31 luglio 2020

SENTENZA STORICA: AGLI AGRICOLTORI È CONSENTITO DI ABBATTERE I CINGHIALI


Dal sito www.inuovivespri.it

31 luglio 2020
Lo ha stabilito, di fatto, una sentenza della Corte Costituzionale pronunciata su una vicenda delle Marche. Pronunciamento che potrà essere esteso in tutte le Regioni italiane, compresa la Sicilia 

Stamattina abbiamo pubblicato un articolo nel quale il presidente di Confagricoltura Sicilia, Ettore Pottino, propone di aprire la caccia tutto l’anno al cinghiale per ridurre la popolazione di questi animali che stanno provocando danni a tante aziende agricole. Lo stesso Pottino ha postato sulla propria pagina Facebook un articolo nel quale, sempre a proposito dei cinghiali, in effetti, si dà notizia di una sentenza storica che arriva dalle Marche, dove agli agricoltori viene data la possibilità di abbattere i cinghiali.

Si tratta di un articolo pubblicato su La Nuova Riviera, dove si dà notizia di una sentenza della Corte Costituzionale.

“Storica sentenza della Corte Costituzionale – scrive La Nuova Riviera – che boccia il ricorso del Tar delle Marche contro la legge regionale che autorizza gli agricoltori muniti di licenza di caccia a partecipare all’abbattimento dei cinghiali all’interno delle proprie aziende. Contro il provvedimento avevano fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale alcune associazioni ambientaliste, lamentando che, tra le altre cose, l’estensione ai proprietari dei fondi della possibilità di prendere parte all’attività di selezione prevista dall’articolo 25 fosse di fatto incostituzionale. Una tesi che la Suprema Corte ha ora respinto, aprendo di fatto la possibilità per tutte le Regioni di seguire l’esempio delle Marche. Un’opportunità importante per porre un freno a un fenomeno, quello della proliferazione degli animali selvatici, che sta devastando le campagne italiane”.

“La popolazione dei cinghiali – prosegue l’articolo – è più che raddoppiata negli ultimi dieci anni, salendo a due milioni di capi. Ma se si considera la sola dorsale appenninica, la concentrazione media sale a un animale ogni cinque abitanti. Il risultato è che nelle campagne si registrano ogni anno danni stimati in almeno 200 milioni alle colture ma a preoccupare sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie e soprattutto gli incidenti stradali in grande aumento. I cinghiali sempre più spesso si spingono fin dentro i cortili e sugli usci delle case, scorrazzando per le vie dei paesi o sui campi, nelle stalle e nelle aziende agricole. Una situazione che costringe ormai le aziende a lasciare i terreni incolti, stravolgendo l’assetto produttivo delle zone”.

“Ma la proliferazione senza freni dei selvatici sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali. Studi ed esperienze relative all’elevata densità dei cinghiali in aree di elevato pregio naturalistico hanno mostrato notevoli criticità in particolare per quanto riguarda il rapporto tra crescita della popolazione dei selvatici e vegetazione forestale”.

In effetti, anche in Sicilia ci sono aree – per esempio sulle Madonie – dove i cinghiali provocano danni all’agricoltura e creano enormi problemi nei centri abitati (in questi luoghi ci sono anche problemi con i daini).

Lo stesso discorso vale per i Nebrodi e per altri aree della Sicilia. 

Non siamo tifosi di caccia e cacciatori. Ma di fronte a una politica italiana e siciliana che non sa affrontare i risolvere i problemi, è anche logico che a decidere cosa fare sia la Giustizia.

QUI L’ARTICOLO DE LA NUOVA RIVIERA

Fonte: www.inuovivespri.it





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ANCORA ROGHI NELL’AGRIGENTINO. ARAGONA E SAMBUCA: BRUCIANO LE RISERVE. AL LAVORO LA FORESTALE


Dal sito livesicilia.it

Sono intervenuti aerei, elicotteri e un canadair. Al lavoro la Forestale.

AGRIGENTO – Incendio nella riserva naturale integrale Maccalube di Aragona (Ag). Per cercare di arginare il vasto fronte di fuoco sono al lavoro gli uomini della Forestale di Agrigento e un elicottero. Stanotte, un rogo è stato appiccato in un’altra riserva: quella di monte Genuardo a Sambuca di Sicilia (Ag). Sono intervenuti un aereo, due elicotteri e un canadair, mentre a terra hanno lavorato le squadre della Forestale di Sambuca di Sicilia e Bisacquino (Pa). (ANSA).
30 Luglio 2020

Fonte: livesicilia.it





RITORNA LA BUFALA DEL SUB PRELEVATO DA UN CANADAIR IN SICILIA


Dal sito www.bufale.net

di Luca Mastinu 30 Luglio 2020
Ritorna la bufala del sub prelevato da un canadair in Sicilia Bufale.net
Sub prelevato da un canadair in Sicilia e gettato nelle fiamme durante un’intervento antincendio? No, per fortuna. I nostri lettori ci fanno notare che un articolo pubblicato il 20 luglio 2017 su News Sicilia sta riprendendo quota, probabilmente per un uso improprio dello strumento “Ricordi” su Facebook (ne abbiamo parlato qui). Secondo questa storia bizzarra Giovanni, un operaio di 34 anni di Termini Imerese (Palermo) appassionato di sub che sarebbe stato prelevato da un canadair mentre si trovava al largo delle isole Egadi per un’immersione. Dopo essere stato risucchiato all’intero del velivolo Giovanni sarebbe stato poi liberato dallo stesso canadair sulle fiamme di un incendio.


Peccato, però, che nonostante la storia che sta circolando sul web – lanciata da MeteoRealTime – a distanza di ore sembrerebbe che sia tutta una bufala inventata. Sarà vero? Giovanni esiste o è solo “finzione”?


Una bufala del 2017 ispirata ad un romanzo del 1997

Come abbiamo precisato all’inizio dell’articolo, News Sicilia aveva pubblicato la notizia nel 2017 e proprio in quei giorni, su segnalazione dei nostri lettori, avevamo pubblicato la nostra smentita. Come sottolineava La Tela Nera in un articolo pubblicato il 12 agosto 2014 (6 anni fa), addirittura, la storia del sub prelevato da un canadair è una narrazione di fantasia che trova origine nel 1997 da La Versione di Barney, romanzo di Mordecai Richlerd dal quale è stato tratto l’omonimo film diretto da Richard J. Lewis e uscito nelle sale nel 2010.


Il regista Paul Thomas Anderson, nel 1999, si ispirò al racconto di Richlerd per la parte introduttiva del film Magnolia. La voce fuori campo raccontava una storia del tutto simile al sub siciliano sopravvissuto all’incidente con canadair, anche se nel film di Anderson l’appassionato sommozzatore moriva a bordo del velivolo per arresto cardiaco.

Un canadair non può risucchiare un uomo

Technoblitz nel 2017 raccolse le dichiarazioni del comandante e collaudatore Andrea Canetto:

La raccolta dell’acqua (chiamata scoop) avviene in mare o su laghi, vicino all’incendio: si scende sulla superficie e la si sfiora a circa 130 km l’ora. In questo modo, senza l’uso di pompe aspiranti, ma solo con la velocità dell’aereo, si caricano i due serbatoi, attraverso piccole bocchette sotto la pancia del Canadair. Il rischio di risucchiare un sommozzatore è una leggenda metropolitana: ogni bocchetta misura circa 10 cm.


L’immagine, del resto, è un photoshop riproposto in differenti versioni come dimostra questa immagine pubblicata da La Tela Nera: la silhouette del sommozzatore è la stessa dell’immagine che abbiamo utilizzato in copertina, pubblicata da News Sicilia, ma la foto di base è diversa:


La storia del sub prelevato da un canadair è dunque una bufala vecchia: gli stessi autori di News Sicilia sapevano di pubblicare una notizia infondata, ma dal titolo riportavano il fatto come un episodio realmente accaduto.

Fonte: www.bufale.net




PETRALIA SOTTANA, INCENDIO ALLA ROCCA DELLE BALATE. VIDEO


Dal sito www.madonielive.com

31 Luglio 2020
Il caldo delle ultime ore ha fatto divampare un incendio nella montagna di fronte Petralia Sottana esattamente in zona “Rocca delle Balate”. Non è ancora chiaro se l’incendio sia per cause naturali o doloso. Sul posto gli operai dell’antincendio e i vigili del fuoco. Non è escluso che per fronteggiare l’incendio debba intervenire un canadair.

Fonte: www.madonielive.com









GRAVI RITARDI DEI PAGAMENTI DEI LAVORATORI FORESTALI. I SINDACATI CHIEDONO URGENTEMENTE DI ESSERE CONVOCATI

Ricevo e pubblico
dal Segretario regionale Flai Cgil
Tonno Russo









CORONAVIRUS, IN SICILIA I CONTAGI TORNANO A SALIRE: 39 CASI NELLE ULTIME 24 ORE. IL BLOG: E' VERAMENTE IL CASO DI SOSPENDERE E LICENZIARE I LAVORATORI FORESTALI? PERCHÈ LO STOP DEI LICENZIAMENTI A LIVELLO NAZIONALE NON PUÒ ESSERE ADOTTATO?


Dal sito www.lasicilia.it

L'aggiornamento del ministero della Salute sull'emergenza sanitaria nel Paese:

30/07/2020
CATANIA - Boom di nuovi contagi da coronavirus in Sicilia: sono 39 i nuovi casi di Covid-19 rilevati nell'Isola nelle ultime 24 ore a fronte di 3.191 tamponi effettuati. Sono i dati contenuti nel bollettino giornaliero diffuso dal ministero della Salute. Anche negli ultimi giorni c'erano stati incrementi a doppia cifra (ieri erano 19 i nuovi positivi), ma era da tempo che non c'era un aumento così esponenziale. Certo, ci sono gli sbarchi di migranti che stanno facendo salire i numeri, ma ci sono anche i cluster familiari, i turisti che arrivano da fuori, la movida sfrenata che sembra aver dimenticato il virus.

Secondo il bollettino, il numero degli attuali positivi in Sicilia sale a 259, di cui 224 in isolamento domiciliare, 33 ricoverati in ospedale (due in più di ieri) e due in terapia intensiva (dato stabile). Il totale dei casi in Sicilia dall'inizio dell'epidemia sale a 3.272.

Come detto, sono tanti i fattori che stanno contribuendo alla risalita dei contagi e gli sbarchi sono il principale se si considera che 28 dei 39 nuovi casi sono segnalati dall'Asp di Agrigento. Sei invece i nuovi casi a Catania, 2 a Messina, 1 a Palermo, 1 a Enna e 1 a Ragusa.

In Italia
Continua la salita dei contagi da coronavirus anche a livello italiano. Nelle ultime 24 ore i casi di positività sono aumentati di 386 (ieri erano stati 289 in più), secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 3 (ieri erano state 6), ai minimi da febbraio. I tamponi effettuati sono stati 61.858, oltre 5 mila più del giorno precedente.

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte: www.lasicilia.it



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L'appello del Blog:"Lavorare tutti senza interruzioni. Almeno per quest'anno!"


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Siracusa, incontro presso il servizio per il territorio. sono state prolungate le giornate a tutti i lavoratori. Il Blog: si spera anche nelle altre province, per quest'anno chiediamo cautela e buonsenso, quindi evitiamo sospensioni e/o licenziamenti

Il coronavirus torna a fare paura, in Sicilia 13 nuovi casi nelle ultime 24 ore. Il Blog: per quest'anno bisogna far continuare i lavoratori forestali senza interruzioni ad agosto e settembre

Coronavirus, tredici nuovi casi in Sicilia. Musumeci "non escludo misure restrittive". Il Blog: questo sta dimostrando che non è assolutamente campato per aria l'appello di non licenziare e/o sospendere i lavoratori forestali nel mese di agosto e forse settembre

Il Ministro Catalfo: nel decreto agosto stop ai licenziamenti fino al 31 dicembre. Per la Cgil il blocco dei licenziamenti deve restare per tutti i lavoratori fino alla fine dell'anno. Il Blog: si spera sia esteso anche ai forestali che a breve potrebbero essere licenziati/sospesi. Video

I dati. Coronavirus, bollettino del 29 luglio: ancora diciotto nuovi casi in sicilia, salgono i contagi in italia. Il Blog: le sospensioni ed i licenziamenti dei 78isti vanno fermati. Almeno per quest'anno!





COLLESANO. L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE RINGRAZIA PUBBLICAMENTE GLI OPERAI FORESTALI PER IL LORO CONTRIBUTO FONDAMENTALE E INDISPENSABILE RELATIVAMENTE AI LAVORI DI MANUTENZIONE REALIZZATI ALL’INTERNO DEL CENTRO URBANO. RINGRAZIAMENTI ANCHE AI I DIRIGENTI LOCALI E PROVINCIALI. FOTO


Dalla pagina Facebook
Comune di Collesano

L’Amministrazione Comunale ringrazia pubblicamente gli operai della Forestale per il loro contributo fondamentale e indispensabile relativamente ai lavori di manutenzione operativa realizzati all’interno del centro urbano.

In particolare ringrazia il dott. Lo Meo, il dott. Sabatino e il sig. Colombo, unitamente agli operai Valenti, Passafiume, Loncao e Fragale.

La presenza degli operai forestali è un punto di forza, sempre più necessario, di cui l’intera comunità può beneficiare, motivo per cui riteniamo fondamentale il loro contributo in sinergia con le strategie comunali, al fine di realizzare gli obiettivi che ci siamo posti in tema di tutela ambientale.



















LA BOZZA. BONUS DA 600 E 1000 EURO, CASSA INTEGRAZIONE E STOP LICENZIAMENTI: LE NOVITÀ DEL DECRETO AGOSTO


Dal sito gds.it

30 Luglio 2020
Dieci articoli nella prima bozza del Decreto agosto. E tutti afferenti al settore lavoro. Dai bonus di 600 e 1000 mille alla Cig Covid, tante sono le novità in arrivo.

Nel mirino i "furbetti della Cig",richiesta senza avere un effettivo calo di fatturato: per loro, con il nuovo decreto, sarà previsto un salto pari al 18% della retribuzione del lavoratore se vorranno attivare le altre nove settimane offerte dal governo per limitare le perdite causate dall'emergenza coronavirus.

Arriva così un’estensione di ulteriori 9 settimane per la Cig, fino a tutto il 2020, e un contestuale stop ai licenziamenti, che però rimangono possibili in caso di fallimento. Ma sono previste esenzioni contributive per le aziende che, dopo aver utilizzato la Cig, ci rinunciano facendo tornare al lavoro i dipendenti, o per quelle che fanno nuove assunzioni a tempo indeterminato entro dicembre.

Ci sono poi nuovi bonus per gli stagionali del turismo (fino a 1.000 euro) e per lo spettacolo, con l’aiuto di 600 euro che si estende anche a nuove categorie, come i lavoratori intermittenti o i dipendenti porta a porta.

Ecco le principali novità.

LA CIG SELETTIVA. La Cig Covid diventa quindi selettiva. Le nuove norme scattano dal 13 luglio quando sarà possibile richiedere altre 9 settimane di Cig Covid fino a tutto dicembre. In totale, così, le settimane di utilizzo di questo strumento possono salire a 18. Ma le nuove norme saranno più stringenti. Le ulteriori settimane richieste richiederanno il pagamento di un balzello pari al 9% della retribuzione del lavoratore messo in cassa integrazione per le aziende che hanno avuto un calo di fatturato inferiore al 20%. Il balzello sale a 18% se non c'è stato calo di fatturato. Le ulteriori nove, invece, sono riconosciute solo a chi ha già usufruito della prima tranche

ESONERO CONTRIBUTI PER CHI RINUNCIA A CIG. E’ previsto un abbuono dei contributi per i datori di lavoro privati - con la sola esclusione di quelli agricoli - che hanno usufruito della Cig a maggio a giugno ma non ne chiedono altra. L’esenzione dai contributi previdenziali sarà pari ad un periodo massimo di quattro mesi, fruibili entro il 31 dicembre 2020, nei limiti delle ore di integrazione salariale già fruite nel bimestre. Rimangono dovuti i premi e contributi dovuti all’Inail.

STOP LICENZIAMENTI, PROROGA PER I CONTRATTI A TERMINE. Arriva la proroga del blocco dei licenziamenti fino a tutto dicembre 2020, ma con alcune eccezioni: la misura non vale nei casi di cessazione dell’attività di impresa e nei casi di fallimento. Previste anche norme specifiche per gli appalti. Scatta insieme anche la possibilità di proroga alla fine dell’anno dei contratti a termine, estendendo la deroga al 'decreto Dignità' che era prevista fino a tutto agosto in base alle norme decise durante il lockdown

NIENTE CONTRIBUTI PER 6 MESI SUI NEO ASSUNTI. Il decreto aprile fissa inoltre l’azzeramento per sei mesi di contributi previdenziali per i datori di lavoro che assumeranno un lavoratore subordinato a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2020. Chiaramente esistono delle norme anti-furbi: l'esonero dai contributi vale solo se si registra un aumento occupazione rispetto ai dodici mesi precedenti ma è cumulabile con altri esoneri o riduzioni di aliquote già previste

NUOVI BONUS, ANCHE A VENDITORI PORTA A PORTA. Arriva un sostegno per i lavoratori stagionali del turismo, delle terme e dello spettacolo sotto forma di due diversi bonus, da 1.000 e 600 euro per i mesi di giugno e luglio. Ma un aiuto arriva anche a nuove categorie professionali, come ai venditori a domicilio, ai lavoratori 'intermittentì e agli autonomi (occasionali) che non hanno partita Iva. Il Bonus più alto, quello da 1.000 euro, è quello che spetta agli stagionali del turismo e delle terme che hanno perso il lavoro involontariamente prima del 17 marzo e che non sono riusciti a riprendere l’attività. I 600 euro mensili vanno invece alle altre categorie.

LE PENSIONI DI INVALIDITA'. Nella bozza del decreto è previsto infine l’aumento dell’assegno per gli invalidi civili totali: i 516 euro scatteranno a partire dai 18 anni e non più dai 60. Lo prevede una bozza del dl agosto. Previste anche norme per il rifinanziamento del Fondo Nuove Competenze, che serve per attivare processi di ricollocazione dei lavoratori, che aumenta da 230 a 730 milioni di euro.

© Riproduzione riservata

Fonte: gds.it





30 luglio 2020

GUGLIELMO MONELLO: VICINI ALLA RIFORMA STORICA PER LA FORESTALE. I DUE ASSESSORI HANNO ANALIZZATO IL TESTO CON I DIRIGENTI GENERALI DEI DUE DIPARTIMENTI COMPETENTI


Ricevo e pubblico
dal Dirigente Ugl Guglielmo Monello

Partiranno il primo settembre i confronti sindacali sulla bozza di riforma del comparto forestale. Lo rendono noto gli assessori regionali per l’Agricoltura, Edy Bandiera, e l’Ambiente Toto Cordaro, che hanno fatto il punto sulla redazione del testo, insieme ai Dirigenti Generali dei due Dipartimenti competenti della Regione Siciliana.




INCENDIO A MONTE COFANO. TONINO RUSSO, FLAI CGIL SICILIA: “POTENZIARE LA VIGILANZA SUL TERRITORIO CON UNA SINERGIA TRA TUTTI I SOGGETTI PREPOSTI. LA REGIONE DEFINISCA CON URGENZA LA RIFORMA DEL SETTORE FORESTALE”



Dalla pagina Facebook
Flai Cgil Sicilia

Palermo 30 luglio 2020 – “Potenziare la vigilanza sul nostro territorio, per prevenire gli incendi, attraverso un coordinamento tra le forze di protezione civile, vigili, corpo forestale, volontari e con utilizzo più efficace delle squadre dei lavoratori forestali. Va creata immediatamente una sinergia tra i soggetti preposti alla tutela del territorio”
Il segretario generale della Flai Cgil Sicilia Tonino Russo interviene sul devastante incendio che stanotte ha distrutto Monte Cofano, chiedendo al governo regionale di accelerare il progetto di riforma del settore forestale, con il potenziamento delle forze e dei mezzi dell'antincendio.
“Condanniamo quest'altro vile che ha sfregiato il patrimonio ambientale della Sicilia in uno dei luoghi simbolo più suggestivi dell'Isola, una riserva naturale che è anche sito di attrazione turistica – dichiarano il segretario Flai Cgil Sicilia Tonino Russo e il segretario Flai Cgil Trapani Giovanni Di Dio - Quest'incendio, chiaramente doloso, non solo sconforta per la ferita immane che ha provocato all'ambiente ma anche per il danno che provoca all'economia dei nostri territori”.
La Flai Cgil Sicilia ritiene non più rinviabile il piano di riordino del settore forestale. “La riforma è necessaria, deve delineare il modo per agire in maniera più efficace nel campo della prevenzione, del controllo e della repressione degli incendi – aggiunge Russo - Il 24 luglio abbiamo incontrato gli assessori all'Agricoltura e all'Ambiente, che hanno garantito che la proposta di riforma sarà presentata entro la settimana al presidente della Regione e entro i primi di settembre alle organizzazioni sindacali. Vedremo se le nostre proposte sono state recepite. Abbiamo chiesto tante volte che nell'antincendio va rinnovato l'organico, con l'innesto di forze giovani. E abbiamo puntato il dito sulla mancanza di mezzi e di specifici dispositivi. Alla forestale chiediamo di affrettarsi per garantire la vigilanza su tutto il territori, a salvaguardia del nostro patrimonio ambientale”.


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… E il fuoco si inghiottì anche monte cofano. I responsabili? Piromani e scirocco… E' l’amministrazione regionale che si deve occupare di far funzionare il servizio antincendio e, soprattutto, di prevenire il fuoco

Notte di fuoco. Incendi: paura nel trapanese, monte cofano avvolto dalle fiamme. Foto

Fiamme su Monte Cofano, devastata riserva naturale

San Vito Lo Capo, incendio nella riserva di Monte Cofano: ore di paura


Grosso incendio su monte Cofano. “Ennesima azione criminale”







LE 5 FUNZIONI DI BOSCHI E FORESTE


Dal sito www.positanonews.it

29 Luglio 2020 
I boschi e le foreste rappresentano una risorsa vitale per tutto il pianeta dato che svolgono più funzioni. Si tratta di una fonte per il turismo ma anche un ecosistema naturale, una fonte di produzione di legname ma anche testimone di storia e molto altro ancora. Per capire meglio quali sono le funzioni che svolge contemporaneamente il patrimonio boschivo, è sufficiente leggere di seguito.

Il turismo e le attività ricreative
La montagna ha sicuramente un valore per quanto riguarda l’attività turistica. Il patrimonio forestale offre paesaggi e scorci da cartolina che attirano ogni anno moltissimi turisti che passano dai boschi ai prati trovando oasi di pace, aria pura e fresca. Si tratta dei luoghi ideali per vivere a contatto con la natura grazie passeggiate a piedi, escursioni in bicicletta, arrampicate e molto altro ancora. Per questo motivo, gli ambienti boschivi vanno preservati perché fonte principale di attrazione turistica.

La produzione di legname
Ovviamente, i boschi sono la fonte principale per la produzione di legname. Questa materia prima di origine naturale può esser prodotta in modo controllo e consapevole se si gestiscono correttamente le foreste. I boschi diventano quindi una fonte di reddito di tipo rinnovabile. Serve soprattutto per la produzione di legname grazie al taglio specifico e controllato di grandi alberi.

La produzione sostenibile di legname è possibile grazie a una catena ben organizzata che inizia dal taglio e dal trasporto dei grandi pini. Data la grande lunghezza devono essere movimentati con delle particolari pinze collegate al braccio degli escavatori. Servono delle pinze dette rotori idraulici, Si tratta dei migliori strumenti per la movimentazione, lo spostamento, il carico e lo scarico di legname compiendo una rotazione completa di 360° garantendo una
maggiore precisione nella presa per un lavoro veloce e di qualità. La catena della produzione di legname rende possibile una serie di prodotti secondari nonché anche energia.

Un importante ecosistema naturale
Il bosco è finalmente un complesso ecosistema che ospita delle specifiche specie di piante e animali. È infatti un habitat naturale unico adatto alla sopravvivenza di diverse specie animali che è possibile avvistare facendo particolare attenzione. L’integrità del bosco concorre a garantire un’ampia biodiversità.

La protezione fornita dai boschi
In pochi ci pensano ma i boschi e le foreste di montagna svolgono una funzione di protezione. Le popolazioni che da sempre vivono alle pendici del bosco sanno chei grandi alberi proteggono dalle valanghe e dalle forti piogge. Le profonde radici tengono ben saldo il terreno evitando le intemperie dilavino la superficie e si riversino a valle in modo violento e incontrollato. Il patrimonio forestale va conservato perché aiuta a stabilizzare il clima. Inoltre, assorbe i rumori forti, produce grandi quantità di ossigeno e assorbe l’anidride carbonica.

Luogo di storia e cultura
Il bosco rappresenta anche un luogo di storia e di cultura strettamente legato al territorio montano e alle comunità che ci abitano. Le foreste sono testimoni di generazioni, segno di un’identità culturale ben precisa. Per esempio, diversi territori montani sono stati scenario di conflitti bellici ed oggi sono ancora perfettamente visibili trincee, forti ma anche voragini lasciate dagli ordigni esplosi.

Fonte: www.positanonews.it





TRAPANI, L'INCENDIO SU MONTE COFANO: "LA MONTAGNA FERITA ADESSO È UN PERICOLO PER L'UOMO". LA FORESTALE: "UN ATTO ODIOSO"


Dal sito palermo.repubblica.it

Il rogo doloso ha distrutto la vegetazione. Le fiamme appiccate dopo le 20  quando è impossibile chiamare i mezzi aerei. La Forestale: "Un atto odioso"

di ROMINA MARCECA - 30 luglio 2020
Monte Cofano è ferito. La vegetazione che ricopriva i suoi fianchi è stata spazzata via in una notte. Di nuovo. E da chi conosce bene il monte che sovrasta San Vito Lo Capo. Perché "un esperto sa bene che potrebbe rimanere bloccato tra le fiamme. Chi lo ha fatto ha appiccato le fiamme in quattro punti e conosce le vie di fuga", spiega adesso l'ispettore Giovanni Buffa, il comandante del Centro operativo provinciale della forestale di Trapani.

E chi ha bruciato Monte Cofano ha bene a mente anche altro. "E cioè che dopo le 20 non possiamo chiedere l'intervento dei mezzi aerei. Poco si può fare e una nostra squadra è rimasta lì, ai piedi del monte, per garantire la sicurezza a chi ha casa. È stato un atto odioso. Bruciava che sembrava un vulcano", dice con amarezza Piero Silvano, responsabile della comunicazione in emergenza del comando dei vigili del fuoco di Trapani.

I criminali che hanno dato fuoco a Monte Cofano hanno sistemato gli inneschi dopo le 20 pur di distruggere le già poche difese di una montagna ferita negli anni da altri roghi altrettanto odiosi. Le fiamme sono state spente alle 2. Ma adesso il monte è anche un pericolo per l'uomo. La macchia mediterranea e le palme nane sono state ridotte in cenere. Nei mesi scorsi una zona era stata interdetta per pericolo caduta massi. Ciò che viene distrutto non può essere ripiantumato. Deve ricrescere da solo. La vegetazione tolta alla montagna la rende più vulnerabile.
"La rinascita è veloce. La montagna bruciata però è pericolosa per l'uomo. Ci sarà un sopralluogo dei vigili del fuoco che ci farà comprendere meglio le condizioni", spiega l'ispettore Buffa.

Monte Cofano non è il solo ad essere preso di mira dai piromani. Gli altri sorvegliati speciali dalle forze in campo sono Monte Bonifato a Alcamo, monte Polizo a Salemi e Monte San Giuliano a Erice. "L'estate è ancora lunga. Penso che Monte Cofano non sarà dato più a fuoco dopo questo rogo. Non avrebbero più cosa distruggere", è rassegnato l'ispettore Giovanni Buffa. Adesso le indagini mirano a individuare i responsabili di una notte di violenza contro la natura.

Fonte: palermo.repubblica.it

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… E IL FUOCO SI INGHIOTTÌ ANCHE MONTE COFANO. I RESPONSABILI? PIROMANI E SCIROCCO… È L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE CHE SI DEVE OCCUPARE DI FAR FUNZIONARE IL SERVIZIO ANTINCENDIO E, SOPRATTUTTO, DI PREVENIRE IL FUOCO


Dal sito www.inuovivespri.it

30 Luglio 2020
Dopo il solito incendio che ‘inghiotte’ un bel po’ di verde di Sicilia, solito siparietto: i piromani ‘cattivi’ e l’imprevedibile Scirocco. E i gestori di quella che è o era una Riserva naturale orientata? Vabbé, adesso che fa ci attacchiamo a questi ‘dettagli’?  

Ieri sera Monte Cofano, in provincia di Trapani – che è sede di una Riserva naturale orientata gestita dalla Regione siciliana – è stato colpito da un incendio. Ieri soffiava il vento di Scirocco. Le fiamme non andavano messe nel conto? Ma, a quanto pare, sono arrivate inattese. Succede. La responsabilità? Ovviamente dei piromani. E dello Scirocco.

Del resto – a parte gli operai della Forestale – chi è che ci può dire se tutte le azioni per prevenire il fuoco erano state messe in atto?

Il fuoco ha colpito prima il versante del golfo di Macari, nella parte che si trova sopra la torre della Tonnara. Grazie al citato vento di Scirocco, nel giro di pochi minuti le fiamme hanno raggiunto la cima della montagna.

L’incendio era ben visibile sia dal lato del golfo di Bonagia, sia da lato del Macari. Tutti hanno potuto salutare il verde ‘inghiottito’ dalle fiamme.

Grande sdegno per l’azione indegna dei piromani. Per il resto, tutti innocenti. E i gestori di questo luogo? Se non ricordiamo male, questa Riserva naturale è stata istituita nel 1997 e, fino a quando è esistita, è stata gestita – molto bene – dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione siciliana.

Poi, tra il 2008 e il 2012, il disastroso Governo regionale di Raffaele Lombardo ha ‘riformato’ la gestione del verde agricolo pubblico gestito dalla Regione. L’Azienda Foreste è stata trasformata in non abbiamo mai capito che cosa: ma, da anni, ci ‘godiamo’ i risultati di questa ottusa riforma, visto che, ogni anno, la Sicilia regala al fuoco centinaia di ettari di boschi.

In teoria, su Monte Cofano, il Governo regionale dovrebbe essere chiamato in causa due volte: in primo luogo, perché gestisce (sarebbe più corretto dire gestiva) la Riserva naturale andata a fuoco; in secondo luogo, perché è l’Amministrazione regionale che si deve occupare di far funzionare il servizio antincendio e, soprattutto, di prevenire il fuoco.

Ma, come già ricordato, la responsabilità di quanto accaduto va ripartita tra piromani e Scirocco: gli altri, tutti assolti con formula piena perché il fatto non sussiste (a parte il fuoco e lo Scirocco, ovviamente).

Foto tratta da Marsala Live 

Fonte: www.inuovivespri.it



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CACCIA, APERTURA ANTICIPATA 2 SETTEMBRE IN SICILIA, AMBIENTALISTI E ANIMALISTI DIFFIDANO LA REGIONE “SARÀ RICORSO”


Dal sito www.blogsicilia.it

di Manlio Viola - 30/07/2020   
La Regione siciliana si prepara a dare il via alla caccia dal 2 settembre nell’isola invece che da ottobre come avviene nel resto del Paese e scoppia l’annuale battaglia con ambientalisti e animalisti che fanno subito partire la loro diffida. La bozza del calendario di caccia è stata presentata dall’assessore Edy Bandiera in occasione della riunione del Comitato regionale faunistico venatorio ed è subito scoppiata la polemica. Il documento prevede l’apertura anticipata della stagione di caccia (detta “preapertura”) sin dal prossimo 2 settembre anziché al 1° ottobre. La prima ad aprire sarebbero  la caccia al Coniglio selvatico (in assenza di censimenti preventivi, fanno notare gli ambientalisti), anche con l’uso del furetto. Prevista, poi, l’inclusione tra quelle cacciabili, di alcune specie come Tortora, Pavoncella, Moriglione e Combattente (specie in declino a livello internazionale o addirittura a rischio estinzione secondo gli ambientalisti).

“Il Calendario proposto dall’Assessorato è stato sottoposto a valutazione dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che ha rilasciato parere negativo motivato: per l’Istituto l’anticipazione della stagione venatoria risulta dannosa perché colpisce animali ancora in periodo riproduttivo, mentre varie altre disposizioni del calendario sono censurabili perché prevedono un esercizio della caccia troppo esteso per forme e modalità, tali da danneggiare il patrimonio faunistico” informano Legambiente, Lipu e Wwf.

Ai rilievi dell’ISPRA si aggiunge il Ministero dell’Ambiente, che ha chiesto alle Regioni di depennare Pavoncella e Moriglione dall’elenco delle specie cacciabili, in quanto in declino in tutta Europa, e di vietare la caccia in preapertura alla Tortora.

Adesso a scagliarsi contro il calendario sono proprio le associazioni ambientaliste. Secondo Legambiente, Lipu e Wwf, “questo Calendario venatorio, così come formulato, sarebbe illegittimo perché ripropone le medesime disposizioni già ampiamente e costantemente censurate dal Giudice amministrativo sotto il profilo della legittimità e della violazione delle disposizioni della L. 157/92 sulla tutela della fauna, della vincolante normativa comunitaria (Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”), delle Linee Guida nazionali e dei Documenti tecnici elaborati da ISPRA e Ministero dell’Ambiente”.

Già nella stagione 2018-2019 Legambiente, Lipu e Wwf avevano impugnato il Calendario venatorio ottenendo la sospensione della caccia, per cui sui temi dei periodi e delle specie cacciabili vi è un contenzioso in atto pendente presso il Tribunale Amministrativo regionale di Palermo (ric. n. 1569/2018) e presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa (ric. n. 732/2018). “L’Amministrazione regionale non può ignorare il contenzioso in atto“.

Le tre organizzazione annunciano di aver “inviato una diffida all’Assessore Bandiera, al Presidente Musumeci ed al Dirigente del Dipartimento Sviluppo rurale, invitando la Regione a regolamentare il prelievo venatorio nel pieno rispetto della normativa statale e comunitaria, recependo integralmente i pareri e le indicazioni di ISPRA e Ministero dell’Ambiente. In caso contrario, le Associazioni ambientaliste preannunciano di voler adire le azioni giudiziarie ritenute più opportune”.

Fonte: www.blogsicilia.it