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Cgil Sicilia
Palermo, 21 ott- “Se striscia la notizia col servizio sui forestali siciliani cavalca un luogo comune per fare satira ma facendo alla fine disinformazione, quello sconcerta è l’atteggiamento acquiescente del governatore. Musumeci dice di avere pronta una riforma, allora perché la tiene nei cassetti?” Lo dice Tonino Russo, segretario della Flai Cgil Sicilia a proposito del servizio sugli incendi in Sicilia e i forestali andato in onda ieri sera su “Striscia la notizia”. “In quel servizio- rileva Russo- tutto è fuorviante. Intanto il problema degli incendi non riguarda gli avvistamenti, ma quello che viene fatto a monte per la prevenzione (opere e vigilanza contro le azioni dolose) e a valle con gli spegnimenti e il rimboschimento”. Russo aggiunge che “i forestali ce la mettono tutta ma ogni anno si ritrovano con campagne antincendio che partono in ritardo, con carenza di mezzi. Quindi il problema riguarda l’amministrazione e la politica di governo- sottolinea- che non mette in campo una riforma che servirebbe a organizzare meglio i forestali, dotandoli dei necessari mezzi e delle nuove tecnologie ”. Sulle dichiarazione del presidente di Coldiretti Ferreri, che suggerisce di affidare agli agricoltori la vigilanza, Russo controbatte: “Rilevo che è nei terreni incolti privati che scoppiano la maggior parte degli incendi, quindi proprietari e agricoltori dovrebbero darsi da fare per essere in regola con le opere di prevenzione che spettano loro, piuttosto che sparare nel mucchio assieme agli altri”. Il segretario della Flai Sicilia conclude: “Quando la casa brucia è ridicolo, oltre che inutile dare la colpa agli altri. Insomma, per dirla con una metafora, chi sta al timone sta portando la barca sugli scogli e dà la colpa ai marinai che dal canto loro continuano a fare il proprio dovere”.
Le parole di ieri del Presidente Musumeci:
Abbiamo già pronta una riforma del settore dei forestali.
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Salve. Sono un cittadino di Baida, ai piedi del Monte Cuccio di Palermo, dove è scoppiato il primo grande incendio di questo 2020, a metà Maggio.
RispondiEliminaIl problema, a mio modestissimo parere, non sta solo nella prevenzione degli incendi, nella manutenzione delle aree boschive, delle aree private o nel tempestivo avvistamento degli incendi. Il problema sta anche nel capire CHI ha appiccato DELIBERATAMENTE un numero sconcertante di roghi in aree demaniali in tutta la Sicilia! Perché è lampante che si tratti di un'azione univoca e scrupolosamente organizzata da CRIMINALI.
Per iniziare a fare delle ipotesi su chi siano questi criminali, non può non essere seguita la pista di denaro che tali azioni si lasciano dietro, perché è ovvio che chi ha appiccato il fuoco abbia sperato di trarne un beneficio di natura economica. Come? Questo sta alle forze dell'ordine e alle Istituzioni comprenderlo. Se non vogliono seguire tale pista, vuol dire che hanno il "carbone bagnato" (è proprio il caso di dirlo).
I commenti devono essere firmati. Di solito li cestino, ma questa volta ho fatto un'eccezione
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