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12 Aprile 2022
Il corso di formazione ambientale organizzato dal circolo ecologista, nella memoria (e nelle opere) del dirigente dell'Azienda Foreste Ettore LombardoMESSINA. “Il valore e la cura del verde urbano e suburbano” è uno dei temi in cui si articola il corso di formazione ambientale organizzato dal Circolo Legambiente dei Peloritani grazie al contributo messo a disposizione dalla Fondazione Filippo Puglia. In particolare, il giorno 8 aprile 2022, si è svolta un’iniziativa che ha interessato due aree verdi sui monti Peloritani. I corsisti del progetto Puglia, accompagnati dai propri relatori, si sono recati dapprima presso il Polifunzionale di Camaro, che in origine era il vivaio dell’Azienda Forestale e che è stato trasformato in una vera e propria attrazione naturalistica di interesse nazionale, grazie al progetto e direzione dei lavori del compianto dirigente Ettore Lombardo. In suo nome si è svolta una toccante cerimonia, alla presenza di Agatino Sidoti, dirigente dell’Ufficio per il Servizio del Territorio di Messina (UST-ME), e della moglie di Ettore Lombardo, Rossella Saccà, e di un gruppo di lavoratori forestali. E’ stato donato un quadro che ritrae Ettore mentre libera un falco, opera del pittore Enzo Colavecchio. L’opera, in attesa di essere collocata nel polifunzionale, rimarrà custodita presso la sede forestale di Messina. Con la guida del capo operaio Rizzo, è stata effettuata la visita del Polifunzionale, con il suo valore di presidio della biodiversità e che raduna interventi di valore interdisciplinare, come la carta litologica della provincia di Messina; il giardino delle farfalle; l’area delle piante aromatiche e della vegetazione autoctona, nonché il laghetto con le essenze idrofile. Quindi i corsisti si sono recati a piedi alla vicina Foresta del Camaro, un polmone verde di proprietà comunale della superficie di 98 ettari, ricchissima di specie arboree: oltre ai Pini si trovano ad esempio roverelle, sughere e lecci, specie della macchia mediterranea e castagni. A far da guida gli agronomi Gianlucca Mazzaglia e Saverio Tignino, che hanno messo in evidenza come l’area sia nata come opera di protezione idrogeologica per l’abitato di Camaro, e come tuttora svolga egregiamente tale funzione. Nell’occasione hanno anche presentato gli importanti lavori che hanno diretto, grazie ai quali si è potuto realizzare il ripristino della strada interna con i lastricati lavici che rinforzano le curve, con la stabilizzazione delle massicciate e l’opera di ingegneria naturalistica costituita dalla cunetta in pietrame per lo scolo delle acque meteoriche; lavori antincendio di decespugliamento selettivo delle zone limitrofe alle strade interne, una delle quali è stata anche rimessa in funzione fino all’innesto con la strada provinciale a Pizzo Chiarino.
Fonte: www.letteraemme.it
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