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Ricevo e pubblico
dalla Segreteria regionale del Sifus Confali
Roma 03-11-2023 - Anche il Governo Meloni, come era prevedibile, continua a leggere con sufficienza i problemi derivanti dai cambiamenti climatici affrontandoli come un fenomeno di tipo emergenziale.
Come si fa a non capire che i danni registrati nelle Regioni, a partire dal Nord Italia (Toscana Lombardia, Emilia) possono essere ridimensionati solo qualora si mettesse in campo un grande "piano di prevenzione" contro i fenomeni meteo?
Perché si continua ad intervenire dopo i danni e non prima che si registrino?
Perché si potenzia la Protezione Civile che interviene dopo il realizzarsi dei danni e non soggettività (forestali, ex saap, operai dei consorzi di bonifica) che potrebbero agire prima, in maniera ordinaria, per ridurli al minimo?
Probabilmente ci sono troppi interessi circa la gestione della protezione civile e ciò non fa vedere che i fiumi hanno bisogno della sistemazione degli argini e di pulizia, che ci sono aree diffuse che necessitano di assestamento e consolidamento idrogeologico, che i boschi hanno bisogno di manutenzione ordinaria per non bruciare, che i tombini, le caditoie hanno bisogno di pulizia, che vanno rivisitati i corsi d'acqua deviati dalla cementificazione selvaggia, ecc?
Il Governo Meloni cambi registro! Costruisca un piano di prevenzione serio per la messa in sicurezza del territorio e lo metta in pratica utilizzando operai forestali, ex saap, dei consorzi di bonifica a tempo indeterminato nonché finanziando le regioni per assumere ulteriori 50 mila operai.
La messa in sicurezza del territorio rappresenta la vera emergenza del paese. Chi non la vede, ha bisogno dall'oculista!
Solidarietà piena ed incondizionata alle vittime della Toscana.
Maurizio Grosso Segretario Generale SiFUS CONFALI
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