22 Febbraio 2022. La Sicilia (ed. Siracusa)
Guglielmo Monello
Componente del Sindacato Ugl
Agricoltura-Forestale-Pesca
22 Febbraio 2022. La Sicilia (ed. Siracusa)
Personalmente non ho nessuna intenzione di appendermi medaglie, anche perché ormai siamo tutti grandi e vaccinati e non mi faccio strumentalizzare da nessuno, né dalla politica né da chi fa false promesse pur di accaparrarsi i voti di centinaia di lavoratori. In confidenza vi dico che pur essendo vicino a uno dei partiti di maggioranza nel governo regionale, non condivido la politica che sfrutta i bisogno i altrui, perché di questo si sta parlando. In tutti questi anni nei quali mi onoro di rappresentare la categoria solo, il mio amico, ex Assessore Edy Bandiera, ha lavorato e confezionato una riforma dell’intero comparto forestale, che voi tutti conoscete. La riforma in questione trattava, finalmente, temi scottanti quali i lavoratori dei 151 giorni, il tempo indeterminato, la continuazione del turnover dei lavoratori e l’incremento di forza lavoro. Ciò avrebbe consentito a molti lavoratori, che hanno speso la loro vita per la tutela dei nostri meravigliosi territori, di raggiungere quella serenità lavorativa che spetta ad ogni essere umano. Per quello che ne so io (è non ne so poco), l'ex Assessore Bandiera dedicò grande attenzione al tema della condivisione con i vari gruppi parlamentari al fine del raggiungimento del risultato e soprattutto della copertura economica della riforma stessa. Non a caso mise nel gruppo di lavoro un docente di matematica che elaborò numeri, cifre e tabelle. L'idea della riforma era assolutamente sostenibile, così come lui ha più volte dichiarato, e solo allora la consegnò al Presidente Musumeci. A quel punto sarebbe dovuta andare in Giunta Regionale per l'approvazione, dopo l'acquisizione dei vari pareri. Ma siccome ad oggi tutto ciò non è ancora avvenuto, probabilmente perché il Governo Regionale aveva un'idea diversa o non riteneva maturi i tempi. Edy Bandiera mi disse che la riforma era sostenibile economicamente, altrimenti non l'avrebbe mai trasmessa al capo del Governo, non avrebbe mai presentato atti per farseli bollare come non sostenibili. Lavorò mesi e mesi ai ben 40 articoli della riforma, destinando attenzione e priorità proprio alla sostenibilità della spesa. Una riforma perfettamente funzionante e sostenibile. Vedrete che nessuno può smentire, perché è tutto vero! L’ex assessore Bandiera ha detto sempre la verità, ha mantenuto il suo impegno con il settore forestale. Chiedete agli altri perché non escono la riforma di Bandiera. Questa è una vera sciagura... E ancora i guai Seri devono accadere. Ora mi chiedo è uscito un assessore di Forza Italia, in carica da 3 anni, e ne è subentrato un altro dello stesso partito, ma che, inspiegabilmente ha azzerato tutto, cambiando le carte in tavola con l'accordo dei massimi vertici regionali, proponendo una riforma schifosissima, non solo che danneggia tutti i lavoratori forestali, ma che comunque consente all’attuale classe politica di perdere tempo per giungere e continuare a sfruttare i bisogni dei lavoratori (i voti dei forestali fanno gola a tutti). Questa volta non sarà, però, così semplice perché i lavoratori forestali hanno ormai capito il gioco della politica. Non dimentichiamo che se uno la prima volta si fa male cadendo con queste false promesse, caderci una seconda volta sarebbe proprio da idioti... Come se fosse una sorta di masochismo. Sino ad oggi abbiamo assistito a proteste, scioperi, incontri dai quali sono emerse solo e soprattutto chiacchiere. A tutto ciò diciamo basta, siamo stanchi, con questa lettera vogliamo denunciare a voce alta e senza timori quanto accaduto in questi anni affinchè del problema dei forestali cominci ad occuparsene anche l’opinione pubblica e non solo gli addetti ai lavori. Solo così, credo, potremo ridare dignità ad un settore che da sempre è stato considerato dalla classe politica Regionale “una mucca da mungere”. Noi siamo Uomini che lavoriamo per il nostro territorio e chiediamo rispetto e dignità, si proprio “dignità” termine più volte usato dal Presidente Mattarella nel suo ultimo discorso di insediamento.
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