31 agosto 2024

LA TRAGEDIA. CINQUANTENNE DI ISNELLO MUORE MENTRE AGGIUSTA L’AUTO A CEFALÙ. MICHELE CULOTTA OPERAIO FORESTALE È MORTO IN CONTRADA CARBONARA. IL BLOG: SIAMO ANCORA INCREDULI E SCONVOLTI DAL DOLORE. NON È GIUSTO! SEI STATO UN COLLEGA ESEMPLARE. UMANAMENTE E PROFESSIONALMENTE UNA GRAN BELLA PERSONA. NON CI SONO PAROLE PER ESPRIMERE UN DOLORE COSÌ IMMENSO. RIPOSA IN PACE!


Dal sito www.cefablu.it

Michele Culotta è morto oggi, venerdì 30 agosto in contrada Carbonara

30 Agosto 2024
Cefalù. Stava aggiustando la sua auto quando, ancora non si è ricostruito come, è rimasto schiacciato dalla vettura. 

Michele Culotta, 54 anni di Isnello, è morto oggi, venerdì 30 agosto in contrada Carbonara a Cefalù. Finora pochissime le notizie sulla tragedia, assurda. All’inizio si pensava a un infortunio sul lavoro. Invece il cinquantenne stava sistemando la sua vettura. Forse il cric che stava utilizzando è saltato e l’auto l’ha colpito in pieno. Si sa che per lui non c’è stato nulla da fare. 

Michele Culotta lavorava come Forestale, sposato, aveva una figlia, Irene, di 25 anni. A Isnello sono costernati e addolorati dalla bruttissima notizia, anche il sindaco Marcello Catanzaro non si capacita.

Seguono aggiornamenti




Il Blog:
È una comunità sotto shock quella di Isnello.
Siamo profondamente addolorati, non ci sono parole per esprimere il dolore e la tristezza che si prova.
I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio alle 16:00, nella chiesa madre di Isnello.

Vicini nel dolore, porgiamo le nostre più sentite condoglianze.

"Ciao Michele, riposa in pace"





30 agosto 2024

SIFUS CONFALI: APPELLO DI MAURIZIO GROSSO ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI: AIUTATECI A CONTRIBUIRE A CAMBIARE LE CONDIZIONI E I RAPPORTI DI FORZA NEL MONDO DEL LAVORO


Ricevo e pubblico
dal Segretario Gen.le Sifus Confali 
Maurizio Grosso

Roma 30-08-2024 - Le condizioni contrattuali nel mondo del lavoro sono troppo sbilanciate a favore dei datori di lavoro poiché sindacati compiacenti (cgil-cisl-uil) lo hanno permesso in cambio di privilegi che gli permettono di sedere nel salotto buono. In Italia i salari sono troppo bassi e aggrediti dall'inflazione, arrivano in ritardo, spesso sono figli del lavoro nero e in ogni caso, del lavoro grigio; il precariato, a prescindere  dai proclami dei governanti di turno, stenta ad essere aggredito; livelli, scatti di anzianità e diritti vari sono spesso "premi" da utilizzare  come compensi per i più lacchè; la riduzione dell'orario di lavoro a parità  di salario e il salario minimo legale orario a 10 euro, rappresentano vere e proprie " chimere". Così non può andare!  Bisogna rivoltare la clessidra e mettere i diritti e le necessità di lavoratrici e lavoratori al centro dell'agenda politica e soprattutto, sindacale per cambiarli verso una direzione progressista. Noi del SIFUS, nonostante, le nostre modeste forze e risorse, da quasi 20 anni, ci stiamo provando mettendo in campo tutte le nostre energie, la nostra determinazione e la nostra faccia. Non basta! Dobbiamo accelerare i tempi! Abbiamo bisogno di tanta altra forza e determinazione. La forza, la determinazione e soprattutto, il senno ad un sindacato che fa gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori non li da il riconoscimento che riceve dal datore di lavoro ma, al contrario, la forza dei numeri che riceve dalle adesioni e di conseguenza, dal protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori. Noi, il SiFUS, senza la forza delle lavoratrici e dei lavoratori saremmo: nuddu miscatu cu nenti"! Rinuncia alla rassegnazione! Vieni, aderisci, renditi attore protagonista del cambiamento dello stato di cose presenti nel mondo del lavoro. Ti aspettiamo a braccia aperte! Maurizio Grosso Segretario Generale SiFUS



AMBIENTE, SCHIFANI DESIGNA COMPONENTI DELL’OSSERVATORIO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI. NON PIÙ RINVIABILE L’ATTIVAZIONE DI UNO STRUMENTO CHE CI CONSENTIRÀ, ATTRAVERSO L'ELABORAZIONE DI SCENARI CLIMATICI POSSIBILI E FUTURI, DI METTERE A PUNTO STRATEGIE EFFICACI PER SALVAGUARDARE IL NOSTRO TERRITORIO


Dal sito www.regione.sicilia.it

29 Agosto 2024
Il presidente della Regione Renato Schifani ha designato i componenti dell'Osservatorio regionale sui cambiamenti climatici. L’organismo, istituito con legge regionale del 2022, servirà ad assicurare al governo supporto tecnico-scientifico per la definizione di politiche di intervento sul climate change, sia sul versante della mitigazione delle cause sia su quello dell’adattamento, ovvero in riferimento alle conseguenze e agli impatti su territorio e società. «Ci ritroviamo sempre più spesso - dice Schifani - a gestire gli effetti dei cambiamenti climatici che coinvolgono in modo prepotente anche la nostra Isola e quindi abbiamo ritenuto non più rinviabile l’attivazione di uno strumento che ci consentirà, attraverso l'elaborazione di scenari climatici possibili e futuri, di mettere a punto strategie efficaci per salvaguardare il nostro territorio. La competenza dei componenti designati è garanzia della qualità del lavoro che sarà svolto». Dell'Osservatorio faranno parte: Salvatrice Vizzini, in rappresentanza delle università siciliane; Marco Faimali, per il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr); Alessandro Dell'Aquila, per l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico (Enea); Anna Maria Abita, dell'Arpa Sicilia: Pietro Ciulla, in rappresentanza delle associazioni ambientaliste siciliane, e Paolo Amenta, per la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali. I componenti, designati su proposta dell'assessore al Territorio e Ambiente, hanno già avuto un primo apprezzamento della giunta regionale. Adesso è previsto il parere delle competenti Commissioni legislative dell'Ars. Resteranno in carica cinque anni, con possibilità di un solo rinnovo consecutivo. L'incarico di componente è svolto a titolo gratuito. Quale organo consultivo, tra le altre funzioni, l’Osservatorio esprime pareri sui piani regionali settoriali e intersettoriali relativamente agli aspetti di compatibilità climatica; effettua valutazioni preventive sui quantitativi di emissioni climalteranti indotti dalla pianificazione regionale; valuta, attraverso indicatori specifici, i fattori di rischio climatico per il territorio regionale e monitora l'efficacia delle politiche regionali di mitigazione e adattamento, valutando anche lo stato di avanzamento delle azioni; detiene la contabilità delle emissioni climalteranti regionali, attraverso il ricorso al sistema statistico nazionale ed europeo, ovvero tramite il supporto degli istituti di ricerca operanti nel settore; produce la reportistica relativa agli impatti socio-economici e ambientali dei cambiamenti climatici su scala regionale.




INCENDI FORESTALI: DA GENNAIO A LUGLIO 2024 IN LINEA CON LA MEDIA DAL 2006. EPISODI PIÙ GRAVI IN SICILIA E SARDEGNA, A VIESTE SALVA LA COPERTURA FORESTALE. TRA QUELLE PIÙ COLPITE ANCHE LA SICILIA


Dal sito www.hashtagsicilia.it

29 Agosto 2024
Dal 1° Gennaio 2024 all’ultimo aggiornamento disponibile da European Forest Fire Information System (EFFIS) del 30 luglio, a scala nazionale sono stati rilevati 615 incendi, per una superficie totale di 221 km2. Le stime prodotte da ISPRA evidenziano che le aree boschive percorse da incendio, per i primi 8 mesi del 2024, sono 40 km2di superficie forestale (cioè, il 18 % del totale). Questa superficie si suddivide in 18 km2di macchia mediterranea e boschi di leccio (46%), 13 km2 ricoperte da boschi di querce (33%) e 6 km2a di aree boschive di conifere (16%).

L’andamento della superficie percorsa da incendio boschivo nel 2024, fino ad ora, non si discosta significativamente dall’andamento medio nel periodo 2006-2023.

Ultimo episodio a Vieste sul Gargano

Nella Baia San Felice a Vieste il 24 luglio un incendio all’interno del Parco nazionale del Gargano ha minacciato zone boschive di pregio. Il tempestivo intervento di uomini e mezzi antincendio dei Vigili del Fuoco, Protezione civile, Agenzia Regionale Attività Irrigue e Forestali, oltre che di volontari, ha evitato le conseguenze più serie per i boschi. Secondo le stime ISPRA, il fuoco ha coperto una superficie complessiva di 24 ettari; la copertura forestale coinvolta non sembra aver superato i 3 ettari, prevalentemente conifere.

È quanto emerge dalle attività ISPRA nell’ambito delle osservazioni e monitoraggi degli impatti degli incendi di medie e grandi dimensioni sugli ecosistemi. Lo scopo è quello di fornire ogni anno un dettaglio informativo a supporto delle politiche per il ripristino e la conservazione degli ecosistemi terrestri a scala nazionale e locale. I dati relativi agli incendi sono forniti dal sistema European Forest Fires Information System del programma europeo Copernicus Emergency, ed elaborati da ISPRA con applicazioni di intelligenza artificiale per il riconoscimento degli ecosistemi coinvolti negli incendi.

Dove – Regioni

Ad oggi, dodici regioni su venti presentano superfici percorse da incendio. Quelle più colpite sono Sicilia, Calabria, Sardegna e Puglia, che contribuiscono per circa l’ 85% delle aree totali bruciate a scala nazionale. In particolare, la Sicilia ha il 45% del totale, la Calabria il 20% e la Sardegna e la Puglia 10% ciascuna. La superficie forestale interessata da incendi per le suddette regioni è dell’80% del totale forestale nazionale incendiato. In particolare, il 34% del totale nazionale ricade in Sicilia, il 30% in Calabria e il 12% in Sardegna.

Province

Ad oggi la provincia di Agrigento risulta quella maggiormente interessata da incendi boschivi con 48 km2 di superficie percorsa da incendio, di cui solo il 3% sono di coperture forestali. A seguire le provincie di Cosenza (circa 19 km2, con il 24% di coperture forestali interessate), Reggio Calabria (15 km2, con il 31% di coperture forestali interessate) e Palermo (circa 11 km2 ha di cui il 4% di coperture forestali).

Altri episodi rilevanti tra il 19 ed il 30 luglio

Questi hanno coinvolto prevalentemente la regione Sicilia, la Sardegna ed il Lazio. In Sicilia, nel comune di Enna tra le località di M.te Rossomanno, M.te Canalotto e M.te della Forma, al 30 luglio risulta colpita da diversi incendi una superficie complessiva di circa 2 km2, in prevalenza caratterizzata da boschi e boscaglie di specie arboree sempreverdi. In Sardegna, nel comune di Ortelli (NU), nella giornata del 22 luglio si è sviluppato un fronte di fiamma che ha interessato una superficie complessiva di circa 4 km2, che nel complesso risulta esser caratterizzata da boschi e boscaglie di leccio e sughera. Nel Lazio tra il 28 ed il 29 luglio la superficie complessiva percorsa da incendio era circa  3 km2, di cui quasi un terzo era coperto da boschi.

Al momento risulta in corso un nuovo importante incendio in Sardegna, nelle province di Sassari e Nuoro, Comuni di Benetutti, Orani e Nuoro. La superficie totale al momento è stimata in 2 km2, di cui la parte boschiva risulta oltre 1 km2. Essendo l’evento tuttora in corso, non è considerato nelle statistiche generali.





PROGETTI ORIENTATI ALLA REDAZIONE DI PIANI DI GESTIONE FORESTALE: PUBBLICAZIONE GRADUATORIA


Dal sito www.regione.sicilia.it

29 Agosto 2024
Pubblichiamo il D.D.G. n. 2039 del 28.8.2024 con il quale si approva la graduatoria definitiva delle domande ammissibili a finanziamento per i progetti orientati alla redazione di piani di gestione forestale che favoriscano una gestione attiva e sostenibile del patrimonio forestale e lo sviluppo di filiere produttive.


Allegati

D.D.G. n. 2039 del 28.8.2024

Graduatoria definitiva istanze ammesse

Elenco definitivo istanze non ammesse






29 agosto 2024

DON CHISCIOTTE IN SICILIA (29 AGOSTO 2021)


di Antonino Lomonaco
LTI di Linguaglossa

A volte si diventa "cornuti" perché non ci si accorge delle qualità del coniuge che si ha accanto e, invece, si celebrano le virtù e le delizie di altri, ritenuti sempre migliori: si è ciechi di fronte alla bellezza! Per cui, così, niente potrà mai diventare "bellissima" se prima, questa, neanche viene vista davvero.
Il nostro Musumeci regionale, in visita alla provincia autonoma di Trento, è stato abbagliato dalla "bellezza" dell'antincendio boschivo di tale provincia... e, come novello Saulo, cade dal ronzino rischiando di rompersi l'osso del collo.
In effetti il paragone migliore sarebbe, più che con Saulo, con don Chisciotte che scambia mulini a vento con giganti, fischi con fiaschi e lucciole per lanterne.
Perché, senza nulla togliere ai meriti dell'antincendio trentino, dovremmo capire quali caratteristiche possono essere avvicinate alle peculiarità del clima, della vegetazione, delle condizioni del territorio, ed altro ancora, della nostra "regione siciliana", così  come dice Musumeci, tanto da poterle confrontare, con le nostre e prenderle come esempio da seguire.
In Trentino gli incendi si verificano in autunno e primavera, cioè a dire, quando l'erba secca per le gelate, non quando le temperature ambientali superano i quaranta gradi! E, caro presidente, non è la stessa cosa spegnere un incendio con differenze ambientali di tale portata!
Inoltre, da noi predomina una conformazione vegetativa chiamata "macchia mediterranea", la quale si compone di erbacee che seccano in estate per la calura (non per le gelate!) e la carenza di precipitazioni, di arbusti oleosi, di alberi bassi e fitti. Componenti che, insieme, favoriscono particolarmente l'innesco e lo sviluppo degli incendi boschivi.
Conformazioni e caratteristiche molto lontane dai boschi alpini, per cui, ancora, quali esempi potremmo prendere dall'esperienza dell'antincendio trentino?...
Inoltre, con quale incidenza numerica di incendi si confrontano in Trentino, da trent'anni a questa parte, senza che mai qualcuno di questi incendi sia degenerato in un "fuori controllo" e in danni incommensurabili a cose, ambienti e persone, così come succede in tanti altri posti del pianeta, ma mai in Sicilia?!
Eppure... Eppure... C'è da dire che forse siamo noi operatori dell'antincendio siciliano ad esser stati troppo frettolosi nell'interpretare le esternazioni del buon don Chisciotte nostrano e del suo seguito di Sancho Panza: il senso era un altro!
Il senso delle parole del buon Musumeci forse era indirizzato all'apparato regionale Trentino, il quale probabilmente fornisce con puntualità i mezzi, i dispositivi di sicurezza e l'attrezzatura alle sue squadre di addetti allo spegnimento! Il riferimento era forse agli automezzi non obsoleti che utilizzano, a differenza dei nostri  utilizzati con scarsissima manutenzione da oltre trent'anni! Il riferimento è forse al numero di addetti in confronto al fenomeno da affrontare: il nostro sempre più esiguo e di età sempre più avanzata (essendo escluso il turnover), con il rischio che questi due fattori portino all' estinzione di una esperienza che in Sicilia, pur con tutte le possibili migliorie da apportare, può esser presentata solo come un vanto, così come poche altre.
Ecco! Mi sarebbe piaciuto avere dal nostro presidente della Regione Siciliana tali considerazioni prima che si  lanciasse in un elogio entusiasta dell'altrui beltà, come fosse fanciulla in fiore.
Tuttavia bisogna capirle certe cose... certi politici: certi "geni" talmente fuori dal comune, dalla regione, dalla vita reale della gente, da essere quasi alieni, come personaggi della migliore letteratura mondiale, che non vivono il loro tempo ma "altro", in altro modo, e vi si schiantano contro, rompendosi ..., così come capita a quei conuigi ciechi ma desiderosi dell'altrui beltà, che svalutano chi gli sta accanto, senza riconoscerne i meriti.
Peccato! È così che si rovina la "bellezza"! 

Antonino Lomonaco


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ROGO DI MONTE GANZARIA GLI ATTI INVIATI IN PROCURA. IL CORPO FORESTALE HA PRESENTATO UN'INFORMATIVA DI REATO SUL VASTO INCENDIO CHE HA INCENERITO CENTINAIA DI ETTARI

La Sicilia - 29 Agosto 2024



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ULTIM’ORA: TRENO DERAGLIATO SULLA PALERMO-CATANIA. NON SI REGISTRANO FERITI TRA I PASSEGGERI CHE SONO STATI RECUPERATI DA MEZZI DELLA FORESTALE CHE HANNO APERTO UN PERCORSO SUL FANGO

fonte: CMS - Centro Meteorologico Siciliano

Dal sito www.siciliainprogress.com

Di Roberto Palermo - 29 Agosto 2024

Il deragliamento, causa maltempo, tra Vallelunga e Marianopoli Deragliamento questa sera sulla linea ferroviaria Palermo-Catania. Il regionale Palermo – Caltanissetta RV5514 delle 15:31 è uscito dai binari tra le stazioni di Vallelunga e Marianopoli, a causa del maltempo che ha eroso il piano di posa dei binari e la massicciata. Le rotaie sono rimaste praticamente praticamente sospese in aria; l’incidente è avvenuto intorno alle 18:40, quando il treno viaggiava già con circa due ore di ritardo. Fortunatamente, non si registrano feriti tra i passeggeri, che alle 21.30, dopo ore di attesa, sono stati recuperati da mezzi della forestale che hanno aperto un percorso sul fango. Con tutta probabilità la linea resterà chiusa al traffico ed i treni da e per Caltanissetta, nei prossimi giorni, effettuati con bus sostitutivi. Le immagini provengono dalla pagina FB CMS – Centro Meteorologico Siciliano. Si ringrazia Paolo Cangemi per la collaborazione.




L’INCENDIO SCATENATO A STROMBOLI DURANTE LA FICTION DELLA RAI, LA PROCURA CHIEDE SEI RINVII A GIUDIZIO


Dal sito messina.gds.it

di Bartolino Leone - 28 Agosto 2024
A Stromboli per l’incendio che si è scatenato durante le riprese della fiction voluta dalla Rai sulla Protezione civile ci sono sei richieste di rinvio a giudizio da parte della procura della Repubblica di Barcellona.

Tra gli indagati ci sono Matteo Levi, 63 anni, Roberto Ricci, 68, Elio Terribili, 63, di Roma e Luca Palmentieri, 40 anni di Napoli, tutti professionisti noti nel settore degli effetti speciali e della produzione cinematografica. Le società coinvolte sono la 11 Marzo Films srl e la Best Sfx srls, di Roma.

L’accusa è di disastro ambientale causato a seguito degli incendi avvenuti il 25 e 26 maggio 2022 e poi successivamente per le continue bombe d’acqua che hanno messo in ginocchio più volte l’isola delle Eolie fino a pochi giorni fa anche e solamente per una pioggia durata 10 minuti.

L’inchiesta è stata avviata dai carabinieri di Stromboli in collaborazione con la compagnia di Milazzo ed è coordinata dalla procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata da Giuseppe Verzera. Quattro persone fisiche sono responsabili del reato di disastro ambientale colposo e due persone giuridiche, una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi ed una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, per responsabilità amministrativa in ragione del reato ambientale cagionato.

L’incendio ha interessato un’area naturale protetta e sottoposta a vincolo ambientale, inserita nei siti Unesco e Rete Natura 2000 e nella riserva naturale orientata/integrale Isola di Stromboli e Strombolicchio.

I carabinieri, dopo aver prestato assistenza alla popolazione in occasione dei gravi eventi, anche evacuando diverse abitazioni e alcuni ristoranti, hanno subito avviato le indagini, di concerto con l’autorità giudiziaria e con il supporto di consulenti nominati dalla procura, effettuando molteplici sopralluoghi, diverse escussioni testimoniali, numerose acquisizioni documentali ed accertamenti tecnici, grazie alle quali sono state individuate quattro persone fisiche, tra cui il legale rappresentante ed il direttore di produzione e preposto di una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi, nonché il legale rappresentante di una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, nonché un socio lavoratore deputato alla effettiva attuazione degli effetti speciali, i quali, poco prima che divampasse il vasto incendio, erano presenti sull’isola, in un set cinematografico, per realizzare una serie televisiva.

Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, anche di «violazioni della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ossia di non aver redatto un documento di valutazione dei rischi che tenesse adeguatamente conto del pericolo di incendio e di non aver attribuito specifico rilievo all’utilizzo di effetti scenici consistenti nella generazione di fuochi artificiali, mediante l’utilizzo di materiale altamente infiammabile, di non aver adottato alcuna adeguata misura atta a prevenire eventuali incendi, di non aver fornito ai propri dipendenti adeguata formazione in ordine ai rischi per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, alle procedure relative al primo soccorso, alla lotta antincendio, all’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché nel non aver adeguatamente formato il direttore di produzione, indicato quale preposto e non aver garantito la formazione specifica dell’unico addetto antincendio».

E ancora, «di non aver escluso l’accesso al set cinematografico in relazione ai rischi derivanti dall’accensione di fiamme “controllate», di non aver verificato eventuali deficienze di mezzi attrezzature di lavoro o di eventuali condizioni di pericolo, di aver utilizzato, per la riproduzione di effetti scenici e, segnatamente, per l’accensione delle fiamme “controllate”, attrezzature rudimentali, prive di libretti d’uso e manutenzione e dei requisiti previsti, nonché di averle utilizzate senza adeguata formazione ed addestramento e non tenendo conto delle condizioni metereologiche in atto e, in particolare, dei forti venti, in violazione dell’ordinanza sindacale che vietava l’accensione di qualsiasi tipologia di fuoco durante le giornate ventose, determinando, in tal modo, l’innesco di un incendio boschivo che ha interessato oltre 240 ettari complessivi e cagionato un gravissimo disastro ambientale, oltre al danneggiamento di alcuni alcune abitazioni ed edifici adibiti a pubblica utilità».

Foto notiziarioeolie.it





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L'INTERVISTA. L’ARS RIACCENDE I MOTORI, CRACOLICI: “CENTRODESTRA HA PAURA DEL RINNOVO DELLE PROVINCE”. CRACOLICI RICORDA LA NECESSITÀ DI APPROVARE LA DELIBERA RELATIVA ALLE RIFORME DEI FORESTALI. IL BLOG: ON. CRACOLICI, MA PARLA PROPRIO LEI?


Dal sito ilsicilia.it

Pietro Minardi - 28 Agosto 2024
L’Ars è pronta a rientrare in azione. Con la fine di agosto, Sala d’Ercole si avvia a riprendere da dove aveva lasciato. Dopo l’approvazione della manovra-ter, l’attenzione dei deputati regionali si sposterà su alcuni dei tanti atti posti all’ordine del giorno. Ciò al netto delle emergenze contingenti che stanno affliggendo l’Isola, a cominciare da siccità ed incendi. Argomenti su cui le visioni fra maggioranza ed opposizioni sono diverse, dettate da agende e modus operandi differenti. Con l’arrivo dell’autunno poi, c’è quel classico momento di riflessione che ogni compagine politica e, per esteso, ogni coalizione deve affrontare. Un ragionamento da cui non è esente il centrosinistra siciliano, in particolare il Partito Democratico. I Dem, forti di un buon risultato ottenuto alle scorse elezioni europee di giugno, cercano di diventare punto di riferimento per tutti i soggetti alternativi alla destra. Una visione che fa propria anche il deputato regionale del PD Antonello Cracolici.

Cracolici: “PD sia alternativa a destra delle emergenze”
Intervenuto ai microfoni de IlSicilia.it, il parlamentare regionale siciliano fa il punto su quella che è la strada che, a suo giudizio, deve seguire il centrosinistra. “Il PD deve lavorare nella direzione di costruire un’alternativa a questa destra – sottolinea Cracolici -. Parliamo di una destra del 112, ovvero una destra piegata alla logica delle emergenze. Non c’è nulla che caratterizzi un progetto di governo per questa regione. Invece oggi serve una guida che abbia un’idea della dimensione delle sfide che attendono la Sicilia. Questo oggi non esiste. O il centrosinistra, anche in versione campo largo, si dimostra alternativa, oppure rimarrà sul piano della propaganda fino a se stessa. Rischia di rimanere prigioniero di un politicismo senza politica“.

La riforma degli enti locali
Una sfida che passa dagli atti che verranno trattati a Sala d’Ercole. Fra i temi caldi del prossimo futuro c’è sicuramente la riforma degli enti locali. Atto che punta ad introdurre nuove figure all’interno dei comuni, come ad esempio quella del consigliere supplente e di un nuovo assessore da aggiungere a quelli già presenti nelle giunte comunali. Un progetto su cui Cracolici si dimostra pessimista. “E’ un atto che non ha avuto buon esito nel passato recente – evidenzia l’esponente Dem-. Sono norme che sono state oggetto di impugnativa da parte dello Stato. Le prerogative delle regioni sono limitate a principi generali fissati dall’ordinamento statale. Mi pare che ci sia molta improvvisazione“.

Le Esigenze del rinnovo delle Province
Cracolici estende il proprio focus, puntando l’attenzione invece sul futuro delle province. “Sento dire che qualcuno pensa di fare nuove norme per reintrodurre la Giunta Provinciale. Elementi che sono stati già in passato oggetto di impugnative. Non vorrei che qualcuno pensi a giocare con le leggi elettorali per ritardare ulteriormente il rinnovo degli organi. Seguire la legge Delrio è scontato. Tutti quelli che vogliono fare altro, devono chiedere di modificare tale legge allo Stato. E’ una grande riforma economico-sociale e si applica a tutto il territorio nazionale. Non ci sono interpretazioni alternative. E’ evidente che chi vuole continuare a temporeggiare ha paura che nelle province venga eletto un ceto politico concorrente in vista delle prossime elezioni regionali. Siamo l’unica regione in Italia che da diversi anni continua a rinviare questo appuntamento, andando avanti con i commissari“.

I problemi delle Città Metropolitane: le cause
Insomma, per Cracolici bisogna tornare ad eleggere i nuovi organi intermedi al più presto. L’attuale assetto delle province e delle Città Metropolitane però, in questi anni, ha mostrato limiti palesi dal punto di vista operativo. Crisi di governabilità che il deputato regionale del PD non riconduce a problemi nel sistema, bensì all’incapacità politica. “Qualcuno dovrebbe spiegare questi vuoti. La legge assegna al sindaco del comune capoluogo il compito di essere il sindaco metropolitano. Non c’è una legge che ha impedito l’esercizio di questa funzione. Semmai è la capacità degli amministratori che è mancata. Anche rispetto a tutte le possibili varianti, tale ruolo rimarrà invariato. Vale per Palermo, Catania e Messina. Il Consiglio Provinciale rimane un organo di indirizzo. Il sindaco metropolitano ha questi poteri già oggi. Non è limitato da nessuno“.

Incendi e riforma dei forestali
Ci sono poi le emergenze contingenti, incendi e siccità su tutte. Sul primo punto, Cracolici ricorda la necessità di approvare la delibera relativa alle riforme dei forestali, anche se chiaramente non basterà a cancellare i danni dettati dai piromani. “Nessuna riforma cancellerà gli incendi – ricorda l’esponente Dem -. I due temi non sono connessi. Il funzionamento dei forestali deve essere finalizzato da un lato alle attività di prevenzione, dall’altro allo spegnimento. Spesso si parla di questo corpo in maniera superficiale. La stragrande maggioranza dei lavoratori sono utilizzati per le attività di pulizia, per le linee tagliafuoco o comunque per tutte quelle attività di prevenzione. Abbiamo provato a fare una legge che coinvolgesse i comuni. Fra le varie previsioni c’era la possibilità di avvalersi dei forestali per fare pulizia nei territori, soprattutto in quelle aree abbandonate da cui poi possono scaturire incendi. I piromani purtroppo sanno bene come utilizzare a loro favore gli elementi ambientali, come ad esempio il vento. Abbiamo bisogno di tecnologie, come ad esempio i droni. Pensare di cancellare gli incendi con la forestale è una mera illusione“.

Siccità, consorzi di bonifica e riqualificazione delle reti idriche
Riforme che comunque possono aiutare a dare una mano a trovare soluzioni per lenire gli effetti di gravi problemi, come quello dell’emergenza siccità. “E’ chiaro che noi abbiamo un problema legato alle temperature sempre più calde di anno in anno. C’è la siccità che aggrava la situazione. Aree dove non piove da mesi finiscono per essere più esposte ai danni del fuoco. E’ chiaro che le riforme si fanno per far funzionare meglio la macchina amministrativa. Il tema dei forestali è legato a questo. E’ lo stesso discorso dei consorzi di bonifica. Pensare che facciano più acqua è ridicola. Sono misure che possono aiutare, a patto che ci sia una strategia per migliorare le reti e le riduzioni delle perdite. La nostra intenzione è di non alimentare scorciatoie propagandistiche“, conclude Cracolici.

Fonte: ilsicilia.it




PER CERCARE DI ALLEVIARE IL DOLORE DELLE PROMESSE NON MANTENUTE SULLA LA RIFORMA FORESTALE (DAI GOVERNI DI CENTRO SX E CENTRO DX) CI VEDIAMO UNO SPEZZONE DI VIDEO DI ENRICO BRIGNANO, UN PÒ DATATO, MA PIÙ CHE MAI ATTUALE





28 agosto 2024

I ROGHI. DUE INCENDI NEL MESSINESE, INTERVENTO DEI FORESTALI. LE SQUADRE ANTINCENDIO DEL CORPO FORESTALE DEL DISTACCAMENTO DI BARCELLONA SONO STATE IMPEGNATE NEL POMERIGGO


Dal sito ilsicilia.it

28 Agosto 2024
Le squadre antincendio del corpo forestale del distaccamento di Barcellona (Messina) sono state impegnate nel pomeriggio a spegnere due incendi. Il primo a Brafia frazione di Castroreale in località Cocina. L’incendio, dai primi rilievi degli Agenti del nucleo operativo regionale (Noras), sembrerebbe di chiara matrice dolosa. Le fiamme si sono sviluppate velocemente e hanno minacciando alcune abitazioni. Solo grazie all’intervento delle squadre antincendio si è evitato il peggio.  

A Barcellona Pozzo di Gotto in contrada Porto Salvo è intervenuta un’altra squadra bloccando il fronte del fuoco che, partito dalla vicina fiumara, si è sviluppata alla base del costone del centro abitato.

Fonte: ilsicilia.it



CENTRO PER L'IMPIEGO DI TRAPANI - AGGIORNAMENTO DELLA GRADUATORIA UNICA DEFINITIVA DISTRETTUALE FORESTALI ANNO 2024






N.B. 
Per poter leggere le graduatorie bisogna aver installato il programma WinRAR, scaricabile gratis in questo link: www.winrar.it



MESSINA, L’INCENDIO NON SI PLACA, LAMBISCE LA PROVINCIALE PER PEZZOLO


Dal sito www.dayitalianews.com

27 Agosto 2024    
Messina è ancora in preda agli incendi. Un nuovo rogo è divampato nella zona sud, a meno di 24 ore dall’incendio che ha spaventato i residenti di Mili. Questa volta, le fiamme hanno colpito la collina vicino al monastero di San Placido a Pezzolo, con l’incendio che ha avuto origine in alcuni terreni agricoli. I vigili del fuoco sono intervenuti sul posto e hanno temporaneamente bloccato il traffico lungo la strada provinciale che porta al villaggio collinare.




CAMPAGNA ANTINCENDIO BOSCHIVO 2024: LA DIFESA IN PRIMA LINEA CON ELICOTTERI ED EQUIPAGGI DI VOLO

Campagna antincendio boschivo 2024: la Difesa in prima linea con elicotteri ed equipaggi di volo


Dal sito www.difesa.it

27 Agosto 2024
Immagini messe a disposizione con licenza CC BY-NC-SA 4.0 DEED

Anche quest'anno la Difesa concorre attivamente alla Campagna antincendio boschivo con elicotteri ed equipaggi di volo. La Campagna, iniziata lo scorso 15 giugno, è essenziale per affrontare le emergenze provocate dalle alte temperature estive, che aumentano il rischio di incendi boschivi su tutto il territorio nazionale.  

Il sistema di risposta del Paese a questo tipo di emergenze, richiede un approccio integrato e sinergico. La Campagna antincendio boschivo, che proseguirà fino al 15 ottobre, consolida la collaborazione tra la Difesa, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e la Protezione Civile.  L'antincendio boschivo rappresenta una delle capacità che la Difesa mette quotidianamente a disposizione della collettività nazionale in caso di pubbliche calamità.




UNA NUOVA STAGIONE FORESTALE?

27 Agosto 2024
Dal sito www.unimondo.org

Il 18 agosto è entrata in vigore la normativa Europea sul Ripristino della natura, uno dei pilastri del Green Deal a difesa della biodiversità dell'Unione europea. Il nuovo regolamento stabilisce obiettivi e obblighi giuridicamente vincolanti specifici per il ripristino della natura negli ecosistemi terrestri, marini, di acqua dolce e anche urbani, provando così a mitigare i cambiamenti climatici e gli effetti dei fenomeni atmosferici estremi. Se attuato correttamente aiuterà l'Unione a rispettare i suoi impegni internazionali in materia di ambiente allineando così l'Unione agli accordi internazionali di Kunming-Montreal. Si tratta di una riforma a lungo contestata dalle organizzazioni agricole e per questo annacquata nella stesura finale e sbloccata solo dopo mesi di stallo, con 7 Paesi (Italia compresa) tra i 27 dell'Unione contrari al voto finale. Le aperture alle proteste degli agricoltori hanno fatto allentare la volontà di destinare il 4% dei terreni a finalità non produttive, rendendo la decisione volontaria, ed è diventato volontario anche il ripristino delle zone umide per gli agricoltori e i proprietari terrieri privati. Nonostante il ridimensionamento si tratta di una svolta normativa fortemente innovativa, perché per la prima volta non solo prevede la protezione delle aree naturali, ma punta appunto a ripristinare quelle già degradate, con una tabella di marcia in tre tappe: il 30% di ogni ecosistema dovrà essere oggetto di misure di ripristino entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050.   

Al cuore degli impegni dei singoli Paesi ci saranno i piani di ripristino nazionali che ora dovranno venir presentati alla Commissione europea entro due anni, inizialmente come bozza, da finalizzare e pubblicare nell'arco di sei mesi dall'arrivo di eventuali osservazioni dell'esecutivo dell'Unione, mentre l'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA) redigerà relazioni tecniche periodiche sui progressi degli obiettivi. Per Alain Maron, ministro della Transizione climatica, dell'ambiente, dell'energia e della democrazia partecipativa del governo della regione di Bruxelles-Capitale, la riforma “È il frutto di intensi lavori, che hanno pagato. Non c'è il tempo di fare pause quando si protegge il nostro ambiente. Il Consiglio dell'Unione ha scelto di ripristinare la natura in Europa, proteggendo in tal modo la sua biodiversità e l'ambiente in cui vivono i cittadini europei. È nostro dovere rispondere all'urgenza del crollo della biodiversità in Europa, ma anche consentire all'Unione europea di rispettare i propri impegni internazionali. La delegazione europea potrà recarsi alla prossima COP a testa alta”. Se fino al 2030 gli Stati membri daranno priorità ai siti della Rete Natura 2000, progressivamente gli Stati membri si adopereranno per prevenire il deterioramento significativo delle zone che hanno raggiunto un buono stato grazie al ripristino e quelle che ospitano gli habitat terrestri e marini elencati nel regolamento con alcune particolari attenzioni. Quali?   

Il regolamento per la prima volta tutela gli insetti. Negli ultimi decenni, infatti, l'abbondanza e la diversità degli insetti impollinatori selvatici in Europa si sono drasticamente ridotte. Per far fronte a tale situazione, il regolamento introduce obblighi specifici che impongono misure intese a invertire il declino delle popolazioni di impollinatori al più tardi entro il 2030Gli Stati membri metteranno in atto misure volte a migliorare almeno due dei seguenti tre indicatori: “popolazione di farfalle comuni, stock di carbonio organico nei terreni minerali coltivati e percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità”. Fra le principali misure del nuovo regolamento rientrano anche l'aumento della popolazione di uccelli in habitat forestale e la garanzia che non vi siano perdite nette di spazi verdi urbani e di copertura arborea urbana fino alla fine del 2030. Gli Stati membri dovranno anche occuparsi di foreste mettendo in atto misure volte a ripristinare le torbiere drenate e a contribuire a piantare almeno tre miliardi di alberi supplementari entro il 2030 in tutta l'Unione. Infine, al fine di convertire almeno 25.000 km di fiumi arginati in fiumi a scorrimento libero entro il 2030, gli Stati membri adotteranno misure per rimuovere le barriere artificiali delle acque superficiali. Per realizzare questa rivoluzione verde adesso tocca gli Stati membri elaborare in anticipo i piani nazionali di ripristino con le modalità con cui intendono conseguire gli obiettivi, monitorare i progressi compiuti e riferire in proposito, sulla base di indicatori di biodiversità comuni.  

Basterà? Ricordiamoci che già il 22 giugno 2022 la Commissione europea ha proposto un regolamento sulla tutela della natura nell'ambito della strategia dell'Unione europea sulla biodiversità per il 2030 come parte del Green Deal europeo. È cosa nota, infatti, che ad oggi oltre l'80% degli habitat europei sia in cattivo stato e che gli sforzi profusi in passato per proteggere e preservare la natura non siano bastati a invertire questa preoccupante tendenza. Questo è il motivo principale per cui il regolamento prevede, per la prima volta in assoluto, l'adozione di misure volte non solo a preservare la natura, ma anche a ripristinarla. Riuscirci dovrebbe essere un imperativo morale oltre che ecologico, ma non sempre in materia di sostenibilità la politica si è dimostrata all'altezza.





SCIENZA, COSÌ L’ETÀ DEGLI ALBERI IMPATTA SUGLI ECOSISTEMI FORESTALI SOTTOPOSTI AL CAMBIAMENTO CLIMATICO


Dal sito www.hashtagsicilia.it

27 Agosto 2024
Un team di ricerca del Forest Modelling Lab del Cnr-Isafom ha svelato importanti informazioni sui fattori che influenzano la resilienza, produttività e stabilità dei boschi europei, concentrandosi in particolare sull’impatto dovuto all’età degli alberi e dei popolamenti forestali. I risultati sono in due studi condotti in collaborazione con l’Università di Firenze, pubblicati sulle riviste Journal of Environmental Management e Forests


Il ruolo dell’età delle foreste nella mitigazione dei cambiamenti climatici

L’età degli alberi e dei popolamenti forestali, come risultato della passata gestione forestale che ne ha modellato la diversità e le caratteristiche strutturali e fisiologiche, influenza significativamente il funzionamento di questi ecosistemi, e condiziona la loro capacità di mitigazione dei cambiamenti climatici.

È quanto hanno messo in luce due ricerche dell’Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche di Perugia (Cnr-Isafom) che hanno coinvolto anche il Laboratorio di Geomatica Forestale dell’Università degli Studi di Firenze, pubblicate sulle riviste Journal of Environmental Management e Forests. Parte delle attività è stata svolta nell’ambito dell’impegno su NBFC, il National Biodiversity Future Center coordinato dal Cnr.

L’importanza dei modelli avanzati per lo studio degli ecosistemi forestali

Gli studi sono stati condotti all’interno del Forest Modelling Lab del Cnr-Isafom, una struttura multidisciplinare specializzata nello studio degli ecosistemi forestali anche attraverso sistemi di simulazione avanzata: proprio mediante l’utilizzo del Three Dimensional – Coupled Model Carbon Cycle (3D-CMCC) – un modello tridimensionale che simula la dinamica dei flussi di carbonio, azoto, energia e acqua in foreste e con diverse specie vegetali, età, diametri degli alberi e classi di altezza-  è stato rilevato come l’età dei popolamenti influisca in maniera fondamentale sul bilancio del carbonio, sulla sua assimilazione e quindi sulla produttività dei popolamenti con effetti sulla resilienza e stabilità delle foreste sia nelle condizioni climatiche attuali che future.

Implicazioni per la gestione forestale e la pianificazione futura

In particolare, sono stati presi in esame siti europei di pino silvestre, abete rosso e faggio, tre specie tra le più importanti e comuni in Europa con diverse età: su tali popolamenti forestali, è stato applicato il modello bio-geo-chimico del Cnr, indagandone gli scenari di evoluzione naturale in un futuro “indisturbato”, cioè privo di interventi antropici.

Spiega Elia Vangi, postdoc presso il Forest Modelling Lab del Cnr-Isafom, primo autore di entrambi i lavori: “Analizzando l’impatto del cambiamento climatico e dell’età sulle foreste europee,  utilizzando cinque scenari diversi, si evince che – per tutte le specie studiate- le differenze tra età delle foreste risultano più significative rispetto a quelle tra scenari climatici.

La produttività delle foreste raggiunge il picco nei popolamenti giovani e di mezza età (16-50 anni), indipendentemente dalle condizioni climatiche. In particolare le faggete si dimostrano stabili e resilienti con l’aumento di CO2 atmosferica e temperatura mostrando un aumento della biomassa epigea -cioè chiome e tronchi- che invece  diminuisce nelle foreste di abete rosso, soprattutto nelle classi di età avanzate. Il pino silvestre mantiene una capacità di stoccaggio della CO2 più stabile rispetto alle altre specie, ma vede una diminuzione dell’incremento annuo di volume. Comprendere queste dinamiche è cruciale per sviluppare strategie di gestione efficaci. Promuovere la diversità delle specie e delle età all’interno delle foreste può rafforzare la loro resilienza e adattabilità ai cambiamenti climatici futuri.

Parola all’esperto

Gherardo Chirici, Professore Ordinario di Inventari forestali, pianificazione ed ecologia forestale presso l’Università degli Studi di Firenze e direttore e coordinatore scientifico del Laboratorio di Geomatica Forestale (geoLAB), aggiunge: “Questi risultati sottolineano la necessità di tenere conto della diversità delle classi di età – mancante nella maggior parte, se non in tutti, i modelli globali di vegetazione – per valutazioni affidabili e robuste degli impatti del cambiamento climatico sulla stabilità e capacità di resilienza delle foreste future”.

I risultati ottenuti hanno implicazioni significative per la gestione forestale futura a livello europeo. “L’incertezza climatica futura influenzerà in modo disomogeneo la funzionalità e i servizi ecosistemici delle foreste, variando in base alla specie, struttura e sviluppo del popolamento considerato. Le foreste giovani potrebbero crescere più rapidamente ma anche vivere decisamente meno, mentre quelle mature mostreranno maggiore stabilità e resilienza grazie alla maggiore quantità di carbonio accumulata e ad una migliore capacità di adattamento. È cruciale considerare età e risposte adattative peculiari delle diverse specie per comprendere l’impatto del cambiamento climatico e adottare quindi approcci di gestione forestale appositamente mirati”, conclude Alessio Collalti, responsabile del Forest Modelling Lab del Cnr-Isafom, coordinatore di entrambi i lavori.




27 agosto 2024

IL SINDACO DELLA CITTÀ DI CARLENTINI, HA CONSEGNATO UN ENCOMIO ALLA SQUADRA DELL'ISPETTORATO DI SIRACUSA, DENOMINATA SORTINO 24, PER UN INTERVENTO DI SPEGNIMENTO INCENDIO DI VEGETAZIONE LIMITROFO AL CENTRO ABITATO. ENCOMIO ANCHE PER L'ISPETTORE SUP. FORESTALE MAURIZIO ALIBRIO, COMANDANTE DEL DISTACCAMENTO FORESTALE DI BUCCHERI, E AD INTERIM, DI QUELLO DI SORTINO


Ricevo e pubblico
dal Funzionario For.le Santi Messina

La città di Carlentini, per il tramite del suo Sindaco, alla presenza dell'Ispettore Ripartimentale dott. Filadelfo Brogna, ha ritenuto di dover premiare la squadra dell'Ispettorato di Siracusa denominata Buccheri 24, per un intervento di spegnimento incendio di vegetazione limitrofo al centro abitato e che, purtroppo, ha anche interessato alcune abitazioni. Encomio anche per l'Ispettore Sup. Forestale Maurizio Alibrio, comandante del Distaccamento forestale di Buccheri, e ad interim, di quello di Sortino per le capacità di gestione dell'evento dimostrate.







Guarda anche:


Video estrapolato dalla pagina Facebook
dell'Ispettore Ripartimentale dott. Filadelfo Brogna


Premiazione strameritata!
Il Blog esprime le più sincere congratulazioni.
Un complimento particolare anche per il Sindaco di Carlentini, Dott. Giuseppe Stefio, per aver riconosciuto e apprezzato il lavoro degli addetti Aib, che giornalmente mettono a repentaglio la propria vita.




25 agosto 2024

LA TRAGEDIA. SARDEGNA. AUTO DELLA FORESTALE SI RIBALTA TRA SANTADI E VILLAPERUCCIO: MORTO UN AGENTE 24ENNE DI ASSEMINI. IL BLOG ESPRIME IL SUO PIÙ PROFONDO CORDOGLIO PER IL TRAGICO INCIDENTE

Nel riquadro la vittima, 
Michele Murenu

Dal sito www.unionesarda.it

24 Agosto 2024
Michele Murenu era a bordo con una collega, rimasta ferita, e stava intervenendo su un incendio. Vano il trasporto d’urgenza in ospedale. Il sindaco Puddu: «Piangiamo un’altra giovane vittima»

Non ce l’ha fatta Michele Murenu, il giovane agente del Corpo Forestale coinvolto in un terribile incidente avvenuto sulla strada tra Santadi e Villaperuccio.  

La vettura di servizio su cui viaggiava con una collega per raggiungere una zona interessata da un incendio si è ribaltata, per circostanze in fase di accertamento.   

All’arrivo dei soccorsi, il ragazzo – 24 anni, di Assemini – è stato trasportato in elicottero al Brotzu di Cagliari, in condizioni disperate, ma i tentativi dei medici di salvargli la vita sono purtroppo risultati vani.

Ferita invece la collega 29enne, originaria di Castiadas, che era a bordo con lui e al volante dell’auto. La donna è stata estratta dalle lamiere dai vigili del fuoco ed è stata portata all’ospedale Sirai di Carbonia per accertamenti.  

La vettura è stata posta sotto sequestro per ulteriori accertamenti, mentre la salma è stata restituita ai familiari su disposizione dell'Autorità giudiziaria.  

I rilievi sono stati eseguiti dai carabinieri della stazione di Santadi, al lavoro per ricostruire la dinamica dell'incidente.

Profondo cordoglio dal sindaco di Assemini, Mario Puddu: «Assemini piange una giovane vittima – le sue parole affidate ai social – . Un'altra. Michele Murenu, forestale di 24 anni, è morto in un incidente stradale mentre andava a spegnere un incendio tra Santadi e Villaperuccio. In macchina con lui c'era una collega di lavoro che per fortuna non dovrebbe essere in pericolo di vita. Una bruttissima giornata per la nostra Comunità. Rivolgo le condoglianze dell'amministrazione ai familiari».  

Anche il sindaco di Santadi, Massimo Impera, ha affidato il cordoglio della comunità locale ai social, esprimendo «profonda vicinanza alla famiglia dell’agente». 

Un lungo messaggio su Facebook anche dal Corpo Forestale, che ha ricordato di Michele il «sorriso e la generosità senza limiti».

© Riproduzione riservata 

Maria Grazia Peis