04 luglio 2024

FLOTTE ANTINCENDIO, IN CENTINAIA DA FORMARE IN SICILIA: LA REGIONE ORGANIZZA UN CORSO PER I NUOVI VOLONTARI. UN TOTALE DI 647 VOLONTARI DA FORMARE


Dal sito qds.it

Michele Giuliano - 04 Luglio 2024
Tantissime le richieste pervenute da tutta l’Isola, in oltre 600 saranno in grado di fronteggiare le fiamme. L’obiettivo è quello di poter affrontare la prossima campagna antiroghi e aumentare la resilienza del territorio

PALERMO – Da una parte le attrezzature, dall’altra il capitale umano. È il momento di preparare al meglio il personale volontario che andrà a collaborare con la Protezione civile durate la campagna antincendio estiva.

La Regione ha organizzato un corso di 40 ore per “addetti al minuto spegnimento di focolari da vegetazione, boschivi e di interfaccia e avvistamento incendi boschivi rivolto ai volontari di protezione civile”.

I corsi si svolgeranno nelle province di Agrigento, Messina, Palermo e Trapani, per una spesa totale di quasi 82 mila euro. Secondo i principi di efficienza ed economicità, è stata effettuata una estensione contrattuale dell’affidamento diretto alla Quater srl di Roma per un costo per singolo corso di circa 14 mila euro.

Oltre ai corsi già previsti, sono state preventivate anche 2 sessioni suppletive, per poter costituire 2 ulteriori classi da 30 partecipanti ciascuna per le province di Palermo e Siracusa. Sono, infatti, tantissime le richieste pervenute dai diversi punti dell’Isola: 51 da Agrigento, 28 da Caltanissetta, 100 da Catania.

Antincendio, un totale di 647 volontari da formare
Ancora, 40 da Enna, 33 da Messina, 178 da Palermo. In ultimo, 49 da Ragusa, 98 da Siracusa e 70 da Trapani, per un totale di 647 volontari da formare per costituire ulteriori contingenti di volontari da abilitare a supporto e in affiancamento ai vigili del fuoco e al Corpo forestale, per poter affrontare la prossima campagna antincendio ed aumentare la resilienza del territorio.

Uno sforzo, per cercare di evitare in ogni modo lo scempio che si è verificato lo scorso anno, quando sono andati a fuoco 57 mila ettari di territorio siciliano. Un dato reso noto dal corpo forestale della Regione Siciliana ed elaborato dall’Arpa Sicilia, che racconta la tragedia vissuta dall’intera comunità per il dilagare delle fiamme.

Situazione che è stata fonte di grande allarme, in considerazione che la superficie bruciata è più del doppio rispetto a tutte le altre regioni italiane messe insieme.

Incendi, a soffrire di più è la provincia di Palermo
A soffrire di più è la provincia di Palermo, che da sola rappresenta circa un terzo del totale nazionale delle superfici forestali percorse da incendio pari a 3.174 ettari, poi Messina con 1.066 ettari e Siracusa con 995 ettari. Ancora, Enna con 511 ettari, Trapani con 461 ettari, Catania con 400, Caltanissetta con 336 e Agrigento con 229 ettari.

Altro elemento da non sottovalutare, il numero degli incendi, che negli anni è cresciuto: dal 2021 al 2023 è aumentato passando da 941 a 1.161. L’allarme è stato tale che il rafforzamento delle misure antincendio è stato argomento della legge di stabilità 2024-2026.

Una necessità imprescindibile, visti tutti i gravissimi danni riportati dall’ambiente isolano in questi anni, in cui il cambiamento climatico ha fatto da spalla ai tanti criminali che hanno dato l’innesco per incendi che hanno distrutto ettari ed ettari di bosco.

Per attuare quanto deciso nella norma, è stata pubblicata dal dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e territoriale la circolare esplicativa. La legge, infatti, ha apportato rilevanti novità in materia, prevedendo specifiche misure volte alla prevenzione degli incendi del patrimonio boschivo e delle aree protette.

Tra queste, in attesa della riforma organica del settore forestale, il Dipartimento regionale ha la possibilità di intraprendere azioni, entro i limiti delle disponibilità di risorse umane e strumentali, che permettano di mettere in sicurezza i siti non sottoposti ad azioni di pulizia da parte dei proprietari privati.

Fonte: qds.it



LA GIUNTA APPROVA IL DEFR 2025-2027. LA DOTAZIONE COMPLESSIVA DEI LAVORATORI FORESTALI È STATA DETERMINATA IN BASE ALLE GRADUATORIE EMESSE DAI CPI, NEL 2027 SARANNO ALL'INCIRCA 9.266. MA LA COSA VERGOGNOSA È CHE GLI INTERVENTI PROGRAMMATI ANNUALMENTE NON POSSONO ESSERE STRETTAMENTE E UNICAMENTE FINALIZZATI A GARANTIRE IL RISPETTO DELLE GARANZIE OCCUPAZIONALI. MA COSA CI NASCONDONO? MA CE L'AVETE CON I FORESTALI? MA CHE RIFORMA STATE CONFEZIONANDO?




La dotazione complessiva dei lavoratori prevista, per i prossimi anni 2025, 2026 e 2027, è stata determinata in base ai dati delle graduatorie emesse dai centri per l'impiego provinciali dei lavoratori forestali. Di seguito, viene acclusa una Tabella che riporta, con proiezione fino al 2027, il numero dei lavoratori a tempo determinato (LTD) e lavoratori a tempo indeterminato (LTI), le giornate lavorative ed il costo. Tabella con: n. lavoratori, giornate lavorative e costo. 
È necessario tuttavia ribadire, relativamente agli interventi programmati
annualmente da questo Dipartimento, che non possono essere strettamente e unicamente finalizzati a garantire il rispetto delle garanzie occupazionali. Infatti, il numero delle giornate lavorative sopra illustrato, non derogabile secondo le disposizioni del comma 11, art. 25, della legge regionale n.9/2013, non è sufficiente a garantire lo svolgimento dei compiti istituzionali a cui questo Dipartimento è chiamato a rispondere, con la naturale conseguenza che rapportare i lavori annualmente da svolgere, che superano di gran lunga i costi stimati in tabella, ad una logica strettamente economica di contenimento dei costi, atta a garantire esclusivamente i livelli occupazionali dei lavoratori, non fa altro che far venire meno, di anno in anno, l'assolvimento del compito fondamentale di assicurare la corretta gestione e la difesa del patrimonio forestale regionale. Come si evince dalla tabella, si stima una riduzione, solo per i lavoratori a tempo determinato, per il 2025, di 488 unità, per il 2026, di 594 unità e per il 2027, di 707 unità; numero calcolato sulla base dei dati degli operai che negli anni a venire raggiungeranno il requisito per la pensione di vecchiaia (67 anni), atteso che il dato anagrafico è l'unico dato certo in nostro possesso, mentre, non è possibile valutare altre variabili, come ad esempio i probabili pensionamenti anticipati o altro. Le fuoriuscite per cessazioni obbligatorie, per pensionamento dei soggetti nelle varie fasce, ridetermina la ricollocazione nei limiti dei posti vacanti che man mano si creano e quindi il passaggio da una fascia di garanzia occupazionale ad un'altra.

Sotto il profilo economico, come si evince dalla tabella sopra descritta, si evidenzia una riduzione del costo annuo, nel 2026, di 1.600.000 € circa, e, nel 2027, pari a 2.800.000 € circa. I costi di cui sopra, differenziati di seguito secondo le esigenze degli interventi, sono stati sviluppati in considerazione dell'attuale livello retributivo (CCNL 2021), unitamente alle spese per acquisti e manutenzione di attrezzature (decespugliatori, tagliasiepi, motoseghe, etc.), spese per la sicurezza, materiali vari (paletti per recinzioni, carburante, materiale di consumo, etc.), acquisti di servizi (visite mediche, sviluppo paghe, noli e noleggi, etc). Per l'acquisto di mezzi agricoliforestali, macchinari operatrici da utilizzare nell'ambito boschivo per l'esecuzione di interventi, nonché per manutenzione di immobili all'interno dei demani forestali, si prevede una spesa di investimento di circa € 5.000.000,00 per anno, pari a circa il 3% del fabbisogno stimato.



gestione delle entrate

Le previsioni di entrata, per il triennio 2025-2027, vengono così stimate:







SIFUS CONFALI: L'AVVIO DELLA STABILIZZAZIONE DEGLI OPERAI DEI CONSORZI DI BONIFICA IN SICILIA DIMOSTRA CHE ATTRAVERSO LA LOTTA POSSIAMO RAGGIUNGERE LA STABILIZZAZIONE DEI FORESTALI OVUNQUE


Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso

Roma 04-07-2024 - La trasformazione dei contratti da a termine a contratti a tempo  indeterminato di 1/3 degli operai dei consorzi di bonifica siciliani ( gli altri 2/3 entro verranno stabilizzati entro il 2026), rappresenta la dimostrazione che attraverso la lotta del SIFUS è  possibile stabilizzare anche contro la volontà  del Governo Regionale e di cgil-cisl-uil. 
È stata la lotta dal basso promossa dal SIFUS che pian piano ha saputo coinvolgere sempre più operai ad ottenere lo storico risultato nonostante  gli ostruzionismi  scientificamente innescati da cgil-cisl-uil e i  "NO" prima, del Governo Musumeci  ed ora, del Governo Schifani.  In verità, e' stata indispensabile anche la capacità di  coinvolgimento di parecchi parlamentari bipartisan.
Se è stato possibile vincere con gli operai dei consorzi in Sicilia, perché non possiamo vincere con gli operai forestali in Sicilia, piuttosto che in Basilicata, in Campania, in Veneto, ecc.?
Per vincere la partita della stabilizzazione, è  necessario che I forestali rompano il cordone ombelicale che li lega a cgil-cisl-uil ( rinunciando a permessi sindacali abusivi e cortesie varie) e sostengano con forza le lotte che in tutte le regioni mette in campo il SIFUS. 
La lotta paga sempre quando è condivisa, convinta, tenace e capace di aspettare il tempo che necessita!
Maurizio Grosso - Segretario Generale SiFUS



SUL SERIO QUALCUNO VUOL FARCI CREDERE CHE I NUMERI DEI RIPESCATI NON POSSANO AVERE EFFETTI DIRETTI SUI FONDI NECESSARI ALLA TANTO PUBBLICIZZATA RIFORMA FORESTALE?



di Michele Mogavero
Abbiamo notizia che giorno lunedì, 1 luglio 2024, c’è stata una riunione a Catania convocata dal Dirigente Regionale del Lavoro dott. Foti sull’applicazione dell’articolo 75 della legge regionale 3/2024.
Girano voci che i ripescati potrebbero superare le 3.000 unità, ma dell’esito della riunione di Catania non è trapelato nulla. Come mai?
Da quanto risulta, anche dal verbale che abbiamo pubblicato (in questo link), per la riforma ci sono disponibili soltanto 14 milioni di euro e il conteggio delle giornate da suddividere, per fortuna in numero uguale per tutti, è stato conteggiato sui numeri attuali senza considerare nuovi ingressi a seguito dell’ennesima sanatoria voluta dalla politica e che forse fa comodo a molti.
3.000 unità per 78 giorni (senza considerare che tanti operai ripescati sono transitati direttamente a 101) è uguale a 234 mila giornate di lavoro che moltiplicate per 100 euro, fa una spesa totale di 23 milioni e 400 mila euro, una cifra ben superiore a quella messa a disposizione per la riforma, e quindi le chiacchere servono a poco.
Non possiamo quindi chiedere di non rispettare una legge della regione pubblicata e non impugnata, possiamo però chiedere che la norma e precisamente il comma 1 e il comma 3 siano letteralmente applicati senza deroghe e interpretazione estensive o fantasiose finalizzate a fare inserire tutti i 3.000 richiedenti e che come effetto non avrà altro che affossare definitivamente il disegno di legge che pur non rispondendo a pieno alle aspettative dei lavoratori è sempre meglio di niente.
Noi del Blog stiamo attenti e segnaleremo pubblicamente qualsiasi uscita dal seminato.



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INCENDIO A LIPARI: SPENTO IN UN'ORA DAI VIGILI DEL FUOCO


Dal sito messina.gds.it

di Bartolino Leone - 03 LUGLIO 2024
Due interventi dei vigili del fuoco per un incendio che si è sviluppato nella borgata alta di Pirrera e per una fuga di gas a Canneto, località turistica di Lipari.

Le fiamme si sono propagate vicino alla provinciale Pirrera-Serra. A un centinaio di metri vi erano abitazioni di isolani e villeggianti. Il rogo probabilmente è partito  a causa di una cicca di sigarette lanciata da un passante. Il fuoco si è esteso per circa 300 metri quadri, bruciando vegetazione mediterranea. L'arrivo dei vigili del fuoco, al comando del facente funzioni Lorenzo Basile, anche per il vento che soffiava, ha evitato che potesse espandersi. E in un'ora è stato domato.

La seconda chiamata è avvenuta l'altro ieri notte verso l'una a Canneto per una fuga di gas che proveniva da una abitazione. L'allarme era stato lanciato da alcuni vicini che avevano anche bussato alla porta della signora, ma non c'era stata risposta e si rivolgevano ai vigili del fuoco. E anche stavolta il loro intervento è andato a buon fine, evitando il pericolo. La nonnina di 90 anni che stava dormendo e non si era accorta di nulla, dopo essere stata svegliata, ha ringraziato.




03 luglio 2024

SIFUS CONFALI C.B SICILIA: LA LOTTA SE SI FA E SI CI CREDE PAGA SEMPRE ANCHE QUANDO SI È CONTRO TUTTI E TUTTO! AL VIA LE PRIME FIRME DEI CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO A CATANIA E SIRACUSA. GRANDE ERNESTO ABATE E TUTTO IL GRUPPO DIRIGENTE


Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso

SIFUS CONFALI C.B SICILIA - LA LOTTA SE SI FA E SI CI CREDE PAGA SEMPRE ANCHE QUANDO SI È CONTRO TUTTI E TUTTO! AL VIA LE PRIME FIRME DEI CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO A CATANIA E SIRACUSA. GRANDE ERNESTO ABATE E TUTTO IL GRUPPO DIRIGENTE!

Catania 03-07-2024 - Nei consorzi di bonifica di Catania e Siracusa arrivano finalmente le firme dei contratti di lavoro a tempo indeterminato.
Il Sifus e'impegnato affinche  quanto si sta registrando a Catania e Siracusa, a partire dallo stesso grado di felicita' che stanno manifestando i lavoratori, giunga prima possibile a tutti i 188 beneficiari ma anche a quei lavoratori che presto scorreranno nelle fasce di garanzia occupazionale superiori.
Quanto si sta registrando dimostra, se c'è ne fosse di bisogno che senza il SiFUS, il suo leader Ernesto Abate e il gruppo dirigente che lo ha incessantemente collaborato e sostenuto, questo risultato non si sarebbe potuto mai raggiungere.
Perché questo rimpingiamento del turnover non si sarebbe mai potuto raggiungere senza il Sifus?
1) Perchè è stato complicatissimo già ottenere, ai tempi del Presidente Musumeci, l' istituzione del meccanismo del tunover.
Il Presidente Musumeci ci disse in faccia che non si poteva istituire il turnover nella fase storica in cui bisognava cancellarlo salvo poi essere smentito dai voti del Parlamento che approvò un emendamento da noi promosso. Furono infatti, le lotte del SIFUS sotto Palazzo dei Normanni che sostennero ed accompagnarono la nostra proposta di emendamento alla finanziaria, attraverso l'impegno concreto di alcuni parlamentari (Figuccia, Galvagno, Fava, l'allora Presidente dell'ARS Micciche, ecc). Il Parlamento grazie a questi parlamentari istitui' il tunover e mise qualche spicciolo per la sua realizzazione.
2) La diversa strategia d'intervento nei c.b tra il Governo Schifani che ai tempi dell'ultima legge finanziaria era rappresentato dall'Assessore Sammartino e il Parlamento che ha votato un emendamento da noi voluto e sottoscritto dagli on.li Figuccia, Lombardo, Zitelli, Burtone ed altri che, finanziando 5, 8 milioni per 3 anni, consentirà attraverso il turnover, il contratto a tempo indeterminato per tutti.
3) Gli ostacoli frapposti alla nostra strategia sindacale da cgil-cisl-uil prima, verso l'istituzione del Turnover e poi, al suo rimpinguamento.
Cgil-cisl-uil per la totale incapacità di guardare al futuro dei c.b, hanno perso questa partita come l'Italia contro la Svizzera,  ed adesso devono maldestramente arrampicarsi sugli specchi per fare qualche punto.
In conclusione, ha vinto e vincerà sempre la lotta onestà e sincera promossa dal sifus e dai suoi operai/dirigenti.
W gli operai/dirigenti!
W la stabilizzazione!
Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiii a tutti gli operai!
Maurizio Grosso - Segretario Generale SiFUS











ESITO ACCESSO AGLI ATTI RICHIESTO AL SERVIZIO 13 ISPETTORATO RIPARTIMENTALE DELLE FORESTE DI PALERMO


di Michele Mogavero
Molti di noi sono abituati ad aspettare gli eventi e in ogni caso a fare andare avanti gli altri, ma questo comporta diversi rischi tra cui quello che nessuno inizi e quindi l’attesa in molti casi comporta la perdita di un diritto.

Nel ricordarvi che l’IRF ha pubblicato sul sito della Regione un avviso del 20/06/2024 nel quale, in sintesi, chiedeva il pagamento di €0,26 a facciata (pagina) per dare seguito alla richiesta di documenti fatta con procedura prevista dalla legge, è assolutamente necessario richiedere telefonicamente l’importo corrispondente, effettuare il pagamento e poi pretendere l’invio della documentazione tramite il metodo indicato nella richiesta (per PEC sarebbe il meglio).

Fatta questa premessa vi racconto cosa ho fatto io e quanto ho ottenuto.

Ho seguito quanto richiesto in merito al pagamento inviandone copia della ricevuta ed ho chiesto l’invio degli atti con nota formale tramite PEC.

Epilogo: nei documenti trasmessi non c’è alcuna notifica dell’atto interruttivo e nessun provvedimento esecutivo nei miei confronti, quindi non hanno nulla a che pretendere, ho mandato tutto al legale che avevo precedentemente incaricato per valutare le eventuali iniziative da intraprendere.

QUINDI SE NON VOLETE “RESTITUIRE” E BLOCCARE IL PRELIEVO CHE HANNO MINACCIATO DI FARE SULLE VOSTRE PAGHE È ESSENZIALE SEGUIRE QUESTA PROCEDURA PERCHE’, A QUESTO PUNTO, ABBIAMO IL FONDATO SOSPETTO CHE PER MOLTISSIMI LAVORATORI, COME NEL MIO, NON ABBIANO PROPRIO NULLA DI VERAMENTE VALIDO PER RICHIEDERE INDIETRO DELLE SOMME CHE NOI CONTINUIAMO A RITENERE REGOLARMENTE CORRISPOSTE. 



INCENDIO NEI BOSCHI DI CALATAFIMI, COLPITA LA ZONA DI MONTE PANTANO: CANADAIR IN AZIONE


Dal sito trapani.gds.it

di Laura Spanò 03 LUGLIO 2024
Nonostante il costante controllo del territorio ancora una volta Calatafimi viene colpita dalle fiamme. Un incendio sta in queste ore colpendo Monte Pantano, lato abbeveratoio, nella zona Pioppo in territorio di Calatafimi. Scattato l'allarme, sul posto a terra sono entrate in azione alcune squadre di operai dell'antincendio della Forestale, mentre un elicottero ha effettuato dei lanci di acqua nella zona più impervia e non accessibile. Intervenuti anche i volontari della Protezione civile con alcuni mezzi.

Nelle vicinanze si trovano molte abitazioni, non solo di villeggiatura. Si tratta di una zona boschiva di pregio, un vero e proprio polmone verde che ogni estate viene colpito da incendi.

Alcune settimane fa a Calatafimi, in supporto ai volontari della protezione civile regionale di stanza nel Comune, per vigilare h24 il territorio era arrivato il gruppo comunale della protezione civile della città di Botticino, in provincia di Brescia, accompagnato dal responsabile, Pier Carlo Prandini. La loro presenza è prevista fino al 30 settembre.




INCENDI. COSÌ IL DRONE DELLA FORESTALE HA LOCALIZZATO UN INCENDIO A DUE PASSI DALL’AUTOSTRADA A FIUMEFREDDO


Dal sito www.lasicilia.it

Di Maria Elena Quaiotti - 02 Luglio 2024
Prevenzione e repressione incendi, utilizzando i droni: si tratta delle disposizioni date dal Comando generale del Corpo Forestale della Regione da ieri, primo luglio, che varranno fino al 30 ottobre. L’obiettivo è quello di garantire controlli capillari sul territorio, l’intervento tempestivo in caso di incendio, evitare il propagarsi delle fiamme e, se presenti, individuare i responsabili degli incendi, evidentemente dolosi.

Già oggi, tra l’altro giornata particolarmente ventosa, si è registrato il primo intervento concluso in circa mezz’ora evitando così conseguenze potenzialmente disastrose. Grazie al drone infatti si è sventato il propagarsi di un incendio (doloso) da un terreno in territorio di Fiumefreddo che lambisce l’autostrada Me-Ct. L’azione è stata rapidissima: intorno alle 12.30 l’avvistamento dell’incendio, sfruttando la geolocalizzazione del drone in dieci minuti la squadra di pronto intervento “Giarre 24” del Distaccamento Forestale di Giarre era già sul posto con un’autobotte e l’incendio è stato domato in circa venti minuti.

L’incendio suddetto è da considerare di origine dolosa, probabilmente un tentativo di “ripulire” così il terreno, pratica diffusa, ma assolutamente sconsigliata e poco sicura specie in giornate con forte vento. La situazione deve essere sfuggita di mano, tanto che chi aveva appiccato il fuoco era già scappato. La riflessione dovuta è che se non ci fosse stato il drone che ha individuato l’incendio nelle sue prime fasi, e considerata la zona impervia, con il vento e la rapida propagazione delle fiamme molto probabilmente avrebbe dovuto intervenire un canadair, l’incendio avrebbe raggiunto la vicina autostrada con conseguenze sulla sicurezza e sul traffico.
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CONSORZI DI BONIFICA, RIFORMA ANCORA IN STAND BY. AUTERI: “TROPPI DEBITI, SERVONO SOLUZIONI STRUTTURALI”. UNA LEGGE BLOCCATA, SU DUE RIFORME IMPORTANTI, QUELLA DEI CONSORZI E QUELLA SULLA FORESTALE“, SUL QUALE IL GOVERNO SI È IMPEGNATO METTENDO A DISPOSIZIONE 50 MILIONI DI EURO AFFINCHÉ TUTTI I FORESTALI SVOLGESSERO LE 151 GIORNATE LAVORATIVE. IL BLOG: NO COMMENT!


Dal sito ilsicilia.it

Annalisa Ciprì - 2 Luglio 2024
Un clima meno operativo di quel che potrebbe quello dei Consorzi di bonifica e una norma molto importante ma che ancora rimane al palo.

Questo è l’attuale quadro. La riforma di settore, voluta dal governo regionale, è attesa da anni e mira a riorganizzare la materia soprattutto dal punto di vista dello sviluppo e della tutela delle produzioni agro-zootecniche e forestali.

Una riforma che serve agli agricoltori, soprattutto in questo momento così delicato. Il testo sarebbe un buon punto di partenza.
Esaminato già da diverso tempo in II Commissione Bilancio il disegno di legge “Riordino dei Consorzi di bonifica e di irrigazione della Regione siciliana” (n. 530) ma ancora non ha visto la luce come legge finale.

Dopo i pareri e gli approfondimenti espressi in commissione Attività produttive, il ddl è al vaglio della commissione Bilancio già da alcuni mesi. Una situazione che rallenta ulteriormente la calendarizzazione della riforma per la discussione a Sala d’Ercole, anzi addirittura si rischia di cominciare tutto da capo.

“Una situazione quella dei Consorzi di bonifica che non nasce con questo governo ma si protrae da anni, perché il problema è uno ed è enorme, sono pieni di debiti“. I problemi di gestione che interessano comprensori sia dell’aria orientale che di quella occidentale.

Un comprensorio Sicilia nord orientale (superficie 8.538 kmq) che va dal bacino del fiume S. Leonardo, n. 093, (Lentini e bacini minori fra Lentini e Simeto) al bacino del fiume Tusa, n. 024, e bacini minori fra Tusa e Pollina, n. 025. Un altro comprensorio Sicilia nord occidentale (superficie 7.484 kmq) che si estende dal bacino del fiume Pollina, n. 026, al bacino del fiume Magazzolo e bacini minori inclusi fra Magazzolo e Platani, n. 062. Un terzo comprensorio Sicilia sud orientale (superficie 4.713 kmq): dal bacino del fiume Rizzuto, n. 074, e bacini minori fra Imera Meridionale e Rizzuto, n. 073, al bacino del fiume Anapo, n. 091, e bacini minori fra Anapo e Lentini, n. 092. Il quarto comprensorio Sicilia sud occidentale (superficie 4.692 kmq): dal bacino del fiume Platani, n. 063, al bacino del fiume Imera meridionale, n. 072.

L’inganno e la beffa a Lentini, in provincia di Siracusa. Il Consorzio è indebitato e tutti i proprietari terrieri che hanno agrumeti e attività agricole, si trovano ingessati perché i consorzi non riescono a fornire i giusti servizi“. I proprietari si trovano a “dover pagare” per sopperire alle esigenze economiche dei consorzi.

“Com’è possibile salassare i proprietari terrieri quando il Consorzio non riesce a erogare nessun servizio perché è pieno di debiti? E soprattutto, come sono stati contratti questi debiti?“.

Come abbiamo visto (CLICCA QUI) gli interventi di bonifica consistono in primis nella sistemazione e nell’adeguamento delle opere di raccolta, di approvvigionamento, di utilizzazione e di distribuzione di acque superficiali e in falda, prevalentemente per uso irriguo e zootecnico, con ammodernamento degli impianti finalizzato all’aumento della sostenibilità economica e ambientale, mettendo poi a punto nuovi sistemi di regolazione dei corsi d’acqua funzionali alle esigenze dei Consorzi, comprese le opere idrauliche.

O si fa il punto della situazione per capire quanti debiti hanno i Consorzi di bonifica e quanto effettivamente sarebbe l’esigenza economica. Si tratta di fondi che negli anni sono stati utilizzati in mal modo“. Quindi, come si sta contrastando la siccità? “Il presidente Schifani sta mettendo in campo due tipi di operazioni, da una parte si vuole aumentare il numero di invasi e dall’altra si vogliono ripristinare e “migliorare” quelli già esistenti“. A Pergusa e Trapani ci sono già delle dighe che possono benissimo soddisfare le esigenze del territorio, soprattutto dell’entroterra siciliano.

“Bisogna portare avanti questo tipo di lavoro, la politica deve mettere la parola fine al controllo economico dei Consorzi di bonifica. Mettiamo soldi e non riusciamo ad avere nulla“.

Una legge bloccata, su due riforme importanti, quella dei consorzi e quella sulla forestale“, sul quale il governo si è impegnato mettendo a disposizione 50 milioni di euro necessari affinché tutti i dipendenti forestali svolgessero le 151 giornate lavorative, cancellando disparità esistenti da trent’anni tra i dipendenti del corpo, “due riforme che andavano completate nei mesi e di cui il presidente si è fatto carico“.

“La politica e il governo regionale arriva fino ad un certo punto. Quando si soddisfa l’azione economica annuale e poi non si riesce a capitalizzare o ad avere una gestione adeguata, c’è qualcosa che non funziona all’interno“. I siciliani, quindi, dovranno ancora aspettare. E chissà per quanto.

“Tra incendi e siccità parlare è facile, le cose da fare sono altre”. 

Fonte: ilsicilia.it



L'INTERVISTA. MOJRA CANNIZZO È LA PRIMA SICILIANA A PILOTARE UN CANADAIR


Dal sito www.cataniatoday.it

In Italia ci sono in tutto 100 piloti in grado di volare sugli aerei antincendio CL415. Tra loro, altre 3 donne oltre la catanese Moira Cannizzo, che è appena entrata in servizio

Andrea Di Grazia 
Giornalista
02 Luglio 2024

Il primo ufficiale Mojra Dajana Cannizzo, catanese 33enne con diverse licenze di volo conseguite negli Stati Uniti dopo il diploma all’istituto tecnico aeronautico Arturo Ferrarin, è la prima donna siciliana a guidare un Canadair. E' entrata recentemente in servizio presso il gruppo volo antincendio del corpo nazionale dei vigili del fuoco, gestito da una società privata che dispone della più grande flotta al mondo di Canadair. L'italia può infatti contare su 19 aeroplani CL415. Si tratta di bimotori turboelica ad ala alta, con 3 ore di autonomia in attacco e 4 totali autonomia missione. Sono progettati per volare a bassa quota ad una velocità non elevata ed hanno una portata di 6 mila litri d’acqua.

In Italia ci sono sei basi per Canadair

Le basi operative, 6 in tutto, si trovano a Genova, Olbia, Napoli, Roma e Lamezia. Tra queste, Genova, Roma e Lamezia Terme sono permanenti, le altre stagionali e legate all'attività estiva. "Dallo scorso giugno - spiega Mojra Dajana Cannizzo  - ho iniziato l'attività operativa di spegnimento, dopo aver effettuato a febbraio la fase addestrativa. Era un mio sogno da sempre poter lavorare in questo settore. Il mio impiego principale finora è stato quello di conducente di jet privati per conto di una grossa compagnia internazionale. Passo quindi parecchio tempo lontano da Catania, ma del resto il nostro non è un lavoro in cui è facile restare a casa. A meno che non si sia assegnati a voli di linea".

Mojra Cannizzo in volo su un Canadair


Non si vola di notte: aerei operativi dall'alba al tramonto

Quello del pilota di Canadair è un mestiere rischioso, ma non senza orari. Ci sono dei turni ben definiti e si viaggia sempre in due, un comandante ed un primo ufficiale, rispettando rigorosamente le Sops (standard operating procedures). "In Italia ci sono in tutto cento piloti, tra cui tre donne oltre me. Io sono l'ultima arrivata, ma spero di poter avere una progressione nei ruoli, in futuro. In volo poniamo sempre la massima attenzione. Non copriamo le ore notturne -prosegue il primo ufficiale - proprio perchè il nostro lavoro si svolge 'a vista': dall'alba al tramonto. Anche le operazioni di carico acqua, oltre che quelle di 'sgancio', sono delicate a causa del fumo, delle condizioni del mare e delle turbolenze". Le richieste di intervento arrivano ad una sala operativa nazionale, che poi le smista alle varie sedi, in base alla vicinanza geografica all'obiettivo. I primi incendi impegnativi si sono già verificati a giugno in Sicilia e Calabria, ma il grosso deve ancora arrivare. Non è un caso che la maggior parte delle sedi si trovi al Sud Italia.

La chiamata, la scheda via mail e la partenza in pista

Come funziona un Canadair CL-415

Il rifornimento avviene planando a pelo d'acqua, riducendo la velocità per riempire i serbatoi attraverso due bocchette di diametro ridotto, larghe circa 10 cm, che permettono di effettuare il pieno in una decina di secondi. Questa operazione in gergo è definita "scoop" e non necessità di alcuna pompa d'aspirazione. E' la stessa velocità dell'aereo ad imprimere la forza sufficiente per completare il carico. Prima del lancio sul fronte di fuoco, un apposito miscelatore inietta nell'acqua una sostanza tensioattiva, detta "foam", che ha la funzione di diminuire la tensione superficiale dell'acqua in modo da renderla più fluida e rendendola capace di sottrarre ossigeno alle fiamme. Una volta che l'acqua viene prelevata nei due serbatoi, un apposito miscelatore inietta in essa una sostanza tensioattiva, il foam, che ha la funzione di diminuire la tensione superficiale dell'acqua in modo da renderla più fluida ed efficace una volta rovesciata sull'incendio

"Noi siamo avvisati telefonicamente durante le ore di reperibilità - aggiunge Mojra Cannizzo - e, successivamente alla conferma d'ingaggio, riceviamo la scheda della missione via mail. Prima questa procedura avveniva via fax, adesso ci sono procedure più agili grazie al miglioramento delle tecnologie. E' sempre un'emozione poter far rientro in pista dopo aver svolto il proprio lavoro al meglio. Spero di poter essere d'esempio, insieme alle mie colleghe, per motivare anche altre donne che magari ambiscono ad ottenere una posizione lavorativa in ambiti che, a lungo, sono stati considerati prettamente maschili".




INCENDI. RIEPILOGO DI GIORNATA, 01.07.24. GRAFICA CANADAIR REALFOREST FIRETOVIRTUAL


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INCENDIO SU TROINA, SUL POSTO SQUADRA AIB DEL CORPO FORESTALE


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UN INCENDIO DI GROSSE DIMENSIONI È SCOPPIATO A CAMARO (ME). INTERESSATA SOPRATTUTTO LA ZONA DEL COMPLESSO IL MITO


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02/07/2024
Un incendio di grosse dimensioni è scoppiato da un paio di ore a Camaro (Me ) Interessata soprattutto la zona del complesso il Mito. Diverse squadre dei vigili del fuoco sul posto per limitare l’avanzata delle fiamme ma è in corso di valutazione anche la possibilità di sgomberare le abitazioni della zona. Preoccupa la presenza di un grosso serbatoio del Gpl. È stato chiesto l'intervento dei canadair proprio per la vicinanza delle abitazioni.



INCENDIO IN ZONA VALCORRENTE (ETNAPOLIS)


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NOTO. INCENDIO IN LOCALITÀ TRE MAIALI. SI PRESUPPONE A CAUSA DI UN FULMINE. INTERVENUTI PER LO SPEGNIMENTO IL CORPO FORESTALE DI NOTO E L'A.V.C.N. DI NOTO



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02 luglio 2024

LA REPRESSIONE DEGLI INCENDI BOSCHIVI DEVE AVVENIRE PRINCIPALMENTE CON GLI OPERAI FORESTALI PULENDO IL SOTTOBOSCO LASCIANDO DELLE ISOLE PER GLI ANIMALI SELVATICI TENENDO GLI OPERAI A TEMPO INDETERMINATO. IN GERMANIA RARAMENTE SI SENTE PARLARE DI BOSCHI IN FIAMME PERCHÉ LI I BOSCHI SONO TUTTI CURATI NEI MINIMI DETTAGLI


Ricevo e pubblico
da Giovanni Gagliano
operaio forestale dal 1991

La repressione degli incendi boschivi deve avvenire principalmente con le squadre di manutenzione boschiva cioè gli operai forestali pulendo il sottobosco lasciando delle isole per gli animali selvatici tenendo gli operai a tempo indeterminato in aree assegnate e circoscritte e monitorate da organi competenti. Poi le squadre anti incendio forestali rafforzando sia di numero che di equipaggiamento con mezzi efficienti e operativi in più zone solo così si può combattere il fuoco pulendo il sottobosco. PS in Germania raramente si sente parlare di boschi in fiamme perché li caro sindaco Lagalla i boschi sono tutti curati nei minimi dettagli. 


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LA SICILIA E LA CALABRIA LE PIÙ COLPITE DAGLI INCENDI NEL 2023. LA SOLA REGIONE SICILIA, CON UN TOTALE DI 101 KM2 DI SUPERFICIE FORESTALE COLPITA DA INCENDIO, HA CONTRIBUITO AL 64% DEL TOTALE FORESTALE NAZIONALE BRUCIATO NEL 2023

Editoria IOP - Un furioso incendio in un’area boschiva con un elicottero che risponde nel cielo

Dal sito www.agi.it
Le due regioni - secondo i dati Ispra - hanno contribuito a più dell'83% del totale di superficie forestale italiana colpita da grandi incendi boschivi

01 Luglio 2024
AGI - Durante il 2023 l'Italia è stata colpita da incendi boschivi per una superficie complessiva di 1073 km2 (quasi un terzo della Val D'Aosta). Di questi, circa 157 km2 (una superficie confrontabile con l'estensione del Lago di Como) erano composti da ecosistemi terrestri forestali. Il 63% era rappresentato da latifoglie sempreverdi quali lecceti e macchia mediterranea; il 17% di boschi a conifere e il 15% di boschi di latifoglie decidue in prevalenza boschi misti a querce.

Gli incendi avvenuti in Italia nel 2023 sono risultati rilevanti sia per l'estensione complessiva delle aree colpite (inferiore solo al 2021 negli ultimi sei anni) sia perchè hanno colpito sistematicamente solo alcune province. I numeri risultano in aumento rispetto al 2022 soprattutto per le superfici bruciate totali (+36%), e in misura minore per le sole superfici forestali (bruciate +6%). E' quanto emerge dalle attività Ispra nell'ambito delle osservazioni e monitoraggi degli impatti degli incendi di medie e grandi dimensioni sugli ecosistemi.

Lo scopo - spiega una nota - è quello di fornire ogni anno un dettaglio informativo a supporto delle politiche per il ripristino e la conservazione degli ecosistemi terrestri a scala nazionale e locale. I dati relativi agli incendi sono forniti dal sistema European Forest Fires Information System del programma europeo Copernicus Emergency, ed elaborati da Ispra con applicazioni di intelligenza artificiale per il riconoscimento degli ecosistemi coinvolti negli incendi.

Nel 2023 le sole regioni Sicilia e Calabria hanno contribuito a più dell'83% del totale di superficie forestale italiana colpito da grandi incendi boschivi. La sola regione Sicilia, con un totale di 101 km2 di superficie forestale colpita da incendio, ha contribuito al 64% del totale forestale nazionale bruciato nel 2023. Nel 2023 solo 15 regioni su 20 sono state interessate da grandi incendi boschivi. Le regioni che non presentano superfici percorse da incendio sono il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, l'Emilia-Romagna, le Marche e l'Umbria.

Confrontando i dati con l'anno precedente, la superficie percorsa da incendio diminuisce nel 2023 nelle regioni del Nord, del Centro-Nord e del Centro, mentre aumenta nelle regioni del Sud e in Sicilia e Sardegna. La provincia che ha maggiormente sofferto gli incendi è quella di Palermo con 43,5 km2, che da sola rappresenta il 43% del totale forestale regionale bruciato e ben il 28% del totale forestale nazionale percorso da incendio quest'anno.

Anche nella provincia di Messina e in quella di Siracusa sono bruciati rispettivamente 23 e 10 km2 di superficie boschiva. In Calabria, nella sola provincia di Reggio, risultano percorsi da incendio superfici forestali per 20 km2. Il 43% degli ecosistemi forestali percorsi da incendio nel 2023 si trova all'interno di aree protette, appartenenti principalmente a siti della Rete Natura 2000.

Nell'arco di soli quattro giorni, quelli tra il 24 e il 28 luglio 2023, sono bruciati circa 80 km2 di superficie boschiva (mediamente 20 km2/giorno), quasi la metà di quanto bruciato in tutto il 2023. Nei mesi di agosto e settembre sono bruciati mediamente 0,3 km2 di foreste al giorno. Un altro evento significativo è poi quello avvenuto alla fine di settembre, quando sono bruciati nuovamente 20 km2 di bosco tra il 17 e il 23 settembre (in media 2,8 km2/giorno).

Dal 1 gennaio al 31 maggio 2024 risulta una superficie complessiva colpita da incendi boschivi di 39 km2, di cui quasi 12 appartenenti a boschi e foreste. Attualmente l'80% delle aree percorse da incendio sia totali che forestali si trova nelle regioni Sicilia e Calabria.

Fonte: www.agi.it



SIFUS CONFALI - ALLUVIONI, SICCITÀ, INCENDI: PREVENZIONE O I CAMBIAMENTI CLIMATICI NON LASCERANNO SCAMPO AL NOSTRO PAESE


Ricevo e pubblico
dalla Segreteria Nazionale del Sifus Confali

Roma 1-07-2024 - I Temporali, le alluvioni e la grandine  devastano la Valle d’Aosta e il Piemonte, la siccità asseta il sud (si razionalizza l'acqua, si abbattono alberi di agrumi) e gli incendi massacrano la Sicilia.
Questa è la fotografia drammatica che attraversa il nostro paese e che solo Governi miopi ed irresponsabili non vedono. 
A determinare questo drammatico stato di cose è la cancellazione dal vocabolario della classe politica della parola "prevenzione" nella messa in  sicurezza del territorio, nella capacità  di disporre di riserve idriche e di ammodernare le reti irrigue, nella manutenzione del sottobosco e nella realizzazione dei viali parafuoco.
Se la "prevenzione", come denunciamo da anni, non verra assunta come azione centrale e di  ordinaria amministrazione, il nostro paese non avrà scampo rispetto l'intensificarsi dei cambiamenti climatici e i danni che ne deriveranno!
Maurizio Grosso Segretario Generale SiFUS




VASTO INCENDIO A MENFI, DUE CASE EVACUATE: TUTTI GLI INCENDI IN SICILIA


Dal sito livesicilia.it

01 Luglio 2024
Dove sono divampati i roghi

MENFI (AGRIGENTO)– Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato nel territorio comunale di Menfi (Agrigento).

Due abitazioni rurali sono state evacuate per sicurezza dalla Protezione civile comunale. Il fuoco ha interessato anche delle auto parcheggiate, un allevamento di api, bovini e animali da cortile.

Gli altri incendi
Diciassette in tutto gli incendi oggi in Sicilia in cui sono stati impegnati i vigili del fuoco, i forestali e i volontari della protezione civile regionale.

Quattro divampati ad Agrigento, tre a Catania, due a Enna, tre a Messina, tre a Palermo, uno a Ragusa, uno ad Agrigento, due a Trapani.

Nell’agrigentino incendi sono divampati a Palma di Montechiaro in contrada Capreria, a Ribera in contrada Piano Monaco; nel catanese a Caltagirone in contrada Ogliastro, a Maniace in contrada Piano Farina; nell’ennese a Piazza Armerina in contrada Albana; nel messinese a Barcellona Pozzo di Gotto in contrada Lando; a Messina a Portella Castanea e a San Marco d’Alunzio in contrada San Giovanni; nel palermitano a Caccamo in contrada Croce, a Sclafani Bagni e Caltavuturo e a Trappeto.

Nel Trapanese a Salemi in contrada Bosco Leone; nel ragusano a Monterosso Almo in contrada Monte Casasia.





SAN MARCO D'ALUNZIO (ME): VASTO INCENDIO AL DI SOPRA DI MONTE SAN GIOVANNI/VIDEO E FOTO


Dal sito 98zero.com

01 Luglio - Gabriele Onofaro
Il rogo si è sviluppato nel primo pomeriggio, alimentato dal forte caldo delle ultime ore, con picche di temperatura di circa 40 gradi.

Fonte: 98zero.com



TELECAMERE E SQUADRE SPECIALI CONTRO GLI INCENDI, ECCO IL PIANO DEL SINDACO LAGALLA


Dal sito www.blogsicilia.it

01/07/2024
“Controllo del territorio con sensori e telecamere ottiche e termiche, convenzioni con i vigili del fuoco e con la protezione civile per disporre di squadre dedicate nelle giornate di particolare calore e di rischio incendi. Per la prima volta abbiamo un piano preventivo che nasce anche dall’esperienza degli ultimi due anni”. Lo ha detto stamani il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla presentando, al comando dei vigili urbani di via Ugo La Malfa, il piano di prevenzione antincendio.

Attenzione alla discarica di Bellolampo e Montepellegrino

“Particolare attenzione sarà riservata al controllo della discarica di Bellolampo, affidata alla Rap, e del Montepellegrino – ha aggiunto Lagalla – l’anno scorso, la città ha subito danni significativi. Stiamo lavorando con la Regione per garantire gli indennizzi e per il rientro delle persone che hanno dovuto lasciare le abitazioni danneggiate dalle fiamme. Abbiamo aggiornato anche il piano di Protezione civile. Nelle giornate di calore, alcune aree, come il parco della Favorita, potranno essere interdette”.

A finanziare il piano antincendi è stata anche la Fondazione Sicilia presieduta da Maricetta Di Natale. Alla presentazione del piano erano presenti il prefetto Massimo Mariani, l’assessore alla Polizia municipale Dario Falzone e il comandante dei vigili urbani Angelo Colucciello. “Il 95 per cento degli incendi è doloso – ha spiegato Colucciello – con il sistema delle telecamere speriamo di individuare anche i colpevoli dei roghi”.

Nessun allarme diossina in città dopo l’incendio a Bellolampo

Nessun allarme diossina questa volta dopo l’incendio nella discarica di Bellolampo dello scorso 18 giugno. I dati registrati dall’Arpa Sicilia dopo i campionamenti sia a ridosso dell’impianto che in zone più distanti hanno dato valori molto bassi di presenza di diossina e furani nell’aria.

Se è pericoloso quando il livello supera i 300 fg per metro cubo i dati sono rimasti abbondantemente sotto: in una postazione il livello è 23 in un secondo 44. Ben altri valori erano stati registrati nell’incendio del 24 luglio dello scorso anno. Allora le centraline aveva registrato una concentrazione di diossine pari a a 939 TE fg/m3.




CORLEONE. IN FIAMME CAMPI DI GRANO E FORAGGI, SONO STATI IMPIEGATI i VIGILI DEL FUOCO DI CORLEONE E PALERMO, CORPO FORESTALE DI CORLEONE E PALAZZO ADRIANO, PROTEZIONE CIVILE E DUE ELICOTTERI E+S, E TUTTI GLI ALLEVATORI DELLA ZONA CON I PROPRI MEZZI AGRICOLI PER EVITARE IL PEGGIO


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01 Luglio 2024 
COMUNE DI CORLEONE: oggi pomeriggio in fiamme campi di grano e foraggi, sono stati impiegati tutto il pomeriggio vigili del fuoco di Corleone e Palermo, corpo forestale di Corleone e Palazzo Adriano, protezione civile e due elicotteri E+S, e tutti gli allevatori della zona con i propri mezzi agricoli per evitare il peggio.








01 luglio 2024

IL PRECARIATO UN “DANNO COMUNITARIO”, LA SENTENZA: FORESTALI RISARCITI. SI TRATTA DI UNA DECISIONE SENZA PRECEDENTI. ORA LE STABILIZZAZIONI


Dal sito livesicilia.it

Per coloro i quali avevano presentato ricorso

30 Giugno 2024
CALTANISSETTA – La Regione dovrà pagare l’equivalente di 8 mensilità ai lavoratori forestali che hanno fatto ricorso chiedendo il riconoscimento di “danno comunitario”. La Corte d’appello di Caltanissetta ha confermato il verdetto di primo grado e stabilito che ai precari della Forestale spetta un risarcimento. Ovviamente vale per chi ha fatto ricorso.

Lo hanno deciso, i giudici, accogliendo la posizione di un gruppo di Forestali, guidati dall’avvocato Giuseppe Aiello. “l lungo periodo di precariato che sono stati costretti a subire a causa della illegittima reiterazione dei contratti a termine”, in sostanza, è un danno da risarcire. Dovranno pagare l’assessorato regionale dell’agricoltura e l’assessorato al territorio e ambiente.

Un verdetto “senza precedenti”

Si tratta di una decisione senza precedenti, poiché è stato confermato il diritto dei lavoratori forestali al riconoscimento del risarcimento del danno comunitario, superando la richiesta degli Assessorati appellanti di rimettere la questione, in via pregiudiziale, alla Corte di Cassazione”, spiegano dallo Studio Aiello.

“Si attende adesso il deposito delle motivazioni ma, già da ora, può serenamente affermarsi “giustizia è stata fatta”. I principi affermati dal giudice del lavoro di Caltanissetta – confermati dalla Corte di appello nissena – consentiranno agli operai forestali di ottenere il riconoscimento del risarcimento del danno. 

Ora le stabilizzazioni

Contro questa decisione, va specificato, gli assessorati potrebbero fare ricorso ini Cassazione. Anche in questo caso, i lavoratori forestali rappresentati dallo studio Aiello si dicono “pronti a difendere il risultato ottenuto anche avanti la Corte capitolina”.

“E questo – concludono – perché venga definitivamente riconosciuto quanto spettante per giustizia e ciò serva anche da monito per avviare, una volta per tutte, le procedure di stabilizzazione promesse e mai intraprese”.

Le notizie della provincia di Caltanissetta.




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