10 gennaio 2017

DIRITTO E AMBIENTE: I FUNERALI. IL SERVIZIO ANTINCENDIO BOSCHIVO AI VIGILI DEL FUOCO


La lunga agonia si manifesta in tutta la sua drammaticità nella primavera 2015.

E’ in discussione alle Camere il DDL Madia sulla “semplificazione” della pubblica amministrazione, ove, nel breve paragrafo riguardante il CFS, si prospetta di passare il servizio antincendio boschivo ai Vigili del fuoco e riorganizzare il Corpo, non escludendo l’assorbimento in altra/e forza di polizia. La riforma non spiace per nulla ai VVF e neanche ai sindacati (quelli non nativi ed esclusivi della Forestale).

Le più preoccupate delle incognite legate alla riforma sono la società civile, che teme venga meno la tutela della natura finora garantita dalla Forestale, e tutte quelle istituzioni il cui indotto o attività professionale o sfera d’interessi è simbiotico col CFS.
Per strutturare controproposte condivise, fin dal maggio 2015, il sindaco di Cittaducale, sede storica della Scuola Forestale, perora un tavolo di discussione, invano: i sindacati hanno altre priorità, le associazioni animaliste ed ambientaliste procedono in ordine sparso, i dirigenti forestali ripongono fiducia nel Capo del Corpo.
A fine luglio la situazione precipita.

Uno dei pochi che rimane lucidamente consapevole delle modalità per sanarla è il giudice Maurizio Santoloci, che miracolosamente tenace ed istancabile si mette a disposizione per quel summit che ancora potrebbe non essere tardivo.

L’incontro non si combina: sono tutti impegnati o incomodi o indisponibili, contrariamente a Santoloci che non ha precluso nessun giorno e nessun orario per calendarizzare il consulto al capezzale.
Mattina del 5 settembre 2015, ore 10,50 telefono a Santoloci, che mi risponde con un sms “Posso chiamare più tardi?”. So che potremo parlare dopo le 12 e per farmi trovare in zona consona, guadagno roccambolescamente l’esterno dell’ospedale.

La conversazione ha per argomento le incostituzionalità dell’art. 8/legge n 124 che le avvocature regionali possono sollevare nel loro ricorso alla Consulta, ma si svolge in modo surreale: io incidentata su una sedia a rotelle del pronto soccorso con una gamba rotta e Santoloci sottoposto alla chemioterapia in oncologia…

Sì perché mentre altri facevano pesare la preziosità del loro tempo o nicchiavano per non impegnarsi, nessuno sapeva che lui, Santoloci, la sua attività appassionata a favore della Forestale la svolgeva in un tempo scandito dall’alternanza impegno professionale e cure chemioterapiche.
Stante le condizioni di salute, il generoso paladino della Forestale non potè andare agli appuntamenti presi con i presidenti di Regione in settembre e neanche io, a suo confronto umile quanto un ronzino…azzoppato (!).

Ergo nessuno quel settembre 2015 andò a perorare alle Regioni la difesa della Forestale, né sindacalista, né funzionario, né politico…
Tutta la Riforma Madia era incostituzionale, e infatti la Consulta nel novembre 2016 sentenziò sugli aspetti che le Avvocature le avevano sottoposto, dichiarando illegittima la procedura attraverso un semplice parere della conferenza Stato-Regioni.

Peccato che le Regioni ricorsero per vari articoli della Riforma Madia, ma non per quello riguardante la Forestale.

Cosicché oggi la devastante attività legislativa della ministra Madia è stata annullata salvaguardando la pubblica amministrazione ad eccezione del CFS.
Ebbi ancora contatti col giudice Santoloci, ma nel maggio 2016 tra la malattia e la salvezza s’erano interposti neri becchini.
Capodanno 2017 c’erano Forestali in servizio al momento del trapasso, la maggior parte ha assistito al lavoro degli scalpellini il 2 gennaio, ma per tutti, oggi lunedì 9 gennaio 2017, ha avuto luogo la vestizione e il funerale.
Antonella Giordanelli

09 Gennaio 2017




NO ALLA SOPPRESSIONE DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO




Non si cancellano con un tratto di penna 192 anni di storia del glorioso Corpo Forestale dello Stato

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