Corsa contro il tempo per salvare le garanzie previdenziali
I rappresentanti di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil
Foto Orietta Scardino
L'allarme è stato lanciato da tempo ma sinora è sempre caduto nel vuoto: le inadempienze della politica e del governo regionale rischiano di far esplodere la rabbia dei forestali.
Lo hanno ribadito ieri, davanti al Palazzo dell'Esa, le segreterie provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, che si sono simbolicamente incatenate per denunciare l'immobilismo delle istituzioni regionali di fronte all'ennesimo problema che colpisce il mondo del lavoro e acuisce un disagio già grave.
La legge che avrebbe dovuto garantire gli stipendi ai forestali e il completamento di giornate per gli operai cosiddetti "settantottisti" è bloccata. Il governo regionale aveva previsto di coprire i 25 milioni necessari a forestali prelevandoli dal fondo con cui la Crias dovrebbe gestire finanziamenti e garanzie a imprese artigiane e agricole.
Il tempo intanto si accorcia e i "settantottisti" rischiano di non poter completare le giornate che darebbero loro le garanzie previdenziali.
«Stiamo correndo sul filo del rasoio - hanno sottolineato i rappresentanti sindacali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil - occorrono le risorse per completare le giornate o che il presidente renda possibile l'avvio al lavoro degli operai».
Lo scorso martedì 7 ottobre, i forestali regionali avevano manifestato a Palermo, davanti alla sede della Presidenza della Regione.
«Al governo regionale - hanno concluso gli esponenti provinciali di concludono Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil - vogliamo ricordare che tutela del lavoro e legalità camminano assieme. I lavoratori non possono perdere un solo giorno di lavoro. La stabilità e la professionalità degli addetti sono valori irrinunciabili per la salute e la tutela del bosco e del territorio».
22 Ottobre 2014
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