Dal sito madonielive.com
12 Settembre 2021
Si è tenuto a Piano Zucchi, presso la Stazione Missionaria Santi Paolo, Aquila e Priscilla il tavolo di confronto tra amministratori locali, parroci della Diocesi, rappresentanti del Governo Regionale, della Protezione Civile, del Parco delle Madonie e del mondo del volontariato promosso dal Vescovo di Cefalù, S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante in occasione della XVI Giornata Nazionale per la Custodia del Creato. Un’occasione per discutere dell’emergenza incendi sulle Madonie, il problema della prevenzione e le possibili soluzioni da mettere in campo, già da subito, per evitare che possa ripetersi nuovamente il triste spettacolo dell’estate che volge al termine e che sarà ricordata come la più tragica per la perdita di biodiversità, i danni alla fauna e alla flora del territorio e alle diverse realtà imprenditoriali.
Un incontro, curato dal Servizio Pastorale Sociale e Lavoro della Diocesi di Cefalù, per mettere sul tavolo le diverse problematiche legate alla prevenzione e alla gestione dell’emergenza, a partire dalle esperienze dei comuni maggiormente colpiti dagli incendi.
“È necessario intervenire subito, soprattutto nella prevenzione – ha affermato Mons. Marciante -, altrimenti i prossimi incendi li avremo sulla coscienza. È un problema che non può essere taciuto: il 70% degli incendi sono di natura dolosa. Chi ci guadagna all’industria del fuoco?”.
Per i sindaci presenti uno dei principali problemi da risolvere è quello del coordinamento delle azioni da mettere in atto nella gestione delle emergenze per rendere più efficienti le fasi dello spegnimento dei roghi e più efficaci le azioni di prevenzione, con la necessità di mantenere puliti i territori e di un maggiore controllo, la formazione dei gruppi di volontari.
“Occorre far crescere la cultura della custodia del creato: le risorse dovrebbero essere usate per l’incremento della prevenzione- ha continuato Mons. Marciante sottolineando anche che essa non può reggersi solo sul volontario -. È fondamentale dotare i comuni di personale stabile che si occupi della tutela del patrimonio boschivo”.
L’Assessore Regionale al Territorio e l’Ambiente Totò Cordaro ha annunciato che la campagna di prevenzione 2022 inizierà già ad ottobre 2021 e che sarà aperto un tavolo con gli amministratori locali e tutti i soggetti interessati per discutere fattivamente delle azioni da intraprendere su tutto il territorio, ottimizzando la macchina di intervento antincendio e definendo i ruoli di ciascuno in un coordinamento unico.
Il grido di dolore degli allevatori che ora devono affrontare gli ingenti danni provocati dagli incendi, è stato rappresentato da Marilina Barreca dell’associazione Sant’Isidoro di Gangi che ha parlato di “lutto” per l’intero territorio, una situazione difficile dalla quale riprendersi.
È necessario dunque un cambiamento di prospettiva, incrementando la cultura della custodia del creato ma anche riprogettando l’economia del territorio, una green economy.
“Occorre guardare a chi ha sperimentato formule nuove – ha concluso il vescovo Marciante – sia nella ricerca sia negli investimenti. Che i sindaci, sostenuti anche dalla Diocesi, si facciano promotori di iniziative di questo tipo. Se non si sviluppa una economia del verde i nostri parchi resteranno solo dei luoghi belli da ammirare”.
I sindaci nelle prossime ore definiranno un messaggio che raccolga le problematiche discusse e le proposte fatte durante l’incontro da indirizzare poi al Governo Regionale per chiedere collaborazione sostegno per le iniziative comuni da intraprendere.
Fonte: madonielive.com
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Dal sito www.rainews.it
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11 Settembre 2021
Piano Zucchi, nelle Madonie un'assemblea contro gli incendi
Dopo i tanti roghi di questa estate l'incontro fra istituzioni locali e governo regionale voluto dal vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante: "Occorre trovare subito chi ha interesse ad appiccare le fiamme"
di Giorgio Ruta - montaggio Gioacchino Novello
Fonte: www.rainews.it
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La protezione civile e le varie associazioni di volontariato ci sostituiranno. Per noi non ci sarà futuro.
RispondiEliminaLavanco Giovanni
Già non fanno che parlare di loro,c'è grande interesse da parte della politica di sistemare forse qualche figlioccio??? Volontariato protezione civile ecc ecc...dopo più di trent'anni di prese in giro,adesso non siamo a loro parere più utili, non odo nessun chiasso né da parte nostra né da parte dei signori sindacati, sarà davvero la nostra fine????? Pure la chiesa ci sta abbandonato. Carapezza angelo
RispondiEliminaE noi che cosa facciamo e che cosa dobbiamo fare? Il governo Musumeci ci a fatto arricchire di chiacchiere a noi forestali, si aspetta questa benedetta legge se la fanno con tanta annsia.Il prossimo anno se non fanno nulla ci hanno preso di nuovo per i fondelli pure questo governo.Di Stefano Mario Giovanni
RispondiEliminaSempre assemblee e di concreto non ce mai niente ci vogliono fatti dpo le parole vengono i fatti
RispondiEliminaSi vero con parole sono bravi i fatti ci vogliono io operaio da 30 anni se finisce la forestale posso solo andare a rubare perché o famiglia a mantenere casa con tasse e varie aspetto sta benedetta riforma che non arriva mai
RispondiEliminaSecondo me ce l'abbiamo le armi per arrivare alla soluzione fate il conto di quanti siamo possiamo con i voti che abbiamo portare una persona a Roma saluti a tutti figlia Salvatore operaio forestale
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