Umberto Ginestra
“Collaborare per costruire la casa
comune”. Nell’intento di “porre l’economia al servizio della persona
umana, di costruire la pace e la giustizia, di salvaguardare
l’ambiente”. Così Papa Francesco in un messaggio alla Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici (Cop 22) in corso a Marrakech (Marocco).
L’evento, riunisce i rappresentanti di quasi 200 Paesi. Ha al centro
l’attuazione dell’accordo di Parigi del 2015 stilato dopo più di due
decenni di negoziati; la limitazione delle emissioni di gas serra. In
una parola, il futuro del pianeta.
Ieri, a lanciare un monito era stato Ban Ki-moon. Per il segretario generale delle Nazioni Unite la lotta ai cambiamenti climatici è un “processo inarrestabile” e il neo-presidente eletto degli Usa, Donald Trump, dovrebbe rivedere la promessa di abbandonare l’accordo globale sul clima, che ha l’obiettivo di ridurre, sia pure gradualmente, le emissioni di gas serra nel corso del secolo.
Nel messaggio il Pontefice, che al tema di una “ecologia integrale” ha dedicato l’enciclica Laudato Sì, accende i riflettori sui poveri e le generazioni future, “che rappresentano la componente più vulnerabile dal preoccupante impatto dei cambiamenti climatici”. Sollecita alla promozione di “strategie di sviluppo nazionali e internazionali basate su una qualità ambientale che potremmo definire solidale”. E pronuncia parole di richiamo: “Lo stile di vita basato sulla cultura dello scarto – avverte, preoccupato – è insostenibile e non deve avere spazio nei nostri modelli di sviluppo e di educazione”.
Pochi giorni fa alla Cop era arrivata la lettera di 240 rappresentanti di tutte le confessioni religiose, che definiscono all’unisono le fonti fossili “eticamente insostenibili”. (ug)
Ieri, a lanciare un monito era stato Ban Ki-moon. Per il segretario generale delle Nazioni Unite la lotta ai cambiamenti climatici è un “processo inarrestabile” e il neo-presidente eletto degli Usa, Donald Trump, dovrebbe rivedere la promessa di abbandonare l’accordo globale sul clima, che ha l’obiettivo di ridurre, sia pure gradualmente, le emissioni di gas serra nel corso del secolo.
Nel messaggio il Pontefice, che al tema di una “ecologia integrale” ha dedicato l’enciclica Laudato Sì, accende i riflettori sui poveri e le generazioni future, “che rappresentano la componente più vulnerabile dal preoccupante impatto dei cambiamenti climatici”. Sollecita alla promozione di “strategie di sviluppo nazionali e internazionali basate su una qualità ambientale che potremmo definire solidale”. E pronuncia parole di richiamo: “Lo stile di vita basato sulla cultura dello scarto – avverte, preoccupato – è insostenibile e non deve avere spazio nei nostri modelli di sviluppo e di educazione”.
Pochi giorni fa alla Cop era arrivata la lettera di 240 rappresentanti di tutte le confessioni religiose, che definiscono all’unisono le fonti fossili “eticamente insostenibili”. (ug)
Qui il messaggio integrale di Papa Francesco
16 Novembre 2016
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