04 Settembre 2017
Stamani l’annuncio di Ottavio navarra
che abbandona la corsa quale candidato alla Presidenza della Regione per
confluire su Fava. Ma nel pomeriggio di candidato che spunta un altro
anche se indipendente e di tutt’altra foramzione. Lucia Pinsone, che già
aveva tentato la corsa nel 2012, ci riprova. “Dà concretezza al lavoro
svolto nei cinque anni dalle scorse elezioni regionali – si legge nella
nota con cui annuncia la candidatura – cinque anni in cui in cui ha
incontrato, ascoltato e collaborato con migliaia di Siciliani e ha
costituito il movimento etico-politico Vox Populi Voluntas Dei. Ricca di
questo patrimonio, si candida alla Presidenza della Regione”.
Lo fa attraverso una lettera indirizzata
alla Sicilia, quella della Storia e della Cultura con le maiuscole, e
attraverso l’esposizione del proprio programma che, come tutta l’azione
politica del presidente Pinsone, proviene dalla “voce” dei siciliani e
da ulteriori voci sarà arricchito.
“Cara Sicilia, ti scrivo – si legge
nella lettera della Pinsone – Da sempre terra di conquista, contesa,
saccheggiata e inevitabilmente umiliata e derisa, colonizzata da poteri
(forti?) che manovrano la politica. Ti definiscono laboratorio
sperimentale, ma sei solo lo sgabuzzino meno utile della casa, quello da
mettere e lasciare in disordine nel cercare il modo per governare, a
Roma e da Roma”.
“Leggo le dichiarazioni dei vari
candidati alla Presidenza: tutte uguali, nelle loro apparenti differenze
– continua la missiva – Vedi, Sicilia cara, ogni cinque anni tutti
vogliono il meglio per te, tutti diventano autonomisti, tutti fanno
promesse roboanti e poi, dalla mattina dopo le elezioni , lavorano a
favore delle poltrone proprie e dei danti causa romani e si distraggono
da te, salvo ricordarsene al prossimo appuntamento elettorale”.
“Tu, Madre di Archimede, Empedocle,
Dionisio I, Ettore Maiorana, Antonello da Messina, Bellini, Pirandello,
Sciascia, Tomasi di Lampedusa, Verga, Camilleri, non compatisci bocche
che promettono di farti diventare bellissima, ma appartengono a chi si è
specializzato in parole e, se ha fatto i fatti, erano quelli voluti da
chi ti ha condotta nelle condizioni attuali? E ancora altri tuoi figli,
Falcone, Borsellino, De Mauro, Francese, Loi, Dicillo, Dalla Chiesa,
Giuliano, Impastato, Don Puglisi, troppo lungo l’elenco di quanti non
hanno esitato a sacrificarsi, hanno creduto e tentato, volevano cambiare
la storia, ma hanno cambiato solo la loro condizione umana. Eppure
vengono citati, troppo spesso a sproposito, e trasformati in bandiere
elettorali dagli stessi ignavi che certo non hanno reso onore ai palazzi
che li hanno ospitati”.
“Allora, cara Sicilia, io penso che sia
arrivato il momento dei fatti – aggiunge – il momento di tenere a mente i
nomi di quei tuoi figli, mentre ci si impegna a farti tornare un
Triangolo benedetto da Dio, che possa riscrivere la storia per i suoi
figli”.
“Io non ci sto a dimenticarmi di te tra due mesi
Non ci sto ad una Sicilia colonia romana
Non ci sto ad una Sanità organizzata sui bisogni della politica e non su quelli del malato
Non ci sto ad una Formazione che serve solo alla politica
Non ci sto al lavoro nero legalizzato, anche se prende il nome dei diversi precariati
Non ci sto a fare dei Forestali il capro espiatorio di colpe di altri
Non ci sto agli abusi perpetrati su molti allevatori ed agricoltori, quelli che non hanno amici tra gli ignavi, e per cercare di richiedere i propri diritti negati deve munirsi di certificati antimafia
Non ci sto a non dare ai nostri ragazzi alternative alla valigia”.
Non ci sto ad una Sicilia colonia romana
Non ci sto ad una Sanità organizzata sui bisogni della politica e non su quelli del malato
Non ci sto ad una Formazione che serve solo alla politica
Non ci sto al lavoro nero legalizzato, anche se prende il nome dei diversi precariati
Non ci sto a fare dei Forestali il capro espiatorio di colpe di altri
Non ci sto agli abusi perpetrati su molti allevatori ed agricoltori, quelli che non hanno amici tra gli ignavi, e per cercare di richiedere i propri diritti negati deve munirsi di certificati antimafia
Non ci sto a non dare ai nostri ragazzi alternative alla valigia”.
Vox Populi Voluntas Dei, serve a
restituire centralità al popolo, partendo dai suoi bisogni reali, quelli
che vengono citati per qualche settimana ogni cinque anni”.
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Fonte: palermo.blogsicilia.it
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