24 agosto 2015

REGIONE. IN ARRIVO I 300 MILIONI PER PRECARI E FORESTALI


Regione
In arrivo i 300 milioni per precari e forestali 

Forestali e precari sul piede di guerra Anci-Sicilia: «Sarà un autunno caldo»


Lillo Miceli
Palermo. Dovrebbero essere accreditati alla tesoreria regionale i circa 300 milioni stanziati dal governo nazionale con il decreto legge n. 78, convertito in legge dalla Camera lo scorso 4 agosto, per consentire alla Regione di pagare gli stipendi dei lavoratori della forestale e ai precari degli enti locali. In realtà, l'assessorato all'Economia potrà disporre di circa 800 milioni che perla maggior parte sono frutto di operazioni finanziarie all'interno del bilancio e con il riconoscimento alla Sicilia di alcuni tributi come l'irpefe di imposte come l'Iva. Più che una boccata di ossigeno per le casse regionali, ma le falle da turare sono così tante che potrebbero essere sufficienti. A parte il fatto che bisogna fare i conti con i paletti del Patto di stabilità. Il governo nazionale, come si ricorderà, aveva promesso queste risorse in cambio di alcune importanti riforme come l'istituzione dei Liberi consorzi di comuni e le Città metropolitane. In sede di impugnativa è stato salvato soltanto l'esercizio finanziario per il 2015, mentre sono state bocciate le previsioni per il 2016 e il 2017. Intanto, il Sifus - sindacato autonomo dei forestali - ha indetto per mercoledì 16 settembre una manifestazione di protesta davanti alla sede dell'assessorato regionale all'Agricoltura, per rivendicare il pagamento degli stipendi dei mesi arretrati, ma anche l'immediato avviamento al lavoro dei cosiddetti "settantottisti", cioè la fascia di lavoratori con meno giornate da effettuare. Per il segretario regionale del Sifus, Maurizio Grosso, bisogna porre riparo al ritardo di oltre un mese con cui è stata avviata la campagna antincendio nonché il reintegro del 20% dei lavoratori che erano stati esclusi da questo servizio. L'obiettivo della giunta regionale e dell'Ars era ridimensionare il costo per la salvaguardia delle aree boschive della Sicilia. Il Sifus promuoverà manifestazioni nei comuni siciliani che sfoceranno nella protesta del 16 settembre. Anche i precari degli enti locali sono sul piede di guerra. Non solo per gli stipendi non corrisposti (è stato trasferito solo il 40% dello stanziamento), ma soprattutto per le stringenti norme che regolano la loro futura stabilizzazione. Se il governo nazionale non concederà un'ulteriore proroga, difficilmente potranno mettere fine al loro storia di precari. Considerato anche che le finanze dei comuni sono spesso più disastrate di quelle regionali. «Per evitare di chiedere una nuova proroga a Roma a fine anno - ha sottolineato il vice presidente dell'Anci Sicilia, Paolo Amenta - insieme con i sindacati abbiamo inviato un progetto di stabilizzazione a Roma, scavalcando la Regione che non ha partecipato all'incontro. La situazione è disastrosa, molti comuni, come Pachino o Rosolini, invece di pagare gli stipendi ai dipendenti riescono solo a garantire degli anticipi. Non riceviamo soldi dalla Regione o perché non c'è spazio finanziario a causa del Patto di stabilità. Non solo, ma la Cassa depositi e prestiti non ha ancora dato il via libera al mutuo di 100 milioni di euro previsti per gli investimenti nei comuni. Temo un autunno "caldissimo". I comuni sono in grosse difficoltà».

24 Agosto 2015








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