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Il gran caldo di quest’estate nuoce alla salute dei faggi delle Madonìe.
Si registra una morìa di decine e decine di esemplari nella catena
montuosa del palermitano che sfiora i duemila metri. La segnalazione
giunge dal naturalista Giuseppe Ippolito, guida della società per il
turismo naturalistico “Artemisia”. “Da trent’anni percorro in lungo e
largo i boschi della Sicilia – dice Ippolito - ma non mi era mai
capitato di vedere faggi ridotti in queste condizioni. Le chiome sono
inaridite, i giovani fusti piegati senza vita per terra, in mezzo a
piante ancora in salute". Le piante morte si trovano nel piano della
Principessa, ad una quota compresa fra 1750 e 1850 metri. Siamo
esattamente sotto la seconda vetta delle Madonìe, il pizzo della
Principessa (1977mt) e proprio di fronte Pizzo Carbonara, la cima più
alta di tutto il complesso montuoso (1979 mt). Fa caldo in pieno giorno
sulle Madonìe, ma appena il sole tramonta ecco che la temperatura cala
in maniera considerevole e gli escursionisti devono indossare il
maglione. Ma è un fresco relativo e passeggero, non bastevole per
mantenere in perfetta salute i faggi. “La siccità estiva del piano
mesofilo di Sicilia, l'esiguità del suolo e l'ambiente carsico rendono
localmente estreme le condizioni di sopravvivenza per le faggete più
meridionali d'Europa. L’acqua sulle Madonìe staziona per pochissimo
tempo, viene inghiottita dal terreno modellato da doline e
inghiottitoi. In altre stagioni – continua Ippolito – in piena estate le
cime delle Madonie erano oggetto di frequenti acquazzoni che
garantivano una certa umidità al terreno, quest’anno non è stato così”.
Alcun campioni di faggio sono stati per essere esaminati
all’Osservatorio per le malattie delle piante. “Non vado sulle Madonie
da qualche mese – dice Tommaso La Mantia, docente di Agraria
dell’Università di Palermo ma non mi stupirei che la ragione fosse
l'aridità, anche se poi "ne approfittano" degli agenti biotici.
Purtroppo il sospetto che la causa sia il gran caldo è fortissimo, ho
visto le piante della macchia mediterranea, notoriamente resistenti,
morire per la mancanza d'acqua". Il faggio è un’essenza tipica di Alpi e
Appennini. E’ diffuso nell’emisfero boreale, tra Europa, America.
Giappone e Cina. La Sicilia rappresenta una stazione di primario
interesse dal punto di vista fitogeografico poiché è il punto più
estremo a sud del suo areale di diffusione.
(di Mario Pintagro – foto di
Giuseppe Ippolito)
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