È sulla stampa di oggi la notizia sui conti del bilancio della Regione per i quali, per i prossimi tre anni, nessuno si faccia illusioni. È un refrain continuo e persistente che si ascolta fin dalla campagna elettorale. Se così è, non vi sono le coperture, che pure erano state annunciate e assicurate dalla precedente gestione dell'Assessorato all'Economia, per esempio, per quanto riguarda:
1. l’azzeramento dell’IRAP dal 2018 e il dimezzamento dell’IRPEF che, dal 2019, sarebbe stata completamente azzerata ponendo la Sicilia fra le poche Regioni virtuose;
2. l’estensione nel triennio 2018-2020, ai soggetti inoccupati, del ticket sanitario già previsto per i disoccupati;
3. la stabilità dei trasferimenti al sistema dei Comuni e degli enti regionali;
4. il fondo per la progettazione per i Comuni al fine di aggiornare e disporre di un adeguato parco progetti necessario per intercettare risorse extraregionali;
5. la totale copertura del concorso della finanza pubblica per le Province oltre il mantenimento dei trasferimenti ordinari per il loro funzionamento di modo che si evitassero i problemi di dissesto finanziario cui sono state esposte in questi anni e si garantissero i dipendenti (circa 5000) oltre i servizi da assicurare;
6. La totale copertura dei rinnovi contrattuali dei dipendenti della Regione Siciliana e degli enti regionali in linea con quanto avvenuto nello Stato e la relativa stabilizzazione di tuto il personale precario (degli EELL e della Regione);
7. la totale copertura del rinnovo contrattuale degli operai forestali secondo l'accordo di recente siglato con le OOSS;
8. la copertura, per l’assunzione full time di tutto il personale dell'albo delle società partecipate della Regione Siciliana, anche con la previsione normativa per la trasformazione del rapporto part time;
9. l’ulteriore copertura per la mobilità del personale in esubero delle province per non intaccare la stabilizzazione del personale precario degli enti locali;
10. gli investimenti a sostegno nel campo della digitalizzazione della PP.AA. con copertura delle spese dei canoni Internet delle scuole;
11. il fondo destinato a nuove iniziative per lo sviluppo e il welfare;
12. gli stanziamenti per la cultura con il sostegno dei teatri e delle Fondazioni del sistema regionale pubblico.
È DUNQUE VERAMENTE COSI’? CHI DICE LA VERITÀ SUI CONTI?
In verità, gli ultimi bilanci della Regione sono stati parificati dalla Corte dei Conti, che ha fatto chiarezza su una diatriba proveniente da lontano (baste rileggere le severe relazioni di parifica degli ultimi 3 anni, per rendersi conto dell’effettivo stato dei conti e della riconosciuta 'azione portata avanti).
Tuttavia, se è comprensibile che il nuovo Governo appena insediato faccia la sua propria operazione verità per avere contezza di cosa ha avuto ereditato e per ‘giustificare’ la sua nuova linea d’azione, è altrettanto comprensibile che chi quei bilanci precedenti li ha predisposti e sostenuti votandoli in Parlamento ne desse pubblica dimostrazione fugandone ogni dubbio, non tanto per una difesa d’ufficio del proprio operato ma per una sana operazione verità che interesserebbe ai cittadini.
Insomma, sarebbe interessante che chi ne ha titolo, mi riferisco al PD e al suo Gruppo parlamentare, per esempio, promuovesse un pubblico contradditorio con il Governo (la sede più propria sarebbe ovviamente il Parlamento), oppure una pubblica iniziativa, per dimostrare, carte alla mano, cosa sono stati i bilanci della Regione ereditati dalla legislatura precedente, e cosa ha significato, invece, assumersi la responsabilità di non fare andare in default la Regione Sicilia, non intaccando il sistema sociale che comunque sopravvive grazie alla Regione e liberando così risorse per lo sviluppo (fatto, questo, riconosciuto da autorevoli editorialisti, anche di media nazionali), operando, invece, una netta operazione di risanamento e di rigore in controtendenza con le entrate fittizie e le spese certe, con le valorizzazioni immobiliari di dubbia certezza (ampie e documentate le cronache giornalistiche, anche odierne) dei Governi precedenti che hanno solo prodotto indebitamento e buchi di bilancio, questi sì, certi!, .
Salvo le diverse interpretazioni (sempre possibili), delle due, l’una: se i numeri sono numeri, o dice il vero chi sostiene che i conti non sono in regola (anche la Corte dei Conti allora, avrebbe sbagliato), il bilancio fa acqua da tutte le parti e per i prossimi tre anni non c’è di che sperare; oppure, dice il vero chi ha sostenuto e sostiene che i conti sono in regola, almeno quelli lasciati con l’ultima legge di stabilità regionale predisposta e consegnata agli atti del nuovo Governo, sono state appostate le risorse necessarie per corrispondere, finalmente, alle attese del popolo siciliano, sopra richiamate.
Se A, non B, Tertium, non datur!, si direbbe.
Sarebbe questa, una dovuta, necessaria, doverosa operazione VERITA’ di un’opposizione che ha una sana cultura di Governo, che si confronta, incalza, contraddice, se del caso, e si contrappone al Governo quando i fatti sono così eclatanti da richiederlo.
Sarebbe anche un momento di chiarezza pubblica perché tutti possano capirne un po’ di più.
Su twitter il presidente del Comitato Inail Palermo, Michelangelo Ingrassia: Conti #Sicilia d'accordo con Librizzi su rumoroso silenzio deputati @pd_ars o mente governo o mentono loro: parlino!
Il Blog ricorda che Lupo e Cracolici hanno votato l'ultimo bilancio e ora non hanno nulla da dire? Non sapevano quel che votavano?
Sono decenni che si sentono le stesse storie:- il bilancio è indebitato fino al collo! Però poi tutti si "scannano" per andare al potere, chissà perché? La politica ha sempre giocato a nascondere i soldi che potrebbero migliorare le condizioni di tutti. Un giochetto analogo ha fatto si che saltasse l'accordo del novembre 2005 che poi è diventato la legge 14/06. Saluti Giuseppe Candela
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