Dai rifiuti alla forestale le riforme non fatte ci costano 1,5 miliardi
L'immondizia da inviare all'estero, la formazione bloccata Annunci a vuoto, spesa cresciuta di 200 milioni in un anno
La
malaburocrazia apre voragini nei conti:
all'Ambiente in pochi mesi
perdute cause perire milioni.
Salario accessorio a pioggia
ANTONIO FRASCHILLA
Quanto sono costate ai siciliani e quanto
costeranno ancora le mancate riforme in settori chiave come rifiuti,
formazione, forestale e burocrazia? Quanto dovranno ancora spendere la
Regione e il settore pubblico per mettere una pezza a comparti mai
regolamentati o per mantenere in vita carrozzoni per nulla produttivi?
L'ultimo caso emblematico è quello della spazzatura, con il ricorso
all'invio fuori regione dei rifiuti e un ulteriore aggravio dei costi.
Ma altri settori costeranno di più quest'anno, in attesa di riforme
lungi da venire. Il tutto per una spesa che sfiora già adesso 1,5
miliardi di euro. Di questi, almeno 200 milioni sono m più rispetto allo
scorso anno.
LA FORESTALE
Da quando si è insediato il governo
Crocetta a Palazzo d'Orleans e la sua maggioranza all'Assemblea
regionale si parla di riforma del settore degli stagionali della
forestale, che conta circa 24 mila addetti: «Li manderemo a lavorare al
Consorzio autostrade, li manderemo a pulire le aree verdi e pubbliche di
Comuni e Regione e risparmieremo sui costi», annunciò il presidente
della Regione già all'indomani della sua elezione. Il risultato?
Quest'anno si spenderanno almeno cinque milioni di euro in più rispetto
allo scorso anno, facendo salire la dotazione complessiva del comparto a
quota 225 milioni. Il motivo? Semplice: in attesa di una riforma, che
adesso il neo-assessore Antonello Cracolici sta provando a presentare in
tempi rapidi entro il prossimo mese, scatteranno le promozioni interne
tra le varie fasce di giornate, con annessi costi aggiuntivi. Il tutto
per non fare nulla o quasi. Sindacati contenti, maggioranza soddisfatta,
ma lo spreco rimane immutato, anzi aumenta pure perché negli anni
passati si era almeno provato a ridurre il ricorso all'aumento delle
giornate lavorative, che invece adesso scatterà: la Finanziaria
prevedeva il voto entro giugno della riforma, ma i tempi tecnici non ci
sono e quindi le graduatorie saranno aggiornate con relativo aumento
delle giornate.
Promozioni automatiche per gli operai stagionali dei boschi
La legge
di riassetto del settore è ferma all'Ars da quasi due anni
LA FORMAZIONE
È in attesa di una riforma da anni
anche il settore della formazione, per il quale quest'anno sono stati
stanziati 30 milioni di euro in più rispetto al 2015, per una dotazione
complessiva, tra le varie linee e i vari bandi, pari a circa 220
milioni. Al momento il bando principale, quello da 167 milioni di euro
per i corsi di formazione non obbligatori ( lo scorso anno era poco più
di 130 milioni) è bloccato per un ricorso al Òàã e quindi sarà ritirato e
ripubblicato. Ma lo stanziamento per il comparto rimarrà intatto, e
quindi maggiore rispetto allo scorso anno. Peccato però che questa mole
di finanziamenti andrà a finire al solito sistema degli enti, gli stessi
del passato, con alcune sigle che la fanno sempre da padrone e senza
alcun legame con il comparto produttivo della Sicilia che poi dovrebbe
assumere i disoccupati formati. La riforma annunciata dal governo
Crocetta e presentata dall'ex assessore Nelli Scilabra da quasi due anni
è ferma a Palazzo dei Normanni.
I RIFIUTI IN DISCARICA
Almeno cento milioni di euro inpiù costerà il comparto dei rifiuti se a giugno scatterà il piano di emergenza per inviare la spazzatura oltre Stretto. Dopo anni di annunci e proclami non si è riusciti a incidere minima- mente su un sistema che adesso è davvero al collasso: la differenziata è ferma al 10 per cento, le discariche stracolme e le nuove società di gestione, le Srr, stentano a partire a sei anni dalla riforma votata in aula. Ma inviare con le navi o via treno la spazzatura m altri centri, in gran parte nel Nord Buropa, avrà un costo e questo lo pagheranno i Comuni , cioè i cittadini. Un sistema, quello dei rifiuti, che già adesso costa circa 1,2 miliardi di euro l'anno, tra raccolta e conferimento in discarica. Da giugno e nei successivi dodici mesi il costo salirà a 1,3 miliardi.
LA BUROCRAZIA
Da anni il governo Crocetta
annuncia puntualmente a ridosso di ogni Finanziaria un disegno di legge
sulla semplificazione burocratica, con compiti precisi da assegnare ai
dirigenti che, in caso di mancata risposta a imprese e cittadini,
risponderebbero in prima persona. Ma tutto rimane soltanto sulla carta.
In realtà la malaburocrazia continua a costare cara alle casse
regionali. Soltanto all'Ambiente i contenziosi persi negli ultimi mesi
ammontano a tré milioni di euro, al netto di quello più importante che
da solo vale 15 milioni di euro nei riguardi di una società nel
settore energetico di Ragusa. Ma a colpire è anche la mancata riforma
della valutazione di dirigenti e funzionari. Anche quest'anno il fondo
per il salario accessorio, circa 50 milioni di euro, sarà distribuito a
pioggia in attesa della nomina dell'Organismo interno di valutazione che
dovrebbe davvero valutare l'operato dei dipendenti regionali. Alcuni
premiati per il solo fatto di saper fare fotocopie o saper usare
l'email.
07 Aprile 2016
Quando dovete scrivere di forestali sarebbe gradito che prima vi informaste bene, eviterete così di scrivere fesserie che non corrispondono a verità e sopratutto eviterete che i forestali verrebbero etichettati con pregiudizi che non meritano. Saluti Giuseppe Candela
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