29 gennaio 2024

LAVORATORI FORESTALI. ABBIAMO SCRITTO PER LA TERZA VOLTA ALLA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, URSULA VON DER LEYEN, PER SOLLECITARE IL PROCEDIMENTO DI INFRAZIONE. RIMANIAMO FIDUCIOSI SUL TERZO RISCONTRO


di Michele Mogavero
Abbiamo scritto per la terza volta alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, per sollecitare il procedimento di infrazione. Non sappiamo se la Regione Siciliana nel frattempo ha inviato il parere motivato che la Commissione chiedeva. Siamo comunque fiduciosi di ricevere un'altro riscontro, e non avremmo motivo di non esserlo in quanto la Presidente ci ha risposto nelle due volte precedenti.




Breve sintesi su quello che è successo e che quindi si rimane ancora in attesa

Siamo fermi che la Commissione ha avviato la procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora alle autorità italiane nel luglio 2019, seguita da una lettera complementare di costituzione in mora nel dicembre 2020. Sebbene l'Italia abbia fornito spiegazioni sulle proprie norme nazionali, la Commissione le ha ritenute non soddisfacenti e dà ora seguito all'esame con un parere motivato. L'Italia disponeva di 2 mesi per rimediare alle carenze individuate dalla Commissione, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell'UE.
La Commissione ha deciso di inviare un parere motivato all'Italia (INFR(2014)4231) per il recepimento non corretto nell'ordinamento nazionale della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, che impone di non discriminare a danno dei lavoratori a tempo determinato e obbliga gli Stati membri a disporre di misure atte a prevenire e sanzionare l'utilizzo abusivo di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato. La normativa italiana non previene né sanziona in misura sufficiente l'utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato per diverse categorie di lavoratori del settore pubblico in Italia. Tra questi, insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola pubblica, operatori sanitari, lavoratori del settore dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e del settore operistico, personale degli istituti pubblici di ricerca, lavoratori forestali e volontari dei vigili del fuoco nazionali. Alcuni di questi lavoratori hanno anche condizioni di lavoro meno favorevoli rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato, situazione che costituisce una discriminazione e contravviene al diritto dell'Unione.


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I due riscontri precedenti






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