30 aprile 2016

LA REGIONE INVIA I FORESTALI IN 12 SITI ARCHEOLOGICI. ANCORA NON REALIZZATI I VIALI PARAFUOCO NEI BOSCHI. SIAMO GIÀ A MAGGIO - LAMENTANO DIVERSE VOCI DELL’ASSESSORATO E I SINDACATI - NON ABBIAMO ANCORA NOTIZIE DI COME E QUANDO SI INIZIERÀ A LAVORARE AI VIALI PARAFUOCO PER L’ANTINCENDIO PASSIVO. L’AUSPICIO È CHE ANCHE QUEST’ANNO NON SI ARRIVI A LUGLIO, QUANDO DA PREVENIRE CI SARÀ BEN POCO




La Regione invia i forestali in 12 siti archeologici. Ancora non realizzati i viali parafuoco nei boschi



Cronaca – Un primo elenco di interventi prioritari è stato inviato dal dipartimento dei Beni culturali a quello dello Sviluppo rurale. Ci sono anche la Villa romana di Piazza Armerina, Gela, Aidone, Segesta e Selinunte. Restano in attesa molti altri luoghi, così come non è partita l'attività di antincendio passivo


Miriam Di Peri, Salvo Catalano
Il parco archeologico di Siracusa, la casa di Pirandello ad Agrigento e la Villa romana di Piazza Armerina. Ma non solo. Sono 12 i siti culturali, inseriti in un elenco prioritario, dove verranno inviati i forestali per interventi di manutenzione. Non una novità assoluta, considerato che anche negli anni passati lo stesso personale è stato utilizzato per pulire alcuni luoghi turistici, ma sicuramente una boccata d'ossigeno. Nella lista delle priorità ci sono anche il teatro antico a Taormina, il museo e l'area archeologica di Naxos e la riserva di Isolabella; il museo archeologico regionale di Gela, la biblioteca museo Luigi Pirandello ad Agrigento; i parchi archeologici di Segesta e Selinunte a Trapani; il museo regionale di Aidon   dove è conservata la Venere di Morgantina e l'area archeologica e Antiquarium di Solunto, nel Palermitano. Oltre al Castello a mare di Palermo.

«È una bellissima iniziativa», commenta Rosalba Panvini, soprintendente ai Beni culturali di Siracusa che gestisce il parco archeologico Neapolis. Da Siracusa, oltre all'area del teatro greco, era partita la richiesta al dipartimento regionale per la manutenzione del castello Eurialo, che però non sarebbe nel primo elenco degli interventi. «Gestiamo molti altri luoghi in provincia - continua Panvini - a Palazzolo Acreide, a Noto la villa del Tellaro, il museo archeologico di Lentini, e chiediamo la collaborazione delle amministrazioni comunali perché da soli non ce la facciamo». 

Per questi interventi sarebbero stati stanziati circa 240mila euro. «Troppo pochi - lamentano in molti tra gli addetti ai lavori - per coprire le spese del personale per la manutenzione per i maggiori siti regionali. Appena sufficienti, forse, per un paio di province». Ed ecco, quindi, un elenco di priorità, stilato anche in base alle risorse disponibili e trasmesso dal dirigente dei Beni culturali Gaetano Pennino al direttore del dipartimento sviluppo rurale e territoriale, Felice Bonanno. Ne seguirà un secondo dove dovrebbero trovare spazio altri siti indicati dalle soprintendenze. È il caso, ad esempio, delle aree archeologiche e culturali del Catanese, assenti al momento dalla lista. «Abbiamo segnalato la necessità di interventi nel sito di Santa Venera al Pozzo, alle mure dionigiane ad Adrano e a Palikè a Mineo - spiega la soprintendente etnea Fulvia Caffo -. Oltre alla messa in sicurezza e alla pulizia, vorremmo creare dei percorsi con le staccionate e fare una manutenzione degli alberi da frutto». Progetti per cui, però, bisognerà attendere ancora. 

Ad attendere, infine, sembra saranno anche i viali parafuoco in vista della calda stagione. Perché, se è vero che quando si parla di sprechi in Sicilia, l’esercito dei 24mila forestali è sempre chiamato in causa, è vero anche che negli ultimi mesi gli operai a giornata nei boschi hanno trovato spazio sulle pagine dei quotidiani per tutto tranne che per il loro lavoro. È stato così per i licenziamenti per mafia, per le strigliate della Corte dei Conti, per gli speciali tv raccontati dal salotto di Massimo Giletti, ma i forestali di una cosa dovrebbero occuparsi principalmente: della manutenzione dei boschi e della prevenzione antincendio. «Ad oggi, e siamo già a maggio - lamentano diverse voci tra i corridoi dell’assessorato e i sindacati - non abbiamo ancora notizie di come e quando si inizierà a lavorare ai viali parafuoco per l’antincendio passivo. L’auspicio - concludono - è che anche quest’anno non si arrivi a luglio, quando da prevenire ci sarà ben poco».

30 Aprile 2016
http://meridionews.it/articolo/43008/la-regione-invia-i-forestali-in-12-siti-archeologici-ancora-non-realizzati-i-viali-parafuoco-nei-boschi/







ACIREALE, RIAPRE LA FORTEZZA DEL TOCCO SULLA TIMPA. ANCHE SE L'AREA NON SI PRESENTA NELLE MIGLIORI CONDIZIONI: TRA ERBACCE, RIFIUTI E UN MURETTO CROLLATO UN ANNO E MEZZO FA. PRESTO UN INTERVENTO DI SCERBATURA E PULIZIA STRAORDINARIA - DICHIARA IL DIRIGENTE DELL'AZIENDA FORESTE DEMANIALI LUIGI PICCININI


Acireale, riapre la Fortezza del tocco sulla Timpa.
Previste visite guidate tra le chiazzette trascurate




Cronaca – Legambiente gestirà il bastione seicentesco. Sarà il punto di riferimento per i turisti che già in queste prime settimane di terra percorrono il tragitto che da Santa Maria la Scala porta al quartiere Suffragio. Anche se l'area non si presenta nelle migliori condizioni: tra erbacce, rifiuti e un muretto crollato un anno e mezzo fa 

Riapre la Fortezza del tocco e ripartono le attività nella riserva naturale della Timpa di Acireale. Legambiente ha presentato stamattina le iniziative che a partire da maggio prevederanno visite guidate lungo il percorso delle chiazzette, con l'obiettivo di rivalutare un patrimonio storico e culturale spesso dimenticato. Almeno dalle persone del posto, perché i primi turisti che salgono le rampe in pietra lavica, che dalla frazione di Santa Maria la Scala portano al quartiere del Suffragio, si guardano attorno estasiati. Nonostante l'area non si presenti nelle migliori condizioni possibili.

«Presto ci attiveremo per un intervento di scerbatura e pulizia straordinaria - dichiara a MeridioNews il dirigente dell'Azienda foreste demaniali Luigi Piccinini -. Da pochi giorni gli operai stagionali sono stati assunti, il tempo di pianificare le azioni e verranno mandati nella riserva». Ma se vegetazione e cartacce non rendono di certo giustizia a uno dei luoghi con le viste più belle sul mar Ionio, a testimoniare se non proprio l'incuria delle istituzioni quantomeno la lentezza nel risolvere i problemi è il muretto di pietra lavica che, crollato in seguito alla tromba d'aria del novembre 2014, continua a ostruire il cammino di chi si immette nel percorso. Specialmente di chi vorrà visitare la Fortezza del tocco, bastione seicentesco che verrà riaperto dopo quattro anni e servirà da punto di riferimento per i turisti. 

«Non sono proprio il massimo quelle pietre a pochi metri dall'entrata - continua Piccinini - ma purtroppo il progetto per la messa in sicurezza non è stato presentato. Il Comune ha fatto sapere che manca soltanto il parere geologico. Dopodiché procederemo con le autorizzazioni». Un anno e mezzo per un muro in pietra lavica sembrano, tuttavia, essere un tempo difficilmente giustificabile. «Ho incontrato il tecnico incaricato dalla proprietaria un anno fa, per due volte - continua il dirigente - poi non ho più avuto contatti. A fare da tramite è il Comune che mi ha assicurato di aver pressato fino a stamattina la signora». Il terreno che ha causato il cedimento del muro appartiene a una donna originaria di Acireale, che da tempo vive a Novara. E che avrebbe dichiarato la propria disponibilità a ripristinare lo stato delle cose, anche se per adesso alle parole non sono seguiti i fatti. 

«Manca questo parere - conferma l'assessore all'Ambiente, Francesco Fichera -. Sicuramente si sarebbe potuto fare prima, ma adesso bisogna guardare avanti e fare in modo che l'Azienda foreste possa avviare l'iter che porterà all'inizio dei lavori. Tempi? Non credo sia possibile dare delle scadenze, ma ce ne vorrà, sarebbe inutile negarlo». Sulla carta il Comune di Acireale avrebbe la possibilità di agire in danno, anticipando il costo dell'intervento. Tuttavia, la decisione fin dal primo momento è stata quella di cercare un dialogo con la proprietà dell'immobile.

29 Aprile 2016
http://catania.meridionews.it/articolo/42992/acireale-riapre-la-fortezza-del-tocco-sulla-timpa-previste-visite-guidate-tra-le-chiazzette-trascurate/





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INTERVISTA A MATTEO RENZI: ECCO I FONDI SBLOCCA-SICILIA. FONDI ALLA SICILIA PER OPERE PUBBLICHE MA ORA CAMBI IL MODO DI SPENDERLI. I 500 MILIONI PER LA REGIONE? CI STIAMO LAVORANDO MA NESSUNO PENSI CHE LO STATO È COME UN RUBINETTO












IL COLLEGA SALVATORE LI PIRA (AIB) DI POLIZZI GENEROSA, INTERVISTATO DALL'ON. FIGUCCIA


Ricevo e pubblico
da Salvatore Li Pira



 
 
 
 
 
 
 
 
 

L'IMPEGNO DEL GOVERNO REGIONALE: ENTRO 77 GIORNI LA RIFORMA DEL COMPARTO FORESTALE. IL BLOG: "MA CI SARÀ UN AUMENTO DELLE GIORNATE LAVORATIVE PER LA CATEGORIA PIÙ ANZIANA NON STABILIZZATA?"


L'impegno del Governo Regionale: entro 77 giorni la riforma del comparto forestale. Il Blog: "Ma ci sarà un aumento delle giornate lavorative per la categoria più anziana non stabilizzata?"






Se non è previsto nessun aumento delle giornate lavorative, i Sindacati dovrebbero disertare tutti gli incontri. Siamo pronti a incatenarci!




FORESTALI, E' SEMPRE CAOS GRADUATORIE. A MESSINA IL GIUDICE SI ESPRIME SULL'ORDINANZA DELLA CONSULTA E FORNISCE L'INTERPRETAZIONE DELL'ART 12: NON HA EFFETTO RETROATTIVO! IL BLOG: LA PROPOSTA DEI DUE CONTINGENTI RISOLVEREBBE L'ETERNA QUESTIONE


Ricevo e pubblico
da Andrea  D'agostino


Forestali, è sempre caos graduatorie


A Messina il primo giudice si esprime sull'ordinanza della Consulta e fornisce l'interpretazione dell'art 12: non ha effetto retroattivo! Graduatorie da rifare! E' quello che ha sempre sostenuto l'Avvocato Valeria Feminò. In attesa di ulteriori aggiornamenti...


Notizie correlate:


La Corte Costituzionale ha depositato la sentenza ed ha deciso che l'art. 12 del 28 gennaio 2014 rimane valido anche in quelle province dove sono sopese le graduatorie (Catania, Messina e Trapani). Però...

Il parere dell'avvocato Valeria Feminò sull' ordinanza della consulta in merito alla legittimità dell'art. 12, l.r. 5/2014. Il provvedimento ha ulteriormente confermato quanto da lei sostenuto sin dall'inizio, ossia che la norma in questione non può avere efficacia retroattiva e dunque non può produrre effetti sui diritti acquisiti dei lavoratori




Nota
La proposta dei due contingenti risolverebbe l'eterna questione, ma ci vuole tanto a capirlo?









FARAONE: "CAMBIEREMO IL SUD. MA IL GOVERNO NON È UN BANCOMAT."NO ALLE POLEMICHE, SÌ ALLA COLLABORAZIONE. MA DOVE VEDIAMO LENTEZZE NOI AGIAMO"


IL GIORNO DI RENZI

Faraone: "Cambieremo il Sud
Ma il governo non è un bancomat

 
Davide Faraone, governo, matteo renzi, Politica
Matteo Renzi e Davide Faraone



Colloquio col sottosegretario: "No alle polemiche, sì alla collaborazione. Ma dove vediamo lentezze noi agiamo"


di Salvo Toscano
PALERMO – È il giorno di Matteo Renzi in Sicilia e della firma dei “patti” che porteranno fondi e nuove infrastrutture a Palermo e Catania. In mezzo anche la curiosa “inaugurazione” di quel pezzo di viadotto dell'A19 non crollato in seguito alla famigerata frana. Una “passerella” quella sul viadotto Himera, che ha attratto gli strali beffardi dell'opposizione (c'è chi ha parlato di "wannamarchismo"). Ma dal governo si tende piuttosto a concentrare l'attenzione sui due momenti legati ai “patti”. Lo fa Davide Faraone, braccio destro del premier in Sicilia e sottosegretario all'Istruzione, che dribbla le polemiche politiche e in particolare l'eterna contesa con Rosario Crocetta e definisce il “Patto per il Sud” del governo “un piano di interventi infrastrutturali che rimarranno nel tempo e che cambieranno il volto del Mezzogiorno dopo anni di abbandono. Il piano parte dalla valorizzazione dei fondi che ci sono”. Già, i fondi che ci sono, e che magari non sono stati spesi. Vedi ad esempio alla voce depuratori: da lì, da quel miliardo e passa di fondi stanziati per opere mai avviate, è partita la serie di commissariamenti imposti da Roma alla Regione. “Ed è stato efficace perché si cominciano a fare le gare. Abbiamo agito per evitare che queste risorse si perdessero. Il governo nazionale laddove vede che ci sono resistenze o lentezze agisce in via sostitutiva – commenta Faraone -. La collaborazione prima di tutto, ma dove ci sono lentezze noi agiamo. Io credo che sia questo che i cittadini del Mezzogiorno vogliono”.  

Ma la “supplenza” romana ha destato comprensibili mal di pancia. L'ultimo tormentato capitolo è quello relativo ai rifiuti. Con Crocetta che intende mettersi di traverso al commissariamento che Roma vuole imporre, mentre le discariche vanno al collasso e la differenziata resta una chimera. “Anche il tema dei rifiuti è un dramma – dice Faraone -. Noi portiamo la quasi totalità dei rifiuti in discariche. Abbiamo la necessità di realizzare impianti a bassissima emissione che ci consentano di non avere le strade stracolme di rifiuti”. Impianti che poi sarebbero i termovalorizzatori della discordia. Roma ne vuole un paio in Sicilia. Ma se non decollerà la differenziata lo scenario odierno, con camion che fanno avanti e indietro per la Sicilia per conferire in discarica, muterà in camion che fanno avanti e indietro per portare i rifiuti all'inceneritore, no? “Io parlo di tutte e due le cose, di termovalorizzatori e di raccolta differenziata, che è la precondizione. L'alternativa non può essere la discarica”.

La partita si giocherà nei prossimi giorni. E potrebbe essere l'ennesimo terreno di scontro tra i renziani e Crocetta. Che i retroscena danno sul piede di guerra. Ma sul tema Faraone preferisce glissare e schivare la polemica: “No, noi dobbiamo valorizzare la visita del presidente del Consiglio e l'importanza che ha. Io ricordo che a Ferrragosto dell'anno scorso il premier ha visitato Gela e Termini Imerese prendendo impegni che ha mantenuto. Abbiamo assunto diecimila persone nella scuola. Io mi dedicherei a questo, non alle polemiche. Tra l'altro Renzi viene nel giorno dell'anniversario di Pio La Torre, il che testimonia, non a caso, l'impegno per la concretezza dell'antimafia con la qualità del governo, che crea sviluppo. Oggi non deve essere una giornata di polemica”.

E allora, polemiche a parte, sul tavolo oggi ci saranno i fondi per Palermo e Catania. Il patto che riguarda il capoluogo prevede investimenti per 770 milioni (332 li mette il governo nazionale) e finanzierà una pluralità di opere che vanno dal wi-fi pubblico al potenziamento de car e bike sharing, dalla chiusura dell'anello ferroviario al restauro del Teatro Massimo, dalle nuove linee dal tram alla riqualificazione della circonvallazione. Tra gli interventi che rientrano nel patto per Catania la rete di metanizzazione del quartiere Cibali, infrastrutture verdi a Librino, il recupero di edifici inutilizzati, interventi sul Molo di Levante.

Tanta roba, insomma. Che nei piani del premier dovrebbe migliorare il rapporto non sempre semplice del governo col Mezzogiorno. Da Bagnoli al referendum sulle trivelle, il feeling di Renzi col Sud ha avuto le sue criticità. Perché? “Dobbiamo vedere le difficoltà che si possono riscontrare con un'azione diversa sul Mezzogiorno. Vogliamo costruire un percorso che non sia legato all'assistenzialismo – dice Faraone –. Chi immagina di avere un rapporto col governo nazionale del bancomat a cui chiedere soldi ha sbagliato. Noi non metteremo risorse in un secchio bucato. Classi dirigenti vecchie non lo hanno capito e protestano”.

Le opere che si dovrebbero sbloccare con le firme di oggi solleticheranno di certo gli appetiti di ambienti opachi o criminali. Come metterle al sicuro da mafie e cricche? “Modello Expo: facciamo le opere e gli investimenti e teniamo alta la guardia sui fenomeni di malaffare. Ma non bloccheremo le opere per paura che qualcuno possa inquinare qualcosa. Avanti tutta e guardia alta. E credo – conclude Faraone - che in questa legislatura si siano fatti concreti, penso alle norme sulla corruzione: l'impegno del governo c'è ed è pieno”.

30 Aprile 2016
http://livesicilia.it/2016/04/30/faraone-cambieremo-il-sudma-il-governo-non-e-un-bancomat_743804/









RENZI A PALERMO E CATANIA: “PICCIULI PI TUTTI, PI ‘I BELLI E PI ‘I BRUTTI” (SULLA CARTA…)




Renzi oggi-domani a Palermo e Catania: “Picciuli pi tutti, pi ‘i belli e pi ‘i brutti” (sulla carta…)




La visita di domani in Sicilia del Pinocchio del Mugello si è ormai trasformata in qualcosa che sta in bilico tra la farsa e l’opera buffa. Il programma cambia di ora in ora: prima alle nove, poi alle dieci, no a mezzogiorno, pomeriggio, mattina, notte… Il tutto per sfuggire alle proteste di piazza. Pronte le promesse elettorali per i grandi appalti. E un paio di inaugurazioni farlocche che i grillini hanno già provveduto a sputtanare. Il teatrino etneo (con il Teatro Stabile di Catania lasciato senza soldi). E il teatrino di Palermo dove la sceneggiata delle targhe alterne ha sostituito le ZTL…

A quanto si racconta, la visita in Sicilia di Matteo Renzi, prevista per domani, rischia di trasformarsi un’opera buffa. Il capo del Governo e i suoi collaboratori hanno capito che in Sicilia la gente non ne può più del malgoverno di Stato e Regione e non si escludono clamorose proteste di piazza. Così il programma del presidente del Consiglio nella nostra Isola è già cambiato tre o quattro volte nel’arco delle ultime 24 ore.
L’ultima versione – ma non è detto che debba essere quella definitiva – prevede una passerella di Renzi in Calabria per provare a far credere ai Calabresi che, da quelle parti, il Governo nazionale e, addirittura, l’Italia esistono ancora. In Sicilia il capo del Governo dovrebbe mettere piede tra le 12,00 e le 15,00. Non è ancora certo il luogo.
Ricordiamoci che, ormai, in qualunque parte del nostro Paese si rechi, Renzi viene accolto da gente ‘festante’ che vorrebbe ‘acclamarlo’. Le precauzioni sono obbligate.
La situazione in Sicilia è ancora più ‘complicata’ perché ci sono i 24 mila precari dei Comuni lasciati senza soldi, i lavoratori di interi settori dell’Amministrazione regionale lasciati senza soldi, i 6 mila e 500 dipendenti delle Province lasciati senza soldi: già se queste persone dovessero decidere di accogliere ‘festanti’ Renzi e il sottosegretario Davide Faraone che gli fa da ‘guida’, beh, il patatrac sarebbe assicurato.
Da qui la scelta di location controllate, dove i ‘fans’ del presidente del Consiglio non possano raggiungerlo. Forse il punto più debole della visita di Renzi in Sicilia è Catania. Motivo: la presenza, in questa città, di figure storiche dell’indipendentismo siciliano. Eh già, perché a rumoreggiare contro il Governo nazionale ci sono anche gli indipendentisti, movimenti che in Sicilia – grazie anche agli scippi finanziari operati da Renzi e ai disastri economici e sociali provocati dal Governo regionale di Rosario Crocetta – sono in piena ascesa, soprattutto tra i giovani.
A Catania dovrebbe restare poco. Qui è probabile che il premier si beccherà qualche protesta di piazza (ma non è detto, perché per confondere i manifestanti, è probabile che le autorità e il sindaco della città Etnea, Enzo Bianco, scelgano una sede all’ultimo minuto).
La farsa di Renzi in Sicilia prevede anche un paio di ‘inaugurazioni’ farlocche, tanto per spuntare in Tv in stile Berlusconi-presidente-operaio. Insomma, fumo negli occhi con le televisioni pronte a ‘celebrare’ gli ‘immancabili destini’ appaltistici della Sicilia (per non parlare del fatto che domani ricorre l’anniversario della morte di Pio La Torre, ignorato a quanto pare come vi diciamo qui…).
Ma a rovinare la sceneggiata delle inaugurazioni ha pensato l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle eletto in Sicilia, Ignazio Corrao, che ha vergato un comunicato stampa che sputtana, in anteprima, la visita-farsa del nuovo presidente-operaio:
“Nonostante l’entusiastico annuncio del braccio destro palermitano di Renzi, Davide Faraone, che ben dovrebbe conoscere il sistema infrastrutturale siciliano, non è chiaro agli addetti ai lavori, tanto meno ai cittadini quale sia l’opera stradale che il primo ministro avrà da inaugurare sabato 30 in Sicilia. Vorremmo ricordare a Faraone che, se si parla del Viadotto Himera, questo è al momento interessato da prove di carico sulla carreggiata ancora in piedi, mentre se si riferisce al raddoppio della Strada Statale 640 Agrigento-Caltanissetta La Strada degli Scrittori, gli automobilisti sanno bene che la bretella di collegamento è aperta da qualche settimana, ma ad una sola corsia. Situazione che lo stesso Premier potrebbe conoscere bene, dato che il fratello del Ministro Maria Elena Boschi pare lavori proprio per una delle imprese che stanno realizzando l’opera. Tutti interrogativi più di pertinenza del codazzo politico che avrà l’autoproclamato Premier Renzi che dei cittadini, alle prese con un sistema infrastrutturale che rallenta ogni processo economico e produttivo dell’Isola”.
Insomma, anche la parte ‘appaltistica’ della sceneggiata siciliana di Renzi non è detto che riesca bene. In pratica, il Premier non ‘inaugurerà’ una mazza, ma andrà soltanto da fare una mezza pupiata su opere stradali incomplete, o su altre strade che, là dove sono percorribili, lo sono già da settimane.
Come si può notare, siamo al ridicolo, se si considera che le strade provinciali della Sicilia sono quasi tutte abbandonate, che la manutenzione delle scuole superiori non vengono effettuate proprio perché lo stesso Governo nazionale di Matteo Renzi ha ‘rubato’ alle Province dell’Isola i circa 220 milioni di Euro all’anno della cosiddetta Rc auto, che era una delle poche entrate certe delle stesse Province.
Un altro luogo a ‘rischio’ di proteste di piazza è Palermo, dove oltre ai precari dei Comuni e della Regione, oltre ai dipendenti delle Province e agli indipendentisti (sembra che – sia a Catania, sia a Palermo – si stiano muovendo i Siciliani liberi con in testa il professore Massimo Costa), potrebbero scendere in piazza gli ex Pip, altra categoria sociale rimasta senza soldi grazie ai tagli al Bilancio regionale da parte del Governo Renzi.
Per sfuggire a possibili proteste di piazza a Palermo, gli organizzatori sembra si siano ispirati a Garibaldi, che nel 1860, dalle parti di Palermo e provincia, scorrazzava ‘protetto’ dai picciotti di Bagheria e Monreale. Per l’occasione, gli organizzatori hanno scelto Brancaccio, un quartiere molto caratteristico di Palermo, dove non è né comodo, né semplice organizzare manifestazioni di piazza. Dovrebbe essere cambiato anche l’orario della visita palermitana: non più le 18,00, ma le 15,00.
Insomma, tra Brancaccio e ‘a panza china, come si dice dalle nostre parti, Faraone e compagni pensano di aver tagliato le gambe a un bel po’ possibili guasta-feste (l’ultima visita a Napoli, qualche giorno fa, è stata fastidiosa: la gente fuori che avrebbe voluto ‘abbracciare’ il Premier, le forze dell’ordine in tenuta anti sommossa, le grida, i video che finiscono sulla rete con il solito sputtanamento generale: basta, non se ne può più!).
Ma alla fine, cosa viene a fare ‘sto Renzi in Sicilia? Semplice: a mandare un messaggio alla gente ‘giusta’ della nostra Isola, cioè ai professionisti dei grandi appalti (ovviamente a quelli non ancora arrestati, o ancora non incasinati nel fottio di soldi pubblici che gira tra strade, porti, aeroporti, ferrovie: opere che non è importante completare (vedi Palermo tra Passante e anello ferroviario e Tram), ma solo finanziare in vista delle campagne elettorali.
Il messaggio è sempre lo stesso come ai tempi di Umberto Scapagnini a Catania e di Diego Cammarata a Palermo: “Picciotti, ci su picciuli pi tutti, pi ‘i belli e pi ‘i brutti”. E futtitivinni se le opere rimarranno a metà, l’importante e non farvi ‘beccare’ dai magistrati (che fastidioso ‘sto Piercamillo Davigo: ma che vuole questo? Non ci vergogniamo picchì nnì futtemu i picciuli? E ‘nnavissimu puru a briugnari? Ammuccamu, picciotti, ca ‘a vita è bella“.

29 Aprile 2016
http://www.inuovivespri.it/2016/04/29/renzi-oggi-domani-a-palermo-e-catania-picciuli-pi-tutti-pi-i-belli-e-pi-i-brutti-sulla-carta/







29 aprile 2016

IL 4 MAGGIO, L'ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA ANTONELLO CRACOLICI SPIEGHERA' IL PSR SICILIA 2014-2020. ALLA FINE PARLERA' ANCHE DI FORESTALE


Ricevo e pubblico
da Angelo Carlino










AZIENDA REGIONALE FORESTE DI ENNA. ESITO RIUNIONE TRA I CONFEDERALI E IL DOTT. ETTORE FOTI


Ricevo e pubblico
dal Segretario Prov.le 
Uila Uil Enna Caltanissetta
Vincenzo Savarino


Azienda Regionale Foreste di Enna. Esito riunione tra i Confederali e il Dott. Ettore Foti 




Esito riunione azienda: il Dott. Foti ci ha comunicato che a seguito dell'assegnazione di ulteriori finanziamenti sta predisponendo lo spostamento di alcuni  lavoratori nei comuni di provenienza.  Pertanto l'avviamento dei lavoratori previsto per il 2 è spostato al 9 per 51  giornate lavorative.
Bubbo, Scornavacche e Savarino








IL RESPONSABILE DEL SINDACATO AUTONOMO ISA DI RAGUSA, CARMELO CASSIA: SIAMO ALLE SOLITE, I FORESTALI IN SICILIA LOTTE E SOLO LOTTE...


Dalla pagina facebook
del Responsabile Isa Ragusa
Carmelo Cassia


Siamo alle solite, i forestali in Sicilia lotte e solo lotte...




I forestali hanno bisogno di cambiare il loro percorso, se vogliono la loro stabilità. La politica si avvicina sempre a Voi, solo per i loro sporchi tornaconti e vi cerca, di portarvi a spasso, così come qualcuno lo ha già fatto sia nel passato che nel presente. Guardatevi attorno e state attenti che c'è chi chi vi può vendere per 30 denari.








CONTRO IL DEGRADO. BENI CULTURALI E PULIZIA. GLI INTERVENTI COINVOLGERANNO PURE I 24MILA LAVORATORI FORESTALI. ECCO I SITI DA SISTEMARE


CONTRO IL DEGRADO

Beni culturali e pulizia
Ecco i siti da sistemare




Il castello a mare


Gli interventi coinvolgeranno pure i 24mila lavoratori forestali

PALERMO- Ci sono anche la casa museo di Pirandello, in contrada Kaos ad Agrigento, e il Castello a mare, a Palermo, entrambi segnalati dall'ANSA per il degrado in cui si trovano, tra i 12 siti individuati dal dipartimento Beni culturali della Regione siciliana come "priorità" per gli interventi di diserbo e ripulitura che coinvolgeranno pure i 24mila lavoratori forestali, come indicato dal governatore Rosario Crocetta. L'elenco è stato trasmesso dal dirigente dei Beni culturali Gaetano Pennino al direttore del dipartimento sviluppo rurale e territoriale, Felice Bonanno, che pianificherà le azioni direttamente con i responsabili dei siti e dei musei coinvolti, che assorbono il 95% dei turisti che visitano ogni anno il patrimonio culturale della Sicilia.  

Dopo la denuncia del personale raccolta ieri dall'ANSA, già stamattina la Soprintendenza di Palermo ha inviato nel Castello a mare, area archeologica risalente all'inizio del primo millennio, chiusa da tre mesi e in condizioni di totale abbandono tra spazzatura e zecche, sei operai e quattro decespugliatori che stanno eliminando le erbacce alte fino a due metri. Nella lista delle 'priorità' ci sono l'area archeologica Neapolis a Siracusa, il Teatro Antico a Taormina, il Museo e l'area archeologica di Naxos e la riserva di Isolabella, tutti nel messinese. E ancora: il Museo archeologico regionale di Gela (Cl), la Biblioteca Museo Luigi Pirandello (Ag), il Museo regionale della Villa Romana del Casale a Piazza Armerina (En), i Parchi archeologici di Segesta e Selinunte a Trapani, il Museo regionale di Aidone (En), l'area archeologica e Antiquarium di Solunto, nel palermitano. A questo primo elenco, ne seguirà un secondo con altri siti sui quali il Dipartimento Beni culturali chiederà di intervenire per riportare il decoro nelle aree e nei musei. (ANSA)

29 Aprile 2016
http://livesicilia.it/2016/04/29/beni-culturali-e-pulizia-ecco-i-siti-da-sistemare_743450/







IL 2 MAGGIO PRESSO IL CPI DI LERCARA FRIDDI, AVVIAMENTO DEI 101NISTI QUALIFICATI


Dalla pagina facebook
della Cisl Castronovo di Sicilia











SIRACUSA, INIZIO LAVORI IL 2 MAGGIO, AD ECCEZIONE DEI LAVORATORI CON VISITA MEDICA SCADUTA


Ricevo e pubblico
dall'Ugl di Sortino










PASSI AVANTI PER I 500 MILIONI. MA SERVIRÀ ALMENO UN ALTRO MESE. IN BILICO ANCORA I CONTRIBUTI PER FORESTALI


IL VERETICE A ROMA
 
Passi avanti per i 500 milioni
Ma servirà almeno un altro mese






Baccei: “Il Mef ha fatto le sue verifiche: i conti tornano”. Ma la norma sarà pronta a giugno.


di Accursio Sabella
PALERMO - Esprime “cauto ottimismo” l'assessore regionale all'Economia Alessandro Baccei, al termine dell'incontro a Roma con i rappresentanti del Ministero dell'Economia. Incontro al quale ha partecipato anche il governatore Crocetta e che rappresenta solo l'ultima “puntata” del film che dovrebbe concludersi col riconoscimento alla Sicilia dei 500 milioni di euro attualmente “congelati” in bilancio.
“L'incontro di oggi – spiega Baccei – non è stato risolutivo, ma lo sapevamo bene. Ha consolidato, però, i ragionamenti fatti nei mesi scorsi. E in particolare si è concluso con un via libera, dal punto di vista puramente tecnico, da parte del Mef che ha operato tutte le verifiche possibili sul bilancio e anche in relazione al patto di stabilità. La settimana prossima – continua Baccei – ci rivedremo per discutere della modifica delle aliquote delle imposte che rientrerà nel progetto di revisione delle norme attuative dello Statuto”.
Insomma, servirà ancora un po' di tempo. Perché l'accordo dovrà poi essere trasformato in un disegno di legge che dovrà superare l'esame delle Camere. “Penso – il pronostico di Baccei – che la norma possa vedere la luce tra la fine di maggio e la metà di giugno, a cavallo delle elezioni amministrative”. E la norma è attesissima, perché in caso di mancato arrivo di quel mezzo miliardo, il governo regionale si troverebbe costretto praticamente a dimezzare i finanziamenti per mezza Sicilia: dai Comuni alle ex Province, passando per gli stanziamenti destinati ai precari degli enti locali. E ancora, in bilico ancora i contributi per Forestali ed Ex Pip, oltre a quelli degli enti regionali compresi nell'allegato della legge di stabilità: dall'Eas al'Irsap, dall'Esa ai teatri, solo per fare qualche esempio.
“Insieme a quei 500 milioni – aggiunge Baccei – dovrà arrivare la liquidità dei primi 900, approvati in finanziaria nazionale. Questo, insieme a una modifica delle norme di applicazione dei limiti del patto di stabilità, dovrebbe consentrci di garantire fin da subito i contributi per il funzionamento di quegli enti”. Ma bisognerà aspettare ancora un po'. Il mezzo miliardo resta congelato. Per “scongelarsi”, se non ci saranno intoppi, servirà almeno un altro mese.

28 Aprile 2016
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L'IMPEGNO DEL GOVERNO REGIONALE: ENTRO 78 GIORNI LA RIFORMA DEL COMPARTO FORESTALE. IL BLOG: "MA CI SARÀ UN AUMENTO DELLE GIORNATE LAVORATIVE PER LA CATEGORIA PIÙ ANZIANA NON STABILIZZATA?"


L'impegno del Governo Regionale: entro 78 giorni la riforma del comparto forestale. Il Blog: "Ma ci sarà un aumento delle giornate lavorative per la categoria più anziana non stabilizzata?"






Se non è previsto nessun aumento delle giornate lavorative, i Sindacati dovrebbero disertare tutti gli incontri. Siamo pronti a incatenarci!




IL MAB SICILIA E' ANDATO A ROMA PER CHIEDERE UN INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MATTEO RENZI SULLE EMERGENZE UMANE E TERRITORIALI DELLA REGIONE SICILIANA


Dal sito del Mab Sicilia


Non ci credevate vero?????????
Siamo a Roma, detto fatto!!!!!!!




Viste tutte le vicende che hanno coinvolto i lavoratori forestali Siciliani, viste le continue richieste al Parlamento Siciliano, visto il continuo menefreghismo di chi ci dovrebbe ascoltare e tanto averci a cuore come concittadini e più che altro nel dovere di politici che godono di una poltrona al Parlamento Siciliano grazie ai voti pure dei FORESTALI;
Il MAB SICILIA nella mole di una politica siciliana totalmente assente ha deciso di rivolgersi al Parlamento Nazionale, e nella fattispecie al PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DELLA REPUBBLICA ITALIANA MATTEO RENZI, ma questa volta non con le solite raccomandate o FAX o Email, ma bensì recandoci direttamente a Roma con il Coordinatore del MAB Sicilia Francesco Leo Virisario e il collega Modesto Borzellino a depositare la richiesta d’incontro al SEGRETARIATO GENERALE della Presidenza del Consiglio dei Ministri previe mani.
Rimanendo in attesa di essere accolta la nostra richiesta, il MAB Sicilia continua il suo impegno senza sosta affinchè diano ascolto alle nostre richieste per un futuro migliore di tutto il comparto forestale siciliano e della nostra meravigliosa isola.
28 aprile 2016
Il Coordinatore Regionale MAB Sicilia
Piero Margiotta

Fonte  ( http://www.mabsicilia.it/richiesta-dincontro-presidente-del-consiglio-dei-ministri-della-repubblica-italiana-matteo-renzi-sulle-emergenze-umane-territoriali-della-regione-siciliana/#more-4131 )















INCONTRO SIFUS - UST DI PALERMO: RESOCONTO


Ricevo e pubblico
dal Segretario regionale del SifusGiuseppe Fiore


Incontro Sifus - Ust di Palermo: resoconto


Nella sede dell'Ust di Palermo di via del Duca, oggi 28 aprile 2016 alle ore 12.00 si sono incontrati i responsabili del Sifus (Giuseppe Fiore, Mannino Matteo, Randazzo Antonio, D'anna Santo) e l'Ing. Dorotea Di Trapani (Dirigente Generale Ust di Palermo). 
Nell'incontro si sono affrontati diverse questioni e il responsabile provinciale ci ha riferito:
1) avviamenti partiranno la prossima settimana i 151 isti per circa 20 gg. i lavori saranno finanziati da residui fondi fsc (fondi cipe 2015) attualmente non c'e' la copertura finanziaria per avviare i 101 isti, ne tanto meno i 78 isti;
2) risorse finanziarie, l'azienda di Palermo attualmente dispone di un quarto delle risorse che serviranno a garantire le giornate di legge per tutti i contingenti;
3) il chilometraggio sara' pagato fino a 20 km a/r;
4) attualmente l'Ust di Palermo non dispone di ulteriori risorse per adibire gli operai forestali a lavori presso parchi archeologi, riserve, ecc.
Giuseppe Fiore Sifus







SIRACUSA. I 249 151ISTI DELLA PROVINCIA SARANNO AVVIATI LUNEDI 2 MAGGIO, MENTRE GLI AIB DOVRANNO ESSERE SOTTOPOSTI A VISITA MEDICO SANITARIA


Ricevo e pubblico
dal Responsabile prov.le Uila Siracusa
Gianni Garfì