02 settembre 2020

IL VESCOVO DI CEFALÙ: "INCENDI UN DELITTO COME IL MATRICIDIO, SI IMPIEGHINO I FORESTALI A TEMPO PIENO"

(ansa)

Dal sito palermo.repubblica.it

01 Settembre 2020
“Auspichiamo che il lavoro di prevenzione possa essere esteso durante tutto l’anno con l’impiego a tempo pieno di quelle risorse umane rappresentate dai lavoratori forestali”. Il vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante, delegato della Cesi per i problemi sociali, interviene dopo gli incendi che hanno colpito la Sicilia nei giorni scorsi. “Spettatori, inermi, abbiamo assistito alla mano criminale dell’uomo che si alza per deturpare e distruggere un immenso patrimonio di fauna e di flora, mettendo a repentaglio, perfino la vita e la pacifica convivenza umana dei centri abitati”, scrive il religioso.

Parla, citando i focolai di Altofonte e della Riserva dello Zingaro, di “mano colpevole dell’uomo” che “pesa gravemente sulle sorti della creazione distruggendo ettari di bosco, di macchia mediterranea e di fauna, inoltre, le fiamme hanno sfiorato i centri abitati, e luoghi pericolosi dai quali si sarebbero potute propagare tragedie. Tante domande aspettano ancora una risposta: Chi sono gli autori? Quali interessi si celano dietro ogni incendio doloso? Chi sono i mandanti? – domanda Marciante - Appiccare un incendio è un delitto che equivale a ferire la propria madre”.

 Marciante esprime vicinanza alle amministrazioni regionali e locali, alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, alla protezione civili e ai volontari impegnati in prima linea nella linea del fuoco. “Serve una presa di coscienza delle responsabilità personali sul ‘destino’ della nostra casa comune partendo dalla pulizia dei terreni privati, dalle opere di messa in sicurezza delle aree demaniali – continua il vescovo -Auspichiamo che il lavoro di prevenzione possa essere esteso durante tutto l’anno con l’impiego a tempo pieno di quelle risorse umane rappresentate dai lavoratori forestali e che il mantenimento di tale bellezza possa essere, non solo fonte di attrazione per i turisti in diversi periodi dell’anno, ma anche risorsa per il sostentamento dei nostri giovani spesso costretti ad emigrare per la mancanza di occupazione”.

Fonte: palermo.repubblica.it






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