07 aprile 2016

DAI RIFIUTI ALLA FORESTALE LE RIFORME NON FATTE CI COSTANO 1,5 MILIARDI. DA QUANDO SI È INSEDIATO IL GOVERNO CROCETTA A PALAZZO D'ORLEANS E LA SUA MAGGIORANZA ALL'ASSEMBLEA REGIONALE SI PARLA DI RIFORMA DEL SETTORE DEGLI STAGIONALI DELLA FORESTALE, CHE CONTA CIRCA 24 MILA ADDETTI


Dai rifiuti alla forestale le riforme non fatte ci costano 1,5 miliardi


L'immondizia da inviare all'estero, la formazione bloccata Annunci a vuoto, spesa cresciuta di 200 milioni in un anno


La malaburocrazia apre voragini nei conti: 
all'Ambiente in pochi mesi perdute cause perire milioni.
 Salario accessorio a pioggia



ANTONIO FRASCHILLA
Quanto sono costate ai siciliani e quanto costeranno ancora le mancate riforme in settori chiave come rifiuti, formazione, forestale e burocrazia? Quanto dovranno ancora spendere la Regione e il settore pubblico per mettere una pezza a comparti mai regolamentati o per mantenere in vita carrozzoni per nulla produttivi? L'ultimo caso emblematico è quello della spazzatura, con il ricorso all'invio fuori regione dei rifiuti e un ulteriore aggravio dei costi. Ma altri settori costeranno di più quest'anno, in attesa di riforme lungi da venire. Il tutto per una spesa che sfiora già adesso 1,5 miliardi di euro. Di questi, almeno 200 milioni sono m più rispetto allo scorso anno. 

LA FORESTALE
Da quando si è insediato il governo Crocetta a Palazzo d'Orleans e la sua maggioranza all'Assemblea regionale si parla di riforma del settore degli stagionali della forestale, che conta circa 24 mila addetti: «Li manderemo a lavorare al Consorzio autostrade, li manderemo a pulire le aree verdi e pubbliche di Comuni e Regione e risparmieremo sui costi», annunciò il presidente della Regione già all'indomani della sua elezione. Il risultato? Quest'anno si spenderanno almeno cinque milioni di euro in più rispetto allo scorso anno, facendo salire la dotazione complessiva del comparto a quota 225 milioni. Il motivo? Semplice: in attesa di una riforma, che adesso il neo-assessore Antonello Cracolici sta provando a presentare in tempi rapidi entro il prossimo mese, scatteranno le promozioni interne tra le varie fasce di giornate, con annessi costi aggiuntivi. Il tutto per non fare nulla o quasi. Sindacati contenti, maggioranza soddisfatta, ma lo spreco rimane immutato, anzi aumenta pure perché negli anni passati si era almeno provato a ridurre il ricorso all'aumento delle giornate lavorative, che invece adesso scatterà: la Finanziaria prevedeva il voto entro giugno della riforma, ma i tempi tecnici non ci sono e quindi le graduatorie saranno aggiornate con relativo aumento delle giornate.


Promozioni automatiche per gli operai stagionali dei boschi 
La legge di riassetto del settore è ferma all'Ars da quasi due anni



LA FORMAZIONE
È in attesa di una riforma da anni anche il settore della formazione, per il quale quest'anno sono stati stanziati 30 milioni di euro in più rispetto al 2015, per una dotazione complessiva, tra le varie linee e i vari bandi, pari a circa 220 milioni. Al momento il bando principale, quello da 167 milioni di euro per i corsi di formazione non obbligatori ( lo scorso anno era poco più di 130 milioni) è bloccato per un ricorso al Òàã e quindi sarà ritirato e ripubblicato. Ma lo stanziamento per il comparto rimarrà intatto, e quindi maggiore rispetto allo scorso anno. Peccato però che questa mole di finanziamenti andrà a finire al solito sistema degli enti, gli stessi del passato, con alcune sigle che la fanno sempre da padrone e senza alcun legame con il comparto produttivo della Sicilia che poi dovrebbe assumere i disoccupati formati. La riforma annunciata dal governo Crocetta e presentata dall'ex assessore Nelli Scilabra da quasi due anni è ferma a Palazzo dei Normanni.

I RIFIUTI IN DISCARICA
Almeno cento milioni di euro inpiù costerà il comparto dei rifiuti se a giugno scatterà il piano di emergenza per inviare la spazzatura oltre Stretto. Dopo anni di annunci e proclami non si è riusciti a incidere minima- mente su un sistema che adesso è davvero al collasso: la differenziata è ferma al 10 per cento, le discariche stracolme e le nuove società di gestione, le Srr, stentano a partire a sei anni dalla riforma votata in aula. Ma inviare con le navi o via treno la spazzatura m altri centri, in gran parte nel Nord Buropa, avrà un costo e questo lo pagheranno i Comuni , cioè i cittadini. Un sistema, quello dei rifiuti, che già adesso costa circa 1,2 miliardi di euro l'anno, tra raccolta e conferimento in discarica. Da giugno e nei successivi dodici mesi il costo salirà a 1,3 miliardi.

LA BUROCRAZIA
Da anni il governo Crocetta annuncia puntualmente a ridosso di ogni Finanziaria un disegno di legge sulla semplificazione burocratica, con compiti precisi da assegnare ai dirigenti che, in caso di mancata risposta a imprese e cittadini, risponderebbero in prima persona. Ma tutto rimane soltanto sulla carta. In realtà la malaburocrazia continua a costare cara alle casse regionali. Soltanto all'Ambiente i contenziosi persi negli ultimi mesi ammontano a tré milioni di euro, al netto di quello più importante che da solo vale 15 milioni di euro nei riguardi di una società nel settore energetico di Ragusa. Ma a colpire è anche la mancata riforma della valutazione di dirigenti e funzionari. Anche quest'anno il fondo per il salario accessorio, circa 50 milioni di euro, sarà distribuito a pioggia in attesa della nomina dell'Organismo interno di valutazione che dovrebbe davvero valutare l'operato dei dipendenti regionali. Alcuni premiati per il solo fatto di saper fare fotocopie o saper usare l'email.

 07 Aprile 2016








1 commento:

  1. Quando dovete scrivere di forestali sarebbe gradito che prima vi informaste bene, eviterete così di scrivere fesserie che non corrispondono a verità e sopratutto eviterete che i forestali verrebbero etichettati con pregiudizi che non meritano. Saluti Giuseppe Candela

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