Precari in Sicilia, quanti sono? Renzi pensa ad una stabilizzazione di massa
Settimana calda quella che si apre sul
fronte dei precari in Sicilia. Da mercoledì a Palermo scattano nuove
proteste: chi vuole la stabilizzazione, chi non è pagato da mesi. Ma
quanti sono i precari in Sicilia? Proviamo a fare i conti. Ci sono gli Lsu dei Comuni.
Sono circa18.500, la maggior parte in servizio da una ventina d’anni.
Costano circa 300 milioni all’anno e per lo più usufruiscono di un
contratto che, a seconda dei casi, scade allafine di quest’anno o
dell’anno prossimo. Precari della sanità. Sono circa
duemila e lavorano grazie a contratti che vengono rinnovati nella
maggior parte dei casi ogni sei mesi. La Regione ha previsto le
stabilizzazioni attraverso concorsi che però devono essere banditi. Precari della Regione. La maggior parte dei precari regionali è stata stabilizzata nel 2011. Restano circa 600 lavoratori a tempo determinato. Consorzi di bonifica. Sono circa un migliaio e costano 10 milioni all’anno. Molti di loro non prendono lo stipendio da mesi. Ente sviluppo agricolo.
I cosiddetti “trattoristi” sono poco meno di 500. Dovrebbero lavorare
ogni anno per 178 giorni al costo di circa 10 milioni. Ma quest’anno le
risorse disponibili hanno permesso di garantire solo 151 giornate. Forestali. Sono la categoria maggiore. Costano circa 300 milioni all’anno. Poi ci sono i lavoratori delle Opere Pie, 2000 persone, i precari dell’Irsap.
Va ricordato che Palazzo Chigi ha dato
il via libera a un emendamento alla legge di stabilità firmato da tutti i
deputati dem che prevede la stabilizzazione dei 22 mila precari degli
enti locali siciliani. Prevista la creazione di un’Agenzia unica
partecipata da Regione, Comuni e Stato. Si creerà così un unico grande
bacino di (ex) precari che saranno soggetti anche a mobilità
Da mercoledì Cgil, Cisl e Uil daranno il via alla più grande mobilitazione degli ultimi anni.
La mobilitazione nasce dalle emergenze che si sono moltiplicate a causa
dei problemi di bilancio della Regione. Per questo motivo i confederali
porteranno in piazza da mercoledì all’11 dicembre tutti i precari degli
enti locali e della Regione. I primi, mercoledì appunto, saranno i
lavoratori delle Opere Pie: circa 2.000 persone che non prendono lo
stipendio da mesi, in qualche caso quasi da un anno. L’appuntamento per
loro è sotto Palazzo dei Normanni. Il giorno dopo sarà la volta dei
lavoratori – non solo i precari ma anche i funzionari di ruolo –
dell’Irsap,l’ente regionale che ha preso il posto dei vecchi consorzi
di sviluppo industriale. Protesteranno sotto l’assessorato alle
Attività produttive. L’11 dicembre è fissato lo sciopero generale di
tutte le categorie. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl porteranno in strada i
600 precari della Regione, i 18.500 dei Comuni, i duemila della sanità e
i circa 4 mila Lsu in servizio in vari enti. Sarà una protesta in cui
saranno coinvolti circa 22 mila precari. Si potrebbero aggiungere circa
mille precari dei consorzi di bonifica e i circa 500 dell’Ente sviluppo
agricolo:i primi attendono lo stipendio da mesi, i secondi dovevano
lavorare per 178 giorni ma si fermeranno a 151. «La situazione è
drammatica – dicono i sindacati – Non si riesce ad avere una
interlocuzione vera e costante col governo impegnato su questioni di
potere e poltrone che poco appassionano i siciliani e chi non percepisce
lo stipendio. L’elenco delle vertenze aperte – aggiungono Fp Cgil, Cisl
Fp e Uil Fpl – è lungo. Per questo proseguiremo con azioni di protesta e
di lotta e con nuovi scioperi anche sulle altre questioni irrisolte a
cominciare dall’assurda situazione in cui si trovano le ex Province e
per rilanciare i rinnovi contrattuali». La preoccupazione è aumentata
all’arrivo delle prime notizie sul bilancio che la Regione sta
predisponendo per il 2016:in assenza di un accordo con Roma su aiuti che
valgono un miliardo e 400 milioni, i tagli raggiungerebbero il miliardo
e 800 milioni. La prima bozza prevede lo svuotamento quasi totale dei
capitoli che finanziano i precari degli enti locali (circa 300 milioni
all’anno), i tremila Pip di Palermo (30 milioni all’anno) e tutti gli
enti regionali, che a loro volta impiegano i fondi per lo più per pagare
il personale. Non c’è budget per il momento nemmeno per i 24mila
forestali, che già quest’anno hanno faticato a raggiungere i circa 300
milioni necessari.
29 Novembre 2015