31 dicembre 2024

LA PROTESTA DI FAI-FLAI-UILA SICILIA. FORESTALI ANCORA A MANI VUOTE



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IL 2024 È INIZIATO ED È FINITO CON L'ANNUNCIO DELLE PROTESTE E/O SCIOPERI. PURTROPPO GLI ANNUNCI NON HANNO FUNZIONATO ALLA PERFEZIONE. ANZI, SONO SERVITI PER ESSERE RICEVUTI DAL GOVERNO, MA SENZA RISULTATI. SEGUIRÀ LA STESSA STRATEGIA ANCHE PER IL 2025? NON CI RESTA CHE AUGURARE BUONA FINE D'ANNO E BUON PRINCIPIO DEL NUOVO



Gli annunci delle autoconvocazioni per il 2024, con minaccia dello sciopero da parte dei Sindacati non hanno funzionato. Purtroppo!











VESCOVO MARCIANTE, PERSONAGGIO DELL’ANNO: UN IMPEGNO TRA AMBIENTE, SVILUPPO E TUTELA DEI DIRITTI. IL BLOG NON DIMENTICHERÀ MAI LE PAROLE SPESE A FAVORE DEI LAVORATORI FORESTALI. UNA SU TUTTE: SIAMO CONSAPEVOLI DI COME LA POLITICA ABBIA MORTIFICATO L’IMPEGNO DEI LAVORATORI FORESTALI, FACENDONE ESCLUSIVAMENTE UNA RISERVA DI CONSENSO ELETTORALE E PROSPETTANDO SOLUZIONI DI STABILIZZAZIONE MAI REALMENTE ADOTTATE. SI PASSI DALLE PAROLE AI FATTI!


Dal sito cefalunews.org

31 Dicembre 2024
Il vescovo Giuseppe Marciante è il Personaggio 2024 per i lettori di Cefalunews. La notizia arriva nell’ultimo giorno dell’anno e vuole celebrare la voce di un pastore che, durante tutto il 2024, non ha mancato di segnalare i problemi urgenti del territorio e di offrire spunti concreti per affrontarli.

Oltre all’azione pastorale, infatti, il Vescovo Marciante si è distinto per il suo impegno su questioni cruciali come la crisi idrica, lo spopolamento delle Madonie, il rischio di overtourism e la sicurezza sul lavoro. Quest’ultimo giorno dell’anno segna così la conclusione di un periodo intenso, in cui il Vescovo ha fatto sentire con forza la propria voce, diventando punto di riferimento non solo in ambito religioso, ma anche sociale ed economico. È stata questa capacità di unire fede e azione concreta a convincere i lettori di Cefalunews a sceglierlo quale Personaggio 2024.

Nel riconoscimento spiccano diversi aspetti:

  1. Crisi idrica e carenze strutturali: Mons. Marciante ha più volte denunciato la gestione insufficiente delle risorse idriche, mettendo in guardia contro lo spreco di un bene essenziale per la Sicilia rurale, stretta tra siccità e fabbisogni crescenti. Le sue parole hanno richiamato l’attenzione sia delle autorità locali, sia dei cittadini, sollecitando una riflessione collettiva sul futuro dell’agricoltura e dell’economia legata all’acqua.
  2. Spopolamento delle Madonie: il Vescovo ha puntato l’indice sulle conseguenze dell’abbandono dei piccoli borghi, mettendo in luce come la perdita di popolazione rischi di lasciare un vuoto culturale e produttivo irreparabile. Nel corso del 2024, ha formulato proposte concrete, come il rafforzamento delle infrastrutture e dei servizi, affinché i giovani non siano costretti a emigrare.
  3. Overtourism e modello di sviluppo: in una regione dove il turismo cresce di anno in anno, Mons. Marciante ha ribadito la necessità di un approccio equilibrato, capace di integrare la dimensione economica con la salvaguardia della qualità di vita dei residenti e la tutela dell’ambiente. Così, mentre tanti parlano di “boom” turistico, il Vescovo ha fatto emergere anche i rischi di un flusso incontrollato.
  4. Sicurezza sul lavoro: un altro fronte caldo riguarda la dignità dei lavoratori e la prevenzione degli incidenti. Mons. Marciante ha chiesto con fermezza un impegno maggiore da parte delle istituzioni, specie dopo i fatti di Casteldaccia, dove tragiche morti hanno riportato all’attenzione il tema delle condizioni lavorative critiche di alcuni settori.
I lettori di Cefalunews hanno dunque scelto una figura che ha saputo interpretare l’esigenza di un cambiamento di rotta per la Sicilia, in un intreccio di visione spirituale e concretezza. Nell’ultimo giorno dell’anno, le parole di riconoscenza verso il Vescovo si mescolano a quelle di speranza per il futuro, in un dialogo che, stando ai fatti, promette di rafforzarsi nei mesi a venire.

Ecco la motivazione ufficiale per la scelta del vescovo Marciante a Personaggio dell’anno 2024:

«In un anno segnato da gravi difficoltà legate alla crisi idrica, il Vescovo ha avuto il coraggio di denunciare le carenze strutturali che hanno aggravato la siccità, con un impatto devastante sull’agricoltura e sul settore zootecnico. La sua denuncia contro lo spreco delle risorse idriche e la necessità di interventi urgenti nella gestione dell’acqua è stata una voce forte e autorevole in un contesto in cui l’isola rischia di perdere il controllo di una risorsa fondamentale per la sua sopravvivenza. Le sue parole hanno sensibilizzato le istituzioni e i cittadini, sollecitando una riflessione collettiva sulla responsabilità verso l’ambiente e il futuro delle generazioni a venire.

Altrettanto incisiva è stata la sua presa di posizione contro lo spopolamento delle Madonie, una questione che colpisce profondamente il Vescovo, preoccupato per il futuro di territori storici e ricchi di tradizioni, ma sempre più vulnerabili. Mons. Marciante ha sottolineato la necessità di contrastare l’inarrestabile desertificazione dei piccoli comuni siciliani, accusando la mancanza di politiche efficaci e lungimiranti. Il suo appello è stato rivolto non solo alle autorità politiche, ma anche alla comunità siciliana, affinché si riscoprano le radici e le risorse locali per combattere il fenomeno dello spopolamento. La sua visione per la Sicilia non si limita a una denuncia, ma si arricchisce di proposte concrete, come il rafforzamento delle infrastrutture e dei servizi locali, per garantire a tutti i cittadini, in particolare ai giovani, la possibilità di restare nelle terre di origine senza doversi trasferire altrove.

In un momento storico in cui il turismo, se non governato adeguatamente, può diventare una minaccia per le identità locali, Mons. Marciante ha affrontato con grande sensibilità il fenomeno dell’overtourism, denunciando gli effetti negativi di un afflusso turistico incontrollato che rischia di impoverire la qualità della vita per i residenti. Il Vescovo ha evidenziato come il turismo deve essere una risorsa, non un pericolo per le comunità, e ha fatto appello a un modello di sviluppo sostenibile che rispetti le tradizioni, la cultura e le necessità dei cittadini. Il suo invito alla responsabilità collettiva e al governo dei flussi turistici ha messo in luce l’importanza di una visione equilibrata, che ponga l’accento sul benessere delle persone e sulla conservazione dell’ambiente, e non solo sugli interessi economici a breve termine.

Inoltre, il Vescovo di Cefalù ha mostrato una particolare attenzione alla figura del lavoratore, mettendo in evidenza la necessità di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e proteggere la dignità delle persone, come nel caso delle tragiche morti sul lavoro a Casteldaccia. Con parole ferme e decise, Mons. Marciante ha chiesto un impegno maggiore da parte delle istituzioni per prevenire simili tragedie e migliorare le condizioni di lavoro in Sicilia.

Per la sua instancabile lotta contro lo spopolamento delle Madonie, per la sua presa di posizione contro l’overtourism e la sua continua attenzione alle problematiche sociali ed economiche, Mons. Giuseppe Marciante si conferma una figura centrale per il futuro della Sicilia. Il suo impegno, che va ben oltre il ruolo religioso, lo rende il Personaggio dell’Anno 2024, un leader che unisce la fede alla concretezza dell’azione sociale, guidando la sua comunità verso un futuro più giusto, sostenibile e prospero».

Di fatto, il progetto di una Sicilia che non si rassegna a perdere i suoi giovani, le sue risorse e la sua identità, passa anche attraverso l’impegno costante di persone come Mons. Marciante, capaci di coniugare la fede con una visione prospettica del territorio. Il suo appello a una responsabilità collettiva, a un’agricoltura sostenibile e a un turismo rispettoso, ha trovato eco in più settori della società, dimostrando come il “Personaggio dell’Anno 2024” non sia soltanto un prestigioso riconoscimento, ma anche la conferma di un ruolo di guida che il Vescovo ha esercitato con coraggio.

L’auspicio è che la Sicilia possa trarre un impulso rinnovato da questa nomina, investendo nel dialogo tra istituzioni, comunità religiose, associazioni laiche e cittadini, per trasformare in azioni tangibili le proposte del Vescovo Marciante. Sostenibilità ambientale, lavoro sicuro e lotta alla desertificazione umana sono sfide che non possono più attendere: la voce del Vescovo, con il suo sguardo lungimirante, continuerà a ispirare e a chiedere a tutti un impegno condiviso.






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Quello che non dimenticheremo mai! 

Incendi. Il messaggio del Vescovo di Cefalù, Marciante: siamo consapevoli di come la politica abbia mortificato l’impegno dei lavoratori forestali, facendone esclusivamente una riserva di consenso elettorale e prospettando soluzioni di stabilizzazione mai realmente adottate. Si passi dalle parole ai fatti

Il Vescovo Marciante: “La salvaguardia dei parchi può diventare occasione di impiego per i giovani”. Finora si è portata avanti una politica dell'emergenza e non della prevenzione incendi. I costi per spegnere gli incendi potrebbero essere impiegate a stabilizzare gli operai forestali

Il Vescovo di Cefalù: "Incendi un delitto come il matricidio, si impieghino i forestali a tempo pieno"


Il Vescovo della Diocesi di Cefalù: chi può avere interesse a creare un incendio? Ci può essere l’interesse del privato che con gli incendi ci guadagna. E poi la mala gestione dei forestali stagionali. Il Blog: un vescovo fantastico! Ha sempre detto che la politica ha mortificato i forestali, facendone un consenso elettorale prospettando stabilizzazione mai adottate, i costi per spegnere gli incendi potrebbero essere impiegate a stabilizzarli






LETTERA APERTA AI 70 ONOREVOLI DELL'ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA DA PARTE DI GIUSEPPE GERMANÒ, OPERAIO FORESTALE PRECARIO DA 35 ANNI


Ricevo e pubblico
da Giuseppe Germanò
Operaio Forestale precario da 35 anni

Egregi onorevoli di maggioranza e opposizione, complimenti per il vostro modo intelligente di gestire il denaro pubblico:
OGNUNU TIRA BRACI PA SO CUDDURA... BRAVISSIMI, AVETE APPROVATO LA FINANZIARIA PERCHE' IL GOVERNO SCHIFANI NON HA LASCIATO SCONTENTO NESSUNO... DANDOVI LA POSSIBILITA' DI PROMUOVERE I VOSTRI TERRITORI DI PROVENIENZA, OVVIAMENTE A COSTO ZERO, MA CHE DICO?
GUADAGNANDOCI IN CONSENSI E... CHIAMIAMOLA SIMPATIA VA! MI VIENE IN MENTE CETTO LA QUALUNQUE, che a voi NON VI TACCA MANCU I SCARPI!
UN ALTRO ANNO SENZA RIFORMA FORESTALE! Spero che tra qualche anno, migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali Siciliani PRECARI E NON STAGIONALI, possano ottenere dalla legge I RISARCIMENTI DOVUTI... DA VOI POLITICI NOI CI ASPETTIAMO PIU' NIENTE...
mi sono informato con il mio avvocato e se vi dico che SIETE SOLO DEI BUFFONI, VOI E I SINDACALISTI DELLA TRIADE, non rischio la querela.
AUGURI DI BUONE FESTE BUFFONI DI DESTRA, DI CENTRO E DI SINISTRA

Firmato: 
Giuseppe Germanò OPERAIO FORESTALE PRECARIO DA 35 ANNI
Cell. 3317153099



30 dicembre 2024

FORESTALI, FAI-FLAI-UILA CHIEDONO GARANZIE PER LA RIFORMA IN CANTIERE. A METÀ GENNAIO I SINDACATI SARANNO CONVOCATI DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE PER AVERE CERTEZZA SU TEMPI E CONTENUTI DELLA RIFORMA

Foto repertorio

Dal sito www.cataniatoday.it

A metà gennaio i sindacati saranno convocati dal presidente della Regione per avere certezza su tempi e contenuti della riforma    -- Forestali, Fai-Flai-Uila chiedono garanzie per la riforma in cantiere

30 Dicembre 2024
"Vorremmo proprio sbagliarci, ma della tanto sbandierata pioggia di 
milioni in favore dei forestali siciliani non troviamo traccia nella manovra economica appena approvata in via definitiva dal Senato. Benché l'emendamento a iniziativa leghista fosse stato rivelato tra molti squilli di tromba alla vigilia di una iniziativa organizzata da Fai-Flai-Uila Sicilia per sollecitare la riforma di comparto, non dubitiamo della buona fede dei proponenti. Ci piacerebbe tanto sapere, però, cosa ne sia stata di quella promessa". E' quanto dichiarano i segretari generali di Fai-Flai-Uila Sicilia, Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino.

"Il bluff è scoperto. Un esempio da manuale per spiegare come la politica perda credibilità. Il 12 novembre - continuano - le nostre organizzazioni sindacali avevano pubblicamente annunciato per il 18 una manifestazione dinanzi alla Presidenza della Regione denunciando il valzer dei rinvii con cui il governo Schifani stava (e sta) gestendo l’approdo della riforma forestale in Giunta per l’esame della proposta di legge e il successivo passaggio all’Ars. A stretto giro di posta il deputato regionale ed ex assessore all’Agricoltura Luca Sammartino aveva diffuso una nota in cui ringraziava i parlamentari nazionali della Lega avendo, testuali parole, depositato su mia sollecitazione un emendamento per i forestali siciliani in cui si stanziano 55 milioni di euro in più annui per ciascun esercizio dal 2025 al 2029. Stesso contenuto di un comunicato a firma di Vincenzo Figuccia, collega di gruppo dell’onorevole Sammartino. È bastato poco più di un mese per accertare il nulla di fatto alla Camera e al Senato". 

Scotti, Russo e Marino sottolineano ancora: "Malgrado i grandi titoli ricevuti da quel proclama, Fai-Flai-Uila avevano confermato l’autoconvocazione dei propri gruppi dirigenti a Palazzo d’Orleans per il 18 novembre sospendendola solo, in segno di rispetto istituzionale, a seguito di una comunicazione ufficiale con la quale l’assessore all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, informava che il presidente Renato Schifani d’intesa con lo stesso assessore avrebbe organizzato per la settimana successiva un incontro per discutere tempi e modalità della riforma forestale. Incontro che ancora oggi non s’è tenuto”. I segretari generali di Fai-Flai-Uila Sicilia si dicono “pronti a scendere in piazza già nel mese di gennaio. Basterebbe partecipare alle nostre assemblee di lavoratrici e lavoratori per comprendere quanto siano forti lo sconcerto e l’amarezza di fronte alla storia infinita di una riforma in cantiere ormai da decenni, sempre più necessaria per l’ambiente e la qualità della vita nella nostra Isola. Lo rivendichiamo non solo noi, ma anche le 213 amministrazioni locali che cinque anni fa si erano schierate con noi in occasione della grande e clamorosa campagna SvegliaRegione. Il balletto di date e annunci prosegue. Adesso, stavolta non per iscritto, ci annunciano che a metà gennaio saremo convocati dal presidente della Regione per avere la tanto invocata certezza su tempi e contenuti della riforma. Siamo sempre disponibili al confronto, purché caratterizzato non solo da fatti concreti ma anche dal dovuto rispetto per le legittime aspettative dei lavoratori, che non meritano questo trattamento. Né tantomeno lo meritano i siciliani, che hanno bisogno di una tutela efficace e permanente del territorio".

© Riproduzione riservata




SIFUS CONFALI SICILIA: LA LEGGE FINANZIARIA NON HA IDEA DI COME SI PUNTA ALLO SVILUPPO COMPLESSIVO ED ARMONICO DELLA REGIONE. SOLO TANTI CONTRIBUTI PER SAGRE, FESTE, CHIESE ED, IN OGNI CASO, PER GARANTIRE IL MANTENIMENTO DEL CONSENSO AI DEPUTATI CHE L'HANNO VOTATA. EMBLEMATICI IL BLOCCO DEL TURNOVER NEI CONSORZI DI BONIFICA E IL MANCATO AUMENTO DI GIORNATE PER I FORESTALI


Ricevo e pubblico
dal Segretario Gen.le Sifus Confali
Maurizio Grosso

Palermo 29-12-2024 - La legge finanziaria appena approvata dall'ARS, oltre a bocciare l'emendamento del SIFUS che prevedeva lavoro per gli operai forestali per 178 giornate nel 2025 allo scopo di  "prevenire e ridurre gli incendi boschivi", ha bocciato,per precisa volontà del Presidente, Schifani, il proseguimento del "turnover" nei consorzi di bonifica. Il Presidente infatti,  non ha ritenuto urgente intervenire sulla manutenzione delle reti irrigue e quindi, sulla distribuzione delle acque nelle campagne. Questo modello di prevenzione sostanzialmente "inconsistente" della crisi irrigua, come se non bastasse, butta risorse verso i dissalatori e non punta sulla necessaria pulizia degli invasi dai fanghi che interessano anche il 25% della capienza. Dulcis in fundo, non accelera il completamento degli invasi in costruzione e non mette in funzione quelli che mancano da decenni del collaudo. In sintesi, in questa legge finanziaria non c'è un idea complessiva ed armonica per tirare fuori la Sicilia dal "pantano" in cui si trova. Non c'è una strategia per rilanciare in termini strutturali l'agricoltura, la pesca, gli allevamenti. Non c'è una strategia per mettere in sicurezza l'ambiente e il territorio dal rischio dissesto, incendi, crisi idrica. C'è poco o nulla per le imprese. Ci sono solo buoni propositi per la sanità, scuola e per la formazione professionale. C'è  meno che l'elemosina per un groppuscolo di poveri disgraziati (serve per mettersi la coscienza a posto). L'unico miracolo è  rappresentato dalla stabilizzazione dei lavoratori ASU che per decenni hanno lavorato in nero dando lustro agli assessorati in cui, solo i "massimi vertici", ricevono premi a palate a prescindere dalla produzione. Per il resto? Solo  contributi a pioggia per sagre,  fiere,  mostre e soprattutto, le chiese.  
Naturalmente, questa volta non ci sono contributi per le associazioni legate sfacciatamente all'on. Auteri di turno. In sintesi, soldi pubblici non finalizzati ad  una strategia che punta allo sviluppo generale ma per "tutto ciò" che può consentire la rielezione dei deputati che hanno votato la finanziaria. 
Maurizio Grosso Segretario Generale SiFUS



ANCHE PER IL 2024 POSSIAMO DIRE CHE SIAMO STATI PRESI PER I FONDELLI? MA QUANTO DEVE DURARE ANCORA QUESTO TEATRINO? MA È POSSIBILE CHE PER LA RIFORMA FORESTALE "NNA LISCIUNU PI VOTU SICURU E POI NI PIGGHIUNU PU CULU?"





FINANZIARIA, LA MANOVRA PUNTO PER PUNTO: DAI FONDI DESTINATI A PALERMO AI FINANZIAMENTI DOPPIONE. A OGNUNO DEI 70 DEPUTATI È ANDATO UN BUDGET DI UN MILIONE E 420 MILA EURO, CONTRIBUTI A PIOGGIA CHE SARANNO EROGATI DIRETTAMENTE DAI SINDACI. IL BLOG: IN TUTTO QUESTO MAGNA MAGNA, NASCE UN INTERROGATIVO: A QUALI SINDACI SONO ANDATI A FINIRE QUELLE RISORSE SOTTRATTE AI LAVORATORI FORESTALI CHE DOVEVANO SERVIRE PER AUMENTARE LE GIORNATE FINO A 178 PER COME PROMESSO DALLA LEGA PROPRIO IN QUESTA FINANZIARIA?


Dal sito palermo.gds.it

A ognuno dei 70 deputati è andato un budget di un milione e 420 mila euro, contributi a pioggia che saranno erogati direttamente dai sindaci

di Giacinto Pipitone - 29 Dicembre 2024
Non accadeva dal 2005 che l’Ars approvasse la Finanziaria di questi tempi. Il governo evita così l’esercizio provvisorio, rendendo regolare la spesa già da giovedì prossimo. Ma tutto questo ha un prezzo enorme, perché per abbassare il muro dell’ostruzionismo, alzato da Pd e 5 Stelle e pure da pezzi della maggioranza che nei giorni scorsi hanno agito per il tramite dei franchi tiratori, Palazzo d’Orleans ha messo sul piatto 100 milioni in più.

A ogni deputato 1,4 milioni
Tanti ne sono serviti per finanziare gli emendamenti dei deputati, sia di maggioranza che di opposizione. Ed essendo i parlamentari 70, la media matematica indica che a ognuno di essi è andato un budget di un milione e 420 mila euro. Così, alle 9 di ieri mattina (sabato 28 dicembre), ha visto la luce un maxi emendamento che contiene 69 articoli in 75 pagine fitte di contributi a pioggia parcellizzati e camuffati dietro fondi ai Comuni per svariate tipologie di intervento: formalmente le associazioni vicine ai deputati restano escluse ma il canale di finanziamento del 2025 non sarà l'Ars direttamente, saranno i sindaci che sul territorio fanno riferimento ai vari deputati. Aggirato così l'ostacolo del «caso Auteri», cioè dei contributi senza bando che hanno finanziato associazioni amiche dei parlamentari, soprattutto nel mondo dello spettacolo.

La manovra vale 955 milioni
Come detto, il totale di queste misure a pioggia vale circa 100 milioni. Ma ci sono anche altri articoli inseriti dal governo, per misure di più ampio respiro, che portano la spesa aggiuntiva rispetto al testo base fino a 300 milioni. In questo modo la Finanziaria vale 955 milioni, il testo arrivato in aula due settimane fa ne valeva 650.

L’escamotage per i contributi
L’escamotage trovato dai partiti per erogare finanziamenti in modo diretto si è trasformato nella formazione di elenchi interminabili di contributi ad hoc ai Comuni. Dentro questi elenchi dal titolo generico si camuffano però anche associazioni, feste e sagre che sulla carta dovevano restare fuori dai giochi, almeno in questa fase. Così, nell’elenco dei 59 Comuni destinatari di contributi extra per scuole e attività culturali spunta il contributo da 30 mila euro per l’orchestra e il coro Sheherazade di Paceco. Il cuore del maxi emendamento è un fondo da 15 milioni e 835 mila euro creato per erogare 272 finanziamenti a vari Comuni. Ma fra questi che vengono chiamati «fondi per promozione e attività di marketing» spuntano misure ancora più dirette: 50 mila euro per il Filmfestival di Belpasso, 190 mila per il beach volley a Ragusa, 80 mila per gli Archi di pane a San Biagio Platani, 100 mila euro per la festa di Li Schietti a Terrasini, 50 mila per la sagra della pesca a Bivona, 25 mila per quella del pesce ad Augusta e 100 mila per quella del cannolo a Piana degli Albanesi, 110 mila per quella del carciofo a Cerda. Senza dimenticare i 50 mila euro per Sicilia Gourmet a San Cipirello, 75 mila per il Terra d’Amuri Music Fest di Pollina, 35 mila per il Jazz festival di Brolo e altrettanti per la Sfilata dell’Orso e della Principessa a Saponara, 25 mila anche per Vivi Ficarazzi. Uno dei finanziamenti più elevati è quello da 200 mila euro per il palio dei Normanni a Piazza Armerina. Scorrendo l’elenco spiccano altre misure ad hoc: 25 mila euro per Festivalando a Segesta, 100 mila per l’Estate trabiese, 100 mila per le Notti di Ghiaccio a Marineo, 25 mila per la festa di San Giuseppe a Santa Maria di Licodia.

I fondi a Palermo
Parecchie voci premiano Palermo: 100 mila euro per il Sicily for Life, 45 mila per l’Aedi Storytelling fest, 40 mila per Sicilia Cabaret. E poi ci sono anche 25 mila euro per il festival The Shock, 25 mila per Lo sport non va in vacanza, 25 mila pure per Spiaggia in movimento, 25 mila per la Passione di Cristo a Partanna Mondello. Non mancano i carnevali: 200 mila per quello di Acireale, 25 mila euro per quello di Cinisi, 25 mila per quello di Montelepre, 30 mila per quello di Montevago, 50 mila per Grisì.

I contributi doppione
Ci sono perfino Comuni che ottengono due volte finanziamenti per la stessa iniziativa. È il caso di Montemaggiore Belsito che si vede approvare 50 mila euro per i festeggiamenti in onore del Crocifisso e 20 mila per il Carnevale. Ragusa fa anche meglio: 100 mila euro «per la messa in onda di spot promozionali», altri 100 mila per «prodotti televisivi di promozione turistica» e 300 mila per altri «interventi di promozione turistica».

I premi ai teatri
Neanche i teatri sfuggono ai premi a pioggia che si aggiungono ai fondi ordinari: 45 mila euro al Massimo di Palermo per far nascere un’accademia di cantanti lirici, 300 mila al Pirandello di Agrigento, 50 mila al teatro Al Massimo di Palermo. Grazie a 500 mila euro, scongiurata la vendita all’asta del patrimonio della fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella.

Microaiuti per opere pubbliche
Il capitolo di contributi a pioggia dal peso maggiore è quello destinato a interventi di riqualificazione urbana: verrà gestito dall’assessorato alle Infrastrutture, guidato dal meloniano Alessandro Aricò, e vale 60 milioni e 445 mila euro con cui vengono erogati 524 microfinanziamenti che premiano Comuni, enti ecclesiastici e fondazioni. Serviranno a realizzare opere pubbliche e impianti vari.

I campi sportivi
Altro capitolo di grande peso è quello che vale 6 milioni e 166 mila euro e finanzia impianti sportivi in 40 Comuni. È un fiorire di campi da padel, calcetto e palazzetti dello sport.

664 contributi a pioggia
La Finanziaria si traduce così in una decina di elenchi che mettono insieme 664 contributi a pioggia (la media di 9,4 a deputato). Non c’è Comune fra quelli di provenienza dei 70 parlamentari che non sia stato premiato da questi capitoli di spesa. È, questa, la fotografia più chiara dell’accordo trasversale che ha poi portato all’approvazione della manovra con 39 voti a favore e 20 contrari. Il plotoncino di 3 deputati di Sud chiama Nord, il movimento di Cateno De Luca, si è astenuto, complice la valanga di contributi per il fortino elettorale dei Comuni messinesi (da Taormina a Fiumeddinisi passando per Santa Teresa Riva) su cui arrivano le cifre più alte. Dalla Finanziaria il governo esce quindi con numeri più ampi, e di molto, visto che l’opposizione può ormai contare solo sugli 11 deputati dei 5 Stelle e sugli altri 11 del Pd.

Il no al bando
Respinto invece l'appello delle 103 associazioni escluse dai contributi a pioggia nel 2024 e raggruppate negli Stati Generali dello Spettacolo: non c'è stato l'aumento del fondo che mette i contributi a bando (il Furs). Soluzione per la quale si è battuta, la 5 Stelle Roberta Schillaci che però è riuscita ad ottenere solo 500 mila euro in più a fronte dei 3,5 richiesti. Il Furs vale appena di 7 milioni e su questi dovrà sperare chiunque non è stato premiato da un contributo ad hoc.

Schifani: «In manovra c’è di più»
Il presidente Schifani ha preso le distanze da questi contributi e ha concentrato la sua analisi su tutto il resto: «Con la Finanziaria superiamo un'altra pagina di precariato, variamo misure per la crescita del tessuto economico e per sostenere i consumi, prevediamo investimenti contro la crisi idrica e stanziamo importanti risorse per gli enti locali. Per il secondo anno consecutivo evitiamo l’esercizio provvisorio e oltre un quarto del valore della manovra, 280 milioni, è destinato a investimenti mentre il fondo sanitario cresce di 120 milioni».








IL PRESIDENTE DELL'ARS, GALVAGNO: «COSÌ ABBIAMO PREMIATO TUTTI, DA GENNAIO AL LAVORO SU NUOVI CRITERI». FRA GENNAIO E FEBBRAIO LAVOREREMO AL COLLEGATO ALLA FINANZIARIA CHE CONTERRÀ ANCHE LE MISURE PER LE ZES. IO POI SPINGO PER APPROVARE LA LEGGE DENOMINATA LIBERI DI SCEGLIERE CHE OFFRE OPPORTUNITÀ DI LAVORO E DI INSERIMENTO SOCIALE AI FIGLI DI CHI È DETENUTO O HA COMUNQUE AVUTO GUAI GIUDIZIARI. POI PENSO NON SIA PIÙ RINVIABILE LA RIFORMA DEI CONSORZI DI BONIFICA». IL BLOG: NESSUN CENNO PER I LAVORATORI FORESTALI


Dal sito palermo.gds.it

di Giacinto Pipitone 29 Dicembre 2024
«Non c’era la volontà politica di assegnare i contributi solo tramite bando»: Gaetano Galvagno, presidente dell’Ars, spiega così la decisione di aver mantenuto in vita il sistema dei fondi a pioggia, rinunciando a percorrere la via della gara pubblica. «Ma aver previsto una serie di finanziamenti attraverso i Comuni permette di evitare che vadano direttamente alle associazioni e di essere certi che a beneficiarne alla fine siano i cittadini», è la sintesi che lo scranno più alto di Sala d’Ercole, espressione di FdI, consegna nelle ore immediatamente successive al varo della manovra.

Presidente, la Finanziaria è stata varata nei tempi previsti, evitando l’esercizio provvisorio. Però accanto a misure di grande impatto c’è di nuovo una valanga di contributi a pioggia. Come giudica la manovra?
«Io sono soddisfatto. Felice di aver centrato un obiettivo importante. È vero che questa dovrebbe essere la normalità, ma in passato non si rispettavano questi tempi. Certo, si può fare di più e meglio. E probabilmente d’ora in poi dobbiamo migliorare sotto il profilo qualitativo delle leggi approvate».

C’era proprio bisogno dei fondi a pioggia, senza bando?
«Non sono andati direttamente alle associazioni».

Però è evidente che facendoli arrivare ai Comuni si crea solo un meccanismo di intermediazione. Saranno i sindaci a veicolare i fondi, sempre senza bando.
«Molti dei contributi di cui stiamo parlando sono destinati a opere urbanistiche, alla rigenerazione del territorio, al recupero di chiese ed edifici pericolanti, alla creazione di impianti e strade. Sono tutte cose utili di cui beneficeranno i cittadini. Il fatto che la spesa sia materialmente fatta dai Comuni fa sì che la responsabilità delle scelte sia comunque di un amministratore pubblico».

Lei però aveva detto che avreste cercato un criterio più equo, anche se aveva premesso che sarebbe stato difficile che fosse anche uguale per tutti.
«E continuo a pensarlo. Infatti a gennaio dovrà essere affrontato il problema di trovare un criterio definitivo ed equo di assegnazione delle risorse. Lo faremo in una legge che conterrà anche altre misure rimaste fuori da questa Finanziaria».

C’era un appello di 103 enti a mettere le somme che avete usato per i contributi in un capitolo che finanzia il Furs, cioè il fondo che assegna risorse tramite un bando pubblico evitando di creare figli e figliastri. Non si poteva fare così?
«Non c’era la volontà politica. Però quest’anno c’erano tante risorse e questo ha permesso comunque un’ampia condivisione delle scelte».

Quindi anche l’opposizione era d’accordo su questo modo di procedere?
«L’opposizione è entrata nel dibattito in modo responsabile. E non è stata una questione di budget».

Qual è il bilancio politico di questa maratona legislativa all’Ars?
«Ancora una volta c’è stata una grande intesa con il presidente Schifani. Al di là di inesistenti polemiche, il rapporto fra noi è forte».

Sta smentendo chi la vede come un candidato alla successione di Schifani a Palazzo d’Orleans?
«Lo dico in modo chiaro, io non sono candidato alla presidenza della Regione. A parte il fatto che non sono io a decidere, mi auguro che Schifani completi la sua azione e quindi possa svolgere il secondo mandato. Il nostro rapporto è solido, non c’è alcuna polemica. Per quanto mi riguarda, se il mio partito sarà d’accordo e se avrò il consenso del prossimo Parlamento, mi farebbe piacere restare alla presidenza dell’Ars».

Come giudica i primi due anni del governo Schifani?
«Il bilancio è assolutamente positivo. Ora, approvata la Finanziaria, si può pensare a un piano delle acque che abbia una visione strategica e crei una organizzazione che si basi su scelte e valutazioni definitive per metterci alle spalle l’emergenza».

E all’Ars, quale calendario ha in mente?
«Come dicevo poco fa, fra gennaio e febbraio lavoreremo al Collegato alla Finanziaria che conterrà anche le misure per le Zes. Io poi spingo per approvare la legge denominata Liberi di scegliere che offre opportunità di lavoro e di inserimento sociale ai figli di chi è detenuto o ha comunque avuto guai giudiziari. È una legge che ha un consenso trasversale. Poi penso non sia più rinviabile la riforma dei consorzi di bonifica».




TUTTI FELICI E CON TANTI SOLDI. SEDUTE NOTTURNE, EMENDAMENTI MAI DISCUSSI, FONDI AL TURISMO E LE SOLITE MANCE. UNA MANOVRA CHE SA DI FUFFA. ANCHE NELLE NOTE DI PD E M5S TRASPARE COMPIACIMENTO


Dal sito www.buttanissima.it

Sedute notturne, emendamenti mai discussi, fondi al turismo e le solite mance. Una manovra che sa di fuffa

di Alberto Paternò - 29/12/2024
La Legge di Stabilità dell’Assemblea regionale ha visto la luce alle 9 di un sabato mattina, dopo una maratona di 17 ore (per lo più notturne). Già questo potrebbe far diffidare rispetto all’esito di una Finanziaria che, da un lato, evita il ricorso all’esercizio provvisorio (per la seconda volta consecutiva), dall’altro si conferma priva di qualsiasi visione o prospettiva. Tutto ruotava attorno al maxiemendamento del governo, che maggioranza e opposizione – compiaciute – si sono affrettate a “sfoltire”. Punto.

In realtà, rispetto alle versioni precedenti, c’è una sola, sostanziale novità: mancano le mance indiscriminate alle associazioni e agli enti culturali. Sparisce, dopo il caso Auteri, qualsiasi riferimento agli “amici del deputato di turno”. I contributi saranno smistati direttamente ai sindaci dei Comuni, e catalogati sotto la voce “marketing territoriale”. Ad alcuni toccheranno risorse ingenti, ad altri zero. Decisivo l’algoritmo dei santi in paradiso… Per la ristrutturazione delle chiese verranno investiti 5 milioni, e non mancheranno le risorse per sagre e feste (da quella del cannolo a quella del Ficodindia, le voci sono delle più disparate). Ma, quanto meno, si confida nella saggezza dei primi cittadini per evitare che fior di quattrini finiscano – in barba a qualsiasi procedura di trasparenza – all’associazione gestite dalla madre o dalla moglie del parlamentare Tizio o Caio.

Questa “grande” opera di redenzione ha avuto un prezzo. La nottataccia, penserà qualcuno. E invece no. La grande rivoluzione sta nel metodo, cioè nel fatto di aver presentato in aula il testo di un corposo maxiemendamento (da 80 milioni circa) che nelle commissioni di merito nessuno aveva visto. Il testo è stato scucito e ricucito più volte a margine dei lavori di Sala d’Ercole, che infatti è rimasta a lungo deserta. Lavori sospesi. Nessuno, o quasi, ha avuto l’ardore di pretendere che le singole misure inserite nel maxi fossero discusse singolarmente, e votate nel merito. Questa operazione avrebbe preteso tempi biblici che né l’opposizione tanto meno la maggioranza erano disposte ad affrontare.

Anche nelle note di Pd e M5s traspare compiacimento. “Questa manovra – spiega il capogruppo contiano Antonio De Luca – è andata in porto in tempo grazie al comportamento responsabile delle opposizioni e nonostante il comportamento autolesionistico del governo, che ha fatto di tutto per sabotare la sua stessa manovra”. I dem ribadiscono che grazie a “un atteggiamento di ferma responsabilità, siamo riusciti ad evitare di disperdere le risorse e abbiamo impedito che norme sostanziali venissero presentate direttamente in aula, dal momento che non erano state esaminate e valutate nelle commissioni”. Il capogruppo Catanzaro si riferisce agli aggiuntivi stralciati dal testo. Alcuni di essi verranno riproposti in disegni di legge ad hoc. Tuttavia, sia Cinque Stelle che Pd hanno espresso voto contrario alla manovra. Cateno De Luca e suoi due pretoriani, invece, si sono limitati all’astensione dopo aver incassato alcuni risultati come “l’incremento del fondo per la progettazione, essenziale per i comuni; la premialità per gli enti locali che migliorano la riscossione dei tributi; e il sostegno ai parchi archeologici attraverso una maggiore collaborazione con gli enti locali”.

Ognuno ha dato il proprio contributo, anche se dall’opposizione – tendenzialmente – si tende a coprire le tracce. L’altro elemento dirimente di questa sessione di bilancio, è l’utilizzo della figura dei “controllori”, che hanno evitato il bagno di sangue dei franchi tiratori. Il governo è andato sotto un paio di volte col voto segreto, su norme di secondaria importanza (il cerimoniale della presidenza e un emendamento del Pd all’articolo 11). Ma la scena non s’è più ripetuta grazie all’impiego degli sceriffi capitanati dal leghista Luca Sammartino: impietosi nel riportare i colleghi a più miti consigli.

Il centrodestra, tuttavia, ha faticato a trovare la quadra, nonostante la foto di Galvagno e Schifani voglia far credere il contrario. E’ stato necessario sudare le proverbiali sette camicie e ragionare di notte, quando la stanchezza subentra, per vincere le resistenze dei pochi “non allineati”. L’ex Iena La Vardera, passato al Misto dopo la separazione con De Luca, ha affermato in aula di aver rinunciato a dare indicazioni per il tesoretto da 800 mila euro a lui destinato. Tutti gli altri non si sono sottratti: hanno fatto il gioco del governo e dell’aula, consentendo a Galvagno – nel nome della mediazione e del rispetto delle tempistiche – di portare a casa una valanga di applausi e un Capodanno sereno. I soli numeri a cui pensare sono quelli del count down prima della mezzanotte.

L’unico a darne – anche se non cambiano la percezione dell’ennesima occasione persa – è stato l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino: su una manovra che vale complessivamente 950 milioni di euro, “12,5 milioni” sono destinati alle “imprese che decideranno di aggregarsi, diventando più competitive; 15 milioni saranno inoltre dedicati a sostenere, con una contribuzione in conto interessi da parte dell’Irfis, l’acquisto di beni durevoli da parte delle famiglie”. E’ il famoso contributo per abbattere le rate di mobili e automobili, che porta il sigillo del presidente Schifani (in questa battaglia senza quartiere con l’assessore Tamajo).

La Finanziaria stanzia, inoltre, circa 700 milioni di euro a favore degli enti locali: 350 milioni sul fondo ordinario per i Comuni, 115 milioni sul fondo investimenti per i Comuni, 105 milioni sul fondo per le ex Province e “un inedito fondo di 4,5 milioni per incentivare i comuni virtuosi nella riscossione dei tributi propri”. E ancora 10 milioni per i contributi agli enti in crisi economico-finanziaria (di cui s’intesta il merito il M5s), 6 milioni di maggiore contributo per le comunità alloggio per i disabili psichici e per il trasporto degli alunni pendolari, 5 milioni per la progettazione a favore dei Comuni. Ci sono, anche se Dagnino non li cita, i 10,5 milioni in tre anni per quattro iniziative di valenza turistica non indifferente: dalle Celebrazioni Belliniane alla Settimana della Musica Sacra di Monreale, passando per il Sicilia Jazz Festival e la Coppa degli Assi di Palermo.

In tema di siccità – altro tema rovente – il governo interviene con circa 60 milioni: 10 per la realizzazione di un impianto di dissalazione, 20 per gli investimenti contro la siccità da parte degli operatori agricoli pubblici e privati, 9,5 per opere di manutenzione straordinaria nel settore agricolo e 10 per iniziative e interventi di riutilizzo delle acque reflue. Tra le norme approvate – come emerge dalla nota dell’assessorato – “particolarmente qualificante è infine il superamento di un’ulteriore pagina di precariato con l’assunzione in Sas dei precari Asu in servizio nei luoghi della cultura, cui vengono anche aumentate a 36 le ore di lavoro settimanali”. C’è anche un contributo per l’Ast: quattro milioncini extra (rispetto al piano di rilancio industriale da 23 milioni) per evitare di alzare il prezzo dei biglietti nei prossimi quattro anni. Dopo aver bruciato questo fiume di denaro in appena diciassette ore, i deputati sono andati a riposare. Se ne riparla tra un anno, “collegati” permettendo.




L’ORIZZONTE DELL’ARS È UNO SOLO: LA MANCIA. NON ESISTE NÉ DESTRA NÉ SINISTRA. NON CI SONO IDEE NÉ IDEOLOGIE. NON CI SONO SCELTE “DI GRANDE MOMENTO” NÉ PROGETTI “DI AMPIO RESPIRO”. NON CI SONO RIFORME DA DISCUTERE NÉ DA APPROVARE. PER I SETTANTA DEPUTATI DELL’ARS ESISTE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE LA CACCIA DISPERATA, AFFANNOSA, TOTALIZZANTE ALLA MONTAGNA DORATA DEL DENARO PUBBLICO. IL LORO ORIZZONTE È LA MANCIA


Dal sito www.buttanissima.it

Giuseppe Sottile
L’unica forza che li muove è la mancia. Per arraffare quel milione di euro da spendere liberamente nel proprio territorio, i settanta deputati dell’Assemblea regionale sono disposti ad affrontare massacranti maratone notturne, a tendere agguati di ogni sorta alla maggioranza di governo, a scatenare le risse più indecenti, a trasformarsi persino in franchi tiratori. Non esiste né destra né sinistra. Non ci sono idee né ideologie. Non ci sono scelte “di grande momento” né progetti “di ampio respiro”. Non ci sono riforme da discutere né da approvare. Non ci sono emergenze da risolvere. La siccità? Lasciamola ai giornali e ai talk-show. La sanità? Lasciamola a quel cartongesso della Volo. Per i settanta deputati dell’Ars esiste solo ed esclusivamente la caccia disperata, affannosa, totalizzante alla montagna dorata del denaro pubblico. Il loro orizzonte è la mancia.




29 dicembre 2024

FINANZIARIA, OK DOPO UNA MARATONA DI 17 ORE: EVITATO L’ESERCIZIO PROVVISORIO. VIA LIBERA ALLA STABILIZZAZIONE DEI 258 PRECARI ASU IN SERVIZIO PRESSO IL DIPARTIMENTO DEI BENI CULTURALI. IL BLOG: SI STANNO STABILIZZANDO TUTTI E NE SIAMO CONTENTI. NON ABBIAMO NOTIZIE INVECE SULL'IMPEGNO DELL'ON. FIGUCCIA PER L’AUMENTO DELLE GIORNATE LAVORATIVE DEI FORESTALI. NON SAPPIAMO COM'È ANDATA A FINIRE. È GRADITISSIMO UN RISCONTRO!


Dal sito livesicilia.it

Disco verde dell'Ars, il governo incassa 39 sì. Schifani: "Segnale di efficienza"

LA MANOVRA | di Salvo Cataldo - 28 Dicembre 2024

PALERMO – Semaforo verde dell’Ars alla Finanziaria. L’ok del Parlamento regionale alla legge di stabilità presentata dal governo Schifani arriva al termine di una maratona di 17 ore a Sala d’Ercole e consente di evitare l’esercizio provvisorio per il secondo anno consecutivo. Il pallottoliere dell’Aula segna 39 voti favorevoli e venti contrari. Poco prima era arrivato l’ok al maxi-emendamento del governo che ha accolto anche le misure care ai deputati di maggioranza e opposizione.

Schifani: “Segnale di efficienza””

Soddisfatto il presidente della Regione, Renato Schifani: “L’approvazione della manovra finanziaria da parte dell’Ars rappresenta un risultato importante per la nostra Regione – dice -. Per il secondo anno consecutivo, abbiamo evitato il ricorso all’esercizio provvisorio, dimostrando un grande senso di responsabilità e una visione condivisa da parte di tutto il Parlamento”.

Secondo Schifani “questa approvazione, anticipata anche rispetto alla manovra nazionale, è un segnale di efficienza e di attenzione verso le esigenze dei siciliani”. Dal governatore, che apre l’elenco di reazioni, anche “un ringraziamento particolare al presidente dell’Ars Galvagno per il grande senso istituzionale dimostrato – conclude – in questa lunga maratona d’Aula”.

Finanziaria, maratona di oltre 17 ore

Alla fine ha retto l’accordo tra governo, maggioranza e opposizioni sul maxi-emendamento. Decisivo il vertice a tre tra il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, Galvagno, il presidente della Regione, Renato Schifani, e l’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, nel pomeriggio di venerdì in Torre Pisana. Ha ceduto anche il Pd, che nella seduta dell’antivigilia di Natale aveva avuto un atteggiamento più oltranzista rispetto al resto delle opposizioni. I dem e il Movimento cinque stelle hanno comunque votato contro. Le norme rimaste fuori dall’accordo finiranno in un ddl Collegato.

Il maxi-emendamento

Nel maxi-emendamento sono confluiti il lungo elenco di contributi voluti dai deputati e alcune delle misure messe sul tavolo dal governo a dibattito già avviato. Lunghissima la lista dei contributi decisi sulla base dei desiderata dei deputati. Una sfilza di elargizioni: ben 64 pagine che però, come era stato promesso alla vigilia da Galvagno, non riguardano il mondo delle associazioni. Un modo per evitare il nuovi casi come quello che ha visto protagonista il deputato FdI Carlo Auteri. Ci sono, però, finanziamenti a Comuni, fondazioni, enti ecclesiastici e chiese.

Il testo nel complesso è composto da 63 articoli, che si sommano ad una maxi-tabella di contributi. Diverse le misure del governo rimaste in piedi: i 23,4 milioni per Ast, i trenta milioni in due anni voluti da Schifani per l’abbattimento degli interessi sui prestiti al consumo. Restano anche le misure per l’aggregazione di imprese. Rinviata, invece, la norma che puntava alla semplificazione burocratica nella Zes unica: se ne riparlerà in un ddl ad hoc. Dieci milioni di euro, inoltre, per un dissalatore destinato all’area metropolitana di Palermo, sette per adeguamenti degli impianti di depurazione.

Stabilizzazione per i precari Asu

Nella lunga giornata a Sala d’Ercole arriva anche il via libera alla stabilizzazione dei 258 precari Asu in servizio presso il dipartimento dei Beni culturali. Con l’approvazione della Finanziaria, transiteranno tutti nella Partecipata regionale Sas con contratti full-time, come stabilito dalla riscrittura dell’articolo 10 presentata dal governo su input delle opposizioni.

Risorse ai Comuni

Riformulato anche l’articolo 6, quello delle le riserve per i Comuni: arriveranno 350 milioni di euro all’anno. Sono 108, invece, i milioni destinati ai Liberi consorzi e alle Città metropolitane (cifra comunque in lieve calo rispetto al passato). Altri 350mila euro andranno ai Comuni ‘Bandiera Blu’ del 2024, 800mila invece ai piccoli centri inseriti nel prestigioso elenco dei ‘Borghi più belli d’Italia’. Cinque milioni di euro sono destinati al sostentamento dei cani randagi nei rifugi.

Rifinanziate anche le misure di sostegno ai Comuni alle prese con il fenomeno dell’immigrazione. Arriva poi la norma che premia gli enti che nel 2023 hanno riscosso almeno il 3% in più di tributi rispetto all’anno precedente: per loro 4,5 milioni di euro. Trova spazio anche una proposta targata M5s che stanzia dieci milioni di euro per i Comuni in dissesto.

Fondi al Turismo

Riscritto, e approvato, anche un comma dell’articolo 11 che stanza 10,5 milioni per l’assessorato al Turismo guidato dalla meloniana Elvira Amata. Messe nero su bianco, infine, le quattro iniziative “di valore turistico-promozionale” finanziate con l’ok alla norma.








28 dicembre 2024

SIFUS CONFALI SICILIA: LA LEGGE FINANZIARIA RESPINGE L'EMENDAMENTO PROSPETTATO DAL SIFUS A TUTTI I GRUPPI PARLAMENTARI CHE PREVEDEVA 178 GIORNATE LAVORATIVE NEL 2025 PER TUTTI I CONTINGENTI FORESTALI. ANDIAMO AVANTI IN MASSA CON LE CAUSE CONTRO L'ABUSO DEI CONTRATTI A TERMINE POICHÉ COSTRINGERANNO I GOVERNI REGIONALI A STABILIZZARE


Ricevo e pubblico
dalla segreteria regionalele 
del Sifus Confali

Palermo 28-12-2024 - È stata approvata la legge finanziaria della Regione siciliana. Come in quella nazionale non era stato approvato l'emendamento pro forestali promosso dalla Lega, in quella Siciliana non vi è traccia dell'approvazione dell'emendamento di 50 milioni consegnato dal SIFUS a tutti i Gruppi Parlamentari perché venisse inserito nel maxiemendamento e approvato dall'ARS. Questo emendamento avrebbe consentito ai forestali siciliani di tutti i contingenti di raggiungere 178 giornate lavorative nel 2025. L'emendamento promosso dal SIFUS non avrebbe sottratto a  nessun deputato fondi di bilancio immediatamente spendibili ma avrebbe attinto le risorse dai fondi extraregionali, gli stessi fondi che in altre regioni d'Italia, a partire dalla Campania  vengono utilizzati per finanziare  il 95% dell'intero comparto forestale. In Sicilia, siccome il Governo non è in grado di mettere in piedi una seria programmazione extraregionale, questi fondi vengono restituiti al mittente e quindi alle regioni che sanno spenderli. Come ci riferiva il Capo di Gabinetto del Governo Schifani in occasione dell'ultimo presidio a Palermo, questo modello di finanziamento extraregionale veniva usato fino ai tempi del Governo Crocetta ma poiché la Regione non era in grado di rendicontare le somme spese, il Parlamento finiva col sostituirli ed integrarli  in corso d'opera con fondi di bilancio. In CONCLUSIONE, bocciati gli emendamenti alla finanziaria romana e a quella siciliana, l'unica via che rimane ai lavoratori forestali siciliani per raggiungere 178 giornate nel 2025, è quella legata allo sblocco di oltre 4 miliardi di euro immediatamente spendibili sotto osservazione dalla  Corte dei Conti. In sintesi, se in Sicilia ci fosse un Governo lungimirante e, sinceramente ne dubitiamo, potrebbe programmare l'utilizzo nei cantieri, dall'inizio dell'anno, di tutti i lavoratori forestali  con i fondi già disponibili per realizzare le giornate di legge eseguendo  pulizia del sottobosco e manutenzione varia e poi, verso settembre (dopo che la Corte dei Conti  avrà sbloccato gli oltre 4 miliardi), altre giornate aggiuntive, realizzando ulteriori opere capaci di consentire a tutti gli operai di raggiungere 178 giornate entro dicembre. Con questa strategia d'intervento si metterebbe in campo una significativa prevenzione e si ridurrebbero al minimo gli incendi boschivi. In ESTATE, qualora il Governo Schifani non destinasse 50 milioni dagli oltre 4 miliardi di euro che gli verranno sbloccati dalla Corte dei Conti, prepariamoci a scendere in piazza Per quello che riguarda il SIFUS, nel 2025, continueremo a rivendicare la riforma pro tempo indeterminato ossia, il ddl 664 che speriamo si scontri presto in Commissione con la proposta pro tempo determinato e monca del Governo Schifani e, soprattutto, a promuovere cause in massa contro l'abuso reiterato dei contratti a termine. Quest'ultima strategia costringerà tutti Governi Regionali a stabilizzare a prescindere dalla nostra proposta di tempo indeterminato. 
Maurizio Grosso - Segretario Generale SiFUS



I LAVORATORI FORESTALI DELLA SICILIA PROBABILMENTE SONO I PRECARI PIÙ ANZIANI D’EUROPA. LA SOLUZIONE? FARE UNA LA LEGGE PER COME CHIEDE LA COMMISSIONE EUROPEA. PUNTO. SI ASPETTA DA UN MOMENTO ALL'ALTRO LA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSITIZIA DELL'UNIONE EUROPEA


La Commissione il 03 ottobre 2024 ha deciso di deferire l'Italia (INFR(2014)4231) alla Corte di giustizia dell'UE in quanto tale paese non ha posto fine all'utilizzo abusivo di contratti a tempo determinato e a condizioni di lavoro discriminatorie (direttiva 1999/70/CE del Consiglio). La Commissione ritiene che l'Italia non disponga delle norme necessarie per vietare la discriminazione in relazione alle condizioni di lavoro e l'utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato. Secondo la Commissione, la legislazione italiana che determina la retribuzione dei docenti a tempo determinato nelle scuole pubbliche non prevede una progressione salariale incrementale basata sui precedenti periodi di servizio. Ciò costituisce una discriminazione rispetto ai docenti assunti a tempo indeterminato, che hanno invece diritto a tale progressione salariale. Inoltre, contrariamente al diritto dell'UE, l'Italia non ha adottato provvedimenti efficaci per prevenire l'utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato ai danni del personale amministrativo, tecnico e ausiliario nelle scuole pubbliche. Ciò configura una violazione del diritto dell'UE in materia di lavoro a tempo determinato. La Commissione ritiene che gli sforzi profusi finora dalle autorità siano stati insufficienti e ha pertanto deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'UE.

Fonte in PDF: ec.europa.eu


E' giusto ricordare che nella procedura di infrazione 2014/4231 (procedura che bisogna memorizzare), ci rientrano anche i lavoratori forestali, tale decisione viene confermata al Blog direttamente dalla Commissione Europea. 
Lettera del 12/08/2024.



Leggi anche:




CASERTA. IDRAULICI FORESTALI, SI PUÒ ESULTARE: TUTTI AVRANNO CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO. LA NOTA DELLA SEGRETARIA DELLA FAI CISL PERILLO: DOPO QUELLO DELLA COMUNITÀ MONTANA MONTE MAGGIORE, ANCHE I LAVORATORI FORESTALI OTD STORICI DELLA PROVINCIA AVRANNO LA POSSIBILITÀ DI RAGGIUNGERE LE 181 GIORNATE DI IMPIEGO CHE DANNO LORO IL DIRITTO A RICHIEDERE LA TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO DA DETERMINATO A INDETERMINATO. IL BLOG: IN SICILIA TUTTO QUESTO RIMANE UN TABÙ


Dal sito www.casertanews.it

27 Dicembre 2024
L’approvazione della legge regionale numero 22 del 10 dicembre consentirà alla Provincia di dare finalmente quella dignità che meritano questi lavoratori

"La stabilizzazione per gli idraulici forestali della Provincia è ormai realtà. Entro il 2025 tutti gli idraulici forestali della Provincia di Caserta avranno un contratto a tempo indeterminato. L’approvazione della legge regionale numero 22 del 10 dicembre consentirà alla Provincia di dare finalmente quella dignità che meritano questi lavoratori. Sono felice, commosso e orgoglioso per questo risultato. Quando con l’assessore Nicola Caputo parlavamo di stabilizzazione sembravamo quasi dei pazzi e, invece, siamo stati dei visionari. Abbiamo costruito un percorso virtuoso sull’asse Provincia Regione che consentirà a questi lavoratori di avere stabilità. Dall’esterno ho continuato a seguire la loro problematica e a lavorare per questa risoluzione. Dopo l’incontro tecnico che c’è stato con l’ottimo dirigente della Provincia Gianni Solino, figura esperta e attenta a quelle che sono le problematiche del lavoro, ho avuto un incontro in assessorato con l’amico Nicola Caputo. Ci sono le risorse, c’è la copertura di legge, e ci saranno anche le 181 giornate lavorative che consentiranno agli idraulici forestali di poter vedere convertito da tempo determinato ad indeterminato il loro contratto. Dopo anni in cui queste persone hanno elemosinato per avere il loro giusto compenso, senza mai far mancare il loro apporto al territorio, oggi finalmente si può sorridere al presente e al futuro. E’ stato un percorso graduale, ma se vogliamo rapidissimo: prima l’aumento del monte ore, poi i pagamenti sempre in regola, poi le ferie e, infine la stabilizzazione. L’incontro di oggi in Provincia con tutte le sigle sindacali, che in questo percorso hanno avuto un ruolo fondamentale, è servito per definire gli ultimi dettagli dell’operazione. Un grazie al presidente Marcello De Rosa per aver dato l’accelerata finale. Ci abbiamo sempre creduto e ci siamo riusciti". Lo dichiara Angelo Campolattano, presidente del consiglio comunale di Maddaloni e già delegato alla Forestazione della Provincia di Caserta. 

La nota della provincia di Caserta

“Dopo 15 anni di precarietà facciamo oggi un decisivo passo in avanti per la stabilizzazione dei sessantaquattro operai forestali della Provincia di Caserta, portando i giorni lavorativi del 2024 a 181, numero sufficiente, secondo la recente modifica della Legge Regionale n.11, per l’accesso alle procedure selettive per l’assunzione a tempo indeterminato”.

Lo ha detto il presidente facente funzioni della Provincia di Caserta Marcello De Rosa che, con il consigliere delegato Michele Falco, il dirigente Gianni Solino ed il capo di Gabinetto Gerardo Palmieri, ha incontrato in sala Giunta i sindacati di categoria (FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL) per discutere del percorso operativo messo in atto dalla Provincia per avviare le procedure di stabilizzazione dei dipendenti OTD. Nei prossimi giorni gli operai svolgeranno due ulteriori giorni di servizio che gli consentirà di superare quota 180.

“Questo è un punto di partenza per i nostri operai forestali – ha aggiunto De Rosa - che ringrazio ancora per la grande professionalità con la quale anche quest’anno hanno svolto un’attività fondamentale per la salvaguardia dei nostri boschi. Il 30 e 31 dicembre effettueranno gli ultimi due giorni di servizio mancanti e chiuderanno l’anno nel migliore dei modi. Poi da inizio 2025, insieme con la Regione ed i sindacati, avvieremo tutte le azioni possibili per mettere in moto il sacrosanto percorso di stabilizzazione che meritano i nostri operai e le loro famiglie. Noi ci siamo assunti questa responsabilità politica perché la parola d’ordine deve essere dignità. Finalmente i nostri operai forestali potranno guardare al proprio futuro con ottimismo”.

La nota della segretaria della Fai Cisl Perillo

Questa mattina, presso gli uffici della Provincia di Caserta, c’è stato un incontro sindacale per discutere della stabilizzazione dei lavori forestali Otd. Il vertice ha avuto un esito molto positivo, come riferisce la segretaria della Fai Cisl di Caserta Maria Perillo: «Dopo quello della Comunità Montana Monte Maggiore, anche i lavoratori forestali Otd storici della Provincia avranno la possibilità di raggiungere le 181 giornate di impiego che danno loro il diritto a richiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da determinato a indeterminato. Un grazie va al Presidente della Provincia Marcello De Rosa che insieme a Cgil, Cisl e Uil, si è assunto una grande responsabilità politica. Questo è un punto di partenza che darà dignità ai tanti lavoratori forestali, che vivono di precariato da oltre 15 anni».





UN MILIONE A DEPUTATO PER IL SÌ. PASSA ATTRAVERSO QUESTO ACCORDO IL PATTO D'AULA PER IL VARO DELLA MANOVRA FINANZIARIA DEL 2025. UNA SPESA EXTRA DI 80 MILIONI PER SOSTENERE INIZIATIVE NEI RISPETTIVI COLLEGI ELETTORALI

GDS del 28/12/2024




27 dicembre 2024

IL 04/11/2024 L'ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA, BARBAGALLO, CI HA DATO DUE NOTIZIE: UNA POSITIVA E L'ALTRA NEGATIVA. QUELLA POSITIVA È CHE C'È UN CONFRONTO CON LE OO.SS. PER LA RIFORMA DEL COMPARTO. QUELLA NEGATIVA RIGUARDA L'INDENNIZZO PER L'ABUSO DEI CONTRATTI A TERMINE. L'ASSESSORE DICE CHE C'È UN CCNL CHE PREVEDE I LAVORI STAGIONALI, QUINDI SONO NORMATI DA UN PRECISO CONTRATTO COLLETTIVO, PERCHÈ IL LAVORO DELLA FORESTAZIONE PER UNA CERTA PARTE È DI TIPO STAGIONALE. QUINDI L'APPLICAZIONE DELLE SENTENZE CHE RICONOSCE GLI INDENNIZZI È TUTTA DA APPROFONDIRE



per l'intervista integrale di REI TV all'Assessore Agricoltura, Salvatore Barbagallo. Si parla anche dei lavoratori dei consorzi di bonifica e non solo.

di Michele Mogavero
L'Assessore Salvatore Barbagallo, giorno 4 Novembre 2024, intervistato dal giornalista Filippo Romeo, ha detto che si sta lavorando per la riforma del comparto forestale. Il ddl prevede la creazione di un'agenzia regionale in cui dovrebbero confluire tutti i lavoratori forestali, su questo si stanno confrontando con i sindacati.

Invece per quanto riguarda l'indennizzo, l'assessore nel corso dell'intervista ha spiegato che si sta approfondendo perché le sentenze riguardano altri precari. 
Nel settore forestale - dice anche - che c'è un Contratto Collettivo Nazionale che prevede i lavori stagionali, quindi per l'applicazione al comparto forestale é tutta da approfondire - conclude l'assessore Barbagallo.

Non lo dice il Blog, che non ha molta dimestichezza con il settore e soprattutto con la contrattazione nazionale. lo dice l'Assessore Barbagallo, che per quanto riguarda l'indennizzo non è così scontato, proprio perchè c'è un Contratto Collettivo Nazionale che prevede i lavori stagionali. Il Blog invece non fa altro che confermare che il CCNL approvato nel 2021 si sta rivelando un Boomerang, non ci vuole tanto per capirlo.
Non ci voleva proprio questo maledetto Art. 46 bis, che dall'oggi al domani ha cambiato la tipologia del lavoro, trasformandolo in attività di carattere stagionale.

Ma nonostante il Contratto e nonostante le legittime affermazione dell'assessore Barbagallo, i lavoratori forestali rimangono più ottimisti che mai. Si aspetta la sentenza della Corte di Giustizia Europea che taglierà definitivamente la testa al toro. Probabilmente la regione andrà sempre avanti nei tribunali per far valere le proprie ragioni. Ma al momento, anche in questo i lavoratori forestali ne escono vincitori, infatti la sentenza del 12 dicembre 2024 del Tribunale di Termini Imerese, riconosce il danno comunitario fino a 8 mensilità ad un lavoratore forestale con meno di 20 anni di servizio.
Senza dimenticare che in tutto questo, nonostante la stagionalità previsto dal CCNL, ci sono già una decina di sentenze favorevoli in cassazione.
Sicuramente la regione si appellerà fino all'ultimo grado di giudizio, ma i lavoratori forestali attenderanno e rispetteranno qualsiasi decisione dei vari tribunali. 
Prima o poi questa partita si dovrà concludere, è solo questione di tempo.

Come siamo venuti a conoscenza dell'intervista all'Assessore Barbagallo?
Innanzitutto il Blog con la sua testardaggine è sempre in cerca di notizie!
Eravamo a conoscenza che l'intervista era stata fatta il 4 novembre 2024, ma passavano i giorni e non veniva resa pubblica. Giorno 6 novembre abbiamo provato a contattare direttamente il giornalista Filippo Romeo, dicendo se cortesemente l'intervista dell'Assessore Barbagallo poteva essere pubblicata, visto che i lavoratori forestali attendono la riforma del settore. Ci riscontrava dicendoci che faceva di tutto per pubblicarla in quella stessa giornata. Per impegni vari non ha fatto in tempo, però è andata ugualmente in onda giorno 9.
Grazie a questa intervista, abbiamo capito le intenzioni del governo regionale, che per quanto riguarda l'indennizzo si aggrappa al Contratto Collettivo Nazionale.