31 dicembre 2020

SIRACUSA. DICHIARAZIONE STATO DI AGITAZIONE LAVORATORI DELLA MANUTENZIONE E DIFFIDA AL RIPRISTINO DELLE CORRETTE APPLICAZIONI DELLE NORME CONTRATTUALI

Ricevo e pubblico
dal Responsabile Prov.le Uila 
per il settore forestale
Gianni Garfì









GRADUATORIE FORESTALI. IL SERVIZIO MILITARE NON PREGIUDICA LA POSIZIONE DI LAVORO. NELL'ENNESE CI SONO STATI GIÀ I PRIMI PRONUNCIAMENTI A FAVORE DEGLI OPERAI. MA CE NE SONO ANCHE NELLE ALTRE PROVINCE IN ATTESA DI GIUDIZIO. NON RIGUARDA TUTTI, INFORMARSI BENE. VALE ANCHE PER LA MATERNITÀ


Già dai prossimi aggiornamenti ci potrebbero essere delle novità a favore dei ricorrenti


Art. 20. della Legge 958/1986
(Riconoscimento del servizio militare)
1. Il periodo di servizio militare è valido a tutti gli effetti per l'inquadramento economico e per la determinazione della anzianità lavorativa ai fini del trattamento previdenziale del settore pubblico.

La tutela della posizione di lavoro del cittadino chiamato a prestare il servizio militare obbligatorio è sancita dall'Art. 52 della Costituzione, garantisce la conservazione del posto di lavoro nonchè l'anzianità e la situazione di carriera effettivamente ricoperta al momento dell'inizio del servizio di leva che pertanto deve essere computato ai fini di emolumenti quali indennità di anzianità e gli scatti periodici di anzianità.

Art. 52 della Costituzione
La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l'esercizio dei diritti politici.
L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica.

A sua volta la Corte di Cassazione ha chiarito che a norma dell'Art. 52 Cost. cui l'adempimento del servizio militare non può pregiudicare la posizione di lavoro del cittadino. La durata del servizio militare obbligatorio deve essere considerata utile non solo ai fini della corresponsione degli scatti di anzianità, ma anche ai fini dell'indennità di anzianità (Cassazione civile, sez. lav., 1 settembre 1997 n. 8279)


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IL SIFUS CONFALI AUGURA BUON ANNO A TUTTI

Ricevo e pubblico
dalla Segreteria Regionale 
SIFUS-CONFALI







ADDIO SENZA POLEMICA: EDY BANDIERA LASCIA LA GIUNTA REGIONALE, “I MIEI FATTI PER LA SICILIA”. RAMMARICATO PER NON AVERE AVUTO IL TEMPO DI VEDERE APPROVATA LA RIFORMA FORESTALE. LA MIA IDEA DI RIFORMA, DI 40 ARTICOLI, L’HO COMUNQUE CONSEGNATA NELLE MANI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE



Dal sito www.siracusaoggi.it

30/12/2020 AUTORE GIANNI CATANIA
Non sbatte certo la porta, ma nel lasciare la giunta regionale il siracusano Edy Bandiera ci tiene a mettere i puntini sulle “i”. E così, in un lungo post pubblicato sui suoi canali social istituzionali, mette in ordine i pensieri. “Mai, nella storia della Sicilia, da non deputato, un assessore all’agricoltura è durato così tanto. Oltre tre anni. Per questa possibilità e per la fiducia ringrazio il mio partito, il presidente Gianfranco Micciché e il presidente Musumeci”, l’incipit prima di un lungo elenco preceduto dall’hashtag “i fatti per la Sicilia”. Nella lista c’è il miliardo e 191 milioni “di fondi comunitari erogati agli agricoltori; 1.800 giovani che avviano un’azienda agricola, con la Sicilia prima regione d’Italia per numero di aziende gestite da giovani; la banca della terra; la legge sulla pesca, che mancava da quasi 20 anni e approvata all’unanimità dal Parlamento Siciliano; le arance rosse, per la prima volta nella storia della Sicilia, in Cina; il marchio QS di Qualità Siciliana; la nascita dei Distretti del Cibo; la viabilità Rurale; le iniziative per il comparto zootecnico e il riavvio dei controlli funzionali e dell’assistenza tecnica; i prodotti che hanno raggiunto i marchi comunitari Igp, Doc e Dop;
oltre 5500 controlli sui prodotti in entrata ed in uscita dalla Sicilia, oltre 30 mila analisi di laboratorio e 250 intercettazioni, con sequestri, distruzione o restituzione al mittente, di prodotti non conformi; gli aiuti a tutte le aziende agrituristiche siciliane; i 15 milioni di aiuti covid a tutti i pescatori ed armatori siciliani, prossimi alla erogazione; l’imminente bando per 5.121.000 euro per il fermo pesca temporaneo dovuto al covid”. E la lista continua anche con “la difesa dei fondi del nuovo Psr dal tentativo di scippo operato da alcune regioni del nord; la valorizzazione del lavoro forestale, a servizio di città, comunità e siti archeologici di tutta la Sicilia”.
Nelle ultime ore, dopo l’annuncio delle sue dimissioni dalla giunta regionale, numerosi sono stati i messaggi ed i comunicati di apprezzamento da parte di agricoltori, consorzi di produttori, realtà produttive, organizzazioni sindacali e di categoria. “Parole di stima che mi confermano che tanto è stato fatto. Tantissimo resta da fare.
All’amico Toni Scilla, che mi succede nello straordinario ma delicato ruolo, nella certezza del suo appassionato impegno, auguro un proficuo lavoro e di ricevere le mie stesse soddisfazioni. Un solo rammarico. Non avere avuto il tempo di vedere approvata la riforma forestale. La mia idea di riforma, con un testo unico per la forestazione in Sicilia, che si compone di 40 articoli, l’ho comunque consegnata nelle mani del presidente della Regione”.
Che cosa farà adesso Edy Bandiera? C’è chi prevede per lui una futura candidatura a sindaco di Siracusa. “In questo momento, sono in macchina verso la mia provincia e la mia amata Siracusa, dove nei prossimi mesi continuerò il mio impegno, con la stessa energia, dedizione e passione che ho messo in campo in questi anni. Forte dell’esperienza maturata, delle nuove conoscenze e di una preziosa rete di relazioni istituzionali regionali, nazionali ed europee.
Rivolgo un ringraziamento sentito ai tre dipartimenti dell’Assessorato ed ai tre Direttori Generali, Cartabellotta, Candore e Greco. Agli Ispettorati dell’agricoltura di ogni provincia siciliana ed al mio prezioso staff”.




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DISCORSO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE MUSUMECI: LA CORTE COSTITUZIONALE HA CONFERMATO UNA NOSTRA LEGGE E COSI CHIUDEREMO FINALMENTE LA LUNGA STAGIONE DEL LAVORO PRECARIO. A FINE LEGISLATURA SARANNO OLTRE 50MILA I SICILIANI NON PIÙ CONDIZIONATI DA UN LAVORO SENZA CERTEZZA DI FUTURO




Ascolta anche:

Quello che ancora non si riesce ad approvare








GUGLIELMO MONELLO: LA BOZZA DELLA RIFORMA FORESTALE (TESTO EDY BANDIERA) STA ARRIVANDO. È STATA DEPOSITATA NEL MESE DI AGOSTO NELLE MANI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE. IL BLOG: PERCHÈ È STATA TENUTA NASCOSTA? PER IL BENE DEI LAVORATORI DEVE ESSERE PUBBLICATA



Ricevo e pubblico
dal Dirigente dell'Ugl
Guglielmo Monello

BUON ANNO A TUTTI
Ai pochi increduli, a tutti quelli che sono stati e saranno ostili alla nuova riforma del comparto forestale in Sicilia, e a tutti quelli che dubitano, dico e confermo che ormai è tempo di verità, ormai si gioca a carte scoperte. Lo schema di disegno di legge di riforma forestale della Regione Siciliana (testo Edy Bandiera), in stretta collaborazione con Guglielmo Monello, è in punto di arrivo ed è stata depositata nelle mani e negli uffici del Presidente della Regione Siciliana ad agosto 2020. L’assessore Edy Bandiera ha lavorato con serio impegno alla realizzazione di questa riforma, con onore, onestà politica e onestà morale verso tutti i forestali, verso gli agricoltori e i pescatori tutti in Sicilia. Molti politici sono nati per servirsi della politica pro se stessi ed amici o parenti, e questa è cosa sbagliata e amorale, invece, Edy Bandiera ha saputo e sa ancora rendere onesta e illustre la contemporanea politica, politica del fare cose giuste, politica del lavoro e per il lavoro, una nuova politica basata sull’onestà e sulla realizzazione di molti lavori, quindi tutti dobbiamo dargli motivo di vanto, di prestigio e dobbiamo onorare la sua professione e professionalità lavorativa. Egli merita di restare in carica, ancora. Egli merita tutta la stima dei lavoratori tutti siciliani. Buon anno a tutti, dico a tutti i miei colleghi forestali, buon anno ai pescatori, agli agricoltori. Buon anno a Edy Bandiera, che ha lasciato il segno positivo lavorativo in Sicilia, e che il nuovo anno 2021 sia più felice e sempre più ricco di lavoro per tutti.
Guglielmo Monello






OPERAI FORESTALI. LASCIAMO STARE PER UN MOMENTO IL GOVERNO REGIONALE DI CUI HA LA MAGGIORE RESPONSABILITÀ! MA CHE FINE HANNO FATTO GLI IMPEGNI DEL GOVERNO NAZIONALE? DEI MINISTRI DI MAIO, BELLANOVA E PROVENZANO? E DEL VICE MINISTRO CANCELLERI? SENZA DIMENTICARE BEPPE GRILLO?


17/02/2020. Il Ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, incontrando Ieri sera la FLAI CGIL Sicilia, ha assicurato che attenzionerà la problematica e presto avremo riscontro di quali iniziative saranno intraprese dal governo nazionale.


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15/12/2020. Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo: ci sarà continuità con l’impegno del governo nazionale in favore del Mezzogiorno, in particolare della Sicilia con un impegno straordinario del nostro Ministro per Sud, Giuseppe Provenzano. Siamo sicuri che arriveranno buone notizie anche per i forestali. 


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Video impegni/promesse non ancora mantenute


22/10/2012. Beppe Grillo: i forestali non sono sprechi di denaro. Potrebbero essere una risorsa per prevenzione del territorio con i disastri idrogeologici che ci sono. Invece investiamo sulla riparazione del danno, queste persono potrebbero essere invece la prevenzione del danno



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18/03/2017. Giancarlo Cancelleri (oggi viceministro): per la stabilizzazione dobbiamo intervenire con un accordo con lo Stato Nazionale


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14/09/2017. Cancelleri (M5S): Gli operai della forestale li faremo lavorare meglio.



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02/11/2017. Luigi Di Maio ha messo a tacere il giornalista Antonio Caprarica: "I lavoratori forestali della Sicilia, noi li vogliamo destinare a tempo pieno per il dissesto idrogeologico, ai beni culturali, alla tutela del territorio. Chi vuole lavorare a tempo pieno ci aiuterà a far rinascere la Sicilia"








RIFORME ECONOMICHE, MUSUMECI: PRONTI AL CONFRONTO COL GOVERNO CENTRALE. IL BLOG: PRESIDENTE, È L'OCCASIONE GIUSTA PER I FORESTALI? "SERVE UN CONFRONTO SERIO CON IL GOVERNO NAZIONALE CHE VADA OLTRE LA UMILIANTE CONDIZIONE DI LAVORATORI STAGIONALI". RIASCOLTIAMO QUESTE SUE BELLE PAROLE!


Dal sito www.ilsicilia.it


31 Dicembre 2020
«La Regione Siciliana ha trasmesso alla presidenza del Consiglio dei ministri la proposta di accordo sulle riforme economiche che la nostra Isola attende da molti anni. Sono grato al presidente Conte e a tutto il governo per la disponibilità dimostrata stasera nell’esaminare la proposta nei prossimi giorni. Usciamo da un anno difficile e abbiamo colto da parte del Governo centrale una disponibilità ribadita dal ministro dell’Economia. Un passo avanti, non ancora l’ultimo. Ma va bene così».
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, al termine del Consiglio dei ministri che ha esaminato le norme di attuazione dello Statuto siciliano approvate dalla Commissione paritetica.

«Confido nella volontà del governo centrale», ha aggiunto Musumeci, e «siamo pronti, come sempre, a fare la nostra parte, perché di fronte al difficile anno della pandemia, quindi dell’emergenza sanitaria e della crisi economica, tra i diversi livelli di governo si impone il principio della leale collaborazione, quella che da parte del governo siciliano non è mai mancata».

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18 Gennaio 2018. Il Presidente Musumeci, presentando il programma all’Ars, aveva dato delle precise indicazioni sul futuro dei lavoratori forestali. 
“Ha detto che serve un confronto serrato, serio col Governo nazionale, per garantire loro almeno una continuità di lavoro che vada oltre l’umiliante condizione di lavoratori stagionali. Si tratta peraltro di personale che ha acquisito competenze e che può essere destinato anche ad altre attività, oltre a quelle abituali: penso alla pulizia dei corsi d’acqua interni, dei laghi, penso alla pulizia delle spiagge, alle aree a verde, quelle comunali e quelle extra comunali”.


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AVVISO. SERVIZIO 14° - UST PALERMO. RICHIESTA EMISSIONE ELENCHI DI OPERAI FORESTALI AVVIABILI AL LAVORO PER INTERVENTI DI CONTABILITÀ DEI CANTIERI, E DEI SERVIZI GENERALI DELL'UFFICIO. SI CHIEDE LA DISPONIBILITÀ DI UN OPERAIO 151ISTA DELLE GRADUATORIE DISTRETTUALI







TONI SCILLA È IL NUOVO ASSESSORE REGIONALE ALL’AGRICOLTURA. IL BLOG: FARÀ IN TEMPO A LEGGERE L'IPOTETICA RIFORMA PRIMA DELLE PROSSIME ELEZIONI? COMUNQUE BUON LAVORO DA PARTE DEL BLOG AL NEO ASSESSORE!


Dal www.siciliaogginotizie.it

30 Dicembre 2020
Arriva il rimpasto nella Giunta Musumeci. Oggi, come anticipato abbondantemente nelle scorse settimane, sarà effettuato il cambio di due assessori in quota Forza Italia.

Si tratta dell’ex deputato mazarese Toni Scilla, il quale prenderà il posto di Edy Bandiera all’assessorato All’Agricoltura, e Marco Zambuto, ex sindaco di Agrigento, il quale prenderà il posto di Bernadette Grasso, agli Enti Locali.

Oggi alle 10.30, il giuramento dei due nuovi assessori.









AVVOCATURA DELLO STATO BOCCIA IL TRASFERIMENTO DEI FORESTALI NEI CARABINIERI VOLUTO DA RENZI: ‘VIOLA CONVENZIONE EUROPEA DIRITTI DELL’UOMO’


Dal sito www.ilfattoquotidiano.it

Quella che i 7.200 appartenenti al Corpo interessati dalla riforma Madia hanno definito una "militarizzazione forzata" è stata giudicata come una violazione dei loro diritti sindacali e di sciopero. La questione torna alla ribalta di fronte alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) a seguito del ricorso di due ex forestali lombardi ed ex dirigenti del sindacato Sapaf. Scrive l'avvocatura: "Il governo italiano riconosce che i ricorrenti hanno subito la violazione dell’articolo 11 della Convenzione”

di Luigi Franco - 30 DICEMBRE 2020

Quella che i 7.200 appartenenti al Corpo interessati dalla riforma Madia hanno definito una "militarizzazione forzata" è stata giudicata come una violazione dei loro diritti sindacali e di sciopero. La questione torna alla ribalta di fronte alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) a seguito del ricorso di due ex forestali lombardi ed ex dirigenti del sindacato Sapaf. Scrive l'avvocatura: "Il governo italiano riconosce che i ricorrenti hanno subito la violazione dell’articolo 11 della Convenzione”

Il trasferimento dei forestali nell’Arma dei Carabinieri ha violato la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. L’ammissione che non ti aspetti arriva, per voce dell’avvocatura dello Stato, dallo stesso governo italiano, a quattro anni dall’attuazione della riforma Madia che, sotto il governo Renzi, ha abolito il Corpo forestale, prevedendone appunto l’assorbimento nell’Arma. Un passaggio che per 7.200 forestali su 7.800 si è trasformato in una “militarizzazione forzata”, con la perdita di alcuni diritti come quelli di riunirsi in associazioni sindacali e di scioperare. L’anno scorso la Corte Costituzionale ha ritenuto questa parte della riforma Madia legittima, ma ora la questione torna alla ribalta di fronte alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) a seguito del ricorso di due ex forestali lombardi ed ex dirigenti del sindacato Sapaf. È in questa sede che l’avvocatura dello Stato ha depositato nei gironi scorsi un documento che contiene l’ammissione: “Il governo italiano – si legge – riconosce che i ricorrenti hanno subito la violazione dell’articolo 11 della Convenzione”, cioè quello che garantisce il diritto alla libera associazione sindacale.

Tale violazione, sostiene però l’Avvocatura dello Stato, non è più in essere, in quanto nel giugno del 2018 la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il divieto per i militari di creare associazioni sindacali e ha rinviato al Parlamento il compito di individuare le prerogative delle nuove organizzazioni sindacali. Una tesi rifiutata dal legale dei due ricorrenti, Francesco Borasi, perché il Parlamento non ha ancora approvato alcuna legge, gli ex forestali non possono ancora riunirsi in vere e proprie organizzazioni sindacali e in ogni caso per loro resterà il divieto di scioperare, diritto che invece prima avevano. Ma l’ammissione dell’Avvocatura rimane un fatto inedito e importante: “Il governo italiano – dice Borasi – ha cominciato a riconoscere formalmente i propri errori nello scioglimento del Corpo forestale dello Stato e nella militarizzazione coatta del suo personale transitato nell’Arma dei carabinieri”.

Il documento dell’Avvocatura è stato depositato dopo che in primavera la Corte europea, un organismo internazionale legato non all’Unione europea ma al Consiglio d’Europa, aveva chiesto al governo di tentare una conciliazione con i due ex forestali. Ed ecco la proposta: “Il governo italiano – scrive l’Avvocatura – offre in totale ai ricorrenti la somma di 2mila euro”. Un proposta, secondo il loro avvocato, “irricevibile e al limite dell’insulto della dignità dei miei assistiti e della categoria dei forestali che loro rappresentano, dal momento che il governo stesso riconosce ufficialmente che all’atto della soppressione del Corpo forestale e del suo passaggio nell’Arma dei Carabinieri vi sia stata una compressione dei diritti dei forestali”. Poiché la proposta conciliativa è “una prima ammissione di ‘colpevolezza’ da parte delle istituzioni italiane sul provvedimento licenziato dall’allora governo Renzi”, Borasi chiederà la discussione del caso in dibattimento in modo da arrivare a una sentenza della Corte europea, presso cui pendono altri due ricorsi di ex forestali: “Una sentenza avrebbe carattere vincolante per lo Stato eventualmente soccombente”.

“L’importante iniziativa intrapresa dai due ex dirigenti sindacali lombardi del Sapaf, nello scetticismo generale dell’epoca, sta dando i primi frutti”, commenta Danilo Scipio, ex segretario generale dell’Ugl Corpo forestale ed ex presidente dell’associazione culturale Unforced, che l’anno scorso ha presentato alla Corte europea il terzo dei ricorsi insieme a oltre mille ex forestali. “Al di là degli aspetti strettamente legali, il risultato più importante è quello di aver restituito la speranza agli oltre 7mila forestali militarizzati contro la loro volontà e le loro aspirazioni. Proiettati da un giorno all’altro in un mondo che non è mai stato il loro, quello militare, i forestali hanno subìto anche la radicale trasformazione della loro attività. Un tempo ne era elemento essenziale la prevenzione, mentre oggi è più improntata alla ricerca dei numeri e alla repressione, figlia dell’approccio alla tutela ambientale per come è concepita dai vertici dei Carabinieri. L’auspicio è che la Cedu possa restituire agli ex appartenenti al Corpo forestale, ma soprattutto ai cittadini, quello che lo Stato italiano ha tolto con la complicità della Corte Costituzionale”.

Intanto tra gennaio e febbraio dovrebbe iniziare nelle commissioni Affari costituzionali e Difesa della Camera la discussione delle tre proposte di legge presentate ormai da due anni per modificare la riforma Madia dai deputati Maurizio Cattoi del M5S, Silvia Benedetti del Gruppo misto e Luca De Carlo di Fratelli d’Italia. Le soluzioni proposte sono la ricostituzione del Corpo forestale o l’istituzione di una Polizia ambientale presso il ministero dell’Interno, una polizia civile e non militare. Per l’avvocato Borasi, “le istituzioni italiane, dal governo al Parlamento, sinora colpevolmente silenti sull’argomento, dovrebbero fare un reale mea culpa sui gravi errori commessi dalla riforma targata governo Renzi, rivedendo finalmente l’attuale discutibile assetto delle forze poste a tutela del patrimonio naturalistico ambientale”.

Twitter: @gigi_gno




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NO ALLA SOPPRESSIONE DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO



Non si cancellano con un tratto di penna 198 anni di storia del glorioso Corpo Forestale dello Stato


Anche il nostro Blog ha aderito









30 dicembre 2020

TRASCINAMENTO GIORNATE OPERAI AGRICOLI A TEMPO DETERMINATO. MOLTI OPERAI AGRICOLI TRA CUI ANCHE FORESTALI, A CAUSA DELLA PANDEMIA DA COVID-19 CHIUDERANNO IL 2020 CON UN NUMERO DI GIORNATE NETTAMENTE INFERIORE AL 2019

Dalla pagina Facebook 
Flai Cgil Sicilia 






EDY BANDIERA: UN SOLO RAMMARICO. NON AVERE AVUTO IL TEMPO DI VEDERE APPROVATA LA RIFORMA FORESTALE. LA MIA IDEA DI RIFORMA, CON UN TESTO UNICO PER LA FORESTAZIONE IN SICILIA, CHE SI COMPONE DI 40 ARTICOLI, L'HO COMUNQUE CONSEGNATA NELLE MANI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE


Dalla pagina Facebook:
Edgardo Edy Bandiera

Mai, nella storia della Sicilia, da non deputato, un assessore all'agricoltura è durato così tanto. Oltre tre anni. Per questa possibilità e per la fiducia ringrazio il mio Partito, il Presidente Gianfranco Micciché e il Presidente Musumeci. 
I #FattiperlaSicilia
- Un miliardo e 191 milioni di fondi comunitari erogati agli agricoltori; 
- 1800 giovani che avviano un'azienda agricola, con la Sicilia prima regione d'italia per numero di aziende gestite da giovani; 
- La banca della terra;
- La prima regione in Europa per superficie di terreni coltivati col metodo di produzione biologica;
- La legge sulla pesca, che mancava da quasi 20 anni e approvata all’unanimità dal Parlamento Siciliano;
- Le arance rosse, per la prima volta nella storia della Sicilia, in Cina;
- Il marchio QS di Qualità Siciliana;
- La nascita dei Distretti del Cibo;
- La viabilità Rurale;
- Le iniziative per il comparto zootecnico e il riavvio dei controlli funzionali e dell'assistenza tecnica;
- I prodotti che hanno raggiunto i marchi comunitari Igp, Doc e Dop;
- La neonata Dos - Associazione dei Consorzi di Tutela Siciliani;
- L'agricoltura sociale;
- Oltre 5500 controlli sui prodotti in entrata ed in uscita dalla Sicilia, oltre 30 mila analisi di laboratorio e 250 intercettazioni, con sequestri, distruzione o restituzione al mittente, di prodotti non conformi. Prima regione in Italia per numero di controlli, contro chi per anni ha attentato alla economia e alla salute dei Siciliani;
- Gli aiuti a tutte le aziende agrituristiche siciliane;
- La nascita del Pif per il florovivaismo;
- I 15 milioni di aiuti covid a tutti i pescatori ed armatori siciliani, prossimi alla erogazione;
- L'imminente bando per 5.121.000 euro per il fermo pesca temporaneo dovuto al covid;
- I progetti di trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici e quelli di innovazione a supporto del settore;
- La creazione del centro internazionale di maricoltura;
- I tirocini in barca per i giovani pescatori;
- Il pescatore ecologico;
- Il fondo di solidarietà della pesca;
- Le certificazioni sviluppate e mantenute in Sicilia;
- La repubblica di Malta che affida alla Sicilia le certificazioni del proprio vino;
- I fondi OCM Vino spesi tutti, annualmente, per l'ammodernamento dei vigneti, gli investimenti in cantina e la promozione presso i paesi extra UE;
- La difesa dei fondi del nuovo Psr dal tentativo di scippo operato da alcune regioni del nord;
- La valorizzazione del lavoro forestale, a servizio di città, comunità e siti archeologici di tutta la Sicilia;
L'oggettivita' dei numeri e gli innumerevoli messaggi e comunicati di apprezzamento, che mi giungono, anche in queste ore, da ogni parte di Sicilia, da agricoltori, consorzi di produttori, realtà produttive, organizzazioni sindacali e di categoria, mi confermano che tanto è stato fatto. Tantissimo resta da fare. 
All'amico Toni Scilla, che mi succede nello straordinario ma delicato ruolo, nella certezza del suo appassionato impegno, auguro un proficuo lavoro e di ricevere le mie stesse soddisfazioni. 
Un solo rammarico. Non avere avuto il tempo di vedere approvata la riforma forestale. La mia idea di riforma, con un testo unico per la forestazione in Sicilia, che si compone di 40 articoli, l'ho comunque consegnata nelle mani del Presidente della Regione.
In questo momento, sono in macchina verso la mia provincia e la mia amata Siracusa, ove, nei prossimi mesi continuero' il mio impegno, con la stessa energia, dedizione e passione che ho messo in campo in questi anni. Forte dell'esperienza maturata, delle nuove conoscenze e di una preziosa rete di relazioni istituzionali regionali, nazionali ed europee.
Rivolgo un ringraziamento sentito ai tre dipartimenti dell'Assessorato ed ai tre Direttori Generali, Cartabellotta, Candore e Greco. Agli Ispettorati dell'agricoltura di ogni provincia siciliana ed al mio prezioso Staff.
Auguri a tutti, per una buona fine d'anno e soprattutto per un migliore 2021, per la Sicilia e per i Siciliani.


Leggi anche:







APPRENDIAMO CHE EDY BANDIERA È STATO SOSTITUITO. PURTROPPO NON HA MANTENUTO L'IMPEGNO/PROMESSA DEI DUE CONTINGENTI (LTI E 151NISTI) PER GLI OPERAI FORESTALI. QUINDI NON SI PUÒ ESSERE SODDISFATTI. PERÒ SINCERAMENTE NON MERITAVA QUESTO TRATTAMENTO


di Michele Mogavero

Egregio On. Edy Bandiera, ci dispiace veramente!

Ricordiamo le belle parole di elogio nei nostri confronti, ci ha difeso dagli attacchi televisivi. Ha impegnato i lavoratori nelle altre competenze (siti archeologici, torrenti, comuni, ecc.) idea condivisa che giustificherebbe la stabilizzazione o i due contingenti per come si era impegnato a portare avanti.

Nulla di personale con lei, ci mancherebbe altro. Ma quando non si portano a compimento gli impegni, il giudizio del Blog rimane sempre negativo. 
Questo vale per tutti! Nessuno escluso! 
Non meritava comunque il siluramento!

Continui le sue battaglie per i lavoratori forestali, ci può fare solo piacere, vedrà che alla fine le buone azioni ripagano sempre.
Buon lavoro!

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Gli impegni annunciati e mai rispettati


11 Dicembre 2017. Intervista Tgr Sicilia, ci sono tutte le condizioni e le risorse per far sì che possano lavorare tutto l'anno attraverso il tempo indeterminato e una parte con 151giornate


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21 Novembre 2019. Regione, vertice sui Forestali: “Entro tre mesi la riforma”. Il nostro obiettivo sono i due contingenti: tempo indeterminato e 151 giorni!



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11 Luglio 2020. E' in dirittura d'arrivo una riforma che qualifica valorizza e impiega questa straordinaria forza lavoro


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La riforma è pronta e va nella direzione di incrementare il lavoro forestale.



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21 Novembre 2020. Dalla pagina Facebook Tamtam Tv Siracusa. 
In fase di risoluzione la problematica annosa dei lavoratori forestali. Stiamo lavorando ad una riforma affinchè possono lavorare ancora di più.








RISCHIO PARALISI PER LA SPESA REGIONALE, SUL PIATTO 360 MILIONI DI FONDI DA UTILIZZARE. SUNSERI M5S: AD OGGI NESSUNA DELLE RIFORME ANNUNCIATE È STATA APPROVATA


Dal sito www.blogsicilia.it

di Manlio Viola - 30/12/2020
L’esercizio provvisorio è in ritardo e arriva solo oggi all’Ars quando mancano 36 ore alla scadenza dei termini ed è rivolta dei deputati.

La giuntra regionale di governo lo ha approvato lunedì sera e trasmesso ieri pomeriggio. Il disegno di legge stabilisce il ricorso per due mesi al bilancio in dodicesimi. Una scelta obbligata alla luce anche del rinvio, da parte della Corte dei Conti, dell’udienza di parifica del bilancio della Regione. La parifica è stata fissata per il 29 gennaio.

Ma il documento è in forte ritardo. “L’esercizio provvisorio con le relative variazioni per l’anno 2021 non può essere esaminato in meno di 24 ore” protestano dalle opposizioni.

“La Regione Siciliana continua a muoversi in maniera confusa e poco chiara anziché intraprendere un percorso virtuoso richiesto da tempo dal governo nazionale. Sul tavolo ci sono 135 milioni dal fondo accantonamento, della legge di stabilità regionale e 225 milioni dal fondo a garanzia degli accordi Stato Regione. Ad oggi non è ancora possibile verificare il rispetto degli impegni, assunti a fine 2019 dal presidente Musumeci, dato che la sua Giunta non ha approvato il bilancio di previsione 2021-2023” dice il deputato regionale del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Bilancio Luigi Sunseri.

“Inoltre – spiega Sunseri – non è stata intrapresa nessuna riduzione della spesa corrente, anzi la si è aumentata durante le variazioni di bilancio. Non è stato proposto nessun ridimensionamento delle partecipate regionali dove addirittura vengono proposte nuove assunzioni di personale. Ad oggi nessuna delle riforme annunciate è stata approvata. Non possiamo navigare a vista. Musumeci e la sua giunta devono prendersi le proprie responsabilità”.

Sullo stesso argomento si registra l’intervento del deputato M5S componente della Commissione Bilancio Nuccio Di Paola che ha aggiunto: “E’ indecente che tale ritardo possa essere imputabile anche al rimpasto della giunta Musumeci”. C’è poi la questione DEFR dove il deputato gelese accusa ancora il governo regionale: “Il Documento di Economia e Finanza Regionale rappresenta un vero e proprio libro degli incubi per i siciliani. Questo documento non punta né sull’ambiente, né sulle fasce più fragili, tanto meno sulla digitalizzazione. In tre anni questo governo regionale ha sprecato 283 milioni di euro. Ci chiediamo cosa ha da dire l’assessore Armao su questo?” – conclude Di Paola.







ARS, APPROVA IL DEFR 2021-23 E LA NOTA DI AGGIORNAMENTO. IL DEFR ERA STATO PUBBLICATO NEL SITO DELLA REGIONE NEL MESE DI LUGLIO. COSA CONTENEVA PER I FORESTALI? CHE IN AUTUNNO DOVEVANO ESSERE PRESENTATE LE PROPOSTE PER UNA ORGANICA RIFORMA DEL SETTORE. ENNESIMO IMPEGNO NON MANTENUTO!


Nella sezione a destra del Blog, dal titolo "Normative" nel mese di luglio era stato pubblicato il DEFR 2021-23. A pag. 236 troverete quest'altro impegno non mantenuto.


Ecco cosa riportava il Documento Economia e Finanza Regionale:

RIFORMA DEL SETTORE FORESTALE
Sono state avviate le attività preliminari per implementare un’organica riforma del settore. Nei primi mesi del 2020 sono state convocate apposite riunioni interassessoriali con il l’Assessorato Territorio e Ambiente, con il coinvolgimento dei sindacati del settore, sia confederali che autonomi, per la condivisione di una piattaforma di temi comuni che saranno posti a base della riforma con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio umano del bacino dei lavoratori forestali garantendo nel contempo la tutela e la salvaguardia dei demani forestali, anche nell’ottica di una produttiva utilizzazione dei beni demaniali.
Nel periodo autunnale saranno presentate le proposte per una organica riforma del settore.

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Leggi anche:

Per chi se lo ricorda, il 16 luglio 2020 alle ore 18:14 avevamo dato la notizia dal titolo:






ESERCIZIO PROVVISORIO, MICCICHÉ POLEMICO: PIÙ ATTENZIONE PER I LAVORI DELL’ARS. NON SI PUÒ PRESENTARE IL 30 QUALCOSA CHE DEVE ESSERE APPROVATA IL 31. IL BLOG: PRESIDENTE, MA SE LE VOSTRE PRIORITÀ ERANO LE SOSTITUZIONI DELLE POLTRONE, È NORMALE CHE OGGI CI TROVIAMO SENZA BILANCIO


Dal sito www.ilsicilia.it

29 Dicembre 2020

“Non si può presentare il 30 qualcosa che deve essere approvata il 31. Ci troviamo in difficoltà. Ma perché non presentarlo un po’ prima? Chiedo se per il futuro potessimo evitare queste situazioni che creano imbarazzo per tutta l’Aula. C’erano altre norme che era importante approvare entro l’anno ma che in questo modo non riusciremo a farlo. Chiedo una maggiore attenzione per i lavori dell’assemblea”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Micciché, in apertura dei lavori oggi pomeriggio, dopo che il governo ha depositato il ddl sull’esercizio provvisorio.

“Le commissioni si riuniranno oggi e domani entro le 12 la commissione bilancio deve avere ultimato i lavori – ha aggiunto Micciché -, altrimenti chiederò il testo in Aula e votarlo“.

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“INVESTIMENTI AL SUD, IL 34% NON BASTA, SERVE FARE DI PIÙ”


Raffaella Pessina 30 Dicembre 2020

L’appello congiunto dei sindacati Cgil, Cisl e Uil al ministro Provenzano. Intanto polemiche sulla manovra, Fi: “Mezzogiorno dimenticato”
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Dal sito qds.it

PALERMO – La crisi dovuta alla pandemia e il rischio che si allarghi la forbice tra Nord e Sud sullo sviluppo economico sono stati i temi discussi durante l’incontro di martedì scorso tra il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e i sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Ivana Veronese, Segretaria Confederale Uil, ha commentato positivamente il confronto: “È stato sicuramente un incontro proficuo per affrontare i temi legati allo sviluppo del Mezzogiorno e all’impiego dei Fondi comunitari per la programmazione 2021-2027, che ammontano, tra risorse europee e cofinanziamento nazionale, a circa 80 miliardi di euro – ed ha aggiunto che – il Mezzogiorno sta pagando un prezzo salato alla crisi economica dovuta alla pandemia e il rischio concreto è quello di allargare il divario con il resto del Paese”.

Nel corso della riunione con il ministro i sindacati hanno avanzato una serie di richieste: “Abbiamo fatto presente al ministro – ha aggiunto Veronese – come vada aggiornato, implementato e attuato concretamente il Piano Sud 2030, che non può essere esaustivo delle misure, pur condivisibili, messe in campo con la Legge di Bilancio per il 2021, quali la fiscalità di vantaggio produttiva, la proroga del credito di imposta-investimenti e le assunzioni di 2.800 giovani nella pubblica amministrazione. Al Sud occorrono urgenti e massicci investimenti in infrastrutture materiali, digitali, sociali e sanitarie, oltreché per potenziare la medicina territoriale, per ammodernare il patrimonio sanitario pubblico ormai vetusto, per digitalizzare i servizi e diffondere la telemedicina”.

Cgil, Cisl e Uil hanno fatto presente a Provenzano l’insufficienza delle azioni previste per la sanità (piano della Next Generation Eu e quelle previste dall’Accordo di Partenariato per la programmazione delle risorse comunitarie 2021-2027), se non si attivano anche le risorse del Mes. “Vanno implementate inoltre – hanno aggiunto i rappresentanti sindacali – le azioni e gli investimenti per far ripartire la filiera del turismo e della cultura e, inoltre, per rafforzare le misure a favore dell’occupazione giovanile e femminile”. Veronese ha ribadito che occorre rendere resiliente il tessuto produttivo attraverso una rinnovata politica industriale che miri alla capitalizzazione ed internazionalizzazione delle imprese. “Urge un grande piano di rigenerazione amministrativa con assunzioni ben oltre il turn over ed un programma straordinario di formazione e aggiornamento del personale attualmente impiegato”.

“Bisogna spendere presto e bene tutte le risorse europee e nazionali dedicate alla coesione con programmi coerenti e complementari tra le varie fonti di spesa. Infine – conclude la sindacalista – abbiamo sollecitato il Ministro affinché le risorse della Next Generation Eu destinate al Mezzogiorno non si limitino soltanto a rispettare la clausola del 34%, ma si vada oltre tale percentuale, perché la riduzione dei divari territoriali è la priorità del Paese”.

Intanto, a proposito di Sud, la manovra di bilancio nazionale, a detta del centrodestra non soddisfa l’esigenza di un rilancio del Mezzogiorno. Per Matilde Siracusano di Forza Italia il Governo nella legge di bilancio il governo ha completamente dimenticato il Mezzogiorno. “L’esecutivo ha previsto, a parole, la decontribuzione per le assunzioni di giovani e donne, ma la verità è che questa misura sarà effettiva solo fino al 30 giugno 2021, per i mesi successivi manca infatti l’autorizzazione dell’Unione europea”.Una finestra temporale per Siracusano troppo limitata che metterà in difficoltà gli imprenditori, senza una legislazione certa e che provocherà una ondata di licenziamenti.

Fonte: qds.it






TRASPORTO PUBBLICO LOCALE. UGL LANCIA ALLARME SU CRITICITÀ SETTORE E CHIEDE APERTURA TAVOLO DI CRISI


Ricevo e pubblico
dal giornalista Filippo Virzì
Ufficio Stampa UGL Sicilia - UGL/UTL Palermo

“Il trasporto pubblico locale in Sicilia resta orfano di una vera e seria programmazione, acuita dall’emergenza pandemica che ne ha amplificato le difficoltà finanziarie, economiche, occupazionali e sociali. Più volte come organizzazione sindacale abbiamo chiesto al governo regionale di avviare un confronto serrato per affrontare i veri problemi del settore e riscrivere le regole con un cronoprogramma di azioni da intraprendere per alzare il livello di sicurezza e stabilità lavorativa nel comparto”.

A dichiararlo Giuseppe Messina, Segretario Ugl Sicilia e Giuseppe Scannella, Segretario regionale Ugl Autoferrotranvieri.

“Regole certe ed il rispetto delle stesse è quanto abbiamo costantemente chiesto ma non siamo stati ascoltati – aggiungono i due sindacalisti  – rilevando, invece, una certa distrazione rispetto a quello che la Costituzione tutela come diritto alla mobilità sostenibile ed in sicurezza. Non ultimo il tema dei vaccini, nell’elenco delle categorie prioritarie non troviamo i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale nonostante siano in prima linea ed esposti al pari di altri lavoratori al rischio del Covid 19”.

“Tutta questa situazione, appesantita dal silenzio assordante del governo regionale – precisano Messina e Scannella – portainevitabilmente all’insicurezza dei siciliani in ordine, per esempio, alla riapertura delle scuole, che con l’emergenza epidemiologica avrebbe già dovuto essere affrontato per porre in essere tutte le soluzioni possibili per tranquillizzare famiglie e studenti. Esistonoforti criticità nelle aziende del TPL che non possono organizzarela propria attività, per il blocco del 50 per cento nell’erogazione del servizio, per mancanza di vetture, per le strutture che non sono adeguate a fornire la giusta risposta all’emergenza pandemica”.

Per il sindacato quello che migliaia di cittadini e lavoratori si chiedono è: come mai il governo Musumeci non abbia prestato la giusta attenzione a questo comparto ed alle sue criticità, che viene sottovalutato e che invece riteniamo centrale come organizzazione sindacale?”

“Ribadiamo le nostre ragioni – precisano Messina e Scannella – che sono quelle dei lavoratori e degli utenti e rileviamo con amarezza come il Governo regionale sul TPL non ha mai affrontato come si deve i tanti nodi del settore che invece è in sofferenza perché tutte le aziende private soprattutto pubbliche non si sono attrezzate per rispondere alla richiesta di mobilità in tempo di pandemia e rispetto anche ai futuri scenari del 2021 vorremmo capire dal governo regionale come intende affrontare la sfida delle gare di evidenza pubblica in un mercato di libera concorrenza per provare a scongiurare possibili scenari negativi sulla tenuta dei livelli occupazionali”.

“Come Ugl, lanciamo l’allarme sul settore – concludono – e diciamo basta a questo silenzio sul Tpl, che preoccupa non poco sia per la vita dell’utenza che per i tanti dipendenti che operano in questo settore e torniamo a chiedere al governo regionale ed alla politica tutta di fare chiarezza e di coinvolgere le forze sociali per affrontare le criticità in un apposito Tavolo di Crisi e trovare risposte immediate ed adeguate per il bene della Sicilia, degli studenti, degli utenti in generale e dei lavoratori.

Chiediamo al governo ed agli assessori, ognuno per la propria responsabilità, un incontro per dare risposte e sicurezza  in ordine alla riapertura delle scuole, all’impatto sulla salute sia per l’utenza che per i lavoratori e per rispondere alle sfide future, tenendo conto che al momento il servizio è erogato al 50 per cento”.






29 dicembre 2020

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE, SICILIA SUPERA IL TARGET DI SPESA DELL'UE. NE DÀ NOTIZIA L'ASSESSORE REGIONALE PER L'AGRICOLTURA EDY BANDIERA


Dal sito pti.regione.sicilia.it

29 Dicembre 2020
Superato, con oltre un miliardo e 189 milioni di euro, l'obiettivo di spesa fissato per la Sicilia dall'Ue sul Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Risorse già erogate agli agricoltori dell'Isola.

Ne dà notizia l'assessore regionale per l'Agricoltura Edy Bandiera.
"In questi tre anni di attività - sottolinea - abbiamo raggiunto una spesa sempre più qualificata, passando da erogazioni 'in transizione o in trascinamento', vale a dire relative a graduatorie o impegni pluriennali, assunti nell'ambito della programmazione 2007-2013, alla concreta attuazione di misure, bandi e investimenti destinati alle aziende agricole e ai giovani, alla tutela e salvaguardia dell'ambiente, alla infrastrutturazione del territorio rurale, all'agricoltura biologica e ad attività agricole in zone interne, montane e svantaggiate".

A fronte di un obiettivo di spesa pubblica (n+3) 2020, che ci detta l'Unione Europea, di 297 milioni di euro, la somma già erogata nell'anno 2020, ad oggi, ammonta a circa 368 milioni di euro. Dato che ci consente di superare l'obiettivo di spesa di circa 71 milioni.

In particolare, tra le misure più significative, sono stati erogati: 25,5 milioni di euro a 1.267 giovani siciliani che, per la prima volta, hanno avviato un'azienda agricola (misura 6.1), fattore questo che conferisce alla Sicilia il primato nazionale per numero di aziende gestite da giovani sotto i 35 anni d'età; oltre 106 milioni di euro agli agricoltori per la conversione o il mantenimento dell'agricoltura biologica, fattore questo che continua a fruttare alla Sicilia il primato, tra le regioni europee, per superficie coltivata con metodo biologico, con ben 440 mila ettari complessivi all'attivo (misura 11); oltre 56 milioni di euro alle aziende agricole per investimenti volti all'ammodernamento del sistema produttivo, al miglioramento della competitività, all'aumento del rendimento globale, nonché alla realizzazione di nuovi prodotti/processi e introduzione di nuove tecnologie (misure 4.1 e 4.2); 15 milioni di euro per la diversificazione delle attività agricole, come agriturismi e agricoltura sociale (misura 6.4); 85 milioni di euro di pagamenti agro-climatici per contrastare le criticità ambientali riscontrate sull'intero territorio regionale (misura 10); 28 milioni di euro a favore degli agricoltori che svolgono la loro attività in zone di montagna o in zone soggette a svantaggi significativi, per il mantenimento dell'attività agricola-zootecnica e la compensazione dei costi di produzione (misura 13).

Soddisfazione è stata espressa dall'esponente del governo Musumeci, Edy Bandiera: "La Sicilia non restituisce somme all'Europa. Anche quest'anno, nonostante le difficoltà causate, al settore pubblico e a quello privato, dall'emergenza Covid - 19, il governo Musumeci, in Agricoltura, ha abbondantemente superato il target di spesa che ci detta l'Unione Europea, con oltre un miliardo e 189 milioni di spesa pubblica, già erogata complessivamente agli agricoltori siciliani. Un plauso va rivolto al dipartimento Agricoltura, guidato dal dirigente generale Dario Cartabellotta e agli ispettorati dell'Agricoltura, di ogni Provincia siciliana. Un importante passo avanti nella strada della costruzione di un nuovo e definito modello di sviluppo siciliano, che vede l'agricoltura e l'agroalimentare siciliano di qualità, pilastri fondamentali".







COVID, SCACCO MATTO AI NO VAX: “RIFIUTI IL VACCINO? IL DATORE DI LAVORO POTRÀ LICENZIARTI”. LO SOSTIENE IL GIURISTA ICHINO, INTERVISTATO DAL CORRIERE


Dal sito www.ilsicilia.it

29 Dicembre 2020
In base all’articolo 2087 del codice civile chi rifiuterà di vaccinarsi potrà essere licenziato. Lo sostiene il giurista Pietro Ichino, in un’intervista pubblicata oggi dal Corriere.

Dopo le prime somministrazioni del vaccino anti Covid in Italia, c’è adesso chi ventila l’ipotesi dell’obbligatorietà del farmaco Pfizer. Una possibilità che sembrerebbe sempre più realistica, con buona pace dei No Vax.

«Rendere obbligatorio il vaccino? Non solo si può, ma in molte situazioni è previsto – scrive il quotidiano di via Solferino – . Il datore di lavoro può licenziare un dipendente se si rifiuta di vaccinarsi. L’articolo 2087 del codice civile obbliga il datore di lavoro ad adottare tutte le misure suggerite da scienza ed esperienza, necessarie per garantire la sicurezza fisica e psichica delle persone che lavorano in azienda, il loro benessere».


In pratica, il vaccino non solo potrà essere imposto, ma i datori di lavoro dovranno farlo, «ovviamente se è ragionevole. In questo momento non lo sarebbe, perché non è ancora possibile vaccinarsi. Ma, via via che la vaccinazione sarà ottenibile per determinate categorie, diventerà ragionevole imporre questa misura, finché l’epidemia di Covid sarà in corso. Chiunque potrà rifiutare la vaccinazione; ma se questo metterà a rischio la salute di altre persone, il rifiuto costituirà un impedimento oggettivo alla prosecuzione del rapporto di lavoro».

O ti vaccini o ti licenzio? «Sì», risponde l’esperto giurista.

Ciò, per lui, non contrasterebbe con la libertà di sottrarsi ai trattamenti, tutelata dall’articolo 32 della Costituzione. Poiché «quando la scelta di non curarsi determina un pericolo per la salute altrui, prevale la tutela di questa».

Nonostante la possibilità di contenziosi legali, dunque è probabile che per i No Vax sia arrivato lo “scacco matto”.

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