PALERMO – Una Finanziaria “possente” e “con tante buone misure per lo sviluppo”, gli scontri con Cateno De Luca relegati al passato (“le campagne elettorali portano spesso toni eccessivi”) e la sfida di un 2025 “nel quale bisognerà gestire al meglio le emergenze della Sicilia, in primis la siccità”. Nel pomeriggio del 31 dicembre il governatore Renato Schifani parla da Catania, dove si è recato per assistere dal vivo al concerto di Capodanno che Mediaset, su iniziativa della Regione, di lì a poco trasmetterà in diretta dal capoluogo etneo.
Quello di Catania è stato il primo Capodanno con una diretta televisiva nazionale dalla Sicilia. Un evento voluto con forza dal presidente della Regione. “Un’atmosfera bellissima – racconta Schifani -. Proveremo a replicare a Palermo, con la Rai, per il Capodanno 2027. Prima non sarà possibile per via di accordi già presi dalla tv di Stato”.
“Si è detto che è stata la Finanziaria delle mance. Un giudizio ingeneroso. Ci sono tante misure per lo sviluppo con il coinvolgimento di Irfis che in due anni ha erogato risorse per più di mezzo miliardo di euro. I risultati si vedono. Confindustria, Bankitalia, Svimez e le agenzie di rating confermano che la Sicilia cresce grazie a un modello di politica liberale che ho cercato di dare basato su due direttrici: la semplificazione e le misure che guardano al sostegno alle imprese per dare posti di lavoro stabili. L’unico indicatore che non cresce sono i consumi e per questo abbiamo messo in campo in questa manovra l’articolo che prevede un sostegno a quelle famiglie che vogliono acquistare dei beni durevoli. La Regione coprirà in parte gli interessi per gli acquisti a rate. Vogliamo dare fiducia alla gente e innescare un circuito virtuoso”.
Ci sono state critiche per l’articolo che tagliava il bollo alle aziende di autonoleggio. C’è chi l’ha definita una norma ‘pro-Dragotto’, il titolare della Sicily by Car che è in ottimi rapporti con lei.
“Tra me e Tommaso Dragotto c’è un lungo rapporto di amicizia che risale a ben prima della mia candidatura alla presidenza della Regione. Chi pensa che io possa avere ideato una norma in suo favore sbaglia, la sua società ha sede a Bolzano ed è lì perché usufruisce legittimamente di misure fiscali vantaggiose. Il tutto in piena regola e alla luce del sole. L’idea dell’assessore Dagnino era quella di portare anche in Sicilia il modello Trentino, cogliendo le opportunità che ci vengono concesse grazie al nostro Statuto. La norma verrà comunque riproposta nel Collegato. L’abbiamo illustrata alle opposizioni che non sono contrarie. Non vogliamo perdere quest’occasione”.
Le altre misure?
“Abbiamo rifinanziato gli interventi di sostegno all’Irfis per agevolare la fusione tra le imprese. Abbiamo messo una pietra sopra alla lunga storia dei precari Asu dei Beni culturali e abbiamo aiutato i Comuni. Una manovra che guarda alla crescita e che dà risposte alle emergenze. E per le imprese abbiamo in mente un’altra leva importante”.
Quale?
“Intendiamo aumentare la portata della misura varata lo scorso anno per coprire gli interessi dei mutui delle imprese. Il plafond complessivo stabilito inizialmente era di 45 milioni di euro. C’è lo spazio economico per portare la percentuale di copertura da parte della Regione dal 30 al 70%. In questo modo daremo maggiore fiducia alle piccole e medie imprese che finora non hanno usufruito di questa possibilità. La piattaforma per il bando vigente rimarrà aperta sino al 30 gennaio, faremo un monitoraggio quotidiano per fare eventuali ulteriori considerazioni e proposte”.
Sullo sfondo restano tante emergenze, la siccità su tutte.
“Abbiamo investito su due nuovi dissalatori a Palermo, che realizzeremo con il metodo del project financing e che si aggiungeranno a quelli di Trapani, Gela e Porto Empedocle. C’è poi l’investimento che punta a concludere l’ultimo passaggio dell’iter di depurazione delle acque. Al momento in Sicilia le acque depurate non sono utilizzabili per l’agricoltura, con gli investimenti previsti dalla manovra lo saranno. In questo modo libereremo le dighe dalla necessità di fornire l’acqua per i campi”.
Non sono mancate le polemiche sulle cosiddette ‘mance’ ai Comuni.
“Il 61% delle risorse date ai Comuni è destinato agli investimenti che migliorano il territorio. Una manovra possente e che vede i Comuni come principali destinatari. Abbiamo anche previsto dieci milioni per gli enti sopra i centomila abitanti in dissesto. L’attenzione verso i Comuni è massima”.
“Amenta (il presidente di Anci Sicilia, ndr) parla a titolo personale. Non è la prima volta che utilizza questo ruolo per fare delle dichiarazioni senza consultarsi con gli organismi della sua associazione ed è un fatto molto grave. Non voglio entrare nelle dinamiche dell’Anci ma mi auguro che si inneschi una verifica interna all’associazione”.
Lamentele anche da Coldiretti.
“Abbiamo dato tanto all’agricoltura e siamo disposti a dare ancora tanto. In passato, con i vari Collegati, abbiamo messo in campo misure importanti come quella dei voucher per il fieno agli allevatori. Dispiacciono e stupiscono le parole di Coldiretti, associazione con al quale abbiamo avuto interlocuzioni”.
Si era detto ‘stop ai contributi alle associazioni, eppure uno è sfuggito al controllo: 250mila euro all’associazione ‘Per l’Arte’ di Alcamo.
“Ci siamo accorti della cosa subito dopo. Quel finanziamento sarà revocato nel Collegato”.
La maggioranza ha registrato qualche incidente di percorso all’Ars per la Finanziaria.
“Soltanto uno, ma banale. C’è stata un po’ di confusione su un emendamento ordinamentale e molti non hanno compreso il parere dato dal governo in Aula sbagliando il voto in buona fede. Direi un incidente di interlocuzione e non politico, del resto poco prima una serie di votazioni a scrutinio segreto si erano concluse in maniera schiacciante a favore del governo”.
In quella occasione anche una incomprensione con il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
“Tutto chiarito. Il rapporto si è rafforzato e oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo qui a Catania insieme con il presidente del Senato Ignazio La Russa. Io e Gaetano ci vogliamo bene e ribadisco quanto detto in passato: è politicamente più grande della sua età anagrafica. Quando ci sono incomprensioni nessuno ha ragione e nessuno ha torto. Il clima tra di noi è ottimo”.
Gaetano Galvagno e Renato Schifani
Finanziaria appena chiusa, ora il nodo Almaviva.
“Su Almaviva stiamo lavorando per capire come affrontare un problema che è abbastanza complesso”.
Il dibattito all’Ars ha consegnato un nuovo rapporto con le opposizioni.
“C’è stato un confronto estremamente armonioso e costruttivo, nel rispetto delle parti. Abbiamo trovato l’intesa sul maxi-emendamento. Ho accettato la loro posizione di scremare molte delle norme ordinamentali previste, in cambio ho chiesto che la misura sulle Zes veloci possa avere una corsia preferenziale. Questo è il mio modo di fare politica, aprire al dialogo e alle idee altrui. C’è grande rispetto con i capogruppo dell’opposizione. Ne approfitto per annunciare una novità per il prossimo anno”.
Quale?
“Non accadrà nuovamente quello che abbiamo visto quest’anno: una Finanziaria snella che viene poi appesantita da un maxi-emendamento. Ho dato indicazioni all’assessore Dagnino: il prossimo anno presenteremo tuttala manovra, in modo da dare spazio agli approfondimenti”.
Poi c’è De Luca, un rapporto ritrovato con un ex nemico.
“Alle precedenti Europee aveva votato con Forza Italia fornendo anche una candidata, Dafne Musolino, poi le strade si divisero. De Luca è una persona di centro. Alle Regionali ha fatto una campagna elettorale sopra le righe ma quelle sono situazioni particolari. Non giudico le persone da quello che dicono in campagna elettorale. De Luca ha dimostrato di sapere amministrare Messina e adesso Taormina, inoltre i suoi interventi in Aula sono sempre stati caratterizzati da una profonda conoscenza della macchina amministrativa e contabile della Regione. Una figura che, al di là dei toni polemici della campagna elettorale, arricchisce il dibattito politico”.
Potrete costruire insieme qualcosa nel centrodestra?
“Dipenderà da lui. Da parte mia nessuna pregiudiziale, né ne ho sentite dagli altri partiti della coalizione. L’importante è condividere un progetto, un programma e un modo di porsi agli elettori”.
Con il leader Mpa Raffaele Lombardo come va?
“Tutto bene. Ci sentiamo spesso. Abbiamo superato le incomprensioni dell’inizio. Con Lagalla e Miccichè ha dato vita ad un nuovo soggetto politico. Lagalla è un ottimo sindaco e su di lui ho scommesso anche io, Miccichè è la storia d Forza Italia. Abbiamo avuto delle incomprensioni ma il rapporto è consolidato. Di loro tre mi fido e credo nelle loro qualità”.
Termovalorizzatori, al sua grande sfida.
“L’obiettivo è fare partire i lavori prima della fine della legislatura. Al 2025 chiedo solo di potere gestire al meglio le emergenze della Sicilia, dare crescita e occupazione. Soprattutto ai giovani che soffrono per la carenza di formazione”.
Non c’era una riforma del settore all’orizzonte?
“L’ho sollecitata più volte e l’assessore Turano mi ha detto che è pronta. La esaminerò a giorni. Abbiamo bisogno che la richiesta di persone formate da parte delle aziende si incroci con l’offerta”.
C’è anche la sanità, ancora un tasto dolente.
“Valuteremo con la massima trasparenza l’operato dei direttori generali. Nessuno sconto. C’è molto da lavorare nella sanità siciliana. Non ho la bacchetta magica ma se eliminiamo le storture che sono alla base del sistema vedremo gli effetti benefici in futuro”.