di Iena reazionaria marco benanti
Se questo scenario non volete solo immaginarlo, non avete che da fare solo una cosa e cioè andare a votare il 5 novembreParafrasando la P.F.M. (Premiata Forneria Marconi per i più giovani) e Claudio Fava, vogliamo cantarvi le nostre “sensazioni di ottobre”. Venerdì pomeriggio finalmente sono state ufficializzate le liste coi candidati al più antico parlamento d’Europa. Secondo il conteggio fatto da “La Repubblica” si sono candidati in 900.
70 soltanto i posti disponibili nel parlamento che si eleggerà il 5 novembre. Vuol dire che per uno che diventerà deputato, ci saranno dodici che si mangeranno le ossa col sale. E quindi non sorprende che la campagna elettorale seppur appena iniziata (quella ufficiale perlomeno) stia già facendo scorrere litri di sudore e sangue. Di idee e programmi invece non v’è ombra. Il tema che tiene banco tra giornalisti e baristi è quello dei cosiddetti impresentabili che hanno trovato un posto in prima fila anche nelle liste che appoggiano l’ex presidente della commissione regionale antimafia, che oltre ad essere il “pizzo” più conosciuto dai siciliani è anche il più papabile tra i candidati presidente. A nulla sono valsi gli strali di Nello Musumeci, perché alla fine hanno vinto Miccichè e Pogliese, colonnelli del berlusconismo in fase terminale, che per fare un esempio, hanno imposto Pellegrino e Porto nelle liste di Forza Italia del collegio elettorale catanese. All’elettore di destra e centro-destra però non piace essere preso per i fondelli. I moderati sanno benissimo che Nello Musumeci nel caso fosse eletto, dovrà pagare una cambiale ai partiti della coalizione che lo sostengono e la cambiale da pagare varierà in base alla percentuale di voti che questi partiti riusciranno a raccattare. Per farla breve: se Forza Italia sarà il primo partito della coalizione, a Musumeci non resterà che togliersi il cappello e obbedire obtorto collo ai desiderata dei colonnelli del Cavaliere. Ma c’è anche un altro scenario possibile, entusiasmante e improbabile allo stesso tempo, che potrebbe cambiare il destino non solo della Sicilia ma anche dell’Italia. Immaginate una vittoria di Nello Musumeci con l’exploit di liste come #diventeràbellissima e Musumeci Presidente (Fratelli d’Italia – Noi con Salvini). Immaginate quindi lo scenario che non piace a Cuffaro e ai suoi epigoni e cioè una Sicilia di destra-centro e non di centro-destra. Immaginate quindi di eleggere Musumeci e di dargli la possibilità di essere se stesso, senza rimanere ostaggio di giochi di potere che servono solo a chi li promuove e non ai siciliani. Ecco, se questo scenario non volete solo immaginarlo, non avete che da fare solo una cosa e cioè andare a votare il 5 novembre. Ve lo ripeteremo per tutto il mese, perché siamo convinti che l’astensione premi la malapolitica e faccia la fortuna dei vecchi arnesi di Berlusconi. Da cronisti non possiamo che registrare per esempio, il fatto che Alessandro Porto, consigliere comunale di Catania, nella maggioranza che sostiene Enzo Bianco, sindaco del PD, sia candidato con Forza Italia a sostegno di Musumeci, questo dopo aver tappezzato Catania di 6×3 a sostegno di Micari presidente, candidato dal PD. Insomma, non servono scandali penali, veri o presunti, per rendere un candidato impresentabile agli occhi dei cittadini. Il trasformismo dettato dall’opportunismo non è reato, ma fa schifo lo stesso. Sempre da cronisti non possiamo invece che registrare come eccezionale la candidatura di un luogotenente dei carabinieri all’ARS. Perché venerdì, scorrendo i nomi dei candidati nelle liste abbiamo letto di un certo Anastasio Carrà, candidato nella lista Musumeci Presidente (FdI – Noi Con Salvini) e abbiamo scoperto che è entrato nell’Arma a diciotto anni e quindi fatti due conti, significa che da 35 anni è al servizio delle istituzioni. La legalità è praticata e non predicata da questo candidato in divisa che la criminalità l’ha combattuta in strada e non con i comunicati roboanti, scritti da dietro una scrivania.
Fonte: www.ienesicule.it
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