Ricevo e pubblico
dalle Segreterie regionali
di Fai, Flai e Uila
Non basta una semplice domanda, tra l’altro su un decreto che non riguarda i forestali, per dare certezze ai lavoratori. Una vertenza seria ed importante, che coinvolge 18.000 famiglie, non si affronta con le vertenze legali, che oltretutto spesso hanno danneggiato questo comparto.
Serve una riforma concreta che guarda alle esigenze del territorio e alla stabilità del lavoro forestale e per farla occorrono le risorse finanziarie.
La strada che Flai, Fai e Uila hanno intrapreso è quella della trattativa e della lotta sindacale, convinti, e supportati anche dai nostri legali, che la risposta a questo pezzo importante del mondo del lavoro non la danno giudici e tribunale.
Se la Regione Siciliana avesse dato seguito alle tante e reiterate promesse di maggiore stabilità occupazionale dei lavoratori forestali, questi lavoratori e queste lavoratrici non si troverebbero, ancora una volta, alla mercé di chi approfitta del loro stato di "bisogno" e legittima aspettativa di stabilità!
Il settore forestale rappresenta per la nostra regione una risorsa ineludibile in termini preventivi alla desertificazione e al dissesto idrogeologico. La questione è esclusivamente di volontà politica e di capacità programmatica. Se la Regione avesse davvero a cuore la questione ambientale, saprebbe di avere a disposizione risorse e professionalità.
L'inerzia di questo Governo Regionale continua a produrre l’ennesima strumentalizzazione da parte di sedicenti parti sociali e liberi professionisti, che poco conoscono storia, sistema normativo e previdenziale del settore forestale.
E' di questi giorni, la veicolazione forviante di "moduli per la stabilizzazione", che richiamano in maniera superficiale, strumentale e non priva di interessi, norme e decreti che hanno presupposti applicabili ai forestali. Uno tra tutti: le lavoratrici e i lavoratori non sono stati assunti tramite procedure concorsuali; gli stessi non rientrano nella pianta organica/fabbisogno della Regione Siciliana.
Sia chiaro a tutti che i forestali non sono "abusivi" e che le graduatorie e la loro previdenza, sono il frutto delle loro lotte, dalle quali abbiamo ottenuto norme che regolamentano il settore e tutelano i lavoratori.
Chi in passato ha adito le vie legali per rivendicare la stabilizzazione attraverso i meccanismi del pubblico impiego ha perso, dovendo sostenere le spesi legali e, chi ha vinto, ha ricevuto un indennizzo perdendo il diritto a poter essere riassunto, inoltre i tanti gradi di giudizio non garantiscono un esito positivo e rischiano di protrarsi quando tutti i forestali saranno già pensionati.
E' oramai diventa alquanto stucchevole e faziosa la questione legata alla stagionalità, che evidenzia quanto poca conoscenza ed ignoranza c’è del settore e delle leggi italiane che regolamentano il comparto ed il mondo del lavoro nel nostro paese. Ci limitiamo a ribadire che la stagionalità non è una forma contrattuale, in Italia esistono solo due tipologie di contratto: Tempo Indeterminato e Tempo Determinato. La stagionalità è una condizione di alcuni settori produttivi, tra cui l’agricoltura e la forestale, che impegna i lavoratori per fasi colturali. Condizione che dà tante tutele previdenziali e di integrazione al reddito, che altri settori non hanno.
Palermo, 23 marzo 2022
Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil
A. Scotti A. Russo A. Marino
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Chissà perchè, un essere umano arriva al punto di non fidarsi più di nessuno, spece di chi da più di trent'anni gli butta fumo negli occhi mettendoli uno contro l'altro e creando figli e figliocci. ormai ognuno cerca l'appiglio che ritiene giusto a cui tenersi. CGIL CISL E UIL dove siete stati finora? Sicuramente avete seguito il vostro colore politico, come tutti del resto. magari con la paura di perdere il grande affare: di deleghe, domande di disoccupazione e tanto altro, tradotto milioni di euro. La prova del 9 la vedremo in questa riforma, se cadiamo noi cadrete tutti, Sindacati, Politici, figli figliocci e figliastri. Buon Lavoro
RispondiEliminaMichele Geraci