17 aprile 2024

INCENDIO DI STROMBOLI, SONO 6 GLI INDAGATI ACCUSATI DI “DISASTRO AMBIENTALE COLPOSO”


Dal sito qds.it

Diverse le accuse a carico di quattro persone e due società: i dettagli sulle indagini.

16 Aprile 2024
I carabinieri della compagnia di Milazzo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata dal Dr. Giuseppe Verzera, hanno notificato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari e l’informazione di garanzia e sul diritto di difesa a carico degli indagati per il disastroso incendio di Stromboli.

Le accuse riportate negli avvisi, emessi dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) a carico di quattro persone fisiche e due giuridiche, sono di disastro ambientale colposo. Le persone giuridiche indagate sono una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi e una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri: sono accusate della responsabilità amministrativa in ragione del reato ambientale cagionato.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, quindi per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’articolo 27 della Costituzione.

Incendio di Stromboli, 6 indagati
Il provvedimento è scaturito dalle indagini condotte dalla stazione Carabinieri di Stromboli, coordinate dalla Procura della Repubblica di Barcellona P.G., guidata dal Dr. Giuseppe Verzera, iniziate subito dopo il vasto incendio che ha interessato l’isola nelle giornate del 25 e 26 maggio 2022, in un’area naturale protetta e sottoposta a vincolo ambientale, inserita nei siti “UNESCO” e “Rete Natura 2000” e nella riserva naturale orientata/integrale “Isola di Stromboli e Strombolicchio”.

I carabinieri, dopo aver prestato assistenza alla popolazione di Stromboli in occasione dell’incendio, anche evacuando diverse abitazioni e alcuni ristoranti, hanno subito avviato le indagini, effettuando molteplici sopralluoghi, ascoltando i testimoni, raccogliendo numerose acquisizioni documentali e svolgendo accertamenti tecnici.

Grazie alle indagini, gli inquirenti hanno individuato quattro persone fisiche, tra cui il legale rappresentante e il direttore di produzione e preposto di una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi, nonché il legale rappresentante di una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri e un socio lavoratore deputato alla effettiva attuazione degli effetti speciali, i quali, poco prima che divampasse il vasto incendio, erano presenti sull’isola, in un set cinematografico, per realizzare una serie televisiva.

L’inchiesta e le accuse
I quattro indagati per l’incendio di Stromboli sono ritenuti responsabili, a vario titolo, anche di violazioni della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare di non aver redatto un documento di valutazione dei rischi che tenesse adeguatamente conto del pericolo di incendio e di non aver attribuito specifico rilievo all’utilizzo di effetti scenici consistenti nella generazione di fuochi artificiali, mediante l’utilizzo di materiale altamente infiammabile, di non aver adottato alcuna adeguata misura atta a prevenire eventuali incendi, di non aver fornito ai propri dipendenti adeguata formazione in ordine ai rischi per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, alle procedure relative al primo soccorso, alla lotta antincendio, all’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché nel non aver adeguatamente formato il direttore di produzione, indicato quale preposto e non aver garantito la formazione specifica dell’unico addetto antincendio.

E ancora, di non aver escluso l’accesso al set cinematografico in relazione ai rischi derivanti dall’accensione di fiamme “controllate”, di non aver verificato eventuali deficienze di mezzi attrezzature di lavoro o di eventuali condizioni di pericolo, di aver utilizzato, per la riproduzione di effetti scenici e, segnatamente, per l’accensione delle fiamme “controllate”, attrezzature rudimentali, prive di libretti d’uso e manutenzione e dei requisiti previsti, nonché di averle utilizzate senza adeguata formazione e addestramento e non tenendo conto delle condizioni metereologiche in atto e, in particolare, dei forti venti, in violazione dell’ordinanza sindacale che vietava l’accensione di qualsiasi tipologia di fuoco durante le giornate ventose, determinando, in tal modo, l’innesco di un incendio boschivo che ha interessato oltre 240 ettari complessivi e cagionato un gravissimo disastro ambientale, oltre al danneggiamento di alcuni alcune abitazioni ed edifici adibiti a pubblica utilità.

Fonte: qds.it




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