31 luglio 2021

RO­GHI IN SI­CI­LIA. IN­GRAS­SIA: LA MAN­CA­TA PRE­VEN­ZIO­NE AN­TIN­CEN­DIO REN­DE PIÙ ALTO E PIÙ GRA­VE IL RI­SCHIO IN­FOR­TU­NI DEI LA­VO­RA­TO­RI FO­RE­STA­LI


Dal sito www.giornalelora.it

31 Luglio 2021
“Da no­ti­zie Ansa si ap­pren­de che di­ver­si la­vo­ra­to­ri fo­re­sta­li, ad­det­ti allo spe­gni­men­to in­cen­di, che ri­cor­do sono as­sun­ti a tem­po de­ter­mi­na­to e ope­ra­no in pri­ma li­nea, si sono in­for­tu­na­ti du­ran­te gli in­ter­ven­ti an­tin­cen­dio. 

Sono in­for­tu­ni che po­te­va­no es­se­re evi­ta­ti se le at­ti­vi­tà sil­vi­col­tu­ra­li di de­ce­spu­glia­men­to e di rea­liz­za­zio­ne dei via­li pa­ra­fuo­co fos­se­ro sta­te esple­ta­te nei tem­pi na­tu­ra­li sta­bi­li­ti dal ca­len­da­rio sil­va­no. La Re­gio­ne Si­ci­lia­na, in­ve­ce, or­mai da tem­po ha de­ci­so di pro­gram­ma­re l’as­sun­zio­ne dei la­vo­ra­to­ri e l’e­se­cu­zio­ne dei la­vo­ri in base ai tem­pi fi­nan­zia­ri dei fon­di ex­tra­re­gio­na­li ri­du­cen­do al mi­ni­mo i fon­di re­gio­na­li. I ri­sul­ta­ti si ve­do­no: bo­schi sen­za ma­nu­ten­zio­ne che com­pli­ca­no le ope­ra­zio­ni di spe­gni­men­to e ali­men­ta­no ed esten­do­no gli in­cen­di, do­vu­ti al­l’a­zio­ne cri­mi­na­le de­gli in­cen­dia­ri e al­l’im­pen­na­ta del­le tem­pe­ra­tu­re. La man­ca­ta ma­nu­ten­zio­ne dei bo­schi nei pe­rio­di au­tun­na­li e pri­ma­ve­ri­li fa ve­ni­re meno la pre­ven­zio­ne an­tin­cen­dio e di con­se­guen­za espo­ne a un ri­schio più fre­quen­te e più gra­ve i la­vo­ra­to­ri fo­re­sta­li, che già in con­di­zio­ni or­di­na­rie han­no pa­ga­to un duro prez­zo di ca­du­ti sul la­vo­ro”. Lo di­chia­ra Mi­che­lan­ge­lo In­gras­sia, com­po­nen­te e già Pre­si­den­te del Co­mi­ta­to Con­sul­ti­vo Pro­vin­cia­le Inail di Pa­ler­mo, com­men­tan­do l’e­mer­gen­za in­cen­di in cor­so in Si­ci­lia. Per In­gras­sia “la man­ca­ta pre­ven­zio­ne an­tin­cen­dio do­vreb­be di­ven­ta­re rea­to per­se­gui­to dal­la Leg­ge”




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INCENDI IN TUTTA LA SICILIA, SINALP “RIFORMA DEI FORESTALI SUBITO”. "INVITIAMO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE AD UN CAMBIO DI PASSO RISPETTO AI PRECEDENTI GOVERNI"


"Invitiamo il presidente della Regione ad un cambio di passo rispetto ai precedenti governi"

Dal sito livesicilia.it

I numerosi incendi delle ultime ore in Sicilia hanno distrutto gran parte della vegetazione. Adesso l’attenzione è massima e per la giornata di oggi è stata diramata l’allerta rossa.

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha chiesto il carcere a vita per i piromani, ma intanto si dovrà fare la conta dei danni.

La Sinalp, in queste ore, ha chiesto anche la riforma dei Forestali in tutta la Sicilia: “Come ogni anno, con meticolosa precisione in Sicilia si scatenano gli incendi con relativa distruzione di vasti territori – scrive la Sinalp -. Tutti sappiamo che in estate i piromani si scatenano ed hanno come alleato il gran caldo che per quasi tutta l’estate tiene prigioniera l’intera Sicilia. 

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Come Sindacato Sinalp da diversi anni denunciamo lo stato di abbandono del territorio regionale. I precedenti Presidenti della Regione Siciliana ogni volta che venivano eletti, inserivano tra le priorità del loro programma la ormai abusata e vituperata riforma dei forestali e regolarmente dopo 5 anni di governo si chiudeva con un nulla di fatto. 

Oggi – continua la nota diffusa dal sindacato -, anche a causa dell’emergenza incendi che ha colpito la nostra terra, il Sinalp invita il Governo Musumeci ad un cambio di passo rispetto ai precedenti Governi, ed una accelerata all’approvazione della riforma presentata dalla sua Giunta. Questa riforma sicuramente non è quello che i lavoratori hanno sempre chiesto, ha diverse criticità che vanno approfondite, corrette ed eliminate, ma oggi è l’unico concreto documento che finalmente mette mano al comparto degli operai forestali. 

Dopo più di 30 anni di precariato selvaggio, finalmente esiste una proposta di riforma del comparto. Il Sinalp, pur consapevole che si potrebbe fare meglio, sostiene questa riforma che almeno ha il merito di far emergere una condizione di degrado lavorativo in un comparto strategico per la Sicilia e per tutti i Siciliani. 

Come ogni anno si assiste alla ormai “normale” dialettica tra cittadini ed istituzioni nell’addebitare le colpe per gli incendi che si propagano in questo periodo, accusando, per partito preso, i lavoratori forestali di ogni male possibile nel comparto della tutela del territorio.  Non è più tollerabile leggere accuse gratuite ed infamanti sul corpo degli operai forestali. 

Già l’anno scorso per interrompere questo linciaggio mediatico c’è voluto la morte di un forestale, Paolo Todaro, che è morto precipitando in un dirupo a 67 anni mentre tentava di spegnere un pauroso incendio in provincia di Messina. Quest’uomo, assieme a tutti i suoi colleghi, è semplicemente vittima di una politica miope, arrogante ed arroccata nelle stanze del potere senza nemmeno voler capire cosa sta realmente succedendo tra la gente che è stanca di assistere al degrado della nostra società. 

Non è tollerabile assistere ai soliti giochi di potere tra i partiti presenti in Parlamento, sia Nazionale che Regionale, che servono solo ad alimentale l’ego di alcuni esponenti politici e sono completamente scollegati dalla realtà di un declino sociale della nostra terra che rischia di diventare inarrestabile. Approviamo questa riforma – conclude il sindacato -, è un importante passo avanti nel dare dignità ai lavoratori forestali, e continuiamo la battaglia per migliorarla affinché diventi un punto di forza nella tutela della fauna e del territorio siciliano che può vantare condizioni uniche al mondo”.
31 Luglio 2021







RISCHIO INCENDI PER LA GIORNATA ODIERNA: ALLERTA ROSSA A CATANIA, MESSINA, ENNA, PALERMO, RAGUSA E SIRACUSA







BRUCIA LA PROVINCIA DI SIRACUSA: FIAMME A PRIOLO, SORTINO, NOTO, PANTALICA E VALLE DELL’ANAPO


Dal sito www.siracusaoggi.it

30/07/2021 — AUTORE GIANNI CATANIA
Una densa coltre di fumo nero, visibile anche da Siracusa, si è levata nel tardo pomeriggio a nord del capoluogo. Secondo quanto si apprende da fonti di Protezione Civile di Priolo Gargallo, almeno 8 i focolai lungo l’ex 114. La strada, ancora alle 19.10, era chiusa al transito dalla portineria sud della zona industriale sino all’ingresso di Priolo.
Le fiamme hanno raggiunto anche un deposito di mezzi pesanti, bruciando grossi copertoni ma anche due camion fermi nell’area dismessa da qualche anno.
Non è purtroppo una giornata facile sul fronte incedi per la provincia di Siracusa. La Monti Climiti-Floridia si è trasformata in un inferno di fuoco e solo grazie al gran lavoro del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco si è evitato il peggio. Fiamme anche a Pantalica e nella Valle dell’Anapo. Incendio anche a lido di Noto.
E su tutti incombe il forte sospetto che possa trattarsi di roghi di origine dolosa.






“UN OPERAIO FORESTALE PUÒ DECIDERE DI NON VACCINARSI, MA SE VA A LAVORARE E CONTAGIA UNO O PIÙ COLLEGHI LEDE LA LORO LIBERTÀ”. L'APPELLO DEL BLOG: VACCINATEVI!



“Un operaio forestale può decidere di non vaccinarsi, ma se va a lavorare e contagia uno o più colleghi lede la loro libertà”. 
L'appello del Blog: Vaccinatevi!




INCENDI. INGRASSIA RISPONDE AL TWEET DI MUSUMECI: È PER GLI SFOLLI, DECESPUGLIAMENTI E PARAFUOCHI NON FATTI CHE L'AZIONE DI TEMPERATURE E CRIMINALI ALIMENTA ED ESTENDE GLI INCENDI BOSCHIVI. IL CICLO SILVANO NON ASPETTA I TEMPI DI PROGETTAZIONE E ASSUNZIONE DEI LAVORATORI CON FONDI EUROPEI









INCENDI: BRUCIA LA SICILIA, ROGHI ALIMENTATI DAL FORTE CALDO. NEL PALERMITANO DIVERSI OPERAI FORESTALI SI SONO INFORTUNATI NEL CORSO DELLO SPEGNIMENTO DEL ROGO DA TERRA

Incendi: brucia la Sicilia, roghi alimentati dal forte caldo
RIPRODUZIONE RISERVATA


Dal sito www.ansa.it

Nel Palermitano forestali feriti, a Catania fiamme in periferia

(ANSA) - PIANA DEGLI ALBANESI, 30 LUG - Brucia la Sicilia per le alte temperature che si avvicinano ai 40 gradi e per il caldo vento che soffia sull'isola alimentando le fiamme. Interventi aerei stanno proseguendo nel Palermitano nella zona tra Piana degli Albanesi, Altofonte e San Giuseppe Jato.

"Ormai questo è un incendio unico - dicono i forestali - Siamo impegnati in massa e ci sono stati diversi operai che si sono infortunati nel corso dello spegnimento del rogo da terra". Altri interventi aerei nella zona di Caccamo in contrada Manche, e nella zona di San Nicola a Polizzi Generosa, nella zona dello Scanzano nella zona del bosco Ficuzza. Tutte le squadre dei forestali e dei vigili del fuoco sono impegnate e i pompieri hanno inviato anche squadre aggiuntive. L'azione degli incendiari insieme alle alte temperature e il vento che si è alzato sta provocando ingenti danni alla vegetazione. Brucia anche la Sicilia Orientale: a Catania un vasto rogo si è sviluppato nelle periferia della città, tra il rione Fossa della creta e via Palermo. Il fumo si alza altissimo e il traffico è stato bloccato per precauzione sull'asse dei servizi. Su posto sono impegnati vari mezzi e squadre dei vigili del fuoco. Altri 15 incendi, nel Catanese, sono segnalati nella zona fra Paternò, Ragalna e Biancavilla, 14 nel Calatino e sei richieste di soccorso sono arrivate da Acireale e Giarre. (ANSA).

Fonte: www.ansa.it





PORTELLA DELLA GINESTRA. PRESIDIO SABATO 31 LUGLIO ORE 18 PER DIRE NO AI PIROMANI! PER LA SALVAGUARDIA DEL NOSTRO PATRIMONIO BOSCHIVO! PER UN'EFFICACE AZIONE DI TUTELA DELL'AMBIENTE

Dalla pagina Facebook
Flai-Cgil Pioppo Lavoratori Forestali







SICILIA DEVASTATA DAGLI INCENDI, MUSUMECI, «AI PIROMANI CARCERE A VITA»


Dal sito www.direttasicilia.it

30 Luglio 2021
«Si tratta di criminali che, lo ribadiamo, meriterebbero il carcere a vita per azioni scellerate che cancellano identità e storia del nostro territorio»

«Piromani meriterebbero carcere a vita. Appello alla collaborazione di tutti», lo dice il presidente della Regione dopo gli innumerevoli incendi che hanno colpito la Sicilia ieri e oggi. Il più grave tra San Giuseppe Jato, Piana degli Albenesi, Altofonte e Monreale. Qui ettari di bosco e macchia sono andati in fiamme.

«Come purtroppo temevamo, a causa delle altissime temperature che già da ieri stiamo registrando in Sicilia, l’Isola è aggredita da incendi di vasta estensione, alcuni dei quali veramente gravi per la devastazione che ne consegue. Una situazione resa ancor più tragica dalla rinnovata azione dei piromani che, come accertato dalle indagini degli inquirenti, appiccano scientificamente il fuoco in più punti causando danni irreversibili al patrimonio boschivo e mettendo a rischio persino l’incolumità delle persone».

«Si tratta di criminali che, lo ribadiamo, meriterebbero il carcere a vita per azioni scellerate che cancellano identità e storia del nostro territorio, come è accaduto ieri a Portella della Ginestra e Piana degli Albanesi. Sono vicino alle tantissime persone che, ancora oggi, sono state costrette ad abbandonare le loro case perché minacciate dal fuoco».

«E faccio appello a tutti, anche e soprattutto alla luce dell’avviso straordinario diramato oggi dalla Protezione Civile regionale, perché si applichino tutte le necessarie misure di prevenzione previste dalla “allerta rossa” e per limitare – ma preferirei dire per evitare – ulteriori incendi e problemi legati alla eccezionale ondata di calore che riguarderà la Sicilia fino al 6 agosto». Aggiunge il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.







INCENDI IN SICILIA, LA MACCHINA DELLA PREVENZIONE È RIMASTA FERMA FINO A GIUGNO. STANZIATI 134 MILIONI, MA SOLO 64 SONO STATI SBLOCCATI QUANDO L’ESTATE ERA GIÀ ALLE PORTE. ORA STANNO PER ESSERE LICENZIATI I PRECARI DELLA MANUTENZIONE: MANCANO I SOLDI PER PAGARLI


Dal sito palermo.repubblica.it

31 Luglio 2021 - di Claudia Brunetto
Stanziati 134 milioni, ma solo 64 sono stati sbloccati quando l’estate era già alle porte. Ora stanno per essere licenziati i precari della manutenzione: mancano i soldi per pagarlianziati 134 milioni, ma solo 64 sono stati sbloccati quando l’estate era già alle porte. Ora stanno per essere licenziati i precari della manutenzione: mancano i soldi per pagarli

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LA SENTENZA. IL LAVORATORE NON VUOLE VACCINARSI? SOSPENSIONE E STOP ALLA RETRIBUZIONE LO HA STABILITO IL TRIBUNALE DI MODENA

Dal sito www.ilsole24ore.com

Lo ha stabilito il Tribunale di Modena. C’è «obbligo da parte del datore di lavoro di adottare tutte quelle misure di prevenzione e protezione che sono necessarie a tutelare l'integrità fisica dei lavoratori»
di Marisa Marraffino 28 luglio 2021

L'azienda può sospendere dal servizio e dalla retribuzione il lavoratore che non vuole vaccinarsi contro il Covid-19. Questa volta lo ha stabilito il Tribunale di Modena, Presidente Emilia Salvatore, con l'ordinanza n. 2467 dello scorso 23 luglio che fa il punto sui diversi diritti contrapposti in tempo di pandemia.

«Il datore di lavoro – si legge nella pronuncia – si pone come garante della salute e della sicurezza dei dipendenti e dei terzi che per diverse ragioni si trovano all'interno dei locali aziendali e ha quindi l'obbligo ai sensi dell'art. 2087 del codice civile di adottare tutte quelle misure di prevenzione e protezione che sono necessarie a tutelare l'integrità fisica dei lavoratori».

Il Tribunale ricorda come la direttiva Ue 2020/739 del 3 giugno 2020 abbia incluso il Covid-19 tra gli agenti biologici da cui è obbligatoria la protezione anche negli ambienti di lavoro. Rientra quindi tra i doveri di protezione e sicurezza sui luoghi di lavoro, dettati dal Dlgs 81/2008, quello di tutelare i lavoratori da agenti di rischio esterni. Non basta più l'uso delle mascherine, come invocato dalle due ricorrenti, per proteggersi adeguatamente. Così come il datore di lavoro non è tenuto a fornire al lavoratore ulteriori informazioni sui rischi/benefici della vaccinazione, trattandosi di informazioni ormai notorie.

Il caso: due fisioterapiste di una Rsa

Nel caso di specie, a presentare il ricorso erano state due fisioterapiste di una Rsa assunte da una cooperativa di Modena che le aveva sospese senza retribuzione a seguito del loro rifiuto di vaccinarsi. La sospensione era avvenuta prima dell'entrata in vigore del decreto legge 44/2021 che ha imposto l'obbligo di vaccinazione per il personale sanitario, che quindi non avendo efficacia retroattiva non poteva applicarsi in questo caso.

Il Tribunale ricostruisce allora la vicenda in via generale, delineando il quadro della normativa esistente. Anche se il rifiuto a vaccinarsi non può dar luogo a sanzioni disciplinari, può comportare però conseguenze sul piano della valutazione oggettiva dell'idonenità alla mansione. Così per chi lavora a contatto col pubblico oppure in spazi chiusi vicino ad altri colleghi la mancata vaccinazione può costituire un motivo per sospendere il lavoratore senza retribuzione.

Non c’è violazione della privacy

Non trova pregio neppure l'asserita violazione della privacy delle lavoratrici che avevano sottoscritto il consenso informato sulla mancata sottoposizione al vaccino che può essere valutata dal medico aziendale per stabilire l'inidoneità del lavoratore alla mansione.

Il diritto alla libertà di autodeterminazione – spiega l'ordinanza- deve essere bilanciato con altri diritti di rilievo costituzionale come la salute dei clienti, degli altri dipendenti e il principio di libera iniziativa economica fissato dall'articolo 41 della Costituzione.


Vale il principio di solidarietà collettiva

Pertanto se il datore di lavoro non dispone di mansioni che non prevedano contatti con l'utenza può decidere di sospendere chi non voglia vaccinarsi. Il principio di solidarietà collettiva, grava su tutti (compresi i lavoratori) e rende legittima la scelta del datore di lavoro di allontanare momentaneamente il lavoratore non vaccinato.

Tutti gli studi clinici condotti finora, conclude il provvedimento, hanno dimostrato l'efficacia dei vaccini nella prevenzione del Covid-19. La circostanza che le autorità regolatorie abbiano autorizzato la somministrazione del vaccino a partire da 12 anni serve ad escludere la natura sperimentale dello stesso, rafforzata dal fatto che allo stato non ci sono evidenze scientifiche che provino il rischio di danni irreversibili a lungo termine.

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INCENDI, MIGLIAIA DI ETTARI DEVASTATI IN SICILIA. DANNI INCALCOLABILI PER L’AGRICOLTURA E PER L’INTERO ECOSISTEMA


Dal sito www.ilgazzettinodisicilia.it

26 Luglio 2021
Castagna (Cia Sicilia): “Chiediamo al governo regionale di sollecitare un intervento straordinario con l’80% di anticipi Pac ad agricoltori e allevatori, senza oneri o costi aggiuntivi”.

La Sicilia nella morsa del fuoco con numerosi incendi divampati nella provincia di Palermo, Trapani, nei Nebrodi e nell’Agrigentino. In fumo migliaia di ettari.
Roghi tra Partinico e Trappeto, a Erice, Alcamo, nei monti Sicani e a Burgio. Nel corso delle ultime ore sono numerosi i roghi su cui hanno operato forestali, corpo forestale, vigili del fuoco, Protezione civile e volontari.
“Si registrano perdite economiche ingenti per le famiglie degli agricoltori e allevatori – sottolinea Rosa Giovanna Castagna presidente di Cia – agricoltori Italiani della Sicilia  -. “Chiediamo al governo regionale di sollecitare un intervento straordinario per far fronte a questo disastro economico e ambientale con l’erogazione in via straordinaria, immediata e automatizzata, dell’80% degli anticipi Pac ad agricoltori e allevatori, senza oneri o costi aggiuntivi”.







IL FATTO. SICILIA IN GINOCCHIO PER INCENDI: ROGHI ALIMENTATI DAL FORTE CALDO

Foto di repertorio

Dal sito www.ilsicilia.it

30 Luglio 2021
Brucia la Sicilia per le alte temperature che si avvicinano ai 40 gradi e per il caldo vento che soffia sull’isola alimentando le fiamme. Interventi aerei stanno proseguendo nel Palermitano nella zona tra Piana degli Albanesi, Altofonte e San Giuseppe Jato.

“Ormai questo è un incendio unico – dicono i forestali – Siamo impegnati in massa e ci sono stati diversi operai che si sono infortunati nel corso dello spegnimento del rogo da terra”.

Altri interventi aerei nella zona di Caccamo in contrada Manche, e nella zona di San Nicola a Polizzi Generosa, nella zona dello Scanzano nella zona del bosco Ficuzza.

Tutte le squadre dei forestali e dei vigili del fuoco sono impegnate e i pompieri hanno inviato anche squadre aggiuntive. L’azione degli incendiari insieme alle alte temperature e il vento che si è alzato sta provocando ingenti danni alla vegetazione.

Brucia anche la Sicilia Orientale: a Catania un vasto rogo si è sviluppato nelle periferia della città, tra il rione Fossa della creta e via Palermo. Il fumo si alza altissimo e il traffico è stato bloccato per precauzione sull’asse dei servizi. Su posto sono impegnati vari mezzi e squadre dei vigili del fuoco.

Altri 15 incendi, nel Catanese, sono segnalati nella zona fra Paternò, Ragalna e Biancavilla, 14 nel Calatino e sei richieste di soccorso sono arrivate da Acireale e Giarre.

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CATANIA, CENERE E DEVASTAZIONE DOPO UNA LUNGA NOTTE DI FUOCO


di Laura Distefano
Comincia la conta dei danni. Ma sono scattate anche le polemiche sul mancato lavoro di prevenzione.

CATANIA – È un risveglio amaro per i catanesi. Il sapore acre del fumo lo sentono ancora gli uomini dei soccorsi – pompieri, forestale, uomini della protezione civile, volontari delle associazioni, poliziotti, militari, finanzieri, carabinieri – che ieri hanno lottato per domare gli incendi sparsi per tutta la provincia. Roghi che hanno devastato e distrutto. Lingue di fuoco di chilometri hanno diviso in due la città creando caos anche alla viabilità. Una nube nera avvolgeva l’asse attrezzato di Catania. Centinaia le richieste di soccorso. Decine e decine le palazzine evacuate tra via Fossa Della Creta e via Palermo. Questo è stato il fronte più difficile da circoscrivere.

A Vaccarizzo, nei villaggi a mare, fino a tarda sera le fiamme erano alte. Quando è calata la notte gli elicotteri e i canadair sono dovuti rientrare. E quindi sono rimasti solo i mezzi a terra a intervenire. È stata una notte lunga per i residenti.

Decine gli immobili andati completamente distrutti o dichiarati inagibili tra via Palermo e via Leotta. Ma anche ai villaggi a mare molti sono rimasti senza casa: la Guardia Costiera ha istituito già ieri sera due punti per poter portare in salvo le famiglie. La Guardia di Finanza ha portato in salvo decine e decine di persone. Una è finita in ospedale per accertamenti: stava soffocando a causa del fumo.

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Per i gestori de Le Capannine è l’inizio di un incubo. L’arrivo di agosto, con tutti i dubbi del green pass, aveva dato nuova speranza. E invece tutto è andato distrutto. Ogni sogno di ripresa è andato in fumo. Un’altra estate da dimenticare come quella del 2019.

Già è partita la conta dei danni. Ma è arrivata anche la lunga scia delle polemiche: dita puntate sulla macchina della prevenzione incendi. E i sindacati dicono chiaramente al governo regionale di non scaricare le responsabilità ai piromani. Intanto soffia il vento caldo. E c’è la paura che possa ripetersi un’altra giornata infernale.
31 Luglio 2021






INCENDI IN SICILIA, TELEFONI DI EMERGENZA IN TILT, AMBIENTALISTI FURIBONDI. IL WWF ATTACCA: “CATASTROFE IMMANE, NELLE CAMPAGNE LO STATO È SCOMPARSO”


Dal sito www.blogsicilia.it

30/07/2021
“La Sicilia è nelle mani dei criminali del fuoco che, da emergenza gravissima, in questi giorni incandescenti hanno fatto precipitare la situazione a livello di catastrofe ambientale conclamata”. E in tutto questo il numero di emergenza 1515 è in tilt. È furibondo Ennio Bonfanti, presidente del Wwf Sicilia centrale: “Poco fa io ed un altro volontario abbiamo provato a segnalare uno dei tanti incendi – afferma – ma il numero di emergenza del corpo forestale 1515 risulta perennemente occupato mentre il numero unico di emergenza 112 ha risposto alla nostra chiamata ‘solo’ dopo 10 minuti di attesa! Gli operatori, anch’essi avviliti per questa situazione, ci hanno confessato che l’enorme quantità di chiamate sugli incendi ha fatto andare in tilt il servizio”.



Le periferie sono attaccate e “sole”

Secondo il numero uno del Wwf siciliano questo scenario conferma che le aree periferiche della Sicilia sono lasciate oramai al loro destino: “Nessuno vuole ammetterlo, – aggiunge Bonfanti – un’ipocrisia generale lo sottace, ma la tragica verità è che nelle campagne, montagne e boschi della Sicilia lo Stato è scomparso ed i criminali del fuoco agiscono nella solare impunità. E’ inaccettabile che in un Paese del G8 da mesi una Regione venga letteralmente messa a fuoco ma nessun criminale, salvo un caso in provincia di Enna e poco altro, viene individuato”.


Tanti incendi di natura dolosa accertata

Per gli ambientalisti si sono verificati migliaia di incendi tutti dolosi ma tutti senza uno straccio di sospettato, di indiziato, di colpevole: “Chi, a livello provinciale e regionale, ha le competenze istituzionali nella lotta agli incendiari – conclude il presidente del Wwf Sicilia centrale – dovrebbe avere un sussulto di dignità e dimettersi seduta stante, provando a scappare per nascondersi altrove per la vergogna della totale incapacità di fare il proprio lavoro. Ma ovviamente non succederà nulla, e prima o poi il vento porterà via la cenere”.







TGR. DA PIANA DEGLI ALBANESI LA SITUAZIONE DEGLI INCENDI. VIDEO






30 luglio 2021

INCENDI, NUOVO ROGO A SAN GIOVANELLO (ME), QUESTA VOLTA A RIDOSSO DI ALCUNE ABITAZIONI


Dal sito www.letteraemme.it

30 Giugno 2021
L'incendio divampato da poco ha subito preso piede tra l'erba secca arrivando a lambire alcuni condomini della zona

MESSINA. Non si placano gli incendi in città. Dopo il rogo che ha coinvolto tra ieri ed oggi le colline di Camaro e quello che da questa mattina divampa tra Cumia e Bordonaro, un nuovo incendio ha preso piede tra le colline messinesi, questa volta a San Giovannello, a ridosso di uno spazio abitato.

Le fiamme sono partite da delle sterpaglie su una collina che si trova a ridosso di tre condomino della zona e l’incendio è divampato in poco tempo prendendo un ampia fazione di terreno e arrivando quasi a ridosso delle abitazioni.

I vigili del fuoco ricevuta la chiamata stanno mandando delle pattuglie per intervenire.







LA DISTRUZIONE



A differenza del giorno prima, stamani, il servizio antincendio della mia squadra, è stato fortunato.
Invece, tutto attorno (nella provincia) vi era una spaventosa guerra che trapelava dalle comunicazioni radio degli altri distaccamenti e del centro operativo di Catania. Le vedette segnalavano continui inizi di incendi a cui le squadre rispondevano con il loro pronto intervento... sempre più in affanno.
Fino, anche, a sentire la segnalazione gridata con disperazione, che porta il gelo anche in presenza dei quaranta gradi di temperatura ambientale e che a me fa tornare ricordi e brividi di qualche anno fa: chiediamo l'intervento urgente di un'ambulanza!
Una mattina terribile, che dovrebbe essere insopportabile per chi possa avere un po' di coscienza o di sensibilità per la vita.
Mandrie di animali circondate dalle fiamme e colleghi che penosamente cercano di salvarle, rischiando persino di esser incornati per il terrore delle bestie imbizzarrite dall'incendio che le avvolge.
Ci sarebbe da chiedersi: perchè tutto questo?!...
L'unica risposta che riesco a darmi è: perchè le vere bestie siamo noi!
Eppure quel "noi" generico si compone anche di gente come noi, come la mia squadra, che interveniamo, ogni volta, contro questa distruzione, operando in modo attento quanto più possibile, arrivando allo stremo delle forze, per la fatica, per il fumo inghiottito, per le alte temperature, per gli indumenti di protezione personale che indossiamo.


Eppure poi, una volta finito, domato ed estinto il male che incenerisce le cose, riuscire anche a scherzare, prendendo in giro il nostro bravo caposquadra, che è il più giovane fra noi ed ha da poco compiuto i cinquanta anni: un ragazzino!
Noi, che abbiamo tutti fra i cinquanta ed i sessanta anni, ci complimentiamo a vicenda per l'agilità e la forza che riusciamo ancora ad esprimere. Con ironia, certamente, ma anche con la caparbietà di chi non si vuole arrendere e vorrebbe che le cose fossero migliori di quel che sono o a cui sembrano indirizzarsi.
Allora forse che le "bestie" siano altri ed altrove.
Le "bestie" sono chi non capisce le esigenze dei territori, chi regolarmente fornisce mezzi ed attrezzature antincendio in ritardo anche se poi osa vantarsi di averlo iniziato prima questo servizio: un servizio che, però, era disarmato!
Chi sperpera soldi per la fornitura di droni che nessuno userà, sia per mancanza di personale in divisa, sia perchè le nostre vedette coprono già egregiamente i territori.
Chi inizia un progetto di riforma del settore vantando i meriti del lavoro forestale e le necessità e l'importanza di questi lavori, dovute ai cambiamenti climatici, e finisce presentando una riforma peggiorativa ed umiliante per chi ha rischiato e continua a rischiare la vita. Una riforma che non tiene in alcun conto di una prospettiva futura, come se estinti noi si possano estinguere tutti gli incendi del mondo. Ipocriti! Superficiali! Insufficienti che non siete altro!
Giorno 18 del prossimo agosto, al distaccamento di Linguaglossa, in contrada Boriglione, ricorderemo, con la dovuta commemaorazione, i nostri fratelli morti nel "93.
Ragazzi allora trentenni! Fra loro vi era il solo caposquadra che aveva 52 anni. Un uomo arcigno, di altri tempi, e che a me, poco più che ventenne, sembrava, allora, vecchio come di una età che non avrei mai raggiunto.
Oggi mi avvicino ai cinquantasei anni e so che quei "ragazzi" di allora, "ddhi carusi", hanno fatto una fine terribile, che nessuno merita: io so cosa si prova quando si è avvolti dalle fiamme e quando le fiamme ti erodono la carne.
So, leggendo negli occhi del figlio di quel caposquadra, che ora fa da autista nella mia squadra, il rancore mai sedato per il vuoto lasciato dall'improvvisa scomparsa straziante di un padre... di una madre, di un fratello, di un congiunto.
Per la morte senza senso di qualcosa che ha un grande senso.
Antonino Lomonaco





RISCHIO INCENDI E ONDATE DI CALORE. AVVISO STRAORDINARIO DI PROTEZIONE CIVILE DEL 30 LUGLIO 2021. STATO DI PREALLERTA E DI ATTENZIONE FINO AL 6 AGOSTO


30/07/2021
Considerato che le condizioni meteoclimatiche e il rischio incendi e ondate di calore permarranno per i prossimi giorni e per la settimana successiva

Rischio incendi e ondate di calore. Avviso Straordinario di Protezione Civile del 30 luglio 2021. Stato di PREALLERTA e di ATTENZIONE fino al 6 agosto.
In tutti i territori dell’Isola, fino al 6 agosto, sono previste PERICOLOSITÀ ALTA o MEDIA per il rischio incendi.
Il Dipartimento di Protezione Civile Siciliana ha diramato una nota che prevede livelli di allerta di ATTENZIONE (allerta rossa) o di PREALLERTA (allerta arancione), con livelli di ondate di calore dal 2° al 3° livello massimo. 

Il Dispositivo, firmato dal Dirigente Generale della Protezione Civile, ing. Salvo Cocina, prevede le seguenti raccomandazioni:

1) I Sindaci attivino urgentemente le procedure previste dal Piano di Protezione Civile Comunale per il rischio incendi anche di interfaccia e per le ondate di calore. In particolare, predispongano:

-un monitoraggio costante e continuo delle aree a maggior rischio del proprio territorio anche attraverso l’utilizzo delle associazioni di volontariato presenti e della polizia locale,

-individuino, anche sulla scorta dei Piani di incendio di interfaccia, edifici a particolare rischio ai fini di una eventuale evacuazione e le necessarie aree di emergenza,

-provvedano in danno dei soggetti obbligati alla pulizia dei terreni incolti che comportano maggiore rischio incendi per gli insediamenti,

-verifichino i collegamenti con: sale operative del Corpo Forestale Regionale e dei Vigili del Fuoco, 112, SORIS e ASP,

-preallertino la struttura comunale di protezione civile e i componenti del COC e valutino di attivarlo in caso di evento sospendendo le ferie al personale del COC e a quello che potrebbe essere necessario per la gestione di eventuali emergenze, -verifichino l’efficienza dei mezzi aib e di rifornimento acqua,

-individuino prese d’acqua per i mezzi antincendio,

-informino la popolazione sui rischi incendi e ondate di calore raccomandando a tutti di evitare aree a rischio incendio e, ai soggetti fragili, di uscire e permanere all’esterno nelle ore più calde della giornata.

2) Tutte le OOdV, Organizzazioni di Volontariato di protezione civile, dotate di moduli AIB, già impegnate nelle attività di pattugliamento del territorio nell’ambito della convenzione con il CFRS, ora preallertate, verifichino la piena funzionalità dei mezzi e la piena disponibilità dei volontari da impegnare per le attività antincendio.

Tutte le altre OOdV, ora parimenti preallertate, verifichino la piena funzionalità dei mezzi e la piena disponibilità dei volontari da impegnare per le attività di supporto ai Sindaci e di assistenza.

3) Le Città Metropolitane e i Liberi Consorzi comunali mettano a disposizione del Corpo Forestale, dei VVF e delle OOdV Aib, eventuali mezzi utili quali autocisterne, diano l’accesso ai punti di rifornimento acqua e contribuiscano al monitoraggio e al presidio del territorio con le Polizie Provinciali.

4) Le ASP e le Autorità sanitarie adottino le misure di prevenzione per il rischio ondate di calore previste nei Programmi nazionali e regionali per la prevenzione e la mitigazione degli effetti di tali ondate di calore. Si richiamano in merito i contenuti dei bollettini previsionali del Ministero della Salute – Centro di Competenza Nazionale e l’Avviso per Rischio Incendi e Ondate di Calore emesso giornalmente da questo Dipartimento e le norme di corretto comportamento.

5) Le ASP e i Commissari Straordinari Covid valutino di sospendere nelle ore più calde della giornata (dalle ore 11/12 alle ore19/20) le operazioni negli hub vaccinali e nelle aree covid-test - ove svolte in presenza di alte temperature all’esterno o all’interno di locali non completamente condizionati (palestre, mercati, palazzetti sport) - e facciano svolgere, invece, tali attività in orario serale e notturno cosi come efficacemente sperimentato in alcuni centri.

6) ANAS, CAS, RFI, Città Metropolitane e Liberi Consorzi, oltre a verificare l’avvenuto sfalcio della vegetazione nella fascia di rispetto ai margini stradali e l’allontanamento del materiale combustibile, prevedano misure di assistenza alla popolazione (automobilisti e passeggeri) che, nel caso di interruzione della circolazione dovuti a incidenti, incendi o altro, si trovi bloccata ed esposta, per ore, al sole e alle alte temperature.

7) I proprietari e/o i gestori di impianti e di infrastrutture contenenti materiali combustibili, compresi gli impianti di trattamento e stoccaggio dei rifiuti e le isole ecologiche, verifichino urgentemente la sussistenza di idonee fasce tagliafuoco e di impianti antincendio provvedendo, ove questi non sussistente o non idonei, ad adottare ogni provvedimento necessario anche alternativo.

8) I proprietari e/o i gestori di strutture ricettive, di agriturismi e di campeggi, verifichino i Piani di Evacuazione e la praticabilità delle vie di fuga in caso di incendio.

Questo Dipartimento continua nelle sue attività su scala regionale provvedendo, in particolare, alla puntuale emissione giornaliera degli Avvisi sul rischio incendi e ondate di calore, alla funzionalità H 24 della sala operativa regionale SORIS, alla promozione, incentivazione e coordinamento del volontariato di PC, al supporto ai Sindaci e alla popolazione sui luoghi di evento anche tramite invio del volontariato di protezione civile e di funzionari operativi, al reperimento di materiali e mezzi, al costante collegamento con le strutture e le sala operativa nazionali e regionali.

Si chiede alle Prefetture dell’Isola, in rapporto ai possibili scenari di evento in oggetto, come da Direttiva PCM 6 maggio 2021, di valutare l’intensificazione delle attività di controllo del territorio da parte delle Forze di Polizia e la promozione di misure preventive sui territori provinciali di competenza da parte delle componenti statali.

Si precisa inoltre ai sigg. Sindaci che la richiesta di intervento aereo antincendio è formulata, dal DOS, Direttore delle Operazioni di Spegnimento, del Corpo Forestale Regionale, cui compete la gestione e il coordinamento delle operazioni di spegnimento con le risorse di terra e i mezzi aerei, direttamente al COP, Centro Operativo Provinciale, ed è disposta dal COR, Centro Operativo Regionale, sempre del Corpo Forestale.

Presso il COR è costituita, nel periodo di campagna AIB, la SOUP - Sala Operativa Permanente Unificata. L’intervento dei mezzi AIB nazionali (Canadair ed elicotteri) è invece disposto dal COAU - Centro Operativo Aeronautico Unificato nazionale presso il DPC-Roma ed è richiesto dal COR/SOUP del Corpo Forestale sempre su richiesta del COP e del DOS.








BRUCIA LA PROVINCIA DI PALERMO, “GIUNTA MUSUMECI RESPONSABILE DELLA DEVASTAZIONE”


Dal sito www.blogsicilia.it

"NON VIENE MAI ARRESTATO NESSUN CRIMINALE"

di Gaetano Ferraro - 30/07/2021
  • Il presidente della Regione Nello Musumeci sotto accusa dai sindacati
  • Gli incendi devastano per la mancanza di opere di prevenzione in provincia di Palermo e in tutta la Sicilia secondo la Flai-Cgil
  • Per il sindacato serve una riforma seria, opere di riforestazione, assunzioni di giovani che prendano il posto dei forestali over 60
Palermo si sveglia sotto una spruzzata di cenere che giunge dalle vicine montagne di Piana degli Albanesi, Altofonte, Monreale e San Giuseppe Jato. Il vento di scirocco porta sul Capoluogo quel che resta di alberi e piante distrutte dall’incendio, l’ennesimo, che colpisce la provincia in questi giorni caratterizzati da caldo rovente. Mentre le operazioni di spegnimento dell’incendio boschivo, che dalla serata d’ieri sta interessando un’area compresa tra Piana degli Albanesi ed Altofonte continuano, numerose squadre sono al lavoro per contrastare i numerosi fronti di fiamma alimentati dal forte vento e dalle alte temperature. Dall’alba in azione due Canadair. Ma l’accusa dei sindacati viene mossa nei confronti del governo Musumeci, “immobile”, secondo la Flai-Cgil nella lotta agli incendi, nella prevenzione e nella lotta ai mutamenti climatici.

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Giunta regionale responsabile secondo la Cgil

È Tonino Russo,  segretario generale della Flai Cgil Sicilia, che attacca, senza usare mezzi termini, la giunta Musumeci, che reputa responsabile della devastazione causata dall’incendio che imperversa in queste ore a Portella della Ginestra e delle altre decine d’incendi che si sono sviluppati nel corso delle ultime settimane. Secondo il sindacalista, che stamani ha fatto una ricognizione sul luogo del disastro, mancano gli operai che avrebbero dovuto occuparsi delle opere di prevenzione ed evitare tragedie simili a quella avvenuta in queste ore. “Mancano all’appello 10 mila operai licenziati e i 78isti che non hanno lavorato per mancanza dei fondi”.


Fondi per la prevenzione, una chimera

I fondi ci sono, ma solo sulla carta, secondo Russo, poichè “sono stati inseriti in fondi Poc, non sono ancora disponibili. Si tratta di 64 milioni per completare il servizio antincendio e una parte, 40 milioni circa per la prevenzione, sono finiti. La prevenzione è partita solo a giugno con una piccola parte di lavoratori, la rimanente parte è stata assunta solo a giugno dopo la variazione di bilancio”. Un grave ritardo secondo Tonino Russo, visto che a giugno le opere di prevenzione dal rischio incendi sarebbero dovute essere già state completate.


Montagne devastate senza opere di prevenzione

Ma ogni anno è sempre la stessa tiritera e le parole si sprecano, come però non si sprecano i fatti concreti. “I lavoratori ci dicono che non ci sono viali parafuoco e le opere di prevenzione non sono state completate – aggiunge Russo -. La dimostrazione è che un incendio come quello di Portella, che parte da un’area privata colma di rifiuti, può arrivare a devastare intere montagne, come monte  Kumeta, Carpinento, Strasatto, la Pizzuta e dura da giorni e notti. Il motivo? Perché non ci sono opere di prevenzione”.


Quest’anno la situazione è ancora più grave

“Perché i soldi nel concreto non ci sono. La stabilizzazione del personale forestale è solo una promessa ad oggi e intanto i boschi bruciano”. Secondo Russo è necessario, inoltre, svecchiare le  squadre antincendio e dare vita a una riforma per aprire ai giovani. “I lavoratori stanno dando l’anima nonostante siano ultra 50enni e ultra 60enni che lavorano con mezzi inefficienti”.


I droni per il contrasto dei roghi estivi

“Non viene mai arrestato nessun criminale che incendia i boschi, non sappiamo se i droni vengono utilizzati – aggiunge Russo -. La Cgil ha chiesto al ministero che si istituisca una commissione d’inchiesta sugli incendi in Sicilia ma intanto chiediamo al governo regionale di prendere in mano la situazione e che si faccia una riforma seria per investire davvero sull’ambiente, un’opera di tutela che parta gennaio”. Ma non solo, Russo auspica anche un piano di riforestazione della Sicilia.






SIFUS CONFALI: I RESPONSABILI DEGLI INCENDI BOSCHIVI IN SICILIA NON SONO I PIROMANI MA CHI GOVERNA IL SETTORE POICHÉ INCAPACI


Ricevo e pubblico:
dal Segretario generale del sifus
Maurizio Grosso

SIFUS CONFALI: I RESPONSABILI DEGLI INCENDI BOSCHIVI IN SICILIA NON SONO I PIROMANI MA CHI GOVERNA IL SETTORE POICHÉ INCAPACI. I PIROMANI, CUI VA DATO L'ERGASTOLO, RAPPRESENTANO UN ALIBI ALLA LORO INCAPACITÀ. FACCIANO SUBITO UN PASSO INDIETRO E L'ARS ISTITUISCA UNA COMMISSIONE SPECIALE DI INDAGINE SUL FENOMENO INCENDI

Palermo 30 luglio 2021 - Le responsabilità oggettive degli incendi boschivi che stanno devastando la Sicilia vanno ricercate in chi ha il compito di impedirli e tutelare boschi e  territorio e non lo ha fatto.
Stiamo parlando del Presidente della Regione, Nello Musumeci, dell'Assessore all'Agricoltura Tony Scilla e dell'Assessore al territorio, Totò Cordaro.
Questi soggetti istituzionali, nonostante accordi e accordicchi dell'ultima ora, con protezione civile, associazioni, ecc, al solo scopo di coprire le loro inefficienze  ( tutto fumo e niente arrosto), non sono riusciti a mettere in piedi, in tutto il 2021,  un barlume di piano di interventi silvocolturali programmati secondo le necessità del ciclo biologico delle piante e pertanto, le erbacce e gli arbusti si sono presentati al cospetto della calura estiva più alte e insidiose degli stessi alberi  che, ovviamente, senza la pulizia dei viali parafuoco, vengono facilmente penetrati dalle fiamme.
Come se ciò non bastasse, mentre il patrimonio boschivo brucia, questa classe politica, tiene i forestali addetti alla manutenzione a  casa e quelli che tardivamente sono stati avviati al lavoro, presto verranno licenziati o sospesi. Sugli addetti antincendio invece, stendiamo un velo pietoso: solo le loro straordinarie capacità professionali li rendono utili e necessari poiché sono dotati di un organizzazione che lascia a desiderare e usano mezzi vetusti che non li rendono all'altezza di affrontare le sfide con il fuoco.
Quando le responsabilità di chi Governa male i processi sono così  enormi,  i piromani , per i quali dovrebbe essere previsto l'ergastolo, pascolano felicemente poiché trovano campo fertile.
E' come se il direttore di una banca piena soldi ad un certo punto  decidesse di lasciare le porte aperte e tenere però di guardia un vigilantes prossimo alla pensione con in tasca una pistola giocattolo.
Riteniamo che il Presidente Musumeci e gli assessori Scilla e Cordaro, debbano fare, per manifesta incapacità, un passo indietro ed affidare la gestione del settore al un apposito commissario.
L'ARS invece, dovrebbe cominciare a ragionare seriamente rispetto la istituzione di una commissione speciale di indagine sul fenomeno incendi.
Maurizio Grosso Segretario Generale Sifus Confali





STIAMO BRUCIANDO TUTTI!



di Salvino Carramusa
Brucia il Sud, brucia la Sardegna,brucia la Sicilia, bruciano boschi in cui ho vissuto e lavorato, come Strasatto. Brucia Piana, brucia un luogo della memoria quale Portella della Ginestra
Bruciano tante regioni e paesi del mondo.
Bruciamo  lentamente pure noi tutti che non c'entriamo per nulla, bruciamo per mani criminali e assassine
Certo, i cambiamenti climatici e la inadeguata prevenzione nel territorio e nei boschi pubblici e privati sono fattori predisponenti. Fattore predisponente e' stato il ritardo con cui si sono iniziati i parafuochi nelle aree  forestali demaniali a causa delle scellerate scelte del Governo regionale.
MA NON CI SONO INCENDI SENZA INCENDIARI. SMETTIAMOLA DI CHIAMARLI PIROMANI, QUELLA E' UNA COMPONENTE LIMITATA. PIÙ CHE LA PATOLOGIA GIOCANO TORBIDI E CRIMINALI INTERESSI.
IL controllo del territorio e' la prima cosa, sotto il profilo amministrativo e giudiziario.
Vigilanza dinamica coordinata da parte di squadre Aib, Protezione Civile , Vigili del fuoco, Associazioni di volontariato a supporto
Che non e' solo farsi un  eventuale giro con i mezzi, ma stazionamento  temporaneo e percorsi a piedi nei luoghi più a rischio(farsi vedere..ed essere visibili per essere davvero deterrenti!)
Commissariamento dei comuni che non attuano o aggiornano il Catasto incendi e non fanno rispettare le ordinanze sindacali: strisce tagliafuoco nei terreni privati, almeno nei siti più sensibili: tra essi le aree boscate
Controllo da parte delle forze dell'ordine coordinate tra di loro e pure dell'esercito se necessario.
Istituzione di un pool specializzato di magistrati che indaghi sugli incendi.
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta
Uso delle tecnologie più avanzate: DRONI E TELECAMERE. Non bastano gli annunci, che anzi possono avere un effetto boomerang! Lo scorso anno l'incendio di Monte Cofano avvenne una settimana prima della installazione di una telecamera. E lo sapevano tutti ..(che doveva essere installata...)
Ma ce la facciamo a organizzare una grande videoconferenza tra associazioni ambientaliste, sindacali, di carattere sociale, decidere su alcuni punti secondo scala di priorita', CHIEDERE IMMEDIATAMENTE UN INCONTRO CON TUTTE LE PREFETTURE DELL'ISOLA?
Non pubblico foto in questo momento perche' gia' mi basta quello che ho visto


A tal proposito ecco un mio articolo correlato:






CONSORZI DI BONIFICA. MATTINATA DI PROTESTA DEI SINDACATI CONFEDERALI PRESSO L'ASSESSORATO AGRICOLTURA. RESOCONTO


Ricevo e pubblico
dal Segretario Prov.le Uila Enna-Caltanisetta
Vincenzo Savarino 

FLAI-FAI-FILBI questa mattina a seguito del sit-in di protesta presso l'assessorato agricoltura hanno incontrato il Capo di Gabinetto dell'assessorato, il capo della segreteria politica dottore Luigi Vallone e il dottore Fabrizio Viola Dirigente Servizio IV. 
Come organizzazioni sindacali abbiamo posto l'attenzione su due punti fondamentali. 

Il primo acconto sulla seconda semestralità da erogarsi entro la prima decade di agosto.

Il secondo legato alla copertura del fabbisogno necessario al contributo per il pagamento degli stipendi per l'anno corrente (parliamo dei 14 milioni).

Relativamente al primo punto ci è stato assicurato che sono state completate le procedure per il pagamento della prima semestralita
(consorzio di Gela),che sin dai primi giorni della prossima settimana verrà predisposto il decreto di riparto di un acconto di 2/12 con l'impegno, laddove possibile, di dare anche di più.
Relativamente al secondo punto ci è stato assicurato che già la questione ha avuto riscontri positivi sia politici che contabili da inserire nella prossima variazione di bilancio e pertanto si dovrebbe poter assicurare l'erogazione della necessaria differenza per coprire il pagamento degli emolumenti (pari a 14 milioni).
Ovviamente vigileremo su tutti gli impegni presi e, qualora necessario, avvieremo le procedure necessarie per le azioni di lotta e di protesta ivi compreso eventuali blocchi dei servizi.
Manca- Romeo- Savarino