30 settembre 2023

ANCHE I LAVORATORI FORESTALI A TEMPO DETERMINATO VANTANO IL DIRITTO ALLA PARTECIPAZIONE ALLE PROCEDURE DI SELEZIONE INTERNA. SONO EQUIPARATI AI LAVORATORI A TEMPO INDETERMINATO AI FINI DELLE PROCEDURE DI SELEZIONE DEL PERSONALE




Dalla pagina Facebook
dell'Avvocato Fasano

Forestali siciliani equiparati ai lavoratori a tempo indeterminato ai fini delle procedure di selezione del personale. 
⛔️Anche i Forestali a tempo determinato VANTANO il diritto alla partecipazione alle procedure di selezione interna.
🛑I forestali siciliani a tempo determinato sono assunti con contratto di lavoro che rientra nell’ambito del pubblico impiego e a nulla vale la natura privata del CCRL.






INCENDI, LE MACERIE E I SILENZI DIETRO UN’ESTATE INFERNALE. GLI OPERAI FORESTALI DIMINUISCONO. SI È PASSATI IN POCHI ANNI DA 25MILA ADDETTI A POCO MENO DI 13MILA. QUESTO ESERCITO SCALCAGNATO E SPESSO SENZA ARMI DEVE COMBATTERE CONTRO UN ESERCITO DI PIROMANI AGGUERRITI E SPESSO LUNGA MANO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA


Dal sito qds.it

Giuseppe Bonaccorsi - 30 Settembre 2023

Mentre a livello nazionale si registra un calo dei roghi nel 2023, nell’Isola si prospetta un aumento del 15%. Anche la Chiesa è intervenuta per denunciare le responsabilità politiche

Quest’anno sul numero degli incendi c’è uno stridente contrasto tra l’isola e il resto dello Stivale. Alcuni giorni fa il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, ha detto che i dati rilevano nel 2023 un calo dei roghi a livello nazionale pari a -25% rispetto ai numeri del 2022. Dai dati invece della Sicilia, il numero dei roghi sull’isola quest’anno potrebbe superare quello dell’anno scorso, forse addirittura di un buon 15% Gli incendi nell’isola mediamente sono diecimila contro i duemila della seconda regione italiana di questa triste classifica, con uno scenario futuro aggravante. Se a fine anno verrà tracciato un bilancio complessivo dei roghi di tutto lo Stivale, il numero di quelli registrati in Sicilia potrebbe avvicinarsi alla totalità dei roghi di tutta la penisola.

In Italia -25% di roghi, in Sicilia +15%. Numeri devastanti
Bastano soltanto questi scarni numeri per confermare che quello che sta avvenendo in Sicilia negli ultimi anni è un vero e proprio disastro annunciato per una molteplicità di cause che vanno dall’azione dei piromani dalla mente malata a quella di individui che cercano un tornaconto personale sino a giungere all’azione di criminali lunga mano della criminalità organizzata. Il tutto con una risposta delle istituzioni molto blanda e il più delle volte inutile. Il dato, per la sua crudezza agghiacciante – se si considera che dietro le fiamme ci sono drammi, morti e impunità in una sequela a dir poco che sembra inarrestabile – emerge dai numeri della Dipartimento regionale ambiente che ogni anno traccia una stima dei danni e degli interventi.

Ma la politica che fa? Risponde con le parole
La Sicilia vanta quindi il tristissimo primato negativo del Paese, che fa da contrasto a quelli che dovrebbero essere gli interventi legislativi che tardano ad arrivare per tamponare una piaga che solo quest’anno è costata già numerosi morti, l’ultimo, una 42enne in provincia di Palermo aggredita dal fuoco mentre cercava di salvare i suoi cavalli. Ma la politica che fa? Risponde con le parole. Si parla di equiparare i piromani ai mafiosi, di innanzare le pene, ma il più delle volte tutte queste buone azioni evaporano nell’aria nel volgere di poco tempo. Oltre una decina di anni fa, tanto per citare uno dei tantissimi casi nefasti, in un bosco del Messinese morirono bruciati vivi cinque escursionisti. Mai nessuno ha pagato per quella strage. E ogni anno il numero delle vittime aumenta.

Quest’anno poi si è sfiorato il record. A luglio c’erano stati giorni di inferno addebitati allo Scirocco e alle temperature alte. In soli tre giorni gli incendi registrati in Sicilia sono stati 300, contrastati dall’impiego di 4.585 uomini e 748 mezzi. Ma allora come adesso, passata la buriana tutto era finito nel dimenticatoio sino a pochi giorni fa quando l’anticiclone africano è tornato e gli incendi sono ripresi con un altro triste bilancio di due vittime nel Palermitano. Ogni anno, oltre alle morti che non avranno alcun colpevole, ogni rogo si porta appresso una scia di drammi familiari, case distrutte, famiglie sfollate, aziende messe su con il sacrificio incenerite in poche ore, desolazione e distruzione di quei polmoni verdi che sono la nostra linfa vitale, i nostri depuratori dell’aria che respiriamo. A questi bisogna aggiungere gli oltre finora 200 milioni di danni, quantificati dagli ispettorati provinciali all’Agricoltura, con la distruzione di produzioni e strutture agricole.

La Chiesa attacca le istituzioni
Come ogni anno quando poi si traccia un bilancio, lo scenario è devastante, sia sotto il profilo del disastro ambientale che all’immagine turistica, oltre a quello dell’emergenza sanitaria a tutela della cittadinanza. E come al solito fioccano le polemiche, come l’ultima scoppiata tra il vescovo dell’arcidiocesi di Cefalù, mons. Giuseppe Marciante che dinnanzi al disastro degli ultimi roghi ha parlato della necessità di “pene più severe per i piromani” invitando la popolazione alla mobilitazione e alla protesta contro l’inerzia dei politici, e il governatore Renato Schifani che ha accusato l’alto prelato di fomentare “le sommosse popolari”.

Ha ragione il Vescovo oppure il capo della politica siciliana? Esaminando l’intervento integrale di mons. Marciante, l’alto prelato si è limitato a dire che “In questi giorni la nostra terra di Sicilia soccombe sotto le fiamme dei roghi per lo più appiccati con modalità scientifiche da mani che non abbiamo paura di definire criminali. E ancora una volta siamo qui a levare il nostro grido, esausti e stanchi, ogni anno, sempre nello stesso periodo, raccogliendo l’immane sofferenza della nostra amata sorella Terra. E’ possibile che i cuori siano così restii alla conversione? Oppure dobbiamo sospettare che dietro agli incendi ci siano interessi economici, politici o addirittura di quelle forme di criminalità che vogliono lucrare sulle tante aziende messe in ginocchio?”.

Quindi il vescovo condannando questi atti, invita i cittadini a non coprire con l’omertà questi attentati e continua: “Ad ogni incendio siamo più poveri, ma soprattutto siamo più poveri umanamente perché l’uomo riesce a mostrare tutta la sua cattiveria e la sua miseria.. Siamo consapevoli di come negli anni la politica abbia mortificato l’impegno soprattutto dei lavoratori forestali, facendone esclusivamente una riserva di consenso elettorale e prospettando soluzioni di stabilizzazione mai realmente adottate…”

L’appello per una sana politica
“Occorre dare maggior spazio a una sana politica capace di riformare le istituzioni, coordinarle e dotarle di buone pratiche, che permettano di superare pressioni e inerzie viziose…”.

Stupito dalle parole del Vescovo
“Stupiscono le parole del vescovo – ha scritto in una nota stampa il governatore Renato Schifani – che rischiano solo di alimentare proteste e fomentare la sommossa popolare. Comprendo e condivido la rabbia e l’indignazione per questo ennesimo scempio ai danni del nostro territorio e delle nostre comunità, ma riteniamo ingiustificabili gli attacchi a questo governo regionale…”. Schifani ieri ha fatto un sopralluogo nelle zone maggiormente interessate dagli incendi, l’area di Cefalù e quella dei Nebrodi. Durante gli incontri, dopo aver espresso la sua solidarietà a familiari delle ultime vittime ha detto che chiederà “al governo nazionale, sempre molto attento alla nostra regione, uno sforzo in più sotto il profilo del controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Su questo mi confronterò con il ministro dell’Interno e con il premier. In situazioni simili il sistema Paese deve fare squadra, come ha dimostrato in altre occasioni. Da parte sua, la Regione continuerà a fare il massimo”.

Facciamo un piccolo passo di lato. In Italia da diversi anni una riforma saggia ha integrato il Corpo forestale nell’Arma dei carabinieri, conferendo alla stesso una gerarchia e una mission specifica di controllo del territorio. In Sicilia, guarda caso, la riforma non ha avuto effetti. Oggi il Corpo forestale è a carico della Regione, è vecchio, male equipaggiato e ridotto nei ranghi a causa di pensionamenti e turn over. Anche gli operai forestali diminuiscono. Si è passati in pochi anni da 25mila addetti a poco meno di 13mila.

Questo esercito scalcagnato e spesso senza armi deve combattere contro un esercito di piromani agguerriti e spesso lunga mano della criminalità organizzata. Inoltre il controllo del territorio dal punta di vista tecnologico è pari a zero. Si vuole puntare sui droni, ma forse vista la vastità del territorio non basterebbero il numero di quelli ucraini o russi. Sul fronte della prevenzione non si riesce neanche a fare rispettare le ordinanze sindacali ce impongono a ogni primavera la scerbatura dei terreni privati incolti. Insomma si fa la legge, ma nessuno la fa rispettare. Un tale disastro deve o no avere una paternità?

Fonte: qds.it




INCENDI IN SICILIA, SCERRA (M5S): IL GOVERNO DICE NO AL POTENZIAMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO. CON AMAREZZA PRENDO ATTO CHE QUESTO GOVERNO SI OCCUPA DI PREVENZIONE SOLO A PAROLE


Dal sito www.nuovosud.it

29 Settembre 2023
"Con amarezza prendo atto che questo governo si occupa di prevenzione solo a parole". Così il parlamentare regionale Filippo Scerra (M5S) commenta la bocciatura dell'ordine del giorno presentato per impegnare l'esecutivo ad incrementare l'organico dei Vigili del Fuoco in Sicilia e per promuovere la fornitura di mezzi e strumentazione adeguata. "Rovinosi incendi hanno flagellato anche quest'anno il territorio siciliano, spesso costringendo ad evacuare la popolazione e mettendo a rischio gli stessi Vigili del Fuoco, chiamati ad operare in condizioni estreme e con un organico ridotto", ricorda Scerra.
Una posizione che trova il sostegno pieno dei parlamentari siciliani del M5S Valentina D'Orso, Ida Carmina, Luciano Cantone, Daniela Morfino, Davide Aiello e Angela Raffa. "Fa rabbia sapere che c'è una mano criminale dietro questi devastanti roghi", aggiungono. "E altrettanta rabbia deriva da questo atteggiamento: invece di fornire risposte che rafforzino legalità e prevenzione, si continua a lasciare una ampia zona grigia". "Per essere chiari - proseguono - con questa bocciatura, il governo ha perso un'altra occasione per dare un segnale di contrasto degli interessi dei criminali incendiari e dell’attività dei piromani. Aspettiamo ancora l'avvio di una strategia integrata, Stato-Regioni, per la prevenzione di questi eventi distruttivi del nostro patrimonio ambientale. La prevenzione si fa sul serio e non a parole".





SIRACUSA, FORESTALE, BONIFICA, POTERE D’ACQUISTO DEI LAVORATORI: I TEMI AL CENTRO DEL CONSIGLIO GENERALE DELLA FAI CISL


Dal sito www.siracusanews.it

Un’analisi approfondita e condivisa sulle criticità che interessano tutti i settori dell’agro-alimentare e ambientale

30 Settembre 2023
Forestale, bonifica, potere d’acquisto dei lavoratori. Questi i temi al centro del Consiglio Generale della Fai Cisl Ragusa Siracusa tenuto nel salone “Giulio Pastore” di via Arsenale, a Siracusa. Un’analisi approfondita e condivisa sulle criticità che interessano tutti i settori dell’agro-alimentare e ambientale condivisa grazie alla relazione d’apertura del segretario generale della FAI, Sergio Cutrale, e agli interventi del segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, e segretario generale FAI Sicilia, Adolfo Scotti.

“Siamo di fronte da una forte perdita del potere di acquisto delle retribuzioni – ha sottolineato Cutrale – Lavoratori e pensionati vivono in maniera esponenziale l’innalzamento dell’inflazione, dell’aumento dei costi insopportabili dei prodotti energetici e la speculazione in rialzo dei prezzi di tutti i prodotti alimentari”. Il Segretario generale, Sergio Cutrale, ha evidenziato inoltre gli accordi aziendali sottoscritti sulla Professionalità e sulla Produttività siglati con la Parmalat Ragusa e Siam Acqua Santa Maria.

“Due accordi attesi e che danno maggiori garanzie ai lavoratori – ha aggiunto -, soprattutto in un momento di crisi”. Immigrazione, rinnovi contrattuali territoriali dell’agricoltura e delle riforme di riordino delle leggi sulla Forestale e sulla Bonifica in Sicilia, “sono argomenti importanti perché interessano migliaia di lavoratori, famiglie e comunità montane”, è stato ribadito durante il dibattito.

La Fai Cisl, anche per voce del suo segretario regionale. Adolfo Scotti, ha ribadito l’importanza di riordinare questi due importanti comparti nel territorio “per difendere, ampliare e strutturare il lavoro, programmare anche il ricambio generazionale e contrastare la desertificazione dei comuni montani”. Forestale e Bonifica sono Enti indispensabili nel territorio per ampliare, tutelare e difendere l’agricoltura e l’ambiente.

“Le politiche attive del lavoro, delle retribuzioni, il fisco, il Cuneo fiscale, le pensioni, l’immigrazione, l’inflazione e la speculazione dei prezzi sui prodotti energetici ed alimentari – ha sottolineato ancora Cutrale – sono argomenti al centro di un grande impegno della CISL e della FAI, dei Segretari Generali, rispettivamente Gigi Sbarra e Onofrio Rota, che pressano il Governo sui tavoli di confronto per raggiungere gli obbiettivi di rientro e ottimizzazione delle criticità che interessano i cittadini italiani e immigrati”.

Temi ripresi dal segretario della UST, Vera Carasi, che, oltre a ribadire la strategicità del settore agroalimentare per le due province, è tornata sulla grande campagna di raccolta firme per una Legge di iniziativa popolare a sostegno della partecipazione. Chiusura affidati ad Adolfo Scotti che, in un quadro regionale assai complesso, ha sottolineato l’esigenza di percorrere, nel più breve tempo possibile, tutti quei passaggi necessari al raggiungimento degli obiettivi di tutela e diritto al lavoro. Nel Consiglio, inoltre, è stato eletto nella Segreteria della Federazione Territoriale, Angelo Galanti.


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INCENDI, ANCI SICILIA: “ENTI LOCALI PRONTI A FARE LA LORO PARTE, MA SERVE SINERGIA ISTITUZIONALE”


Dal sito ilsicilia.it

“Ancora una volta assistiamo ad un approccio da parte di alcune strutture della Regione esclusivamente teso ad elencare obblighi e doveri degli enti locali senza indicare le fonti di finanziamento indispensabili e senza offrire un’adeguata collaborazione istituzionale, né sostegno o assistenza”.

Lo affermano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia, commentando la nota della Regione Siciliana che richiama gli enti territoriali competenti all’osservanza della direttiva emanata dall’Autorità di bacino lo scorso anno, con le disposizioni per garantire la funzionalità di fiumi e torrenti dopo i roghi.

“Siamo pienamente consapevoli – spiegano Amenta e Alvano – dell’importanza delle azioni di prevenzione dal rischio idrogeologico e di come tale tema si riproponga anno dopo anno. Gli enti locali sono pronti a fare pienamente la loro parte, ma è necessario prendere atto della condizione di debolezza sul piano finanziario e delle professionali cui attingere. Per tutelare l’ambiente non basta fare direttive, ma bisogna rivedere il sistema”, concludono.

Fonte: ilsicilia.it



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89° POST. CONSTATIAMO CON RAMMARICO CHE ANCHE IN QUESTA LEGISLATURA AL MOMENTO GLI IMPEGNI NON SONO RISPETTATI. L'ASSESSORE SAMMARTINO AVEVA DETTO DI PORTARE LA RIFORMA ALL'ARS IN ESTATE. AVEVA ANCHE PROMESSO AI SINDACATI IL VARO DEL DDL ENTRO GIUGNO. A QUESTO PUNTO CHIEDIAMO AI SINDACATI CHE È NECESSARIA UNA SVOLTA: È ARRIVATO IL MOMENTO DI AUTOCONVOCARSI!



Incontro Dicembre 2022

  • 23 Dicembre 2022 - Giornale di Sicilia. L'Assessore Sammartino: Il rinnovo del contratto è il primo atto di una diversa organizzazione del settore a cui stiamo lavorando, e che culminerà nella riforma che porterò all'Ars in estate




01 Marzo 2023



FDI TOGLIE I VINCOLI AI TAGLI BOSCHIVI CON UN EMENDAMENTO. L’ACCUSA: “REGALO ALLA FILIERA DEL LEGNO”. BONELLI: “GOLPE CONTRO LA NATURA”



Dal sito www.ilfattoquotidiano.it

di Ludovica Jona - 29 Settembre 2023
Centinaia di boschi italiani situati in aree definite come di “notevole interesse pubblico” – ovvero zone dove vi siano, tra l’altro, “bellezze naturali e panoramiche”, “memoria storica” e “singolarità geologica” – potranno essere tagliati senza più l’autorizzazione paesaggistica della sovrintendenza. L’emendamento al Decreto Asset presentato dal senatore e presidente della IX Commissione (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) Luca De Carlo, approvato il 27 settembre, ha modificato l’art.149 comma 1 lettera c del codice dei Beni culturali (dlgs 42/2004) con l’obiettivo di “rilanciare l’industria del legno”. È stato festeggiato come un alleggerimento del carico burocratico da diverse sigle associative legate all’economia forestale. Per Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde, invece, “distrugge i pilastri della tutela della biodiversità”. Bonelli accusa Fdi di “violare l’articolo 9 della Costituzione, che pone in capo allo Stato la tutela della biodiversità”. L’abrogazione di una norma molto utilizzata a tutela dei boschi del nostro Paese è una sconfitta per l’associazione Gufi (Gruppo Unitario per le foreste italiane): “È stata modificata la Legge Galasso che considerava i boschi come parte integrante del paesaggio – spiega Valentina Venturi, portavoce dei Gufi – mentre il paesaggio boschivo non sarà più tutelato, ne beneficerà una filiera del legno di scarso valore, quello destinato alla combustione”.

I principali beneficiari: filiera della legna da ardere e del pellet – “Si vogliono tagliare più alberi in Italia per evitare l’importazione di pellet e biomassa legnosa da altri Paesi, ma il problema è che nel nostro Paese se ne brucia troppa”, aggiunge Venturi. Come conseguenza di ingenti incentivi che sono stati dati negli anni alle stufe a legna e pellet, il nostro Paese è infatti il maggior consumatore di pellet in Europa con 3-4 milioni di tonnellate all’anno bruciate nelle case degli italiani, ma circa il 90% di questo è importato. Inoltre – sottolineano i Gufi – circa l’85% del legname estratto in Italia è destinato alla combustione, principalmente come legna da ardere. Per questo l’associazione dell’Energia dal Biomasse Legnose Aiel, insieme ad altre sigle, si è in passato opposta al vincolo paesaggistico come nel caso di tagli boschivi bloccati dalla sovrintendenza sul monte Amiata. “Proprio a causa dei frequenti tagli boschivi le nostre foreste sono giovani e per questo inadatte all’uso nella filiera di maggior valore aggiunto, come quella del mobile”, aggiunge Venturi.

Le regioni restano gli unici soggetti politici a decidere sul destino dei boschi – I Gufi sottolineano come il paesaggio sia definito come “quella parte del territorio espressiva di identità”, dallo stesso Codice dei Beni Culturali, che è stato modificato. “Pensiamo all’area del castello Monte Massi, in Toscana, contornato da monti, olivi secolari e boschi, dipinto da Simone Martini nel 1300. È stata perimetrata dal ministero della Cultura attraverso uno specifico decreto. Ogni modifica degli edifici deve passare l’esame del sovrintendente, che però non potrà più pronunciarsi sul taglio dei boschi. Da oggi gli unici soggetti politici in grado di decidere sul destino delle foreste italiane saranno le regioni”.





29 settembre 2023

SIFUS CONFALI: IN SICILIA PER LA CGIL CI SONO PRECARI SI SERIE A (I DIPENDENTI DELLA P.A E DELLA SANITÀ) E PRECARI DI SERIE B (OPERAI FORESTALI, DEI CONSORZI, DELL'ESA, EX SAAP)


Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso

Roma 29-09-2023 - In Sicilia, vista la presenza di 24 mila precari nella pubblica amministrazione e nella sanità, la CGIL organizzerà un sit in di protesta alla Presidenza della Regione ad ottobre.
La CGIL fa benissimo!
L'organizzazione legittima ed invidiabile di detto sit-in, fa emergere con forza che la Cgil, "se ne fotte" degli operai forestali, di quelli dei consorzi di bonifica, dell'ESA, ex saap che, evidentemente, considera "precari di serie B".
A dire il vero, noi conosciamo questa linea sindacale ambigua della Cgil, ma  c'eravamo illusi che fosse cambiata quando il Segretario Generale siciliano, Alfio Mannino, alcune settimane fa, aveva dichiarato che gli operai forestali non solo vanno stabilizzati, ma che, addirittura, se ne devono assumere, altri 5 mila.
Ai posteri l'ardua sentenza.
Maurizio Grosso Segretario Generale SiFUS



SABATO 7 OTTOBRE TAVOLA ROTONDA: PROPOSTE E AZIONI PER FERMARE GLI INCENDI. MA A DISCUTERE DEGLI INCENDI IN SICILIA SONO I CARABINIERI FORESTALI E IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE







INCENDI, SCHIFANI RIFERIRÀ IN AULA. NELL’INTERROGAZIONE, PRIMA FIRMATARIA CIMINNISI, PONE UNA SERIE DI QUESITI E AVANZA ANCHE L’IPOTESI DI UNA RIFORMA DEL SISTEMA DELLA FORESTAZIONE CHE GARANTISCA ALLA NOSTRA TERRA UNA FORZA LAVORO PRESENTE TUTTO L’ANNO


Dal sito www.telesudweb.it

28 Settembre 2023
Il Movimento 5 Stelle torna a chiedere con forza l’istituzione di una commissione di inchiesta sugli incendi boschivi avvenuti nel corso dell’estate in Sicilia. Una richiesta già avanzata con ordine del giorno dalle deputate Roberta Schillaci e Cristina Ciminnisi, e illustrato dalla deputata trapanese a nome del gruppo, nel corso di un intervento d’aula pronunciato l’1 agosto scorso.

Ieri pomeriggio il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca, dopo aver appreso che il Presidente Schifani riferirà all’Aula sull’argomento nella seduta del 18 ottobre prossimo ha commentato che «da un governo in catalessi è già tantissimo sapere che chi lo guida verrà a rispondere sui tanti buchi neri che quest’estate si sono registrati sul fronte della lotta agli incendi». «Schifani – ha detto De Luca – si prepari a dare risposte convincenti e ad annunciare soluzioni praticabili. Basta con i pannicelli caldi: i roghi di questa estate hanno lasciato ferite troppo grandi e causato persino morti per prendere il fenomeno sottogamba».

Nell’interrogazione, prima firmataria Ciminnisi, presentata insieme all’ordine del giorno del gruppo, la deputata trapanese pone una serie di quesiti e avanza anche l’ipotesi di una riforma del sistema della forestazione: «Vogliamo sapere – interroga Ciminnisi – quali attività prescritte nel piano di prevenzione sono state messe in atto e quali no. Vogliamo capire se la Regione ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità per prevenire i disastri che abbiamo registrato. Bisogna capire dove si è sbagliato per potervi porre rimedio. La Sicilia non può continuare a vivere nel terrore degli incendi estivi, serve una strategia e – come abbiamo ripetuto mille volte – serve anche e soprattutto una riforma della forestazione che garantisca alla nostra terra una forza lavoro presente tutto l’anno».





INCENDI BOSCHIVI, LA REGIONE DETTA LE REGOLE PER DIFENDERSI DAI SUCCESSIVI RISCHI IDROGEOLOGICI


Dal sito www.monrealenews.it

27 Settembre 2023

Un richiamo agli enti locali per attenersi ad alcune regole di prevenzione

PALERMO, 28 settembre – Gli incendi che hanno colpito la Sicilia in questi mesi, oltre a devastare il territorio, potranno avere conseguenze anche dal punto di vista del rischio idrogeologico, soprattutto per la tenuta dei corsi d'acqua.

Per questo motivo la Regione Siciliana richiama gli enti territoriali competenti all'osservanza della direttiva, emanata dall'Autorità di bacino lo scorso anno, con le disposizioni per garantire la funzionalità di fiumi e torrenti dopo i roghi. Il rischio, infatti, è che una minore capacità di ricezione delle acque piovane, causata da ostruzioni dovute a tronchi, massi e altri materiali trascinati a valle, possa causare alle prime piogge devastanti colate di fango.

Il provvedimento traccia una serie di raccomandazioni alle quali i vari enti locali dovranno attenersi: invita, ad esempio, i Comuni alla difesa del territorio agendo contro la corrosione dei corsi d'acqua. Tra le azioni da mettere in campo, la perimetrazione delle aree interessate dagli incendi e lo sgombero dei rifiuti abbandonati a ridosso degli alvei. Inoltre, le amministrazioni dovranno individuare i tratti di viabilità ricadenti impropriamente negli alvei dei corsi d’acqua ed effettuare un'azione di vigilanza, soprattutto in caso di allerta meteo, per impedire l’utilizzo di guadi, attraversamenti abusivi, piste o varchi nei muri d'argine, anche rimuovendo tutto ciò che possa indurre a transitare. Viene anche sottolineata l'importanza della manutenzione dei canali, eliminando qualsiasi ostacolo al regolare deflusso delle acque. I Comuni dovranno anche attivare le procedure di Protezione civile quando vengono pubblicati bollettini che annunciano allerte meteo.

Per quanto riguarda gli attraversamenti, la direttiva ribadisce l'importanza di garantire sempre la sezione fluviale originaria prevista dal progetto di realizzazione dell'opera, con l'obbligo per gli enti proprietari a provvedere alla loro manutenzione. Divieto per i Comuni, inoltre, all'apertura di piste in terra, piazzali, e ad effettuare risagomature dei pendii in assenza di adeguate reti di convogliamento delle acque. I siti interessati da incendi, infine, vanno bonificati e va verificata l’eventuale contaminazione di falde acquifere.





INCENDI IN SICILIA, “CHE FINE HANNO FATTO I NUOVI MEZZI?”: INTERROGAZIONE ALL’ARS


Dal sito qds.it

Simone Olivelli 29 Settembre 2023
Estate "nera" e incendi killer anche a settembre, le opposizioni chiedono risposte sulla prevenzione e sui mezzi antincendio operativi in Sicilia.


A pochi giorni dagli incendi che sono divampati in Sicilia, mietendo altre vittime e causando ulteriori danni al territorio, dopo gli eventi di fine luglio, il Governo Schifani si appresta a tornare nel mirino delle opposizioni.

Stavolta l’attacco arriva dal gruppo Sud chiama Nord sotto forma di una interrogazione parlamentare depositata nei giorni scorsi e concernente una delle pagine più nere sul fronte dell’antincendio.

Incendi in Sicilia, il ritardo nella fornitura dei mezzi
Oltre cento autocarri da mille litri e poco meno di una ventina autocisterne, due delle quali della capacità di diecimila litri. Si tratta del parco mezzi di cui la Regione Siciliana dovrebbe essere in possesso da diversi mesi. La fornitura, calendario alla mano, sarebbe dovuta essere pronta pressapoco in coincidenza con l’avvio della stagione più critica sul fronte della lotta ai roghi. Le cose, però, non sono andate così e – considerato l’ammontare dei danni in un’estate che è stata nerissima sul fronte degli incendi – la necessità di fare chiarezza si fa ancora più impellente. A chiedere che il Governo Schifani si esprima sul tema sono i deputati che fanno capo a Cateno De Luca: “Non si hanno notizie della fornitura dei mezzi antincendio afferenti al Lotto 2 (le autocisterne, ndr), mentre da fonti giornalistiche si viene a conoscenza che, a fronte di una fornitura relativa al lotto 1 contrattualmente prevista di ben 101 autocarri AIB 4×4 cabina doppia da 1000 litri, ad oggi solamente 12 mezzi sono stati consegnati”, si legge nel testo dell’interrogazione depositata all’Ars.

La questione delle penali
Il compito di recapitare i mezzi antincendio al Corpo forestale della Regione spetta alle due ditte aggiudicatarie di un appalto da oltre 20 milioni di euro. Si tratta della Bai Brescia Antincendi International e della catanese Comersud. Nel caso del centinaio di autocarri da mille litri, il contratto è stato stipulato a fine dicembre. Da quel giorno, stando a quanto previsto dai documenti di gara, le imprese avrebbero avuto sei mesi di tempo per completare la fornitura. Un termine che però è stato abbondantemente sforato.

“Le tempistiche relative alla consegna dei mezzi era rigidamente determinata in 180 giorni solari consecutivi decorrenti dalla data di sottoscrizione del contratto”, ricordano i deputati di Sud chiama Nord, per poi sottolineare che in caso di inadempienze il bando prevedeva “l’applicazione di una penale giornaliera pari allo 0,5 per mille dell’importo”. Come si stanno comportando gli uffici della Regione? È questa la domanda che viene posta al presidente della Regione e all’assessora al Territorio Elena Pagana. L’interrogazione, per la quale è richiesta una risposta orale, si chiude con un altro quesito che potrebbe rischiare di creare imbarazzo al Governo: “Si chiede inoltre se corrisponde al vero che i nuovi mezzi antincendio forniti non siano a oggi mai stati utilizzati e parimenti se sia necessaria una specifica formazione degli operatori, che pare non sia ancora effettuata”, concludono i deputati.

Una storia iniziata male
Se oggi l’attenzione è posta sui ritardi con cui gli aggiudicatari stanno assolvendo a quanto previsto dal capitolato d’appalto, scorrendo a ritroso il calendario si comprende come l’intera storia della prevenzione degli incendi in Sicilia sia nata sotto una cattiva stella. Un primo tentativo era stato fatto tre anni fa: già a fine 2020, infatti, l’allora dirigente generale del Corpo forestale, Giovanni Salerno, aveva disposto la revoca della gara d’appalto precedentemente indetta dalla Centrale unica di committenza. All’origine della decisione c’erano state le lamentele delle imprese del settore per l’esiguo numero di giorni concessi per formulare le offerte; una ristrettezza che paradossalmente era stata figlia dell’applicazione delle deroghe introdotte dal decreto Semplificazioni, nato per velocizzare le gare d’appalto sulla scia della necessità di far ripartire l’economia dopo il primo lockdown....




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CGIL E FLAI CGIL SIRACUSA. MARTEDÌ 3 OTTOBRE A SORTINO (SR) INIZIATIVA PUBBLICA IN DIFESA DELL'ART. 9 DELLA COSTITUZIONE. PER LA TUTELA DELL'AMBIENTE, PER LA RIFORMA DEL SETTORE FORESTALE E PER LA RIFORMA DEI CONSORZI DI BONIFICA



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Cgil Siracusa

Martedì 3 ottobre, a partire dalle 16, saremo in piazza Santa Sofia a Sortino per parlare id Costituzione, integrità ambientale e del diritto di vivere in un ambiente non inquinato. Lo faremo insieme ad Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia e a Davide Fiatti Flai-Cgil Nazionale. Ad aprire l'incontro, al quale è invitata tutta la cittadinanza, saranno Sebastiano Giansiracusa, segretario generale FLAI CGIL Siracusa e Roberto Alosi, segretario generale della Cgil Siracusa.
“Il tema che abbiamo scelto di affrontare con la nostra iniziativa nazionale giorno 3 ottobre a Sortino – dichiarano Roberto Alosi e Sebastiano Giansiracusa - coglie un aspetto determinante per lo sviluppo sostenibile e la tutela ambientale dell' intera nostra provincia. La riflessione che apriremo sull'applicazione dell'art. 9 della Costituzione, che tutela l'integrità ambientale nella sua interezza,  comprensiva di ogni suo profilo, paesistico, naturalistico, culturale e di protezione finanche della biodiversità e che richiama il diritto costituzionale di vivere in un ambiente non inquinato, prende spunto dalla mancata riforma del settore forestale e dei consorzi di bonifica, due degli elementi centrali per una reale ed efficace tutela complessiva del territorio, per allargare lo sguardo subito dopo alle precarie condizioni di sostenibilità ambientale in cui versano zone sempre più ampie della nostra provincia".




FORESTALE A TEMPO DETERMINATO AMMESSO ALLA SELEZIONE PUBBLICA PER LA QUALIFICA DI AGENTE FORESTALE DEL VIGENTE CCRL. SENTENZA OTTENUTA DALLO STUDIO LEGALE FASANO. IL RAPPORTO DI LAVORO DEI FORESTALI VA INQUADRATO NELL’AMBITO ALLE DIPENDENZE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN CONSIDERAZIONE DELLA NATURA DI ENTE PUBBLICO DEL DATORE DI LAVORO (REGIONE SICILIANA). VIDEO E SENTENZA


Ricevo e pubblico
dallo Studio Legale Fasano

Vittoria in tribunale del 28 settembre 2023!
Prima e innovativa sentenza ottenuta dallo studio legale Fasano. 
Il rapporto di lavoro dei forestali va inquadrato nell’ambito del rapporto di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione in considerazione della natura di Ente pubblico del datore di lavoro (Regione Siciliana).
Non è un contratto di diritto privato!!!
I forestali siciliani, a tempo determinato, meritano uguale trattamento ai fini delle procedure di selezione per l’accesso al lavoro, dei colleghi a tempo indeterminato. 
Forestale a tempo determinato ammesso alla selezione pubblica per la qualifica di Agente Forestale del vigente CCRL
Regione condannata!








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88° POST. CONSTATIAMO CON RAMMARICO CHE ANCHE IN QUESTA LEGISLATURA AL MOMENTO GLI IMPEGNI NON SONO RISPETTATI. L'ASSESSORE SAMMARTINO AVEVA DETTO DI PORTARE LA RIFORMA ALL'ARS IN ESTATE. AVEVA ANCHE PROMESSO AI SINDACATI IL VARO DEL DDL ENTRO GIUGNO. A QUESTO PUNTO CHIEDIAMO AI SINDACATI CHE È NECESSARIA UNA SVOLTA: È ARRIVATO IL MOMENTO DI AUTOCONVOCARSI!



Incontro Dicembre 2022

  • 23 Dicembre 2022 - Giornale di Sicilia. L'Assessore Sammartino: Il rinnovo del contratto è il primo atto di una diversa organizzazione del settore a cui stiamo lavorando, e che culminerà nella riforma che porterò all'Ars in estate




01 Marzo 2023



UN AIB DELL'IRF CATANIA. MA COME MAI LO STRAORDINARIO VIENE PAGATO MENO CHE NEGLI ANNI PRECEDENTI?



Ricevo e pubblico
da Michele Cardillo

Salve a tutti i colleghi forestali della regione. Io faccio parte dell'Ispettorato Forestale Catania, volevo portare alla vostra attenzione sulla retribuzione inerente le ore di straordinario, l'aumento sulla paga oraria c'è stato, ma come mai lo straordinario viene pagato meno che negli anni precedenti? Volevo capire se è un problema che abbiamo a Catania, o in altre provincie hanno riscontrato la stessa problematica. Vi ringrazio tutti e spero di avere presto qualche notizia. Grazie




28 settembre 2023

EMERGENZA INCENDI IN SICILIA, LA VARDERA: "VA ISTITUITA UNA COMMISSIONE D'INDAGINE AD HOC". STUDIARNE IL FENOMENO E PRODURRE, E ANCHE PREDISPORRE, PROPOSTE CONCRETE PER LA SALVAGUARDIA E PREVENZIONE DEI FENOMENI INCENDIARI A TUTELA DELLA NOSTRA TERRA

Ismaele La Vardera

Dal sito www.palermotoday.it

27 Settembre 2023
Durante la capigruppo all'Ars, il deputato regionale ha consegnato al presidente dell'Assemblea Gaetano Galvagno un documento per l'istituzione di una speciale commissione

Il deputato regionale Ismaele La Vardera, durante la capigruppo all'Ars, ha consegnato al presidente dell'Assemblea Gaetano Galvagno un documento per l'istituzione di un commissione speciale d'indagine che riguarda l'emergenza incendi in Sicilia.

"Bisogna fare azioni concrete - spiega La Vardera - siamo stanchi di vedere, anno dopo anno, la Sicilia distrutta da tutti questi roghi. Non ho mai creduto ai fenomeni di autocombustione e, visto che il governatore Schifani, continua a latitare ho deciso di chiedere formalmente al presidente Gaetano Galvagno di istituire una commissione in modo da studiarne il fenomeno e produrre, e anche predisporre, proposte concrete per la salvaguardia e prevenzione dei fenomeni incendiari a tutela della nostra terra".





VIA AL BILANCIO DI PREVISIONE 24/26. SCHIFANI E FALCONE: «CONTI CERTI PER UNA REGIONE PIÙ VIRTUOSA»


Dal sito www.regione.sicilia.it

28 Settembre 2023
La giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Economia Marco Falcone, ha approvato oggi il disegno di legge del Bilancio di previsione 2024/26. Si tratta del principale documento contabile di programmazione della Regione Siciliana, elaborato su un orizzonte triennale e l’indicazione per singolo capitolo di ogni entrata e spesa delle diverse strutture dell’ente. Il Bilancio è stato elaborato in conformità alle linee guida e alle politiche di sviluppo espresse dal Documento di economia e finanza 2024/26 già approvato lo scorso giugno. 

«La Sicilia - dichiara il presidente della Regione Renato Schifani - attraversa una fase positiva dal punto di vista economico-contabile e sono molteplici i segnali che lo confermano. Ieri le agenzie di rating, oggi i numeri di un Bilancio di previsione che traccia una ulteriore evoluzione virtuosa dell’attività amministrativa e degli impegni economici della Regione dal 2024 al 2026. Di fatto si tratta del primo documento organicamente concepito dal mio governo, nell’interesse della Sicilia ad avere i conti in ordine senza rinunciare ai servizi e agli investimenti nella qualità della vita dei cittadini».

Nelle previsioni del documento il governo ha tenuto conto degli impegni assunti con lo Stato in relazione alla riduzione del disavanzo della Regione e del rispetto di specifici parametri di virtuosità, a partire dalla riduzione della spesa corrente. Prudenzialmente, il governo ha programmato un innalzamento della quota di ripiano annuale in carico alla Regione - quantificata in 70 milioni annui - a copertura delle trattative sulle revisione dell’Accordo Stato-Regione attualmente in corso.

Il disegno di legge approvato dalla giunta viene ora sottoposto al parere del Collegio dei revisori, per poi passare all’esame dell’Assemblea regionale siciliana assieme alla redigenda legge di Stabilità 24/26. «Dopo molti anni - aggiunge l’assessore all’Economia Marco Falcone - abbiamo voluto approvare il Bilancio di previsione prima della legge di Stabilità che, poi, a sua volta, sarà varato dopo il parere dei revisori. Questo per dare maggiore certezza ai conti di uno strumento finanziario basato su politiche economiche espansive e su solide entrate».





SCHIFANI CONTRO I DIRIGENTI: L’ATTACCO DEL PARTITO DEMOCRATICO


Critici Barbagallo, Giambona e Catanzaro

Dal sito livesicilia.it

28 Settembre 2023
PALERMO – Il governatore siciliano Renato Schifani striglia i dirigenti sulla spesa dei fondi europei e non manca di fare un appunto anche sull’abbigliamento dei burocrati. L’uscita del governatore provoca le reazioni dell’opposizione.

Barbagallo: “Liste di proscrizione a Palazzo d’Orleans”

Il primo a commentare le parole di Schifani contro i dirigenti Generali è il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo: “Scattano le liste di proscrizione a Palazzo d’Orleans – dice -. Ci aspettiamo uniformi, pennacchi e livree per tutti i dirigenti generali della Regione Siciliana. Non si scappa dall’ira del presidente della Regione che non spende, non programma, non governa e polemizza financo con i vescovi. Ma trova il tempo di riprendere chi, tra i dirigenti generali, non si presenta alle adunate o non indossa livree e uniformi a lui gradite scomunicandoli via comunicato stampa”. Parole che arrivano da Agrigento, dove partirà la Festa dell’Unità regionale.

Giambona: “Non basta un comunicato”

A stretto giro è intervenuto anche il deputato regionale dem Mario Giambona. “Grave l’assenza dei dirigenti riguardo un tema rilevante come la spesa dei fondi europei del ciclo di programmazione 2014-2020, ma vorrei evidenziare che il Presidente Schifani più che strigliare i dirigenti generali per l’abbigliamento poco consono dovrebbe accelerare per l’indizione del concorso per la dirigenza regionale, ricordando che in Regione non abbiamo più dirigenti di I fascia e i pochi rimanenti sono di III fascia”, dice. “Inoltre, è stato proprio questo governo regionale ad inizio legislatura a confermare il blocco delle assunzioni – previsto dall’Accordo Stato-Regione 2021 – con il famoso emendamento Salva Sicilia approvato a Roma. Ad oggi nonostante i diversi annunci sulla revisione dell’accordo non si hanno ancora notizie e atti concreti, al riguardo a breve verrà discussa una mia interrogazione al riguardo”, aggiunge.

Catanzaro: “Schifani venga in aula”

“All’inizio di agosto il gruppo Pd all’Ars ha presentato una dettagliata interpellanza nella quale chiedevamo di sapere perché la Sicilia rischia di perdere oltre un miliardo di fondi comunitari e come si stanno utilizzando i fondi del Pnrr, dopo quasi due mesi il presidente Schifani ha ritenuto di dovere convocare i dirigenti regionali e l’unico risultato al momento è bizzarro un comunicato stampa con il quale, invece di assumersi le sue responsabilità, il presidente della Regione sembra volere giocare a scaricabarile”. Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars.
“Invece di parlare dell’abbigliamento dei dirigenti regionali tentando di distogliere l’attenzione dai veri problemi della Sicilia – aggiunge Catanzaro – il presidente Schifani venga in aula e spieghi al parlamento, e dunque ai siciliani, perché sotto la sua guida la Regione rischia di dover restituire a Bruxelles un fiume di denaro destinato alla nostra isola”.






QUELLO DEI LAVORATORI FORESTALI NON È UN CONTRATTO DI DIRITTO PRIVATO. IL RAPPORTO DI LAVORO VA INQUADRATO NELL’AMBITO DEL RAPPORTO DI LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. L'AVVOCATO FASANO A BREVE DARÀ LA COPIA DELLA SENTENZA DEL 28/09/2023 EMESSA DAL TRIBUNALE DI TERMINI IMERESE


Ricevo e pubblico 
dall'Avvocato Fasano

Forestali siciliani 
Prima e innovativa sentenza ottenuta dallo studio legale Fasano del 28 settembre 2023.
Il rapporto di lavoro dei forestali va inquadrato nell’ambito del rapporto di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione in considerazione della natura di Ente pubblico del datore di lavoro (Regione Siciliana).
Non è un contratto di diritto privato.

I forestali siciliani, a tempo determinato, meritano uguale trattamento ai fini delle procedure di selezione per l’accesso al lavoro, dei colleghi a tempo indeterminato. 
Regione condannata!




SCHIFANI STRIGLIA DIRIGENTI SUI FONDI UE “SERVE PIÙ CORAGGIO”. SCHIFANI, DOPO AVER INVITATO TUTTI HA STIGMATIZZATO L’ASSENZA DI ALCUNI DIRIGENTI A CAPO DI SETTORI CHIAVE PER LA SPESA DEI FONDI EUROPEI. COME ANCHE GIUSEPPE BATTAGLIA, DIRIGENTE GENERALE DEL COMANDO DEL CORPO FORESTALE


Dal sito www.blogsicilia.it

RIMPROVERI ANCHE SULL’ABBIGLIAMENTO “NON CONSONO”

28/09/2023
Accelerare sulla spesa dei fondi Ue del ciclo di programmazione 2014-2020 e scongiurare il rischio di restituire le somme a Bruxelles. Il presidente della Regione Renato Schifani ha convocato stamattina a Palazzo d’Orleans una riunione con i capi dei dipartimenti regionali per fare il punto sullo stato dei fondi ancora non spesi o non rendicontati in previsione della chiusura del programma previsto per il 31 dicembre.

Lentezza della burocrazia

Il governatore siciliano, che sabato scorso ha incontrato il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto, ha richiamato i burocrati. A detta sua devono avere “un maggiore senso di responsabilità, necessario per affrontare le criticità che riteniamo superabili, ma occorre un grande impegno da parte di tutti”. Schifani ha parlato di dati economici che incoraggiano la Sicilia: “Ma non possiamo perdere questa sfida a causa dei tentennamenti della politica e della lentezza della burocrazia”, ha aggiunto.

Incontri tête-à-tête

Nel corso della giornata il presidente incontrerà singolarmente ogni capo dipartimento per affrontare nel merito le criticità relative a ciascun settore. Schifani, dopo aver invitato tutti i presenti a indossare un abbigliamento consono alle istituzioni che rappresentano, ha stigmatizzato l’assenza di alcuni dirigenti a capo di settori chiave per la spesa dei fondi europei. Come Giuseppe Battaglia, dirigente generale del comando del corpo forestale; o Salvatore Taormina delle Autonomie locali, Mario La Rocca del dipartimento Beni culturali, Salvatore Requirez a capo del Dasoe, e Salvatore Iacolino, dirigente della pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute.

Qualche giorno fa altro sfogo contro i piromani

Schifani appena qualche giorno fa si era lasciato andare ad un altro duro sfogo che aveva avuto come bersaglio i piromani. Una dura presa di posizione dopo gli ennesimi incendi devastanti che hanno colpito parte dell’Isola: “Sugli incendi degli ultimi giorni – aveva detto – ormai è chiaro che qui c’è una vera azione organizzata e preparata. Viene messa in atto soprattutto nei momenti di ventilazione calda e scirocco, quindi c’è un sistema di una perfezione tale che si può contrastare solo con la prevenzione. Noi possiamo avere centinaia di squadre, ma i Canadair e gli elicotteri non possono girare di notte per motivi di sicurezza, anche se avessimo maggiori uomini non possiamo farcela con questa strategia delinquenziale”.




87° POST. CONSTATIAMO CON RAMMARICO CHE ANCHE IN QUESTA LEGISLATURA AL MOMENTO GLI IMPEGNI NON SONO RISPETTATI. L'ASSESSORE SAMMARTINO AVEVA DETTO DI PORTARE LA RIFORMA ALL'ARS IN ESTATE. AVEVA ANCHE PROMESSO AI SINDACATI IL VARO DEL DDL ENTRO GIUGNO. A QUESTO PUNTO CHIEDIAMO AI SINDACATI CHE È NECESSARIA UNA SVOLTA: È ARRIVATO IL MOMENTO DI AUTOCONVOCARSI!



Incontro Dicembre 2022

  • 23 Dicembre 2022 - Giornale di Sicilia. L'Assessore Sammartino: Il rinnovo del contratto è il primo atto di una diversa organizzazione del settore a cui stiamo lavorando, e che culminerà nella riforma che porterò all'Ars in estate




01 Marzo 2023