29 novembre 2017

REGIONE, MUSUMECI SCEGLIE I SUOI ASSESSORI: ENTRANO FIGUCCIA E BANDIERA

(ansa)

Il neopresidente ha ufficiliazzato i nomi della squadra di governo: due donne e dieci uomini. Il deputato Udc supera al fotofinish Margherita La Rocca Ruvolo, il forzista siracusano prevale su Guaiana. Due donne e dieci uomini in giunta. Oggi le deleghe: c'è il nodo dei rifiuti
di ANTONIO FRASCHILLA e EMANUELE LAURIA

28 Novembre 2017
I nomi ci sono, mancano le deleghe. Quelle, probabilmente, saranno ufficializzate oggi. Nasce la giunta Musumeci. Giunta politica, con due o tre tecnici non sforniti di esperienza di governo. Due donne e dieci uomini.

La soluzione trovata dal neogovernatore, alla fine, scontenta la Lega che rimane fuori dalla squadra e invece premia Raffaele Lombardo, che avrà nell’esecutivo di Palazzo d’Orleans un’esponente di suo diretto riferimento, la presidentessa dell’ordine dei farmacisti di Caltanissetta Mariella Ippolito. Forza Italia rinuncia a un posto e ciò garantirà al commissario Gianfranco Micciché i voti dell’Mpa nell’elezione per la presidenza dell’Ars.

I prescelti azzurri sono il catanese Marco Falcone, capogruppo uscente, la messinese Bernadette Grasso, ex sindaco di Rocca di Caprileone, e il siracusano Edy Bandiera, neodeputato legato all’ex ministra Stefania Prestigiacomo. Il quarto assessore è Gaetano Armao, da tempo vicepresidente in pectore e delegato all’Economia. Anche Vittorio Sgarbi, in predicato di diventare assessore ai Beni culturali, entrerà in quota Forza Italia.

La novità è Bandiera, che taglia fuori dalla corsa verso l'esecutivo  almeno un paio di forzisti cui Micciché in campagna elettorale aveva promesso un assessorato: il trapanese Giuseppe Guaiana, il coordinatore agrigentino Vincenzo Giambrone.

L'altro volto nuovo, rispetto alla squadra su cui Musumeci lavorava fino a ieri mattina, è quello del deputato palermitano Vincenzo Figuccia, da pochi mesi transitato da Forza Italia all'Udc. Figuccia prevale al fotofinish su Margherita La Rocca Ruvolo, anche lei parlamentare regionale e sindaco di Montevago. L'altro nome in quota Udc è quello dell'ex capogruppo Girolamo Turano.

I popolari autonomisti guadagnano dunque un posto in più con l’ingresso della Ippolito in quota Mpa. Gli altri due nomi sono quello di Roberto Lagalla (per lui la Formazione professionale) e Toto Cordaro.

Musumeci promuove in giunta un uomo di fiducia, l’avvocato catanese Ruggero Razza destinato alla Sanità. Per la componente Fratelli D’Italia-Noi con Salvini ecco in giunta Sandro Pappalardo, esponente catanese di Fdi, altro assessore che Musumeci considera un “fedelissimo”.

Da sciogliere, come detto, il nodo delle deleghe: una delle poltrone più calde dell’amministrazione, quella dell’Energia e dei Rifiuti, potrebbe andare a Pappalardo o  proprio all’ultimo entrato nel lotto, ovvero Figuccia. L'alternativa, per uno dei due, sarebbe il Turismo.

Falcone, in un primo momento destinato alla Sanità e poi all’Agricoltura, potrebbe invece avere le Infrastrutture. All’Agricoltura, assessorato di fascia “A”, potrebbe andare Bandiera, per il quale non è esclusa l’opzione Attività produttive. Per questa delega, in realtà, è in pole il palermitano Toto Cordaro, mentre la Ippolito avrebbe il Lavoro e la Famiglia, assessorato redditizio in chiave elettorale. Al Territorio potrebbe andare l’udc Turano, che fu già assessore regionale negli anni ‘90. Per Pappalardo si profila l’incarico al Turismo. Bernadette Grasso è destinata alla Funzione pubblica.

La Lega protesta perchè è fuori dalla squadra di governo. In una nota, i tre deputati siciliani Angelo Attaguile, Carmelo Lo Monte e Alessandro Pagano si dicono dispiaciuti perché "in Sicilia si sceglie il vecchio invece che il nuovo" e dicono che il movimento "non è interessato a poltrone di sottogoverno". La Lega ha disertato l'incontro convocato ieri sera da Musumeci a Palazzo d'Orleans: "Non ci sarò, non ho nulla su cui confrontarmi, ho già espresso pubblicamente la posizione del partito e Musumeci ha fatto scelte diverse" dice all'Adnkronos Angelo Attaguile. Il rospo che la Lega pare non voler mandare giù
 è la decisione del presidente della Regione di escludere dalla sua squadra proprio il partito di Salvini, per fare posto a Fratelli d'Italia. "Gli accordi in campagna elettorale erano diversi e non sono stati rispettati" spiega Attaguile, ricordando "l'impegno in prima persona" di Matteo Salvini, che nell'Isola "ci ha messo la faccia, spendendosi in prima persona". Ma il leader non si è ancora espresso sullo "sgarbo" di Musumeci.

Fonte: palermo.repubblica.it





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