31 luglio 2024

ALL'ARS APPROVATO L' ART. 17. SPESA PER I LAVORATORI FORESTALI DI COMPETENZA DEL DIPARTIMENTO REGIONALE DELLO SVILUPPO RURALE E TERRITORIALE AL FINE DI FAR FRONTE ALLA SPESA PER LE GARANZIE OCCUPAZIONALI DEI LAVORATORI FORESTALI. LE PROMESSE PERÒ ERANO UN AUMENTO DI 30 GIORNATE PER TUTTI A PARTIRE 2024. NON L'ABBIAMO DIMENTICATO!



«Art. 17.
Spesa per i lavoratori forestali di competenza
del Dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale

1. Al fine di far fronte alla spesa per le garanzie occupazionali dei lavoratori forestali di competenza del Dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale, per l’esercizio finanziario 2024, l’autorizzazione di spesa di cui al comma l dell’articolo 14 della legge regionale 16 gennaio 2024, n. 1, come modificata dal comma 4 dell’articolo 3 della legge regionale 22 maggio 2024, n. 20, è incrementata di 4.000 migliaia di euro (Missione 16, Programma l, capitolo 155382)».

L'articolo 17 ha solo dei soppressivi, pertanto, si voterà il mantenimento del testo.
Si passa alla votazione dell'articolo 17. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E’ approvato)





TGR SICILIA DEL 31/07/2024 ORE 19:30. GIORNATA CARATTERIZZATA DA NUMEROSI INCENDI. ALLE PORTE DI MENFI UN OPERAIO FORESTALE È RIMASTO FERITO DURANTE LE OPERAZIONI DI SPEGNIMENTO E TRASPORTATO IN OSPEDALE. TANTI AUGURI DI PRONTA GUARIGIONE DA PARTE DEL BLOG




VASTO INCENDIO A PERGUSA, EVACUATE LE CASE. IN AZIONE UN CANADAIR E 3 ELICOTTERI

L'incendio visto da Enna bassa

Dal sito www.rainews.it

Il rogo divampato in contrada Zagaria si sta rapidamente estendendo a tutta l'area residenziale che sorge vicino all'omonimo lago prosciugato dalla siccità

31 Luglio 2024
Evacuazioni in corso a Pergusa, in provincia di Enna, per un vastissimo incendio divampato in contrada Zagaria e che si sta rapidamente estendendo a tutta l'area che sorge vicino all'omonimo lago, ormai prosciugato dalla siccita'. Si tratta di una zona dove sorgono moltissime abitazioni e seconde case e dove gli Ennesi trascorrono le ferie estive. A far allontanare i residenti delle strutture a maggior rischio, gli operatori della protezione civile. Sul posto stanno intervenendo tre elicotteri, mentre da terra sono al lavoro vigili del fuoco e Corpo forestale. Chiesto anche l'intervento di un canadair. Tutta l'area, che si trova in una vasta conca, e' invasa da un denso fumo. Al momento i mezzi aerei si riforniscono da alcune vasche che erano state predisposte attorno al lago Pergusa, prosciugato ormai da diverse settimane.




INCENDI FORESTALI: DA GENNAIO A LUGLIO 2024 IN LINEA CON LA MEDIA DAL 2006. EPISODI PIÙ GRAVI IN SICILIA E SARDEGNA, A VIESTE SALVA LA COPERTURA FORESTALE


Dal sito www.isprambiente.gov.it

Dal 1° Gennaio 2024 all’ultimo aggiornamento disponibile da European Forest Fire Information System (EFFIS) del 30 luglio, a scala nazionale sono stati rilevati 615 incendi, per una superficie totale di 221 km2. Le stime prodotte da ISPRA evidenziano che le aree boschive percorse da incendio, per i primi 8 mesi del 2024, sono 40 km2di superficie forestale (cioè, il 18 % del totale). Questa superficie si suddivide in 18 km2di macchia mediterranea e boschi di leccio (46%), 13 km2 ricoperte da boschi di querce (33%) e 6 km2a di aree boschive di conifere (16%).

L’andamento della superficie percorsa da incendio boschivo nel 2024, fino ad ora, non si discosta significativamente dall’andamento medio nel periodo 2006-2023.

Ultimo episodio a Vieste sul Gargano

Nella Baia San Felice a Vieste il 24 luglio un incendio all’interno del Parco nazionale del Gargano ha minacciato zone boschive di pregio. Il tempestivo intervento di uomini e mezzi antincendio dei Vigili del Fuoco, Protezione civile, Agenzia Regionale Attività Irrigue e Forestali, oltre che di volontari, ha evitato le conseguenze più serie per i boschi. Secondo le stime ISPRA, il fuoco ha coperto una superficie complessiva di 24 ettari; la copertura forestale coinvolta non sembra aver superato i 3 ettari, prevalentemente conifere.

È quanto emerge dalle attività ISPRA nell’ambito delle osservazioni e monitoraggi degli impatti degli incendi di medie e grandi dimensioni sugli ecosistemi. Lo scopo è quello di fornire ogni anno un dettaglio informativo a supporto delle politiche per il ripristino e la conservazione degli ecosistemi terrestri a scala nazionale e locale. I dati relativi agli incendi sono forniti dal sistema European Forest Fires Information System del programma europeo Copernicus Emergency, ed elaborati da ISPRA con applicazioni di intelligenza artificiale per il riconoscimento degli ecosistemi coinvolti negli incendi.

Dove

Regioni

Ad oggi, dodici regioni su venti presentano superfici percorse da incendio. Quelle più colpite sono Sicilia, Calabria, Sardegna e Puglia, che contribuiscono per circa l’ 85% delle aree totali bruciate a scala nazionale. In particolare, la Sicilia ha il 45% del totale, la Calabria il 20% e la Sardegna e la Puglia 10% ciascuna. La superficie forestale interessata da incendi per le suddette regioni è dell’80% del totale forestale nazionale incendiato. In particolare, il 34% del totale nazionale ricade in Sicilia, il 30% in Calabria e il 12% in Sardegna.

Province

Ad oggi la provincia di Agrigento risulta quella maggiormente interessata da incendi boschivi con 48 km2 di superficie percorsa da incendio, di cui solo il 3% sono di coperture forestali. A seguire le provincie di Cosenza (circa 19 km2, con il 24% di coperture forestali interessate), Reggio Calabria (15 km2, con il 31% di coperture forestali interessate) e Palermo (circa 11 km2 ha di cui il 4% di coperture forestali).

Altri episodi rilevanti tra il 19 ed il 30 luglio

Questi hanno coinvolto prevalentemente la regione Sicilia, la Sardegna ed il Lazio. In Sicilia, nel comune di Enna tra le località di M.te Rossomanno, M.te Canalotto e M.te della Forma, al 30 luglio risulta colpita da diversi incendi una superficie complessiva di circa 2 km2, in prevalenza caratterizzata da boschi e boscaglie di specie arboree sempreverdi. In Sardegna, nel comune di Ortelli (NU), nella giornata del 22 luglio si è sviluppato un fronte di fiamma che ha interessato una superficie complessiva di circa 4 km2, che nel complesso risulta esser caratterizzata da boschi e boscaglie di leccio e sughera. Nel Lazio tra il 28 ed il 29 luglio la superficie complessiva percorsa da incendio era circa  3 km2, di cui quasi un terzo era coperto da boschi.

Al momento risulta in corso un nuovo importante incendio in Sardegna, nelle province di Sassari e Nuoro, Comuni di Benetutti, Orani e Nuoro. La superficie totale al momento è stimata in 2 km2, di cui la parte boschiva risulta oltre 1 km2. Essendo l’evento tuttora in corso, non è considerato nelle statistiche generali.

I dati e le statistiche qui riportati sono soggetti alla pubblicazione definitiva da parte del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei carabinieri (CUFAA) e dei Corpi forestali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano.

Elaborato sulla base dei dati forniti da ESA ed EUMETSAT (Copernicus mission) dall’European Forest Fire Information System (EFFIS) servizio del programma Copernicus - Emergency Management Services.










ALL’ASSEMBLEA SICILIANA VOLANO MANCETTE: REGALI AL TRAPANI CALCIO E ALLA FONDAZIONE DEL LAGO SENZA PIÙ ACQUA


All’Assemblea siciliana volano mancette: regali al Trapani calcio e alla fondazione del lago senza più acqua

SIMONE OLIVELLI - 31 luglio 2024
L'Assemblea regionale siciliana ha varato una manovra finanziaria da 160 milioni. Con la solita distribuzione a pioggia di risorse che servono a tenere buoni i territori di riferimento dei singoli deputati. Il caso dei 300mila euro alla squadra trapanese, assistita dall’avvocato Schifani jr., figlio del presidente della Regione

Il salvadanaio della politica siciliana è stato rotto. L'Assemblea regionale siciliana ha varato una manovra finanziaria da 160 milioni che rappresenta la sintesi di un modo di intendere la politica che nell'isola ha fatto storia e che, di anno in anno, viene rinnovato: distribuire mancette ai territori di provenienza dei singoli onorevoli.

Quest'anno la linea decisa dall'ufficio di presidenza guidato da Gaetano Galvagno – pupillo del presidente del Senato Ignazio La Russa – e che ha trovato d'accordo i partiti di maggioranza e minoranza prevedeva l'assegnazione di circa mezzo milione di euro per ogni esponente dell'opposizione e quasi il doppio per i membri dei partiti che sostengono il governo di Renato Schifani.

DAL TRAPANI AL LAGO SENZA ACQUA...


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NICOLA PORRO: SICCITÀ IN SICILIA, ALTRO CHE CAMBIAMENTO CLIMATICO: I COLPEVOLI HANNO NOME E COGNOME






30.07.24 - INCENDI SI SICILIA. GRAFICA CANADAIR REALFOREST2



Dalla pagina Facebook
Canadair Realforest2



INCENDI DA TRISCINA AL CATANESE, IN CAMPO ANCHE I CANADAIR: GLI INTERVENTI


Dal sito livesicilia.it

Sul posto i vigili del fuoco


30 Luglio 2024
PALERMO – Sono dieci gli incendi divampati oggi in Sicilia, metà dei quali nell’Agrigentino, che hanno visto impegnati i forestali, i vigili del fuoco e i volontari della protezione civile. Nell’Agrigentino i roghi hanno interessato Porto Empedocle, lungo la statale 115; Alessandria della Rocca, in contrada Di Cinie; Aragona, in contrada Spina Santa; Cianciana, in contrada Mavaro Pintarolo; Siculiana, in contrada Capreria.

Nel Catanese fiamme a Grammichele, nel Messinese ad Ali in contrada Acqua Santa e a Barcellona Pozzo di Gotto in contrada Colle Cavalieri. Infine nel Trapanese a Castelvetrano, in contrada Triscina, e a Gibellina in contrada Magione.

L’incendio a Triscina

Un incendio si è sviluppato nella zona a monte della frazione di Triscina di Selinunte a Castelvetrano (Trapani) e sta interessando l’ampia area attorno alla circonvallazione a doppia corsia. Le fiamme hanno avuto origine nella zona boschiva all’interno della quale si trova una pista di cavalli non autorizzata.

Incendi nel Trapanese, la ricostruzione

Le forti folate di vento hanno aiutato il fuoco a bruciare alberi, arbusti e rifiuti e le fiamme sono arrivate sino alla vegetazione che si trova nello spartitraffico della circonvallazione. In alcune zone il fuoco ha anche interessato alberi che si trovano lato mare rispetto alla strada.

La circolazione nella zona è bloccata. Sul posto stanno operando vigili del fuoco dei distaccamenti di Castelvetrano, Marsala e del comando provinciale di Trapani. In azione anche i mezzi della protezione civile e un elicottero della Forestale.

Le richieste di intervento

Gli equipaggi dei Canadair e degli elicotteri della flotta aerea dello Stato, coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile, sono stati impegnati dalle prime luci del giorno nelle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi per cui si è reso indispensabile il supporto aereo alle operazioni svolte dalle squadre a terra.

Sono 20 le richieste di concorso aereo ricevute dal Centro operativo aereo unificato del Dipartimento: 6 dal Lazio, 3 dalla Campania, 3 dalla Sardegna, 3 dalla Calabria, 2 dalla Puglia, 2 dalla Sicilia e una dalla Basilicata. L’intenso lavoro svolto dai piloti dei mezzi aerei ha permesso di mettere sotto controllo o spegnere, finora, sei roghi. Le attività di lancio di acqua e liquido ritardante ed estinguente proseguiranno finché le condizioni di luce consentiranno di operare in sicurezza. (foto di repertorio)




30 luglio 2024

INCENDI, GIÀ IN FUMO 9 MILA ETTARI IN SICILIA. “FORESTALI SIANO UTILIZZATI ANCHE AD AGOSTO”


Simone Olivelli - 30 Luglio 2024
I numeri del portale “Effis” registrati tra il 15 maggio e il 29 luglio. Il Sifus Confali lancia l’allarme sullo stop agli operai stagionali e le associazioni chiedono di essere ascoltate

Ben oltre novemila ettari andati in fumo. Per quanto il confronto con la disastrosa estate 2023 possa far pensare che nell’anno in corso i danni causati dagli incendi siano stati finora contenuti, i numeri raccontano una verità diversa. Il dato – 9.117 ettari per l’esattezza – fa riferimento al periodo che va dal 15 maggio, giorno in cui ufficialmente è iniziata la campagna antincendio, e il 29 luglio ed è ricavato dal portale Effis, sviluppato nell’ambito del progetto europeo Copernicus.

Incendi, i dati in Sicilia nel 2024
Mettendo da parte i dati, per nulla rassicuranti, sui roghi divampati dall’inizio dell’anno, la provincia più colpita da quando la Regione ha attivato ufficialmente le procedure di contrasto è quella di Agrigento con oltre cinquemila ettari. Subito dopo ci sono Palermo, Caltanissetta ed Enna con rispettivamente 998, 918 e 899 ettari. Al quinto posto Catania, dove gli ettari bruciati sono stati 636, seguita da Ragusa con 263 e Siracusa con 181. Il dato su Messina è di 177, mentre la provincia finora meno lambita dalle fiamme è stata quella di Trapani, dove gli ettari bruciati – stando alle immagini raccolte dai satelliti – sono stati 23.
A essere impegnati sul campo sono i forestali e i vigili del fuoco, mentre dall’alto agisce la flotta degli elicotteri noleggiata dalla Regione e, all’occorrenza, intervengono i mezzi della flotta dello Stato, canadair in testa. Il tema dell’antincendio continua però a portarsi dietro le polemiche legate alla manutenzione delle aree boschive e demaniali.

Nei giorni scorsi, il sindacato Sifus Confali ha pesantemente criticato la decisione di sospendere temporaneamente per il mese di agosto le attività degli operai stagionali che non sono impegnati direttamente nell’antincendio. Una prassi non nuova nella pianificazione delle attività da parte della Regione, ma che quest’anno – alla luce dei danni registrati lo scorso anno e delle promesse arrivate dalla politica sull’aumento delle giornate lavorative per il comparto – si sperava venisse messa da parte. Così però non sarà. “L’utilizzo dei lavoratori forestali nei Comuni si sta rivelando più utile che mai – è l’appello che arriva dagli operai che da anni hanno un punto di riferimento on line nel Blog dei forestali...

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LA STOCCATA. GESTIONE INCENDI, LEGAMBIENTE CALABRIA BACCHETTA LA REGIONE: «I DRONI PER I POST SUI SOCIAL NON BASTANO, SERVE PIÙ PREVENZIONE». PREVENZIONE, 365 GIORNI ALL'ANNO. POTREBBE ESSERE QUESTO IL CLAIM DELLA PROSSIMA CAMPAGNA ANTINCENDI, DA NON RIDURRE AI SOLI DUE MESI ESTIVI


Dal sito www.lacnews24.it

Per il responsabile dell'associazione, Nicoletti mancano pianificazioni di dettaglio delle aree percorse dal fuoco e l'imposizione di vincoli: «Basta approcci emergenziali»

di Luana Costa 29 luglio 2024 
«Non vorremmo che il drone venga utilizzato come strumento per fare post su Facebook dimenticandosi poi tutto il resto». A Legambiente non piace la politica adottata in Calabria per la gestione del fenomeno degli incendi boschivi. L'associazione ambientalista nei giorni scorsi ha, infatti, stilato una sorta di decalogo invitando la Regione ad «adottare misure adeguate per prevenire il fenomeno».


Un nuovo claim

Prevenzione, 365 giorni all'anno. Potrebbe essere questo il claim della prossima campagna antincendi, da non ridurre ai soli due mesi estivi. A confermarlo è Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente nazionale: «Non si possono usare solo questi» aggiunge in riferimento all'impiego di droni, strumento introdotto in Calabria per la lotta agli incendi. «Ad esempio, altre regioni utilizzano tecniche più tradizionali che consistono nella riduzione della minaccia alla base, alla radice mentre in Calabria si investe di più nei due mesi di anticendio boschivo. Come Legambiente pensiamo sia necessario fare di più nei restanti mesi dell'anno e in fase di prevenzione».

Calabria da bollino rosso

E che l'approccio emergenziale non sia sufficiente a limitare il fenomeno lo confermano i dati. L'ultimo report pubblicato da Ispra annovera la Calabria, seconda regione d'Italia dopo la Sicilia, tra quelle maggiormente percorse da incendi. Nel 2023 sono stati 177 i chilometri quadrati attraversati dai roghi, di questi quasi 30 di superfici forestali.









Bollino rosso per la provincia di Reggio Calabria, «da sola contribuisce al 14% del totale forestale nazionale» si legge nel report.


Rincorrere l'emergenza

«È evidente che ogni tecnica deve essere adattata ai territori di riferimento» spiega ancora Nicoletti. «Ad esempio, in Trentino Alto Adige non esiste nemmeno il corpo dei vigili del fuoco, ma sono presenti i volontari con una gestione dei boschi che noi non immaginiamo neanche lontanamente». L'invito è prendere a modello «i più bravi senza limitarsi ad utilizzare la tecnologia sperando che questa sia la soluzione altrimenti continueremo a rincorrere le emergenze».


I primi 5 mesi del 2024

Sempre Ispra ha pubblicato i dati riferiti ai primi cinque mesi del 2024 con un risultato immutato: «Attualmente l'80% delle aree percorse da incendio sia totali che forestali si trova nelle regioni Sicilia e Calabria». Il responsabile di Legambiente spiega come in effetti ci sia una maggiore incidenza in Calabria ascrivibile alla crescita dei boschi «dovuta all'abbandono dei sistemi colturali. I terreni sono diventati boscaglie e successivamente boschi determinando una maggiore condizione di biomassa incendiabile sollecitata dalla siccità».


Territorio...incolto

Proprio in ragione di ciò, secondo l'associazione ambientalista, l'approccio più corretto da adottare sarebbe quello di cura del territorio e di prevenzione del rischio. Una criticità per la verità evidenziata dallo stesso capo della Protezione civile regionale, Domenico Costarella, che in una intervista proprio sugli incendi boschivi aveva confermato di dover «fare i conti con un territorio non pulito e questo provoca una difficoltà nella gestione della vegetazione», seppur invitando a fare meno allarmismo sul fenomeno in considerazione delle alte temperature registrate nelle ultime settimane.


Approccio emergenziale


Per Nicoletti bisogna, invece, «ridurre la minaccia lavorando meno sulla gestione in emergenza». Un esempio è la pianificazione: «Abbiamo pianificazioni antincendio che però devono essere integrate con le pianificazioni normali, allo stesso modo abbiamo pianificazioni generali prive di un piano di dettaglio per singole aree. Ad esempio, abbiamo registrato aree ripetutamente percorse dal fuoco, in quelle zone c'è bisogno di una maggiore sorveglianza e di interventi particolari».


La carica dei forestali

E poi le risorse: «Prevenzione significa anche sapere come vengono spesi gli oltre 200 milioni all'anno destinati alla forestazione di cui naturalmente una parte sarà destinata agli stipendi degli operai forestali. Ma il resto deve essere utilizzato per limitare l'impatto degli incendi boschivi e questo ancora non avviene». O ancora il catasto degli incendi che «è un buco nero», una corretta gestione implica «imporre i vincoli. Ad esempio, su un'area percorsa dal fuoco non si può esercitare la caccia per diversi anni ed è vietata anche la raccolta dei materiali legnosi».


Uno sguardo al futuro

Insomma, un maggiore controllo e manutenzione del territorio. «In questi anni la Calabria è stata tra le regioni peggiori ma si può lavorare per invertire questa tendenza facendo di più sulla gestione del territorio» in considerazione dei cambiamenti climatici che investono in misura maggiore l'area del mediterraneo rendendola più esposta a simili rischi.




LA DISTRUZIONE


di Antonino Lomonaco (30 Luglio 2021

A differenza del giorno prima, stamani, il servizio antincendio della mia squadra, è stato fortunato.
Invece, tutto attorno (nella provincia) vi era una spaventosa guerra che trapelava dalle comunicazioni radio degli altri distaccamenti e del centro operativo di Catania. Le vedette segnalavano continui inizi di incendi a cui le squadre rispondevano con il loro pronto intervento... sempre più in affanno.
Fino, anche, a sentire la segnalazione gridata con disperazione, che porta il gelo anche in presenza dei quaranta gradi di temperatura ambientale e che a me fa tornare ricordi e brividi di qualche anno fa: chiediamo l'intervento urgente di un'ambulanza!
Una mattina terribile, che dovrebbe essere insopportabile per chi possa avere un po' di coscienza o di sensibilità per la vita.
Mandrie di animali circondate dalle fiamme e colleghi che penosamente cercano di salvarle, rischiando persino di esser incornati per il terrore delle bestie imbizzarrite dall'incendio che le avvolge.
Ci sarebbe da chiedersi: perchè tutto questo?!...
L'unica risposta che riesco a darmi è: perchè le vere bestie siamo noi!
Eppure quel "noi" generico si compone anche di gente come noi, come la mia squadra, che interveniamo, ogni volta, contro questa distruzione, operando in modo attento quanto più possibile, arrivando allo stremo delle forze, per la fatica, per il fumo inghiottito, per le alte temperature, per gli indumenti di protezione personale che indossiamo.
Eppure poi, una volta finito, domato ed estinto il male che incenerisce le cose, riusciamo anche a scherzare, prendendo in giro il nostro bravo caposquadra, che è il più giovane fra noi ed ha da poco compiuto i cinquanta anni: un ragazzino! 
Noi, che abbiamo tutti fra i cinquanta ed i sessanta anni, ci complimentiamo a vicenda per l'agilità e la forza che riusciamo ancora ad esprimere. Con ironia, certamente, ma anche con la caparbietà di chi non si vuole arrendere e vorrebbe che le cose fossero migliori di quel che sono o a cui sembrano indirizzarsi.
Allora forse che le "bestie" siano altri ed altrove.
Le "bestie" sono coloro che non capiscono le esigenze dei territori, chi regolarmente fornisce mezzi ed attrezzature antincendio in ritardo anche se poi osa vantarsi di averlo iniziato prima questo servizio: un servizio che, però, era disarmato!
Chi sperpera soldi per la fornitura di droni che nessuno userà, sia per mancanza di personale in divisa, sia perchè le nostre vedette coprono già egregiamente i territori.
Chi inizia un progetto di riforma del settore vantando i meriti del lavoro forestale e le necessità e l'importanza di questi lavori, dovute ai cambiamenti climatici, e finisce presentando una riforma   peggiorativa ed umiliante per chi ha rischiato e continua a rischiare la vita. Una riforma che non tiene in alcun conto di una prospettiva futura, come se estinti noi si possano estinguere tutti gli incendi del mondo. Ipocriti! Superficiali! Insufficienti che non siete altro!
Certo! Parlo di questi che sono, per i motivi che ho detto, delle "bestie", senza dimenticare che chi li appicca, questi incendi, non è semplicemente una bestia ma un criminale capace di perpetrare stragi.
Giorno 18 del prossimo agosto, al distaccamento di Linguaglossa, in contrada Boriglione, ricorderemo, con la dovuta commemorazione, i nostri fratelli morti nel "93.
Ragazzi allora trentenni! Fra loro vi era il solo caposquadra che aveva 52 anni. Un uomo arcigno, di altri tempi, e che a me, poco più che ventenne, sembrava, allora, vecchio come di una età che non avrei mai raggiunto.
Oggi mi avvicino ai cinquantasei anni e so che quei "ragazzi" di allora, "ddhi carusi", hanno fatto una fine terribile, che nessuno merita: io so cosa si prova quando si è avvolti dalle fiamme e quando le fiamme ti erodono la carne.
So, leggendo negli occhi del figlio di quel caposquadra, che ora fa da autista nella mia squadra, il rancore mai sedato per il vuoto lasciato dall'improvvisa scomparsa straziante di un padre... di una madre, di un fratello, di un congiunto.
Per la morte senza senso di qualcosa che ha un grande senso.
Antonino Lomonaco



CARCERI RIFORMA NORDIO. MARCHESINI (UGL): PIÙ QUALITÀ PER I DETENUTI MA PIÙ ATTENZIONE PER IL PERSONALE


Ricevo e pubblico
Dal giornalista Filippo Virzì
UGL UTL Palermo - UGL UR Sicilia
Portavoce del Segretario Territoriale UGL Palermo

“Accogliamo positivamente la notizia del nuovo piano di investimenti straordinario per le carceri, nel 2024 10,5 milioni aggiuntivi, triplicato il budget previsto, vengono  rafforzate le misure per il personale a cui va il nostro pensiero in particolare quello operante su Palermo fra le piazze più calde della galassia penitenziaria”.

Questo è il commento di Claudio Marchesini, Segretario Territoriale responsabile dell’UGL di Palermo a seguito della nuova riforma voluta dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

“Come anche di recente ricordato dal Presidente Mattarella, il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, non va trasformato in palestra criminale,  ma il mondo penitenziario – spiega Marchesini -  richiede anche la massima  attenzione per il personale comunque  in corso di potenziamento grazie alle nuove e continue immissioni in servizio di giovani ragazze e ragazzi, per cui richiediamo che venga garantita un’adeguata qualità del lavoro ed una  formazione  continua indispensabile per farne degli operatori penitenziari di qualità”.



29 luglio 2024

INCENDI: 18 RICHIESTE DI INTERVENTO, IN VOLO ANCHE I CANADAIR


Dal sito livesicilia.it

I roghi sono divampati in tutta Italia

29 Luglio 2024
PALERMO – Gli equipaggi dei Canadair e degli elicotteri della flotta aerea dello Stato, coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile, sono stati impegnati dalle prime luci del giorno nelle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi per cui si è reso indispensabile il supporto aereo alle operazioni svolte dalle squadre a terra.

Sono 18 le richieste di concorso aereo ricevute dal Centro operativo aereo unificato del Dipartimento, di cui 6 dal Lazio, 4 dalla Campania, 3 dalla Sardegna, 2 dalla Sicilia, una ciascuna da Abruzzo, Calabria e Basilicata. L’intenso lavoro svolto dai piloti dei mezzi aerei ha permesso di mettere sotto controllo o spegnere, finora, dieci roghi. Le attività di lancio di acqua e liquido ritardante ed estinguente proseguiranno finché le condizioni di luce consentiranno di operare in sicurezza.




PARLANO DI NOI. APPELLO ALLA REGIONE DAI LAVORATORI FORESTALI: NON SOSPENDETE GLI OPERAI MA AUMENTATE LE GIORNATE PER COME PROMESSO. LA COERENZA PRIMA DI TUTTO!






LA SICILIA A FUOCO: NUMEROSI INCENDI IN DIVERSE PROVINCE, VIGILI E FORESTALI IN AZIONE



Dal sito www.teleone.it

Si Roghi in diverse zone e interventi massicci per domare le fiamme: la situazione nell’isola

29 Luglio 2024
è trattato di un altro weekend di fuoco, in Sicilia: nella giornata di ieri sono stati almeno una decina gli incendi nell’isola, che hanno richiesto l’intervento di operatori della Forestale, dei vigili del fuoco ed anche volontari della protezione civile.

I roghi sono scoppiati in diverse province: quattro fra questi nel Catanese, uno a Messina, uno ad Agrigento, uno a Caltanissetta e due nella zona di Enna.

Gli incendi nell’Ennese hanno interessato Piazza Armerina, in contrada Piano Cannata e in contrada Ciavarini. Le fiamme a bordo della carreggiata hanno causato la temporanea chiusura di un tratto della strada statale 626 della Valle del Salso, all’altezza del chilometro 9 a Pietraperzia.

Le fiamme sono divampate, per ciò che riguarda Catania, a Ramacca in contrada Pietrosa, ad Adrano in contrada Timpone, a Caltagirone in contrada Granieri e a Grammichele in contrada Bisamore. A Realmonte, nell’Agrigentino, l’incendio si è sviluppato nei pressi di via della Libertà. Nel Nisseno, le fiamme hanno colpito contrada Capodarso nel capoluogo.




FIAMME/VARI INCENDI. GELA: FUOCO E AFA NELLE CONTRADE, TRAFFICO A RILENTO SULLA SS 626. POMPIERI E FORESTALI SUL POSTO


Dal sito www.today24.info

28 Luglio 2024
Giornata di fuoco nelle contrade dell’hinterland. Le fiamme hanno imperversato su vari fronti della Sicilia. Sulla SS 626 Gela – Caltanissetta, rallentamenti a causa di un vasto incendio che ha interessato la vegetazione che costeggia la statale, all’altezza del viadotto Meloni, in prossimità del chilometro 9. Sul posto hanno operato diverse squadre del comando provinciale dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale della Regione Siciliana. La situazione si è normalizzata dopo le 18.

(Nella foto grande in alto e a lato, le squadre di Vigili del Fuoco e Forestale impegnate nel pomeriggio lungo la Gela – Caltanissetta)








AGGIORNAMENTO PROVVISORIO DELLA GRADUATORIA FORESTALE UNICA DEI DISTRETTI DELLA PROVINCIA DI ENNA






N.B. 
Per poter leggere le graduatorie bisogna aver installato il programma WinRAR, scaricabile gratis in questo link: www.winrar.it





CONTINUANO I GEMELLAGGI ANTINCENDIO IN SICILIA


Dal sito latr3.it

28 Luglio 2024
A Catania, il Capo Servizio Giuseppe La Rosa e il NOPI Antonio Sciuto hanno accolto i volontari della vab Italia giunti all’aeroporto di Catania che daranno supporto alle attività di spegnimento e pattugliamento nel versante dell’ Etna tra Giarre – Randazzo. Saranno coordinati oltre che dai nopi dal c.te Strano del Distaccamento di giarre e dal c.te Ruffino del Distaccamento di linguaglossa. Ad accogliere lì c’era anche il presidente regionale di Vab sicilia Alessandro Frazzetto

Fonte: latr3.it



VIDEO INTERVISTA-CAMPAGNA ANTINCENDIO E SICCITÀ IN PROVINCIA DI TRAPANI, PROTAGONISTA LA PROTEZIONE CIVILE


Dal sito latr3.it

27 Luglio 2024
In Sicilia nella campagna antincendi 2024 e per gli aiuti “siccità “dati a cittadini, agricoltori e allevatori, un ruolo determinate è svolto dalla Protezione Civile, diretta in dall’ing. Salvatore Cocina .  In provincia di Trapani il Dipartimento di Protezione Civile è retto dal dott. Antonio Parrinello, che ha sottolineato, in particolare, tra le attività in corso, anche l’azione  preziosa ed innovativa  svolta dal cosiddetto “occhio virtuale”, costituito da un insieme di telecamere, posizionate nei punti più nevralgici del territorio trapanese, che fanno capo ad una sala operativa allestita a Valderice e gestita dall’Associazione di Volontariato S.O.S Valderice, sentiamo……(clicca qui per l’intervista)

Fonte: latr3.it



28 luglio 2024

ABBIAMO CHIESTO ED OTTENUTO UN PREZIOSO AIUTO DAI COMUNI AFFINCHÈ SI AUMENTANO LE GIORNATE AI LAVORATORI FORESTALI E SCONGIUARE LE SOSPENSIONI NEL MESE DI AGOSTO. VOGLIAMO FARE PREVENZIONE E METTERE IN SICUREZZA IL TERRITORIO


di Michele Mogavero
Questa mattina ho contattato il Sindaco di Blufi (Madonie), Calogero Puleo, chiedendo esplicitamente un prezioso aiuto per non essere nè sospesi nè licenziati.
L'aiuto è arrivato! Ci ha fatto sapere che sta cercando di sensibilizzare tutti gli altri amministratori comunali per chiedere il prolungamento delle giornate lavorative degli operai forestali.
Lo ringrazio personalmente per la sua disponibilità. L'obiettivo è quello di aumentare i giorni di lavoro a tutti, mettendo in sicurezza il territorio e scongiurando le imminenti sospensioni.
Auspichiamo che questa iniziativa sia condivisa dai colleghi in tutta la Sicilia.
Impresa ardua ma non impossibile! 
Ma l'unione fa la forza!

Sempre questa mattina, ho inviato una Pec al presidente Schifani, per cercare di bloccare le sospensioni e far rispettare a partire da quest'anno le promesse che sono state fatte. Una su tutte le 30 giornate in più per tutti!

Non vogliamo per nessun motivo sostituirci ai sindacati, ma abbiamo anche noi il diritto e il dovere di farci sentire.

Umilmente e senza vergogna abbiamo inviato una piccola proposta dignitosa.
In sintesi, scongiurando le sospensioni o i licenziamenti, abbiamo chiesto l'utilizzo dei lavoratori forestali per un periodo più lungo, in modo tale da mettere in sicurezza tutto il territorio facendo tanta prevenzione. Una volta completati i viali parafuoco forestali, essere disponibili per i comuni, le strade provinciali, siti archeologici, ecc. Per poi rientrare nei demani per i lavori autunnali e/o invernali.
Se c'è volontà tutto questo è possibile. Il resto sono solo chiacchiere!



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L’ONOREVOLE FACCIA DI BRONZO. È STATO IL PEGGIORE GOVERNATORE DELLA SICILIA. MA ADESSO, DA MINISTRO, IMPARTISCE LEZIONI SU SICCITÀ E INCENDI. NON HA FATTO NULLA PER RAFFORZARE LA CAMPAGNA DI PREVENZIONE, NÉ PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DEI FORESTALI


Dal sito www.buttanissima.it

E' stato il peggiore governatore della Sicilia. Ma adesso, da ministro, impartisce lezioni su siccità e incendi

ALBERTO PATERNÒ
Quando Nello Musumeci era il presidente della Regione siciliana, giocava a fare il ministro. Clamorosa, e in un certo senso irripetibile, fu la scelta di emanare un’ordinanza per ricollocare altrove – “fuori dal territorio della Regione siciliana” – i migranti presenti nell’hotspot di Lampedusa, con la scusa di preservare l’isola delle Pelagie da un’altra invasione: quella del Covid. Peccato che le competenze non fossero sue, ma del ministro dell’Interno (tanto che il Tar di Palermo sospese immediatamente il provvedimento). Che l’ex governatore fosse una “faccia di bronzo” si era capito all’epoca, ma oggi se ne ha la conferma. Da Ministro della Protezione civile, Musumeci è riuscito in un’impresa titanica: distrarre l’opinione pubblica e le opposizioni dall’impalpabilità del governo Schifani e far accendere i riflettori su di sé.

Tutto a causa del rimprovero nei confronti delle Regioni, pronunciato un paio di giorni fa. Il tema, ovviamente, era la siccità: “Abbiamo messo a disposizione 1,2 miliardi, 400 milioni per i progetti già in essere e 800 per nuove iniziative. Il ministro Fitto mi dice che solo il 30% risulta essere stato utilizzato. Mi auguro che il dato non sia aggiornato o che ci sia un arretrato sul quale le regioni sapranno lavorare con grande impegno per recuperare il tempo perduto”. Apriti cielo. In pochi minuti Musumeci ha ricordato a tutti di essere stato il presidente di una grande regione, quella che soffre più di tutte i morsi della siccità. Una regione, la Sicilia, dove si continua a non fare abbastanza per contrastare l’emergenza, e dove in passato – nonostante il trend di estati calde e afose, di invasi deficitari, di condutture colabrodo, di dissalatori inattivi – s’è fatto ancora meno.

A rinfacciare a Musumeci il fallimento del suo operato è stato Cateno De Luca, suo acerrimo rivale (da sindaco di Messina) durante la scorsa legislatura. Lo definisce “novello Don Chisciotte” e si addentra sul non-fatto: “E’ stato il governo Musumeci, quando lui era presidente della Regione, ad incassare una bocciatura da parte del governo nazionale dei progetti siciliani presentati per il PNRR: 31 progetti su 31 bocciati – ricorda il leader di Sud chiama Nord -. Un record assoluto per una perdita complessiva di 360 milioni di euro”. E aggiunge: “Ricordiamo pure che la gestione Musumeci non è riuscita ad affidare nemmeno una gestione d’ambito sui servizi idrici, nonostante abbia commissariato le ATI, prendendo in giro tutti con un disegno di legge inattuabile e, infatti, mai approvato. La mancanza di gestori ha provocato la perdita dei finanziamenti PNRR, con oltre 700 milioni per l’approvvigionamento idrico per le civili abitazioni che sono andati a beneficio di altre gestioni regionali”. In totale, fa più di un miliardo buttato. “Insomma, il bue che dice cornuto all’asino”.

Anche il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, ricordando le medesime circostanze, sottolinea che “Musumeci quando era governatore – dal 2017 al 2022 – ha mai messo mano ad una vera riforma dei consorzi di bonifica a cui è affidata in buona parte la programmazione e l’attuazione di questi progetti”. Inoltre, “sui ritardi negli interventi per ridurre le perdite nella rete idrica, che in Sicilia tocca il 50%, bastava che leggesse la relazione dei Corte dei Conti sulla gestione delle misure PNRR volte a contenere la perdita nelle reti di distribuzione: si tratta di criticità ben note anche durante il suo mandato in cui è mancata una programmazione adeguata”. Questa vicenda conferma il sospetto, e cioè che l’ex Pizzo Magico “da ministro si erge ad amministratore duro e puro, predicando bene ma razzolando malissimo”. Ieri è arrivata persino la staffilata di Schifani: “Abbiamo pianificato e avviato un vasto programma di interventi per rendere più efficiente il servizio idrico, opere che la Sicilia attende da troppo tempo e che incomprensibilmente non sono state avviate da chi ci ha preceduto”.

Ma non è solo la siccità. Musumeci s’è rivelato deficitario pure su altri fronti: in primis gli incendi. Non ha fatto nulla per rafforzare la campagna di prevenzione, né per migliorare le condizioni dei forestali (che hanno atteso il suo acerrimo rivale, Luca Sammartino, per assistere a un aumento delle giornate lavorative). Ha acquistato 88 droni, per 230 mila euro, che non potevano volare controvento o con temperature superiori a 40°. Ci ha messo più di tre anni per concludere un appalto utile alla fornitura di 119 autobotti. Eppure, oggi, si atteggia a professorone: di fronte all’inefficienza progettuale dei Comuni, che lo scorso gennaio non avevano quantificato le perdite per i roghi subiti la scorsa estate, minacciò di far saltare la dichiarazione dello stato d’emergenza e 6 milioni di ristori. Evento da cui nacquero i primi attriti con Schifani. Ad aprile un altro vuoto di memoria: “Abbiamo chiesto alle Regioni, alle quali la legge 353 del 2000 affida il compito della lotta agli incendi, non solo di ottimizzare tutte le risorse umane ed economiche di cui dispongono, ma anche di promuovere attraverso i media una diffusa campagna di sensibilizzazione tra le popolazioni. E diventa sempre più essenziale ricorrere all’uso di strumenti tecnologici per intercettare in tempo utile i focolai di incendio”.

Caspita. Aveva avuto tutto il tempo per farlo, quaggiù in Sicilia. Gli sarebbe bastata la stessa risolutezza mostrata nei salotti romani. E invece no. Il Ministro può contare, d’altronde, sull’impunità garantita ai meloniani d’alto rango. Impunità a tutti i livelli, anche di fronte alle cavolate. Non è il solo ovviamente: Ignazio La Russa, ad esempio, spara una cavolata a settimana e la fa franca. Pur essendo la seconda carica dello Stato. Di fronte all’aggressione di un giornalista da parte dei fascisti di Casapound, anziché condannare il gesto, ha detto di non credere “che passasse lì per caso” e che Andrea Joly, della Stampa, avrebbe fatto meglio a dichiararsi. Tutti possono dire sciocchezze, e taluni più di altri. Come nel caso di Francesco Lollobrigida, quello che “da noi spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi” e che “per fortuna quest’anno la siccità colpisce molto di più le regioni del Sud e in particolare la Sicilia”. Insomma, non è la gaffe di per sé a meritare un’abiura. Ma questo atteggiamento tipico del sapientone, un po’ furbo e un po’ arrogante, a lasciare di stucco.

Musumeci, oggi, è un forte sostenitore dell’Autonomia differenziata. Anzi, dopo l’approvazione della proposta di riforma Calderoli, ha sfidato il Sud, dicendo che “deve smetterla di continuare a piangere”. Peccato che alla vigilia delle Politiche – e quindi da governatore in carica – “asseriva che era giunto il momento che anche a Roma ci si accorgesse della Sicilia e delle sue necessità”. Lo ricorda in un recente intervento il capogruppo del M5s all’Ars, Antonio De Luca. “Musumeci troppo spesso dimentica, vedi questione incendi, che dovrebbe fare gli interessi dei siciliani e non quelli di Salvini che vuole l’autonomia differenziata per sventolare una bandierina sotto agli occhi del suo elettorato che lo sta abbandonando”.

Per altro Musumeci ha un primato davvero discutibile (e poco meritorio): cioè aver concesso la scena, durante il suo quinquennio da governatore, a due fra i peggiori assessori che la Sicilia ricordi. Il primo, che l’ha seguito a Roma nel ruolo di vicecapogruppo di Fratelli d’Italia a Montecitorio, si chiama Manlio Messina. Un altro di quelli che a furia di iperboli e insulti, seminati sui social, s’è meritato la promozione a “megafono” del partito. E’ ovunque: nei talk, in tivù, sui giornali. Una volta, invece, era in via Notarbartolo, all’assessorato al Turismo, da cui ha tirato fuori due perle di indiscutibile clamore mediatico (Cannes e SeeSicily), una continua campagna di comunicazione, e due allievi che ne seguono le orme e i metodi: Francesco Scarpinato (ai Beni culturali) ed Elvira Amata (al Turismo e al Cinema). Altri due con l’impunità assicurata, diventati insostituibili nello scacchiere di Schifani.

L’altro assessore battezzato da Musumeci, che come Messina è “inseguito” dalla Corte dei Conti, si chiama Gaetano Armao. Oggi, nella sua stanza di Palazzo d’Orleans, mischia le sue doti d’avvocato d’affari e quelle di esperto sui fondi extraregionali. Ma per cinque lunghissimi anni è stato l’autore dei bilanci farlocchi che la magistratura contabile ha più volte stoppato e rinnegato. Sul rendiconto 2020, quello non parificato, che persino la Corte Costituzionale ha bollato come pessimo, è ancora aperta una vertenza. “Appare evidente – ha detto il procuratore generale della Corte dei Conti, Pino Zingale – che per un certo periodo la Regione ha speso somme delle quali non aveva la giuridica disponibilità, dovendole, invece, destinare al ripiano del disavanzo”. Avere cristallizzato “una fattispecie di mala gestio delle finanze regionali” ha affermato, “impone a questa Procura i necessari accertamenti al fine di verificare la sussistenza o meno di eventuali responsabilità amministrative connesse alla constatata artificiosa dilatazione del potere di spesa”.

La partita non è chiusa. Né per Armao né per Messina, le cui misure hanno provocato imbarazzi e buchi di bilancio. SeeSicily incide sulle casse della Regione per 20 milioni, che la Commissione europea ha ritenuto spese “non ammissibili” (facendo mancare la copertura finanziaria). Ecco, su questi due Musumeci aveva il compito di vigilare. Di indirizzarli, da un punto di vista politico e amministrativo. Di placarli, qualora necessario. Invece ha preferito fiancheggiarli, esaltarli e infine encomiarli. Se ne ricorda, onorevole presidente? O sarebbe meglio domandare al ministro?



SIFUS CONFALI SICILIA: MEGLIO TARDI CHE MAI: L'ACQUA DEL BIVIERE DI LENTINI VERRA' DISTRIBUITA AGLI AGRICOLTORI DELLA PIANA DI CATANIA.GROSSO: LO RIVENDICAVAMO DA ANNI


Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso

Palermo 28-07-2024 - Apprendiamo dal Presidente della Regione,  Schifani che finalmente l'acqua del biviere di Lentini verrà distribuita agli agricoltori della Piana di Catania che così potranno irrigare i loro pregiati agrumeti. Ciò è  possibile grazie a 2 nuovi impianti di sollevamento (uno ancora non attivo), recentemente finanziati dalla Regione Siciliana.
Sull'argomento abbiamo sentito Maurizio Grosso Segretario Generale SiFUS che ha ridimensionato l'intervento pro #Biviere del Presidente Schifani.
Anche se condivido il detto "meglio tardi che mai" - ha dichiarato Maurizio Grosso- , è tuttavia, singolare che questo intervento "lapalissiano" venga realizzato  in piena emergenza siccità, e sopratutto, dopo 2 anni da quando il SIFUS , attraverso Ernesto Abate, lo rivendica quotidianamente. Il Presidente Schifani dovrebbe sapere che per problemi vari su cui dovrebbe indagare - ha continuato Grosso -  nel 2023 gli stessi agricoltori della provincia di Siracusa ossia, della provincia in cui insiste il #Biviere di #Lentini, non hanno ricevuto nemmeno un turno d'acqua dal consorzio di bonifica nonostante  fosse pieno. Solo il petrolchimico di Priolo - ha continuato Grosso -  non ha mai avuto difficoltà a reperire l'acqua del #Biviere.  Se gli accorgimenti concreti  circa la gestione e la distribuzione delle acque che si stanno mettendo in campo nei confronti del Biviere di Lentini  - ha continuato Grosso -  fossero stati programmati in tempi utili verso tutti gli invasi siciliani oggi, non saremmo in piena emergenza siccità con grande sollievo dei cittadini  degli agricoltori  e delle pubbliche casse. Quindi, il Presidente Schifani - ha concluso Grosso - ascolti piu' spesso le proposte del sifus ed impari a metterle in pratica.
L'addetto stampa sifus confali


APPELLO URGENTE AL GOVERNO REGIONALE DAL REPSONSABILE DEL BLOG, MICHELE MOGAVERO: FERMATEVI E RAGIONIAMO INSIEME! È DA INCOSCIENTI SOSPENDERE GLI OPERAI FORESTALI IN QUESTO MOMENTO. MANTENETE INVECE LE PROMESSE!



di Michele Mogavero
Per tutto si tovano soluzioni e risorse, tranne che per i lavoratori forestali, utili ed essenziali anche per le altre competenze, vedi comuni, strade provinciali ecc.

Fra qualche giorno o settimana i lavoratori forestali saranno sospesi, ma per quale motivo visto che c'è ancora tanto da fare?

L'utilizzo dei lavoratori forestali nei comuni si sta rivelando più utile che mai (ma lo sapevamo già). Le tante strade provinciali sono delle vere polveriere, quindi gli operai al posto di essere licenziati nel mese di agosto, possono essere spostati per dare una mano ai cantonieri (rimasti in pochi, insufficienti a completare il lavoro) ma anche nei comuni per come sta già avvenendo. 
Sarebbe da incoscienti non utilizzarli e mettere in sicurezza il territorio. La prevenzione è l'unica arma che disarma gli incendiari criminali, e nello stesso tempo fa risparmiare milioni e milioni di euro ai contribuenti.
Lo diciamo da decenni, ma purtoppo rimaniamo inascoltati. Perché?

Quest'anno, l'anno delle elezioni Europee, sono arrivate le solite promesse (elettorali):

si diceva che la riforma era pronta e che da un momento all'altro veniva approvata;

si diceva che per il 2024 c'erano le risorse per 30 giornate per tutti;

si diceva che subito dopo la finanziaria si doveva procedere con la riforma;

si diceva che a febbraio si doveva procedere con la riforma;

Insomma, come sempre si sono dette solo bugie, per non dire altro.


Peccato però che abbiamo letto tutt'altro!

Abbiamo letto che la riforma vedrà la luce l’anno successivo a quello dall’entrata in vigore della legge. In soldoni significa, che se verrà approvata nella prossima finanziaria, quella del 2025, gli operai forestali prenderanno l'ennesima bidonata! Sì, proprio così, perchè si inizierà dal 2026 con una manciata di giornate. Ma più passano i mesi e più si allunga la riforma.
Ma dico io, quando la finite di mortificare la categoria più anziana d'Europa?

Perchè nella bozza della riforma forestale hanno scritto testuali parole? "La riforma vedrà la luce a decorrere dall’anno successivo a quello dall’entrata in vigore della legge".

Si cerca sempre il cambiamento, ma alla fine non si vuole cambiare.
Predicare bene e razzolare male.


MATTEO BRANDI, L'OPERAIO FORESTALE DI 67 ANNI MORTO DOPO UN INCENDIO. IL FIGLIO: "MIO PADRE DIMENTICATO" UN ANNO FA STAVA SPEGNENDO UN ROGO A MONREALE CON ALCUNI COLLEGHI. LA FAMIGLIA CHIEDE VERITÀ. VIDEO DEL TGR SICILIA



Matteo Brandi, il forestale di 67 anni morto dopo un incendio. Il figlio: "Mio padre dimenticato"

Un anno fa stava spegnendo un rogo a Monreale con alcuni colleghi. La famiglia chiede verità

Giorgio Ruta - montaggio di Salvatore Lombardo - riprese Giuseppe Pitti








INCENDIO A BLUFI,LA RABBIA DEL SINDACO PULEO. PROPRIO NEI GIORNI SCORSI – AFFERMA IL SINDACO PULEO -, GRAZIE AD UN IMPORTANTE E PREZIOSO INTERVENTO DEGLI OPERAI FORESTALI (CHE RINGRAZIAMO PER IL LAVORO SVOLTO), ERAVAMO RIUSCITI A PULIRE E METTERE IN SICUREZZA ALCUNI PUNTI IMPORTANTI DEL MEDESIMO QUARTIERE


Dal sito madonielive.com

27 Luglio 2024
Ieri mattina il comune di Blufi e’ stato colpito da un vasto incendio dove e’ stato necessario, per domare le fiamme, oltre che i diversi interventi di terra anche dell’ intervento di due elicotteri (Falco 4 e Falco 5) guidati dal Corpo Forestale territoriale.

“Quello di ieri e`stato l’ennesimo atto vile e non più tollerabile – dichiarano il sindaco di Blufi Lillo Puleo, l’assessore Giuseppe Sellaro (con delega a Territorio e Ambiente e Protezione Civile) e il capo gruppo di maggioranza Domenico Vazzano -, atto che condanniamo fermamente a nome di tutta l’amministrazione comunale e anche della comunità che in questo momento rappresentiamo, tra l’altro il quarto appiccamento “intenzionale” (non può essere diversamente) di fuoco generatosi nel medesimo luogo e più precisamente lungo la strada intercomunale Blufi-Locati (nei pressi del quartiere Malpasso).”
Proprio nei giorni scorsi – afferma il sindaco Puleo -, grazie ad un importante e prezioso intervento degli operai forestali (che ringraziamo per il lavoro svolto), eravamo riusciti a pulire e mettere in sicurezza alcuni punti importanti del medesimo quartiere.”
“La prevenzione è sicuramente la strategia migliore per evitare il peggio in situazioni del genere – dichiara l’assessore Sellaro -, ma spesso, nonostante la buona volontà, non riusciamo a mettere in campo tutte le forze e le soluzioni necessarie per gestire nel migliore dei modi le diverse emergenze che si susseguono durante l’arco dell’anno, da un lato per la mancanza di mezzi e risorse umane e dall’altro lato per la mancanza delle adeguate risorse economiche necessarie.”
“La nostra fortuna oggi – continua il sindaco -, oltre a tutte le altre forze impegnate sul fronte dell’incendio, e’ stata la presenza del Corpo Forestale territoriale che ha attivato immediatamente (tra l’altro unico Ente in grado di attivare interventi aerei), vista la gravità dell’incendio, l’intervento dei due elicotteri che dopo circa un paio di ore di lanci sono riusciti a domare le fiamme e ad evitare che il fuoco raggiungesse le abitazioni.
Altra fortuna è stata la vicinanza del punto di prelievo dell’acqua prelevata dalla Pre-diga (una delle diverse opere già realizzate da tempo e accessorie alla, oggi ancora non compiuta, diga di Blufi) che, nonostante il durissimo periodo di siccità che stiamo vivendo, continua a contenere comunque una sufficiente e utilissima quantità d’acqua.

Occorre in tal senso fare un ampia riflessione, infatti oltre a risolvere i problemi idrici delle Province di Caltanissetta, Enna e Agrigento il completamento della diga di Blufi potrebbe diventare negli anni a venire una importante fonte di approvvigionamento idrico (per svariate esigenze) per tutto il comprensorio.
Nell’occasione voglio ricordare, facendo appello alla Prefettura e al Governo Regionale ma anche a quello Nazionale, dell’importanza della presenza del Corpo Forestale nel nostro circondario, e che nei prossimi mesi, a causa del pensionamento del Comandante, se non verranno effettuate nel piu’ breve tempo possibile nuove assunzioni, lo stesso potrebbe subire un importante depotenziamento.
Abbiamo perso già il presidio della Guardia di Finanza, non possiamo rischiare di perdere anche quello del Corpo Forestale, sarebbe veramente la fine per il nostro comprensorio.”
“Quest’anno e per tre anni consecutivi, il nostro comune – dichiara il capogruppo di maggioranza Vazzano – ha presentato un progetto di videosorveglianza per il controllo del territorio, speriamo sia la volta buona affinchè anche Blufi possa finalmente essere dotato di adeguate telecamere nei punti strategici del paese cosi’ anche da scoraggiare, oltre che i piromani, tutti coloro i quali praticano il vergognoso abbandono di rifiuti e talvolta anche di animali.”

“Ringrazio ancora una volta, a nome di tutta la comunita’ – conclude il sindaco Lillo Puleo – , il Coordinatore Giampiero Librizzi e tutti i volontari del gruppo di Protezione civile del nostro comune (per i diversi interventi effettuati ma anche per le diverse azioni di monitoraggio del territorio durante le ore più calde delle giornate con rischio alto di incendi), il corpo dei Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale e la squadra antincendio della Forestale, le Forze dell’Ordine, la Misericordia di Bompietro, i piloti dei due elicotteri intervenuti, il dipartimento della Protezione Civile Regionale, i nostri dipendenti comunali, il Dipartimento e comunque tutta la struttura che gestisce gli operai forestali (per le importanti azioni di prevenzione effettuate e ancora in corso), gli assessori e tutti i consiglieri comunali ma anche i diversi cittadini e comunque tutti i volontari che oggi ma anche in altre diverse occasioni non hanno mai fatto mancare il loro importantissimo e preziosissimo supporto e sostegno.
Voglio ringraziare inoltre tutti i cittadini (e sono tanti, molti dei quali giovani) per la prontezza e l’immediatezza e anche per il modo in cui vengono fatte le varie segnalazioni, questo vuol dire che sta crescendo sempre di più tra la popolazione l’interesse per la tutela e la salvaguardia del territorio.
Spero e mi auguro che situazioni come quella di oggi non accadano mai più e che chi ha commesso questi atti ignobili si passi la mano sulla propria coscienza, riflettendo anche e soprattutto sui danni e i rischi che un incendio di tale portata può provocare…..il mondo potrà cambiare in meglio solo se ognuno di noi farà la propria parte e solo se ognuno di noi si impegnerà a riconoscere i propri errori ma soprattutto a non ripeterli.”