10 luglio 2019

UILA S. MICHELE DI GANZARIA: DOPO 48 ORE DAI PRIMI ROGHI NON SEMBRA POSSIBILE PRONUNCIARE LA PAROLA FINE. NON ACCETTIAMO CHE PER DIECI MESI I LAVORATORI FORESTALI VENGANO ACCUSATI E CONSIDERATI UN COSTO E POI PONIAMO RIMEDIO CON MEZZI AEREI CHE COSTANO MIGLIAIA DI EURO



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di Danilo Parasole 
UILA San Michele di Ganzaria

Aggiornamento delle ore 21:00 - Incendio Montagna Ganzaria

Ci avviciniamo a 48 ore dai primi roghi e ancora non sembra possibile pronunciare la parola fine. 
Nel pomeriggio le fiamme hanno interessato abitazioni in prossimità della periferia del paese, nello specifico in c/da Leona e Tre Case. 
I proprietari sono dovuti intervenire con dei mezzi privati per arginare le fiamme mediante viali parafuoco. 
Non siamo ancora in grado di fare una stima dei danni, la montagna Ganzaria si estende per 1.500 ettari, le zone interessate sono c/da Cutuminello, Consorto, coste dell’Eremita e zona Pietralonga.
Quest’ultima, proprio in questo momento sta ancora bruciando, con fiamme che interessano la parte sud della Montagna Ganzaria e la periferia delle prime abitazioni del paese. 
È doveroso ringraziare tutta la macchina organizzativa dei soccorsi, scesa in campo per salvare il patrimonio boschivo del nostro Comune, squadre antincendio, lavoratori forestali, vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile.
Nella qualità di responsabile locale UILA, sento il dovere di chiedere alle istituzioni locali, di verificare le responsabilità di tutti gli enti preposti alla salvaguardia del demanio forestale. 
È inconcepibile che il 9 di luglio non siano stati fatti i viali parafuoco, che le squadre antincendio non abbiamo i mezzi adeguati per intervenire, si attende il noleggio di mezzi che non sappiamo quando verranno consegnati.
Non accettiamo che per dieci mesi i lavoratori forestali vengano accusati e considerati un costo per le casse regionali o nazionali e poi poniamo rimedio agli incendi con mezzi aerei che costano migliaia di euro per il loro impiego.
Ricordiamo che dalle segnalazioni ricevute, i roghi sono partiti in prossimità delle stradelle all’interno dei boschi; che i lavoratori stagionali non sono stati tutti avviati per la prevenzione del territorio e che la manutenzione ordinaria è stata fatta solo in minima parte.
Proprio in questi momenti, bisogna tenere in considerazione l’importanza dei lavoratori forestali. Solo il loro operato, avviato preventivamente nei mesi di aprile e maggio avrebbe potuto arginare le fiamme e ridurre i danni di una catastrofe annunciata.
La programmazione e la prevenzione sono le strade da percorrere per limitare ogni danno.









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