30 settembre 2018

REGIONE. FINANZIARIA, FONDI UE, ASSUNZIONI: MUSUMECI PORTA IN RITIRO GLI ASSESSORI


Dal sito gds.it

30 Settembre 2018
La giunta in ritiro. Il presidente Nello Musumeci ha convocato gli assessori all’hote l Federico II di Pergusa per mettere a punto la campagna d’autunno del governo. Sul tavolo, come si legge in un articolo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola, c’è la Finanziaria, l’accelerazione della spesa dei fondi europei e un piano di assunzioni al quale si sta lavorando in gran segreto da qualche settimana.

L’obiettivo di Musumeci resta quello di presentare la Finanziaria regionale entro fine ottobre e di arrivare al voto finale dell’Ars entro il 31 dicembre.

Fonte: gds.it





CINQUANTA MILIONI DI EURO PER PROTEGGERE I BOSCHI DA INCENDI E CALAMITÀ NATURALI


Dal sito www.blogsicilia.it

30/09/2018
Cinquanta milioni di euro per proteggere i boschi dagli incendi, dalle calamità naturali e dagli eventi catastrofici. È la dotazione finanziaria del bando – predisposto dal dipartimento regionale dello Sviluppo rurale, guidato da Mario Candore – relativo alla sottomisura 8.3 del Psr 2014-2020. Possono accedere ai contributi, soggetti privati (singoli o associati) e pubblici (Comuni, Regione e altre amministrazioni). Le domande di partecipazione potranno essere caricate sul portale Sian, a partire dal primo dicembre 2018 e sino al 29 maggio 2019.

“È un’occasione da non perdere – sottolineano il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore Edy Bandiera – per contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici, alla difesa del territorio e del suolo, alla prevenzione dei rischi naturali, alla depurazione e regimentazione delle acque, oltre che alla tutela e conservazione della biodiversità”.

Gli interventi di prevenzione dagli incendi possono interessare solo le aree a molto alto, alto e medio rischio incendio. Il bando è stato già pubblicato sul sito web del dipartimento e da domani anche sul portale del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (www.psrsicilia.it).

Fonte: www.blogsicilia.it





VAMPOLIERI (CT). INCENDIO DOMATO DA FORESTALE E VIGILI DEL FUOCO


Dal sito catania.livesicilia.it

E' accaduto questa mattina.

CATANIA. L'allarme incendio lanciato da una cittadina al COP Forestale di Catania intorno alle nove. Il fuoco stava divorando la vegetazione che si trova sulla collina Vampolieri tra i comuni di Acicatena ed Acicastello. Tra le ville densamente abitate e la tensione alta dei loro proprietari. Ottimo il lavoro svolto dalla Forestale e dai Vigili del fuoco.
Il Corpo Forestale di Catania ha richiesto e diretto l'intervento aereo con un elicottero con serie difficoltà di ripescaggio in mare dovuto alla forte corrente è intervenuto con 18 lanci mirati. A terra i vigili del fuoco di Acireale e Catania e la squadra del Distaccamento Forestale di Catania con due mezzi di spegnimento hanno completato lo spegnimento bonificando l'area percorsa dell'incendio, quantificata in circa 3,5 ettari. Si sospetta che l'incendio sia di origini dolose su questo il Distaccamento Forestale di Catania farà i dovuti accertamenti.
29 Settembre 2018

Fonte: catania.livesicilia.it





MANOVRA, SFORAMENTO PARAMETRI UE NON È DRAMMA. SÌ A FLESSIBILITÀ CON QUOTA 100



Dal sito www.uila.eu

Dichiarazione del segretario generale Uila Stefano Mantegazza

“Lo sforamento dei parametri europei non è di per sé un dramma, quello che conta è il giudizio dei mercati che devono comprare il nostro debito. “Quota 100” introduce nel sistema pensionistico quella flessibilità che come Uil abbiamo sempre considerato indispensabile e avvia un turn-over nel mercato del lavoro che offrirà nuove opportunità ai tanti giovani disoccupati”.

E’ questo il commento di Stefano Mantegazza, segretario generale Uila Uil, alla manovra finanziaria, decisa ieri dal Governo, che prevede, in sintesi, il rapporto Deficit/Pil al 2,4% per i prossimi tre anni ma anche condoni e tagli al welfare per finanziare la riforma delle pensioni, il reddito di cittadinanza, una progressiva riduzione del carico fiscale e la neutralizzazione dell’aumento delle aliquote IVA.

“Sono ancora tutti da valutare gli interventi promessi per la crescita e lo sviluppo, che sono l’unico vero motore per aumentare l’occupazione” precisa Mantegazza. “Come è noto il diavolo si nasconde nei particolari e, quindi, un giudizio di merito potrà essere espresso solo dopo un’attenta lettura delle norme”.

Fonte: www.uila.eu





CALTAGIRONE. NIENTE STOP PER I LAVORATORI FORESTALI

Dalla pagina Facebook
Maurizio Grosso Sifus Confali







MUSUMECI: "CERTI BUROCRATI COME CRIMINALI, FUORI A CALCI"


Dal sito www.qds.it

di Patrizia Penna
Lo sfogo e il monito del Presidente della Regione siciliana. Malafede o incapacità: “Molto spesso la classe dirigente politica non riesce a raggiungere i risultati rispetto alla programmazione che si è data, per gli ostacoli frapposti da una certa burocrazia. Una tragedia che vivo quotidianamente. Una certa pubblica amministrazione è colpevole tanto quanto le organizzazioni criminali”


PALERMO - “Spesso nella Pubblica amministrazione non si è protagonisti del processo di ricambio. Una certa pubblica amministrazione è colpevole tanto quanto le organizzazioni criminali ed è da cacciare a calci nel sedere il burocrate che fa ostruzionismo".

Lo ha dichiarato il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, a Palermo, presso la scuola “Giovanni Falcone” del quartiere Zen, per sigliare insieme al ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, il protocollo di intesa sull’avvio del tempo pieno nell’istituto scolastico palermitano.

La lotta alla burocrazia e la riforma della pubblica amministrazione sono, giustamente, una vera ossessione per il Presidente della Regione: un’impresa a dir poco ardua, della cui difficoltà Musumeci era consapevole già in campagna elettorale. Molto più che un problema: qualcosa che lui stesso definisce una “tragedia” che vive a sue spese “giorno dopo giorno”.

“Molto spesso la classe dirigente politica non riesce a raggiungere i risultati rispetto alla programmazione che si è data, per gli ostacoli frapposti da una certa burocrazia. All’interno dell'apparato burocratico ci sono soggetti che fanno un sottile ostruzionismo, qualche volta in mala fede, spesso per incapacità. Se potessimo individuarli, li accompagneremmo fuori molto ben volentieri”, ha aggiunto Musumeci.
“Quando la burocrazia ostacola la crescita e lo sviluppo economico di un territorio - sottolinea il Governatore -, è come se si comportasse alla stessa stregua di una organizzazione criminale: per esempio, quando due dirigenti appartenenti allo stesso dipartimento o alla stessa amministrazione, piuttosto che affrontare un problema con una telefonata, si scrivono come se vivessero in due emisferi diversi del mondo”.

Musumeci ha poi evidenziato le difficoltà di chi fa impresa: “Ci sono casi in cui un imprenditore è costretto a tredici, quattordici passaggi di enti diversi. Quando un imprenditore è costretto a tornare nello stesso ufficio per cinque, sei volte e si sente dire che la sua pratica è alla firma del direttore e passano due, tre, quattro settimane, quello non è più un disagio fisiologico, ma patologico”.

“Chi governa - ha aggiunto Musumeci - deve vigilare di questi aspetti. Il mio è un richiamo costante e un plauso a chi fa bene il proprio dovere. Ma è anche un avvertimento a chi, invece, è convinto di potere remare contro. C’era qualcuno che mi ha preceduto che faceva finta di individuarli e poi tutto finiva a tarallucci e vino. Noi abbiamo individuato, due - tre burocrati e sono sotto monitoraggio”. Chi ha orecchie per intendere, dunque, intenda.

“Nonostante la legge di riforma, voluta dall’allora assessore Chinnici - prosegue Musumeci -, i risultati non sono stati per nulla quelli che erano attesi. Alcuni giorni fa, abbiamo votato, in Giunta, un disegno di legge sulla trasparenza delle procedure amministrative, che spero passi presto all’esame della competente Commissione parlamentare. Credo che serva una maggiore consapevolezza, da parte del burocrate, sul ruolo che svolge e credo che qualche direttore generale della Regione debba essere richiamato alla propria responsabilità”.

29 settembre 2018 - © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte: www.qds.it






ELETTO FRANCO FASOLA ALLA GUIDA DELL’UGL DI PALERMO


Ricevo e pubblico
dal Portavoce del Segretario Regionale Ugl Sicilia
Filippo Virzì

Cambio di testimone alla guida dell’UGL – Unione Territoriale del Lavoro di Palermo.

Alla presenza di numerosissimi ospiti del mondo della politica, sindacale e sociale, i delegati partecipanti al IV congresso, che si è celebrato a Palermo sabato 29 settembre 2018, presso l’Hotel Federico II, in Via Principe di Granatelli n° 60, hanno eletto Franco Fasola, nuovo Segretario provinciale dell’UGL di Palermo.

Fasola già Commissario dell’UGL di Trapani prende il posto dell’uscente Commissario, Giuseppe Messina, attuale Segretario regionale in Sicilia dell’Ugl.

Il tema del congresso è stato: “La Dignità è la forza del lavoro” – Ricostruiamo Palermo dalla Cultura.

Presenti il Segretario Generale dell’UGL, Francesco Paolo Capone, e il Segretario Confederale con delega per il Mezzogiorno, Giovanni Condorelli.
Fra i numerosi ospiti, hanno anche partecipato l’Assessore regionale all’istruzione e alla Formazione, Roberto Lagalla, l’Assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro e l’Assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao.







CACCIA, ANCHE IL CGA CONFERMA IL BLOCCO


Dal sito palermo.repubblica.it

29 Settembre 2018
Anche dopo l'1 ottobre resta bloccata la stagione venatoria per i conigli

Il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana ha respinto la sospensiva chiesta dalla Regione sull'ordinanza del Tar di Palermo che ha bloccato l'apertura anticipata della caccia.
Per il Presidente del Cga - Rosanna De Nictolis -  "non sussiste il pericolo di grave pregiudizio irreparabile, essendo ormai prossima l'apertura ordinaria della stagione venatoria e ben potendosi attendere la decisione cautelare collegiale di appello il prossimo 18 ottobre 2018". Bocciata la pre-apertura della stagione venatoria, la caccia al coniglio resta sospesa anche dopo il via della stagione ordinaria del prossimo 1 ottobre.

Fonte: palermo.repubblica.it



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La polemica. Caccia, il 'pasticcio' del calendario. Adesso si lamentano tutti






29 settembre 2018

SULLE MADONIE UN CONCERTO AD ALTA QUOTA: IL MAESTRO VALENZA DIRIGE A 1569 METRI. CON IL PATROCINIO ANCHE DELL'AZIENDA FORESTE


Dal sito cefalunews.org

28 Settembre 2018
Domenica 7 ottobre a Piano Caterineci (1569 m slm), sulle Madonie, torna l’atteso Concerto ad Alta quota, giunto alla sua sesta edizione e promosso dall’Associazione LiberAzione con il patrocinio di Parco delle Madonie, Unesco Geoparks, Azienda Foreste, Aigae, Associazione Sottosale e dei Comuni di Petralia Sottana, Petralia Soprana e Geraci.
Anche quest’anno il concerto, con la direzione artistica del maestro Alessandro Valenza, vedrà la partecipazione di musicisti di altissimo livello. Ad aprire l’edizione 2018 sarà il duo di chitarre formato da Vincenzo e Matteo Mancuso, con un repertorio che spazia dal pop-rock internazionale al jazz, cui seguira il quartetto  “Kletzmer4sale”,  dal  maestro Antonio Putzu, che condurrà i partecipanti in un viaggio tra i suoni e i ritmi della tradizione ebraica. A conclusione del concerto i “ Sicilian Folk Song”, che coloreranno la giornata con un repertorio di canti e musiche della tradizione siciliana.
“Siamo certi -spiega il presidente di LiberAzione Giampiero Lodico – che anche quest’anno il connubio tra musica e natura darà vita a quella suggestione unica e speciale che ha caratterizzato le precedenti edizioni”.
Domenica mattina gli ospiti potranno convergere verso Piano Caterineci in trekking (con partenza dai cancelli di Savochella, 11km andata e ritorno, pendenza media 10%, dislivello 425 m) con il gruppo di LiberAzione.E’ inoltre prevista una partenza in bici alle 9,30 verso Contrada Mandarini (a cura dell’Associazione sportiva Piano Battaglia), ed anche a cavallo su iniziativa della Contea dei Cavalieri di Geraci.
Quest’anno, inoltre, per il concerto è stato programmato un vero e proprio week end tra arte, natura e musica,con la possibilità di soggiornare, con un apposito pacchetto pensato per i visitatori,  il sabato sera per immergersi, per 48 ore, nelle bellezze del Parco delle Madonie.
 Sabato 6, infatti, sarà possibile visitare al mattino Petralia Sottana, il Museo Collisani e Petralia Soprana, ed al pomeriggio il museo di Sculture di Salgemma curato dall’Associazione Sottosale ed allestito all’interno della Miniera Italkali di Raffo (Petralia Soprana), oltre che il MuseBarch di Geraci ed il borgo medievale della stessa Geraci.
Due giorni ricchi di eventi, per salutare l’arrivo dell’autunno nel migliore dei modi. Per info sul concerto e sulle iniziative collaterali è possibile visitare la pagina facebook o contattare i numeri 329 973 6417 o 331 5931537.
per info stampa
347 81 35 783

Fonte: cefalunews.org






I POSSIBILI EFFETTI DEL REDDITO DI CITTADINANZA AL SUD. SVIMEZ: «SENZA SERVIZI SARÀ SOLO ASSISTENZIALISMO»


Dal sito meridionews.it

SIMONE OLIVELLI 29 SETTEMBRE 2018
La nota di aggiornamento al Def ha riacceso i riflettori sulla misura di sostegno per chi vive in povertà. A MeridioNews Luca Bianchi sottolinea come sia necessario capire i contorni del provvedimento prima di dare un giudizio: «Servono politiche del lavoro»

«Avere messo il tema al centro della manovra è un segnale di discontinuità, ma non basta affacciarsi da un balcone per combattere la povertà». All'indomani dell'annuncio dell'inserimento di dieci miliardi nella nota di aggiornamento al Def - salutato con gesti di vittoria dal vicepremier Luigi Di Maio, che ha trovato in Matteo Salvini la spalla per scardinare le resistenze del ministro delle Finanze Giovanni Tria sul superamento della soglia del deficit - a commentare il debutto del governo M5s-Lega in materia economica è il vicepresidente della Svimez Luca Bianchi. 

L'Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno è stata tra i primi a indicare nelle misure di sostegno al reddito una delle strade da percorrere, per consentire al Sud di uscire dal pantano in cui si trova da prima della crisi economica, ma che ha avuto nelle congiunture internazionali l'ennesimo colpo. Al punto che ancora oggi, nelle regioni meridionali, i segnali di ripresa registrati altrove sono ovattati. «Cosa penso del reddito di cittadinanza? Dico che innanzitutto bisogna leggere il documento e capire come il governo penserà di gestire le risorse - dichiara Bianchi a MeridioNews -. Per adesso conosciamo la cifra e poco più». Negli ultimi rapporti della Svimez è emerso come il disagio sociale al Sud in questi anni sia aumentato. «La povertà si sta estendendo alle nuove generazioni - sottolinea Bianchi -. Ci sono 600mila famiglie in cui tutti i componenti sono disoccupati. Questo dimostra l'esigenza di un intervento economico, ma affinché sia efficace c'è bisogno che sia accompagnato da una serie di politiche del lavoro precise». 

Stando a quanto anticipato dal Movimento 5 stelle, il reddito di cittadinanza dovrebbe essere garantito a chi si dimostra interessato a trovare un'occupazione, con la possibilità di rifiutare le proposte lavorative al massimo due volte. Fatto questo che in una regione in cui l'offerta scarseggia sembra quasi una chimera. «Dovrebbero essere i centri per l'impiego a diventare protagonisti ma fino a oggi non si sono rivelati per nulla utili - continua Bianchi, che nel 2012 fu nominato da Rosario Crocetta assessore all'Economia -. Se non si riuscirà a garantire servizi adeguati di assistenza alla ricerca di un lavoro, il rischio sarà quello di ritrovarsi con una misura prettamente assistenzialistica, dal futuro inevitabilmente breve». Per fare sì che il bacino dei destinatari si riduca, oltre a creare nuovi posti di lavoro, sarà necessario arginare gli eventuali furbetti che per accedere al reddito cercheranno di lavorare in nero. Condizione, quest'ultima, che potrebbe andare anche incontro ai desiderata di alcuni datori di lavoro. «Anche in questo caso è necessario creare un sistema di controllo che regga, già a partire dall'esame delle richieste di accesso», commenta il vicepresidente della Svimez.

Accanto a chi auspica che gli annunci di queste ore si tramutino in versamenti nei conti bancari - già all'indomani della vittoria del M5s alle Politiche c'era chi lo attendeva - ci sono quanti mettono in guardia dal rischio boomerang rappresentato da un indebitamento da parte del governo italiano che, alla luce della situazione esistente, sarà destinato a ricadere sulle spalle dei giovani in un futuro non molto lontano. A riguardo Bianchi non si sbilancia: «Prima di fare previsioni va compreso quanto la misura sarà capace di fare ripartire l'economia. In ogni caso una cosa va detta: non si può liquidare la politica del Mezzogiorno con il reddito di cittadinanza. A minare la qualità della vita è anche la carenza di servizi e investimenti».

Se il giudizio sul reddito di cittadinanza resta sospeso, più netto è quello sulla riforma del sistema pensionistico e sulla pace fiscale, l'espressione coniata dal governo per definire quello che per molti non è altro che un condono. «Entrambe incideranno poco nel rilancio dell'economia, specialmente quella del Sud - sostiene Bianchi -. Per quanto concerne le pensioni, quelle di anzianità riguardano per l'80 per cento persone residenti al Nord, senza contare che non è detto che i posti che si libereranno verranno rimpiazzati, in particolar modo nel privato. Nel caso della pace fiscale, invece, il messaggio che arriverà ai cittadini-contribuenti non sarà di certo educativo». A cosa servirà allora? «Probabilmente a recuperare un po' di denaro e di voti», conclude Bianchi.

Fonte: meridionews.it






IL GRIDO D'ALLARME DEL SINDACATO. LA CISL AVVERTE IL GOVERNO: “OCCORRE FARE IN FRETTA O PER LA SICILIA SARÀ DEFAULT”


Dal sito www.ilsicilia.it

di Giuseppe Bianca 29 settembre 2018
La preoccupazione espressa dalla Cisl siciliana per l’impatto che le scelte del governo Conte, potranno avere sul governo regionale, dalla flat tax alla pace fiscale all’Autonomia e al “nodo delle risorse che ne garantiscano l’agibilità”, pone dei problemi concreti e apre una vertenza non solo tra governi, ma principalmente politica.

Mimmo Milazzo uomo forte del sindacato siciliano e leader del sindacato, navigato allo “stress” della disarticolazione dei problemi del tessuto siciliano, rispetto alle soluzioni che la politica produce, ha infatti aggiunto: “Musumeci vigili, l’Ars apra gli occhi. Sennò dalla stalla scappano i buoi. E per la Sicilia si apre il default”.

L’interlocuzione romana portata avanti dal vicepresidente della Regione Gaetano Armao deve essere perfezionata, secondo il sindacato, prima che venga chiusa la legge di bilancio nazionale: “è fondamentale che nel Def e nella successiva legge di bilancio del governo Conte, le risorse sul capitolo Sicilia, ci siano”.

Non pare in effetti un allarmismo esagerato e fuori luogo quello manifestato dalla Cisl, ma c’è di più.

La proiezione della campagna elettorale per le europee di maggio obbliga in qualche maniera l’esecutivo nazionale a mettere paletti di carattere generale che non diano la sensazione (specie per parte leghista) di uno sbilanciamento socio-assistenziale verso il Mezzogiorno. Prima si faranno dunque i ritocchi e le risorse da incamerare da Roma, meglio sarà. Altresì il calcolo diventa anche più spietato. Conviene alla Sicilia mantenere singole e spezzettate forme di interlocuzione con il governo centrale o potrebbe essere di maggiore incisività un accordo più simile a quelli della politica che non alle trattative, doverose, ma neutre, tra governi?

I 5stelle tengono alta la bandiera degli interventi nazionali, ma per forza di cose e perché sono all’opposizione in Sicilia, non si sbracciano più di tanto. La Lega di Sicilia prosegue nel reclutamento nei territori, ma non ha uomini di governo nella giunta regionale.

Sembra, questa, quindi la premessa migliore affinché la colpa di quello che non arriverà possa essere attribuita con chiarezza a qualcuno.

Fonte: www.ilsicilia.it






28 settembre 2018

MA IL CIRL DEI LAVORATORI FORESTALI, QUELLO CHE DOVREBBE APPROVARE LA GIUNTA, USCIRA' PRIMA O POI?


Il contratto di lavoro firmato tra il Governo regionale e le OO.SS. di Fai, Flai, Uila ed in un secondo tempo l'Ugl, quanto tempo deve rimanere nel cassetto? Lo vorremmo commentare, ma per il momento non possiamo perchè non è ufficializzato. Piaccia o non piaccia deve uscire a galla, così ogni operaio ha il compito di rispettare i diritti e doveri. Si diceva che doveva vedere la luce il primo gennaio, poi il primo giugno e poi il primo settembre, ma siamo sicuri che non slitti ancora? Il dubbio rimane!







SINDACATO. DOMANI A PALERMO IV CONGRESSO DELL ‘UGL CITTADINA, PRESENTE IL SEGRETARIO GENERALE, FRANCESCO PAOLO CAPONE


Ricevo e pubblico
dal Portavoce del Segretario Regionale Ugl Sicilia
Filippo Virzì

Domani a Palermo si celebrerà presso l’Hotel Federico II, in Via Principe di Granatelli n° 60, il IV congresso dell’UGL/UTL di Palermo.

Il tema del congresso sarà: “La Dignità è la forza del lavoro” – Ricostruiamo Palermo dalla Cultura.

Gli hashtag di indirizzo da utilizzare sui social  sono esclusivamente i seguenti:

#ilsindacatochevogliAmo #laforzadellavoro
L’inizio lavori è previsto per i delegati al congresso alle ore 10,00, alla presenza di numerosi ospiti del mondo sindacale, politico e del sociale.

E’ prevista la partecipazione del Segretario Generale dell’UGL, Francesco Paolo Capone, e del Segretario Confederale con delega per il Mezzogiorno, Giovanni Condorelli.

Il congresso si potrà seguire in “real time” anche tramite la pagina ufficiale Facebook, “UGL-UTL Palermo”







C’ERANO UNA VOLTA I CANTONIERI. IL BLOG: OGGI POTREBBERO ESSERE SOSTITUITI BENISSIMO DAI LAVORATORI FORESTALI, MA LA POLITICA SE NE FREGA DI LORO E DELLE STRADE. VERGOGNA!


Dal sito www.madonielive.com

27 Settembre 2018
Vi ricordate dei cantonieri di una volta? Il cantoniere era un operaio cui era affidata la sorveglianza e la minuta manutenzione di un tratto di strada ordinaria. Ne bastava uno ,con in mano una scopa e una pala per un tratto ben preciso delle nostre strade e queste erano sempre in ordine: cunette pulite,niente fango in mezzo la strada quando pioveva. Un lavoro giornaliero che consentiva di passare sulle nostre strade statali rese quantomeno pulite anche con pochi mezzi. Certo quando nevicava il lavoro manuale non bastava più e cosi’ entravano in funzione gli spalaneve. Adesso di queste figure di un tempo “neppure l’ombra”, se non qualche auto con la scritta Anas che vediamo di tanto in tanto in giro. Ma raramente a piedi come quelli di una volta. Se non i casi eccezionali.

Ad esempio ad inizio estate quando i bordi delle strade sono piene di erbacce ,queste vengono diserbate con pesticidi(senza nessun cartello che avvisi la popolazione l’utilizzo dei disserbanti, e poi magari vediamo degli animali pascolare nelle vicinanze) e poi quando sono secche , operai di ditte esterne con tagliaerbe e mascherine ripulire alcune di queste strade.C’erano una volta le case cantoniere(oggi sono in vendita)c’erano i cantonieri e i capo cantonieri…ne ricordate qualcuno?

Fonte: www.madonielive.com




SAN CIPIRELLO, OPERAI FORESTALI UTILIZZATI PER LA MANUTENZIONE DEL VERDE PUBBLICO NEL TERRITORIO COMUNALE


Dal sito www.filodirettomonreale.it

10 operai per 10 giorni. Geluso: “Operazione a costo zero per il comune”

San Cipirello, 27 settembre 2018 – Stipulata una convenzione tra il Comune di San Cipirello e l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale, per l’utilizzo di operai forestali per la manutenzione di aree a verde pubblico nel territorio comunale.

Una decina di operai sono già da due giorni al lavoro per ridare decoro alle aree verdi del territorio comunale di San Cipirello, dei parchi giochi e ai cortili della scuola elementare e media. La squadra si occuperà anche di mettere in sicurezza i pini della scuola agraria.

“Una convenzione a costo zero” – spiega il sindaco Vincenzo Geluso. “A noi compete solo l’acquisto della benzina per i tagliaerba e dell’olio necessario per gli attrezzi. Un grazie personale va a tutti gli operai e alla dirigenza dell’assessorato”.

Il personale sarà impiegato per dieci giorni, prolungabili di altri dieci in caso di necessità.

Nella foto il sindaco Geluso con il dirigente del servizio del territorio di Palermo Lo Meo.

Fonte: www.filodirettomonreale.it





FONDI UE SICILIA, DIPENDENTI REGIONALI IMPREPARATI A SPENDERLI


Dal sito www.qds.it

Guarda la nostra intervista a Pippo Compagnone presidente della Commissione competente all’Ars. Domani l’intervista completa

Assenza di strategie comuni in Regione, organizzazione inefficiente del personale e mancanza di competenze: questi i principali ostacoli che rallentano la spesa dei fondi comunitari secondo la Commissione Ue in seno all’Assemblea regionale siciliana.

“Nelle audizioni con gli assessori, i dirigenti generali e le autorità di audit abbiamo cercato di conoscere lo stato dell’arte dei programmi comunitari. A fronte di una certa massa di denaro messa a bando con i fondi europei, la Sicilia ne spende solo una piccola parte e dovevamo capire il perché. A tutti abbiamo chiesto non solo le criticità, ma anche le possibili soluzioni”. È quanto afferma il presidente della Commissione, Pippo Compagnone (Popolari e autonomisti – Idea Sicilia), in un passo dell’intervista:


27 settembre 2018 - © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte: www.qds.it





27.09.2018 NAPOLI - CONVEGNO FAI CISL NAZIONALE PER IL "RILANCIO DEL LAVORO AGROALIMENTARE E AMBIENTALE" IN ITALIA. VIDEO E COMUNICATI STAMPA





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DIPENDENTI DI FASCIA A E B DELLA REGIONE SICILIANA ED EX SPORTELLISTI. MESSINA (UGL): “BASTA POLEMICHE, TUTELA, PROGRESSIONE E DIRITTO AL LAVORO GARANTITO A TUTTI”


Ricevo e pubblico
dal Portavoce del Segretario Regionale Ugl Sicilia
Filippo Virzì 

“I Centri per l’Impiego della Sicilia vanno potenziati per rispondere alle nuove scommesse del mercato del lavoro e per attivare tutti gli strumenti di politica attiva del lavoro.

Così come vanno potenziati tutti gli uffici periferici dell’amministrazione regionale, a partire dalle Motorizzazioni, per porre fine alle polemiche sul funzionamento della burocrazia regionale che attende da troppo tempo la riorganizzazione funzionale del comparto”.

A dichiararlo è Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Sicilia, intervenendo sulla polemica dei giorni scorsi che ha visto contrapposti i dipendenti di fascia A e B della Regione siciliana e gli ex sportellisti.

“Diciamo basta a inutili polemiche e non siamo disposti a partecipare a guerre tra lavoratori – chiarisce – perché per Ugl i lavoratori sono tutti gli stessi, vanno tutelati ed a tutti va garantito il diritto al lavoro, a cominciare proprio dagli operatori degli Interventi Formativi e dei Servizi Formativi ed operiamo ogni giorno in tal senso. Gli operatori delle politiche attive del lavoro, conosciuti ai più come ex sportellisti, sono una platea di soggetti più volte formate con risorse pubbliche ed in possesso della competenza indispensabile per il rilancio dei CpI”.

“Con il Governo regionale - spiega Messina - sono aperti i Tavolo di confronto e la trattativa è serrata nella direzione di trovare le soluzioni attese dai lavoratori sia del comparto pubblico regionale che del settore della formazione professionale e dell’orientamento”.

“Gli attacchi diretti all’Ugl - conclude - sono gratuiti e frutto di fraintendimenti che non fanno bene ad un fronte, quello dei lavoratori, che deve rimanere compatto e coeso per raggiungere prima possibile l’obiettivo del ritorno al lavoro, nel caso della formazione professionale e del riconoscimento dei nuovi profili a seguito della riqualificazione e riclassificazione, con proposte già trasmesse all’assessore competente, con riferimento ai dipendenti regionali”.






27 settembre 2018

AMBIENTE, ROTA (FAI CISL): “CONTRATTI NAZIONALI SCADUTI DA TROPPO TEMPO”



Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale 
della Fai Cisl Provincia Palermo
Adolfo Scotti

“Ci sono contratti nazionali di assoluto rilievo, scaduti da tanto, troppo tempo, come quello degli allevatori oppure quello degli operai idraulico-forestali, negato da 6 anni, che richiede con urgenza di individuare una controparte pubblica per sbloccare al più presto i negoziati”. 
Lo ha detto il segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota nel suo intervento all’iniziativa “Fai Bella L’Italia”, in corso oggi a Napoli.
“Sono circa sessanta mila i lavoratori di questo comparto – ha aggiunto il sindacalista – e a loro dobbiamo restituire il diritto di negoziare le proprie condizioni di lavoro, non possiamo ricordarcene soltanto davanti a tragedie che evidenziano quanto sia miope non prendersi cura dei boschi, delle risorse idriche, delle aree rurali e di quelle urbane, della loro messa sicurezza”.
“Per troppi anni – ha poi affermato Rota – è stato promosso un modello di crescita che ha depredato e deturpato il suolo, e oggi manca ancora un serio piano nazionale contro il dissesto che punti su programmazione e prevenzione”.
Il leader della Fai Cisl ha poi affrontato la questione dei consorzi di bonifica: “Guardiamo a quello che sta avvenendo in tante realtà di questo comparto, che vede impegnati tanti lavoratori per garantire opere fondamentali di tutela dell’ambiente, di messa in sicurezza dei bacini e delle acque, di gestione di risorse primarie: è inconcepibile che tra un rimpallo di responsabilità e l’altro, tra amministrazioni locali e regionali, si sia arrivati a situazioni di mancati stipendi anche oltre i dieci mesi. Sono persone in carne ed ossa che meritano risposte, e non nuove promesse. La politica deve capire che gli stipendi pagati non sono semplici spese, ma investimenti per la sicurezza del territorio e la produzione di nuova ricchezza”.
NAPOLI, 27 SETTEMBRE 2018





IL SEGRETARIO REGIONALE DELLO SNAF FNA SICILIA, PRENDE LE DISTANZE DA BONAFFINI: LE SUE DICHIARAZIONI SONO INIZIATIVE POLITICHE A TITOLO PERSONALE

Ricevo e pubblico
dallo Snaf Fna Sicilia


A PROPOSITO DI STABILIZZAZIONE DEI FORESTALI. IL SEGRETARIO GENERALE DEL SIFUS, MAURIZIO GROSSO INTERVIENE TRAMITE LA PAGINA FACEBOOK


Dalla pagina Facebook
Maurizio Grosso Sifus Confali

Vorrei ricordare al Presidente Musumeci, al leader dei 5 stelle siciliani, On. Cancelleri e a chiunque altro intendesse risolvere il tema della stabilizzazione dei forestali fuori della Sicilia, che la costituzione italiana ed il legislatore, hanno assegnato alla Sicilia competenze piene ed esclusive per quanto riguarda i forestali. 
La regione siciliana infatti paga gli stipendi per garantire le attuali giornate di legge, la regione siciliana può decidere di smantellare il comparto come aveva inteso fare attraverso l'ex Assessore Cracolici, la regione siciliana può decidere di stabilizzare o meno.
Per stabilizzare i 22 mila forestali siciliani come piu volte dimostrato dal Sifus servono intorno a 710-750 mln di euro;
per garantire le attuali giornate di legge la regione spende oggi 250-260 mln di euro l'anno.
L'Inps paga ogni anno per le disoccupazione agricole ed altre indennità ai forestali siciliani circa 90 mln euro l'anno.
Chiunque parla di stabilizzazione attraverso i fondi in questione provenienti dall'Inps attraverso un accordo quadro non dice la verità poichè lo smentisce la matematica che non è un opinione: 260 mln più 90 mln fa 350 mln e non 750 mln quanto servirebbe per stabilizzare.
Per stabilizzare i forestali, infatti, il governo regionale dovrebbe allargare le attuali competenze, attingere da nuovi canali di finanziamento, già indicati dal Sifus nel ddl 104 e contestualmente rivendicare i soldi all' Inps, attraverso un accordo quadro trilaterale. Attraverso questo tipo di accordo è possibile recuperare come fondi di bilancio quelli che si risparmierebbero dalla mancata erogazione della disoccupazione agricola e di altre indennità ad essa connessa.
Altre eventuali soluzioni, serviranno a scaricare le responsabilità fuori dalla Sicilia e a non risolvere il problema dei forestali.
Il Sifus è pronto a rappresentare a chiunque, con dovizia di particolari da dove bisogna prendere le risorse, centesimo per centesimo, per stabilizzare i forestali siciliani che, se questo governo appena lo incontreremo, non ci dovesse assicurare che intende attivare una riforma che va nella direzione da noi prospettata (ed apprezzata dal presidente Musumeci fino a luglio us), ci vedrà quali suoi nemici irriducibili. 
E' il tempo dei fatti. Quello delle favole è finito anche perché le conosciamo tutte.
Maurizio Grosso Sifus Confali





LO SNAF FNA A DIFESA DEL COMPARTO AGROFORESTALE E SI SCAGLIA CONTRO CHI TRADISCE IL MANDATO DEI LAVORATORI FORESTALI SICILIANI

Ricevo e pubblico
dal Segretario Prov.le Snaf Fna Catania
Franco Cupane



Contro chi vuole stabilizzare i Forestali Siciliani con indennità Disoccupazione Agricola, contro chi tradisce il mandato dei lavoratori forestali siciliani. A difesa dei lavoratori AgroForestale della Regione Siciliana è alle ultime dichiarazioni del Governatore Musumeci mi conviene pensare che la scelta di demandare la questione dei lavoratori AgroForestale Siciliani ai Giudici del Lavoro è cosa buona visto che i Politici Vecchi e Nuovi pensano solo ai compromessi e a richiamarsi i tre amici che molto intelligentemente hanno messo con maniacale intelligenza i loro compagni di merende nei posti e nella poltrone dove  possano decidere che tempo farà in Sicilia. Noi sapevamo che per dare un segnale positivo per il comparto AgroForestale ci voleva TEMPO e Volontà ma la seconda è venuta a mancare da parte del Governatore Musumeci. IO NON SONO D'ACCORDO VADO AVANTI CON LA VERTENZA CONTRO LA REGIONE SICILIANA PER DARE DIGNITÀ AI LAVORATORI CHE DA 30 ANNI ASPETTANO LA STABILITÀ LAVORATIVA E ECONOMICA.
GRAZIE GOVERNO MUSUMECI PER AVER PRESO IN GIRO IL COMPARTO  AGROFORESTALE. SPERO CHE MI SMENTISCA.
Franco Cupane  
Operaio Forestale stagionale
Segretario Prov. Catania
Sindacato  Nazionale Autonomo Forestale






PIOGGIA DI RICORSI ALL’ARS, TUTTI I 70 DEPUTATI ELETTI A RISCHIO DECADENZA: NESSUNO VIGILA SU DOPPI INCARICHI E INCOMPATIBILITÀ


Dal sito www.blogsicilia.it

di Vincenzo Vittorini - 26/09/2018
Un pasticcio burocratico che soltanto i tribunali amministrativi potranno districare ma che, nel frattempo, ottiene come unico risultato la totale assenza di vigilanza su incompatibilità e doppi incarichi. E’ quello che succede all’Ars dove, per assurdo, tutti i 70 deputati eletti potrebbero decadere dall’incarico da un momento all’altro. Perfino il Presidente della Regione anche se quest’ultima eventualità è decisamente remota.

Il pasticcio, effetto collaterale di un errore nella predisposizioone dei moduli per le candidature, emerge quasi per caso quando viene posta all’attenzione dell’Ars la posizione del deputato Cateno de Luca, eletto all’Ars nello scorso novembre ma poi divenuto sindaco di Messina in primavera. Teoricamente De Luca dovrebbe optare per questo o quell’incarico ma non lo fa e la Commissione verifica poteri dell’Ars che dovrebbe chiedergli di fare una scelta non può intervenire. Ciò perchè tutti i suoi deputati sono ‘sub iudice’ per effetto dei ricorsi dei primi dei non eletti.

A raccontare l’effetto collaterale oggi è La Repubblica che scrive della condizione proprio di De Luca, sindaco di Messina e deputato regionale che continua a mentenere il doppio incarico pur rinunciando all’indennità di sindaco. Nessuno gli chiede di scegliere e lui continua a non scegliere.

Ma de Luca a parte la vicenda è complessa. Il presidente dell’Ars che presiede anche la Commisisone Verifica poteri, ha chiesto chiaramente ai deputati di limitarsi all’ordinaria amministrazione per il rischio che il Cga annulli tutto.

Ma da cosa deriva questa gattopardesca situazione? I moduli per le elezioni regionali non riportavano l’autocertificazione prevista dalla Legge Severino. Per i non eletti questo inficierebbe l’intera procedura perchè la legge di grande riforma andava recepita anche dalle Regioni a Statuto speciale. Ma il Tar ha dato torto ai ricorrenti in sede di sospensiva. ora tocca al Cga.

I tempi, però, rischiano di essere lunghi visto che dopo la fase sospensiva i tribunali amministrativi di primo e secondo grado dovranno pronunciarsi nel merito. Intanto i deputati dell’Ars restano in carica con poteri ‘dimezzati’ con tutto ciò che ne deriva

Fonte: www.blogsicilia.it






DISSESTO IDROGEOLOGICO, IN SICILIA NEL MIRINO


Dal sito www.qds.it

di Rosario Battiato
La mappa Ispra per identificare le aree nazionali più esposte ai rischi di frane e alluvioni. Intanto la Regione ha stanziato 7,6 milioni per i danni delle calamità verificatesi tra 2015 e 2017

PALERMO – I dati, prima o poi, irrompono nella realtà. La mappa nazionale del dissesto idrogeologico dell’Ispra, aggiornata sulla base delle informazioni fornite dalle Autorità di bacino distrettuali, fornisce il quadro di riferimento sulla pericolosità per frane e alluvioni dell’intero territorio nazionale e sugli indicatori 

Lo sanno bene proprio in Sicilia, dove, all’inizio di settembre, una frana ha coinvolto il costone retrostante la spiaggia di Marianello nel comune di Licata, nell’agrigentino, e, la scorsa estate, un’altra frana ha coinvolto lo Zingarello, sempre ad Agrigento. Si tratta appunto di aree individuate dalla mappa nazionale e considerate particolarmente vulnerabili.

Non sono le sole. L’ultimo rapporto Ispra ha inserito circa 7 milioni di italiani in territori vulnerabili, con oltre 1 milione che vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (PAI - Piani di Assetto Idrogeologico) e più di 6 in zone a pericolosità idraulica nello scenario medio (ovvero alluvionabili per eventi che si verificano in media ogni 100-200 anni).

In Sicilia, stando agli ultimi dati del rapporto redatto dall’Ispra, circa il 90% dei comuni mantiene delle aree a rischio idrogeologico. Andando in dettaglio, si tratta di 360 comuni isolani con aree interessate a pericolosità da frana (elevata o molto elevata) o idraulica (elevata o molto elevata) che coinvolgono direttamente diverse migliaia di persone. In particolare, ce ne sono circa 120 mila nelle aree con pericolosità da frana e 20 mila in quelle a pericolosità idraulica. Gli edifici non sono esenti dal rischio: circa 50 mila nel mirino delle frane, 14 mila del rischio idraulico.

Non c’è rispetto nemmeno per l’arte. L’Ispra ha individuato, a livello nazionale, nelle aree franabili circa 38 mila beni e altri 40 mila monumenti a rischio inondazione nello scenario a scarsa probabilità di accadimento o relativo a eventi estremi. Nel mirino ci sono anche i tesori di Sicilia: ben 693 beni culturali a rischio nelle aree a pericolosità da frana. Ovviamente anche le attività produttive sono in gabbia: in Sicilia ce ne sono poco meno di 6 mila nelle aree a rischio frana e circa 2 mila in quelle a pericolosità idraulica, strutture in cui lavorano migliaia di persone.

La Regione, intanto, prova a correre ai ripari, ma solo in seguito ai danni. A fronte dei ritardi nell’ultimazione delle opere preventive per mitigare il dissesto – soltanto un intervento su due concluso, considerando i 493 interventi finanziati dal 1998 ad oggi nell’Isola – ci saranno a disposizione circa 7,6 milioni di euro per far fronte alle calamità che hanno colpito i comuni isolani nel 2015, 2016 e 2017. Le risorse sono state stanziate dal dipartimento nazionale della Protezione civile e riguardano gli stati d’emergenza, che erano stati richiesti da Palazzo d’Orleans.
In particolare si tratta delle conseguenze seguite alle alluvioni nelle province di Catania, Enna e Messina (verificatesi dall’8 settembre al 3 novembre 2015), Agrigento e Messina (24 e 25 novembre 2016), Ragusa (dal 21 al 23 gennaio 2017). E nei comuni di: Licata (19 novembre 2016) e Marineo (dal 21 al 23 gennaio 2017).

Il provvedimento è stato pubblicato sulla Gurs del 13 settembre e quindi possono già essere presentate le domande di risarcimento ai comuni di riferimento che poi dovranno girare le richieste al dipartimento regionale di protezione civile che dovrà poi procedere alla verifica dei danni. Tutto il procedimento dovrà chiudersi entro il 31 dicembre dell’anno in corso.

27 settembre 2018 - © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte: www.qds.it






RISERVE NATURALI, PRONTA LA LEGGE DI RIFORMA DEL SETTORE. «BASTA PROROGHE, LA FRUIZIONE DEVE ESSERE MIGLIORATA»


Dal sito meridionews.it

MIRIAM DI PERI 26 SETTEMBRE 2018
Sono settanta in tutto il territorio regionale, molte delle quali gestite da associazioni e università. Poche le risorse e «scarsa attenzione alla promozione turistica», secondo l’assessore regionale all’Ambiente, Toto Cordaro

Un sistema con molte pecche, ma che associazioni, ex Province e università continuano a gestire tra mille difficoltà. Sono le riserve naturali in Sicilia, un patrimonio inestimabile, tutelato da vincoli molto rigidi ma che, per questo, rischia di risultare ostico alla fruizione da parte dei turisti. Un tema rispetto al quale la politica è tornata a interrogarsi nelle scorse settimane, dopo anni in cui la gestione delle aree tutelate è stata confermata di proroga in proroga, in assenza di una programmazione complessiva che le valorizzasse davvero.

Sono settanta, in tutto, le riserve naturali in Sicilia, di cui sette nell’Agrigentino e altrettante nel Nisseno, cinque nel Catanese, idem nell’Ennese, undici a Messina, 17 nel Palermitano, due nel Ragusano e otto sia nel Siracusano che nel Trapanese. È su questo che lo scorso martedì la commissione Ambiente dell’assemblea regionale siciliana ha audito l’assessore al ramo Toto Cordaro, in risposta a un’interrogazione del deputato dem Anthony Barbagallo, già assessore regionale al Turismo in giunta con Rosario Crocetta, che puntava il dito sulla scarsa attrattiva delle riserve. 

«Dal dipartimento abbiamo predisposto un disegno di legge che adesso confronteremo in sede politica con il presidente della Regione, Nello Musumeci - afferma Cordaro a MeridioNews - per poi presentarlo, entro metà ottobre, alla commissione Ambiente. Pensiamo a una nuova impostazione che, partendo dalla tutela dei livelli occupazionali, punti però a un rilancio turistico. Nell'ottica di preservare il patrimonio ambientale - continua l'assessore - le associazioni hanno portato avanti un lavoro che non fatico a definire egregio, ma devo anche riconoscere che il prodotto riserve naturali versa in stato fallimentare sul fronte della promozione e della fruizione turistica».

Certo, per promuovere un sito e attirare l’attenzione dei turisti servono risorse. Che, nel caso delle riserve, scarseggiano abbastanza. Il capitolo di bilancio attraverso il quale vengono finanziate, infatti, conta circa 13 milioni di euro, ma comprende sia i cinque grandi parchi regionali (Etna, Nebrodi, Madonie, Sicani e Alcantara) che le 70 riserve. Ma appena 3 milioni di euro sono destinati alle 27 riserve gestite dalle associazioni e dall’università di Catania, tolte le 26 gestite dall’Azienda regionale Foreste demaniali e le 17 gestite dalle ex Province. Tre milioni con i quali bisogna coprire sia le spese per il personale (circa 90 unità) che le spese di gestione per le 27 aree tutelate gestite da Legambiente, Wwf, Cai, Gre, Italia Nostra, Lipu, Rangers d’Italia e Università di Catania.

«Tutte le riserve promuovono la fruizione naturalistica - racconta la responsabile della riserva Grotta di Santa Ninfa, Giulia Casamento (Legambiente) - offrendo anche una guida, organizzando escursioni, ma anche avendo strutturato i sentieri, con percorsi comprensivi di frecce segnaletiche e capannini informativi. Portiamo avanti - continua - anche l’educazione ambientale, proponendo attività didattiche per gli istituti scolastici del comprensorio. Per esempio, a Santa Ninfa abbiamo realizzato il Museo naturalistico e Centro di educazione ambientale». Tutto assolutamente gratuito per l’utente. E il punto è proprio quello: che per i servizi a pagamento non si è mai arrivati all’approvazione di un regolamento regionale che autorizzasse l’emissione di un biglietto d’entrata o la possibilità di offrire anche servizi a pagamento per fare cassa.

Senza contare che la dotazione finanziaria delle riserve è la stessa dal momento dell’istituzione nel 1995. Tra l'inflazione e il passaggio dalla lira all’euro, di fatto, il potere d’acquisto dei fondi è notevolmente diminuito. Con la crisi, poi, sono intervenuti ulteriori tagli. Nonostante tutto, negli anni le associazioni hanno portato a casa alcuni risultati notevoli, come la riqualificazione dell’Isola dei Conigli a Lampedusa, vero volano turistico del territorio, o anche la valorizzazione delle saline di Priolo, nell’ex area industriale, dove sono adesso tornati i fenicotteri rosa o le saline di Trapani, valorizzate proprio dal momento dell’istituzione della riserva. Adesso, dopo anni di proroghe, il governo pensa a una nuova legge di riforma del settore che sia finalmente organica. Con l’arrivo del nuovo anno arriveranno nuovi bandi e nuove assegnazioni per le riserve naturali? Cordaro non si sbilancia, ma ammette: «è un’ipotesi plausibile».

Fonte: meridionews.it






26 settembre 2018

L'INTENTO DEI GOVERNI E' QUELLO DI TOGLIERE L'INDENNITA' DI DISOCCUPAZIONE PER FARCI LAVORARE 8/9 MESI. LO VOGLIAMO CAPIRE UNA VOLTA PER TUTTE? IO NON CI STO!


L'intento del governo nazionale in sinergia con quello regionale (o viceversa) è quello di togliere l'indennità di disoccupazione per farci lavorare 8/9 mesi con gli stessi soldi. lo vogliamo capire una volta per tutte? Io non ci sto! Voglio lavorare tutto l'anno senza avere un giorno di riposo! O al massimo per come ci ha illusi anche l'Assessore Bandiera, due soli contingenti, visto che c'erano le condizioni e le risorse. Lo ribadiamo per l'ennesima volta, l'indennità di disoccupazione si elimina in cambio della stabilizzazione. Sono maturi i tempi di uno sciopero per far cambiare idea agli imbroglioni che continuano a giocare sulla pelle dei più deboli! Chiediamo Dignità!