12 Giugno 2021
Non è andato proprio giù a Sifus-Confali il dietrofront del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, che il 5 maggio in un incontro col sindacato autonomo dei braccianti aveva anticipato la notizia della corrensponsione di un bonus di 1.200 euro una tantum per i braccianti agricoli per una spesa di 650 milioni di euro, che poi si è rivelato essere di 800 euro al momento dell’emanazione del Decreto Sostegni bis.
Non è andato proprio giù, dicevamo. Fino al punto che il sindacato autonomo Sifus-Confali ha contattato un gruppo di parlamentari ed è riuscita a preparare un emendamento che modifica il Decreto e propone di far passare il Bonus da 800 a 1.200 euro.
Un aumento di 400 euro che, se approvato dal Parlamento, diverrebbe effettivo da luglio, mese durante il quale sarà presumibilmente approvata la legge di conversione del Decreto.
L’emendamento andrà in votazione nei prossimi giorni alla Camera. Ai fini della sua approvazione sarà molto importante capire la convergenza che sarà trovata tra le forze politiche che costituiscono la maggioranza di Governo sull’intera ‘partita’ dei Bonus (in particolare sul Bonus 1.600 per il quale si spinge in direzione dell’ampliamento della sua platea) e in particolare sulle risorse economiche a disposizione per eventuali modifiche: l’emendamento infatti chiede di passare da una dote finanziaria – quella attuale del Decreto Sostegni bis – di 448 milioni di euro a 680 milioni di euro.
Una dote finanziaria che secondo gli obiettivi di Sifus-Confali dovrà essere utile anche a coprire il trascinamento delle giornate dell’anno 2019 anche per il 2020 ai fini del riconoscimento delle tutele assistenziali (indennità di disoccupazione) e delle tutele previdenziali (contributi previdenziali), considerato che i braccianti hanno perso – a questi fini – mediamente 4 giornate lavorative nel corso del 2020.
Solamente nei prossimi giorni potremo sapere con certezza se l’emendamento sarà valutato positivamente e se sarà approvato, fino al punto da far salire il bonus ad un importo di 1.200 euro.
Fonte: tuttolavoro24.it
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