Un'intera giornata per scoprire, assaggiare e gustare la manna, protagonista di dolci irresistibili e rimedio naturale per la cura dell’organismo. Domenica 11 marzo a Sanlorenzo Mercato un evento realizzato in collaborazione con il Consorzio Manna Madonita e il Museo della Manna di Pollina per un viaggio alla scoperta dello “zucchero buono” di Sicilia.
Protagonisti a partire dalle 11 saranno proprio i produttori delle Madonie, giunti per l'occasione direttamente da Pollina e Castelbuono per far degustare la manna naturale, ma anche le diverse golosità che se ne possono ricavare. Si parte dai “cannoli” di manna pura, ottenuti dagli intagli sulla corteccia dei frassini per lasciar fuoriuscire una sostanza azzurrina e resinosa che, esposta al sole torrido, si rapprende formando stalattiti biancastre di manna. Ma si potranno ad esempio assaggiare e acquistare anche dolci e biscotti speciali come le 'ntacche di manna, in un confronto diretto con i produttori che ne racconteranno aspetti e peculiarità. E non solo dolci. Nei banchi dei produttori anche innovativi prodotti di cosmesi, dai saponi artigianali, capaci di levigare e purificare la pelle in modo naturale, alle creme che donano elasticità e morbidezza.
Le proprietà della manna sono infinite. Dolcificante naturale per la produzione di piatti dolci e salati, ma anche integratore alimentare ricco di antiossidanti e di fruttosio, la manna è anche ingrediente biologico per preparazioni farmaceutiche, omeopatiche e cosmetiche. La linfa zuccherina prodotta dai frassini madoniti fino agli anni ’60 veniva usata a livello internazionale dalle industrie farmaceutiche. Erano migliaia gli ettari di frassineti coltivati in tutta la Sicilia nord occidentale. Un patrimonio forestale ridotto oggi a 250 ettari nei paesi di Pollina e Castelbuono, in provincia di Palermo, di cui soltanto il 20-30% dei frassini è ancora produttivo. Ma oggi la manna è stata riscoperta da chef, pasticceri e aziende di medicina naturale.
La raccolta avviene con il mannaruòlu (per incidere), la rasula (per raschiare la manna che rimane nei solchi della corteccia) e una grande foglia di ficodindia (che raccoglie la parte colata a terra). Non tutta la manna raccolta è di elevata qualità: solo quella che scivola a stalattite e non entra in contatto con la corteccia è manna purissima.
Fonte: www.palermotoday.it
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