infelice, perché se anche il Senato della Repubblica ha deciso di andare in questa direzione, con una delibera di Grasso sottoposta al consiglio di presidenza, è chiaro che l’Ars andrà in questa direzione. O si prende coscienza di continuare a contenere gli stipendi delle figure apicali, che senza i tetti sarebbero tre, quattro volte più altri di quelli di un parlamentare, e si prolunga la durata del provvedimento per altri tre anni, oppure l’Ars dica cosa vuole fare: non si può pensare di adeguarsi al Senato solo quando conviene». 


«Oggi - osserva Ruggirello - il parlamentare percepisce più o meno 7000 euro di busta paga netti, vedere che un funzionario ne ottiene il triplo se non il quadruplo è assurdo. Non dobbiamo mortificare la classe politica e privilegiare i colletti bianchi, con oltre 10mila euro netti di stipendio al mese».


Fonte: meridionews.it





LO PREVEDE UN DECRETO APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI CHE INTRODUCE IL TESTO UNICO



23 Dicembre 2017
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che introduce nuove norme in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali. È quanto rende noto il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che dà notizia anche dell’approvazione di un secondo decreto legislativo che introduce disposizioni relative alla gestione dei rischi in agricoltura.

Riguardo alle piante officinali, viene costituito il nuovo Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione che dà un nuovo assetto al settore per favorirne la crescita e lo sviluppo e per valorizzare le produzioni nazionali, nell’ottica di una maggiore trasparenza per i consumatori. Viene fornita poi una nuova definizione di piante officinali, prevedendo l’istituzione dei registri varietali delle specie, nei quali sono elencate le piante officinali ammesse alla commercializzazione e stabilite le modalità e le condizioni per la certificazione delle sementi; viene disciplinata la raccolta spontanea per evitare il depauperamento delle aree e stabilito che, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, deve essere adottato il Piano di settore della filiera delle piante officinali, che costituisce lo strumento programmatico strategico diretto a individuare gli interventi prioritari per incentivare lo sviluppo di una filiera integrata dal punto di vista ambientale, definire forme di aggregazione professionale e interprofessionale capaci di creare condizioni di redditività per l’impresa agricola e realizzare un coordinamento della ricerca nel settore. Si prevede, infine, per le Regioni, la possibilità di istituire, nel rispetto della normativa Ue, marchi finalizzati a certificare il rispetto di standard di qualità nella filiera delle piante officinali.

L’altro decreto prevede invece la revisione della normativa esistente per favorire lo sviluppo di strumenti assicurativi innovativi a copertura dei danni alle produzioni, alle strutture e ai beni strumentali delle aziende agricole; la disciplina dei fondi di mutualità per la copertura dei danni da avversità atmosferiche, epizoozie, fitopatie e per la tutela del reddito degli agricoltori nonché per compensare gli agricoltori che subiscono danni causati da fauna selvatica. Infine, si interviene per rilanciare gli strumenti di gestione del rischio, integrando le misure finanziate nel quadro della nuova programmazione europea 2014-2020.

“Investire di più sugli strumenti di gestione del rischio e semplificarli. È in questa direzione che continuiamo a lavorare – afferma il Ministro Maurizio Martina – per aumentare la redditività del settore agricolo e tutelare i piccoli produttori. Lo abbiamo ribadito anche nel corso del G7 agricoltura di Bergamo e il decreto si inserisce proprio in questo contesto. C’è bisogno di consolidare e introdurre strumenti adeguati a fronteggiare le nuove sfide che abbiamo davanti, in particolare quella del cambiamento climatico. Bene anche il testo unico che disciplina il settore delle piante officinali, con interventi attesi da più di ottanta anni”.

Fonte: www.corrierenazionale.it





SICILIA. ARS: FIGUCCIA (UDC), MICCICHÈ CONFUSO, VOTO SU ESERCIZIO PROVVISORIO È IRREGOLARE



Ricevo e pubblico
dall'On. Figuccia


ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
GRUPPO PARLAMENTARE UDC

COMUNICATO STAMPA del 30 dicembre 2017

PALERMO – “Quanto accaduto ieri è molto grave - afferma Vincenzo Figuccia deputato dell'Udc all'Ars che prosegue - dopo il mio intervento in aula in cui contestavo le scelte della commissione bilancio, mi sono allontanato, mostrando tutto il mio dissenso innanzi alla scelta di stralciare due articoli fondamentali. Nel documento varato dal governo, infatti, erano presenti due importanti articoli su due emergenze distinte, iniquamente stralciati dal disegno di legge sull'esercizio provvisorio. Uno da me proposto come assessore, relativo alla procedura per l’erogazione regolare dell’acqua in venticinque comuni, attraverso una proroga all’Eas. L’altro, ingiustamente stralciato, sulla semplificazione delle procedure per l’erogazione dei servizi e benefici ai disabili gravi”. È a questi che si riferisce Figuccia che come un leone si è battuto dall'ambone di Sala D'Ercole. Un remake che non posso accettare - rincara il deputato, alludendo alle malefatte del governo precedente soprattutto in tema di disabilità gravi. “Ma la cosa più assurda che considero inaccettabile è che il presidente dell'Assemblea abbia addirittura forzato il regolamento interno pur di portare avanti questa operazione blasfema: ha ritenuto valida la votazione, considerando i "presenti" in base all'inserimento dei tesserini elettronici e non alla effettiva votazione. La soglia del numero legale era di 33 deputati. In base a questa interpretazione non ha affatto tenuto conto che i voti erano 31, ma ha considerato i 60 tesserini inseriti dall'inizio della seduta. Mi sembra un po' confuso - aggiunge. Vorrei ricordare a Miccichè che non siamo a Montecitorio ma in Assemblea Regionale Siciliana e che quindi vale il regolamento previsto da questa assise" - conclude Figuccia.






IL BLOG: VOGLIAMO COGLIERE L'OCCASIONE PER SOLLECITARE LA PROMESSA DELL'ASSESSORE EDY BANDIERA, DI FAR TRANSITARE A 151 GIORNI ANNUE TUTTI I 78ISTI E I 101NISTI. AVEVA DETTO CHE CI SONO LE RISORSE NECESSARIE. SE NON ORA, QUANDO?

Siamo un popolo che si è stancato dell'assistenzialismo della Politica clientelare




Su facebook l'Assessore Edy Bandiera al Sifus: sono dalla parte di chi, come voi, desidera lavorare stabilmente, e legittimamente si attende di vedere puntualmente retribuito il proprio impegno lavorativo

L'assessore Bandiera: a lavoro affinché si possa creare occupazione e benessere. Il Blog: stando alle sue parole per i forestali non ci dovrebbero essere problemi, ci sono le risorse per due soli contingenti: oti e 151isti!


L'Assessore ospite in studio su Fm Italia. Parole di elogio per i forestali e conferma anche che ci sono le risorse per due soli contingenti: Oti e 151isti!

Spostare il cursore al minuto 11:00 circa



INOLTRE

Il Presidente Musumeci zittisce Bruno Vespa sui lavoratori forestali: non licenzieremo nessuno, anzi, li facciamo diventare da peso a risorsa. Li vorrei a pulire i fiumi, le aree verdi, le spiagge e non avranno un giorno di riposo. Conosco il metodo del governo


 

Gli impegni per i lavoratori forestali




L'intervento integrale dell'On. Musumeci, "Lista Musumeci" al 2° Congresso del Sifus/Confael

Nello Musumeci: dove li mettiamo i diritti acquisiti dei lavoratori forestali? Sono 20mila padri di famiglia. ;i mandiamo in mezzo alla strada tutti o troviamo un modo utile per impiegarli veramente? Serve personale che controlli le riserve naturali, sì o no? Serve personale che intervenga nelle aree protette e, in generale, in quelle demaniali, sì o no?

L'On. Nello Musumeci nonostante la sconfitta elettorale rimane favorevole alla stabilizzazione. Battibecco con alcuni lavoratori. Video eclusivo

Musumeci con l'elemosina di ottanta euro ai forestali, che chiedono di lavorare tutto l'anno e non solo due mesi, credo sia davvero squallido"

Musumeci: ai forestali non ho promesse da fare, ma dobbiamo chiudere questa vergognosa pagina del precariato in Sicilia

Nella chiacchierata con Umberto Teghini, il candidato alla presidenza della regione Nello Musumeci, si sfoga

Nello Musumeci: sui forestali credo poco alla stabilizzazione. La soluzione migliore credo sia quella di trovare un’intesa col governo centrale. C’è bisogno di questa forza lavoro anche per altre competenze. In tal modo lavorerebbero tutto l’anno

Musumeci: spero di potenziare il corpo forestale e di tirare fuori i fondi per operare sulle aree boschive già in marzo-aprile, così da poter prevenire l'emergenza incendi. Serve una maggiore presenza di uomini in divisa. Il blog: purtroppo sull'aumento delle giornate lavorative non c'è traccia

Regionali Sicilia, Musumeci a confronto coi sindacati: «Sulla forestale serve la certezza della copertura. Non mi azzardo sul terreno della stabilizzazione, ma bisogna farli lavorare tutto l’anno

Regione, accordi su disabili e precari. Le squadre antincendio e gli operai saranno utilizzati ad aprile per realizzare i viali antifuoco senza aspettare il bilancio definitivo

Bilancio, riscritti gli accordi con Roma: così Armao cancella l'era Crocetta-Baccei. L’unico atto è stato quello di tirare fuori i forestali dal bilancio come spesa inderogabile e urgente, per potere utilizzare le squadre antincendio e gli operai per realizzare i viali antifuoco già ad aprile








APPROVATO FRA LE POLEMICHE L’ESERCIZIO PROVVISORIO, VIA LIBERA PER TRE MESI ALLA SPESA REGIONALE: È LA PRIMA LEGGE DELLA XVII LEGISLATURA (VIDEO). LA GIUNTA HA ANNUNCIATO CHE LE ALTRE NORME PROVVISORIAMENTE CASSATE CHE RIGUARDANO ANCHE L’UTILIZZO DEI FORESTALI PER L’EMERGENZA INCENDI, SARANNO RAGGRUPPATE IN UN DISEGNO DI LEGGE AUTONOMO NELLA PROSSIMA SEDUTA



29/12/2017
Con  31 voti positivi su 31 votanti nonostante l’Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge di esercizio provvisorio della Regione siciliana. Una approvazione giunta fra le polemiche sulla presenza del numero legale che è stabilito in 36 deputati. Secondo il Presidente Miccichè l’aula era in numero legale per la presenza di quasi 60 deputati e non è inficiata dal fatto che a votare siano stati solo in 31. Le opposizioni hanno subito sollevato la questione con il Pd Giuseppe Lupo che ha parlato di violazione del regolamento chiedendo a Miccichè di convocare la Commissione per verificare.  proteste da parte del vice presidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri che ha sottolineato come Miccichè si sia espresso in maniera diversa in due voti. Il primo intorno alle 14 è stato dichiarato non valido perchè assemblea non in numero legale contando le tessere inserite, il secondo di segno opposto.
“Così si viola il diritto alle opposizioni di fare il loro lavoro” ha detto Cancelleri il cui gruppo non aveva partecipato al voto per impedire l’approvazione. A rispondergli il capogruppo di Forza Italia Milazzo secondo il quale si tratta solo di ostruzionismo su un atto tecnico e non politico “Non vi vergognate a fare questo tipo di attività contro i siciliani?” ha detto Milazzo.
Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, chiarisce “di avere rispettato pienamente il regolamento dell’Ars che per la validità della votazione prevede l’obbligatorietà della presenza del 50% più 1 dei deputati. I presenti erano 60, l’Aula era quindi in numero legale. Hanno espresso il voto favorevole in 31”.
“La decisione è stata assunta nel solco di autorevoli precedenti parlamentari e segnatamente della Camera dei deputati – sottolinea Miccicchè -. Apprezzai, durante la XIII legislatura, il comportamento del presidente Luciano Violante che, per evitare di far decadere un importante decreto, utilizzò lo stesso sistema per il calcolo della maggioranza dei presenti. Violante considerò presenti in Aula anche coloro che non avevano attivato il dispositivo elettronico. Un’interpretazione – conclude –  che ha capovolto la linea di ragionamento utilizzata fino a quel momento. Nello stesso modo si è proceduto oggi a Sala d’Ercole”.
Si evita, così, il blocco della spesa. L’esercizio provvisorio avrà valore per tre mesi. A meno di proroghe al massimo per un ulteriore mese, governo e Parlamento avranno tempo fino al 31 marzo 2018 per approvare il bilancio di previsione.
L’esercizio provvisorio approvato oggi è, comunque, una norma dimezzata rispetto a quanto proposto dalla giunta di governo regionale. Ieri sera, infatti, la Commissione Bilancio aveva stralciato quattro articoli mantenendo soltanto gli articoli sul ricorso ai dodicesimi ovvero il fulcro dell’esercizio provvisorio, sul computo dei residui attivi e sui lavoratori a tempo determinato dei comuni in dissesto finanziario (leggi qui la norma approvata dalla giunta).
Su quest’ultimo tema, però, c’è stata una lunga riunione pre aula per mettere a punto alcuni emendamenti che permettano efficacia alla norma. Anche per questo la seduta convocata per le 12 è iniziata solo alle 13,30.
La giunta Musumeci ha, comunque, preso atto degli stralci ed ha annunciato che le altre norme provvisoriamente cassate che riguardano l’utilizzo dei forestali per l’emergenza incendi, il benessere domiciliare dei disabili gravi e gravissimi e l’Eas saranno raggruppate in un disegno di legge autonomo nella prossima seduta di giunta e rinviate al Parlamento per la trattazione subito dopo, nelle prime sedute di gennaio.
Con un emendamento, però, è stato dato il via libera anche alla norma sui disabili, che prevede la semplificazione della procedura per l’erogazione dei fondi e questa non sarà inserita nel ddl stralcio.
In apertura di seduta si era assistito alle polemiche dichiarazioni dell’onorevole Cateno De Luca sulla mancata approvazione di norme sui residui attivi ma soprattutto dell’ormai ex assessore Figuccia secondo il quale “Cominciamo male perchè dopo a vicenda che ha portato alle mie dimissioni mi accorgo che manca dall’esercizio provvisorio una norma che deve impedire lo stop all’erogazione idrica in alcuni comuni del trapanese. Dopo le polemiche sulle offese a chi non può mangiare ora ci accingiamo a mettere in condizione di creare una sacca di popolazione che non potrà neanche bere”.
Ma dopo una serie di interventi generali il Presidente Miccichè era stato costretto a sospendere la seduta per mancanza del numero legale per ben tre volte. L’Ars ha ripreso i suoi lavori solo poco prima delle 16,30 quando ha approvato il tutto in pochi minuti fra le polemiche.
Stamattina, intanto, con l’elezione del consiglio di presidenza della commissione UE l’Ars aveva completato l’assetto delle commissioni. Il presidente è Giuseppe Compagnone (Popolari Autonomisti) che ha superato Luigi Sunseri (M5S) al ballottaggio: entrambi hanno ottenuto cinque voti, ma in base al regolamento interno Compagnone è risultato eletto in quanto il più anziano dei due. Sunseri è vicepresidente, l’altro vicepresidente è Edy Tamajo (SF). (tutte le altre commissioni)
L’occasione è stata buona anche per un primo bilancio tirato dall’assessore ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi che si è etto soddisfatto di questo primo mese o poco meno di lavoro
di Manlio Viola

Fonte: palermo.blogsicilia.it







IL NUMERO LEGALE ALL'ARS. PD E M5S CONTRO MICCICHÈ. LA REPLICA: "TUTTO REGOLARE"


La replica del presidente dell'Ars: "Alla Camera si fa così".

PALERMO- Subito dopo il voto sull'esercizio provvisorio e la contestata decisione del presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè di ritenerne valido l'esito (considerando i "presenti" in base all'inserimento dei tesserini e non alla effettiva votazione parte dei deputati) le forze di opposizione all'Ars, PD e Movimento 5 Stelle, hanno tenuto una improvvisata conferenza stampa a Palazzo dei Normanni. "Ci sono precisi riferimenti regolamentari che sono stati calpestati - ha detto il vicepresidente dell'Ars Giancarlo Cancelleri - questo significa imbavagliare le opposizioni, ci è stato fatto uno sgambetto. Non si è mai visto che la presenza in aula venga determinata dal numero dei tesserini, è sempre stata calcolata dal numero dei voti, tanto è vero che quando si effettua la verifica del numero legale si chiede di votare con uno dei tre tasti: il rosso, il verde o il bianco". "Dopo il voto - ha proseguito l'esponente 5 Stelle - Musumeci se ne è andato con la testa bassa e la coda fra le gambe per quello che aveva combinato Miccichè. Quello che è successo è inaccettabile e oltretutto ha coperto il vero dato politico: non c'è un maggioranza". PD e Cinque Stelle hanno chiesto la convocazione della commissione per il regolamento dell'Ars.

"Questo presidente non è degno di rappresentare il Parlamento più antico d'Europa - ha detto il capogruppo PD Giuseppe Lupo, seduto accanto al grillino Cancelleri - il presidente Musumeci si deve fare carico di una adeguata conduzione dei lavori parlamentari, perché anche il governo ha interesse a garantire le regole democratiche interne all'Ars. Quello che è accaduto oggi non ha precedenti a Sala d'Ercole, è di una gravità inaudita". "La maggioranza è morta al primo voto della legislatura - ha concluso Lupo - e questo succede il giorno dopo le dimissioni di Figuccia".


La replica di Miccichè


Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, riguardo alle polemiche sollevate dal Pd e dal Movimento 5 Stelle, in Aula, sull’approvazione dell’esercizio provvisorio chiarisce “di avere rispettato pienamente il regolamento dell’Ars che per la validità della votazione prevede l’obbligatorietà della presenza del 50% più 1 dei deputati. I presenti erano 60, l’Aula era quindi in numero legale. Hanno espresso il voto favorevole in 31”.


“La decisione è stata assunta nel solco di autorevoli precedenti parlamentari e segnatamente della Camera dei deputati – sottolinea Miccicchè -. Apprezzai, durante la XIII legislatura, il comportamento del presidente Luciano Violante che, per evitare di far decadere un importante decreto, utilizzò lo stesso sistema per il calcolo della maggioranza dei presenti. Violante considerò presenti in Aula anche coloro che non avevano attivato il dispositivo elettronico. Un’interpretazione – conclude - che ha capovolto la linea di ragionamento utilizzata fino a quel momento. Nello stesso modo si è proceduto oggi a Sala d’Ercole”.

29 Dicembre 2017

Fonte: livesicilia.it





29 dicembre 2017

AUTORIZZATO ALL’ARS L’ESERCIZIO PROVVISORIO DEL BILANCIO DELLA REGIONE, L’ON. RAGUSA: “ARRIVANO IMPORTANTI RISPOSTE PER I LAVORATORI FORESTALI E PER I 37 DIPENDENTI DEL COMUNE DI ISPICA”. IN RILIEVO LA PROBLEMATICA RIGUARDANTE I FORESTALI ANTI-INCENDIO


29 Dicembre 2017
L’Assemblea regionale siciliana ha appena esitato favorevolmente l’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione, dando soluzioni ad alcuni importanti problemi riguardanti la Sicilia e la provincia di Ragusa. A sottolinearlo è il deputato regionale Orazio Ragusa il quale mette soprattutto in rilievo la problematica riguardante i forestali anti-incendio e il tema riguardante i dipendenti a rischio mobilità del Comune di Ispica.
Per quanto riguarda la questione del reparto anti-incendio dei forestali è stata prevista la seguente copertura finanziaria nei seguenti capitoli di bilancio:
Capitolo 215746 – disponibilità 50.000.000
Capitolo 150514 – disponibilità 6.900.000
Capitolo 156604 – disponibilità 24.430.000
“Queste somme – spiega l’on. Ragusa – serviranno per far sì che il personale anti-incendio inizi il proprio servizio nei primi mesi del 2018. Inoltre, è stato portato a termine un risultato importante che ha scongiurato il licenziamento di 37 dipendenti del Comune di Ispica. Infatti la Regione Sicilia si farà carico per il triennio 2017/2018/2019 di coprire il 100% del costo del personale dichiarato in esubero. Un merito, in questa direzione, va riconosciuto anche ai consiglieri comunali di Ispica Serafino Arena e Giannella Isaurico che, insieme con Paolo Monaca, hanno già da tempo sostenuto questa causa con costante impegno e grande sensibilità vista la delicata situazione che si stava venendo a creare per tante famiglie di dipendenti comunali ispicesi. Questo perché la buona politica che dialoga col territorio riesce sempre ad ottenere i giusti risultati per risolvere le istanze dei lavoratori che hanno il diritto di un posto di lavoro al sicuro da ogni ipotesi di precarietà (in questo caso il paventato licenziamento). Ringrazio, quindi, tutta la squadra di Forza Italia rappresentata dall’assessore regionale Bernadette Grasso e dal presidente della commissione Bilancio on. Riccardo Savona per la sensibilità manifestata nei confronti del territorio ibleo”.

Fonte: www.radiortm.it




SICILIA; STIPENDI D’ORO: FIGUCCIA (UDC), COMMISARIO PARTITO ARRIVA TARDI SU TETTI, LUI SUBITO SOLIDALE CON MICCICHÈ MENTRE ORA TUTTI MI DANNO RAGIONE



ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA

GRUPPO PARLAMENTARE
UDC

COMUNICATO STAMPA del 29 dicembre 2017


Ricevo e pubblico d
all'ex assessore Figuccia

PALERMO – “A proposito della questione tetti per gli stipendi d'oro, le parole di  Naro sono inopportune. Il Commissario dell'Udc non è titolato a parlare di questi argomenti, farebbe meglio a tacere in quanto arriva in ritardo su un argomento già ulteriormente sviscerato". Lo dichiara Vincenzo Figuccia assessore dimissionario della Regione siciliana. "Esprimendo la sua solidarietà a Miccichè, ha già rivelato la sua  piccolezza nonostante la sua veneranda età" -prosegue Figuccia. “Rivendico le posizioni assunte nei giorni scorsi, soprattutto oggi in cui tutti mi sembrano dare ragione. Sono felice che la mia battaglia sia servita a scuotere le coscienze".
Conclude il parlamentare siciliano.




CASTELLAMMARE, ANDREA MAGGIO ESPRIME SOLIDARIETÀ E VICINANZA ALL’EX ASSESSORE FIGUCCIA. LA POLITICA NON È UN LAVORO MA È UN DIRITTO E UN DOVERE DI SALVAGUARDIA NEI CONFRONTI DELL’ELETTORE. BISOGNA COMINCIARE A PENSARE A DARE UN FUTURO ANCHE AI FORESTALI CHE SVOLGONO UN LAVORO DI SALVAGUARDIA PER L'INTERO TERRITORIO SICILIANO



29 Dicembre 2017
CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Il consigliere comunale Andrea Maggio del gruppo “Sicilia Futura” esprime piena solidarietà all’onorevole, ed ormai ex Aassessore regionale all’energia, Vincenzo Figuccia (Udc) che, dopo le dichiarazioni del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè in merito all’eliminazione dei tetti agli stipendi dei dipendenti, fissati durante la scorsa legislatura a 240mila euro, ha deciso di dimettersi dalla giunta di Nello Musumeci a un mese dalla nomina.

“Esprimo solidarietà e vicinanza all’On Figuccia per le sue dimissioni da Assessore a seguito della proposta di Miccichè sul non mettere il tetto agli stipendi dei dirigenti. Condivido il pensiero di Figuccia in quanto in questo momento la politica dovrebbe piuttosto pensare ai disoccupati e ai giovani che partono per l’estero. La politica - spiega il consigliere Andrea Maggio -  non è un lavoro ma è un diritto e un dovere di salvaguardia nei confronti dell’elettore. Bisogna cominciare a pensare a dare un futuro a tutte quelle persone che lavorano all’interno dei comuni ed enti locali come ASU, SLU e contrattisti che lavorano da più di vent'anni senza un contratto, ai forestali che svolgono un lavoro di salvaguardia per l'intero territorio siciliano, ai licenziati dalla formazione, e soprattutto bisogna creare nuovi posti di lavoro per non fare andare via i nostri giovani. In quanto consigliere comunale – conclude - esprimo fiducia al presidente Musumeci, convinto che fra le sue priorità per le problematiche espresse ci sia realmente un impegno per il sostegno della collettività”.

Fonte: www.alqamah.it





LAVORATORI AGROALIMENTARI E FORESTALI: A RANDAZZO IL RESOCONTO DI UN ANNO ALLA FAI



28 Dicembre 2017
RANDAZZO – Due contratti integrativi rinnovati, un primo scardinamento della legge Fornero e l’obiettivo di trovare soluzioni per l’età pensionabile per i lavori gravosi. Il bilancio dell’attività sindacale dell’anno che sta per chiudersi e le prospettive per il 2018 sono state analizzate nell’esecutivo provinciale della Fai Cisl di Catania riunitosi oggi al Parco Statella di Randazzo. All’incontro di resoconto, introdotto dalla relazione di Pietro Di Paola, segretario generale della Fai Cisl etnea, hanno partecipato anche il commissario regionale della federazione Pierluigi Manca, e Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese.

Interesserà 3500 forestali del territorio etneo il rinnovo del contratto integrativo provinciale che andrà in vigore con l’1 gennaio 2018. «Si tratta di un rinnovo atteso da 16 anni – commentano Manca, Attanasio e Di Paola – che tra le novità annovera incrementi salariali, peraltro già ottenuti da anni nel resto d’Italia, e definizione di diritti certi come le maggiori tutele delle moltissime lavoratrici forestali».

Dopo due anni, invece, è stato rinnovato il contratto integrativo provinciale per gli operai agricoli e florovivaisti che è già in vigore dall’1 dicembre.

Dal fronte della contrattazione previdenziale, uno dei risultati ottenuti è stato un primo scardinamento della “legge Fornero”, con l’immediata esenzione dall’innalzamento dell’età pensionabile per braccianti agricoli e imbarcati della pesca, l’ampliamento della platea per l’A.pe.Precoce e la proroga dell’Ape Sociale anche per il 2019.

Grazie poi alla mobilitazione della Fai Cisl dello scorso mese di ottobre, anche gli esodati del settore agroalimentare godranno delle novità inserite nel pacchetto pensioni della manovra finanziaria.

L’impegno per l’anno prossimo sarà trovare soluzioni per fermare definitivamente l’aumento di aspettativa di vita per i lavori usuranti, come quelli degli operai agricoli e degli imbarcati della pesca.

Molto ancora va fatto nella lotta contro il lavoro nero. Per controllare il mercato del lavoro, vanno coinvolti gli enti bilaterali e con la piena attuazione, per il funzionamento presso l’Inps, delle commissioni CISOA, la Cassa Integrazione Salariale Operai dell’Agricoltura.

(comunicato stampa)

Fonte: www.sicilianetwork.info