Incendi a go go senza controlli
L’Autonomia della Regione, che avrebbe dovuto portare un beneficio ai siciliani e consentire il migliore utilizzo delle risorse pubbliche a loro vantaggio, ha invece creato una serie di privilegiati che continuano a percepire compensi di vario genere.
Cosicché, anziché utilizzare le risorse per investimenti pubblici e privati, per opere pubbliche e per lavori necessari ai siti dove incombe il rischio idrogeologico, per la manutenzione straordinaria degli 829 borghi e per tutte le altre iniziative più volte elencate su queste colonne, la Regione è diventata un dispensario di stipendi, consulenze, contributi: insomma, ha alimentato un clientelismo che l’ha portata a farle occupare uno degli ultimi posti della graduatoria delle Regioni europee.
Quanto precede, è la fotografia degli eventi di queste ultime settimane, relativamente agli incendi appiccati quasi tutti in modo doloso in varie parti della Sicilia.
In un solo giorno, i vigili del fuoco sono stati impegnati in quasi 400 operazioni di spegnimento.
Da una nostra recente inchiesta risulta che se la Regione avesse dislocato tutti i componenti del Corpo forestale siciliano, nonché gli operai forestali (circa 23 mila), lungo circa 3.800 km2 di boschi, si sarebbero messi sei guardiani per ogni chilometro quadrato. Per conseguenza, nessuno avrebbe potuto appiccare il fuoco, neanche coloro preposti alla sorveglianza, a meno che non avessero formato un’associazione per delinquere.
È inaudito che con questa massa enorme di addetti al settore, nelle varie parti della Sicilia, scoppino incendi devastanti e ripetuti, come il caso della Riserva dello Zingaro, dove già cinque anni fa i danni erano stati enormi ed oggi sono aumentati di gran lunga: la storia non ha insegnato nulla a Crocetta.
La Protezione civile ha mosso rilievi al presidente della Regione, accusandolo di disorganizzazione e di non avere fatto nulla per prevenire gli incendi. Per esempio, avrebbe potuto mettere in campo tutte le risorse umane di cui la Regione dispone e che paga profumatamente, per quanto concerne dirigenti e dipendenti in organico al Corpo forestale, e a perdere per quanto riguarda gli operai stagionali.
Con il decreto legislativo 177 del 2016, il Corpo forestale
italiano è stato incorporato nell’Arma dei Carabinieri. Un corpo già
efficiente, che acquisirà ulteriore efficienza all’interno della
Benemerita.
Ma la Regione siciliana non ha ritenuto con proprie leggi di trasferire i rangers siciliani, circa mille, nell’Arma dei Carabinieri. Se l’avesse fatto, avrebbe raggiunto due obiettivi: si sarebbe scaricata di un costo di circa 250 milioni e avrebbe fatto aumentare nettamente l’efficienza dei detti rangers, i quali avrebbero operato con i metodi traslati dall’Arma.
Ovviamente dall’operazione sarebbero stati esclusi gli operai forestali, di cui non si sente alcun bisogno. Infatti, essi non esistono in nessuna delle altre 19 Regioni e nelle due Province autonome.
Nessuna emergenza incendi paragonabile a quella della Sicilia è scoppiata nel bolzanese, in Trentino, in Lombardia e in Piemonte. E neanche in Emilia.
Perché la Regione non ha ritenuto di trasferire il Corpo forestale all’Arma come è avvenuto in Italia? Perché dirigenti e dipendenti regionali, avrebbero dovuto tagliare del 30% i propri compensi. Infatti, i carabinieri con pari grado e pari anzianità percepiscono all’incirca un terzo in meno dei forestali regionali.
Il discorso va esteso a tutti i dipendenti regionali che percepiscono molto di più dei colleghi delle altre Regioni e dei dipendenti statali: un privilegio da noi denunciato in questi ultimi due decenni.
Va sottolineato, inoltre, che ai privilegi, come fattore negativo, si somma l’inefficienza che trasforma le risorse impiegate in sprechi perché ad ogni euro speso non corrisponde una quota di servizio efficace.
La gestione di un’azienda pubblica, qual è la Regione, dovrebbe improntarsi ai principi costituzionali di efficienza, di efficacia, di economicità, di trasparenza, ma Crocetta e compagni non hanno letto la Costituzione e continuano per la strada perversa che ha portato la Sicilia, un’Isola meravigliosa, in queste drammatiche condizioni economiche.
Ma la Regione siciliana non ha ritenuto con proprie leggi di trasferire i rangers siciliani, circa mille, nell’Arma dei Carabinieri. Se l’avesse fatto, avrebbe raggiunto due obiettivi: si sarebbe scaricata di un costo di circa 250 milioni e avrebbe fatto aumentare nettamente l’efficienza dei detti rangers, i quali avrebbero operato con i metodi traslati dall’Arma.
Ovviamente dall’operazione sarebbero stati esclusi gli operai forestali, di cui non si sente alcun bisogno. Infatti, essi non esistono in nessuna delle altre 19 Regioni e nelle due Province autonome.
Nessuna emergenza incendi paragonabile a quella della Sicilia è scoppiata nel bolzanese, in Trentino, in Lombardia e in Piemonte. E neanche in Emilia.
Perché la Regione non ha ritenuto di trasferire il Corpo forestale all’Arma come è avvenuto in Italia? Perché dirigenti e dipendenti regionali, avrebbero dovuto tagliare del 30% i propri compensi. Infatti, i carabinieri con pari grado e pari anzianità percepiscono all’incirca un terzo in meno dei forestali regionali.
Il discorso va esteso a tutti i dipendenti regionali che percepiscono molto di più dei colleghi delle altre Regioni e dei dipendenti statali: un privilegio da noi denunciato in questi ultimi due decenni.
Va sottolineato, inoltre, che ai privilegi, come fattore negativo, si somma l’inefficienza che trasforma le risorse impiegate in sprechi perché ad ogni euro speso non corrisponde una quota di servizio efficace.
La gestione di un’azienda pubblica, qual è la Regione, dovrebbe improntarsi ai principi costituzionali di efficienza, di efficacia, di economicità, di trasparenza, ma Crocetta e compagni non hanno letto la Costituzione e continuano per la strada perversa che ha portato la Sicilia, un’Isola meravigliosa, in queste drammatiche condizioni economiche.
28 luglio 2017 - © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte: www.qds.it
Sig. Tregua lei non meriterebbe un commento, ma il titolo di una nota canzone interpretata dall'attore Nino Manfredi, in special modo alle sue affermazioni sugli operai della manutenzione forestale, sui numeri che sono solo semplici castronerie, utili per giungere al numero di righe che la da il suo editorialista e ricevere il suo compenso farlocco. Lei lo da che il nostro contratto economico e' fermo dal 2002? No certo che non lo da! Lei lo da i terreni impervi su cui operare per fare i viali taglia fuoco? No certo che lei non lo sa! Lei lo sa che quelli che lei chiama rangers non sono un migliaio ma solo circa 400? No certo lei non lo sa! Lei lo sa che per essere opera di prevenzione incendi, questi lavori dovrebbero essere finiti a maggio? No certo lei questo non lo sa! Lei sa solo quel che sa, ma una cosa gliela voglio dire, lei scrive che degli operai non sentirebbe la mancanza, io ma penso tanti come me, le chiediamo: Lei quanto si ritiene utile? Risposta = lei è il nulla in un contesto che non le appartiene di cui non conosce ne le basi ne le verità. Se così non è lei è un falso.
RispondiEliminaNon sa nemmeno che gli addetti allo spegnimento incendi siamo quasi 6500, e che interveniamo sia negli incendi boschivi, che quelli di interfaccia, di protezione civile, quindi quasi il90% del territorio Siciliano.gli altri 11500 operai non sono per lo spegnimento ma bensì per la prevenzione incendi viali parafuoco ecc... Caro giornalista per fare questa prevenzione la regione Siciliana, ha inviato al lavoro circa 3500 operai stagionali dei 11500 a disposizione, ma la cosa più bella e che sono stati avviati il 16/07/2017, quindi ancora devono finire la prevenzione incendi, prima di fare odiens con questi meschini articoli alla Giletti si informa bene, di come funziona bene la forestale in Sicilia.un'altra cosa si legga bene la legge nazionale la353 del 2000 sugli incendi boschivi e di interfaccia, e se la legga tutta e sicuramente tirerà le somme a chi conviene dare fuoco, sicuramente non ai forestali che perdono giornate lavorative.
RispondiEliminaX Michele Mogavero, secondo me è un errore madornale dare spazio in questo blog al giornale in questione.
RispondiEliminaSi da occasione ai vermi con la penna di diffondere ancora di più il loro fango, facendo il loro gioco.
Bisogna evitare questo, non considerandoli completamente, evitando di pubblicare loro articoli(chiamiamoli così).
Giuseppe Spagnuolo.