Ricevo e pubblico
da Antonino Lomonaco
Lettera aperta all'On. Cracolici
di Liborio Trovato
Entro maggio, annuncia l’assessore Cracolici, vedrà la luce la riforma dei forestali, che riguarda ben 24mila lavoratori in Sicilia, quindi toccherà ai Consorzi di bonifica. “Il punto vero non è snellire, ma dare una precisa definizione alle mansioni dei forestali. Faremo una legge per obbligarli a lavorare: la mia idea è quella di impiegarli in un sistema di prevenzione civile che istituirò e nella gestione delle riserve e del demanio forestale. Vogliamo mettere al centro le attività da svolgere e non le persone”. Quindi se le parole dell’Assessore hanno un senso l’idea – meglio azione – sarà quella di fare uno spezzatino del comparto e creare un sistema forestale che non affronta il problema dell’occupazione e dello sviluppo del settore, bensì tende a nascondere con una serie di suddivisioni la platea, sicuramente vasta, degli operai forestali. Le voci che circolano nei dipartimenti sono quelle di andare incontro ad una riforma che prevede in questo nuovo sistema tutta una serie di graduatorie provinciali (tre, quattro o forse addirittura cinque), per cui avremo:
1. Una graduatoria per il nuovo sistema di prevenzione civile sotto l’egida dei comuni per i lavori di manutenzione del verde pubblico, parchi comunali, ville e viabilità rurale e forse anche le aree archeologiche;
2. Una graduatoria per la gestione delle riserve regionali sotto l’egida dell’ex azienda FF.DD.;
3. Una graduatoria per la manutenzione del demanio forestale e forse un’altra per la prevenzione incendi (viali parafuoco) sempre sotto l’egida degli Uffici provinciali Servizi del Territorio(azienda FF.DD.);
4. Una graduatoria per la lotta e la repressione degli incendi sotto l’egida del
Comando Corpo forestale – Territorio e ambiente.
Ma questa scomposizione su quale programma di sviluppo si regge? Forse su quel Piano regionale forestale ancora non definito e non approvato? O forse sul quel Piano regionale di assetto idrogeologico, vetusto e superato che nessuno mai – almeno nella programmazione degli interventi di natura idraulico forestale – ha considerato? A cosa serve una riforma se non a correggere errori del passato nella gestione? Annunciare “una legge per obbligarli a lavorare” senza ricercare le vere cause per le inefficienze, le impreparazioni del sistema burocratico amministrativo regionale e segno che ancora una volta si cerca di demonizzare e svantaggiare alcuni – operai forestali - e sostenere altri. È chiaro anche a noi forestali siciliani che il sistema è al collasso, ma le colpe non sono nostre. Si guardi un po’ alla gestione e si ricerchi serenamente il “Vulnus” che la politica ha prodotto, favorendo se stessa e certa parte della dirigenza regionale. Questo comparto, l’intervento a tutela e difesa del territorio e dell’ambiente non possono essere che interventi di natura pubblica. L’amministrazione regionale in questo senso non può confondersi con il privato per fare profitto. La classe politica dirigente deve rispondere ai bisogni del territorio che amministra ed in Sicilia bisogna dare risposte concrete alla disoccupazione con riforme che innescano processi produttivi e quindi creano sviluppo e condizioni di stabilità per gli attuali occupati e per le nuove generazioni avvenire. Una riforma efficace parte dagli obiettivi che vuole traguardare e attiva i processi di cambiamento del sistema tenendo conto delle innovazioni e non creando “nani nascosti” che non possono reggere alcun confronto con i “gigante” rappresentato dalle risorse finanziarie necessarie. Valorizzare il lavoro forestale, renderlo sempre più stabile è da sempre il cavallo di battaglia della categoria. Ma una riforma efficiente dell’Amministrazione regionale che sburocratizzi gli apparati e li renda efficaci rispetto agli obiettivi di tutela e difesa del territorio martoriato da calamità, dissesto, desertificazione non sono anch’essi necessari? Buon lavoro Assessore e al di là delle sue convinzioni, che spero siano fondate non per dare risposte al vergogno attacco che negli ultimi anni ha permeato il settore e provi ad ascoltare chi ha a cuore la forestale, magari un po’ più in basso di un dirigente.
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