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31 gennaio 2025
L'APPUNTAMENTO. RIFORMA DEI FORESTALI, NUOVO ROUND A FEBBRAIO: CONVOCATO IL VERTICE IN ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE. L’OBIETTIVO È QUELLO DI TROVARE UNA QUADRA SULLA RIFORMA DI SETTORE
Pietro Minardi - 31 Gennaio 2025
Nuovo vertice sul futuro dei forestali siciliani. I rappresentanti sindacali del comparto di prevenzione boschiva regionale sono stati convocati lunedì 3 febbraio presso la sede dell’assessorato Territorio e Ambiente di via Ugo La Malfa, a Palermo. Un tavolo tecnico, fissato nel primo pomeriggio, al quale parteciperanno gli assessori regionali Salvatore Barbagallo (Agricoltura), Giusi Savarino (Territorio e Ambiente) e Alessandro Dagnino (Bilancio). Luogo nel quale, annunciano le organizzazioni sindacali, si terrà un nuovo presidio dei lavoratori a partire dalle 15. Si tratta, infatti, della seconda manifestazione di questo inizio di 2025, la quale segue a quella tenuta sotto la sede della presidenza della Regione lo scorso 22 gennaio.
Obiettivo: trovare le coperture economiche per la riforma
L’obiettivo è quello di trovare una quadra sulla riforma di settore, in particolare su aspetti quali l’aumento del monte ore e la valorizzazione di uno dei principali bacini di precariato dell’Isola. Un fascicolo che giace da mesi sul tavolo del Governo Regionale. Ciò soprattutto a causa della necessità, ribadita dal presidente della Regione Renato Schifani, di trovare un’adeguata copertura finanziaria. “Senza soldi il pastore non canta messa“, recita un vecchio detto popolare. E la riforma dei Forestali comporterebbe, per stessa ammissione del governatore, un significativo aumento della spesa corrente. Proprio Schifani è uno degli interlocutori invocato dalle organizzazioni sindacali. Anche se il probabile vertice di maggioranza atteso per lunedì potrebbe frenare la sua presenza.
I sindacati: “Lunedì faremo sit-in sotto l’assessorato”
A margine dell’ultimo vertice tenuto a Palazzo d’Orleans lo scorso 22 gennaio, dal tavolo di confronto fra sindacati ed esponenti regionali vennero fuori alcuni dettagli sulla riforma del Forestali. A cominciare dal costo dell’operazione, il quale si aggirerebbe intorno ai 39 milioni di euro. Fatto che ha portato, in quell’occasione, ad una sostanziale fumata nera.
Una situazione su cui, ai microfoni de ilSicilia.it, ha voluto fare il punto l’esponente della Flai Cgil Tonino Russo. “Siamo già rimasti insoddisfatti dall’ultimo incontro avuto a gennaio – commenta il rappresentante sindacale -. Ci aspettavamo di essere ricevuti dal presidente Schifani. E invece potrebbe non essere così. E’ chiaro che noi andremo all’incontro di giorno 3 febbraio. Ci saranno tre assessori regionali ed è giusto sfruttare ogni occasione di confronto. Ma noi andremo all’assessorato Territorio e Ambiente insieme ai lavoratori. Faremo un presidio insieme a loro. Questa riforma la aspettiamo da anni. Da Crocetta a Schifani, ad oggi tutte le promesse sono rimaste tali. Abbiamo avviato questa ennesima stagione di protesta per avere delle risposte. Fino a quando non arriveranno non ci fermeremo“.
Fonte: ilsicilia.it
VARATO IL PIANO DELLE ASSUNZIONI ALLA REGIONE, 1400 POSTI ENTRO IL 2027, 632 ASSUNTI GIÀ QUEST’ANNO. IL BLOG: INVECE PURTROPPO PER I LAVORATORI FORESTALI, IL PRESIDENTE POCHI GIORNI FA HA DICHIARATO CHE PRIMA DOVRÀ VERIFICARE L’ANDAMENTO DEI CONTI E ADDIRITTURA, SE NON HA CERTEZZA DELL’ANDAMENTO DELLE ENTRATE TRIBUTARIE OCCORRERÀ UNA FORTE RIFLESSIONE. ALTRO CHE RIFORMA....
Dal sito www.blogsicilia.it
30/01/2025
La Regione siciliana assume e lo fa a partire da subito con i primi 632 nuovi assunti nell’anno in corso. E’ stato varato dalla giunta il piano delle nuove assunzioni. Saranno 1.348 i nuovi assunti fra dirigenza e comparto nel triennio. Le assunzioni scattano già da quest’anno e si completeranno entro il 2027. I quasi 1400 nuovi ingressi andranno a integrare le fila dell’organico dell’Amministrazione, svuotato negli ultimi anni dai pensionamenti e dal blocco delle assunzioni.
I nuovi assunti, ruolo per ruolo
Di questi nuovi assunti, 632 saranno reclutati e inseriti in organico nell’anno in corso, 345 entro il 2026 e 371 nel 2027. È quanto previsto dal Piao ovvero il Piano integrato di attività e organizzazione della Regione per il triennio 2025-2027, approvato in giunta oggi pomeriggio.
Nel dettaglio, per l’anno 2025 il Piano prevede il reclutamento di 140 dirigenti e 280 funzionari di vari profili (124 con nuovi concorsi e 156 per effetto di scorrimento di graduatorie di precedenti selezioni).
Le stabilizzazione 2025
A questi si aggiungono 12 procedure di stabilizzazione e, infine, il concorso per il potenziamento dei Centri regionali per l’impiego con l’assunzione di 200 funzionari con vari profili. Sempre quest’anno, con l’entrata in vigore del nuovo Contratto di lavoro, saranno effettuate, inoltre, oltre 800 “progressioni verticali in deroga”.
Le assunzioni nel 2026 e nel 2027
Per il 2026, invece, è previsto il reclutamento di 35 dirigenti, mentre per il comparto si prevede l’assunzione di 300 dipendenti con vari profili reclutati tramite nuovi concorsi, 2 stabilizzazioni e 8 assunzioni obbligatorie. Saranno 118 le progressioni tra le categorie.
Nel 2027 previste 79 assunzioni di dirigenti con un nuovo bando, 290 nel comparto di cui 90 funzionari e 200 assistenti (ex istruttori) e 2 assunzioni obbligatorie. Saranno effettuate, infine, altre 100 progressioni fra categorie.
Schifani sul nuovo piano
“Quest’anno – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – prevediamo l’ingresso nell’Amministrazione regionale di 632 nuovi assunti. Saranno in tutto quasi 1.400 entro il 2027 con i quali effettueremo un ricambio generazionale in grado di dare una vigorosa spinta alla macchina amministrativa: la maggior parte, infatti, sarà composta da amministrativi e tecnici, profili di cui la Regione è più carente. Il mio governo intende rinnovare l’organico puntando sulla meritocrazia attraverso nuovi concorsi per reclutare personale giovane e competente. Queste assunzioni sono il frutto dell’accordo che ho raggiunto con il governo nazionale alla fine del 2023 e grazie al quale si è sbloccato il turn over”.
Fonte: www.blogsicilia.it
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ANTINCENDIO, SCHIFANI A VIGILI DEL FUOCO: «DUE MILIONI PER SEDE NELLE ALTE MADONIE». «HO VOLUTO INCONTRARE IL DIRETTORE CARROLO – DICE IL PRESIDENTE SCHIFANI – PER CONDIVIDERE IL PERCORSO DI ATTUAZIONE DELLA NORMA CHE PUNTA A REALIZZARE, POTENZIARE E RIQUALIFICARE LE SEDI ANTINCENDIO DEI VIGILI DEL FUOCO IN UN'OTTICA DI MAGGIORE PREVENZIONE NELLE AREE A PIÙ ELEVATO RISCHIO DI ROGHI. CON QUESTO CORPO ORMAI DA ANNI ABBIAMO UN RAPPORTO DI SINERGIA E COLLABORAZIONE PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO E IL CONTRASTO DEGLI INCENDI IN TUTTA L'ISOLA»
Dal sito www.regione.sicilia.it
30/01/2025
La Regione finanzia la realizzazione di una sede del servizio antincendio dei Vigili del fuoco sulle Alte Madonie, area individuata come altamente a rischio dal direttore del corpo Agatino Carrolo. È quanto emerso nel corso di un incontro che si è tenuto oggi a Palazzo d’Orléans tra il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e Carrolo, alla presenza del dirigente generale della Protezione civile regionale, Salvatore Cocina. Per questo intervento il governo ha destinato 2 milioni di euro nello stralcio della legge di Stabilità in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. «Ho voluto incontrare il direttore Carrolo – dice il presidente Schifani – per condividere il percorso di attuazione della norma che punta a realizzare, potenziare e riqualificare le sedi antincendio dei Vigili del fuoco in un'ottica di maggiore prevenzione nelle aree a più elevato rischio di roghi. Con questo corpo ormai da anni abbiamo un rapporto di sinergia e collaborazione per la salvaguardia del territorio e il contrasto degli incendi in tutta l'Isola»
Fonte: www.regione.sicilia.it
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Dalla pagina Facebook
del Presidente Renato Schifani
Grazie al finanziamento della Regione, presto nelle Alte Madonie verrà inaugurata una nuova stazione dei Vigili del Fuoco, un’infrastruttura strategica che garantirà interventi più rapidi ed efficaci in un’area spesso colpita da incendi boschivi e altre emergenze ambientali
Grazie al finanziamento della Regione, presto nelle Alte Madonie verrà inaugurata una nuova stazione dei Vigili del Fuoco, un’infrastruttura strategica che garantirà interventi più rapidi ed efficaci in un’area spesso colpita da incendi boschivi e altre emergenze ambientali.
Questo progetto rappresenta un passo fondamentale per la tutela del territorio e della popolazione locale, offrendo un presidio operativo più vicino e tempestivo. In un’area così ricca di bellezze naturali, ma anche fragile di fronte ai rischi ambientali, il rafforzamento delle squadre di soccorso è un segnale concreto di attenzione e impegno da parte delle istituzioni.
30 gennaio 2025
SIFUS SICILIA - FORESTALI: L'INCONTRO CON L'ASSESSORE AL TERRITORIO ABBIAMO DECISO DI RACCONTARLO CON 3 POST PER FAR COMPRENDERE MEGLIO LE CREPE DI QUESTO GOVERNO. È REATO?
Dalla pagina Facebook
Sifus Confali - Segreteria Generale
Palermo 30-01-2025 - In data 29 gennaio, come saprete, abbiamo incontrato l'Assessorato Regionale al Territorio, on. Savarino ed abbiamo affrontato 3 questioni importanti che strategicamente abbiamo deciso di raccontare in 3 post diversi per far comprendere meglio agli operai forestali il "pressappochismo" di questo Governo Schifani. È reato? Lo chiedo perché ho percepito qualche inutile ed incomprensibile critica da quei soggetti che quando vengono chiamati a venire in piazza hanno sempre da fare ma tuttavia risultano essere grandi lottatori su Facebook.
Comunque, le 3 questioni affrontate sono:
1) restituzioni arretrati. Ne abbiamo parlato ieri poiché riteniamo che sia l'argomento più urgente.
2) riforma/ prolungamento giornate. Ne abbiamo parlato oggi.
3) Mezzi antincendio inidonei. Forse ne parleremo domani o quando avremo acquisito un ulteriore informazione che ci consentirà di essere completi.
Maurizio Grosso
Segretario Generale SiFUS
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OGGI È VENUTO A MANCARE TOMMASO TURTURICI, UN COLLEGA DELL'ANTINCENDIO DI ALTAVILLA MILICIA, PRESTAVA SERVIZIO PRESSO LA POSTAZIONE ANGELIA
Ricevo e pubblico
Tommaso purtroppo non c'è l'ha fatta!
Oggi è deceduto un collega dell'antincendio 151ista, ha lottato con determinazione contro un male incurabile che lo ha strappato dall' affetto della sua famiglia. Sposato con due figli, di recente era anche diventato nonno.
Tommaso Turturici aveva 61 anni, abitava a Altavilla Milicia e prestava servizio nella squadra Angelia.
I colleghi lo ricordano per l'attaccamento al lavoro e si stringono alla famiglia e ai suoi cari in questo momento difficile.
Sentite condoglianze ai familiari da parte del Blog
R.I.P.
APPARSO MEZZ'ORA FA NELLA PAGINA FACEBOOK DEL SEGRETARIO GENERALE DEL SIFUS, UN SECONDO COMUNICATO PIÙ DETTAGLIATO SULL'INCONTRO DI IERI. "SIFUS SICILIA - FORESTALI: IL GOVERNO SCHIFANI COME EMERGE DALL'INCONTRO CON L'ASSESSORE SAVARINO POTREBBE PUNTARE NON ALLA RIFORMA MA AD AUMENTARE LE GIORNATE LAVORATIVE. GROSSO: IL SIFUS PRETENDERÀ IL MASSIMO DELLE GIORNATE POSSIBILI MA NON SI ACCONTENTERÀ SENZA UNA RIFORMA PRO STABILIZZAZIONE"
Maurizio Grosso Sifus Confali
Palermo 30-01-2025 - Durante l'incontro che si è tenuto ieri mattina presso l''Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente tra l'Assessore Giusy Savarino e la delegazione del SIFUS guidata dal Segretario Franco Cupane si è parlato anche di riforma/ giornate aumentate per i forestali ed è emerso ciò che sapevamo da prima di Natale poiché riferitoci dal dott. Sammartano - Capo di Gabinetto del Presidente Schifani - in occasione di un nostro presidio sotto Palazzo D'Orleans in Palermo.
In sintesi riferisce l'Assessore Savarino: il Governo Schifani sta procedendo ad una ricognizione delle risorse nella consapevolezza che dovranno essere sbloccate verso il prossimo giugno dalla Corte dei Conti e si renderanno disponibili circa 4 miliardi di euro accantonati e relativi agli anni 2021- 2022- 2023. Con una quota/ parte di queste risorse, senza la necessità di mettere in campo un collegato alla finanziaria ma una variazione di bilancio si potrebbe precedere ad allungare le giornate lavorative anche con una programmazione ad indirizzo triennale.
Non ha parlato dell'eventuale numero di giornate in più. Alla fine di questa narrazione Franco Cupane ha incalzato l'Assessore Savarino sostenendo che qualora ci si muova davvero dentro questo quadro, è necessario che si proceda subito con gli avviamenti del personale addetto alla manutenzione e si anticipi di un'ulteriore mese l'avviamento di quello antincendio utilizzando le risorse di bilancio disponibili nelle more di rimpinguarlo con una variazione di bilancio non appena saranno stati sbloccati i fondi dalla corte dei conti.
In base i calcoli del SIFUS basterebbero 50milioni di euro per alzare tutti i contingenti a 178 giornate lavorative.
L'incontro si è concluso con l'impegno del SIFUS a far pervenire all'Assessore Savarino a stretto giro la documentazione economica di quanto sostenuto fermo restando che per il SIFUS medesimo, la soluzione definitiva, nell'interesse del patrimonio boschivo, del territorio, dell'ambiente e soprattutto, degli operai forestali rimane una riforma sul modello del ddl 664 che punta ai contratti a tempo indeterminato di tutti i forestali.
Sull'argomento abbiamo sentito Maurizio Grosso Segretario Generale SiFUS che sull' incontro con l'on. Savarino ha dichiarato: e' evidente che il Governo Schifani non sa che pesci pigliare per sfuggire alle batoste dell'Unione Europea circa l'abuso dei contratti a termine e cerca di trovare soluzioni condivise che gli consentirebbero di sfuggire ai contratti a tempo indeterminato. Noi del SIFUS - ha concluso Grosso - lo spingeremo ad aumentare il massimo possibile di giornate lavorative ma l'assist per sfuggire ai contratti a tempo indeterminato non glielo forniremo mai perché vogliamo la stabilizzazione di tutti i forestali senza se e senza ma.
L'addetto stampa sifus confali
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SARDEGNA. CAMPAGNA ANTINCENDIO, LA REGIONE ANTICIPA: PARTENZA L’1 MAGGIO. QUEST’ANNO L’ANTICIPO SI CONFERMA STRATEGICO, CONSIDERATO CHE IL PATRIMONIO BOSCHIVO E FORESTALE SARDO RISULTA PARTICOLARMENTE VULNERABILE A CAUSA DELL’AUMENTO DELLE TEMPERATURE. IL BLOG: SI ANTICIPERÀ ANCHE IN SICILIA?
Foto repertorio
Dal sito www.cagliaripad.it
Quest’anno l’anticipo si conferma strategico, considerato che il patrimonio boschivo e forestale sardo risulta particolarmente vulnerabile a causa dell’aumento delle temperature
La Giunta Regionale, su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, ha approvato con largo anticipo il piano regionale 2023-2025 per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi. “A differenza degli anni passati, quest’anno pubblichiamo in tempi consoni un provvedimento fondamentale per la lotta al fuoco. Un intervento strategico che punta su azioni tempestive per la tutela del territorio e sul massimo coinvolgimento di tutte le componenti operative. Un passaggio cruciale, reso ancor più necessario dagli effetti dei cambiamenti climatici, che rischiano di rendere la prossima stagione ancora più complessa delle precedenti”. Se fino a pochi anni fa la campagna antincendi boschivi (AIB) prendeva avvio il 15 giugno, nel 2024 il sistema di protezione regionale aveva già anticipato al 1° maggio l’emissione del bollettino di pericolosità da parte del Centro funzionale decentrato. Una decisione senza precedenti, resasi necessaria per fronteggiare un numero di incendi da record già nel mese di aprile. Quest’anno l’anticipo si conferma strategico, considerato che il patrimonio boschivo e forestale sardo risulta particolarmente vulnerabile a causa dell’aumento delle temperature, della siccità prolungata e delle ferite ancora aperte dai fenomeni di disseccamento. “Abbiamo ritenuto essenziale agire con la massima tempestività – sottolinea l’assessora Laconi – perché gli effetti dei cambiamenti climatici impongono nuove strategie. Il nostro obiettivo è quello di essere pronti prima che l’emergenza si manifesti, proteggendo il territorio con tutti i mezzi a nostra disposizione”.
Fonte: www.cagliaripad.it
DAL COMUNICATO DI IERI DEL SIFUS, PURTROPPO NON SI EVINCE L'INTENZIONE DELL'ASSESSORE SAVARINO DI AUMENTARE LE ORE LAVORATIVE DEGLI OPERAI FORESTALI. EPPURE QUESTO ANNUNCIO È STATO RESO PUBBLICO DA LEI NELL'INCONTRO ALLA PREFETTURA DI TRAPANI, IN OCCASIONE DEI RISULTATI DELLE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E CONTRASTO AGLI INCENDI BOSCHIVI. CHE PECCATO NON AVER EVENTUALMENTE AFFRONTATO ANCHE QUESTO ARGOMENTO VISTO CHE NON C'È TRACCIA. L'INCONTRO DEL SIFUS CON L'ASSESSORE SAVARINO ERA STATO CHIESTO ANCHE PER AVERE CONTEZZA DELLA RIFORMA. NON VOGLIAMO FARE POLEMICA, NON VOGLIAMO SBAGLIARCI, MA ABBIAMO INTERPRETATO PROPRIO QUESTO!
L’ATLANTE DEI RINNOVI DEL 2025. I CONTRATTI DELL’AGRICOLTURA. TRA I CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI DA POCO SCADUTI E IN FASE DI RINNOVO, ANCHE QUELLO DEI LAVORATORI IDRAULICO-FORESTALI, CHE HA LA PARTICOLARITÀ DI LEGARSI AI TEMI GREEN SUL TAVOLO NEL NOSTRO PAESE. SE I FORESTALI SONO NELLE CONDIZIONI DI LAVORARE BENE, NE GIOVANO ANCHE L’AMBIENTE E LA SALUTE DELLE PERSONE. MA QUALI SONO LE RICHIESTE DEL SINDACATO, PER QUANDO RIGUARDA QUESTO RINNOVO? «OLTRE AD UN AUMENTO ECONOMICO PARI A 160 EURO, CHIEDONO UNA RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO, IL RICONOSCIMENTO DELL’ANZIANITÀ PROFESSIONALE DEGLI OPERAI, STABILIZZAZIONI PER LOTTARE CONTRO LA PRECARIETÀ, NUOVA OCCUPAZIONE MEDIANTE TURNOVER, UN MAGGIORE CONTROLLO SULLE ATTIVITÀ IN APPALTO»
Dal sito www.flai.it
27/01/2025
I lavoratori della piccola e media industria alimentare. Quelli del settore idraulico forestale. Gli impiegati nella trasformazione del tabacco. I pescatori che lavorano per le cooperative. Per tutti loro è tempo di rinnovo del Contratto collettivo nazionale (Ccnl). Un impegno su cui la Flai è all’opera, ogni giorno. Per un lavoro sempre più dignitoso, sicuro e giusto.
Ma le sfide contrattuali del 2025 non sono solo queste. Ci sono i contratti non ancora scaduti ma al termine della loro vigenza, di cui ci si prepara a stendere il nuovo testo, come quello degli operai agricoli e florovivaisti. E ancora: il rinnovo del biennio economico previsto dal contratto dei consorzi di bonifica e il rinnovo dei contratti provinciali agricoli nei territori in cui ancora non si è ancora giunti ad un accordo.
Per orientarci nella giungla dei contratti di cui sentiremo parlare quest’anno, abbiamo preparato una sorta di Atlante in due puntate, con l’aiuto dei dirigenti della Flai nazionale. Di seguito, la seconda uscita, dedicata all’agricoltura. Trovate qui la prima uscita, dedicata all’industria alimentare e alla pesca. Buona lettura
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Due sono i contratti collettivi nazionali da poco scaduti e in fase di rinnovo nel settore agricolo. Quello dei lavoratori idraulico-forestali e quello degli impiegati nella trasformazione della foglia di tabacco secco allo stato sciolto. Entrambi erano validi fino al 31 dicembre scorso.
Il primo dei due, quello dei forestali, ha la particolarità di legarsi ai temi green sul tavolo nel nostro Paese. «La piattaforma per il rinnovo del Ccnl degli addetti idraulico-forestali evidenzia come la gestione delle foreste e la salvaguardia del territorio attraverso una programmazione strutturale siano elementi strategici nella lotta al cambiamento climatico ed alla tutela dell’ambiente», chiarisce la segretaria nazionale Flai Silvia Guaraldi. Se i forestali sono nelle condizioni di lavorare bene, insomma, ne giovano anche l’ambiente e la salute delle persone.
Ma quali sono le richieste del sindacato, per quando riguarda questo rinnovo? «Oltre ad un aumento economico pari a 160 euro – risponde Guaraldi – chiediamo una riduzione dell’orario di lavoro, il riconoscimento dell’anzianità professionale degli operai, stabilizzazioni per lottare contro la precarietà, nuova occupazione mediante turnover, un maggiore controllo sulle attività in appalto».
Se guardiamo poi all’altro Ccnl “agricolo” in fase di rinnovo, quello delle aziende di trasformazione del tabacco, ci troviamo di fronte ad «un comparto che, più di altri, è stato capace di innovarsi nell’ottica della sostenibilità, diventando parte integrante della storia e delle tradizioni delle zone che lo producono», racconta Silvia Spera, segretaria nazionale Flai.
Per il contratto dei lavoratori del tabacco «le richieste avanzate in piattaforma intendono aggiornare e migliorare tutele e diritti», chiarisce Spera. «Parliamo di tutela della maternità, contrasto alla violenza di genere e al mobbing, salute e sicurezza sul lavoro, classificazione del personale, riduzione dell’orario di lavoro a 36 ore settimanali dalle attuali 40 a parità di salario – elenca Spera -. E ancora, chiediamo un premio di partecipazione per le aziende che non hanno una contrattazione di secondo livello e chiediamo un aumento salariale di 185 euro al 4 livello».
C’è poi un altro accordo “agricolo” che ancora è in periodo di vigenza, ma andrà a scadere il prossimo 31 dicembre. Parliamo del Contratto degli operai agricoli e florovivaisti. Un testo “chiave” per il settore, che riguarda circa un milione di lavoratrici e lavoratori. Mentre si chiude la girandola di rinnovi dei Contratti provinciali agricoli (i Cpl), il sindacato si prepara ad avviare la fase di costruzione della piattaforma di questo importante contratto collettivo. «Vorremmo che fosse di stimolo per un nuovo sviluppo agricolo – precisa Guaraldi -, uno sviluppo attento non solo alle questioni agro-ambientali, sempre più urgenti, ma che veda tornare protagonista del settore primario un lavoro libero e dignitoso, operando per debellare le piaghe dello sfruttamento, del caporalato e del sotto-salario. Anche in questo caso, come per il rinnovo dei forestali, sarà fondamentale e non derogabile la questione salariale e il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori e delle lavoratrici».
Sul tavolo del dipartimento agricoltura, infine, c’è anche il rinnovo del biennio economico 2025-2026 del Contratto dei Consorzi di bonifica. «Vista la situazione particolare in cui versa il settore, pensiamo solo ad alluvioni e siccità dovute alla crisi climatica, e considerate le necessarie trasformazioni sostenute da ingenti finanziamenti nazionali ed europee, si è concordato, in via eccezionale, un’articolazione biennale degli aspetti economici», spiega Spera. «Nella piattaforma unitaria – prosegue la segretaria – è previsto un aumento salariale pari al 6,5% con l’obiettivo di tutelare il potere d’acquisto dei salari. Inoltre ci sono richieste che riguardano la classificazione, l’organizzazione del lavoro, maggiori diritti e tutele del lavoro operaio ed avventizio, per valorizzare le competenze e il lavoro di chi è impiegato nel settore».
«Saremo in campo per il massimo coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici – conclude Guaraldi -. Solo con la loro partecipazione e il loro supporto potremo rilanciare e rafforzare le nostre richieste per un salario dignitoso e per un lavoro stabile e sicuro, così come a gran voce chiediamo con i quesiti referendari che abbiamo promosso».
«Con questi rinnovi – commenta Spera – si chiude per il nostro dipartimento una stagione contrattuale impegnativa, che ci ha visto lavorare ai tavoli per ottenere aumenti salariali che tutelassero il potere d’acquisto delle retribuzioni, per ampliare diritti e tutele, valorizzare il lavoro e la professionalità attraverso percorsi democratici e di rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori, che hanno riconosciuto l’importante lavoro di tutta la Flai».
Fonte: www.flai.it
CONCORSO FORESTALI SICILIA 2025: TUTTO QUELLO CHE SAPPIAMO
Dal sito 98zero.com
Lo scorso dicembre, grazie a un emendamento approvato nella finanziaria regionale, l'iter è stato accelerato
29 Gennaio 2025
La Regione Siciliana ha annunciato il nuovo concorso per il reclutamento di 250 agenti del Corpo Forestale, un’iniziativa fondamentale per rafforzare le risorse dedicate alla tutela del territorio. Lo scorso dicembre, grazie all’approvazione di un emendamento alla finanziaria regionale promosso dall’Assessore al Territorio, Giusi Savarino, l’iter selettivo è stato accelerato e punta a concludersi entro la fine del 2025, garantendo trasparenza e correttezza nel processo.
Questo bando rappresenta un’evoluzione rispetto al concorso annullato del 2023, non solo per la riorganizzazione delle procedure, ma anche per il notevole aumento dei posti disponibili. La decisione è motivata dall’urgenza di sostituire il personale prossimo al pensionamento, stimato in oltre 200 unità tra il 2025 e il 2027.
Dettagli sul Concorso Regione Sicilia Agenti Forestali 2025
Il bando mira a garantire un presidio efficace del territorio siciliano, compensando il personale che andrà in pensione e rispondendo alle crescenti esigenze di tutela ambientale. Il concorso mette a disposizione 250 posti per agenti del Corpo Forestale, è possibile dunque notare un incremento significativo rispetto ai 46 previsti nel bando precedente.
Quali sono i requisiti richiesti?
Se ti stai chiedendo chi può partecipare al Concorso Forestali Sicilia 2025 e quali sono i requisiti, dovrebbero esserci buone speranze che il bando risulti molto inclusivo. Sebbene i dettagli saranno indicati nel bando ufficiale, il diploma di scuola superiore dovrebbe essere il titolo di studio minimo richiesto. Saranno specificati eventuali titoli preferenziali e competenze aggiuntive.
Come si articoleranno le prove e cosa studiare?
Le prove d’esame si svolgeranno in sedi comunicate successivamente ai candidati idonei e includeranno materie relative alle competenze ambientali e forestali, con dettagli indicati nel bando ufficiale. Se lo schema dei concorsi precedenti si ripresenterà, è probabile che alla prova selettiva scritta, seguirà l’accertamento dell’idoneità psico-fisica e il corso di formazione professionale con esami finali.
Ancora non abbiamo tutti gli elementi per poter indicare con esattezza lo svolgimento delle prove e del corso di formazione né le materie da studiare per la prova scritta. Tuttavia è probabile ritrovarsi di fronte a domande che riguardano: educazione civica, ordinamento costituzionale, Statuto della Regione Siciliana, ecologia, botanica, biologia, geografia, geometria e abilità logico-matematiche.
Bando Concorso Forestali Sicilia 2025: quando uscirà?
La pubblicazione del bando è attesa nel corso del 2025, con l’obiettivo di concludere l’intero processo entro la fine dell’anno.
Come Partecipare al Concorso
Le modalità di presentazione della domanda e il relativo modulo saranno disponibili sul portale Concorsi della Regione Siciliana. Ti consigliamo di monitorare regolarmente il sito per non perdere aggiornamenti.
Fonte: 98zero.com
L’OPPOSIZIONE CHE NON C’È PIÙ. DALLA CRISI DEL PD AI 5 STELLE, PASSANDO PER DE LUCA: LE TRAME DI POTERE HANNO AZZERATO IL RIGORE DEGLI INIZI. LA VARDERA, L’UNICO A TIRARSI FUORI DALLA LOTTIZZAZIONE DEL MAXI EMENDAMENTO
Dal sito www.buttanissima.it
Dalla crisi del Pd ai 5 Stelle, passando per De Luca: le trame di potere hanno azzerato il rigore degli inizi
Costantino Muscarà 29/01/2025
L’appuntamento in cui il Partito Democratico ha dato il peggio di sé non è stata una consultazione elettorale, bensì un’Assemblea in cui decidere le regole d’ingaggio per il prossimo congresso. Ha vinto la mozione Barbagallo, che prevede di dare la parola agli iscritti piuttosto che ai gazebo con le primarie. Ma non è solo questo: perché l’esito del voto è stato accolto da una baruffa clamorosa, che non rende onore al secondo partito nazionale. “Ieri si è proceduto con un voto anomalo – ha detto il deputato Tiziano Spada -. Oltre a coloro che erano nella sala, 100 in tutto di cui solo in 20 hanno votato, c’erano 200 persone collegate da remoto: di queste, 150 hanno espresso il loro voto ma non è stata presa in considerazione la nostra richiesta di disporre l’appello nominale allo scopo di verificarne l’identità”. A scatenare la furia dei dissidenti sono state, soprattutto, le parole del segretario: “Questo modello per cui si attacca il compagno di partito o peggio ancora, chi rappresenta il partito, e poi si è proni contro gli avversari politici è insopportabile”.
Barbagallo aveva già fatto notare, alcune settimane fa, l’appiattimento del gruppo del Pd all’Ars rispetto alle scelte assunte dalla maggioranza di Schifani. Tant’è che all’indomani dell’ennesimo “inciucio” sulle mance – 80 milioni suddivisi in maniera scientifica tra deputati dei due schieramenti – arrivò a minacciare un esposto alla Corte dei Conti. Le critiche del segretario si concentrarono principalmente sull’utilizzo di un maxi-emendamento che ha accorpato oltre 1.200 voci di spesa, destinate a una varietà di iniziative locali, tra cui feste e sagre. Secondo Barbagallo, questo approccio avrebbe potuto configurare un uso improprio delle risorse pubbliche, finalizzato a ottenere consenso elettorale attraverso la distribuzione mirata di fondi (voto di scambio?).
L’esposto alla Corte dei Conti, oltre a indignare i parlamentari del Pd, fece saltare sulla sedia anche Sud chiama Nord, partito di Cateno De Luca, il cui giudizio sull’operato del governo, fino ad alcuni mesi fa, era di gran lunga peggiore rispetto alle dichiarazioni un po’ estemporanee del segretario dem. E’ il segno dei tempi: “Siamo davanti a esternazioni deliranti che mostrano lo stato politico-confusionale del segretario del Pd siciliano che ha deciso di fare una mera sceneggiata sulla finanziaria denigrando anche l’intenso lavoro fatto dalle opposizioni, con in testa proprio i deputati del Pd. Con ogni probabilità su imposizione di Roma”. In altri momenti di questa legislatura De Luca avrebbe trovato parole persino più efficaci per descrivere la tentazione delle opposizioni di fungere da stampella dei partiti di maggioranza. Ma le cose sono cambiate dopo che alcuni dei suoi seguaci – a partire dall’ex iena La Vardera – hanno deciso di palesarsi e abbandonare il progetto originario.
La Vardera, l’unico a tirarsi fuori dalla lottizzazione del maxi emendamento, è andato via da Sud chiama Nord all’indomani delle aperture del leader nei confronti di Schifani. Era ottobre dello scorso anno: “Il mio obiettivo è contribuire a cambiare la Sicilia – disse De Luca – e, se per farlo dovrò rinunciare e fare un passo indietro, sono pronto. Sono pronto anche a essere il numero due di una nuova coalizione, una nuova classe politica che sappia rappresentare i nostri obiettivi e i nostri valori”. Alla fine del 2024 per Schifani arrivò addirittura un invito alla conferenza stampa della Città Metropolitana di Messina, in cui De Luca ha ricordato l’impegno del governatore per portare a compimento il patto della Madonnina (con Forza Italia e Berlusconi) e lo sbaraccamento della città da lui amministrata fino al 2022. Lo stesso Schifani ha esaltato le doti amministrative di De Luca, dopo averlo a lungo ignorato come il predecessore Musumeci a causa del frequente turpiloquio nei suoi confronti (“servo sciocco di Roma”, “ologramma”, eccetera eccetera).
Ufficialmente i due rimangono maggioranza e opposizione; ufficiosamente è bastato il contributo di Sud chiama Nord alla solita Finanziaria per rendere plastico il nuovo sentimento dell’uno verso l’altro, e viceversa. L’ex candidato presidente, che nelle urne aveva raccolto mezzo milione di voti grazie a una campagna elettorale urlata e per niente disposta al compromesso, non ha atteso neppure il giro di boa (nel prossimo marzo) per questa svolta governativa. Culminata con la proroga accordata dal presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, al gruppo parlamentare di Sud chiama Nord nonostante sia formato da tre soli deputati (ne servirebbero almeno quattro).
De Luca era stato proposto da alcuni deputati del Pd come prossimo, condiviso candidato a palazzo d’Orleans. E anche il M5s non aveva disdegnato la soluzione più pratica per tutti, passando però da un percorso comune come le primarie. Avrebbero dovuto a iniziare a scrivere insieme un’alternativa alla destra, ma si sono ritrovati su posizioni del tutto divergenti, quasi inconciliabili. I grillini, da quando sono divenuti contiani, si sono ammorbiditi. Dopo aver perso la chance di confrontarsi con Schifani e la Amata all’Ars sugli scandali del turismo (appuntamento sempre rinviato da Galvagno), hanno perso molta della verve iniziale. Non sono più una spina nel fianco. Durante la sessione di bilancio si sono trasformati quasi in stampella, avendo incassato anche loro parecchie misure sui territori. La politica dell’inciucio non ha risparmiato nessuno (tranne lo sbirresco La Vardera) e il tentativo di urlare ai quattro venti gli effetti del caso Auteri, alla fine si è rivelato una farsa. Anzi, i Cinque Stelle sono stati i primi a battersi affinché i contributi venissero assegnati ancora alle associazioni, benché meritevoli. E avevano tentato di allargare le giunte locali, con un assessore in più a comune (la riforma degli enti locali è poi naufragata).
Analizzando al microscopio i primi due anni di questa legislatura, si salvano in pochi. Anche se alla Sicilia, bontà sua, servirebbe non una opposizione imbambolata ma capace e propositiva. In grado di cavalcare le battaglie sociali, di sollevare la questione morale, di indagare i mali della sanità, di stoppare gli sperperi del turismo, di sbarrare le porte degli assessorati ai pagnottisti, di offrire una speranza di cambiamento. Ma il treno – anche questo – sembra passato. “Da vent’anni – ha detto nel corso dell’Assemblea del Pd Giovanni Burtone, deputato regionale e sindaco di Militello – questa terra, esclusa la parentesi sfortunata di Rosario Crocetta, è governata dalla destra. E la risposta di questo partito è una consultazione tra iscritti? Laddove le tessere nel Catanese sono state fatte da amministratori che sostengono giunte guidate da Fratelli d’Italia. Davvero vogliamo che il Pd venga rappresentato da questi?”. Il centrodestra può osservare questo dibattito con ossequioso rispetto (come sta facendo) e prepararsi a comandare per i prossimi vent’anni.
Costantino Muscarà
Fonte: www.buttanissima.it
29 gennaio 2025
SIFUS SICILIA - ESITO INCONTRO CON L'ASSESSORE REG.LE AL TERRITORIO, ON. SAVARINO CIRCA LA RESTITUZIONE A RATE DEGLI ARRETRATI CONTRATTUALI
Dalla pagina Facebook
Maurizio Grosso Sifus Confali
Palermo 29-01-2025 - In data odierna, il Segretario Regionale del SIFUS, Franco Cupane e il dirigente Carlo Gristina, presso la sede dell'assessorato al Territorio in Palermo, hanno incontrato l'Assessore, on. Savarino per pretendere che gli arretrati contrattuali vengano restituiti anziché in un unica soluzione, a rate mensili di 50 euro come già registratosi per gli operai addetti alla manutenzione.
L'on. Giusy Savarino ha comunicato che per poter agire come richiesto dai dirigenti del SIFUS deve attendere conferma dal Governo.
I dirigenti del SIFUS, nelle more di una risposta che auspicano positiva da parte del Governo, invitano gli operai antincendio interessati dal provvedimento ad inviare all'indirizzo dell'Assessorato Territorio ed Ambiente una richiesta di rateizzazione della somma da restituire utilizzando, se vorranno, il modello messo a disposizione dal SIFUS.
Sull'argomento abbiamo sentito Maurizio Grosso Segretario Generale SiFUS che ha dichiarato: se i Governi e cgil-cisl-uil avessero fatto le cose per bene nel corso degli anni, gli operai non dovrebbero restituire alcunché come succede nel resto d"Italia poiché gli arretrati contrattuali rappresentano un diritto purtroppo, negato in Sicilia. La restituzione a rate di 50 euro, come per gli addetti alla manutenzione - ha concluso Grosso - rappresenta la soluzione più comprensibile poiché i nostri legali ci hanno suggerito di non sollevare la questione in giudizio per l'altissimo rischio di soccombenza alle spese processuali.
L'addetto stampa sifus
PARCO DEGLI IBLEI, FORESTALI, STRADE PROVINCIALI E IL PROGETTO IDDE: L’INTERVISTA AL SINDACO DI BUCCHERI ALESSANDRO CAIAZZO. CON IL PRIMO CITTADINO DEL COMUNE IBLEO SONO STATI AFFRONTATI NUMEROSI ARGOMENTI, TRA CUI LA NECESSITÀ DI PORTARE A TERMINE LA RIFORMA DEI FORESTALI CHE OGGI PARE SI SIA IMPANTANATA A PALERMO DOPO UNA PRIMA ACCELERAZIONE
Dal sito www.ibleinews.it
IL FUTURO DEL BORGO
Con il primo cittadino del comune ibleo sono stati affrontati numerosi argomenti
La novità si chiama progetto Idde: “Imprese domestiche delle donne dei borghi siciliani”. Da un’iniziativa dell’associazione Borghi più belli d’Italia, l’Amministrazione Comunale di Buccheri, Comune destinatario del progetto pilota, ha deciso di promuovere un incontro informativo sulla creazione e diffusione di imprese domestiche Iad, per la realizzazione di forme di imprenditoria domestica (destinata soprattutto, ma non esclusivamente, alle donne) per la realizzazione di manufatti culinari legati alla specialità dei luoghi e da inserire in filiere corte. L’appuntamento è per sabato alle 17 al teatro comunale di piazza XXIV maggio e se n’è parlato con il sindaco Alessandro Caiazzo, oggi ospite ai microfoni di SiracusaNews.
Con il primo cittadino del comune ibleo sono stati affrontati numerosi argomenti: dai rapporti con la Protezione civile regionale (soprattutto durante le allerte meteo) a quelli con gli altri sindaci, dal cambio di passo necessario e solo intravisto al momento con la ex Provincia regionale alla necessità di portare a termine la riforma dei forestali che oggi pare si sia impantanata a Palermo dopo una prima accelerazione. Caiazzo si è poi soffermato a lungo sull’istituendo Parco degli Iblei, rispondendo a Marco Mastriani che aveva chiesto “un’operazione verità”.
Disponibile al confronto con tutti, il sindaco di Buccheri ha rinnovato la richiesta di aprire il dibattito coinvolgendo i territori e soprattutto i cittadini, che non si sentono parte integrante di questo progetto e potrebbero solo subire le iniziative calate dall'alto. È pronto, quindi, a valutare pro e contro di un parco la cui genesi nasce quasi 20 anni fa e che non appassiona, se non gli ambientalisti.
29 Gennaio 2025
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Fonte: www.ibleinews.it
A GRANDE RICHIESTA RIPUBBLICHIAMO UN VIDEO DEL MESE DI SETTEMBRE SCORSO DELL'AVVOCATO FASANO. FORESTALI SICILIANI MINACCIATI? NON VI POSSONO LICENZIARE E NEMMENO POSSONO LIMITARE IL VOSTRO ACCESSO AL LAVORO. SIETE TUTELATI DALL'ART. 24 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. ASCOLTATE BENE COSA ESPONGO IN QUESTO VIDEO
Dalla pagina Facebook
dell'Avvocato Angela Fasano
Forestali siciliani minacciati: ascoltate bene cosa espongo in questo video.
Autorizzo alla massima condivisione
Oggetto: Chiarimenti sulla situazione dei lavoratori forestali siciliani
Lo Studio Legale Avvocato Fasano desidera esprimere la propria comprensione per le preoccupazioni sollevate da alcuni lavoratori forestali siciliani riguardo alle recenti notizie apparse sulla stampa.
Tuttavia, è fondamentale che le informazioni diffuse siano basate su dati certi e corretti dal punto di vista legale e processuale.
Critichiamo fermamente le notizie che non rispettano questi criteri, poiché possono generare confusione e preoccupazione ingiustificata tra i lavoratori. È importante sottolineare che, secondo le nostre analisi legali, è impossibile che la Regione Siciliana subisca una stangata economica nei prossimi tre anni a causa delle attuali controversie legali.
Invitiamo tutti i lavoratori a seguire attentamente il video allegato, in cui spieghiamo dettagliatamente le ragioni per cui le previsioni di un gap economico significativo sono infondate.
Vi incoraggiamo a divulgare queste informazioni per garantire una corretta comprensione della situazione.
Per ulteriori chiarimenti, non esitate a contattarci.
IL VUOTO CALENDARIO DELL’ARS. SUI FORESTALI, AD ESEMPIO, IL TENTATIVO NON S’È NEPPURE FATTO. SI PARLA DI UNA RIFORMA GIUNTA ALLO STRISCIONE DEL TRAGUARDO DAI TEMPI DI SAMMARTINO. EPPURE NON S’È MOSSA UNA FOGLIA, TANTO DA INDURRE GLI OPERAI FORESTALI, A PRESENTARSI A PALERMO PER INSCENARE UNA PROTESTA. L'ASSESSORE GIUSY SAVARINO, CON DELEGA A TERRITORIO E AMBIENTE: “ABBIAMO CONFERMATO L’INTENZIONE DEL GOVERNO DI REALIZZARE UN’IMPORTANTE RIFORMA DI SETTORE AFFRONTANDO CON SERIETÀ I PROBLEMI DEGLI OPERAI, MA ANCHE GARANTENDO LA COPERTURA FINANZIARIA PER UN TRIENNIO. BARBAGALLO: “NON POSSO CHE RIAFFERMARE LA VOLONTÀ DI PORTARE A COMPIMENTO QUESTA RIFORMA”. MA IL DATO DI FATTO È CHE I SOLDI NON CI SONO. QUANTI NE SERVIREBBERO? NON SI CAPISCE BENE: SECONDO ALCUNI UNA QUARANTINA, SECONDO ALTRI DI PIÙ. DAGNINO DARÀ LE CARTE
Dal sito www.buttanissima.it
E' la stessa storia da mesi: le uniche cose che Sala d'Ercole vorrebbe fare subiscono slittamenti umilianti
Alberto Paternò - 28/01/2025
La riforma della dirigenza dalla porta di Sala d’Ercole non è mai passata: s’è fermata prima, su richiesta del presidente Schifani che non voleva correre il rischio di ritrovarsi l’ennesima norma confezionata ad hoc per qualche (rac)comandato; ma anche la riscrittura del disegno di legge sulle province è rimasto fuori dal dibattito, in attesa di capire se e come il parlamento nazionale concederà una deroga alla Sicilia. L’altro rinvio con cui deve fare i conti l’Assemblea regionale è la riforma dei forestali, al centro di una protesta la settimana scorsa: non s’è ha da fare (per il momento) nonostante le promesse seminate dal centrodestra in questi anni.
Anche questa, a palazzo dei Normanni, rischia di essere una settimana infruttuosa. Si comincerà, oggi, dalle comunicazioni e della discussione di un disegno di legge sulla disciplina delle strutture ricettive. Nulla che possa dare un impulso deciso alle fortune di questa regione. La Sicilia attende che i 70 deputati offrano qualcosa di concreto all’agenda della legislatura, ma la carne al fuoco – per usare una vecchia espressione del presidente Galvagno – rimane pochina. I tentativi prodotti in questi mesi dal parlamento siciliano, al netto della sessione finanziaria che ha portato in dote una manovra da quasi un miliardo (e un maxiemendamento parlamentare da 80 milioni), non hanno condotto a niente.
Sui forestali, ad esempio, il tentativo non s’è neppure fatto. Si parla di una riforma giunta allo striscione del traguardo dai tempi di Sammartino, che non è più assessore all’agricoltura da aprile 2024 (quando si dimise a seguito di un’inchiesta giudiziaria). A lui è subentrato Schifani con una gestione ad interim di qualche mese, e infine Salvatore Barbagallo, espressione ‘tecnica’ della Lega. Eppure non s’è mossa una foglia, tanto da indurre gli operai forestali, all’inizio della scorsa settimana, a presentarsi a Palermo per inscenare una protesta. “Da anni rivendichiamo una legge di riorganizzazione – hanno scritto in una nota i sindacati – che assicuri a tutti i siciliani la presenza stabile di specialisti della difesa ambientale al servizio del territorio. Dissesto idrogeologico, incendi, lo spopolamento delle aree interne e siccità si combattono anche così. Non a chiacchiere. Il testo normativo è pronto, ma non trova inspiegabilmente la strada per approdare in sala-giunta e, poi, all’Ars. Il presidente Schifani chiarisca cosa sta accadendo, cosa vuol fare”.
A chiarirlo ci hanno pensato i due assessori competenti in materia. La prima è Giusy Savarino, con delega a Territorio e Ambiente: “Abbiamo confermato l’intenzione del governo di realizzare un’importante riforma di settore affrontando con serietà i problemi degli operai, ma anche garantendo la copertura finanziaria per un triennio. Per questo motivo abbiamo convocato i segretari generali dei sindacati per il prossimo 3 febbraio, per avere certezza della tempistica e delle risorse, con il contributo dell’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino”. Barbagallo ha aggiunto qualche frase di rito: “Non posso che riaffermare la volontà di portare a compimento questa riforma”. Ma il dato di fatto è che i soldi non ci sono. Quanti ne servirebbero? Non si capisce bene: secondo alcuni una quarantina, secondo altri di più. Dagnino darà le carte.
E’ a un punto fermo anche la reintroduzione del voto diretto nelle ex province, dopo che la Corte Costituzionale ha impugnato l’emendamento al ddl urbanistica con cui l’Ars ha rinviato ulteriormente le elezioni di secondo livello (già previste il 15 dicembre) e prorogato i commissari. Sarà l’ultima proroga, giurano da Fratelli d’Italia. Il nuovo disegno di legge c’è ed è fermo in commissione Affari istituzionali all’Ars: questa volta, però, nessuno oserà tirarlo fuori finché da Roma non scioglieranno l’arcano della deroga alla Legge Delrio (cioè quella che impone di celebrare le elezioni facendo votare sindaci e consiglieri comunali). Nell’emendamento presentato in commissione Bilancio e Ambiente, a Montecitorio, dalla leghista Sudano, pur di giustificare il ritorno diretto alle urne si tira in ballo una “migliore e più efficace gestione delle emergenze” siciliane, a partire dalla siccità: anche se non è chiaro il legame fra la proposta di redistribuire 300 poltrone e l’acqua carente negli invasi. Le competenze sulla rete idrica sono della Regione – che ha creato persino una cabina di regia – e tutt’al più dei consorzi di bonifica.
Ma non è il solo interrogativo che affligge l’Ars. Dopo vent’anni di profonde anomalie e varie pronunce da parte degli organi preposti (dal Tribunale del Lavoro alla Corte Suprema di Cassazione) nessun governo ha provveduto a eliminare la cosiddetta terza fascia dirigenziale (che non esiste in nessun’altra regione d’Italia). Nell’accordo Stato-Regione del 2021, quello che serviva a riscrivere i termini del rientro dal disavanzo da parte della Regione siciliana, fra i compiti a casa che il governo Musumeci avrebbe dovuto svolgere c’era una richiesta esplicita: “eliminare le distinzioni tra la prima e la seconda fascia dei dirigenti di ruolo, superare la terza fascia dirigenziale avente natura transitoria con l’inquadramento nell’istituenda unica fascia dirigenziale, agli esiti di una procedura selettiva per titoli ed esami (…) con espresso divieto a regime di inquadramenti automatici o per mezzo di concorsi riservati per l’accesso alla dirigenza”. Oggi, a distanza di tempo, quella indicazione è rimasta lettera morte. Fino a qualche settimana fa, quando si è deciso di ripescarla.
Ma se la politica vorrebbe tener fede alla fascia unica, i sindacati spingono per averne due, così da garantire il transito dalla terza alla seconda (oggi svuotata) a tutti i dirigenti che negli anni – pur non potendo – hanno assunto la guida dei dipartimenti apicali. E sono davvero tanti, quasi tutti. Il risultato è un’altra stasi e la situazione è addirittura peggiorata da quando qualche furbetto ha provato ad agganciare alla proposta legislativa un emendamento per consentire la stabilizzazione all’assessorato alla Salute di alcuni dirigenti (molti medici e farmacisti) comandati da altri enti. Gli uffici della burocrazia fanno gola, ma Schifani ha stoppato il tentativo e ottenuto dall’assessore alla Funzione pubblica, Andrea Messina, di “congelare” (ma non ancora ritirare) la discussione. Un rallentamento è necessario perché la proposta della fascia unica, stando ai bene informati, sarebbe andata incontro a una infelice bocciatura dell’aula con l’ausilio del voto segreto, lo stesso che ha rotto le uova nel paniere della maggioranza la prima volta che si era parlato di province (un anno fa).
Le uniche cose che l’Ars vorrebbe fare – purtroppo per Galvagno e per i settanta deputati – non si possono fare. Non ancora. E allora, viva il collegato alla Finanziaria. Presto su questi schermi.
Alberto Paternò
Fonte: www.buttanissima.it
L’INDECENTE BIVACCO DI PALAZZO DEI NORMANNI. VIVONO IN UN PALAZZO DORATO, UN TEMPO ABITATO DAI PRINCIPI E DAI RE. SONO AVVOLTI DA UNA STORIA DI MAGNIFICENZE. SONO RICOPERTI DI DENARO E DI PRIVILEGI. MA I SETTANTA DEPUTATI DELL’ASSEMBLEA REGIONALE NON FANNO ALTRO CHE BIVACCARE TRA SALA D’ERCOLE E IL CORTILE MAQUEDA. HANNO PERSO IL LUME DELLA POLITICA. E ANCHE DELLA DECENZA. NON INTERCETTANO PIÙ I BISOGNI DELLA SOCIETÀ E NON RIESCONO A INCARDINARE UNA SOLA RIFORMA DEGNA DI QUESTO NOME. SONO ALLO SBANDO
Dal sito www.buttanissima.it
Giuseppe Sottile
Vivono in un palazzo dorato, un tempo abitato dai principi e dai re. Sono avvolti da una storia di magnificenze. Sono ricoperti di denaro e di privilegi. Ma i settanta deputati dell’Assemblea regionale non fanno altro che bivaccare tra Sala d’Ercole e il cortile Maqueda. Hanno perso il lume della politica. E anche della decenza. Non intercettano più i bisogni della società e non riescono a incardinare una sola riforma degna di questo nome. Sono allo sbando. Le emergenze della Sicilia si fanno ogni giorno più pressanti ma chi se ne frega della siccità o della sanità? Loro, i settanta di Palazzo dei Normanni, vibrano soltanto quando ci sono da incassare le mance distribuite dal governo per imbambolare le opposizioni. Che aspetta il presidente Gaetano Galvagno a dichiarare pubblicamente il fallimento dell’Ars? Sarebbe il primo atto dignitoso di questa legislatura.
Fonte: www.buttanissima.it
IL SEGRETARIO REGIONALE DEL SIFUS – CONFALI DI SICILIA (FORESTALI) ANNUNCIA L'INCONTRO DI MERCOLEDÌ 29 GENNAIO A PALERMO, CON LE ISTITUZIONI REGIONALI COMPETENTI, AL FINE DI CHIARIRE QUESTIONI IRRISOLTE DA ANNI
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Tvr Xenon
Ricevo e pubblico
dalla Segreteria Regionale del Sifus Confali
Puntata disponibile anche sul sito www.tvrxenon.it nella sezione ON-DEMAND
di Michele Mogavero
Per quanto riguarda gli arretrati contrattuali degli A.I.B. secondo una visione del Blog, in questo momento non bisogna chiedere la rateizzazione, ma continuare eventualmente con il procedimento legale e bloccare la restituzione, cosa che è stata fatta in alcune province come Palermo. Secondo alcuni pareri legali, la restituzione degli arretrati non è dovuta. Non solo, se i lavoratori A.I.B. non dovessero restituire gli arretrati, a quel punto devono essere rimborsati tutti i lavoratori dell'azienda che hanno pagato o che stanno continuando a pagare.
Bisogna affidarsi agli avvocati e seguire le loro indicazioni.
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28 gennaio 2025
ARRETRATI CONTRATTUALI A.I.B. IL SIFUS CHIEDERÀ LA RESTITUZIONE DEGLI ARRETRATI CONTRATTUALI SUL MODELLO ADOTTATO NEI CONFRONTI DEGLI OPERAI DELLA MANUTENZIONE. INVECE I LAVORATORI DELL'ANTINCENDIO CONTINUERANNO EVENTUALMENTE CON IL PROCEDIMENTO LEGALE E SPERANO DI VINCERE PER FARE RESTITUIRE IL MALTOLTO A TUTTI GLI OPERAI
Abbiamo appreso da Facebook, che domani il Sifus incontrerà l'Assessore al Territorio per la questione della restituzione degli arretrati contrattuali sul modello adottato nei confronti degli operai della manutenzione.
Per chi non lo sapesse, i lavoratori forestali dell'antincendio continueranno con il procedimento legale.
Non dimentichiamo che la sentenza di Cassazione cui si appella l'Amministrazione e tutte le successive, non costituiscono titolo di credito; peraltro la sentenza (e tutte le successive) rinviavano alla Corte di Appello ma l'Amministrazione non ha mai dato seguito e i termini sono ormai scaduti da anni.
Non dimentichiamo anche che a tanti lavoratori l'atto interruttivo del 2016 non è mai pervenuto. Non si capisce, in queste condizioni, tutta questa fretta dei sindacati di voler pagare con o senza interessi e mora, con o senza rateazione.
Se i lavoratori A.I.B. non dovessero restituire gli arretrati, a quel punto devono essere rimborsati tutti i lavoratori dell'azienda che hanno pagato o che stanno continuando a pagare.
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