05 gennaio 2025

CARONTE & TOURIST, L'8 GENNAIO SCIOPERO PROCLAMATO DALL'UGL MARE E PORTI


Ricevo e pubblico 
dal giornalista 
Filippo Virzì

Responsabile Comunicazione Addetto Stampa UGL UTL Palermo - UGL UR Sicilia

Portavoce del Segretario Territoriale UGL Palermo

L’UGL Mare e Porti ha proclamato lo sciopero di 24 ore per il prossimo 8 gennaio 2025. 
 
“La nostra decisione di indire lo sciopero – dichiara Antonella Di Maio Coordinatrice in Sicilia UGL Mare e Porti – trova fondamento nella decisione aziendale di modificare l’organizzazione del lavoro poiché tale iniziativa comprometterebbe l’occupazione, cambierebbe la vita dei lavoratori e ridurrebbe gli standard qualitativi e sicurezza oggi raggiunti dall’azienda”.
 
“Caronte & Tourist Isole Minori – conclude Di Maio – ha fornito come da nostra specifica richiesta, le necessarie  informazioni all’utenza sugli eventuali disagi legati all’azione di sciopero”.
 
 

GENT. ON. SAMMARTINO, LE VORREMMO CREDERE E COME SE LE VORREMMO CREDERE, MA PURTROPPO I PRECEDENTI COMUNICATI DA LEI DIRAMATI FANNO SORGERE MOLTI DUBBI


di Michele Mogavero
Questa foto risale al 16 marzo 2024, in quell'occasione ho avuto il piacere di conoscere l'ex assessore Sammartino. Aveva detto che nei giorni successivi la riforma del comparto forestale doveva essere approvata dalla giunta. 

Abbiamo avuto una breve e piacevole interlocuzione per la riforma forestale, ma ho capito subito che qualcosa non andava. Avevo detto all'ex assessore e l'ho anche pubblicato, che si era già in campagna elettorale per le Europee, ma lui non era d'accordo. Pazienza.
É stato comunque positivo ascoltare i diversi punti di vista.

Sul Giornale di Sicilia di ieri, l'Assessore Sammartino ha fatto sapere che la riforma verrà approvata a primavera:

Ne prendiamo atto, ma i nostri dubbi sono tutti fondati. Quì sotto un breve elenco!












Nel frattempo siamo arrivati al 5 gennaio 2025 senza nessuna riforma approvata

Ma ci teniamo anche a ricordare, che il 04 Luglio 2023, il Blog lancia un appello ai Sindacati per la svolta. L'appello è stato pubblicato per ben 288 giorni, si è concluso il 04 aprile 2024. Poteva essere l'occasione per una manifestazione pacifica in vista delle elezioni Europee. Pensavamo che era l'anno giusto.
Cercavamo di lanciare segnali, contavamo i giorni che passavano, affinchè si prendesse l'iniziativa, ma così non è stato.


Cosa chiedevamo? 
Constatiamo con rammarico che anche in questa legislatura al momento gli impegni non sono rispettati. L'assessore Sammartino aveva detto di portare la riforma all'ars in estate. Aveva anche promesso ai sindacati il varo del ddl entro giugno. A questo punto chiediamo ai sindacati che è necessaria una svolta: è arrivato il momento di autoconvocarsi! Link: https://forestaliantincendiosicilia.blogspot.com/2024/04/288-post-constatiamo-con-rammarico-che.html

Puntualmente la riforma viene rimandata di anno in anno. Anche per il 2024 c'era l'impegno di aumentare 30 giornate a tutti. Ci sono comunicati e video, anche nelle assemblee sindacali si diceva che c'era questa intenzione da parte dell'Assessore e del governo medesimo. Ma il 2024 era l'anno delle elezioni Europee e quindi volavano belle parole.

Noi comunque siamo quì ad attendere. Ma attendiamo fiduciosi anche quello che emetterà la Corte di Giustizia Europea.

Assessore Sammartino, le auguro di vero cuore un felice e sereno 2025 e se magari mi capita nuovamente l'occasione di incontrarla, mi piacerebbe nuovamente scambiare due chiacchiere con lei.




LA FINANZIARIA DEI SANTI IN PARADISO: COSÌ I POLITICI SICILIANI FANNO PIOVERE FINANZIAMENTI SUI LORO TERRITORI E SU QUELLI DEGLI AMICI. UN MILIONE 200MILA EURO PER OGNI DEPUTATO DI MAGGIORANZA E A 800MILA EURO PER OGNI DEPUTATO D’OPPOSIZIONE. IL BLOG: I FORESTALI NON AVENDO SANTI IN PARADISO SI ACCONTENTERANNO DELLE STESSE GIORNATE DEL 2024


Dal sito meridionews.it

04/01/2025 di Gabriele Ruggieri
In Sicilia avere santi in paradiso conta, eccome. E nell’ultima legge di stabilità, approvata lo scorso 28 dicembre, quella da cui sono state estromesse dopo le polemiche dell’ultima manovra le associazioni, questo concetto è stato declinato in forme molteplici e fantasiose. «Nella manovra finanziaria appena varata dal Parlamento siciliano ai Comuni sono stati destinati quasi 600 milioni di euro, su un totale di circa 950» scriveva Renato Schifani in una nota piccata nei confronti di Paolo Amenta, presidente siciliano di Anci, che lamentava nell’ultima Finanziaria la scelta di dare contributi a pioggia a Comuni amici, con santi in paradiso, appunto. E il presidente della Regione ha pure ragione, i numeri gliela danno, è incontrovertibile. Andando però più a fondo ecco che sorgono le domande, e sono davvero tante. Anzitutto salta all’occhio la fantasia con cui sono stati giustificati gli stanziamenti ai Comuni, dal marketing alla generica promozione del territorio, ma più di tutte colpiscono loro: le disparità. E ci sono casi veramente curiosi.

Uno dei più strani è quello che riguarda il comune di Maletto, ridente cittadina sull’Etna di 3.500 e poco più abitanti. Nelle varie more del documento finanziario si legge: «200 migliaia di euro al comune di Maletto per la realizzazione di manifestazioni mirate alla promozione del territorio e l’incremento turistico», dicitura che vuol dire tutto e niente, ma che fondamentalmente si può ridurre in sagre, feste, feste e sagre, o giù di lì. Niente di male, per carità, ma non è ambiguo che un centro con poche migliaia di abitanti riceva per la promozione turistica gli stessi identici finanziamenti assegnati alla città di Noto, che vanta pure siti patrimonio Unesco? Ma soprattutto, la stessa entità di fondi è stata garantita a buona parte degli altri Comuni di dimensioni e situazioni economiche simili? Ovviamente no. Inoltre Maletto riceverà anche altri 850mila euro per «Lavori di riqualificazione della Rocca Castello» a cui vanno aggiunti i 600mila euro dati in questo caso non al Comune, ma di sponda alla diocesi di Catania per «Interventi di ristrutturazione e adeguamento sismico della Chiesa Sant’Antonio di Maletto». Alla fine a conti fatti sono un milione e 650mila euro i fondi che arriveranno a Maletto. Comune amministrato, grande sorpresa, da Giuseppe Capizzi, sindaco civico ma vicinissimo a Fratelli d’Italia, con frequentazioni ad altissimi livelli all’interno della quota siciliana del partito, tanto a Palermo quanto a Roma.

Santi in paradiso, appunto. E a proposito di santi, come anche in quest’ultimo caso, non si contano i finanziamenti elargiti a diocesi, parrocchie, istituti religiosi e quant’altro. Un modo come un altro per fare ricadere denaro sul territorio, alla faccia della parvenza di laicità dello Stato e degli enti pubblici. Ma la cosa non meraviglia più di tanto. E nessun partito esce indenne dalla tentazione del finanziamento sul territorio: secondo voci di corridoio il plafond di fondi stanziabili sarebbe ammontato a un milione 200mila euro per ogni deputato di maggioranza e a 800mila euro per ogni deputato d’opposizione. E quindi, per dire, Cerda, Comune amministrato dal deputato ex Sud chiama Nord, ora capogruppo della Lega, Salvo Geraci, fa jackpot: tre finanziamenti, da 30, 20 e 25mila euro per le proprie chiese, uno da 110mila euro per la sagra del carciofo, a cui ne va però aggiunto un altro da 25 mila euro per l’estate cerdese, ma soprattutto uno stanziamento da 225mila euro «a sostegno del proprio bilancio». È bene ricordarlo, Cerda non si trova nella lista regionale dei Comuni in dissesto, non ci si trova neanche Ramacca, l’unico altro centro che presenta una dicitura del genere in Finanziaria, seppure con finanziamento minore, eppure la Regione decide di aiutarli a fare quadrare i conti. Loro e nessun altro. Strano ma vero.

Nel Siracusano sono già noti gli interventi al comune di Melilli, il cui sindaco è il deputato Dc Giuseppe Carta, che potrà dire ai suoi concittadini di essersi fatto comprare un cine-teatro dalla Regione (250mila euro), di avere rifatto le strade (160mila euro), di essersi occupato di sport (110mila euro per la promozione sportiva) e di avere ricevuto 115mila euro per i festeggiamenti del santo patrono, San Sebastiano. Altra cosa molto divertente che si trova sul documento è questa successione: «180 migliaia di euro al comune di Santa Lucia del Mela per promozione turistica; 120 migliaia di euro al comune di Gualtieri Sicaminò per promozione turistica». A Santa Lucia del Mela era sindaco fino a pochissimo tempo fa il capogruppo dei deluchiani di Sud chiama Nord, Matteo Sciotto, mentre nel vicino Comune di Gualtieri Schillirò il sindaco è Gino Sciotto, fratello di Matteo.

E se su Modica, avamposto del presidente della commissione Affari istituzionali Ignazio Abbate, piovono finanziamenti, non è da meno la Comiso di Giorgio Assenza (Fratelli d’Italia): dalla riqualificazione del cimitero – tanti Comuni hanno pensato ai cari estinti in Finanziaria – al campetto dell’antica stazione, passando per la pulizia delle caditoie e l’illuminazione delle contrade, ma soprattutto ci sono 1,6 milioni stanziati per un rifacimento stradale, seppure importante. E tanti altri sarebbero gli stanziamenti curiosi, per molti Comuni, dalla festa di li schietti di Terrasini (centomila euro) al noto festival del cinema di Beplasso (Cinquanta). Molti, ma non tutti. Ripetiamo, tutto perfettamente lecito, peccato che sottolinei una disparità di trattamento tra Comuni con referenti e altri senza dal sapore ancora più che clientelare.





LA PIANA: "SUI FORESTALI CHIEDIAMO RISPOSTE IMMEDIATE O SARÀ MOBILITAZIONE"


Dal sito www.rainews.it/tgr/sicilia

Il segretario della Cisl parla delle vertenze aperte, da Almaviva ai petrolchimici

04 Gennaio 2025
Né dallo Stato né dalla Regione arriva uno stanziamento per aumentare l’impiego degli addetti alla prevenzione e allo spegnimento degli incendi, gli operai forestali. E adesso, dopo il nulla di fatto nella finanziaria regionale, le sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil si dicono pronte alla mobilitazione e a far ripartire la protesta. Leonardo La Piana, segretario regionale della Cisl sollecita risposte immediate alla Regione su questo e anche sui consorzi di bonifica, per potenziare le attività di prevenzione. 
Per una vertenza che potrebbe riaprirsi, una che si incammina verso una soluzione, quella di Almaviva, con il rinnovo della cassa integrazione e un progetto di reimpiego per i lavoratori. “Monitoreremo”, commenta il leader della Cisl siciliana. Restano aperte  le delicate vertenze dell’industria, in particolare quelle relative ai petrolchimici nel Sud est della Sicilia. Il futuro dell'industria nell'Isola dovrebbe essere una priorità per Ars e governo regionale, dice La Piana.





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PD E CINQUE STELLE INGHIOTTITI DALLA LOGICA DELLE MANCE. UN GOVERNO SENZA OPPOSIZIONE. IL PD E IL MOVIMENTO 5 STELLE SONO ANCORA AFFACCENDATI A ESIBIRE IL PROPRIO CONTRIBUTO ALLA FINANZIARIA DA 800 MILIONI, NONOSTANTE IL VOTO CONTRARIO AL TESTO FINALE



Dal sito www.buttanissima.it

Solo Faraone, di Italia Viva, contesta Schifani. Le denunce su Piano di Rientro e crisi dei pronto soccorso

Costantino Muscarà - 04/01/2025

Il Pd e il Movimento 5 Stelle sono ancora affaccendati a esibire il proprio contributo alla Finanziaria da 800 milioni, nonostante il voto contrario al testo finale. Cateno De Luca, invece, ospita Schifani nella conferenza di fine anno della Città Metropolitana di Messina e gli dedica parole al miele, dopo le invettive del passato. Nessuno di loro si è accorto di questo maestrale che fa vacillare in maniera pericolosa il mondo della sanità. Specie quella dei privati convenzionati, che a causa del nuovo nomenclatore tariffario si vedranno costretti a licenziare se non addirittura a chiudere. Nessuno ha pensato a un’interrogazione da discutere all’Assemblea regionale. Qualcuno, forse, incaricherà il proprio addetto stampa di scriverci un comunicato dopo la Camera di Consiglio del Tar, fissata il prossimo 28 gennaio. O forse, neanche quello. Perché di fatti, in Sicilia, l’opposizione non esiste.

L’unico a praticarla è rimasto Davide Faraone, che però non ha un solo deputato regionale al suo fianco. E’ un lupo solitario. Si è armato di accappatoio e secchi per ribadire l’impreparazione del governo (per non dire altro) sulla gestione dell’emergenza idrica; ha fatto la spola nei Pronto soccorso degli ospedali per denunciare la situazione da terzo mondo, che rende impossibile la vita dei pazienti e del personale sanitario; ha rinunciato a issare la sua bandierina al Comune di Palermo dopo aver giudicato “deleteria” la nomina del presidente della Regione come commissario dell’emergenza rifiuti (sarà lui a velocizzare le pratiche per i termovalorizzatori). Italia Viva non ha potuto giocare con le mance come il resto dei partiti concorrenti, di maggioranza e opposizione; e quindi, in attesa di controprove, rimane l’unica anima “candida” di un’opposizione in disarmo, che non ha nulla da chiedere al potere né può pensare di ricavarne profitto.

A Palermo i due assessori vicini a Lagalla e Faraone, si sono dichiarati apartitici per evitare al sindaco il fastidio del licenziamento, o della sommossa di Forza Italia. Oggi, però, l’ex sottosegretario alla Salute, al netto delle colpe del passato (che spesso gli rinfacciano), ha acceso un faro su certe nefandezze di cui nessun altro, all’interno di Sala d’Ercole, si cura. Nell’ultima conferenza stampa convocata assieme a Fabrizio Micari, ex rettore dell’Università di Palermo e già candidato alla presidenza della Regione con il centrosinistra, Faraone ha rimarcato il senso delle sue battaglie, a partire dalla dannata questione del decreto Schillaci che, da un lato, ha mandato nel caos i sistemi informatici per la prenotazione e l’erogazione delle prestazioni; e, dall’altro, rischia di far calare il sipario su molte strutture convenzionate, che affiancano il pubblico nel tentativo di far restare in piedi il Servizio sanitario.

“La sanità in Sicilia andrebbe commissariata da parte del ministero della Salute. Il ministro Orazio Schillaci, invece, dorme e continua a far fare, a questa classe dirigente, il nulla”, ha detto Faraone. Che però un timido risultato l’ha raggiunto: “spingere” Schifani fino all’ospedale Villa Sofia per appurare le profonde criticità di sistema. Un’ispezione, in pratica. “Siamo riusciti a far alzare Schifani dalla sua poltrona e a fargli visitare un ospedale a Palermo – prosegue – ne siamo contenti. Schifani però deve andare al ministero della Salute e chiedere spiegazioni circa il piano di rientro”. Il Piano di rientro, a cui la Sicilia è legata dal 2007, impedisce di fare investimenti e programmare nuova spesa. A differenza del Veneto, ad esempio, la Regione non ha potuto assumersi l’onere di prorogare di tre mesi il vecchio tariffario – a mo’ di transizione – e utilizzare questo periodo di tempo per mettere a punto i sistemi di prenotazione o, magari, per calmierare l’impatto del nuovo nomenclatore, che prevede parecchie sforbiciate a determinate prestazioni (specie quelle erogate dai laboratori analisi).

“C’è una sanità che è andata in tilt, distrutta e rasa al suolo – ha ribadito il capogruppo di Italia Viva alla Camera -. I pronto soccorso ormai ospitano i pazienti anche per otto giorni. Ci si muore lì dentro. Non è sui medici e sugli infermieri che bisogna scaricare le responsabilità, ma queste ricadono su piazza Ottavio Ziino e su Palazzo d’Orleans”. Faraone, che in passato non ha lesinato critiche anche all’operato di Giovanna Volo, il cartonato dell’assessore alla Salute, ha poi elencato sette domande rivolte al governatore della Sicilia. “L’ufficio di programmazione della Regione è in grado di dire se e quando potrà dirsi concluso il Piano di rientro? La Regione non ha trasmesso i dati all’Agenas sulle liste d’attesa, come si farà a destituire i direttori delle aziende sanitarie e a ridurre le liste d’attesa in assenza di parametri? Si parla di personale insufficiente ma quante assunzioni sono previste? A che punto è la proposta di rimodulazione della rete ospedaliera? Cosa sta facendo la regione per evitare che i siciliani vadano al Nord o all’estero per curarsi? A che punto è l’attuazione degli investimenti sulla sanità in Sicilia a valere sui fondi del Pnrr? Come si interverrà sulla questione relativa ai tariffari degli ambulatori accreditati? Chiediamo a Schifani risposte – ha sottolineato – nella sanità siciliana regna un misto tra rassegnazione e assuefazione, salvo indignarsi e scandalizzarsi al prossimo morto al pronto soccorso”.

Domande legittime e perfettamente attuali. Che si uniscono alla percezione diffusa della sanità come merce di scambio: “Su tutto – ha aggiunto il renziano – domina il perpetrarsi della inaccettabile gestione delle nomine delle posizioni apicali nelle aziende sanitarie ed ospedaliere, vero cancro della sanità pubblica siciliana, in cui l’unico parametro decisionale rimane l’appartenenza e la fedeltà politica, mentre competenza e merito sono assolutamente messi da parte”. Ricordate cos’è accaduto con queste nomine? Che in prima commissione, all’Ars, le opposizioni chiesero un’integrazione documentale per capire quali dei manager nominati dalla politica avessero le carte in regola per poter fare i direttori generali. Ma, nonostante le palesi inadeguatezze rappresentate dai giornali (non è solo una questione di processi in corso, ma di capacità e precedenti), le nomine sono diventate ufficiali grazie al cosiddetto silenzio-assenso: al momento di esprimere il voto, in commissione non c’era nessuno, mancava il numero legale. Anche i sei dell’opposizione avevano marcato visita. Basta questa immagine per asserire che il governo non avrà problemi fino all’ultimo dei suoi giorni?





OPERETTE IMMORALI. PD E CINQUE STELLE UNITI DA UN INCANTO






03 gennaio 2025

IERI ABBIAMO ASCOLTATO L'AVVOCATO FASANO E SUL TEMA DELLA STAGIONALITÀ CI DICE: DI STARE TRANQUILLI PERCHÈ NON C'È MOTIVO DI PREOCCUPARSI, IN QUANTO L'EMENDAMENTO NON HA ALCUN VALORE CON LA PROCEDURA COMUNITARIA. POSSONO FARE TUTTI GLI EMENDAMENTI CHE VOGLIONO, MA SONO IN PIENA INFRAZIONE E IN PIENA VIOLAZIONE. ADESSO L'AVVOCATO FASANO SEGNALERÀ QUESTO ASPETTO AL PARLAMENTO EUROPEO, E CHIEDERÀ NUOVAMENTE DI ESSERE ASCOLTATA IN PUBBLICA SEDUTA, NELL'OTTICA DELLA TUTELA E DELLA PREMINENZA DEL DIRITTO NAZIONALE, MA SOPRATTUTTO COMUNITARIO


Ieri abbiamo ascoltato l'Avvocato Fasano sul tema della stagionalità 

L'avvocato Fasano vuole tranquillizzare tutti i lavoratori forestali siciliani in quanto l'emendamento non ha alcun valore in stretta relazione con la procedura comunitaria. Questo perché la petizione dei forestali siciliani, grazie alla petizione 0171/2018 promossa dallo studio legale Fasano, é entrata nell'imbuto dell'infrazione del 2014, quella nazionale. Ciò vuol dire che si è ufficialmente nella procedura d'infrazione comunitaria, quindi indipendentemente dal cambio di terminologia, stagionali o non stagionali, si è concretizzato un precariato. E come già ci hanno insegnato nella seduta, dove l'avvocato Fasano ha preso parte al Parlamento Europeo, anzi li invita ad ascoltarla, perché uno dei Commissari del Parlamento, tocca proprio l'aspetto della stagionalità, dicendo che, anche qualora fossero stati stagionali, i forestali siciliani avrebbero avuto diritto al risarcimento. Quindi chi ha proposto questo emendamento avrebbe dovuto ascoltare la seduta e la presenza appunto del Commissario del Parlamento Europeo, che ha dichiarato questa cosa. Questo mutamento oggi non produce alcun effetto dal punto di vista giuridico e questo anche perché la norma comunitaria ha un primato su quella nazionale. Loro possono fare tutti gli emendamenti che vogliono ma sono in piena infrazione, in piena violazione e in pieno torto. Quindi l'Avvocato Fasano tranquillizza tutti, non c'è motivo di preoccuparsi, al massimo si potrebbe perdere più tempo - L'avvocato usa il condizionale - Ma dal punto di vista giuridico non cambia assolutamente nulla. C'è un' infrazione indipendentemente dalla stagionalità, anzi, addirittura nella seduta pubblica, il commissario della Commissione Europea sottolinea questo aspetto, anche ove fossero stagionali avrebbero avuto diritto al risarcimento perché la stagionalità per oltre trent'anni è precarizzazione e quindi è contraria alla norma comunitaria. Che facciano tutti gli emendamenti del caso, ma dai punto di vista giuridico sono illegittimi. I forestali sono tutelati dal principio del primato della norma comunitaria. Quindi oggi questo risarcimento non è messo assolutamente in discussione, anche perché, logicamente, è una manovra fatta apposta per limitare i diritti dei lavoratori forestali. Adesso l'avvocato Fasano -ci dice- che farà una segnalazione al Parlamento Europeo, segnalerà questo aspetto e chiederà nuovamente di essere ascoltata in pubblica seduta in Commissione Peti, in modo da mettere a loro il bastone tra le ruote, nell'ottica della tutela e della preminenza del diritto nazionale, ma soprattutto comunitario. L'avvocato - conclude - ribadendo ancora una volta a tutti i forestali di stare tranquilli perché il diritto al risarcimento al momento non è toccato da questa manovra, che fondamentalmente non ha alcuna attinenza con la norma comunitaria.




In basso tutti gli interventi video delle Autorità compreso quello
dell' Avvocato Fasano: "Abbiamo fatto una gran cosa: da sole, con caparbietà e passione" 









02 gennaio 2025

RAID A MODICA NEL CANTIERE DELL’AZIENDA FORESTALE AL PARCO CAVA DEI SERVI, DEVASTATI I BAGNI DELLA STRUTTURA E SONO STATI ANCHE DISTRUTTI GLI INFISSI. STAMATTINA LA SCOPERTA, SUBITO DENUNCIATA AI CARABINIERI. I SEGRETARI GENERALI DI UILA SICILIA E UILA RAGUSA, HANNO ESPRESSO “SOLIDARIETÀ ALL’AZIENDA FORESTALE REGIONALE”


Dalla pagina Facebook
Sicilia UILA

Raid a Modica nel cantiere dell’Azienda forestale al Parco Cava dei Servi, devastati i bagni della struttura dove sono stati anche distrutti gli infissi. Stamattina la scoperta, subito denunciata ai carabinieri. I segretari generali di Uila Sicilia e Uila Ragusa Nino Marino e Maria Concetta Di Gregorio, che hanno espresso “solidarietà all’Azienda forestale regionale”, dichiarano: “Confidiamo nella magistratura e nelle forze dell’ordine perché siano individuati i responsabili di un inquietante e intollerabile atto criminale, perpetrato in un paradiso naturale che è patrimonio della collettività. Non sappiamo se si tratti di gesto vandalico o di un avvertimento, certo è che siamo in presenza di un episodio per noi inspiegabile”.  #ilsindacatodellepersone



LA FINANZIARIA DEI "REGALI" I DEPUTATI SI VANTANO SUL WEB. LE NORME MANCIA PER DECINE DI COMUN. FONDI AL RALLY DEL SINDACO PILOTA. IL BLOG: PER I LAVORATORI FORESTALI, PER CHI SI RICORDA, ERANO PREVISTE RISORSE PER L'AUMENTO DELLE GIORNATE FINO A 178. MA ORMAI È DI ROUTINE CHE I LAVORATORI FORESTALI DA ROMA A PALERMO VENGONO SISTEMATICAMENTE PRESI PER I FONDELLI



Dalla pagina Facebook
del Giornalista 
Accursio Sabella

Hanno usato oltre 80 milioni per sagre, feste patronali, campetti e gare di rally. Poi sono andati sui social a vantarsene, dimostrando il loro interesse per il “territorio” (o meglio, per il collegio elettorale). Come se non fossero soldi dei siciliani. Oggi su la Repubblica - Palermo


Leggi anche:






ANCHE LA FINANZIARIA 2025 DEL GOVERNO MELONI È STATA PUBBLICATA IN GAZZETTA UFFICIALE. BEFFATI COME SEMPRE GLI OPERAI FORESTALI: SVANITI NEL NULLA 55 MILIONI PER AUMENTARE LE GIORNATE FINO A 178; DOVEVANO ESSERE INSERITI NELL'ELENCO DEI LAVORI GRAVOSI; E DOVEVANO VEDERSI AUMENTATA L'INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE AL 75% COME GLI ALTRI E NON PIÙ AL 40%. TUTTE E TRE BOCCIATE! PERÒ SONO RIUSCITI A METTERE IL BASTONE TRA LE RUOTE APPROVANDO LA STAGIONALITÀ PREVISTA DALL'ULTIMO CONTRATTO. MA QUANDO LA FINITE? IN QUESTI ANNI SIETE RIUSCITI SOLO A PRENDERCI PER I FONDELLI!




Le tre proposte che potevano ridare dignità ai lavoratori forestali.
Ma quando la finite di prenderci per i fondelli? Ci dispiace per voi, ma in questi anni avete fatto solo questo!


Leggere per non dimenticare:
  1. Forestali, da Roma 55 milioni all'anno. Più soldi in attesa della stabilizzazione. Tutti faranno 156 giornate, invece i 151isti saliranno a 178. Già a partire dal 2025 diventa possibile incrementare le giornate. E tutto ciò - assicura Sammartino - potrà essere fatto senza una legge dell'Ars
  2. A decorrere dal 1° gennaio 2025, tra i lavori usuranti, ci dovevano essere anche gli operai forestali. Era tra gli emendamenti al Bilancio di Previsione dello Stato per l'anno Finanziario 2025 e Bilancio Pluriennale per il triennio 2025-2027
  3. Proposta di Confil. Dal primo gennaio 2025 indennità di disoccupazione agricola al 75% e non più al 40%. Questo era l'emendamento bipartisan del PD e di Forza Italia alla legge di bilancio per renderla più dignitosa ed equipararla con quella dei lavoratori degli altri settori che è pari al 75%



01 gennaio 2025

ET VOILÀ! ANCHE QUESTA È FATTA! PUBBLICATA IN GAZZETTA IL REGALO DI NATALE DELLA LEGA, CONDIVISA OVVIAMNETE DAL GOVERNO MELONI. L'UNICA COSA CHE SONO RIUSCITI A FARE PER I LAVORATORI FORESTALI È L'INSERIMENTO NELLE ATTIVITÀ STAGIONALI. SI SONO STUDIATI ALLA PERFEZIONE L'ULTIMO CCNL PER CERCARE DI FREGARE GLI OPERAI. NE PRENDIAMO ATTO E RISPETTIAMO LA LEGGE, MA LA PARTITA È TUTT'ALTRO CHE CHIUSA. POSSONO FARE TUTTO QUELLO CHE VOGLIONO, NON SARÀ NÈ IL CONTRATTO NÈ LA POLITICA A DECIDERE. PER I LETTORI DEL BLOG UN EXCURSUS DI QUESTA VICENDA ABBASTANZA CORPOSA




Art. 11.

Norma di interpretazione autentica dell’articolo 21, comma 2, del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, in materia di attività stagionali  

1. L’articolo 21, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, si interpreta nel senso che rientrano nelle attività stagionali, oltre a quelle indicate dal decreto del Presidente della Repubblica 7 ottobre 1963, n. 1525, le attività organizzate per fare fronte a intensificazioni dell’attività lavorativa in determinati periodi dell’anno, nonché a esigenze tecnico-produttive o collegate ai cicli stagionali dei settori produttivi o dei mercati serviti dall’impresa, secondo quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro, ivi compresi quelli già sottoscritti alla data di entrata in vigore della presente legge, stipulati dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative nella categoria, ai sensi dell’articolo 51 del citato decreto legislativo n. 81 del 2015.





Ecco cosa si diceva al riguardo:










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Michele Mogavero, responsabile del Blog: 






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Le dichiarazioni video degli On.li Figuccia (Lega) e Safina (PD) pervenuti al Blog

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Di tutt'altro avviso l'On. Safina che replica all'On. Figuccia. Video
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Sindacati






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Però dal primo gennaio 2021 e cioè dall'oggi al domani, con un colpo di penna si diventa stagionali! Perche?

Il Blog, che non ha molta dimestichezza con il settore e soprattutto con la contrattazione nazionale, sostiene (forse sbagliando) che la norma nasce per contrastare l'infrazione della Commissione Europea e quindi di ostacolare la stabilizzazione dei lavoratori forestali. Riteniamo che l'art. 46 Bis si sta rivelando un BOOMERANG. Ma se arriva una tesi più convincente siamo i primi a cambiare idea.




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Rimaniamo fiduciosi ed abbiamo un'ottima considerazione del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Ue, istituzioni di cui ci fidiamo ciecamente. Lo dimostrano i fatti: non hanno mai tentennato e sono stati sempre coerenti. Speriamo di non sbagliarci! 
Ma eventualmente nessun problema: accetteremo qualsiasi verdetto!
Stabilizzazione e risarcimento, questo abbiamo capito dalla Commissione Europea, ma che non hanno ancora capito le istituzioni italiane.

Rispetteremo com'è giusto che sia, tutte le leggi dei parlamenti Europei, Nazionali e Regionali. Rispetteremo com'è giusto che sia, le sentenze dei vari Tribunali positive o negative che siano.
Ma quella che metterà fine a questa lunga telenovela sarà la sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha già chiesto il diritto al lavoro. Anche per gli operai forestali della regione Siciliana. Al momento anche i Tribunali stanno dando ragione ai lavoratori forestali. Avanti tutta!




Auguri sinceri di Buon Anno Nuovo 2025 a tutti. Nessuno escluso!





LA FINANZIARIA, IL ‘NUOVO’ DE LUCA E LA SICILIA DEL 2025: PARLA SCHIFANI. IL BLOG: IN QUESTA INTERVISTA NESSUN CENNO PER I LAVORATORI FORESTALI, AD OGGI NESSUN IMPEGNO È STATO MANTENUTO. EPPURE LA STABILIZZAZIONE FACEVA PARTE DEL SUO PROGRAMMA ELETTORALE. DICEVA CHE PER SUPERARE LA PROCEDURA D'INFRAZIONE È NECESSARIO INTERVENIRE CON UNA NORMA CHE PERMETTA DI DARE STABILITÀ AI LAVORATORI FORESTALI. L'ALTRO IERI ABBIAMO PERÒ APPRESO DI UN EVENTUALE E SOLITO INCONTRO A METÀ GENNAIO CON LE OO.SS.


Dal sito livesicilia.it

Il governatore: "Manovra possente per imprese e Comuni"

L'INTERVISTA| di Salvo Cataldo - 01 gennaio 2025

PALERMO – Una Finanziaria “possente” e “con tante buone misure per lo sviluppo”, gli scontri con Cateno De Luca relegati al passato (“le campagne elettorali portano spesso toni eccessivi”) e la sfida di un 2025 “nel quale bisognerà gestire al meglio le emergenze della Sicilia, in primis la siccità”. Nel pomeriggio del 31 dicembre il governatore Renato Schifani parla da Catania, dove si è recato per assistere dal vivo al concerto di Capodanno che Mediaset, su iniziativa della Regione, di lì a poco trasmetterà in diretta dal capoluogo etneo.

Quello di Catania è stato il primo Capodanno con una diretta televisiva nazionale dalla Sicilia. Un evento voluto con forza dal presidente della Regione. “Un’atmosfera bellissima – racconta Schifani -. Proveremo a replicare a Palermo, con la Rai, per il Capodanno 2027. Prima non sarà possibile per via di accordi già presi dalla tv di Stato”.

Presidente, facciamo un passo indietro. La manovra approvata sabato mattina.
“Si è detto che è stata la Finanziaria delle mance. Un giudizio ingeneroso. Ci sono tante misure per lo sviluppo con il coinvolgimento di Irfis che in due anni ha erogato risorse per più di mezzo miliardo di euro. I risultati si vedono. Confindustria, Bankitalia, Svimez e le agenzie di rating confermano che la Sicilia cresce grazie a un modello di politica liberale che ho cercato di dare basato su due direttrici: la semplificazione e le misure che guardano al sostegno alle imprese per dare posti di lavoro stabili. L’unico indicatore che non cresce sono i consumi e per questo abbiamo messo in campo in questa manovra l’articolo che prevede un sostegno a quelle famiglie che vogliono acquistare dei beni durevoli. La Regione coprirà in parte gli interessi per gli acquisti a rate. Vogliamo dare fiducia alla gente e innescare un circuito virtuoso”.

Ci sono state critiche per l’articolo che tagliava il bollo alle aziende di autonoleggio. C’è chi l’ha definita una norma ‘pro-Dragotto’, il titolare della Sicily by Car che è in ottimi rapporti con lei.
“Tra me e Tommaso Dragotto c’è un lungo rapporto di amicizia che risale a ben prima della mia candidatura alla presidenza della Regione. Chi pensa che io possa avere ideato una norma in suo favore sbaglia, la sua società ha sede a Bolzano ed è lì perché usufruisce legittimamente di misure fiscali vantaggiose. Il tutto in piena regola e alla luce del sole. L’idea dell’assessore Dagnino era quella di portare anche in Sicilia il modello Trentino, cogliendo le opportunità che ci vengono concesse grazie al nostro Statuto. La norma verrà comunque riproposta nel Collegato. L’abbiamo illustrata alle opposizioni che non sono contrarie. Non vogliamo perdere quest’occasione”.

Le altre misure?
“Abbiamo rifinanziato gli interventi di sostegno all’Irfis per agevolare la fusione tra le imprese. Abbiamo messo una pietra sopra alla lunga storia dei precari Asu dei Beni culturali e abbiamo aiutato i Comuni. Una manovra che guarda alla crescita e che dà risposte alle emergenze. E per le imprese abbiamo in mente un’altra leva importante”.

Quale?
“Intendiamo aumentare la portata della misura varata lo scorso anno per coprire gli interessi dei mutui delle imprese. Il plafond complessivo stabilito inizialmente era di 45 milioni di euro. C’è lo spazio economico per portare la percentuale di copertura da parte della Regione dal 30 al 70%. In questo modo daremo maggiore fiducia alle piccole e medie imprese che finora non hanno usufruito di questa possibilità. La piattaforma per il bando vigente rimarrà aperta sino al 30 gennaio, faremo un monitoraggio quotidiano per fare eventuali ulteriori considerazioni e proposte”.

Sullo sfondo restano tante emergenze, la siccità su tutte.
“Abbiamo investito su due nuovi dissalatori a Palermo, che realizzeremo con il metodo del project financing e che si aggiungeranno a quelli di Trapani, Gela e Porto Empedocle. C’è poi l’investimento che punta a concludere l’ultimo passaggio dell’iter di depurazione delle acque. Al momento in Sicilia le acque depurate non sono utilizzabili per l’agricoltura, con gli investimenti previsti dalla manovra lo saranno. In questo modo libereremo le dighe dalla necessità di fornire l’acqua per i campi”.

Non sono mancate le polemiche sulle cosiddette ‘mance’ ai Comuni.
“Il 61% delle risorse date ai Comuni è destinato agli investimenti che migliorano il territorio. Una manovra possente e che vede i Comuni come principali destinatari. Abbiamo anche previsto dieci milioni per gli enti sopra i centomila abitanti in dissesto. L’attenzione verso i Comuni è massima”.

“Amenta (il presidente di Anci Sicilia, ndr) parla a titolo personale. Non è la prima volta che utilizza questo ruolo per fare delle dichiarazioni senza consultarsi con gli organismi della sua associazione ed è un fatto molto grave. Non voglio entrare nelle dinamiche dell’Anci ma mi auguro che si inneschi una verifica interna all’associazione”.

Lamentele anche da Coldiretti.
“Abbiamo dato tanto all’agricoltura e siamo disposti a dare ancora tanto. In passato, con i vari Collegati, abbiamo messo in campo misure importanti come quella dei voucher per il fieno agli allevatori. Dispiacciono e stupiscono le parole di Coldiretti, associazione con al quale abbiamo avuto interlocuzioni”.

Si era detto ‘stop ai contributi alle associazioni, eppure uno è sfuggito al controllo: 250mila euro all’associazione ‘Per l’Arte’ di Alcamo.
“Ci siamo accorti della cosa subito dopo. Quel finanziamento sarà revocato nel Collegato”.

La maggioranza ha registrato qualche incidente di percorso all’Ars per la Finanziaria.
“Soltanto uno, ma banale. C’è stata un po’ di confusione su un emendamento ordinamentale e molti non hanno compreso il parere dato dal governo in Aula sbagliando il voto in buona fede. Direi un incidente di interlocuzione e non politico, del resto poco prima una serie di votazioni a scrutinio segreto si erano concluse in maniera schiacciante a favore del governo”.

In quella occasione anche una incomprensione con il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
“Tutto chiarito. Il rapporto si è rafforzato e oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo qui a Catania insieme con il presidente del Senato Ignazio La Russa. Io e Gaetano ci vogliamo bene e ribadisco quanto detto in passato: è politicamente più grande della sua età anagrafica. Quando ci sono incomprensioni nessuno ha ragione e nessuno ha torto. Il clima tra di noi è ottimo”.

Gaetano Galvagno e Renato Schifani

Finanziaria appena chiusa, ora il nodo Almaviva.
“Su Almaviva stiamo lavorando per capire come affrontare un problema che è abbastanza complesso”.

Il dibattito all’Ars ha consegnato un nuovo rapporto con le opposizioni.
“C’è stato un confronto estremamente armonioso e costruttivo, nel rispetto delle parti. Abbiamo trovato l’intesa sul maxi-emendamento. Ho accettato la loro posizione di scremare molte delle norme ordinamentali previste, in cambio ho chiesto che la misura sulle Zes veloci possa avere una corsia preferenziale. Questo è il mio modo di fare politica, aprire al dialogo e alle idee altrui. C’è grande rispetto con i capogruppo dell’opposizione. Ne approfitto per annunciare una novità per il prossimo anno”.

Quale?
“Non accadrà nuovamente quello che abbiamo visto quest’anno: una Finanziaria snella che viene poi appesantita da un maxi-emendamento. Ho dato indicazioni all’assessore Dagnino: il prossimo anno presenteremo tuttala manovra, in modo da dare spazio agli approfondimenti”.

Poi c’è De Luca, un rapporto ritrovato con un ex nemico.
“Alle precedenti Europee aveva votato con Forza Italia fornendo anche una candidata, Dafne Musolino, poi le strade si divisero. De Luca è una persona di centro. Alle Regionali ha fatto una campagna elettorale sopra le righe ma quelle sono situazioni particolari. Non giudico le persone da quello che dicono in campagna elettorale. De Luca ha dimostrato di sapere amministrare Messina e adesso Taormina, inoltre i suoi interventi in Aula sono sempre stati caratterizzati da una profonda conoscenza della macchina amministrativa e contabile della Regione. Una figura che, al di là dei toni polemici della campagna elettorale, arricchisce il dibattito politico”.

Potrete costruire insieme qualcosa nel centrodestra?
“Dipenderà da lui. Da parte mia nessuna pregiudiziale, né ne ho sentite dagli altri partiti della coalizione. L’importante è condividere un progetto, un programma e un modo di porsi agli elettori”.

Con il leader Mpa Raffaele Lombardo come va?
“Tutto bene. Ci sentiamo spesso. Abbiamo superato le incomprensioni dell’inizio. Con Lagalla e Miccichè ha dato vita ad un nuovo soggetto politico. Lagalla è un ottimo sindaco e su di lui ho scommesso anche io, Miccichè è la storia d Forza Italia. Abbiamo avuto delle incomprensioni ma il rapporto è consolidato. Di loro tre mi fido e credo nelle loro qualità”.

Termovalorizzatori, al sua grande sfida.
“L’obiettivo è fare partire i lavori prima della fine della legislatura. Al 2025 chiedo solo di potere gestire al meglio le emergenze della Sicilia, dare crescita e occupazione. Soprattutto ai giovani che soffrono per la carenza di formazione”.

Non c’era una riforma del settore all’orizzonte?
“L’ho sollecitata più volte e l’assessore Turano mi ha detto che è pronta. La esaminerò a giorni. Abbiamo bisogno che la richiesta di persone formate da parte delle aziende si incroci con l’offerta”.

C’è anche la sanità, ancora un tasto dolente.
“Valuteremo con la massima trasparenza l’operato dei direttori generali. Nessuno sconto. C’è molto da lavorare nella sanità siciliana. Non ho la bacchetta magica ma se eliminiamo le storture che sono alla base del sistema vedremo gli effetti benefici in futuro”.








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