DOMATE LE FIAMME MA E' ANCORA MASSIMA ALLERTA
In mattinata con l'intervento dei mezzi aerei il fuoco, che per l'intera notte ha divorato ettari di area protetta, è stato finalmente domato. Grazie allo straordinario impegno di vigili del fuoco, corpo forestale e volontari della protezione civile, sia il sentiero degli Abies nebrodensis che il prezioso vivaio di Piano Noci, nel territorio di Polizzi Generosa, sono stati miracolosamente sottratti alle fiamme, salvando così uno dei patrimoni ambientali più rari e preziosi d'Europa. Tirano un sospiro di sollievo il sindaco Patrizio David e il presidente del Parco delle Madonie Angelo Pizzuto ma rimane lo sconforto per la tragedia consumata in questi giorni. "Già da domani bisognerà fare i conti con i danni enormi che hanno subito le aziende agricole del territorio e i proprietari di abitazioni coinvolte dalla violenza delle fiamme - afferma il sindaco di Polizzi Generosa Patrizio David - voglio ringraziare tutti coloro che si sono spesi con coraggio per affrontare questo violentissimo incendio. Grazie al loro lavoro un pezzo importante della storia di Sicilia è salvo". Alle dichiarazioni del sindaco si associa il presidente del Parco Angelo Pizzuto "abbiamo trascorso giorni infernali, da San Mauro a Cefalù, da Pollina a Polizzi Generosa, il Parco delle Madonie ha subito danni senza precedenti. Tutte le autorità competenti a livello nazionale e regionale devono rendersi conto della tragedia che si è consumata in uno dei territori più belli d'Italia - afferma il presidente - il Parco sarà in prima linea per pretendere interventi urgenti ed adeguati per rimettere in piedi le Madonie. Mi associo ai ringraziamenti del sindaco di Polizzi - conclude Pizzuto - se da un lato bisogna scovare e buttare in galera i criminali che hanno devastato in questi giorni il nostro territorio, d'altro canto bisogna dare merito a centinaia di anonimi eroi che hanno rischiato la vita per vincere le fiamme". Il fronte degli incendi è adesso quasi completamente domato, non resta che un piccolo fronte nei dintorni di Tusa, ai confini dell'area protetta. Rimane però la massima allerta per l'eventuale ravvivarsi di qualche focolaio.
30 settembre 2012