31 dicembre 2022

DELIBERA. ‘DISPOSIZIONI PER IL SETTORE FORESTAZIONE’. ART 4 DELLA BOZZA DI LEGGE FINANZIARIA ESITATA QUALCHE GIORNO FA DALLA GIUNTA SCHIFANI




Art. 4
Disposizioni per settore della forestazione

Commi 1, 2 e 3. La norma proposta ridetermina, per l’anno 2023, la dotazione finanziaria per il settore della Forestazione prevista dal comma 1 dell’articolo 22 della legge regionale 15 aprile 2021, n. 9 e successive modificazioni (euro 91.435.813,37), rideterminandola in euro 174.300 migliaia per l’anno 2023, comprensivi dell’autorizzazione di spesa di cui al comma 2 destinata agli interventi di prevenzione antincendio di cui all’articolo 6 della legge regionale 16 agosto
1974, n. 36 e successive modificazioni, comprensivi del servizio aereo A.I.B.
Comma 4. La dotazione finanziaria per il settore della Forestazione prevista dal comma 1 viene integrata dell’importo di 74.000 migliaia di euro finanziato con le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027.








SIFUS CONFALI - L' ART. 64 DELLA LEGGE FINANZIARIA DEL GOVERNO MELONI APPROVA I VOUCHER FINO A 10 MILA EURO IN AGRICOLTURA. GROSSO: COSÌ SI DESTRUTTURA IL MERCATO DEL LAVORO PER I BRACCIANTI AGRICOLI CON LA MISTIFICAZIONE DEL SINDACATO UILA



Ricevo e pubblico
dal Segretario
o Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso

Roma 30 dicembre 2022 - Nonostante  fino al 21 dicembre us, il Segretario Generale della UILA - UIL, Stefano Mantegazza rassicurava il settore bracciantile che attraverso l'approvazione di un fantomatico emendamento alla legge di bilancio si sarebbe evitata l'estensione dei voucher per un milione di lavoratori agricoli e che, addirittura, si sarebbe migliorata la normativa sul lavoro occasionale, le forze di maggioranza che sostengono  il Governo Meloni, il 29 dicembre us, hanno approvato una legge di bilancio che non solo prevede l'estensione dei voucher in agricoltura,  ma  autorizza financo che ciascun utilizzatore può farne ricorso fino a 10 mila euro l'anno anziché 5 mila.
Sull' argomento abbiamo sentito Maurizio Grosso - Segretario Generale del sifus che sui voucher ha dichiarato: per giustificarli il  Governo Meloni ha provato a raccontarci la favoletta che  i voucher vanno intesi come una misura  straordinaria ed alternativa confinata ai picchi della domanda di lavoro che si registra nel corso della stagionalità, ma chi è  del mestiere sa perfettamente che rappresentano invece, un formidabile assistit, sopratutto durante le grandi campagne di raccolta, che consente agli imprenditori dell'agroalimentare di sfruttare in maniera legale le masse di lavoratori utilizzati. Non c'e' assolutamente motivo - ha continuato Grosso - che vengano utilizzati i vocher in un settore in cui si lavora più o meno 90 giorni l'anno poiché  ci si potrebbe organizzare per estendere le giornate medie della categoria. La nostra o.s - ha concluso Grosso - si batterà perché vengano inutilizzati nell'interesse del settore bracciantile.
L'addetto stampa Sifus Confali





30 dicembre 2022

CCNL FORESTALI, LA REGIONE ANNUNCIA GLI AUMENTI. FLAI CGIL: “MA SIANO PER TUTTI”, ANCHE PER I LAVORATORI DELL'ANTINCENDIO


Dal sito focusicilia.it

I lavoratori dovranno ricevere in busta paga arretrati per 50 euro mensili a partire dal 2021 e di 100 euro dal marzo 2022. Ma il sindacato chiede che non ci siano distinzioni tra addetti allo sviluppo rurale e all'antincendio

29 Dicembre 2022
Sull’annuncio dell’assessore regionale all’agricoltura e vice presidente della regione, Luca Sammartino, di intendere procedere al recepimento della parte economica del contratto nazionale dei forestali, la Flai Cgil, con il segretario generale Tonino Russo, esprime parole di apprezzamento ma avverte: “Gli aumenti previsti- sottolinea Russo- dovranno riguardare i dipendenti del dipartimento sviluppo rurale, che fa capo all’assessorato all’agricoltura, ma anche quelli del corpo forestale, cioè gli addetti all’antincendio, che fa capo all’assessorato al territorio e ambiente”.

Sanata la “discriminazione” tra siciliani e non

Secondo Russo è stata “sanata una situazione che discriminava i forestali siciliani rispetto a quelli del resto del paese. Sarebbe inconcepibile una discriminazione tra forestali di una stessa regione. Chiediamo dunque al governo che l’atto normativo di recepimento, che ci auguriamo arrivi subito, riguardi esplicitamente i forestali dei due comparti”. I forestali dovranno ricevere in busta paga arretrati per 50 euro mensili a partire dal 2021 e di 100 euro dal marzo 2023. Russo esprime anche l’auspicio che “subito dopo le feste cominci il confronto sulla tanto attesa riforma del comparto forestale”.




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ANZIANI E PRECARI: VITA DA FORESTALE IN SICILIA




di Claudio Reale 29 DICEMBRE 2022

Anziani e precari: vita da forestale in Sicilia
Gli addetti all'antincendio sono 16mila. Ma quasi tutti sono condannati a un eterno precariato

Il modo scandalistico per raccontarli è paragonarli ai numeri del Canada: 400mila chilometri quadrati di taiga per 4.200 ranger nel Paese nordamericano, 3.381 chilometri quadrati di boschi per 16mila forestali in Sicilia. La realtà, però, non collima con la freddezza dei numeri: perché i lavoratori che si prendono cura dei “viali parafuoco” e che, soprattutto, avvistano e spengono gli incendi nell’Isola sono nel 90 per cento dei casi precari che guadagnano poco più di 1.200 euro al mese per un terzo dell’anno e che fronteggiano i roghi in squadre scarse per mezzi, prestanza fisica e organici.

Chiedetelo a Giuseppe Costa, che di questo lavoro vive dagli anni Novanta. "Anzi sopravvivo", sbotta lui: ieri, ad esempio, ha arrotondato lo stipendio potando ulivi per gli agricoltori privati in provincia di Palermo. Costa è un “101ista”, la figura più diffusa fra i forestali siciliani: significa che il suo contratto gli garantisce 101 giornate di lavoro all’anno, dal primo giugno all’inizio di ottobre. Quelli come lui sono poco meno di 8mila: lavorano fianco a fianco con 1.400 dipendenti assunti a tempo indeterminato e full time, a circa quattromila precari “151isti” (attivi cioè per 151 giornate all’anno) e 2.500 “78isti” (impiegati solo 78 giorni all’anno).
Precari per sempre: i tre decenni di esperienza di Costa — che ha alle spalle 64 primavere — non sono un record fra i suoi colleghi. Anche perché i concorsi non ci sono: l’ultimo risale al 1989, e se si fa eccezione per un atto di interpello che ha spostato una manciata di dipendenti da altri settori della Regione nel Corpo forestale la categoria non si rinnova dal secolo scorso. "Il risultato — avvisa il segretario della Flai-Cgil in Sicilia, Tonino Russo — è che la categoria finisce per essere estremamente vecchia. L’età media è di 59 anni, con picchi decisamente più elevati".

Tanto più che le squadre si sono notevolmente ridimensionate: martellati dalle polemiche sui presunti sprechi della Regione, i forestali sono diminuiti di diverse migliaia negli ultimi anni, passando dai circa 24mila di 10 anni fa ai 16mila di oggi. "I numeri — prosegue Russo — sono bugiardi. La gran parte dei lavoratori copre solo una parte dell’anno: non si possono confrontare i forestali full time di altre parti del mondo con i 78isti o i 101isti". Sta di fatto che nel tempo i team antincendio si sono ristretti: appena a metà dello scorso decennio ogni squadra era composta da 6-8 persone, mentre adesso ne fanno parte 3 o al massimo quattro operai. "In genere — prosegue Costa — si cerca di comporle inserendo uno dei più giovani, sarebbe a dire in linea di principio un cinquantaduenne, accanto a persone più anziane, in genere over 60".

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: nelle cronache degli interventi della scorsa estate sono stati segnalati molti ritardi, con le operazioni di spegnimento iniziate anche un’ora dopo il primo allarme. "Il problema — chiarisce Costa — è che il primo intervento è quello determinante. Se non si spegne l’incendio immediatamente le fiamme si propagano, e dunque spegnerle diventa più difficile". E gli incendi nei boschi, spesso, divampano in terreni impervi, dove la prestanza fisica è un’arma determinante: "Le priorità — ricorda Costa — sono due. Una è lo spegnimento immediato, ma bisogna anche garantire la sicurezza della squadra". Perché questo è il rovescio della medaglia: il 3 agosto 2020 il forestale Paolo Todaro è morto a 67 anni da precario mentre guidava un’autobotte cercando di raggiungere un incendio nel Messinese e il 18 gennaio di quest’anno la stessa sorte è toccata a Salvatore Franco, 61 anni, tradito dal cedimento del terreno mentre cercava di effettuare una riparazione a Randazzo.

I compiti dei forestali, in realtà, sono molto variegati, come anche le posizioni contrattuali: una parte dipende dall’assessorato regionale all’Agricoltura e si occupa della prevenzione, cioè di realizzare viali che impediscono al fuoco di propagarsi, mentre il resto lavora per conto dell’assessorato regionale al Territorio e spegne gli incendi o, come nel caso di Costa, li avvista. "Io — spiega l’operaio — sono un addetto alle torrette. In Sicilia siamo circa 200, in provincia di Palermo 32: abbiamo una postazione sopraelevata e il nostro compito è verificare che non scoppi un incendio. Dalla nostra velocità dipende buona parte dell’intervento". Per questo, secondo la Regione, l’aumento di stipendio di 50 euro al mese proposto con la Finanziaria è sacrosanto: "Con questa norma — scandisce l’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino — restituiamo dignità a un comparto che attende da anni un segnale dalla politica". E che, nonostante le polemiche, è stato condannato da tre decenni a una vita di precariato. E a dover correre su terreni scoscesi per poco più seimila euro all’anno, tentando di combattere il fuoco. A volte perdendo, in una sfida che in palio ha la stessa vita.

Fonte: palermo.repubblica.it




DI TAMPONE IN TAMPONE, QUESTA REGIONE NON SA DECIDERE. 74 MILIONI DI FONDI PER LO SVILUPPO PER GARANTIRE UN AUMENTO DI STIPENDIO DA 50 EURO AL MESE A SEDICIMILA OPERAI FORESTALI. BONTÀ LORO CHE ATTENDONO DA ANNI UNA STABILIZZAZIONE LAVORATIVA IN GRADO DI RESTITUIRE DIGNITÀ ALLE PERSONE E AL TERRITORIO SICILIANO, FUNESTATO DAI PIROMANI


Dal sito www.buttanissima.it

COSTANTINO MUSCARÀ - 29/12/2022
I provvedimenti più importanti del governo sono proroghe: la prima, che ha abraso i polpastrelli degli addetti stampa per la stesura di note d’entusiasmo bipartisan, è quella che ha allungato di due mesi i contratti di amministrativi e tecnici del Covid, in attesa di un tavolo tecnico in cui si ragioni di futuro; un’altra è quella che concede altri sei mesi di tempo (fino al 30 giugno ’23) ai piccoli laboratori analisi per aggregarsi e raggiungere così le 200 mila prestazioni annue. La prima tranche della sessione finanziaria è andata in archivio così, senza squilli. Ma con due emendamenti aggiuntivi che – da prassi consolidata – non hanno nulla a che vedere con la materia trattata.

In attesa dell’esercizio provvisorio, però, il governo ha messo mano alla Finanziaria, trasmessa ieri all’Assemblea regionale. E sapete qual è la trovata del secolo? Dirottare 74 milioni di fondi per lo sviluppo (tecnicamente Fsc) per garantire un aumento di stipendio da 50 euro al mese a sedicimila operai forestali. Risorse che andrebbero destinate allo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale, oltre che per ridurre gli squilibri, finiranno nelle tasche di altri precari che, bontà loro, attendono da anni una stabilizzazione lavorativa in grado di restituire dignità alle persone e al territorio siciliano, funestato dai piromani.

Non è la prima volta che accade e non sarà l’ultima: la Regione, in attesa che Roma conceda le solite mance di sopravvivenza, non ha abbastanza liquidità, e così utilizza soldi non suoi per garantire il minimo sindacale: ieri alle famiglie indigenti provate dal Covid, oggi ai forestali, domani alle imprese per pagare le bollette. E allo sviluppo chi pensa? Forse il prossimo governo.





FINE ANNO CON ALTE TEMPERATURE, DIVAMPANO INCENDI NEL PALERMITANO


Dal sito www.blogsicilia.it

Ignazio Marchese - 28/12/2022
Incendi di sterpaglie in questo insolito caldo fine anno nel palermitano. Il più vasto è divampato in viale Europa a Ficarazzi.

Qui alcuni operai stavano eseguendo alcuni lavori di demolizione di un immobile quando è partito un incendio che si propagato per due ettari.

Sono intervenuti oltre ai vigili del fuoco anche i carabinieri. Sono in corso verifiche per accertare la responsabilità del rogo. Altri incendi sono divampati a Borgetto in via Caravaggio e a Bisacquino in via Aldo Moro.

Anche in questo caso sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme e limitato i danni.





29 dicembre 2022

FORESTALI: REGIONE ANNUNCIA CHE RECEPIRÀ LA PARTE ECONOMICA DEL CCNL. FLAI CGIL CHIEDE CHE IL NUOVO CONTRATTO SIA APPLICATO A TUTTI I FORESTALI, ANCHE A QUELLI DELL’ANTINCENDIO


Dalla pagina Facebook
Flai Cgil Sicilia

Palermo, 29 dic- Sull’annuncio dell’assessore regionale all’agricoltura e vice presidente della regione, Luca Sammartino, di intendere procedere al recepimento della parte economica del contratto nazionale dei forestali, la Flai Cgil, con il segretario generale Tonino Russo, esprime parole di apprezzamento ma avverte: “Gli aumenti previsti- sottolinea Russo- dovranno riguardare i dipendenti del dipartimento sviluppo rurale, che fa capo all’assessorato all’agricoltura, ma anche quelli del corpo forestale, cioè gli addetti all’antincendio ,che  fa capo all’assessorato al territorio e ambiente”. “Sanata una situazione che discriminava i forestali siciliani rispetto a quelli del resto del paese- dice Russo- sarebbe inconcepibile una discriminazione tra forestali  di una stessa regione. Chiediamo dunque al governo che l’atto normativo di recepimento, che ci auguriamo arrivi subito, riguardi esplicitamente i forestali dei due comparti”. I forestali dovranno ricevere in busta paga arretrati per 50 euro mensili a partire dal 2022 e di 100 euro dal marzo 2023. Russo esprime anche l’auspicio che “subito dopo le feste cominci il confronto sulla tanto attesa riforma del comparto forestale”.



LA SICILIA PAGA L'AUMENTO AI FORESTALI CON I FONDI PER LO SVILUPPO



di Claudio Reale - 29 Dicembre 2022

La manovra arriva all'Ars: la Regione dirotta 74 milioni per pagare i 16mila addetti allo spegnimento degli incendi.

Secondo l’Agenzia della Coesione territoriale è "lo strumento finanziario principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali". La Sicilia, invece, userà il Fondo di sviluppo e coesione per pagare gli stipendi degli operai forestali: lo prevede la manovra varata dalla giunta di Renato Schifani, che oltre una settimana dopo il via libera è stata finalmente definita nei dettagli dagli uffici e trasmessa all’Assemblea regionale. Il testo, che contiene 17 articoli anziché la "decina" sbandierata dalla Regione in una nota ufficiale, preleva 74 milioni di euro dal contributo che lo Stato versa alla Sicilia per stimolare lo sviluppo e li gira con altri 174 di provenienza regionale ai circa 16mila forestali, che dall’anno prossimo riceveranno un aumento mensile di 50 euro a testa.
Il pasticcio dei conti, spariscono all'Ars i 200 milioni dello Stato: "Manca ancora un sì"
La legge, per rispettare l’impegno del governo Schifani di limitare a un solo mese l’esercizio provvisorio, dovrà essere approvata entro la fine di gennaio.

Fonte palermo.repubblica.it




RECEPIMENTO DEL CONTRATTO E RIFORMA FORESTALE. IL BLOG PARLA SEMPRE E COMUNQUE CON PROVE E DOCUMENTI ALLA MANO, PERÒ GRADIREBBE ESSERE SMENTITO DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE, RENATO SCHIFANI


23 Dicembre 2022


di Michele Mogavero - 29/12/2022

Questione contratto 
Gent.mo Presidente Renato Schifani, anche noi mastichiamo il linguaggio del politichese. 
Non ci risulta che lei in campagna elettorale abbia detto che voleva rinnovare il contratto dei forestali (GDS 23/12/2022). Ha solo promesso la stabilizzazione. Probabilmente era nei suoi pensieri, però non abbiamo mai trovato traccia! Ci dica dove possiamo trovare questa notizia.
Possiamo solo constatare con certezza che la svolta è arrivata dopo l'intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Stiamo notando che dopo l'intervento della Presidenza della Repubblica (che non finiamo mai di ringraziare) Vi siete mossi tutti.
Presidente Schifani, sempre sul Giornale di Sicilia del 23/12/2022, abbiamo apprezzato le sue belle e condivisibili parole: "che in finanziaria è stata inserita la norma sul recepimento del contratto".
Ringraziamo anche lei per aver ascoltato il Capo dello Stato.

Proprio ieri abbiamo appreso che entro il mese di gennaio si voterà la legge finanziaria e se 2+ 2 fa 4, finalmente i lavoratori forestali avranno gli arretrati e gli aumenti in busta paga. 
Abbiamo già segnato la data nel calendario.
 
Questione stabilizzazione 
Presidente Schifani, la vogliamo dire tutta anche per quanto riguarda la sua promessa di stabilizzare i lavoratori forestali?

Lei ha affermato con chiarezza, e cito le testuali parole:
"che nel luglio 2019 la Commissione Europea ha comunicato al governo italiano l’avvio di una procedura di infrazione per non avere correttamente recepito una Direttiva in materia di contratti di lavoro a tempo determinato. Per superare questa procedura è necessario intervenire con una norma che permetta di dare stabilità ai lavoratori forestali, oggi stagionali con contratti di lavoro a tempo determinato, con garanzia occupazionale”. Fonte livesicilia.it
Quindi in base a quello che lei ha dichiarato, dobbiamo in primis ringraziare la Commissione Europea. Ci auguriamo di vero cuore di poter ringraziare al più presto anche lei, non vediamo l'ora di scriverlo a caratteri cubitali.

Presidente Schifani, noi non siamo politici e quindi non utilizziamo il politichese, parliamo sempre con prove e documenti alla mano. Ci farebbe un immenso piacere essere smentiti, ma anche di aprire un confronto costruttivo con lei.

Buon lavoro...




ARS, APPROVATO DDL SU VARIAZIONI DI BILANCIO, IL 10 GENNAIO SI VOTERÀ L’ESERCIZIO PROVVISORIO. LEGGE FINANZIARIA DA VOTARE ENTRO FINE MESE




Dal sito www.blogsicilia.it

di Pietro Minardi - 28/12/2022
Passa all’Ars il disegno di legge relativo alle variazioni di bilancio. Testo che permette alla Regione Siciliana di potere sbloccare circa 68 milioni di euro. Ciò in attesa che a Roma si completi l’iter che avvia lo stanziamento di 200 milioni di euro. Risorse previste per sanare alcune partite statutarie non riconciliate in passato. Sala d’Ercole dà il via libera all’atto con 38 voti favorevoli e 16 contrari.

Il 10 gennaio si vota l’esercizio provvisorio

Così come annunciato dal presidente vicario Nuccio Di Paola, l’Ars tornerà a riunirsi il 10 gennaio per votare l’esercizio provvisorio. Situazione di impasse economico-finanziara che sarà indetta per circa 30 giorni. Dal 9 gennaio invece si riuniranno le commissioni per l’esame della manovra finanziaria. Testo che dovrà arrivare in aula il 23 gennaio per essere poi votato entro fine mese.

Approvato emendamento su precari Covid

Testo, quello relativo al ddl sulle variazioni di bilancio, che ha subito alcune variazioni. A cominciare dall’emendamento, concordato dalla conferenza dei capigruppo, avente come obiettivo la proroga dei contratti del personale amministrativo covid fino al 28 febbraio. Respinte invece le altre due proposte di modifica. Una avente ad oggetto l’emergenza migranti a Lampedusa, l’altro per le forme di sostegno per i laboratori di analisi privi dei requisiti di accreditamento.

Schifani risponde alle opposizioni

Intervenuto in una nota rete locale catanese, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha risposto a distanza a quanto dichiarato dalle opposizioni in merito ai fondi concessi dallo Stato.  “C’è chi, senza conoscere gli atti, strombazza in maniera inaudita. Io non replico perché davanti a certe accuse che non stanno né in cielo, né in terra preferisco non perder tempo ma chi sostiene che si siano svenduti 8 miliardi di credito da parte del governo Schifani dice delle cose innanzitutto ingannevoli ma che allo stesso tempo turbano la serenità dei siciliani”.

“Ma voi pensate che un governo Schifani ha un credito di 8 miliardi e rinunzia? Ma Schifani è impazzito? E’ evidente che questo credito non esiste – ha sentenziato il governatore -. Non c’è una sentenza che lo riconosce, non c’è un atto. E’ soltanto frutto di fantasia di chi deve fare opposizione. Io mi augurerei – ha concluso – di avere una opposizione che non si atteggi a questi allarmismi inutili, ma soltanto a fare proposte. Fate le proposte costruttive e ci confronteremo. Invece si urla ‘al ladro, al ladro’ su un credito inesistente”.

De Luca “Da governo regionale né finanziaria né provvisorio”

“Dovevano fare la finanziaria per tempo, non hanno portato a casa nemmeno l’esercizio provvisorio, come dire la montagna Schifani ha partorito il misero topolino dell’aggiustamento di bilancio e nulla più. Se il buongiorno si vede dal mattino, prepariamoci ad una legislatura di annunci seguiti dal nulla, probabilmente la specialità in casa dei governi di destra, come ci ha abituato Musumeci, che strombazzò ai quattro venti, a partire dalla campagna elettorale, la riforma sui rifiuti che non fece mai”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.







28 dicembre 2022

LA SENATRICE DAFNE MUSOLINO (SUD CHIAMA NORD): A FRONTE DI UN CONTRIBUTO “UNA TANTUM” DI 200 MILIONI LA SICILIA È COSTRETTA A RINUNCIARE A CREDITI PER 9 MILIARDI


Dalla pagina Facebook 
della Senatrice Dafne Musolino 
Sud Chiama Nord

Cronache dal Senato del 28 dicembre 2022. 

Ho appena terminato il mio intervento nella discussione generale sul disegno di legge di bilancio.
Il mio voto sarà contrario, perché le misure del Governo non solo non riescono ad affrontare concretamente la crisi economica ed energetica, ma aumenterà la povertà.
Questa legge di bilancio contiene poi una serie di norme che sono state battezzate “Salva Sicilia” ma non si tratta di un salvataggio della Sicilia, al contrario è l’ennesimo “SCIPPA SICILIA” perché a fronte di un contributo “una tantum” di 200 milioni la Sicilia è costretta a rinunciare a crediti per 9 miliardi
Per non parlare dei LEP, che il governo vuole attuare a colpi di DPCM per liberarsi del vaglio parlamentare e perpetrare le diseguaglianze ed il divario tra il Nord e il Sud!

Di seguito la nota stampa del mio intervento e a breve pubblicherò il mio intervento integralmente. 

LEGGE DI BILANCIO, MUSOLINO (SCN): DEL TUTTO INADEGUATA PER SUD E SICILIA 
“È una manovra inadeguata, pensata più per rispondere alle promesse elettorali che alle reali esigenze del Paese. Per questo esprimerò un voto contrario.”
Così in aula la senatrice di “Sud Chiama Nord” e vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, Dafne Musolino.
“Le misure non solo non risolvono i problemi, ma rischiano di aggravarli. Viene smantellato il Reddito di Cittadinanza senza dire da cosa sarà sostituito e questo mentre le persone in povertà assoluta hanno superato i 5 milioni. Gli interventi contro il caro-bollette si fermano a marzo, senza alcuna indicazione sul reperimento delle risorse per il dopo. 
Anche il pacchetto di norme per la Sicilia ha il sapore di un accordo capestro: a fronte di un’erogazione una tantum di 200 milioni si impone alla Sicilia di rinunciare a crediti di 9 miliardi, di ridurre la spesa corrente, di bloccare le future assunzioni, cosa che nel giro di 4 anni porterà alla paralisi della macchina amministrativa.
A peggiorare ulteriormente il quadro, la mancanza di interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno e un progetto di autonomia differenziata in cui il Parlamento e le regioni meridionali vengono escluse dal processo decisionale e in particolare da quello per la definizione LEP.
Serviva una manovra che ponesse le basi per lo sviluppo economico e occupazionale, che è l’unica strada per fronteggiare la crisi e le incognite economiche legate al quadro internazionale. Se ne è scelta una sbagliata, che rischia soltanto di aggravare la situazione. Per questo voterò contro.”






L'ASSESSORE SAMMARTINO HA DETTO CHE IL CONTRATTO CULMINERÀ NELLA RIFORMA CHE PORTERÀ ALL'ARS IN ESTATE. PER IL CCNL SIAMO OTTIMISTI PERCHÈ È INTERVENUTO IL CAPO DELLO STATO. INVECE PER LA RIFORMA, CONOSCENDO LA CLASSE POLITICA, CI CREDIAMO BEN POCO. SUBITO TUTTI E DUE, MAGARI CON UNO SCIOPERO


GDS 23/12/2022


Purtroppo il Blog non ha la forza per scendere in piazza, altrimenti lo farebbe domani mattina. Diverse volte ci abbiamo provato senza bandiere sindacali e soprattutto senza politici. Ma non siamo stati credibili perchè non abbiamo la bacchetta magica e perchè non abbiamo nulla da promettere. Pazienza.

Allora non ci rimane altro che sperare in un intervento sindacale unitario di autonomi e confederali. Ma subito, non quando non c'è più niente da fare. E se non ne basta uno di sciopero, si riprovi ad oltranza fino a quando non si raggiunge l'obiettivo. La base di partenza deve essere la promessa del Presidente Schifani: stabilizzazione per tutti!
L'ha detto lui, quindi lo assecondiamo e facciamo contenti sia lui che noi.



Ma lo dice anche il leader della Cgil, Maurizio Landini, che al momento rimane inascoltato.







VARIAZIONI DI BILANCIO, TESTO ARRIVA ALL’ARS, SI VA VERSO LA GESTIONE PROVVISORIA FALCONE: "GIOVEDÌ IN GIUNTA ESERCIZIO PROVVISORIO"



Dal sito www.blogsicilia.it

FALCONE: "GIOVEDÌ IN GIUNTA ESERCIZIO PROVVISORIO"

27/12/2022
Via libera dalla commissione Bilancio dell’Ars al testo sulle variazioni di Bilancio. Il disegno di legge ha subito alcune modifiche. A cominciare dalla cancellazione del primo articolo, ovvero quello destinato al recepimento dei duecento milioni di euro dal Governo nazionale per sanare alcune partite statutarie non riconosciute alla Regione Siciliana. Una manovrina che si è ridotta così a 68 milioni di euro. Ciò in attesa di future novità dal Governo nazionale.

Testo incardinato in aula

Cambio concordato fra maggioranza ed opposizioni, a seguito della mancata approvazione definitiva della misura a Roma.  Il testo è arrivato così a Sala d’Ercole nel pomeriggio per essere incardinato. In seguito, è iniziata la discussione generale sull’atto. Sede nella quale PD e M5S hanno messo in campo critiche pesanti al Governo regionali. Ma i principali pericoli per Renato Schifani sono da rintracciare nel gruppo di Cateno De Luca, che ha annunciato una mozione di sfiducia, e nell’ala forzista facente capo a Gianfranco Miccichè. Un testo sul quale si potranno presentare emendamenti fino alle 11 di domani, con l’ok al testo che dovrebbe arrivare proprio nella giornata di mercoledì 28 dicembre.

Falcone: “Giovedì in Giunta esercizio provvisorio”

“Domani arriverà all’Ars il ddl di bilancio e finanziaria con il parere dei revisori dei conti, il 29 in giunta adotteremo l’esercizio provvisorio che subito dopo arriverà in aula per l’approvazione. Diversamente si potrà procedere con la gestione provvisoria, anche fino all’approvazione di bilancio e finanziaria”. Lo ha detto l’assessore all’Economia Marco Falcone intervenendo un aula al termine della discussione generale sulle variazioni di bilancio.

Dunque se l’esercizio provvisorio verrà approvato dalla Giunta il 29 dicembre appare improbabile che si possa approvare in aula entro il 31. Ciò significa che quasi certamente il nuovo anno inizierà con la Sicilia in “gestione provvisoria”, una condizione che permette solo il pagamento delle spese obbligatorie (tra queste personale, sanità) al contrario dell’esercizio provvisorio che permette anche le spese ordinarie, ma in dodicesimi.

Critiche dalle opposizioni

Non mancano le critiche dalle opposizioni. A cominciare da Michele Catanzaro, capogruppo del PD all’Ars. “Cronaca di un flop annunciato. Eravamo pronti ad approvare l’esercizio provvisorio ma alla prova dei fatti il governo Schifani è riuscito a fare peggio di quanto ci aspettassimo. La Sicilia chiuderà l’anno senza alcuna manovra economica, senza esercizio provvisorio ed inizierà il nuovo anno nella più restrittiva delle condizioni finanziarie: la gestione provvisoria, in pratica la regione potrà pagare solo le spese strettamente obbligatorie. Il governo Schifani, insomma, aveva annunciato di partire in quarta ed invece ha messo la retromarcia. È stato un gioco al ribasso per la Sicilia – conclude -. Rappresenta uno schiaffo al principio ‘leale collaborazione’ tra Stato e Regione”.

Sulla stessa linea anche il capogruppo pentastellato all’Ars Antonio De Luca.  “Un aggettivo per definire questo governo? Approssimativo in tutte le fasi dell’accordo con lo Stato: dal viaggio a Roma, al trattamento riservato al Parlamento, alla scrittura di queste norme. Con l’apoteosi della rinuncia a una somma che non è nemmeno in grado di quantificare, quando, prima di muoversi, in assurda autonomia, avrebbe dovuto conoscerla nel dettaglio. A questo punto ci chiediamo in che mani siamo finiti?”.

“Considerato – continua – che questo governo rivendica continuità con l’esecutivo pessimo di Musumeci non ci meravigliamo di questo disastroso percorso che preannuncia tempi non buoni per i siciliani. L’assessore Falcone porti a conoscenza dell’aula le carte e i risultati prodotti dal tavolo tecnico tra Stato e Regione sul tema e ci consenta di valutare l’operato del precedente e di questo governo regionale invece di andare a tentoni, firmando accordi alla cieca e informi il parlamento di quanto sta accadendo”.





SCONTRO SUL SALVA SICILIA, FALCONE: “NESSUNA FANTASIA LEGISLATIVA”


Seduta mordi e fuggi. Domani il voto in aula.

Dal sito livesicilia.it

di Roberta Fusch
PALERMO – La discussione generale sul ddl sulle variazioni di bilancio, approvato stamattina in seconda commissione, tiene banco a Sala d’Ercole. Sul governo, neanche a dirlo, si scatena una grandinata di critiche. La seduta, mordi e fuggi, è aperta dall’assessore all’economia, Marco Falcone, che relaziona sul testo. “Un vero e proprio assestamento di bilancio così andiamo ad accantonare 68 milioni di euro che serviranno per creare un accantonamento positivo per sostenere e coprire alcune irregolarità segnalate dalla Corte dei Conti”, dice in aula Falcone. E spiega perché è stato abrogato l’articolo uno: “il Parlamento non si è ancora espresso in via definitiva e le risorse in questione si potranno spendere nel 2023”. Spiegazioni che non bastano al deputato dem Antonello Cracolici che colpisce a muso duro. “Se non c’è la legge di Stabilita non si capisce come la Regione poteva metterla in bilancio. Ma senza la pubblicazione in Gazzetta siamo nel campo delle suggestioni che ricordano quelle del predecessore dell’assessore Falcone”, ruggisce. E critica l’accordo del 16 dicembre “sottoscritto senza mettere al corrente la commissione Bilancio”.

“Non è un accordo, ma una Caporetto”, dice. Il deputato pentastellato Luigi Sunseri lancia una bordata. “Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, era salito a Roma a chiedere 650 milioni, è tornato con 200 milioni, rinunciando a più di 8 miliardi. Semplicemente imbarazzante: un accordo capestro sulla testa dei siciliani”, dice. Non meno duro l’intervento del capogruppo del Pd Michele Catanzaro: “Questo accordo siglato al ribasso per la nostra Regione mi preoccupa perché non è chiaro he cosa è successo, noi non sappiamo che cosa troviamo nell’accordo, ci sono tante domande che rimangono senza risposta: il Pd per questo presenta un odg per invitare il governo a fare chiarezza”, spiega. Poi la palla passa al leghista Vincenzo Figuccia che prova a gettare acqua sul fuoco. “La riscrittura del ddl è frutto della mediazione con le opposizioni. Ed è quindi strumentale da parte loro l’utilizzo di toni critici.
Si tratta di un assestamento tecnico necessario e propedeutico allo slancio che arriverà con la finanziaria”, argomenta. “I sondaggi rappresentano come ci sia grande fiducia nell’operato del Presidente Schifani e del suo Governo e sono certo che i Siciliani stanno vedendo bene”, dice.

Critiche all’indirizzo del governo arrivano anche dalla pentastellata Martina Ardizzone. L’assessore Marco Falcone nella replica difende il ddl sulle variazioni rispondendo alle opposizioni. “Nessuna fantasia legislativa, non capisco le preoccupazioni dei colleghi: i tempi del cronoprogramma stilato in commissione dei capigruppo è stato rispettato”, dice. E annuncia. “Domani arriverà all’Ars il ddl di bilancio e finanziaria con il parere dei revisori dei conti, il 29 in giunta adotteremo l’esercizio provvisorio che subito dopo arriverà in aula per l’approvazione. Diversamente si potrà procedere con la gestione provvisoria, anche fino all’approvazione di bilancio e finanziaria”, spiega. Facendo un rapido calcolo se l’esercizio provvisorio verrà approvato dalla giunta il 29 dicembre appare improbabile che si possa ottenere il via libera in aula entro il 31 rendendo praticamente certa l’ipotesi “gestione provvisoria”. Cala il sipario: l’aula è convocata per domani pomeriggio.
27 Dicembre 2022






BILANCIO E CONTI DELLA REGIONE. DE LUCA: «PREVISTI TAGLI E REGOLE DA CAPPIO CHE CAUSERANNO LA PERDITA DI MILIARDI»


Dal sito meridionews.it

di Umberto Triolo 28/12/2022
866milioni di disavanzo da ripianare in dieci anni, 200milioni di trasferimento ma anche tagli alla spesa. Sono questi i “regali di Natale” da parte dello Stato per la Regione Siciliana e in parte contenuti nella manovra da poco licenziata dalla Camera dei Deputati e adesso al vaglio del Senato. Se il Salva Sicilia ha permesso di tirare un sospiro di sollievo al presidente Renato Schifani, chiamato subito a dovere fare i conti con il disavanzo ereditato, allo stesso tempo sulle finanze nostrane sono previsti anche sacrifici. Sostanzialmente si tratta di una contrazione alla spesa indicata come condicio sine qua non in molti aspetti sottaciuta ma che dovrà essere tenuta in debita considerazione. Calcolatrice alla mano si tratta di un miliardo e 740milioni in meno. Cifra che ha allertato Cateno De Luca e che, dai banchi dell’opposizione a sala d’Ercole, vuole vederci chiaro.
«La riduzione – ha dichiarato – decorre dall’anno 2021. Sarà importante adesso verificare se già per gli anni 2021 e 2022 la riduzione delle spese correnti è stata realmente conseguita. Noi siamo fermamente convinti che Schifani non abbia tenuto conto della riduzione prevista per l’anno 2023 nella delibera di Giunta con la quale ha approvato il bilancio e la legge di stabilità tanto decantata dall’assessore Marco Falcone». Un aspetto che spinge l’ex sindaco di Messina a parlare di «dilettanti allo sbaraglio – prosegue – che stanno svendendo la Sicilia agli interessi romani non rendendosi conto che si tratta di un cappio che farà saltare definitivamente l’amministrazione della Regione Siciliana causando anche la perdita dei miliardi assegnati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».
Su tutta la questione, poi, pesa quanto previsto dal punto sei dell’Accordo Stato-Regione cioè l’espressa decadenza in caso di mancato rispetto del piano di riduzione dei costi e per «mancata trasmissione della certificazione». Un percorso, dunque, pieno di insidie ma soprattutto in un contesto economico che non appare diretto alla crescita. Piuttosto le premesse gettate sembrano già rivolte ad un aumento della povertà, lasciata in balìa di se stessa, con il taglio al reddito di cittadinanza e il possibile riconoscimento dell’autonomia differenziata che accentuerà le distanze tra Nord e Sud Italia.





27 dicembre 2022

L'ASSESSORE SAMMARTINO HA DETTO CHE IL RINNOVO DEL CONTRATTO CULMINERÀ NELLA RIFORMA CHE PORTERÀ ALL'ARS IN ESTATE. LA RIFORMA E GLI ARRETRATI CON I RISPETTIVI AUMENTI IN BUSTA PAGA SONO DUE COSE DIVERSE. FORSE L'ASSESSORE DIMENTICA CHE LA SICILIA È L'UNICA REGIONE CHE È RIMASTA A SECCO. CHIEDIAMO RIFORMA E CONTRATTO SUBITO!



di Michele Mogavero
Siamo sempre alle solite, leggere sul giornale di Sicilia del 23/12/2002, la dichiarazione dell'Assessore Sammartino che ha iniziato a ridare dignità al comparto è una cosa a mio avviso che non sta ne in piedi e ne in terra.

Ma lo sa che gli effetti speciali non ci stupiscono più?

Caro Assessore Sammartino, si inizia a ridare dignità quando si fa qualcosa di concreto e non le solite interviste che illudono.
  • Dignità significa avere già i soldi in tasca, per come li hanno ricevuti i colleghi del resto d'Italia! Lei ha solo fatto un annuncio perchè è intervenuto il Capo dello Stato. Sul Giornale di Sicilia ha dichiarato che il rinnovo del contratto culminerà nella riforma che porterà in estate all'Ars. E se la riforma non arriverà all'Ars in estate, non vedremo nemmeno il recepimento del Contratto? 
  • Dignità significa approvare la riforma nei tempi giusti senza penalizzare nessun lavoratore. Non capiamo il significato che abbiamo letto sul Giornale di Sicilia che ha iniziato a ridare dignità. Noi stiamo solo assistendo ad una dichiarazione che allunga i tempi, sia per gli arretrati e l'aumento in busta paga che da marzo 2023 sono 100 euro, sia per la riforma.

Per gli arretrati vi siete mossi perchè c'è stato l'intervento storico del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Diverse volte i Sindacati hanno sollecitato la problematica, ma non hanno mai e poi mai ricevuto rassicurazioni in merito. E se vuole lo dimostriamo con i fatti e documenti alla mano, caro Assessore.


In data 29 Dicembre 2021, e cioè 20 giorni dopo la firma del CCNL, i segretari regionali di Flai, Fai e Uila, Tonino Russo, Adolfo Scotti e Nino Marino dicevano che il "recepimento del contratto è un atto dovuto e urgente. Anche perché è stato sottoscritto dal presidente della Conferenza Stato-Regioni e le trattative sono state seguite dall’assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla in qualità di delegato della conferenza Stato Regioni”.
Dopo queste dichiarazioni il governo non ha mosso un dito.
Ma l'On. Sammartino era parlamentare e non guidava l'Assessorato Agricoltura, quindi in parte può essere giustificato.

In data 25 Febbraio 2022 - Il segretario Regionale Sifus Confali Giuseppe Fiore, chiedeva al governo regionale guidato dall'Onorevole Musumeci più attenzione al settore forestale rispetto agli impegni presi nella precedente tornata elettorale.
Lamentava anche il mancato recepimento del CCNL.
Ma l'On. Sammartino era parlamentare e non guidava l'Assessorato Agricoltura, quindi in parte può essere giustificato.

I data 24 Novembre 2022, i tre segretari regionali di Flai, Fai e Uila, Tonino Russo, Adolfo Scotti e Nino Marino ritornano per l'ultima volta a pressare il Governo, ma non ci risultano abbiano ricevuto rassicurazioni in merito. 
Ma l'On. Sammartino, era proprio l'Assessore all'Agricoltura che doveva dare una risposta.

In data 24 Novembre 2022 la segreteria regionale del Sifus chiedeva agli Assessori On. li Luca Sammartino e Elena Pagana di procedere con il recepimento della parte economica dell’ultimo CCNL. 
Ma nessuna rassicurazione arrivava da parte del Governo. L'On. Sammartino, era proprio l'Assessore all'Agricoltura che doveva dare una risposta.

In data 14 Dicembre 2022, il Segretario generale dell'Ugl, Giuseppe Messina, a margine del primo confronto con il Vice presidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino, nella sede dell’assessorato in viale regione siciliana a Palermo. Dichiarava che si era stilato un cronoprogramma per affrontare da subito anche il recepimento della parte economica del CCNL rinnovato nei mesi scorsi. 
Era la giusta e sacrosanta richiesta del sindacato.
Ma nemmeno in questa occasione sono arrivate rassicurazioni da parte dall'Assessore Sammartino, visto che guidava l'assessorato di riferimento.

In data 21 Dicembre 2022 una delegazione  del SIFUS (Fiore, Cupane, Abate, Grosso), ha incontrato presso l'Assessorato all' Agricoltura l'Assessore  Luca Sammartino, il Capo di Gabinetto, Dott. Giovanni Cucchiara e il Dirigente Generale del dipartimento 4, Dott. Mario Candore. In quell'occasione il Segretario Grosso ha chiesto lumi sul recepimento della parte economica del CCNL e l'assessore Sammartino (era già a conoscenza dell'intervento del Presidente della Repubblica) iniziava a dare le prime pillole, infatti ha risposto che gli uffici sono in fase di conteggio della spesa che, in ogni caso, verrà affrontata in 3 step: 2021- 2022; 2023; 2024.


Dal 16 dicembre 2022 arriva la svolta grazie all'intervento del Presidente Sergio Mattarella




Il 16 dicembre il colpo di scena, è la data della Pec inviata dalla Presidenza della Repubblica alla regione. La stessa l'ho ricevuta in data 19 dicembre, mi rassicuravano che in relazione alla lettera indirizzata in data 12 dicembre 2022, al Presidente della Repubblica, l'ufficio per gli Affari Giuridici e Costituzionali, ha sottoposto quanto da me rappresentato all’attenzione della regione Sicilia.

Che succede subito dopo? 
Che la Giunta di Governo in data 19 Dicembre ha approvato la prima Finanziaria della legislatura inserendo quasi 250 milioni per il settore della forestazione e a quanto pare è previsto anche il recepimento del contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori.

Ma il colpo si scena continua in data 21 Dicembre 2022. L'Assessore Sammartino comunica ai Sindacati che nella norma finanziaria in corso di approvazione, è stato previsto il recepimento del contratto ed il pagamento degli arretrati dal dicembre 2021.

Potremmo dire che: tutto è bene quel che finisce bene. Ma leggendo l'articolo del giornale di Sicilia del 23 Dicembre 2022 non sembra proprio così!

Ma se già ci sono i soldi, perchè bisogna aspettare il mese di giugno per avere gli arretrati e gli aumenti in busta paga?
Se invece il provvedimento della Giunta deve passare dall'Ars, allora il discorso cambia. Si aspetta l'approvazione, poi la pubblicazione in gazzetta ufficilae e nell'arco di una settimana tutti i lavoratori potrebbero avere quello che gli spettano.

Assessore Sammartino, perchè ha dichiarato che il rinnovo del contratto culminerà nella riforma che porterà in estate all'Ars?

Il Blog, ritornerà sull'argomento, non solo per gli arretrati, ma anche per la riforma. L'estate però ci sembra lontana sia per l'una che per l'altra. Purtroppo notiamo che avete vita facile perchè nessuno si è lamentato dalle sue dichiarazioni. Noi invece ci lamentiamo continuamente perchè la politica ci prende in giro continuamente. E' l'esperienza trentennale che ci fa fare questi ragionamenti. E grazie a tutto quello che abbiamo subito, abbiamo imparato il linguaggio del politichese, che difficilmente tramonterà.
  1. Se approvate la riforma in tempi utili, ridando dignità per come dice lei, siamo i primi a ringraziarVi.
  2. Se approvate solamente il recepimento del contratto (questo lo dovete fare perchè arriva dall'alto e ci avete messo anche le risorse), ringrazieremo solamente il grande ed immenso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Noi siamo coerenti con voi politici, ma voi politici non lo siete stati mai con noi!













ARS, MEZZOGIORNO DI FUOCO IN AULA: ECCO LA TABELLA DI MARCIA. LA GIORNATA SI PREANNUNCIA SCOPPIETTANTE


Dal sito livesicilia.it

La giornata si preannuncia scoppiettante

di Roberta Fuschi
PALERMO – Mezzogiorno di fuoco a Sala d’Ercole. La giornata si preannuncia scoppiettante e l’aula si appresta a divenire un metaforico ring per il governo Schifani che dovrà schivare i colpi delle opposizioni e il fuoco amico del subcomandante Gianfranco Miccichè. Il prequel del film si girerà in mattinata in Commissione Bilancio. I membri della seconda commissione sono chiamati ad approvare il disegno di legge sulle variazioni di bilancio finalizzato a recepire i 200 milioni in arrivo da Roma per il ripiano degli aumenti sulla spesa sanitaria a carico della Regione. 

Secondo la tabella di marcia, dettata dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, il testo sarà incardinato nel corso della seduta d’aula di oggi pomeriggio per essere votato domani (anche se nelle ultime ore si fa strada l’ipotesi di passare direttamente all’esercizio provvisorio: per questo i riflettori restano accesi sulla seduta della commissione bilancio dalla quale potrebbe arrivare una riscrittura della tabella di marcia)

Un voto che si preannuncia caldissimo come dimostrano le polemiche della vigilia sulla trattativa stipulato tra lo Stato e la Regione. “Un accordo al ribasso” per deluchiani, miccicheiani, dem e pentastellati perché prevede la rinuncia da parte della Regione di tutte le spettanze dal 2007 al 2021, per un ammontare di circa 9 miliardi di euro a fronte del riconoscimento di 200 milioni di euro per il 2022 e per il 2023.

La maggioranza dovrà fronteggiare in primis Cateno De Luca che presenterà una mozione di sfiducia. Il Movimento Cinquestelle assicura le barricate e il Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare (a firma Mario Giambona) per chiedere al Governo Regionale chiarimenti in merito all’Accordo Stato-Regione. Nemmeno in casa Forza Italia (a trazione Miccichè) sono mancati i malumori sui termini di un accordo salutato con grande enfasi dall’esecutivo regionale.

E il malessere è destinato ad aumentare perché, prima o poi, il presidente Galvagno dovrà sciogliere il nodo gordiano della proroga per tenere in piedi o spegnere la spina al gruppo guidato da Miccichè che al momento è formato da tre deputati (dopo l’addio di Calderone e l’ingresso di Grasso in aula sotto le insegne di Forza Italia all’Ars). Staremo a vedere. 
27 Dicembre 2022





ANTONINO MANNINO SPARITO LA NOTTE DI NATALE A PATERNÒ: DUE ANNI DI RICERCHE SENZA ESITO. FACEVA IL FORESTALE

Antonino Mannino, scomparso nel nulla la notte di Natale del 2020


Dal sito catania.gds.it

25 Dicembre 2022
Le ricerche vanno avanti da due anni esatti. Era la notte di Natale del 2020 quando Antonino Mannino sparì nel nulla. Ed è un triste anniversario a Paternò, dove c'è una comunità che non ha abbandonato la speranza di ritrovare sano e salvo quel forestale di 63 anni del quale si sono perse le tracce.

Erano le 22 circa della vigilia di Natale 2020, quando il cognato lo lasciò nei pressi di un supermercato non molto distante da casa sua. Da allora nessuna notizia, nessun avvistamento e il suo cellulare che risulta sempre spento.

Antonino Mannino è alto 1.55, ha capelli castani, occhi azzurri, un tatuaggio vicino al polso raffigurante un cuore trafitto da una spada e una cisti tra petto e stomaco. Faceva il forestale ma per arrotondare svolgeva anche piccoli lavoretti. Il suo appartamento, al secondo piano di una palazzina, da due anni è al buio, priva di acqua e luce, con tutti gli indumenti e beni di prima necessità ancora presenti al suo interno. Le ricerche vanno avanti ormai da mesi e del caso si è parlato anche nella trasmissione di Rai3 "Chi l'ha visto".

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26 dicembre 2022

LA POLEMICA. "SICILIA SVENDUTA ALLO STATO": CATENO DE LUCA PRESENTA LA SFIDUCIA A SCHIFANI


Dal sito sicilia.gazzettadelsud.it

23 Dicembre 2022
I gruppi parlamentari Sud chiama Nord e Sicilia Vera, guidati dal deputato regionale Cateno De Luca, hanno presentato una mozione di sfiducia al presidente Renato Schifani «per aver svenduto - è l’accusa dell’ex sindaco di Messina - la Sicilia agli interessi unilaterali dello Stato Italiano». I parlamentari hanno sottoscritto il testo evidenziando «le gravi responsabilità» del governatore nell’ambito dell’accordo Stato-Regione. Ancora una volta, come ribadito ieri in commissione bilancio da De Luca, sotto accusa la scelta del governo regionale di accettare in via forfetaria e a titolo definitivo, la somma di 200 milioni di euro per l’anno 2022.

Inoltre, a decorrere dall’anno 2023 lo Stato si impegna ad individuare una soluzione al fine di concorrere progressivamente all’onere derivante dall’innalzamento della quota di compartecipazione regionale alla spesa sanitaria dal 42,50% al 49,11%. «Si tratta di un accordo, evidenziano i deputati di Sud chiama Nord e Sicilia Vera, stipulato «in assenza di una delibera di giunta che ne autorizzasse la trattativa, ha disatteso l’iter previsto assumendo la connotazione di una mera trattativa privata tra Schifani e Giorgetti».

Con questo accordo, viene detto, la Regione «rinuncia definitivamente ad oltre 9 miliardi di euro per avere da parte dello Stato appena 200 milioni di euro e appare evidente che questa erogazione venga effettuata una tantum soltanto per consentire al presidente Schifani di approvare il bilancio della Regione dell’anno 2023 e per tamponare la vicenda relativa alla sentenza della Corte dei conti del 3 dicembre 2022 sulla parifica del rendiconto 2020». Spiega il leader di Sicilia vera. «Non ci resta che rifarci all’articolo 10 dello Statuto della Regione siciliana ed esprimere la nostra sfiducia nei suoi confronti. Invitiamo adesso le opposizioni a sottoscrivere quindi la mozione per portarla in aula e aprire la discussione».

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