07 maggio 2020

REGIONE, BONUS AI DIPENDENTI PER LE PRATICHE CIG. I SINDACATI: "STOP ALL'ACCORDO"


Dal sito palermo.repubblica.it

Cgil, Uil e Sadirs chiedono di ritirare la bozza d'intesa che prevedeva 10 euro in più a pratica: "Avviare però trattiva con gli incentivi previsti dal contratto". I 5 stelle presentano mozione di censura contro l'assessore Scavone

di ANTONIO FRASCHILLA - 07 maggio 2020
L'accordo della discordia, che ha portato già alle dimissioni del dirigente generale del Lavoro Vindigni, "va ritirato". A dirlo alcune delle principali sigle sindacali in riferimento alla bozza d'intesa che prevedeva un bonus da 10 euro per ogni pratica di cassa integrazione in deroga smaltita dagli uffici. La Sicilia su 30 mila domande di aziende (che riguardano 150 mila lavoratori) fino a ieri aveva inviato all'Inps 5 mila pratiche soltante in due settimane di lavoro. Da qui il tenativo di accelerare lo smaltimento delle pratriche con un bonus che ha creato indignazione e sollevato una polemica politica arrivata fino a Roma: la ministra della Funzione pubblica Fabiana Dadone ha annunciato l'invio di ispettori alla Regione su questi bonus, mentre Lega, Italia viva, Pd e 5 stelle presentavano interrogazioni alla Camera e al Senato.

Dopo la bufera politica il governatore Nello Musumeci ha convocato il dirigente Vindigni incassando le sue dimissioni. E i sindacati, comprese alcune sigle che avevano firmato la bozza di intesa che prevedeva bonus da 10  a 8 euro a pratica, hanno chiesto di ritirare l'intesa e avviare un nuovo confronto con l'amministrazione per dare sì incentivi ma previsti dal contratto e all'interno del salario accessorio.  "Non si può prevedere un incentivo a cottimo, è inaccettabile", dicono in sintesi sia Alfio Mannino sia Claudio Barone, rispettivamente segretari regionali di Cgil e Cisl.

Anche il Cobas-Codir, sigla molto rappresentativa tra i regionali, concordano nel ritirare l'intesa e ripartite dall'inizio: "Chiediamo che l'Amministrazione regionale prosegua subito le trattative per il completamento dell'accordo alla luce degli strumenti contrattuali vigenti che, sia chiaro, non hanno mai previsto nessun nuovo costo per la Regione e consentirebbero la velocizzazione delle procedure", dicono i segretari Dario Matranga e Marcello Minio.

Intanto anche i dipendenti regionali protestano contro chi ha voluto impostare l'accordo su bonus a pratica come se si trattasse di un "regalo aggiuntivo": "E' grave che si sparga veleno su dipendenti che stanno dando l'anima per cercare di completare queste procedure farraginose, ma non le abbiamo volute noi - dice il dirigente del Centro per l'impiego di Messina Gaetano Sciacca in un video sui social - I dipendenti hanno lavorato giorno e notte, senza badare alle domeniche, alle feste del 25 aprile e primo maggio, ben sapendo della grossa difficoltà che famiglie e lavoratori vivono. Dire che hanno bloccato volutamente il servizio perché volevano 10 euro a pratica è cattiveria. Vergogna, non si può spargere veleno in questo modo". E rivolgendosi ai politici aggiunge: "Sono state dette baggianate da rappresentanti istituzionali che non conoscendo neanche le procedure si permettono di dire bugie che sfociano in odio sociale".

Il tema è quello del salario accessorio, solitamente distribuito a pioggia e che invece i sindacati vorrebbero dare in via prioritaria a chi nel dipartimeto Lavoro si sta occupando delle pratiche Cig legate all'emergenza Covid. Ma nel nuovo accordo si evietà certamente di fissare un "prezzo" per le pratiche smaltite dagli uffici e da dipendenti già pagari con la retribuzione ordinaria per fare questo lavoro. E la polemica politica continia: "L’idea che i dipendenti regionali possano lavorare meglio e con più solerzia solo con un incentivo è sconcertante - dice il capogruppo all'Ars di Italia Viva Nicola d'Agostino - Poco importa, ormai a frittata fatta, cosa si intendeva dire o cosa prevede il contratto di lavoro. Poco importa se il sistema informatico funziona male. Si tratta di 37.000 pratiche: sono meno di 10 pratiche per ciascuno dei 140 dipendenti impegnati in 30 giorni lavorativi. Si muovano ad esitare queste pratiche gli uffici, senza accampare pretese! Facciano arrivare la cassa integrazione a 130.000 siciliani che non la ricevono per la cattiva organizzazione e per i soliti egoismi".

I 5 stelle hanno invece presentato una mozione di censura all'Ars all'assessore Antonio Scavone. "Gestione della cassa integrazione in deroga assolutamente vergognosa, inadeguatezza sul potenziamento dei centri per l'impiego, colpevole immobilismo sulla riforma degli Ipab, malgrado le proposte di legge depositate da tempi all'Ars: basta Scavone deve andare via". Il M5s all'Ars chiede la rimozione dell'assessore al Lavoro della Regione Siciliana, Antonio Scavone, e lo fa con una mozione di censura che e' stata oggi annunciata in aula dal deputato Antonio De Luca, per spingere Musumeci a rimuovere l'esponente del suo governo "rivelatosi - le parole del parlamentare - palesemente inadeguato al ruolo". A Scavone i deputati Cinquestelle contestano, in primis, "l'intollerabile gestione degli ammortizzatori sociali straordinari, con ritardi inaccettabili nella lavorazione delle pratiche di migliaia di lavoratori, ormai con l'acqua alla gola". "Ogni giorno che passa - affermano i deputati - l'angoscia di migliaia di famiglie cresce fino al limite dell'esasperazione. Per chi vive di un solo stipendio, azzerato dall'emergenza Covid, e' un dramma. Sui ritardi della cassa integrazione nei giorni scorsi avevamo lanciato l'allarme e Scavone non ha fatto altro che cercare di minimizzare quanto stava accadendo". "Le dimissioni del direttore generale dell'assessorato - continuano i deputati - hanno il retrogusto amaro di chi si accinge a chiudere la stalla quando i buoi sono in grandissima parte scappati".

Fonte: palermo.repubblica.it



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