Foto di Giuseppe Senia
di Salvino Carramusa
La proposta del governo è proiettata verso la estinzione di questa categoria, con l'avallo silente o esplicito di quasi tutto l'arco parlamentare.
Su un albero posto innanzi a Palazzo dei Normanni - sede dell'Ars- si è arrampicata, trasportata dal vento, la bandiera della Flai. In una delle giornate più fredde dei presidi unitari.
Come a ricordare ad un Governo ostile la necessita' di una giusta riforma per i forestali siciliani.
Due fasce (Oti e 151), mantenimento del Turn over, ingresso progressivo di nuova forza lavoro(ricambio generazionale, vista la nostra avanzata eta' media..)
Oggi, non tra 6 anni e utilizzando solamente i risparmi ottenuti dai forestali "in uscita". Anche per tutelare immediatamente le fasce più deboli: 78 e 101.
Non è condivisibile guardare alla riforma solo con un approccio ragionieristico : cioè non superare la spesa attuale di 230.000.000 di euro ogni anno (per la cronaca..: 15/20 anni fa si spendevano 350/400.000.000 di euro a fronte un maggior numero di forestali). Calcoli che peraltro non tengono conto di tutti i possibili fattori di finanziamento (fondi regionali, statali, fondi europei, Pnrr; per non parlare delle "occasioni perdute": l'attuazione piena degli articoli 36 e 37 dello Statuto regionale) ed autofinanziamento (messa a reddito delle aree attrezzate, delle riserve e dei rifugi, utilizzazione e vendita di una piccola parte delle biomasse, rilancio dei vivai forestali anche in una prospettiva di mercato tenuto conto che col Green Deal l'Europa si propone di mettere a dimora 3.000.000.000 di alberi entro il 2030!!! Remunerazione per l'Amministrazione forestale distaccante del lavoro svolto dai forestali presso altri enti, ect).
La logica deve essere quella di un investimento strategico verso una economia verde, le escursioni guidate, il turismo di montagna e la tutela del territorio.
AMPLIAMENTO DELLA SUPERFICIE FORESTALE. Oggi la Sicilia è al penultimo posto tra le regioni d'Italia: 11% del territorio regionale (280.000 ha tra aree pubbliche e private) a fronte del 33/34% nazionale. Ma in realtà la superficie dei boschi alti è di molto inferiore: considerata la notevole incidenza di foreste degradate e incendi.
ATTUAZIONE DEI PIANI DI GESTIONE FORESTALE (che sono decennali) per favorire la naturalizzazione, ridurre i danni provocati da incendi e malattie, migliorare l' adattamento dei boschi ai cambiamenti climatici. In questo ambito si inquadrerebbe razionalmente la valorizzazione dei beni e servizi materiali ed immateriali e i relativi pagamenti (PES, pagamenti servizi ecosistemici).
Oggi in Sicilia solo il 2/3% dei boschi pubblici e privati e' dotato di Piani di Gestione.
Il Testo Unico nazionale in materia di foreste e filiere forestali (2018) stabilisce - tra le altre cose..- che "LE REGIONI POSSONO PREVEDERE FORME DI ACCESSO PRIORITARIO AI FINANZIAMENTI PUBBLICI DEL SETTORE PER LE PROPRIETÀ PUBBLICHE E PRIVATE DOTATE DI PIANI DI GESTIONE" (art.6, comma 9).
Ma per redarre i Piani di Gestione occorrono soprattutto dottori in Scienze forestali ed agrarie, oltre che i professionisti attualmente impegnati (prevalentemente geometri, architetti, ingegneri).
Stabilita' occupazionale e dignità del lavoro, ampliamento delle aree boscate (con ben 65.000 ha ad alta priorità secondo le indicazioni dello stesso Piano forestale regionale), Piani di indirizzo territoriale, Piani di gestione, tutela del territorio dagli incendi utilizzando i sistemi organizzativi, le professionalità, le tecniche e le tecnologie più avanzate (vigilanza dinamica, fuoco prescritto, controfuoco, droni, mezzi di trasporto e di estinzione idonei; soffiatori, nebulizzatori, ect .). Formazione, addestramento e riqualificazione professionale (tenendo conto pure delle differenze di genere), premi di risultato.
Una visione strategica e di sviluppo che manca ad un governo miope. Ovvero la premessa della privatizzazione!
Governo i cui alti vertici hanno financo indicato i forestali come possibili operatori nella lotta al randagismo..e della pulizia delle spiagge!
Pioppo li, 3 febbraio 2022
Salvino Carramusa
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Disamina impeccabile che si scontra con l'apatia politica verso il territorio che merita ben altra attenzione, al fine di evitare le frane madonite dei giorni scorsi. Eppure, eventi come Gianpilieri sembra non abbiano insegnato niente alla casta politica, che poi è brava a fare passerella sulle disgrazie siciliane. Chissà se i forestali saranno colpiti dalla stessa apatia quando si dovranno recare alle urne, visto che questa politica, con la riforma forestale esitata dalla commissione bilancio ha deciso di abbandonare demani forestali e territorio a se stessi............. Saluti Giuseppe Candela
RispondiEliminaIl più giovane forestale ha ormai cinquant'anni e una famiglia con adolescenti da mantenere.
RispondiEliminaI due contingenti li dobbiamo ottenere anche con una mobilità di tutto il comparto.
Altrimenti faranno di noi un comparto da estinguere e da sopprimere.
Cari forestali si deve scendere subito troppo chiacchiere ci sono dobbiamo fare presto sta arrivando l'estate e noi parliamo sempre ci dobbiamo riunire subito amici e colleghi . denaro tony
RispondiEliminama isindacati cosa spettano arganizare iscio però generale seno nfanno igioco cotrecarte Tommaso Lampedusa operaio forestali
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