28 febbraio 2025

FORESTALI: SINDACATI, DALLA REGIONE COLPO DI MANO PER RELEGARE NELLA STAGIONALITÀ IL LAVORO. FLAI CGIL, FAI CISL E UILA UIL: “AL SETTORE SERVONO LA RIFORMA E IL LAVORO STABILE”


Ricevo e pubblico
dalle Segreterie Regionali
di Fai, Flai e Uila

Palermo, 28 feb- “Con un colpo di mano il governo tenta di certificare l’assetto precario del lavoro forestale. Questo è inammissibile soprattutto mentre da tempo si discute di una riforma che per dare efficienza al settore prevede che il lavoro sia stabile”. Lo scrivono in una nota i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil Tonino Russo, Adolfo Scotti e Nino Marino a proposito di emendamento al collegato alla Finanziaria che detta nuove norme sul lavoro a tempo determinato dei forestali, collocandolo nell’ambito del lavoro stagionale. “E’ evidentemente un escamotage- affermano i sindacalisti- per aggirare la procedura di infrazione dell’Ue per l’utilizzo continuo di personale con contratti  precari. Il governo- aggiungono- avrebbe dovuto pensare per tempo a un’adeguata risistemazione del settore, come da noi indicato. Invece adesso- dicono Russo, Scotti e Marino- si cerca di avviare un percorso sbagliato che penalizza i lavoratori. Non è questa la strada giusta- concludono- ma lo è quella della riforma, per valorizzare un settore importante per il territorio e per l’intera economia siciliana, creando lavoro stabile, lavoro sicuro, lavoro quindi di qualità”.




L'AVVOCATO FASANO TRANQUILLIZZA IL COMPARTO FORESTALE: STAGIONALITÀ, IL FANTADIRITTO CHE NON LIMITERÀ IL RISARCIMENTO AI FORESTALI. VIDEO




Ricevo e pubblico
dall'Avvocato Fasano

Il concetto di stagionalità non potrà limitare il vostro diritto, grazie alla petizione 0171/2018 come ribadito dalla Commissione Europea in pubblica seduta PETI nel mese di gennaio 2023. Invito le nostre autorità siciliane a visionare questa seduta, che è pubblica a ed è stata registrata dal Parlamento Europeo nella audizione ufficiale in cui ho avuto l’onore di essere presente. Anche ove dovesse essere pubblicata una legge regionale che limiti il vostro diritto al risarcimento in virtù di uno pseudo concetto di stagionalità Ella sarebbe illegittima, poiché posta unicamente per eludere un obbligo comunitario ove i forestali siciliani sono collocati a pieno titolo. 
Non abbiate timore o paura. Nessun atto potrà cancellare il passato. Ovvero oltre 30 anni di increscioso precariato ove siete stati definiti Operai a tempo determinato. Ciò che è stato non si tocca, ma anche ciò che sarà. Il vostro, stagionale o non stagionale ed è pur sempre un precariato ingiustificato. Se le nostre autorità vogliono eliminare il vostro diritto con questa manovra, lo facciano pure. Ma stanno prendendo un forte abbaglio. Il parere reso, del resto, non ha valore vincolante nel processo, ne’ i giudici potranno far finta di non conoscere le norme che vi tutelano. Andiamo avanti a testa alta. Come sempre. Senza paura o timori. I diritti NON SI TOCCANO!




FLAI CGIL SICILIA. FORESTALI, L'EMENDAMENTO VERGOGNOSO DEL GOVERNO REGIONALE. MENTRE SINDACATI E LAVORATORI DEL SETTORE FORESTALE CHIEDONO DA ANNI LA RIFORMA DEL SETTORE FORESTALE, IL GOVERNO REGIONALE, IN MANIERA DIAMETRALMENTE OPPOSTA, IN UN EMENDAMENTO COLLEGATO ALLA FINANZIARIA REGIONALE, DERUBRICA IL LAVORO DEI FORESTALI SICILIANI A "LAVORO STAGIONALE" PRECARIZZANDOLO, DI FATTO, ANCORA PIÙ DI QUELLO CHE GIÀ È


Dalla pagina Facebook
Flai Cgil Sicilia

FORESTALI: L'EMENDAMENTO VERGOGNOSO DEL GOVERNO REGIONALE

Mentre sindacati e lavoratori del settore forestale chiedono da anni la riforma del settore forestale, il Governo regionale, in maniera diametralmente opposta, in un emendamento collegato alla finanziaria regionale, derubrica il lavoro dei forestali siciliani a "lavoro stagionale" precarizzandolo, di fatto, ancora più di quello che già è. E' un atto politico vergognoso da parte della Regione in un momento in cui la CGIl ha peraltro proposto i 5 referendum, 4 dei quali proprio sulle tutele del lavoro, in particolare il n.3 che è contro la precarietà: "In Italia circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Rendiamo il lavoro più stabile. Ripristiniamo l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato."
Condanniamo questo atto del governo regionale e ci batteremo perchè i lavoratori del settore forestale siano stabilizzati.





SIGNORE E SIGNORI, C'È UNA NORMA ANTI-INDENNIZZI AI FORESTALI: I CONTRATTI A TERMINE SARANNO "STAGIONALI". LA NORMA PUÒ APPARIRE BANALE MA È UNO SCUDO LEGISLATIVO ALLA VALANGA DI RICORSI CHE STANNO PIOVENDO SULLA REGIONE DA PARTE DEI CIRCA 20MILA FORESTALI SICILIANI. VICENDA COMPLICATA: UNA PROCEDURA D'INFRAZIONE DELL'UE HA IMPOSTO ALLA SICILIA DI INDENNIZZARE CHI HA SUBITO UN USO CONTINUATO E DISTORTO DI INCARICHI DA PRECARIO. IL GOVERNO MELONI HA RICONOSCIUTO UN ANNO FA AI FORESTALI IL DIRITTO A UNA INDENNITÀ VARIABILE CHE SECONDO I SINDACATI PUÒ COSTARE TRA I 300 E I 400 MILIONI DI EURO. L'ASSESSORATO DI AREA LEGHISTA HA CALCOLATO CHE IL RISCHIO REALE VALE ALMENO 150 MILIONI. E PER EVITARE UNA FRUSTATA FINANZIARIA HA FATTO INSERIRE QUESTA NORMA CHE HA EFFETTO NEI PROCESSI IN CORSO AZIONATI DAI FORESTALI CHE CHIEDONO ALLA REGIONE DI PAGARE QUESTA INDENNITÀ. IL BLOG SI CHIEDE: COSA FARANNO ADESSO I SINDACATI CONFEDERALI VISTO CHE ANCHE LORO HANNO INTRAPRESO LA VIA LEGALE?




L'INTERVISTA. UIL IN PIAZZA CONTRO IL PRECARIATO, LIONTI: “SU OPERAI FORESTALI PROMESSE MAI MANTENUTE”. PER IL COMPARTO DEGLI OPERAI FORESTALI CI SONO STATE TANTE PROMESSE, MA NESSUN PROVVEDIMENTO. GLI APPELLI SONO STATI TANTI. SOPRATTUTTO IN CAMPAGNA ELETTORALE. POI QUELLO CHE SI È REALIZZATO È VERAMENTE POCO. E CHI PAGA LE CONSEGUENZE DI TUTTO CIÒ SONO I LAVORATORI E I CITTADINI CHE NON HANNO SERVIZI“. CLICCA PER IL VIDEO


Dal sito ilsicilia.it

Pietro Minardi - 27 Febbraio 2025
No ai lavoratori fantasma!”. Questo è il motto con il quale il gruppo regionale della Uil ha aperto la due giorni di lavori che si terrà in piazza Verdi, a Palermo, dedicata alla lotta al precariato. A parlare della manifestazione è il segretario generale del sindacato in Sicilia, Luisella Lionti. L’esponente della sigla dei lavoratori ha parlato dei preoccupanti numeri che interessano il mondo del lavoro nazionale, senza però mancare di affrontare alcune vertenze di carattere regionale o locale. Come ad esempio la vicenda legata agli operai forestali, ancora orfani di una riforma di settore regionale, o quella dei lavoratori Amat, quest’ultimi prossimi al sesto sciopero consecutivo sabato 1 marzo. Ciò a causa del mancato rinnovo degli accordi di secondo livello, ovvero di diritti dei lavoratori relativi al godimento di bonus produzione, straordinari e buoni pasto.

Un evento al quale sono intervenuti diversi esponenti del panorama politico isolano. Fra questi l’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo. “Abbiamo parlato di lavoro, precariato e di tutto quello che sta facendo il Governo Schifani rispetto ad una serie di temi. Abbiamo affrontato diverse questioni. Devo dire che la Uil è un sindacato che ha manifestato particolare attenzione ai vari fenomeni che riguardano il lavoro. Ha operato in sinergia con il Governo Schifani non per fare populismo, ma per realizzare fatti concreti. Una peculiarità dell’attuale governo regionale“.

L’iniziativa della Uil contro il precariato
Partendo dall’attualità, la segretaria generale della Uil Sicilia spiega il senso dell’iniziativa odierna. “Quella di oggi è la quarta tappa della nostra campagna itinerante “No ai lavoratori fantasma”. I precari sono persone. E come tali vanno considerati. Ciò attraverso il riconoscimento di un contratto lavorativo stabile. La Sicilia, invece, è patria del precariato. Ci sono lavoratori che “nascono” precari e chiudono il loro ciclo professionale da precari. Non avranno nemmeno una pensione dignitosa“.

Il focus sulle vertenze regionali: i lavoratori forestali
Facendo un focus sulla situazione dell’Isola, Luisella Lionti passa in rassegna i fascicoli che riguardano i principali bacini di precariato. Dai precari confluiti nella SAS ai lavoratori ASU, passando agli operai forestali. Uno di quei bacini su cui si sono accesi i riflettori, anche a causa dello stato di agitazione dei lavoratori che sfocerà in un prossimo sciopero convocato per il prossimo 26 marzo. “I precari sono in tutti i settori – sottolinea l’esponente della Uil -. Ad esempio, per il comparto degli operai forestali ci sono state tante promesse, ma nessun provvedimento. Gli appelli sono stati tanti. Soprattutto in campagna elettorale. Poi quello che si è realizzato è veramente poco. E chi paga le conseguenze di tutto ciò sono i lavoratori e i cittadini che non hanno servizi.

E su Palermo: lo sciopero in vista dei lavoratori Amat
Ancor più vicino è lo stop degli autisti e dei dipendenti amministrativi di Amat, società che si occupa della gestione del trasporto pubblico locale a Palermo. I lavoratori incroceranno infatti le braccia sabato 1 marzo. Ciò a causa del mancato rinnovo dei sopracitati accordi di secondo livello. Un impasse dovuto, principalmente, alla mancata approvazione in Giunta del piano industriale e del relativo contratto di servizio. “Su questa vertenza le risposte tardano ad arrivare – rappresenta Luisella Lionti -. Chiediamo che si dia dignità a questi lavoratori. Le emergenze vanno affrontate. C’è bisogno che le risorse del PNRR vengano investimenti su settori nevralgici quali viabilità, infrastrutture ed edilizia scolastica. Ciò in modo che non si disperdano i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea“.

Fonte: ilsicilia.it



RADDOPPIO STIPENDI ALL’ARS, IL CODACONS ATTACCA: “VERGOGNOSO, SI PENSI AI CITTADINI”


Dal sito qds.it

27 Febbraio 2025
Mezzo milione di euro per i Manager, mentre i siciliani aspettano mesi per una visita

Con un duro comunicato sui propri canali ufficiali, il Codacons attacca con forza la scelta del raddoppio degli stipendi da parte dell’Ars. “Mentre la sanità siciliana è al collasso, l’Assemblea Regionale Siciliana trova il tempo e le risorse per raddoppiare gli stipendi dei manager delle partecipate, destinando oltre mezzo milione di euro a una manovra scandalosa. Un’operazione che porterà i compensi fino a 110mila euro per i vertici delle società più grandi e 56mila per quelle di fascia A, mentre le liste d’attesa negli ospedali continuano ad allungarsi e i cittadini restano senza cure adeguate”.

“Ma non è tutto – prosegue la nota del Codacons – il governo regionale aveva già tentato di introdurre questi aumenti all’interno della Finanziaria, salvo poi stralciare la norma. Invece di accantonare la proposta, l’esecutivo ha deciso di ripresentarla sotto forma di un disegno di legge autonomo, cercando di accelerarne l’approvazione. L’operazione è stata accompagnata da polemiche, soprattutto per il limite ridotto fissato per gli emendamenti, che ha sollevato malumori tra i componenti della commissione”.

E ancora: “Il Codacons insorge contro questa decisione assurda, che rappresenta uno schiaffo ai siciliani, costretti a vivere in una regione dove la politica premia se stessa mentre i servizi pubblici crollano. Mentre la gente soffre e la sanità affonda, i politici pensano solo ad aumentare gli stipendi ai manager. È un insulto alla Sicilia e ai suoi cittadini!” – la denuncia da parte del Codacons.

Ars, l’aumento degli stipendi e le nuove indennità
A questi aumenti si aggiungono nuove indennità per chi ricopre più ruoli, con bonus che vanno dai 27mila euro per le aziende più grandi, 14mila per la fascia B e 7mila per quelle più piccole. Inoltre, il nuovo sistema di fasce ridefinisce i compensi dei presidenti delle partecipate, che in precedenza erano limitati a 35mila euro: un’operazione che, invece di ridurre la spesa pubblica, la incrementa in modo ingiustificato.

“Non ci stiamo: questi soldi devono andare alla sanità, ai cittadini, non ai soliti privilegiati! Chiediamo lo stop immediato di questi aumenti scandalosi”, conclude il Codacons, annunciando nuove azioni per fermare questa ingiustizia.

Fonte: qds.it



CENTRO PER L'IMPIEGO DI PALERMO E MONREALE - AVVISO DI SELEZIONE PER OPERAI AGRICOLI E FLOROVIVAISTI - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO


Avviso pubblico di chiamata per operai agricoli e florovivaisti - in allegato la Domanda di partecipazione






ARS. DISCUSSIONE DEL DISEGNO DI LEGGE “MODIFICHE E INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 2022, N. 15 “NORME PER LA TUTELA DEGLI ANIMALI E LA PREVENZIONE DEL RANDAGISMO”. (N. 738 STRALCIO VI COMM – 323/A). L’ARTICOLO 2 INTERVIENE SULLE ATTRIBUZIONI DEI COMUNI, ESCLUDENDO ANCHE IN TAL CASO LA PARTECIPAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI PER LA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI E DEI LAVORATORI FORESTALI NELL'ESERCIZIO DEI COMPITI PROPRI DELL'ENTE LOCALE


DUECENTO PROPOSTE IN UNDICI SETTORI PER CAMBIARE LA SICILIA, ECCO IL PIANO PRESENTATO AL GOVERNO DELLA REGIONE. SEI SONO IMMEDIATAMENTE REALIZZABILI: DALL’AMBIENTE ALL’INDUSTRIA, DALL’ENERGIA AL WELFARE, DAI SERVIZI ALLA FORMAZIONE, DALL’UNIVERSITÀ ALLA SANITÀ, DALLA CULTURA ALL’ECONOMIA E AL LAVORO


Dal sito www.blogsicilia.it

SEI SONO IMMEDIATAMENTE REALIZZABILI

27/02/2025
Un piano che tocca undici temi con altrettante proposte di intervento. Dall’ambiente all’industria, dall’energia al welfare, dai servizi alla formazione, dall’università alla sanità, dalla cultura all’economia e al lavoro. Ogni settore della vita sociale, economico e produttivo della Sicilia è stato analizzato da tutte le federazioni, dalle Unioni sindacali territoriali e dalla Unione sindacale regionale della Cisl, per dare vita al primo piano di proposte del sindacato, condiviso ed elaborato con metodo partecipativo.

Le proposte a governo e parlamento regionale

Destinatari del piano il governo regionale, l’Ars e gli eurodeputati eletti in Sicilia, “interlocutori principali per una visione complessiva del presente e del futuro della Sicilia”, come ha ribadito il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana, presentando il piano oggi all’Hotel Sheraton di Catania. Sono intervenuti l’assessore regionale al Bilancio, Alessandro Dagnino, il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, il presidente della Cesi, Antonino Raspanti, gli eurodeputati Marco Falcone, Giuseppe Lupo, Ruggero Razza e Gianfranco Caccamo in rappresentanza di Sicindustria.

Cambiare il sistema della programmazione
“L’errore principale che viene fatto nella programmazione delle scelte è quello di immaginare i settori come slegati l’uno dall’altro. Invece è esattamente il contrario perché ogni segmento è interconnesso con l’altro. Da qui la decisione di elaborare un piano che fosse di tutta la Cisl siciliana, perché per noi la partecipazione è davvero un principio fondante da replicare come fondamentale metodo e strumento di lavoro” ha detto il numero uno della Cisl Sicilia sottolineando che non servono misure di assistenzialismo, mentre occorre pianificare e progettare, per non essere costretti poi ad affrontare le emergenze. “Non siamo né saremo mai professionisti del No – ha aggiunto La Piana – perché abbiamo scelto di partecipare ai percorsi e ai processi, analizzandoli con approccio propositivo e criticamente costruttivo”. Ogni Federazione e ogni Unione Sindacale Territoriale della Cisl siciliana ha elaborato una scheda di approfondimento con proposte tematiche, una sintesi delle quali è poi stata inserita in una relazione complessiva elaborata dalla Confederazione regionale del sindacato.

Sei proposte di immediata realizzazione

La Cisl Sicilia oltre al piano complessivo ha presentato 6 proposte di immediata realizzazione che non gravano sulle casse regionali, perché la loro copertura finanziaria è legata all’utilizzo efficace e totale dei fondi comunitari e regionali, alla razionalizzazione delle risorse e alla capacità di investire su aree ancora non valorizzate. Le proposte sono: Creazione di un centro d’eccellenza per la formazione relativa all’intelligenza artificiale, che abbia sede a Castello Utveggio a Palermo e che sia propedeutico alla creazione di un Hub sull’AI nell’isola; Sottoscrizione di un Accordo di Programma Quadro sulla legalità fra governo regionale, associazioni datoriali, parti sociali, Anci, Inps e Inail che abbia come focus la centralizzazione delle informazioni delle aziende attraverso la creazione di una centrale digitale di tutte le informazioni, un database delle aziende siciliane; Piena attuazione della continuità territoriale, in relazione della condizione di insularità riconosciuta dal Parlamento Europeo; Riforma del Welfare che doti i Distretti Socio Sanitari di effettiva personalità giuridica; Avvio di un percorso legislativo finalizzato alla piena attuazione dello Statuto siciliano, relativamente all’obbligo del versamento dell’ imposta sui redditi delle società (Ires) per le imprese che operano in Sicilia ma hanno sede legale altrove e costituzione di un fondo per l’occupazione da realizzare attraverso le risorse reperite; istituzione della giornata regionale delle vittime del dovere, per onorare la memoria dei morti sul lavoro e incentivare le azioni di sensibilizzazione e pianificazione di interventi dedicati.

Basi per un confronto permanente

“Con questo lavoro si pongono le basi per l’avvio di un confronto permanente a livello regionale e territoriale fra le Federazioni e le Unioni territoriali con le istituzioni di riferimento- ha detto La Piana – per dare valore al coraggio delle idee e tradurre le proposte in atti concreti”.
Daniela Fumarola ha chiuso l’iniziativa della Cisl Sicilia: “Nonostante il lieve miglioramento degli ultimi due anni, il Mezzogiorno ha ancora ritardi storici da recuperare ed elementi di fragilità da sanare che non ammettono esitazioni o pigrizie culturali. Questo vale in particolare per la Sicilia, dove persistono problemi e nodi da sciogliere, come ben evidenziato nel documento articolato presentato oggi dalla Cisl siciliana: popolazione che invecchia, servizi non all’altezza dei bisogni, scarsa attrattività per gli investimenti, tassi di disoccupazione alti e bassa partecipazione al mercato del lavoro, mancato collegamento tra formazione e mondo del lavoro, carenza di infrastrutture materiali e immateriali, crisi idrica e conseguenze dei cambiamenti climatici. Per non parlare dell’abbandono scolastico e del ricatto malavitoso purtroppo ancori presenti in molte aree. Bisogna affrontare queste sfide uscendo dal recinto chiuso dell’antagonismo e della protesta fine a se stessa per proseguire sul terreno concreto delle proposte, con il coraggio delle idee e della partecipazione. Anche in Sicilia come in tutte le altre regioni del Sud noi chiediamo una governance partecipata con il pieno coinvolgimento delle Parti sociali nella programmazione e nel monitoraggio degli interventi. Mettendo a sistema e coordinando tra loro tutti gli strumenti di politica territoriale. Utilizzando in modo sinergico i finanziamenti della politica di coesione, sia europei che nazionali. Perseguendo una strategia strutturata che includa, oltre al piano triennale della ZES unica, anche i contratti di sviluppo e il credito di imposta. Bisogna investire in modo deciso sulle persone, sulle competenze e sull’innovazione, per trasformare le criticità in opportunità di crescita e sviluppo. Le nostre proposte sono frutto della nostra identità. Quella di un sindacato libero, autonomo, pragmatico, convinto che la strada del dialogo, della corresponsabilità e della partecipazione sia, oggi più che mai, l’unica che può portare ai risultati di cui il nostro Paese ha assoluto bisogno. Misurarci nel confronto concertativo, a qualunque livello e con qualunque controparte: datoriale, istituzionale e politica. Insistere tenacemente nella possibilità di “fare sistema”, di progettare il futuro nella condivisione e nel consenso sociale”.





27 febbraio 2025

CENTRO PER L'IMPIEGO DI TRAPANI - AGGIORNAMENTO DELLA GRADUATORIA UNICA PROVVISORIA DISTRETTUALE FORESTALI ANNO 2025








IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO CONDANNATO A UN RISARCIMENTO DI OLTRE 15.000 EURO. IL RICORSO È STATO PRESENTATO A SEGUITO DELLA RIPETUTA STIPULA DI CONTRATTI A TERMINE. IL BLOG: MA SI PUÒ SAPERE PERCHÈ CON L'ULTIMO CCNL I LAVORATORI FORESTALI CON UN COLPO DI PENNA SONO DIVENTATI STAGIONALI? MA CHE MOTIVO C'ERA? RICORDIAMO CHE AD OGGI ANCHE I LAVORATORI FORESTALI SONO INTERESSATI DALL'ABUSO DI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO!


Dal sito www.flcgil.it

24/02/2025
A cura della FLC CGIL Roma Centro-Ovest-Litoranea

La FLC CGIL Roma COL accoglie con soddisfazione la recentissima sentenza del Tribunale di Roma del 21 febbraio 2025, che ha accolto il ricorso patrocinato dall’avv. Francesco Americo a tutela di un docente di religione, reiteratamente assunto con contratti a tempo determinato. 

Il ricorso è stato presentato a seguito della ripetuta stipula di contratti a termine, in violazione della normativa vigente che prevede concorsi con cadenza triennale. La causa mirava a ottenere la condanna del Ministero dell’Istruzione e del Merito per l’illegittima reiterazione di tali contratti e il conseguente risarcimento del danno subito dal docente. 

Il Giudice del Lavoro, richiamando la costante giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea in materia di abuso nella contrattazione a termine – sancito dall’Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato del 1999 – ha riconosciuto l’abuso contrattuale, esonerando il ricorrente dall’onere di dimostrare il concreto pregiudizio subito. Di conseguenza, l’Amministrazione è stata condannata a un risarcimento di circa 15.000 euro. 

La FLC CGIL Roma COL ricorda che il ricorso è gratuito per gli iscritti e che è ancora possibile agire legalmente per ottenere il riconoscimento del diritto al risarcimento per abuso dei contratti a termine, in particolare per i docenti di religione.




SIFUS - LA REGIONE SICILIANA ATTRAVERSO UN PARERE LAGALE "FORZATO" PROVA A FERMARE LE CAUSE CONTRO L'ABUSO DEI CONTRATTI A TERMINE MA NON POTRÀ MAI RIUSCIRCI



Dalla pagina Facebook
Sifus Confali - Segreteria Generale

Palermo 26-02-2025 - La Regione siciliana ha commissionato al proprio ufficio legislativo un parere finalizzato a farsi dare ragione circa lo status di "stagionali"  in capo agli operai forestali. Con questo parere surreale - ha dichiarato Maurizio Grosso Segratario Generale del SIFUS - anche grazie alla complicità di cgil-cisl-uil  che nel Ccnl hanno previsto l'articolo 46 bis, vorrebbero dimostrare alla Commissione Europea che più volte ha deferito l'Italia per il reiterato abuso dei contratti a termine  che gli operai forestali non hanno alcun diritto al risarcimento dei danni.
La Regione può  fare tutto quello che vuole contro i forestali - ha continuato Grosso - approfittando degli assist fornitegli da cgil -cisl-uil, ma le sue tesi non  potranno  mai avere ragione poiché  non solo la Suprema Corte di Cassazione  le ha smontate 13 volte (vedi le 13 sentenze del 2024  dell'avv. Luigi Savoca) ma lo ha  fatto anche la Commissione Europea in seguito alla petizione promossa dall avv. Angela Fasano  e quindi il Parlamento italiano, approvando la legge 166/2024, è stato obbligato a prevedere  un risarcimento danni che va da 4 a 24 mensilita'.
La tesi della stagionalità pertanto, sostenuta dalla Regione nei Tribunali  dove si stanno celebrando le  cause pro risarcimento danni contro l'abuso dei contratti a termine - ha continuato Grosso - sta soccombendo ovunque. In ogni caso, per il diritto del lavoro italiano - ha concluso Grosso - non é possibile un ccnl con norme (qualora esistesse  come nel caso dell'art 46 bis del ccnl vanno disapplicate) che prevedano condizioni peggiorative rispetto alle precedenti.
L'addetto stampa SIFUS.


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Dalla pagina Facebook
Consorzi di Bonifica - Esa Sifus Confali www.sifusconfali.it



La Sicilia corre ai ripari facendosi fare il parere dall’ufficio legislativo e legale della Presidenza della regione, per avere l’interpretazione autentica sulla storia della reiterazione dei contratti di lavoro a termine? 
Peccato che alcuni lavori nei Consorzi di Bonifica non sono di natura stagionale e il risultato delle cause in cassazione dicano altro!
….e comunque, cari forestali, per la stagionalità ringraziate fortemente Qui, Quo, Qua!
Segr Gen Reg Ernesto Abate



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Forestali, ecco perché il concetto di stagionalità non potrà compromettere il vostro diritto. Ascoltate bene le parole dell’Avvocato Fasano






IL DOTT. LONZI (EX COMANDANTE DEL CORPO FORESTALE DELLA REGIONE SICILIANA): DUECENTOSESSANTASEI (266) COMUNI SICILIANI, SU UN TOTALE DI 391 NON IN REGOLA CON IL CATASTO DEGLI INCENDI, FRA ESSI 5 CAPOLUOGHI DI PROVINCIA SU 9. LUNEDÌ SCADE LA PROROGA CONCESSA DALLA REGIONE SICILIANA AI COMUNI PER ADEGUARSI. DOPO LA RESA DEI CONTI, DIETRO LA MANCATA REDAZIONE DEL CATASTO DEI TERRENI PERCORSI DAGLI INCENDI, LOSCHI AFFARI, CONVIVENZE E NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI NESSUNA SENSIBILITÀ ALLA DIFESA DELL'AMBIENTE



Dalla pagina Facebook
del Dott. Michele Salvatore Lonzi 
(già comandante del Corpo Forestale della regione siciliana)

Una non notizia, visto il mancato controllo e la non tutela del territorio siciliano.    Duecentosessantasei (266) comuni siciliani, su un totale di 391 non in regola con il catasto degli incendi, fra essi 5 capoluoghi di provincia su 9. Lunedì scade la proroga concessa dalla Regione Siciliana ai comuni per adeguarsi.
Dopo la resa dei conti, dietro la mancata redazione del catasto dei terreni percorsi dagli incendi, loschi affari, convivenze e nella migliore delle ipotesi nessuna sensibilità alla difesa dell'ambiente. Aggiungo io, ma cosa ci si poteva attendere avendo depotenziato lentamente e volutamente il Corpo Forestale della Regione Siciliana, oggi carente del 90% di organico, per non parlare di attrezzature e mezzi, non idonei e quelli idonei in uso, oggi in stato pietoso!!!


Guarda anche:





TGR SICILIA - VIDEO. LA POLEMICA. IN SICILIA DUE COMUNI SU TRE NON CENSISCONO I ROGHI. IL CATASTO DEGLI INCENDI SERVE A BLOCCARE LE ATTIVITÀ SUI TERRENI PERCORSI DALLE FIAMME. MA GLI ENTI LOCALI NON LI AGGIORNANO


Dal sito www.rainews.it

La polemica. In Sicilia due comuni su tre non censiscono i roghi

Il catasto degli incendi serve a bloccare le attività sui terreni percorsi dalle fiamme. Ma gli enti locali non li aggiornano

26 febbraio 2025. di Claudio Reale, montaggio Giuseppe Pitti




24 febbraio 2025

AGRIGENTO E CATANIA, APPROVAZIONE AGGIORNAMENTO SEMESTRALE DELLE GRADUATORIE UNICHE PROVVISORIE DISTRETTUALI FORESTALI ANNO 2025









REGIONE CAMPANIA. PERCORSO PER LA STABILIZZAZIONE E PER LA NUOVA OCCUPAZIONE NEL SETTORE FORESTALE. AL DI LÀ DEL PROCESSO DI STABILIZZAZIONE C'È ANCHE UN NUOVO PIANO OCCUPAZIONALE. COSA DICE IL PRESIDENTE UNCEM CAMPANIA, ENZO LUCIANO? LA COSA IMPORTANTE È CHE PRIMA PERÒ BISOGNA METTERE IN SICUREZZA COL FULL-TIME I LAVORATORI A TEMPO DETERMINATO, UN MINUTO DOPO C'È LA POSSIBILITÀ DI DAR VITA A NUOVI ASSUNZIONI! - ASCOLTA L'AUDIO - IL BLOG LO RIPETE DA DIVERSI ANNI ANCHE PER I LAVORATORI DELLA SICILIA. SI PUÒ E SI DEVE: PRIMA QUELLI STORICI E POI TUTTI GLI ALTRI. FORSE QUALCUNO CI ASCOLTA

Ascolta il clip


Dal sito www.radioalfa.fm

Stabilizzazione dei forestali in Campania, il punto con il presidente UNCEM Campania, Enzo Luciano

L’Uncem ha incontrato l’assessore all’agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo sul tema della forestazione.

21/02/2025
Un incontro durante il quale è stato siglato il percorso per la stabilizzazione e per la nuova occupazione nel settore forestale. Ci saranno sicuramente ulteriori aggiornamenti, possibili integrazioni, ed approfondimenti che si faranno in progress con il coinvolgimento degli Enti montani. Al tavolo di partenariato forestale hanno partecipato i rappresentanti di Uncem, Upi e le organizzazioni sindacali FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA-UIL. Abbiamo fatto il punto con il presidente UNCEM Campania, Enzo Luciano.

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DISOCCUPAZIONE AGRICOLA: CAMBIAMO UNA LEGGE INGIUSTA. CHIESTO AL PARLAMENTO E AL GOVERNO LA MODIFICA DELLA NORMATIVA VIGENTE PER FISSARE L’IMPORTO DELLA DISOCCUPAZIONE AGRICOLA NELLA MISURA DEL 75% IN MODO DA PERMETTERE A CENTINAIA DI MIGLIAIA DI FAMIGLIE DI VIVERE CON RELATIVA SERENITÀ I PERIODI DI DISOCCUPAZIONE INVOLONTARIA


Dal sito www.adriaeco.eu

Parificare l’indennità dei lavoratori agricoli a quella degli altri settori

22 Febbraio 2025
Parificare l’indennità dei lavoratori agricoli a quella degli altri settori
Veri eroi silenziosi della terra. I lavoratori agricoli sono l’asse portante del made in Italy agroalimentare che mantiene il primato mondiale con 583 prodotti Dop e 266 Igp con una produzione di 20,2 miliardi di euro. Eppure ancora oggi una legge ingiusta prevede per i lavoratori agricoli un’indennità di disoccupazione nella misura del 40% della retribuzione, mentre per i lavoratori di altri settori è pari al 75%. Punta a rendere dignitosa e più equa l’indennità di disoccupazione agricola la proposta della Confederazione Italiana Lavoratori illustrata nel corso di un incontro svoltosi alla Camera dei Deputati.

“Questi lavoratori, spesso sottovalutati, sono uomini e donne che ogni giorno fanno un lavoro duro e logorante, con sacrificio, in condizioni difficili e in alcuni casi anche senza diritti”, ha dichiarato il segretario generale Confil Luigi Minoia. “Interpretando il loro disagio, Confil – ha proseguito Minoia – ha chiesto al Parlamento e al Governo la modifica della normativa vigente per fissare l’importo della disoccupazione agricola nella misura del 75% della retribuzione in modo da permettere a centinaia di migliaia di famiglie di vivere con relativa serenità i periodi di disoccupazione involontaria”.

Nel dettaglio la modifica dell’articolo 55 della legge 247 del 2007 è stata al centro dell’intervento di Antonio Barile, esperto welfare, che ha anche fornito una serie di dati: “su un milione di lavoratori agricoli i percettori dell’indennità di disoccupazione sono 593.963 e gli importi medi dell’attuale indennità disoccupazione con la proposta Confil raddoppierebbero”.

All’incontro ha partecipato l’on. Chiara Tenerini, di Forza Italia, prima firmataria, insieme all’on. Marco Lacarra del Pd, di uno degli emendamenti che modifica il trattamento di disoccupazione in favore dei lavoratori agricoli fissandolo al 75% della retribuzione dal primo gennaio di quest’anno. “Siamo di fronte ad una forma di ingiustizia sociale nei confronti di un comparto strategico per il paese – ha affermato l’on. Chiara Tenerini – e intendiamo introdurre, magari con una proposta di legge, quanto meno dei correttivi migliorativi per rendere più dignitosa l’indennità di disoccupazione di questi lavoratori, tenuto conto che l’equiparazione al 75% ha un costo di 120 milioni l’anno”.



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23 febbraio 2025

ABRUZZO: 300KM MANUTENZIONE E 13 MLN LAVORI SU VIABILITÀ FORESTALE


Dal sito askanews.it

Manutenzione straordinaria rete viaria agro-silvo-pastoraeìle

Roma, 21 feb. (askanews) – In Abruzzo sono stati realizzati 300 km di manutenzione della rete viaria agro-silvo-pastorale in tutte le province e sono 13 i milioni di euro erogati ai Comuni. Prosegue l’impegno della Regione nel sostenere lo sviluppo del settore agricolo e forestale, grazie agli interventi finanziati attraverso la Misura 4.3.2 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2022. Una misura che ha consentito la realizzazione di opere fondamentali per la manutenzione straordinaria della rete viaria rurale nel territorio regionale, migliorando l’accesso ai terreni agricoli e forestali e garantendo una maggiore competitività per le imprese del settore. In totale circa 300 km manutenuti in tutte le province abruzzesi e 13 milioni di euro erogati ai Comuni.

“Gli interventi finanziati si sono focalizzati sul rifacimento del fondo stradale, trasformando strade dissestate in strade a fondo stabilizzato, migliorando la percorribilità per i mezzi agricoli”, spiega in una nota il vicepresidente e assessore all’Agricoltura Emanuele Imprudente che sottolinea come siano stati riqualificati circa 300 km di rete viaria agro-silvo-pastorale in tutto il territorio regionale, al fine di migliorare il collegamento delle aziende agro-forestali alle strade comunali, ma anche di rendere più accessibili le aree forestali e pascolive, aumentando la fruibilità degli ecosistemi e garantendo benefici alle comunità locali nel complesso”, conclude il vicepresidente.
Gli interventi hanno riguardato in totale 61 comuni, con una misura specifica per quelli ricadenti nell’area del cratere sisma 2016-2017, di cui beneficiari sono stati 19 comuni: Barete, Cagnano Amiterno, Campotosto, Capitignano, Castelli, Colledara, Cortino, Crognaleto, Fano Adriano, Isola del Gran Sasso, Montereale, Pizzoli, Rocca Santa Maria, Torricella Sicura, Tossicia, Valle Castellana, Campli, Castel Castagna e Civitella del Tronto. La misura ha riguardato inoltre 28 comuni ricadenti nell’areale nevoso del gennaio 2017.

Fonte: askanews.it




22 febbraio 2025

IV CONGRESSO FAI-CISL PALERMO TRAPANI, MASSIMO SANTORO ELETTO SEGRETARIO GENERALE. PER IL NEO ELETTO, LA PAROLA CHIAVE È TERRITORIO: TERRITORIO NELL’ACCEZIONE DI ‘CURA’, PREVENZIONE DEL DISSESTO E TUTELA ATTRAVERSO IL LAVORO IDRAULICO FORESTALE E DEI CONSORZI DI BONIFICA. IL SEGRETARIO GENERALE DELLA FAI CISL SICILIA, ADOLFO SCOTTI, HA RICORDATO POI IL PROSSIMO PASSO DELLA BATTAGLIA PER OTTENERE LA STABILIZZAZIONE PER I FORESTALI SICILIANI E UNA RIFORMA DEL SETTORE CHE METTA IN SICUREZZA IL TERRITORIO DELL’ISOLA, LO SCIOPERO GENERALE PER IL PROSSIMO 26 MARZO: “UNA SERIA RIFORMA DEL SETTORE FORESTALE NON È PIÙ RINVIABILE, SERVE UN PROGRESSIVO RICAMBIO GENERAZIONALE ALL’INTERNO DI UNA GESTIONE PUBBLICA DEL NOSTRO PATRIMONIO AMBIENTALE”


Dal sito www.faicisl.it

Al Congresso della Federazione territoriale anche l’intervento del Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota: “Reintroduzione dei dazi un rischio per il lavoro agroalimentare, i conflitti commerciali danneggiano tutte le parti”

È Massimo Santoro, 56 anni di Marsala, il nuovo segretario generale della Fai Cisl Palermo Trapani. Il sindacalista è stato eletto al culmine del congresso che si è svolto a Isola delle Femmine con la partecipazione della segretaria generale della Cisl Palermo Trapani Federica Badami, del segretario generale della Fai Cisl Sicilia Adolfo Scotti e del segretario generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota. Al fianco di Santoro in segreteria sono stati eletti Cristina Miceli e Vincenzo Cuttitta. Già segretario provinciale della Fai Trapani nel 2010, componente di segreteria della Fai Palermo Trapani dal 2013 e dal 2017 segretario provinciale della Cisl Palermo Trapani, Santoro succede al segretario uscente Franco Nuccio, che con la sua relazione ha aperto i lavori del congresso.
Per il neo eletto, la parola chiave è territorio: “Territorio nell’accezione di ‘cura’, prevenzione del dissesto e tutela attraverso il lavoro idraulico forestale e dei consorzi di bonifica, per mettere in sicurezza il futuro delle prossime generazioni attraverso l’equilibrio tra ambiente e lavoro. Occorre quindi lavorare in modo progettuale, individuando aree di intervento e risorse economiche e umane, e confrontarci con i comuni in cui molto c’è da fare per mettere in sicurezza il territorio e proteggerlo dai danni provocati dai repentini cambiamenti climatici”, ha detto Santoro. Fra i tanti temi al centro del congresso, lo sciopero dei forestali indetto per il prossimo 26 marzo per chiedere la riforma del settore e il tema della tutela dei boschi. Secondo la Fai Cisl, infatti, serve un nuovo piano di acquisizioni di aree boscate e non, vicine ai demani forestali, un maggiore controllo del territorio anche con strumenti messi a disposizione dalla tecnologia più avanzata, come quella satellitare, e con un efficientamento della macchina di intervento attivo. Altra sfida, per la Federazione agroalimentare e ambientale della Cisl, è la lotta al caporalato: “I braccianti sono sempre più lavoratori immigrati, è necessario un approccio più efficace che favorisca il miglioramento delle loro condizioni di vita, anche con l’aiuto dei mediatori culturali”, ha aggiunto Santoro; per favorirne l’inclusione per la Fai Cisl è necessario anche eliminare le difficoltà nel riconoscimento del loro stato giuridico e nelle procedure per l’ottenimento di permessi di soggiorno. Centrale poi, per lo sviluppo economico dei territori, il rilancio della filiera agroalimentare e della pesca. “Bisogna sempre di più valorizzare la forte identità dei nostri prodotti agroalimentari e promuoverli sui mercati internazionali, sostenere il legame fra agroalimentare e turismo enogastronomico e promuovere tecniche agricole innovative e sostenibili”, ha aggiunto il segretario generale Fai Cisl Palermo Trapani.
Per il segretario generale della Fai Cisl Sicilia, Adolfo Scotti, “è necessario ora più che mai avviare una strategia regionale sul fronte degli interventi manutentivi a salvaguardia del territorio e che coinvolgano anche i terreni abbandonati: serve dunque ripartire proprio dalla valorizzazione del sistema boschivo e da interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico. Programmare deve essere la parola chiave, perché la tutela dell’ambiente non può dipendere solo da interventi emergenziali, e solo con una seria programmazione si possono dare anche risposte ai lavoratori”. Scotti ha ricordato poi il prossimo passo della battaglia per ottenere la stabilizzazione per i forestali siciliani e una riforma del settore che metta in sicurezza il territorio dell’isola, lo sciopero generale per il prossimo 26 marzo: “Una seria riforma del settore forestale non è più rinviabile, serve un progressivo ricambio generazionale all’interno di una gestione pubblica del nostro patrimonio ambientale”.
Per la segretaria generale della Cisl Palermo Trapani, Federica Badami, “il titolo del congresso della nostra Fai, ‘Alimenta il Futuro: lavoro, partecipazione e sostenibilità’”, contiene tutte le parole chiave che sono il cuore dell’impegno della Federazione, e che rappresentano le basi per un piano di sviluppo che guardi ad un futuro che, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale, crei posti di lavoro e formi i nostri giovani per svolgere le professioni di domani. L’agroalimentare, soprattutto il vitivinicolo, è un comparto strategico che rappresenta un volano per i nostri territori ed esprime eccellenze che all’estero ci invidiano, la sua promozione e valorizzazione sono essenziali per il futuro sostenibile, che non può prescindere dalla tutela di un territorio che, dal punto di vista ambientale, ha bisogno di interventi continui per eliminare quelle fragilità che portano al dissesto idrogeologico. Su tutto questo siamo a fianco della Fai Cisl Palermo Trapani”.
Al Congresso è intervenuto anche il segretario generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota, che ha confermato il pieno sostegno del sindacato alla mobilitazione per la forestazione siciliana e ha sottolineato, tra le varie priorità, la partecipazione dei lavoratori nelle imprese e la tutela dell’occupazione davanti alle tensioni geopolitiche attuali: “L’agroalimentare italiano ha saputo ritagliarsi un posto di rilievo nell’economia nazionale, arrivando al 15% del Pil nazionale e a un export cresciuto del 90% in un decennio, con quasi 3 milioni di lavoratori nelle filiere che vanno dal campo alla tavola, ma oggi va scongiurata la reintroduzione dei dazi. Già nel 2019 – ha ricordato Rota – l’amministrazione Trump colpì diversi prodotti agroalimentari italiani, se reintrodotti oggi i dazi costerebbero secondo l’Istat 1,6 mld al nostro export, colpendo specialmente il vitivinicolo, molto presente negli Usa, con ricadute importanti anche sul lavoro. Auspichiamo dunque che una scelta di contatti multilaterali possa sviluppare ragionamenti più ponderati ed evitare conflitti commerciali che nel lungo periodo danneggiano tutte le parti, non solo chi subisce i dazi ma anche chi li impone”.




21 febbraio 2025

DISOCCUPAZIONE AGRICOLA: CAMBIAMO UNA LEGGE INGIUSTA. PARIFICARE L’INDENNITÀ DEI LAVORATORI AGRICOLI A QUELLA DEGLI ALTRI SETTORI. PROSEGUE L'IMPEGNO BIPARTISAN ALLA CAMERA DEI DEPUTATI. UNA LEGGE INGIUSTA PREVEDE PER I LAVORATORI AGRICOLI UN’INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE NELLA MISURA DEL 40% DELLA RETRIBUZIONE, MENTRE PER I LAVORATORI DI ALTRI SETTORI È PARI AL 75%. È UNA QUESTIONE DI GIUSTIZIA ED EQUITÀ SOCIALE, PERCHÉ NON TROVIAMO CORRETTO - DICONO I DEPUTATI - CHE I LAVORATORI AGRICOLI ABBIANO UNA INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE DIVERSA RISPETTO AL RESTO DEI LAVORATORI. È STATA UNA MODIFICA AVVENUTA NEL 2007, MA ADESSO È IL MOMENTO DI APPLICARE IL CORRETTIVO E APPLICARE QUELLO CHE È UN PRINCIPIO DI EQUITÀ


Dal sito www.confil.it

Parificare l’indennità dei lavoratori agricoli a quella degli altri settori

20 Febbraio 2025
Veri eroi silenziosi della terra. I lavoratori agricoli sono l’asse portante del made in Italy agroalimentare che mantiene il primato mondiale con 583 prodotti Dop e 266 Igp con una produzione di 20,2 miliardi di euro. Eppure ancora oggi una
legge ingiusta prevede per i lavoratori agricoli un’indennità di disoccupazione nella misura del 40% della retribuzione, mentre per i lavoratori di altri settori è pari al 75%. Punta a rendere dignitosa e più equa l’indennità di disoccupazione
agricola la proposta della Confederazione Italiana Lavoratori illustrata nel corso di un incontro svoltosi alla Camera dei Deputati.
“Questi lavoratori, spesso sottovalutati, sono uomini e donne che ogni giorno fanno un lavoro duro e logorante, con sacrificio, in condizioni difficili e in alcuni casi anche senza diritti”, ha dichiarato il segretario generale Confil Luigi Minoia.
“Interpretando il loro disagio, Confil – ha proseguito Minoia – ha chiesto al Parlamento e al Governo la modifica della normativa vigente per fissare l’importo della disoccupazione agricola nella misura del 75% della retribuzione in modo da
permettere a centinaia di migliaia di famiglie di vivere con relativa serenità i periodi di disoccupazione involontaria”.
Nel dettaglio la modifica dell’articolo 55 della legge 247 del 2007 è stata al centro dell’intervento di Antonio Barile, esperto welfare, che ha anche fornito una serie di dati: “su un milione di lavoratori agricoli i percettori dell’indennità di disoccupazione sono 593.963 e gli importi medi dell’attuale indennità disoccupazione con la proposta Confil raddoppierebbero”.
All’incontro ha partecipato l’on. Chiara Tenerini, di Forza Italia, prima firmataria, insieme all’on. Marco Lacarra del Pd, di uno degli emendamenti che modifica il trattamento di disoccupazione in favore dei lavoratori agricoli fissandolo al 75%
della retribuzione dal primo gennaio di quest’anno. “Siamo di fronte ad una forma di ingiustizia sociale nei confronti di un comparto strategico per il paese – ha affermato l’on. Chiara Tenerini – e intendiamo introdurre, magari con una proposta di legge, quanto meno dei correttivi migliorativi per rendere più dignitosa l’indennità di disoccupazione di questi lavoratori,
tenuto conto che l’equiparazione al 75% ha un costo di 120 milioni l’anno”.




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Dal sito https://www.youtube.com/watch?v=2_2_b4uxlUc



19 Febbario 2025
Un impegno bipartisan per cambiare la legge e aumentare l'indennità di disoccupazione agricola, che al momento è pari ad appena il 40% della retribuzione dei lavoratori. I protagonisti sono Marco Lacarra, deputato del Pd, e Chiara Tenerini, deputata di Forza Italia, che avevano già presentato degli emendamenti alla scorsa legge di bilancio per equiparare l'indennità di disoccupazione in agricoltura a quella degli altri settori, pari al 75% della retribuzione. 

L'impegno dei due deputati di maggioranza ed opposizione risponde ad una proposta lanciata dalla Confederzione Italiana Lavoratori (CONFIL), che punta a dare dignità ai dipendenti di un settore assolutamente strategico per l'economia del Paese. L'agroalimentare, infatti, genera il 3,5% del prodotto interno lordo (PIL) italiano e diventa ancora più strategico se si considera il suo peso specifico per tutta la filiera del Made in Italy. Eppure, in un settore già così intrinsecamente discontinuo, una percentuale così bassa dell'indennità di disoccupazione rappresenta un'ingiustizia a cui è necessario porre rimedio. 

La mancanza di coperture ha impedito di apportare questa importante modifica in legge di bilancio, ma l'impegno dei due deputati primi firmatari e di altri colleghi, che hanno presentato emendamenti all'articolo 55 della legge n. 247 del 24 dicembre 2007, prosegue nella speranza di aumentare quella percentuale del 40%, troppo iniqua in generale e ancor di più se consideriamo che si tratta di lavoratori essenziali sottoposti a mansioni molto spesso usuranti. 

"Io avevo presentato un emendamento, e anche il collega Lacarra del Pd ne aveva presentato uno simile, alla legge di bilancio. Chiaramente è una questione di giustizia ed equità sociale, perché non troviamo corretto che i lavoratori agricoli abbiano una indennità di disoccupazione diversa rispetto al resto dei lavoratori. È stata una modifica avvenuta nel 2007, ma adesso è il momento di applicare il correttivo e applicare quello che per me è un principio di equità" - ha spiegato l'onorevole Chiara Tenerini, che fa parte della XI Commissione (Lavoro pubblico e privato) - "Questo si scontra un po' con la Ragioneria dello Stato perché comunque il provvedimento cuba 120 milioni, secondo me potremmo anche ragionare su un incremento minore, magari con un percorso a step, ma dando comunque un segnale ad un comparto che è strategico per il sistema-Paese Italia e che comunque rappresenta gran parte dell'eccellenza agroalimentare del Made in Italy conosciuta in tutto il mondo. Parliamo di un comparto già soggetto alla stagionalità, perché chiaramente le colture hanno differenze di periodo, ma poi è anche flagellato spesso da eventi atmosferici che nell'ultimo periodo sono diventati disastrosi. Viviamo in un territorio che per la grande maggioranza è a rischio idrogeologico ed è chiaro che, anche da questo punto di vista, occorrono degli strumenti normativi che tutelino il più possibile il comparto, a tutti i livelli". 

"C'è un paradosso: l'importanza del settore agricolo nell'economia e la condizione effettiva dei lavoratori. Tutti dicono che i lavoratori hanno pari dignità, ma i lavoratori agricoli sono i più precari. E la precarietà, senza aggiungere che molte volte il lavoratore agricolo è estremamente sfruttato e senza voler entrare troppo nei particolari, è un motivo valido da considerare" - il punto di Luigi Minoia, segretario generale della Confederazione Italiana Lavoratori (CONFIL) - "Dobbiamo poter riconoscere, indipendentemente dalla percentuale, che questi lavoratori hanno pari dignità e meritano la stessa attenzione di tutti gli altri lavoratori".




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Dal sito https://www.youtube.com/watch?v=ZvNfeH3vL5o
Antenna Sud - canale 14

19 FEBBRAIO 2025 - ROMA- DISOCCUPAZIONE AGRICOLA, LA PROPOSTA DELLA CONFIL IN PARLAMENTO



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Leggi anche:





LA MALEDIZIONE DEI FONDI UE. SOLO L'11% DEI PROGETTI DEL FESR 2021-27 È STATO COMPLETATO. DAL 2000 A OGGI, LA SICILIA HA RICEVUTO OLTRE 45 MILIARDI DI EURO DAI FONDI PER LA COESIONE, MA MENO DI UN QUARTO DEI PROGETTI FINANZIATI È STATO PORTATO A TERMINE


Dal sito www.buttanissima.it

Solo l'11% dei progetti del Fesr 2021-27 è stato completato. Cusumano al dipartimento Istruzione

Paolo Cesareo
Il presidente della Regione, Renato Schifani, è alle prese con due questioni cruciali: la gestione dei fondi europei e la nomina del nuovo dirigente al dipartimento Istruzione, dopo il rapido ritiro di Carmelo Ricciardo (proposto dall’assessore Turano) per problemi giudiziari. La spesa dei fondi comunitari è un capitolo preoccupante, con progetti conclusi ben al di sotto delle aspettative. Oggi è prevista una riunione tra assessori e dirigenti per accelerare l’utilizzo delle risorse disponibili.

Dal 2000 a oggi, la Sicilia ha ricevuto oltre 45 miliardi di euro dai fondi per la coesione, ma meno di un quarto dei progetti finanziati è stato portato a termine, segnalando gravi ritardi nella realizzazione delle iniziative programmate. Anche nel nuovo ciclo di programmazione FESR 2021-2027 la situazione non appare migliore: nonostante la scadenza del piano non sia imminente, solo l’11% dei progetti è stato completato. Questi dati mettono in evidenza un problema strutturale nella gestione delle risorse comunitarie, con il concreto rischio di perdere fondi non spesi nei tempi previsti. Per questo motivo, il governo regionale è ora chiamato a un’accelerazione per evitare di lasciare inutilizzati finanziamenti fondamentali per lo sviluppo dell’isola.

Ricciardo avrebbe dovuto occuparsi anche di questo, ma le incombenze del dipartimento Istruzione passeranno di mano. Per la nomina all’Istruzione, la scelta avverrà in giunta tra 54 candidati, molti già collocati altrove o esclusi in precedenza. La decisione, come si legge su Repubblica, sarà politica e spetta alla Lega. Tra i favoriti ci sono Pietro Sciortino, vicino al segretario regionale del partito Nino Germanà, e Salvo Iacono, attualmente all’Ispettorato del lavoro di Agrigento. Intanto, l’amministrazione regionale si prepara a rivedere anche altre nomine strategiche, come quelle dell’assessorato Acque, rifiuti ed Energia, con Arturo Vallone e Calogero Burgio in bilico.