31 dicembre 2021

INUTILE NEGARLO, FA PIACERE A TUTTI RICEVERE UN APPREZZAMENTO. DOPO IL FAI (FONDO PER L'AMBIENTE ITALIANO), ARRIVA QUELLO DEL TEAM DI WWF ITALIA. GRAZIE DI CUORE, MA QUELLO CHE PUOI FARE SARÀ SOLO UNA GOCCIA NEL MARE RISPETTO A CIÒ CHE DEVE ESSERE FATTO



Ricevo e volentieri pubblico
dal team di WWF Italia

Michele, quest'anno ci hai sostenuto in alcune delle nostre battaglie più importanti. Sei un eroe della Natura, perché sai che tutte le cose sono collegate.

Stai combattendo contro le più grandi minacce che la natura abbia mai dovuto affrontare, come la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico. Stai proteggendo importanti riserve di carbonio come le foreste del mondo e le zone umide.

Quest’anno ci hai aiutato a risanare la natura devastata dagli incendi. Hai lottato per salvare dall’estinzione specie straordinarie. La tua voce contro i cambiamenti climatici è arrivata forte e chiara a governi e istituzioni. Hai tutelato i nostri boschi, i nostri laghi, il nostro mare nelle Oasi WWF e non solo.

Ti sei preso cura delle tartarughe ferite dalla plastica, ti sei schierato dalla parte dell’orso per favorire la convivenza con l’uomo, hai riportato la natura negli ambienti urbani per gli impollinatori.

Abbiamo realizzato questo video per ringraziarti e per rivivere questo anno passato insieme. Guardalo adesso!


Michele, insieme a te stiamo creando un mondo in cui l'uomo e la natura sopravvivranno. Per questo ti diciamo grazie!
 
Grazie per quello che hai fatto
Il team di WWF Italia






Video
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DIRITTI. IL VALORE DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA. ALLEVATORI, ARTIGIANATO, FORESTALI E PESCA: QUATTRO CONTRATTI NAZIONALI DI LAVORO RINNOVATI NELL'ARCO DELL'ULTIMO MESE


Dal sito www.collettiva.it

30/12/2021
Allevatori, artigianato, forestali e pesca: quattro contratti nazionali di lavoro rinnovati nell'arco dell'ultimo mese

Stiamo parlando di una platea di centinaia di migliaia di donne e uomini che non vedevano rinnovati i loro contratti da anni, in alcuni casi da un decennio e passa. Lavoratrici e lavoratori che grazie alla contrattazione dei sindacati confederali di categoria, Flai Cgil, Uila Uil e Fai Cisl, si sono visti adeguare salari, riconoscere professionalità, accrescere diritti e tutele, nonostante il forte impatto della pandemia sulle filiere agroalimentari. Non era scontato, in un momento in cui il governo appare sordo alle richieste di maggiore giustizia sociale nella legge di bilancio.

Andiamo con ordine. Il 23 novembre è stata la volta del Ccnl per i dipendenti dalle Organizzazioni degli Allevatori, Consorzi ed Enti Zootecnici, scaduto a dicembre 2010. Un’intesa raggiunta dopo undici anni di vacanza contrattuale, che diventa il punto di riferimento per un settore strategico per il Made in Italy e le sfide del Green Deal europeo. L’aumento salariale è del 2% nel biennio, in più viene mantenuta l’indennità che vale circa lo 0.7%. Il 6 dicembre è toccato all’artigianato area alimentazione e panificazione 2019-2022, scaduto il 31 dicembre 2018, che interessa circa 30mila aziende e più di 100mila lavoratrici e lavoratori. Un accordo che prevede un incremento economico del 4,7%, pari a 77 euro a regime per il settore alimentazione e di 74 euro per quello della panificazione, erogati a  partire dal 1 novembre 2021.

Viene inoltre corrisposto un importo forfettario ‘una tantum’ di 140 euro per entrambi i settori. Si sottolineano il rilancio dell’Osservatorio, l’aumento delle ore retribuite per la formazione, oltre alla possibilità di utilizzare le 150 ore riconosciute nell’ambito del diritto allo studio, anche per corsi di lingua italiana. Viene prevista la possibilità per la madre lavoratrice e il padre mono-affidatario di richiedere il prolungamento del periodo di esenzione dal lavoro notturno, l’anticipo del Tfr, forme di flessibilità nell’orario di entrata e uscita. Il 9 dicembre, dopo 11 anni di attesa, viene rinnovato anche il contratto collettivo dei lavoratori forestali, oltre 60.000 addetti, dipendenti di aziende sia pubbliche che private.

Aumento di 100 euro sia per impiegati che operai al II livello, riparametrato per gli altri livelli contrattuali, erogato in due tranche di 50 euro ciascuna, la prima con decorrenza 1 dicembre 2021 e la seconda a iniziare dal 1 marzo 2023. Il 15 dicembre viene sottoscritto il rinnovo del Ccnl per gli imbarcati su natanti di cooperative di pesca, valido per il quadriennio 2021-2024. L’incremento salariale pattuito è pari al 6% sul quadriennio e verrà erogato in due tranche, con un riconoscimento di un importo una tantum di 80 euro, a copertura dei 12 mesi di vacanza contrattuale. Vengono rafforzate le tutele previdenziali con l’incremento di 350 euro ai fini Inps, si prevede un’apposita certificazione del lavoro svolto in orario notturno ai fini del riconoscimento del carattere usurante di questa attività.

L’accordo introduce un permesso retribuito di 15 giorni a titolo di congedo matrimoniale. Significativo l’innalzamento delle indennità: 18 euro per le prestazioni effettuate di sabato e domenica, altrettanti per ogni giorno festivo passato in mare. Ai risultati dell’ultimo mese in tema di rinnovi contrattuali, si aggiungono quelli del contoterzismo, piccola e media industria alimentare, quadri e operai agricoli, personale non imbarcato delle cooperative di pesca, tabacco, sempre nel corso del 2021. Un anno complicato a causa di un’emergenza pandemica diventata, in molti casi, anche crisi economica e occupazionale. In questo contesto risalta, con ancora maggiore importanza e valore, la contrattazione collettiva, strumento insostituibile di tutela dei diritti e dei salari.







BILANCIO. L'ARS NON VOTA L'ESERCIZIO PROVVISORIO, SPESE BLOCCATE ALLA REGIONE. IL GOVERNO PUÒ COPRIRE SOLO LE USCITE OBBLIGATORIE, STIPENDI E PENSIONI IN PRIMIS

Micciché e Musumeci davanti all'Ars

Dal sito gds.it

di Giacinto Pipitone — 30 Dicembre 2021

Il governo può coprire solo le uscite obbligatorie, stipendi e pensioni in primis

Niente voto sull'esercizio provvisorio. L'Ars ha rinviato a metà gennaio il via libera alla legge che permette al governo di spendere ogni mese almeno un dodicesimo del budget annuale.
Il Parlamento era semideserto (mancavano soprattutto i deputati della maggioranza che sostiene Musumeci) ma il motivo del rinvio è che la commissione Bilancio ha ricevuto il testo della legge troppo tardi e non ha potuto prepararlo per l'aula.
Se ne riparlerà martedì 11 o più probabilmente mercoledì 12, perché ora il Parlamento chiude per il ponte fra Capodanno e l'Epifania.
Va detto che la spesa non resta bloccata. Solo che il governo può coprire solo le uscite obbligatorie (stipendi e pensioni in primis): tutto il resto è rinviato a dopo il 12 gennaio, per quanto comunque in modo parcellizzato.
Lo stop ha provocato la protesta delle opposizioni. Claudio Fava ha attaccato la giunta: "Doveva essere il governo che avrebbe riportato ordine nella disastrosa condizione dei conti della regione. Oggi prendiamo atto dell’impossibilità finanche di votare l’esercizio provvisorio. Il governo Musumeci si comporta come quello scolaro che non ha fatto i compiti e accampa le scuse più strampalate: bocciato!". Critico anche il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo: "Per il quinto anno consecutivo la Sicilia si ritrova a fine anno senza bilancio né la Finanziaria. E questo governo regionale, che Musumeci si ostina a definire unito, fino a oggi non è stato neppure in grado di fare esaminare in tempo utile l’esercizio provvisorio. Si ricorre dunque alla ‘gestione provvisoria’. Adesso immaginiamo le solite giustificazioni: 'i ritardi dipendono dall’accordo con lo Stato’, ‘aspettiamo le decisioni di Roma’. Ma la verità è una: la Sicilia è guidata da un governo regionale che brilla per incapacità”.
I grillini sono preoccupati da quanto può accadere per via di questo rinvio: "Mai nella storia della nostra Regione si era andati nel nuovo anno senza avere esaminato il testo quantomeno in commissione bilancio. Centinaia di capitoli senza un euro, spesa bloccata, proroghe non concesse (mi vengono in mente i lavoratori dell’Ex Aras), stipendi non pagati da mesi (ai dipendenti di Sicilia Digitale), decreti di cofinanziamento dei fondi europei fermi perché privi di copertura. Fare peggio è impossibile".
Ma l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, ha garantito che "il rinvio del voto non comporterà alcun disagio e tutte le spese previste saranno coperte".

© Riproduzione riservata

Fonte: gds.it





SIFUS CONFALI: LA LEGGE FINANZIARIA REDISTRIBUISCE ALLA ROVESCIA. VENERDI 7 GENNAIO 2022, SEMINARIO DEL GRUPPO DIRIGENTE CON LA PARLAMENTARE ON. SIMONA SURIANO


Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso

Roma 30-12-2021 - La legge finanziaria dell' azienda Draghi si conferma una manovra a favore dei redditi medio-alti nonostante l'introduzione dell'assegno unico e la rivisitazione del reddito di cittadinanza.
- La riforma delle aliquote fiscali nonostante un costo di 7 miliardi, avvantaggerà prevalentemente coloro che hanno un reddito individuale tra i 42 mila e i 54 mila euro ed avrà un impatto pari a zero sui redditi bassi e un impatto minimo su quelli medio bassi.
- Un milione e mezzo di famiglie che hanno a carico figli oltre i 21 anni di età perderanno le detrazioni fiscali e, più in generale, l’Assegno Unico non riuscirà in molti casi a compensare le perdite provocate dalla eliminazione di tutte le voci che oggi sostengono i nuclei familiari dei lavoratori dipendenti.
- Per gli operai e gli impiegati del settore agricolo i conti ci dicono che le retribuzioni nette verranno ridotte fino a 200 euro al mese con conseguente aumento delle imposizione fiscale.
Di tutto questo e tanto altro parleremo venerdì 7 gennaio alle ore 10,30 presso la segreteria generale SiFUS nel seminario con l' on. Suriano che sta conducendo in Parlamento e nel paese una significativa battaglia contro le delocalizzazioni e per la riconferma ai braccianti.
Maurizio Grosso - Segretario Generale Sifus Confali





30 dicembre 2021

INTERESSANTE SENTENZA DEL 21 DICEMBRE 2021 DELLA CORTE COSTITUZIONALE: STABILIZZARE IL PRECARIATO SERVE A CONTRASTARE L’ABUSO DEI CONTRATTI A TERMINE. IL BLOG: SIAMO CONVINTI CHE LA STABILIZZAZIONE DEI LAVORATORI FORESTALI È FATTIBILE E CONFORME AI PRINCIPI COSTITUZIONALI. LO VOLETE CAPIRE TUTTI?




Impiego pubblico - Superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni - Omessa applicazione della possibilità per le pubbliche amministrazioni di assumere a tempo indeterminato il personale non dirigenziale già in servizio con contratti a tempo determinato, che si trovi nelle condizioni previste dalla normativa di riferimento, anche ai lavoratori titolari di contratti di somministrazione di lavoro presso le pubbliche amministrazioni.

Una interessante sentenza della Corte Costituzionale, del 21 dicembre 2021, intervenendo in ordine ad una questione di costituzionalità sollevata dal Tribunale del Lavoro di Massa, su un contenzioso riguardante rapporti di lavoro con contratti di somministrazione presso le pubbliche amministrazioni, richiama alcuni principi che possono essere in linea generale di riferimento anche per i lavoratori forestali, dove la stabilizzazione pare ad oggi essere un miraggio.

Con ordinanza del 2 novembre 2020 (reg. ord. n. 23 del 2021), il Tribunale ordinario di Massa, in funzione di giudice del lavoro, ha sollevato, in riferimento all’art. 3 della Costituzione, questione di legittimità costituzionale dell’art. 20, comma 9, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, recante «Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi degli articoli 16, commi 1, lettera a), e 2, lettere b), c), d) ed e) e 17, comma 1, lettere a), c), e), f), g), h), l) m), n), o), q), r), s) e z), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche», nella parte in cui esclude i lavoratori utilizzati in base a contratti di somministrazione di lavoro presso le pubbliche amministrazioni dalla possibilità di essere “stabilizzati” alle dipendenze di quest’ultime, alle condizioni previste dai commi 1 e 2 del medesimo art. 20, rispettivamente, per i lavoratori titolari di contratto di lavoro a tempo determinato e quelli titolari di contratto di lavoro flessibile.

La stabilizzazione serve a contrastare l’abuso del precariato

Ciò ha indotto il legislatore ad introdurre procedure di “stabilizzazione”, finalizzate all’obiettivo dell’assorbimento dei lavoratori precari nel personale stabile con contratti a tempo indeterminato.

LA CORTE COSTITUZIONALE

1) dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell’art. 20, comma 9, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, recante «Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi degli articoli 16, commi 1, lettera a), e 2, lettere b), c), d) ed e) e 17, comma 1, lettere a), c), e), f), g), h), l) m), n), o), q), r), s) e z), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche», nella parte in cui esclude i lavoratori somministrati dalla possibilità di partecipare alle procedure concorsuali riservate, bandite ai sensi del comma 2 del medesimo articolo, sollevata, in riferimento all’art. 3 della Costituzione, dal Tribunale ordinario di Massa, in funzione di giudice del lavoro, con l’ordinanza indicata in epigrafe;

2) dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 20, comma 9, del d.lgs. n. 75 del 2017, nella parte in cui esclude i lavoratori somministrati dalla possibilità di essere assunti dalle pubbliche amministrazioni utilizzatrici con contratti di lavoro a tempo indeterminato, ai sensi del comma 1 del medesimo articolo, sollevata, in riferimento all’art. 3 Cost., dal Tribunale di Massa, in funzione di giudice del lavoro, con l’ordinanza indicata in epigrafe.

Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 10 novembre 2021.



*****

Siamo convinti che anche la stabilizzazione dei lavoratori forestali è fattibile e conforme ai principi costituzionali, malgrado alcune sentenze anche della Cassazione tendano a disconoscere ad oggi questa possibilità, limitandosi a sostenere il diritto al risarcimento del danno a livello economico. Alla fine è una questione di volontà politica.






18 MILA FORESTALI SICILIANI ATTENDONO RECEPIMENTO NUOVO CONTRATTO. CENTO EURO DI AUMENTO IN DUE TRANCHE. SINDACATI IN PRESSIONE


Dal sito qds.it

I 18 mila forestali siciliani attendono il recepimento da parte della Regione del nuovo contratto nazionale di lavoro, siglato il 9 dicembre. Sindacati in pressione.

29 Dicembre 2021
I 18 mila forestali siciliani attendono il recepimento da parte della Regione del nuovo contratto nazionale di lavoro, siglato il 9 dicembre, dopo 9 anni dalla scadenza del vecchio.

Un contratto unico nel suo genere
Il contratto collettivo dei lavoratori forestali è unico nel suo genere poiché sottoscritto sia da aziende private e cooperative che da amministrazioni pubbliche.

Nuove sfide per le politiche forestali
Il rinnovo ha visto concordi parti datoriali e sindacali nell’adeguare il contratto alle nuove sfide che le politiche forestali a livello nazionale ed europeo pongono al settore, sempre più centrale nei processi di transizione ambientale, nella difesa del territorio e nello sviluppo delle aree interne del Paese.

Cento euro di aumento in due tranche
Un contratto che vale 100 euro di aumento in due tranche, la prima a dicembre e la seconda a marzo del 2023, norme nuove e chiarificatrici, inoltre, sui rapporti di lavoro stagionali, sulla previdenza complementare che viene implementata, sui permessi retribuiti.

“Il recepimento del contratto – dicono i segretari regionali di Flai, Fai e Uila, Tonino Russo, Adolfo Scotti e Nino Marino – è un atto dovuto e urgente. Anche perché è stato sottoscritto dal presidente della Conferenza Stato-Regioni e le trattative sono state seguite dall’assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla in qualità di delegato della conferenza Stato Regioni”.

Recepite le indicazioni del testo unico sulla sicurezza
Russo, Scotti e Marino rilevano che “il nuovo Ccnl dei forestali recepisce anche le indicazioni del testo unico sulla sicurezza e di quello sulle filiere forestali. Allineare la Sicilia al resto del Paese – sottolineano i tre sindacalisti – è un passo importante in attesa della riorganizzazione del settore che come sindacato rivendichiamo da tempo”.
Flai, Fai e Uil chiedono anche l’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo regionale.

Fonte: qds.it


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SIRACUSA, “LA PRIORITÀ DEVE ESSERE QUELLO DI DIFENDERE IL LAVORO”: RESOCONTO DI FINE ANNO DELL’UGL. NON MENO IMPORTANTE IL SETTORE FORESTALE, PER CUI SI ATTENDEVA UNA RIFORMA DEL SETTORE CHE SI DISCUTE DA ANNI; QUESTA RIFORMA È RIMASTA NEI CASSETTI DELLE VARIE COMMISSIONI


Dal sito www.siracusanews.it

28 Dicembre 2021
Si chiude un anno difficile su tutti i punti di vista, non c’è una categoria che non si trovi ad affrontare una crisi senza precedenti, interi nuclei famigliari in grosse difficoltà economiche

E' il secondo anno che la pandemia ci ha costretti ad affrontare una grave situazione sia sul piano sanitario sia lavorativo mai verificato, se pur dai dati c’è una ripresa, ma nel nostro territorio i dati sono molto diversi, quale sarà il futuro di tante vertenze aperte che interessano, in gran parte, l’ambito occupazionale del nostro territorio con le conseguenti ripercussioni nei nuclei familiari dei centinaia di posti di lavoro persi soprattutto nell’area industriale e del settore edile.

Ecco la nota di fine anno di Tonino Galioto, segretario Ugl/Utl di Siracusa:

“È ben noto a tutti, mi riferisco in particolare alla classe Politica, sulla profonda crisi che resta in stato di emergenza, se non si interviene con tempestività, la possibile perdita di altri posti di lavoro; vedi tutti i settori dell’apparato produttivo locale. Un quadro diverso per il settore edilizio per i provvedimenti dei bonus 110% e una lieve ripresa per commercio, diversamente per il turismo che ormai sono da troppo tempo fermi, anzi in netta recessione. La chiusura poi di un centinaio di piccole e medie aziende soprattutto nel settore dove si registrano la maggior parte dei posti perduti, anche la burocrazia nel ritardo nei pagamenti da parte degli Enti pubblici che vanno oltre i termini previsti, altre resistono con grosse difficoltà per la mancanza di progetti. Non basta vedere tutto roseo con poche difficoltà. Da parte del Governo Centrale e del Governo Regionale che ha ereditato una Regione allo sfascio in un anno di emergenze di qualsiasi natura, gli Enti Locali hanno grosse difficoltà, tanti comuni dichiarano dissesto finanziario di tutta evidenza. Quei Settori che oggi sono produttivi risentono della crisi generale in modo esponenziale, con un urgente intervento legislativo che aiuti questi settori, noti agli addetti ai lavori, contribuendo a sostenere l’urto della crisi.

Non viene ancora oggi presa una posizione “Necessaria“ a far sì che il “gap”, cioè il divario evidente che esiste tra la nostra Sicilia e l’Italia, ancor più grave se si pensa ed è reale che al Nord sono previsti investimenti. Inoltre voglio porre l’accento su quanto sia grave e poco responsabile che la Regione non è stata in grado di programmare fondi Pnrr, sia per le infrastrutture che per progetti vari, a fronte di una campagna pubblicitaria che riferiva di una ripresa economia, creando nuovi posti di lavoro. Se è pur vero che non si ha una certezza, il nostro appello alla classe dei Politici Nazionali e Regionali, eletti in questa Provincia di Siracusa, è di avere maggiore interesse e urgenza nell’attivarsi per richiedere chiarimenti dovuti al mancato inserimento delle urgenti necessità, progetti e relativi finanziamenti, inoltrati dal Governo Regionale al Governo Nazionale. Infatti non si evidenzia l’inserimento di progetti nel Recovery Fund, né altri progetti come ad esempio l’area industriale, da premettere che il 75% del Pil della nostra provincia deriva dal polo chimico, da anni trascurato e dimenticato. Non basta aver presentato il dossier per il riconoscimento dell’area industriale complessa, senza un impegno concreto e determinante sarà un percorso difficile, con il governo nazionale. La Regione Siciliana deve essere più determinante, insieme ai rappresentanti politici del territorio. Sostenere con forza a Roma questa esigenza, perché senza il riconoscimento e le conseguenti risorse finanziarie sarebbe difficile pensare di accompagnare il processo di riconversione e stimolare nuovi investimenti. Le condizioni per questa regione deve avere piani più verde, anche grazie alla produzione d’idrogeno e di energie alternative e su questo abbiamo già ottenuto la necessaria attenzione dal ministro della Transizione ecologica. Il governo della Regione è pronto fare tutto il necessario, ma serve fare rete, anche con i Comuni.

Ci soffermeremo sulla base dei dati forniti dalle Società del polo chimico sulle difficoltà, che nel corso del 2021 l’unica società a ricorrere alla cassa integrazione a rotazione, è stata la Lukoil a causa delle crisi della pandemia in quanto senza ulteriori investimenti, che allo stato attuale non sono in programma, si profilano per i dipendenti ma anche sull’indotto problemi occupazionali, ovvero quella pletora di ditte che gravitano nell’orbita della zona industriale. Con meno investimenti e meno impianti in marcia, diminuirà il ricorso a quei servizi. La verità, però, è che nessuno oggi è stato in grado di dire con certezza cosa accadrà. Di certo c’è che mancanza di una politica industriale del governo che guarda con astio al mondo della raffinazione. Più che un asset strategico del Paese, ci trattano come un problema. Con il rischio così di dover in futuro acquistare dall’estero i prodotti raffinati. Certamente occorre un fronte unico per le inadeguatezze ad affrontare il momento contingente, in quanto prive di solidità e per tutelare il nostro territorio per una prospettiva futura per tutto il comparto della raffineria. Far gravare ulteriormente sulle spalle dei lavoratori, diretti e non, soprattutto in un territorio che sta già pagando un prezzo altissimo in termini occupazionali ed economici, sono le conseguenze del difficile momento. Le aree Sin interessate da attività inquinanti, potranno essere riparametrate. Negli ultimi anni, più voci avevano segnalato la necessità di procedere in tal senso, dopo una visione iniziale troppo estensiva che aveva finito per apporre vincoli su troppe aree, finite ingessate. L’ok alla riperimetrazione arriva in seguito all’approvazione dell’emendamento al decreto Recovery. La riperimetrazione dei Siti di Interesse Nazionale (Sin) è un’ottima notizia. A suo tempo, tra i Sin furono inserite aree non interessate da attività inquinanti con l’intento di fare arrivare risorse a questi territori che, invece, sono stati solo vincolati impropriamente, comportando oneri del tutto ingiusti a carico dei titolari delle aree interessate, l’orientamento prevalente tra la politica siracusana che optò per una larga perimetrazione Sin, confidando nei soldi delle bonifiche statali.

Ora la revisione dei perimetri di queste aree è diventata legge e ringraziamo il ministro Cingolani per il parere favorevole, augurandoci che il ministero della Transizione Ecologica si metta subito a lavoro per effettuare le opportune verifiche ascoltando gli enti locali, come previsto dall’emendamento approvato alla Camera. Per finire, non meno importante il settore forestale, per cui si attendeva una riforma del settore che si discute da anni; questa riforma è rimasta nei cassetti delle varie Commissioni. Nel corso del 2021 quanti ettari di boschi sono andati distrutti, quando abbiamo oltre 19.000 lavoratori forestali mai utilizzati perché manca una programmazione territoriale, la Sicilia brucia, costo canadair: 15mila euro l’ora. Ecco chi ci guadagna. C’è una chiave di lettura in tutto questo diversa da quella sin qui ‘sposata’ dall’opinione pubblica, riguardo i roghi che ogni estate, ma mai come quest’anno, migliaia di ettari di terreno. Una pubblica opinione suffragata dalla politica regionale e dei vari Comuni: si esonerano da ogni responsabilità rimandandola ad altri. Partiamo dai costi dei canadair e degli elicotteri: 15mila euro l’ora i primi, 5000 l’ora i secondi. La Regione Siciliana spende mediamente una decina di milioni per gli elicotteri e circa tre milioni per i Canadair – si legge nel blog – e la Protezione Civile intasca circa 13 milioni di euro l’anno, puliti-puliti. Chi ha interesse a che questo business vada avanti? Quando sarà attuata una vera riforma del settore. Una vera programmazione per meglio utilizzare i lavoratori. Il mio augurio per il 2021 è che tutto possa tornare nella normalità, certamente non sarà tutto come prima, ma tutti siamo chiamati al senso di responsabilità nei rispettivi ruoli”.

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BANDO DI CONCORSO PUBBLICO PER L'ASSUNZIONE DI 46 AGENTI DEL CFRS


Dal sito www.regione.sicilia.it

29/12/2021
Pubblichiamo il bando di concorso pubblico per esami per l'assunzione di 46 agenti del Corpo Forestale della Regione Siciliana, categoria B - pos. economica B1, a tempo pieno e indeterminato, approvato con D.D.G. n. 5043 del 23.12.2021 del Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale.

SCADENZA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE ORE 23.59 DEL 28/01/2022

D.D.G. n. 5043 del 23.12.2021 (317.72 KB)







RISERVA NATURALE DELLE SALINE: UN BILANCIO SUGLI INCENDI IN CONTROTENDENZA RISPETTO AL RESTO DELLA PROVINCIA DI TRAPANI


28 Dicembre 2021

Dal sito www.siciliaogginotizie.it

È una buona notizia per concludere l’anno 2021, quella ricavata dai dati del WWF, Ente gestore della R.N.O. Saline di Trapani e Paceco in relazione agli incendi del 2021. 

Rispetto al passato infatti, Sono stati circa 7,7 gli ettari interessati dagli incendi a fronte di un’area complessiva di circa mille ettari, registrando effettivamente una riduzione, rispetto al passato, della superficie percorsa dal fuoco all’interno del sito pluri protetto.

Il sistema di rete di protezione attorno alla Riserva messo in campo attraverso le azioni del “Progetto Riserva Saline”  finanziato da Fondazione con il SUD ha funzionato grazie anche all’impegno dei volontari del circolo di Legambiente Trapani – Erice, partner del progetto che hanno monitorato e avvisato tempestivamente le forze dell’ordine in caso di avvistamento incendi limitando gli effetti dell’azione criminosa dei piromani. 


“Ma Non ci si è fermati solo a questo – afferma Silvana Piacentino Direttore della Riserva  – è stato fondamentale migliorare l’attività di prevenzione con il potenziamento degli interventi annuali di sfalcio, decespugliamento controllato e realizzazione fasce tagliafuoco, strategiche e di massima importanza per la tutela delle aree ad elevata vulnerabilità ambientale oltre che a protezione delle strutture della Riserva. Tale azione è stata per il secondo anno  finanziata dal progetto Riserva Saline. Indubbiamente il conseguimento del risultato è passato attraverso un’intesa opera di informazione e di sensibilizzazione sul rispetto delle ordinanze comunali per la prevenzione incendi e soprattutto alla sommatoria di diversi interventi di prevenzione. Ciò è stato fondamentale in particolare per l’area del “Pantano canale Baiata” acquisita dalla Regione Sicilia per il rilevante valore ambientale, dove è presente una cavalletta unica al mondo, la Platycleis Decorana drepanensis, con interventi eseguiti sia attraverso la società partecipata della regione SAS che grazie alle attività previste dal progetto. Tutto ciò a conferma che la collaborazione tra i vari soggetti presenti sul territorio, a cominciare dai salinari prime sentinelle a salvaguardia del territorio, è stata fondamentale per la tutela del prezioso patrimonio naturale delle saline.”


Il recupero degli ambienti naturali e la tutela della biodiversità, la sensibilizzazione e la formazione della comunità locale sul grande patrimonio naturalistico della Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco sono gli obiettivi strategici del “Progetto Riserva Saline”, avviato dal partenariato associativo, del pubblico e privato locale, finanziato come uno dei 22 progetti esemplari da Fondazione CON IL SUD nell’ambito del Bando Ambiente 2018. 







29 dicembre 2021

FORESTALI: SINDACATI CHIEDONO ALLA REGIONE L’IMMEDIATO RECEPIMENTO DEL NUOVO CCNL. RUSSO: “UN ATTO DOVUTO”. AUMENTI DI 100 EURO E NORME NUOVE SU STAGIONALI, PREVIDENZA COMPLEMENTARE, PERMESSI


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Cgil Sicilia

Palermo, 29 dic- Attendono il recepimento da parte della Regione del nuovo contratto nazionale di lavoro, siglato il 9 dicembre dopo 9 anni dalla scadenza del vecchio contratto,  i 18 mila forestali siciliani. Un contratto che vale 100 euro di aumento in due tranche, la prima a dicembre e la seconda a marzo del 2023, norme nuove e chiarificatrici, inoltre, sui rapporti di lavoro stagionali, sulla previdenza complementare che viene implementata, sui permessi retribuiti . “Il recepimento del contratto- dicono i segretari regionali di Flai, Fai e Uila, Tonino Russo, Adolfo Scotti e Nino Marino- un atto dovuto e urgente. Anche perché è stato sottoscritto dal presidente della Conferenza Stati- Regioni e le trattative sono state seguite dall’assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla in qualità di delegato della conferenza Stato Regioni”. Russo, Scotti e Marino rilevano che “il nuovo Ccnl dei forestali recepisce anche le indicazioni del testo unico sulla sicurezza e di quello sulle filiere forestali. Allineare la Sicilia al resto del Paese- sottolineano i tre sindacalisti- è un passo importante in attesa della riorganizzazione del settore che come sindacato rivendichiamo da tempo”. Flai, Fai e Uil chiedono anche l’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo regionale.





SIFUS CONFALI: IMPORTANTE PASSO AVANTI VERSO IL TURNOVER NEI CONSORZI DI BONIFICA SICILIANI. LA LOTTA PAGA SEMPRE SE SI FA!


Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso

Palermo 29 dicembre 2021 - Oggi è stata sventata a Palermo l'ennesima trappola che il potere costituito (politica-burocrazia- confederali - utili idioti) ha frapposto all'ottenimento del turnover nei consorzi di bonifica siciliani e quindi al rimpinguamento del 50% delle piante organiche.
Dopo aver buttato sangue per ottenere l' art 60 nell'ultima finanziaria contro tutti, a partire dai sindacati confederali ( leggete cosa scrivevano in quei giorni sulla stampa); dopo aver combattuto H24 mesi e mesi per ottenere una graduatoria, consorzio per consorzio che rispettasse la legge anziché i privilegi dei soliti noti; dopo aver incassato una trentina di legittimi ricorsi promossi da chi ha perso contro il SiFUS la partita dei privilegi ( vedrete, cozzeranno tutti con la giustezza della circolare pro graduatoria) ma che faranno perdere altre settimane al turnover, ieri avevano trovato, la giustificazione per non impegnare le risorse atte al turnover nel 2022.
Oggi il SiFUS ha rotto questo brutto giochetto pretendendo dall'Asessore all'Agricoltura e dalla burocrazia un provvedimento capace di contabilizzare la spesa a tal uopo per il 2022.
Oggi stesso, il capo del servizio 4, Dott. Viola Fabrizio, è rientrato dalle ferie per scrivere la circolare con la quale si invitano i consorzi  a definire le somme necessarie per la copertura del 50% delle piante organiche variabili.
Questo grande risultato va scritto al  SiFUS , alla testardaggine del suo Segretario Regionale, ai suoi segretari provinciali , compresi coloro che non hanno condiviso recentemente il percorso ( lo capiranno dopo il miracolo)e a tutti gli iscritti e i simpatizzanti.
Tutto ciò nn significa rilassarsi sugli allori ma che a partire dal 3 di gennaio bisognerà essere ancora più vigili affinché si proceda nel verso giusto, anche perché ci aspetta la lotta per rimpinguare l'altro 50% dei pov e per la riforma del comparto.
Maurizio Grosso Segretario Generale Sifus Confali






SIFUS CONFALI SICILIA: DAL 29 DICEMBRE IN POI, IL PRESIDIO DEL SIFUS CONSORZI DI BONIFICA SI SPOSTERÀ ALL' ASSESSORATO REGIONALE ALL'AGRICOLTURA IN PALERMO PER RIVENDICARE L'INTERVENTO DELLA CLASSE POLITICA RISPETTO LA RIVISITAZIONE DELLE GRADUATORIE IN MANIERA CHE SI POSSA PROCEDERE VELOCEMENTE A RIMPINGUARE IL 50% DELLE PIANTE ORGANICHE




Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso

Palermo 28 dicembre 2021 - Come annunciato precedentemente,  il gruppo dirigente SiFUS consorzi di bonifica, si è presentato oggi in presidio dinnanzi il dipartimento regionale competente per sollecitare la correzione delle graduatorie finalizzate a rimpinguare il 50%  delle piante organiche variabili in ottemperanza alla legge regionale n.9/2021 sul turnover.
Dalle recenti pubblicazioni delle graduatorie ad oggi, purtroppo, sono stati presentati ben  26 ricorsi (tutti in Sicilia orientale - gran parte Ragusa ed Enna) a cui i consorzi debbono rispondere che, come avevamo detto, rallenteranno i tempi per l'applicazione del turnover. I ricorsi, ovviamente, fanno sì che le graduatorie devono essere rivisitate.
La sorpresa registrata dal SiFUS oggi, è stata quella di non trovare  funzionari addetti ad adempiere a tale delicato lavoro in sede poiché in vacanza.
Per il SiFUS il problema adesso diventa politico e da domani infatti sposterà il Presidio di protesta  dinnanzi l'Assessorato all'Agricoltura per sollecitare l'Assessore Scilla e la classe politica ad agire tempestivamente con le procedure pro turnover in maniera da ridurre  eventuali danni verso il consorzio e l'agricoltura.
Siamo in presenza di un sistema  - ha dichiarato Ernesto Abate Segretario Regionale di Categoria - che considera ogni scusa buona per perdere tempo e mortificare i lavoratori e l'agricoltura.
E' un sistema malato e compiacente quello dei consorzi che coinvolge tutti - ha dichiarato Maurizio Grosso Segretario Generale Sifus -  e che noi combattiamo  in perfetta solitudine. In ogni caso, andremo avanti verso il risultato del turnover che rimpinguierà il 50% delle piante organiche e che, piaccia o no, settimana prima o settimana dopo, arriverà perché il SiFUS non molla mai!
L'addetto stampa SiFUS CONFALI

Quì sotto il servizio della Tgr







28 dicembre 2021

NEL CCNL IDRAULICO FORESTALE FIRMATO IL 9 DICEMBRE 2021 VENGONO PREVISTE LE ALTRE COMPETENZE. PROBABILMENTE C'È UN PÒ DI MADONIE



Ecco un piccolo assaggio del contratto nazionale, di natura privatistica, che disciplina i rapporti di lavoro fra i lavoratori dipendenti e le Comunità montane, gli Enti pubblici, i Consorzi forestali, le Aziende speciali, gli altri Enti, le Cooperative, le Imprese o gli Enti di imprese che, con finanziamento pubblico o privato, in amministrazione diretta, in affidamento o in appalto svolgano attività di:
  • Sistemazione e manutenzione idraulico-forestale e idraulico-agraria;
  • Imboschimento e rimboschimento;
  • Miglioramento dei boschi esistenti ed attività connesse;
  • Difesa del suolo;
  • Valorizzazione ambientale e paesaggistica;
  • Arboricoltura da legno;
  • Pratiche selvicolturali;
  • Filiera bosco-legno-energia, ad esclusione degli impianti di trasformazione ed erogazione dell'energia;
  • Gestione forestale sostenibile e/o attiva;
  • Programmazione forestale;


Allegato N

Visto quanto definito nell'art. 46 bis viene previsto il seguente allegato che riconosce a titolo esemplificativo e non esaustivo carattere di stagionalità alle seguenti attività di seguito elencate:

1) Attività di prevenzione degli incendi mediante l'efficientamento dei viali parafuoco;
2) Attività di manutenzione dei sentieri e stradelle, presenti prevalentemente in territori montani, difficilmente raggiungibili nei mesi invernali;
3) Attività di manutenzione del soprassuolo forestale, finalizzato alla conservazione e tutela del patrimonio naturale esistente e della biodiversità, e alla rinaturalizzazione delle essenze autoctone del territorio;
4) Attività per l'impianto di essenze arboree su terreni di proprietà di enti pubblici o di enti morali, sempreché destinati alla pubblica fruizione;
5) Attività stagionali di potatura e ripulitura delle aiuole, degli alberi e delle erbe infestanti annuali di giardini pubblici comunali o di giardini privati aperti al pubblico che rivestano particolare interesse sotto il profilo paesaggistico ed ambientale;
6) Attività per la realizzazione e manutenzione di opere di ingegneria naturalistica quali: sentieri, muretti a secco, riattivazione del reticolo idrografico superficiale et...;
7) Attività di Interventi di spegnimento di incendi boschivi;
8) Attività di Realizzazione e gestione di impianti di lavorazione o trasformazione dei prodotti del bosco;
9) Attività per la Formazione e gestione di arboreti e di giardini botanici, con scopi scientifici e divulgativi;
10) Attività per la Coltivazione e commercializzazione di piante officinali e di funghi;
11) Attività per la Coltivazione di piante da frutto appartenenti a varietà tipiche;
12) Attività stagionali (autunno-inverno) di sistemazioni dei versanti instabili soggetti a fenomeni di smottamenti ed erosione superficiale, attraverso lavori e opere di ingegneria naturalistica e la piantumazione di essenze forestali autoctone;
13) Attività di cura, pulizia e scerbatura meccanica e manuale di parchi, siti archeologici, siti di importanza comunitaria (SIC), delle zone speciali di conservazione (ZSC) e delle zone di protezione speciali (ZPS);
14) Attività stagionali per la prevenzione degli incendi, mediante la ripulitura archeologiche e delle aree perimetrali dei siti;
15) Attività per interventi di natura agroforestale nei assegnati oppure assegnati ad enti pubblici;
16) attività di cura e pulizia delle proprietà del demanio lavori stagionali (maggio luglio) consistono nel taglio ed arbustiva in alveo;
17) attività di spazzamento e sgombero neve;





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Anche in questo CCNL probabilmente c'è un pò di Madonie



I lavoratori forestali dell’antincendio madoniti, per chi si ricorda, a partire dal 2010 sono stati utilizzati dai comuni per la manutenzione del verde pubblico, delle strade, siti archeologici, prevenzione del dissesto idrogeologico etc. Questa proficua e storica collaborazione, nel 2011 si estende in tutta l’isola, da premettere che non è stata come la manna piovuta dal cielo, ma sono stati proprio gli Aib che incontrandosi ad Isnello in una sala gremita, con i Sindaci del comprensorio, hanno portato all’attenzione proprio i lavori di pubblica utilità. L’approvazione degli odg dei Consigli Comunali e delle Giunte, hanno dato i suoi frutti! Si è riusciti a far rispettare un norma di legge che non veniva attuata.

E con rammarico e molta tristezza che ancora ad oggi non vengono aumentate le giornate lavorative nonostante le altre competenze ed il gran lavoro che c'è da fare. Non dimentichiamo questa vergogna!









ASSEGNO UNICO, MENO SOLDI PER UN MILIONE DI FIGLI. IL SEGRETARIO NAZIONALE UILA UIL MANTEGAZZA: CONSIGLIAMO ALLA MINISTRA BONETTI E AL GOVERNO DI CORRERE RAPIDAMENTE AI RIPARI. SI TOLGONO RISORSE AI PIÙ POVERI, PER DARLE A CHI LE TASSE NON LE PAGA E NON INTENDE PRESENTARE L'ISEE








27 dicembre 2021

BUROCRAZIA LUMACA, FA PERDERE UN MILIONE DI EURO AI CONSORZI DI BONIFICA


Ricevo e pubblico
dal Segretario regionale Sifus Consorzi di Bonifica

Dal ddl 1132 art 2 comma 2 (variazioni di bilancio 2021) viene ridotta l’autorizzazione di spesa dell’importo di euro 1.305.501,56 relativa alla “Somma destinata ai consorzi di bonifica per la proroga dei contratti di lavoro e per le garanzie occupazionali” della Missione 16, Programma 1, capitolo 147320, come indicato dal competente Dipartimento dello sviluppo rurale con nota prot. 85617 del 19/10/2021.

«E’ successo che attraverso un emendamento è stata riconosciuta la somma di 900.000 euro come contributo straordinario per la complessa situazione che attraversa il Consorzio di Bonifica di Ragusa, a causa della mala “gestio” delle precedenti gestioni amministrative e dei sistematici ricorsi ai decreti ingiuntivi, per un debito complessivo nei confronti di enti, ditte, Enel, dipendenti e professionisti che ormai fanno avvicinare l’indice verso i 10 milioni di euro di buco» commenta Ernesto Abate, Segretario Regionale Sifus Consorzi di Bonifica. «Tutto ciò – prosegue Abate – mentre i Consorzi di Bonifica, carenti di personale in pianta stabile, come previsto dalle piante organiche variabili (Pov) hanno creato disfunzioni negli 11 Consorzi di Bonifica mandatari senza rappresentanza, anche se attraverso l’art 60 e 61 della lr 9 del 15 aprile 2021 rimangono deficitari, poiché dai piani alti si ponevano il limite del 50 per cento e il limite economico, rispetto al reale fabbisogno, per far fronte alle esigenze del comparto agroalimentare!».

Una denuncia che il Sifus ha manifestato ad aprile, in conferenza stampa, dopo l’approvazione dell’art 60 e 61 della lr 9 del 15 aprile 2021. «In quella data spiegammo – ricorda il segretario regionale Sifus Consorzi di Bonifica – che le risorse disponibili ad applicare il turnover non fossero solamente 350.000 euro come previsto dalla norma (art 60), bensì si sarebbe potuto contare su una fetta ben più cospicua che superava il 1.000.000 di euro, sulla scorta di quanto accaduto nel 2020! Dichiarati folli dai demolitori sistemici che fanno di tutto affinché nulla cambi, ci diedero dei visionari sulla questione. Oggi, attraverso il rallentamento e l’ostruzionismo trasversale, si individua l’incapacità di realizzare per tempo utile le attività propedeutiche nel gestire le risorse economiche messe a disposizione, bruciando di fatto 1.305.000 euro ieri, nel corso dell’approvazione  delle variazioni di bilancio 2021, presenti sul capitolo di spesa 147320, ma soprattutto, perché non attivando per tempo l’attuazione della legge entro il 31 dicembre 2021 si rischia di perdere anche le 350.000 euro disponibili al procedimento di scorrimento automatico del turnover, traducendosi in un grave danno nei confronti dell’indotto economico che gira attorno al mondo agroalimentare. Siamo certi di quanto diciamo, poiché il benefico del turnover arriva per risolvere ad un gap normativo che a seguito di un vulnus, oggi conta 450 lavoratori in meno presenti negli 11 Consorzi di Bonifica siciliani e 210 circa di questi, per i limiti imposti del 50 per cento, potrebbero essere stati assunti nei tempi utili a fornire un servizio più efficace all’utenza consortile ed invece stanno a casa a girarsi i pollici, a causa dei gravi ritardi registrati. Per questi motivi come organizzazione sindacale abbiamo già organizzato un presidio permanente nei giorni 28, 29, 30 e 31 di dicembre, nei quali chiederemo l’intervento della Petix per denunciare le disfunzioni consortili e la burocrazia annessa ad un sistema becero, affinché tutti i nodi vengano al pettine, attribuendo a ragion veduta la classificazione di asini a coloro i quali rendono la Sicilia primi in inefficienze come accaduto per i Pnrr» conclude Abate.





RIFORMA FORESTALE. PRESIDENTE MICCICHÈ, NON ABBIAMO SUE NOTIZIE DA PIÙ DI 5 MESI. IL 23 LUGLIO, IN OCCASIONE DELLA MANIFESTAZIONE DEI CONFEDERALI, LEI DICHIARAVA CHE È IMPORTANTE RIUSCIRE A METTERE INSIEME DELLE NORME CHE SIANO AMPIAMENTE CONDIVISE DA GOVERNO, PARLAMENTO E SINDACATI. A CHE PUNTO SIAMO?


di Michele Mogavero
In occasione della manifestazione del 23 luglio 2021 organizzata dai sindacati confederali (Fai, Flai e Uila), il presidente dell'Ars, Gianfranco Micciché, li ha voluti incontrare promettendo di inserire delle norme che siano ampiamente condivise da governo, parlamento e sindacati. Questo impegno e/o promessa, faceva ritornare il sereno ai lavoratori forestali, categoria più anziana non stabilizzataIn quell'occasione il presidente dell'Ars ha incontrato una delegazione di manifestanti dichiarando testuali parole: 
"Credo che sia molto più importante riuscire a mettere insieme delle norme che siano ampiamente condivise da governo, parlamento e sindacati".

I Sindacati soddisfatti hanno dichiarato quanto segue: "ascoltato con attenzione le nostre richieste, ci hanno dato la disponibilità a modificare e migliorare il testo di riforma forestale presentato dal Governo. Hanno, inoltre, preso l’impegno di fare a breve degli incontri interlocutori nelle Commissioni di merito per arrivare ad un testo dove ci sia la maggiore, e più ampia, convergenza possibile. Seguiremo l'evoluzione e gli sviluppi di questi impegni passo dopo passo".
 
A distanza di 5 mesi ci chiediamo: ma il Presidente Miccichè sta lavorando per apportare queste condivisibili modifiche?

Ricordiamo che il presidente dell'Ars è anche il Coordinatore regionale di Forza Italia, è stato proprio lui a sostituire il siracusano Edy Bandiera. Quest'ultimo, prima di fare le valige, aveva consegnato nelle mani del presidente della Regione un testo unico per la forestazione in Sicilia, composto da 40 articoli. Purtroppo questo testo non è mai uscito fuori, peccato. Quello che sappiamo è che la posizione dell'ex Assessore Bandiera, era simile a quella dei sindacati confederali e cioè due soli contingenti per tutti. Centomila volte migliore di quella presentata dal governo Musumeci.



Vogliamo ribadire che il ddl del governo presentato in Commissione Attività Produttive è avallato anche dall'Assessore Scilla. Non garantisce le giornate lavorative, viene cancellato il contingente dei LTI e magari ci fermiamo quì per non guastarci la giornata. Questa proposta non è degna di essere discussa.


Ma nonostante l'apertura del 23 luglio 2021 del Presidente dell'Ars, purtroppo non abbiamo ancora notato passi indietro dell'Assessore Scilla. 
Siamo nelle mani del Presidente dell'Ars che ha promesso di inserire alcune correzioni che siano ampiamente condivise da governo, parlamento e sindacati.

Presidente Miccichè, ripeto, a che punto sono queste modifiche apprezzate dai lavoratori?

Volete per caso stabilizzare i lavoratori forestali per come chiede l'Unione Europea?

Siamo pronti a tutto, ma senza scherzetti e difendendo in primis la dignità dei lavoratori. I diritti acquisiti non possono essere cancellati con un colpo di penna.

Nonostante tutto: "Finchè la matematica non ci condanna, ci speriamo ancora".


23 Luglio 2021. Il Presidente dell'Ars, Gianfranco Micciché: "Credo che sia molto più importante riuscire a mettere insieme delle norme che siano ampiamente condivise da governo, parlamento e sindacati".



Leggere i link quì sotto per verificare:








26 dicembre 2021

COVID. VIRZÌ (UGL): NUOVI PROVVEDIMENTI PER I CINEMA DEL GOVERNO MIOPI ED INIQUI


Ricevo e pubblico
dall'Ufficio Stampa UGL Sicilia - UGL/UTL Palermo

“Riteniamo miope la visione del Cdm i cui provvedimenti sono iniqui e dannosi per le sale cinematografiche malgrado sia stata accantonata l’ipotesi di rendere obbligatorio il tampone per andare al cinema, al teatro o allo stadio, noi ricordo avevamo già lanciato nei giorni passati in merito la nostra più totale disapprovazione”.

A dichiararlo è Filippo Virzì Segretario regionale dell’Ugl creativi in Sicilia.

“I cinema - spiega Virzì - insieme a tutto l’indotto vengono ancora una volta penalizzato dai nuovi divieti, le conseguenze si riverseranno inevitabilmente sui lavoratori che verranno lasciati a casa, saranno disdettati salteranno i contratti con le imprese di pulizie, sarà ridotta la capacità di attrattiva sul pubblico giovane, è un disastro in un momento di ripresa delicatissimo inoltre si rischia di bruciare migliaia di euro di prodotti di Food e Beverage, mangiare un pop corn al cinema è più pericoloso che fare un aperitivo al bar o una cena al ristorante, è un falso gravissimo”.

“Le sale cinematografiche – aggiunge - hanno una buona cubatura e sono dotati di ricircolo nelle quali si è registrato un indice di contagio pari zero.

Il Cdm su che base scientifica si è basato?”

“Dopo due anni di lacrime e sangue per i cinema – conclude Virzì – ritorna un incubo per gli operatori del settore, spero vivamente che il governo faccia i dovuti correttivi, diversamente sarebbe un errore fatale”.






LETTERA DI SALVATORE FERRARA A BABBO NATALE : ANNO 2021 L’AMBIENTE NATURALE È SENZA TUTELA E IN STATO DI ABBANDONO. TOGLI CHI ATTUALMENTE GOVERNA E REGALAMI DELLE PERSONE CHE ABBIANO UN PÒ DI COSCIENZA E DIGNITÀ POLITICA, SINDACALE E AMMINISTRATIVA


Ricevo e pubblico
da Salvatore Ferrara

Ricordo quando all’inizio della legislatura del governo regionale molti colleghi mi hanno detto perché non vuoi più lottare per una forestale migliore? Sai il governo regionale ci ha aperto le porte? E io allora ho visto non le porte aperte ma la più grossa presa per i fondelli che poteva esistere.  E’ da tempo che osservo e non scrivo sulla forestale regionale siciliana. E come prevedevo in questi anni nulla è cambiato, anzi tutto si aggrava giorno per giorno. 
- Basta guardare lo stato d’abbandono dei boschi dei parchi e delle riserve naturali, per non parlare degli oltre 78 mila ettari di boschi inceneriti dal fuoco. Una superficie che equivale a venti volte il bosco della Ficuzza. 
La nostra Isola è la Regione italiana più colpita dagli incendi. Sono i dati che si leggono nel dossier su ‘Incendi & Desertificazione’ di Europa Verde, e anche quest’anno si è potuta notare l’assenza politica del governo regionale e l’assenza delle forze sindacali paladini dei lavoratori. 
- La vergognosa e infantile presentazione della legge forestale, composta da sei n 6 paginette scritte pure male. 
- L’assurda scelta politica e amministrativa che ha fatto ridere e spendere migliaia di euro dei contribuenti per l’acquisto di droni contro gli incendi boschivi, come la scelta di acquistare Pick-up da consegnare ai volontari dei comuni lasciando con mezzi vetusti e non funzionati il corpo forestale regionale e il suo servizio antincendio boschivo. 
- A metà luglio tante aree verdi della nostra Isola erano prive delle opere di prevenzione degli incendi: erbe e arbusti secchi lasciati nei sottoboschi, niente viali parafuoco e via continuando. Una follia politica in piena regola che ha predisposto i boschi della Sicilia a rischi elevati. 
- In questo momento e alla fine dell’anno 2021 mi viene da chiedermi ma il Governo regionale di Nello Musumeci è Gli assessori regionali all’Agricoltura Tony Scilla e al Territorio e Ambiente Totò Cordaro pensano o no di essere responsabili di questo fallimento ambientale? 
- Inoltre mi chiedo a che punto è l'indagine sugli incendi avviata dalla Commissione Antimafia diretta dal presidente Claudio Fava che doveva cercare di capire quanto sia dovuto ai business che alimentano i roghi e quando all'incuria della politica.
Molti si chiedono quanto costano i forestali, ma nessuno si chiede quanto costa all’ambiente e quanti danni fa questo baraccone politico siciliano..