31 dicembre 2017

LETTERA APERTA AL GOVERNO MUSUMECI DI GIUSEPPE GERMANÒ, OPERAIO PRECARIO FORESTALE 78 ISTA DAL 1989


Vivendo in prima persona quasi 30 anni di precariato forestale, mi permetto di consigliarvi un percorso per risolvere DEFINITIVAMENTE la questione.
 CENSIMENTO DI TUTTI I PRECARI, per SAPERE CON CERTEZZA QUANTI SIAMO
 Dichiarazione di disponibilità a essere stabilizzati (chiedere singolarmente ad ogni operaia/operaio QUANTE GIORNATE ANNUE E’ DISPONIBILE). Forse alcuni penseranno che sia un paradosso, chiedere se si è disponibili a essere stabilizzati, ma di fatto, migliaia di precari, potrebbero essere impossibilitati a lavorare un anno intero nei boschi, vuoi per problematiche familiari, ma anche per eventuali problemi fisici e di età, visto che ormai, nella forestale in Sicilia, l’età media dei precari, supera abbondantemente i 45 anni.
 Aumento scaglionato delle giornate lavorative per la categoria più penalizzata (78 isti) a 101 giornate il primo anno, a 151 giornate il secondo anno e a tempo indeterminato il terzo anno.
 Aumento scaglionato delle giornate lavorative per i 101 isti, a 151 giornate il primo anno e passaggio a tempo indeterminato per il secondo anno.
 Passaggio a tempo indeterminato per tutti i 151 isti.
 Riforma seria del comparto forestale e antincendio, con presidio permanente nei boschi, per tutto il periodo di rischio incendi (h24) e lavori di prevenzione, secondo il ciclo biologico e stagionale.
 Fruizione turistica delle riserve, con utilizzo di personale già esistente, previa formazione a chi possiede requisiti idonei
 Utilizzo boschivo, programmato seriamente dai tecnici, tramite utilizzo del personale, evitando appalti a ditte private esterne… per ovvi motivi…
 Individuazione zone idonee per messa a dimora piante da frutto autoctone e manutenzione e potenzionamento tramite nuove piantagioni di castagneti, noccioleti etc.. per rendere ANCHE I NOSTRI BOSCHI PRODUTTIVI.
 MANUTENZIONE STRADE INTERNE E RISTRUTTURAZIONE DI RUSTICI RICADENTI DENTRO PARCHI E RISERVE, UTILIZZANDO PERSONALE INTERNO E CREANDO NUOVI FLUSSI TURISTICI.
 PREPENSIONAMENTO LAVORATRICI E LAVORATORI CHE HANNO RAGGIUNTO L’ETA’ DI 58 ANNI. (Ricordo che i lavoratori forestali, percepiscono una indennità di disoccupazione agricola, proporzionale alle giornate lavorate, il prepensionamento ridurrebbe la spesa per questa indennità e di fatto si trasformerebbe in pensione di “vecchiaia”. Il lavoro nei boschi e’ pericoloso sotto molteplici punti di vista…
Sottolineo che le coperture possono essere individuate nei fondi UE e che nel giro di 10 anni, QUESTO COMPARTO SCOMPARIRA’ IN MODO NATURALE, SE NON SI PROVVEDERA’ A FARE NUOVE ASSUNZIONI TRAMITE CONCORSO PUBBLICO TRA GLI AVENTI DIRITTO (diplomati e laureati scienze agrarie e forestali)

Giuseppe Germanò operaio precario forestale 78 ista, precario dal 1989 )




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